15 Settembre 2025

La Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani: visitare chi è solo

Il 24 luglio si celebrerà in tutto il mondo la seconda edizione della Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani 2022. Tutte le diocesi, le parrocchie e le comunità ecclesiali sono chiamate a celebrare questa Giornata, il cui tema, indicato da Papa Francesco, è “Nella vecchiaia daranno ancora frutti” (Sal. 92, 15). In questo modo, come suggerisce nel messaggio preparato per l’occasione, il Santo Padre vuole offrire agli anziani un progetto esistenziale: essere “artefici della rivoluzione della tenerezza”.

Domenica 24, alle ore 10, nella basilica di San Pietro il cardinale Angelo De Donatis presiederà la celebrazione eucaristica per mandato del Santo Padre.

Ma tutte le diocesi del mondo sono invitate a celebrare la Giornata con una liturgia dedicata agli anziani. Due sono, infatti, i modi principali per partecipare alla Giornata, suggeriti dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita: celebrando una Messa oppure visitando gli anziani soli. Il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita ha fornito alle diverse diocesi una serie di materiali e suggerimenti pastorali e liturgici, disponibili sul sito web del Dicastero. Tra le raccomandazioni, vale la pena sottolineare quella di visitare o accompagnare gli anziani soli. La Chiesa concede infatti l’indulgenza plenaria per questo atto a coloro che lo compiono nei giorni vicini al 24 luglio. In questo senso, il Santo Padre afferma nel messaggio della Giornata che “visitare gli anziani soli è un’opera di misericordia del nostro tempo”.

In occasione della Giornata mondiale, il cardinale De Donatis ha scritto ai parroci della diocesi e a tutte le persone avanti con gli anni che risiedono nella Città Eterna. «Nel tempo estivo si interrompono tante attività, ma molti anziani non vanno in vacanza. Rimangono in città, nei nostri quartieri e a volte si sentono ancora più abbandonati. Sarebbe bello quindi, in occasione di questa giornata – è l’auspicio del cardinale vicario –, pensare ad un momento semplice e significativo per gli anziani. Diverse parrocchie, l’anno scorso hanno proposto una messa serale all’aperto (il sabato o la domenica), con la benedizione degli anziani e, a seguire, un intrattenimento musicale e la condivisione della cena. Per questa occasione vi esorto a visitare gli anziani in casa o nelle case di riposo. Semplici gesti di attenzione compiuti con amore e carità pastorale daranno coraggio e luce a tante persone sole».

Parlando della Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani 2022, il cardinale Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, ha osservato che «Con la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, il Santo Padre ci invita a prendere coscienza della rilevanza degli anziani nella vita delle società e delle nostre comunità e a farlo in maniera non episodica, ma strutturale e la Giornata aiuta a porre le basi di una pastorale ordinaria di questa stagione della vita».

Papa Francesco ha stabilito, nel 2021, che questa Giornata si celebrerà ogni anno la quarta domenica di luglio, intorno alla festa dei santi Gioacchino e Anna, nonni di Gesù. Quest’anno, si celebra il 24 luglio. Lo stesso giorno, il Papa inizia un viaggio apostolico in Canada, durante il quale è prevista una visita al Santuario di Sant’Anna e un incontro con giovani e anziani in una scuola elementare di Iqaluit. La cura degli anziani e il loro dialogo con le nuove generazioni è una preoccupazione costante del Santo Padre, che ha dedicato buona parte delle udienze del mercoledì di quest’anno a una catechesi sulla vecchiaia. Inoltre, l’intenzione di preghiera che Francesco affida a tutta la Chiesa attraverso la Rete mondiale di preghiera del Papa per questo mese di luglio è proprio per gli anziani.

Come avere i biglietti per partecipare

18 luglio 2022

In Val di Fassa partecipa alla settimana di fraternità per i parroci di prima nomina

In Val di Fassa partecipa alla settimana di fraternità per i parroci di prima nomina

Riapre la chiesa alle Tre Cannelle

Riapre la chiesa di Maria Santissima del Carmine alle Tre Cannelle (via del Carmine, 4) e succede proprio nella festa liturgica di Nostra Signora del Monte Carmelo, che si celebra il 16 luglio. Per l’occasione, alle 18, verrà celebrata una Messa in occasione della Beata Vergine Maria Santissima, che sarà presieduta da don Francesco Tedeschi, cappellano dell’Arciconfraternita. Seguirà la recita della supplica alla Vergine e l’esposizione del Santissimo Sacramento; infine la benedizione eucaristica. Il Coro “Labyrintuhus Vocum” accompagnerà la liturgia.

La chiesa di Maria Santissima del Carmine alle Tre Cannelle è sede ufficiale dell’Arciconfraternita di Maria Santissima del Carmine. Nel 1621 Papa Gregorio XV riconobbe la Confraternita “Madre e capo di tutte le Confraternite dallo stesso titolo” di tutto il mondo e poi, con un Breve del 3 febbraio 1623, le accordò la proprietà dell’area della chiesa.

15 luglio 2022

E’ entrata nella luce della Resurrezione Vittoria, mamma di don Carlo De Dominicis

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

sono vicini al dolore di Don Carlo De Dominicis,
Vicario cooperatore presso la Parrocchia San Giuseppe Cottolengo,
per la morte della sua cara mamma

Vittoria
di anni 81

e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,
ricco di misericordia, perché conceda a Vittoria
il premio della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

I funerali si svolgeranno martedì 19 luglio 2022, alle ore 10.30,
presso la Parrocchia Madonna Pellegrina a Padova

15 luglio 2022

Ministeri istituiti, la nota della Cei

Foto di Cristian Gennari

Lettore, accolito e catechista possono essere sia uomini che donne sopra i 25 anni di età e saranno istituiti in modo permanente dal vescovo dopo un periodo di formazione. Recependo gli interventi di Papa Francesco – il Motu Proprio “Spiritus Domini” e il Motu Proprio “Antiquum Ministerium” -, la Conferenza episcopale italiana ha elaborato una Nota per orientare la prassi concreta delle Chiese di rito latino che sono in Italia su questi tre ministeri istituiti del lettore, dell’accolito, del catechista.

Approvata ad experimentum per il prossimo triennio dalla 76ª Assemblea Generale ed integrata dal Consiglio Permanente con le indicazioni emerse in sede assembleare, la Nota definisce identità e compiti dei “ministeri istituiti”, illustrando i criteri per l’ammissione e il percorso formativo necessario per essere istituito e ricevere il “mandato” da parte del vescovo. Il tutto nel quadro dei recenti documenti promulgati da Papa Francesco. Con la Nota, inoltre, la Cei inserisce il tema dei “ministeri istituiti” all’interno del cammino sinodale che costituirà così un luogo ideale di verifica sull’effettiva ricaduta nel tempo e nei territori. Il lettore, l’accolito e il catechista vengono dunque istituiti in modo permanente e stabile: laici e laiche assumono così un ufficio qualificato all’interno della Chiesa.

Vengono in particolare delineati i compiti dei tre ministri. Il lettore proclama la Parola di Dio nell’assemblea liturgica, in primis nella celebrazione eucaristica; potrà avere un ruolo anche nelle diverse forme liturgiche di celebrazione della Parola, della liturgia delle Ore e nelle iniziative di (primo) annuncio. Prepara l’assemblea ad ascoltare e i lettori a proclamare i brani biblici, anima momenti di preghiera e di meditazione (lectio divina) sui testi biblici, accompagna i fedeli e quanti sono in ricerca all’incontro vivo con la Parola.

L’accolito è colui che serve all’altare, coordina il servizio della distribuzione della Comunione nella e fuori della celebrazione dell’Eucaristia, in particolare alle persone impedite a partecipare fisicamente alla celebrazione. Anima inoltre l’adorazione e le diverse forme del culto eucaristico.

Il catechista cura l’iniziazione cristiana di bambini e adulti, e accompagna quanti hanno già ricevuto i sacramenti nella crescita di fede. Può coordinare, animare e formare altre figure ministeriali laicali all’interno della parrocchia, in particolare quelle impegnate nella catechesi e nelle altre forme di evangelizzazione e cura pastorale. «Secondo la decisione prudente del vescovo e le scelte pastorali della diocesi – informa la Nota –, il/la catechista può anche essere, sotto la moderazione del parroco, un referente di piccole comunità (senza la presenza stabile del presbitero) e può guidare, in mancanza di diaconi e in collaborazione con lettori e accoliti istituiti, le celebrazioni domenicali in assenza del presbitero e in attesa dell’Eucaristia».

I candidati ai “ministeri istituiti” possono essere sia uomini che donne, devono avere almeno 25 anni ed essere «persone di profonda fede – si legge ancora nel testo della Cei –, formati alla Parola di Dio, umanamente maturi, partecipi alla vita della comunità cristiana, capaci di instaurare relazioni fraterne e di comunicare la fede sia con l’esempio che con la parola».

Saranno istituiti dal vescovo dopo un tempo di formazione (almeno un anno) da parte di una équipe di esperti. Al termine della fase di discernimento vocazionale e di formazione, i candidati saranno istituiti con il rito liturgico previsto dal Pontificale Romano. Il mandato verrà conferito per un primo periodo di cinque anni, rinnovabile previa verifica del vescovo che, insieme ad un’équipe preposta a questo, valuterà il cambiamento delle condizioni di vita del ministro istituito e le esigenze ecclesiali in continuo mutamento.

Leggi la Nota della Cei

13 luglio 2022

Incentrata sull’ascolto la settimana in Val di Fassa

Ascoltare se stessi, ascoltare gli altri, ma soprattutto «ascoltare la voce del Signore senza indurire il nostro cuore». E ascoltare i suoni della natura, passeggiando lungo i sentieri della Val di Fassa. Come sta facendo il gruppo di sacerdoti che partecipa alla settimana di ritiro a Soraga, promossa dal Servizio per la formazione permanente del clero e guidata dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Al centro delle giornate il tema dell’ascolto, declinato attraverso escursioni, celebrazioni eucaristiche, momenti di riflessione e preghiera personale. A scandire la settimana anche occasioni di scambio e di fraternità per i partecipanti, che festeggiano il decimo, ventesimo o trentesimo anniversario di ordinazione.

«Quando pensiamo alla conversione, la intendiamo sempre in senso morale – ha detto il cardinale De Donatis in una delle sue omelie – si tratta di cambiare il proprio modo di vivere, di liberare le nostre azioni dalle tante ombre, dai peccati, dalle negligenze. La chiave è quasi sempre quella morale. Tutto questo appartiene al cammino di conversione ma non è il cuore. Prima che per la dimensione etica la conversione si caratterizza per una dimensione teologica». Deve trasformarsi «il nostro modo di relazionarci con il Signore». È soltanto «la luce dell’amore di Gesù a dare significato a tutta la vita – sono ancora le parole del vicario –. Qui c’è la vita felice a cui aneliamo, che non è conquistata dai nostri sforzi, ma è dono, una eredità che ha impresso in sé il sigillo di quell’amore a cui nulla va anteposto».

Del gruppo fa parte il vescovo Daniele Salera e poi tanti sacerdoti che vivono esperienze diverse, dai parroci ai missionari. Don Francesco Donega è rettore del Collegio diocesano missionario Redemptoris Mater: «Trovo molto stimolante sentire i vari interventi e i commenti degli altri – riflette –. Ieri abbiamo fatto una salita su un altopiano e c’erano un po’ di nuvole, e questo ci ha portato ad articolarci in vari gruppi, chi si sentiva di camminare di più, chi meno. È sempre importante ascoltare gli altri».

Concorda don Damiano Marino, parroco a San Patrizio, al ventesimo di ordinazione. «Sta andando tutto benissimo, siamo in relax, in buona compagnia – racconta –. Le Dolomiti sono meravigliose, e mancavo da questa zona da tanti anni. Ogni mattina andiamo in giro, facendo percorsi diversi. Ma soprattutto è bello lo stare insieme, il poterci ritrovare, vivere questa settimana come un’occasione di fraternità. Io conoscevo i sacerdoti del mio stesso anno, ma molti altri no, anche perché ce ne sono diversi che prestano servizio fuori diocesi».

Per don Massimo Cautero, direttore dell’Ufficio Clero del Vicariato, il ritiro in Val di Fassa dà la possibilità di «fare il punto sul cammino sacerdotale, per conoscersi meglio, incontrare preti che provengono da altre realtà, che hanno frequentato altri seminari. Condividere le esperienze è un dono prezioso. Dobbiamo cercare di riallacciare questi rapporti e riflettere insieme sulle esigenze della pastorale. Ogni anno è bello ritrovarsi in questo clima di serenità e pace».

13 luglio 2022

Per la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani la Messa con il cardinale De Donatis

Foto di Cristian Gennari

«La Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani è un’occasione per dire ancora una volta, con gioia, che la Chiesa vuole far festa insieme a coloro che il Signore ha “saziato di giorni”. Celebriamola insieme! Vi invito ad annunciare questa Giornata nelle vostre parrocchie e comunità; ad andare a trovare gli anziani più soli, a casa o nelle residenze dove sono ospiti. Facciamo in modo che nessuno viva questo giorno nella solitudine. Avere qualcuno da attendere può cambiare l’orientamento delle giornate di chi non si aspetta più nulla di buono dall’avvenire; e da un primo incontro può nascere una nuova amicizia. La visita agli anziani soli è un’opera di misericordia del nostro tempo!».

L’invito di Papa Francesco nel messaggio per la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, che sarà celebrata il prossimo 24 luglio, risuona nelle parole del cardinale vicario Angelo De Donatis, che presiederà per mandato del Santo Padre la celebrazione nella basilica di San Pietro delle ore 10. La partecipazione è libera e gratuita; si accede tramite biglietto, come da indicazioni disponibili nella sezione Diocesi dell’Archivio Documenti del nostro sito internet. “Nella vecchiaia daranno ancora frutti” (Sal 92, 15) è il tema scelto per celebrare la Giornata, che cade nella domenica più prossima alla memoria liturgica dei santi Gioacchino e Anna, genitori di Maria e nonni di Gesù.

A una ventina di giorni dalla ricorrenza, dunque, il porporato scrive ai parroci della diocesi e a tutte le persone avanti con gli anni che risiedono nella Città Eterna. «Nel tempo estivo si interrompono tante attività, ma molti anziani non vanno in vacanza. Rimangono in città, nei nostri quartieri e a volte si sentono ancora più abbandonati. Sarebbe bello quindi, in occasione di questa giornata – è l’auspicio del cardinale vicario -, pensare ad un momento semplice e significativo per gli anziani. Diverse parrocchie, l’anno scorso hanno proposto una messa serale all’aperto (il sabato o la domenica), con la benedizione degli anziani e, a seguire, un intrattenimento musicale e la condivisione della cena. Per questa occasione vi esorto a visitare gli anziani in casa o nelle case di riposo. Semplici gesti di attenzione compiuti con amore e carità pastorale daranno coraggio e luce a tante persone sole»..

Leggi la lettera per i nonni e gli anziani

Leggi la lettera per i parroci

Leggi le indicazioni per partecipare alla celebrazione del 24 luglio

8 luglio 2022

È entrata nella luce della Resurrezione Maria Luisa, madre di mons. Segundo Tejado Muñoz

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

sono vicini al dolore di Mons. Segundo Tejado Muñoz,
Assistente del Collegio Diocesano Missionario Redemptoris Mater,
per la morte della sua cara mamma

Maria Luisa
di anni 98

e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,
ricco di misericordia, perché conceda a Maria Luisa
il premio della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

I funerali si svolgeranno oggi, martedì 12 luglio 2022,
alle ore 18.00, ad Avila (Spagna)

Le Feste Musicali Jacopee 2022

Le Feste Musicali Jacopee 2022 nella basilica di San Giacomo in Augusta, con la Cappella Musicale di San Giacomo diretta da Flavio Colusso, si aprono sabato 23 luglio alle ore 19 con l’appuntamento “Labyrinthus” quest’anno dedicato ad Antonio Canova nel bicentenario della morte. La basilica è attigua alla vasta area che fu occupata dallo Studio di Canova tra via delle Colonnette, via Canova, via del Babuino. Nel “Labyrinthus”, il cui simbolo rappresenta il pellegrinaggio, il cammino vissuto come esperienza del corpo e dello spirito, i testi dello stesso Canova e dei suoi contemporanei recitati dal giovane attore Edoardo Coen – i diari, le lettere, il testamento dell’artista – e le musiche coeve – il celebre “Requiem” di Nicolò Jommelli che fu eseguito al funerale dell’artista, le «Suonate» di maestri come Cimarosa, del quale lo scultore realizzò un busto nel 1808, di Paisiello – compositore preferito da Napoleone – dell’Abate Santini – animatore del movimento sul recupero esecutivo della “Musica antica”, parallelo al Neoclassicismo – intrecciano una drammaturgia ispirata alla vita, all’arte e alla spiritualità del Canova. L’evento è inoltre occasione per una visita ai “luoghi canoviani” del Rione.

Gli appuntamenti proseguono domenica 24 luglio alle ore 17.30 con la Messa solenne della Vigilia di San Giacomo, con musiche di Colusso e gregoriano e, a seguire, il Concerto d’organo con Alessandro Albenga che propone brani di rara esecuzione di Albrechtsberger, Czerny, De Rossi, Guglielmi, Paisiello, Pelli, compositori attivi tra Settecento e primo Ottocento.

Lunedì 25 luglio alle ore 18.30, Messa solenne della Festa di San Giacomo con musiche della tradizione jacopea e una prima moderna, la Missa Paradisi Portas à 8 voci di Orazio Benevoli di cui ricorre il 350° della morte: grande polifonista della scuola romana del Seicento, artefice di monumentali costruzioni musicali, Benevoli fu Maestro di cappella in San Giacomo tra il 1650 e il 1653.

La storia della Cappella Musicale di San Giacomo e del suo prezioso organo è legata a quella della Chiesa e dell’Ospedale “degli incurabili”, fondato nel 1339 e il cui importante ampliamento e ristrutturazione furono realizzati tra il 1592 e il 1600 dal cardinale Antonio Maria Salviati, ivi sepolto sotto l’altare maggiore.

L’ospedale e la chiesa di San Giacomo in Augusta occupano un posto importante nella storia dell’umanità: qui trovarono la conferma della loro vocazione ed esercitarono il loro carisma, tra gli altri, grandi santi come Gaetano Thiene, Filippo Neri, Camillo de Lellis. Hanno contribuito alla bellezza del luogo celebri artisti come Francesco Capriani da Volterra, Bartolomeo Grillo, Sangallo il Giovane, Carlo Maderno, Pomarancio, Pierre Legros; musicisti come Ruggero Giovannelli, Orazio Benevoli e Alessandro Scarlatti furono tra gli antichi Maestri di cappella.

Particolarmente significativo per il “cammino” culturale abbracciato dalla attuale istituzione musicale, diretta dal 1990 da Flavio Colusso, è il tema del pellegrinaggio rappresentato dal simbolo del Labirinto, del cammino vissuto come esperienza del corpo e dello spirito, che si estende da sempre al concetto di accoglienza e di cura dei viandanti e dei pellegrini nel contesto degli antichi Hospitali.

12 luglio 2022

Il ritiro in Val di Fassa per i sacerdoti

La casa natale di Albino Luciani a Canale d'Agordo

Sarà ancora una volta la casa di spiritualità La Lum de Roisc di Soraga, in Val di Fassa, a ospitare nei prossimi giorni il tradizionale viaggio estivo in montagna del cardinale vicario Angelo De Donatis con i sacerdoti della diocesi di Roma, promosso dal Servizio diocesano per la formazione permanente del clero. Il primo gruppo, composto principalmente dai presbiteri che festeggiano il decimo, il ventesimo o il trentesimo anno di ordinazione, partirà domenica e si tratterrà in Trentino fino al 16 luglio. Quindi, dal 17 al 22 luglio, partiranno soprattutto i parroci di prima nomina. La casa di spiritualità appartiene all’Associazione mariana Figli della Luce.

La settimana di ritiro tra preghiera e passeggiate, a contatto con la natura, è un momento importante dell’anno, e assume un significato particolare per i sacerdoti che festeggiamo gli anniversari di ordinazione, in quanto hanno così modo di raccontare al vicario il proprio cammino fino a raggiungere una delle tappe giubilari.

Durante il soggiorno in Val di Fassa, inoltre, non mancherà, come negli anni passati, una visita a Canale d’Agordo, in provincia di Belluno, in Veneto, località dove il 17 ottobre del 1912 nacque Papa Giovanni Paolo I. Una escursione che quest’anno è ancora più significativa, in vista della celebrazione con il rito di beatificazione di Albino Luciani, che avrà luogo il 4 settembre a San Pietro. A Canale d’Agordo è possibile visitare la casa natale del pontefice e della sua famiglia, aperta al pubblico dal 2019, grazie alla diocesi di Vittorio Veneto che l’ha acquistata dagli eredi del prossimo beato.

8 luglio 2022

Prestito di soccorso, rinnovata convenzione tra Mediolanum e Fondazione Salus Populi Romani

È stato firmato giovedì 7 luglio il rinnovo triennale della convenzione, avviata nel 2019, tra Banca Mediolanum, Fondazione Mediolanum Onlus e la Fondazione Salus Populi Romani Onlus, espressione della diocesi di Roma, per facilitare l’erogazione di finanziamenti a favore di persone con difficoltà di accesso al credito e in condizioni di indigenza residenti in tutta la regione Lazio dove dal 2019 sono state già aiutate 52 famiglie. Il 66% delle persone che richiedono l’intervento sono donne. L’accordo è stato siglato da Giustino Trincia, presidente Fondazione Salus Populi Romani Onlus e Giovanni Pirovano, presidente di Banca Mediolanum.

Nell’attuale contesto economico in cui sono sempre più vaste le aree di vulnerabilità e con l’obiettivo di prevenire il ricorso all’usura e facilitare l’inclusione finanziaria, Banca Mediolanum e Fondazione Mediolanum Onlus confermano l’impegno sottoscritto dal 2009 a fianco di fondazioni e associazioni antiusura, associate alla Consulta Nazionale Giovanni Paolo II, attive sul territorio nazionale con progetti sociali orientati al sostegno finanziario delle fasce più deboli della popolazione.

«È necessario che le banche ascoltino il territorio – dichiara Giovanni Pirovano, presidente di Banca Mediolanum e Membro del Comitato di Presidenza ABI con deleghe a Innovazione e Sostenibilità – e che tornino a svolgere un ruolo sociale nel prevenire il ricorso all’usura e facilitare l’inclusione finanziaria di famiglie perbene, ma definite non bancabili. Con questo impegno la Banca ha rinnovato l’odierna convenzione, riconoscendo l’importanza di farsi carico delle necessità della comunità. Definiamo il “prestito di soccorso” un processo di indebitamento responsabile che può aiutare il soggetto a rientrare a pieno titolo nel circolo virtuoso della vita, restituendogli la dignità civica e sociale».

«Per noi – spiega Giustino Trincia, presidente della Fondazione Salus Populi Romani – il prestito di soccorso è molto importante per la sua concretezza: dimostra che è possibile l’accesso al credito alle persone e alle famiglie più fragili altrimenti escluse dal sistema finanziario; che è possibile prevenire i disastri causati dal sovraindebitamento e ancora di più dall’usura, facendo leva sul senso di responsabilità della Banca; sulla capacità di ascolto e di accompagnamento delle persone in difficoltà da parte di una Fondazione che si ispira al Vangelo e alla Dottrina Sociale della Chiesa ed opera in stretta collaborazione con le comunità parrocchiali e religiose di Roma; e, infine, che sono possibili interventi non assistenziali ma promozionali delle risorse delle persone beneficiarie, per una loro piena responsabilizzazione.”

Il plafond a disposizione
Banca Mediolanum metterà a disposizione della Fondazione Salus Populi Romani Onlus di Roma una linea di credito rotativa, con plafond aumentato da 300.000 a 500.000 euro, che verrà utilizzata per accordare prestiti con rimborso rateale a soggetti in difficoltà, individuati grazie all’attento lavoro della Fondazione e all’ausilio di volontari qualificati nel settore finanziario. Con il rinnovo della convenzione la Banca si impegna ad erogare prestiti rateali a soggetti considerati non bancabili con durata massima di 5 anni (60 mesi) – nei limiti del plafond rotativo sopra indicato – per un importo massimo per ogni singolo finanziamento di euro 15.000.

Il profilo dei beneficiari
Sono 52 i prestiti concessi a individui e famiglie nell’arco dei tre anni, da luglio 2019 a giugno 2022 per un ammontare complessivo pari a circa 400.000,00 euro di finanziamenti erogati. Si tratta dell’11% delle 477 richieste di aiuto complessivamente trattate dalla Fondazione nel complesso delle sue attività nel citato triennio. L’importo medio del prestito è di circa 9.000 euro mentre le difficoltà per la loro restituzione si è avuta in 7 pratiche (14,3%): 4 per un ritardo nei pagamenti delle rate e 3 perché dichiarato credito irrecuperabile. I beneficiari del contributo di età media superiore ai 50 anni, si tratta perlopiù di “capifamiglia” (53% del totale): molti sono i nuclei monogenitoriali con un solo genitore – sia con figli minori che maggiorenni non occupati – (20% del totale, 38,4% delle famiglie). Allo stesso modo è un dato rilevante il numero dei beneficiari che vivono soli (monoparentale) (27% del totale).

11 luglio 2022

La bellezza e la forza della liturgia: intervista a padre Midili

Foto di Cristian Gennari

Con l’intento di essere compreso da ciascun fedele, perché «desidero raggiungere tutti», Papa Francesco al numero 16 della lettera apostolica sull’attuazione della riforma liturgica Desiderio desideravi – emanata lo scorso 29 giugno – esplicita l’intento di questo nuovo documento: «Invitare tutta la Chiesa a riscoprire, custodire e vivere la verità e la forza della celebrazione cristiana» affinché «la bellezza del celebrare cristiano» non venga «deturpata da una superficiale e riduttiva comprensione del suo valore o, ancor peggio, da una sua strumentalizzazione a servizio di una qualche visione ideologica, qualunque essa sia».

Padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano e docente di Liturgia pastorale al Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo, sottolinea come Desiderio desideravi «non è né un manuale né un direttorio, ma piuttosto una meditazione che aiuta a comprendere la bellezza della verità della celebrazione liturgica, della quale tutti i battezzati sono protagonisti», a dire che «la liturgia è opera di tutto il popolo di Dio». Infatti l’icona evangelica richiamata all’inizio del documento – da cui deriva il titolo – è quella dell’Ultima Cena (Lc 22,15), che Gesù tanto desiderò mangiare con i suoi apostoli e della quale, dice ancora il Papa, «l’Eucarestia non è una rappresentazione sacra» ma è, invece, «il luogo dell’incontro con Cristo vivo e Risorto», cui tutti siamo chiamati e invitati, «attratti dal suo infinito desiderio di ristabilire quella comunione con noi, che era e che rimane il progetto originario». Per riscoprire il valore della celebrazione eucaristica e il suo «senso teologico» occorre allora riconoscere che «l’incontro con Dio non è frutto di una individuale ricerca interiore di Lui ma è un evento donato», sono ancora le parole di Francesco, che richiama alla necessità dell’atteggiamento dello «stupore per il mistero pasquale, che si rende presente nella concretezza dei segni sacramentali».

Midili spiega come «il Papa introduce la categoria dello stupore per dire come il rito non debba essere ritualistico e per distinguere il celebrare dal fare cerimonie», manifestando la consapevolezza della Chiesa che «la riforma liturgica non è completa, sebbene molti buoni risultati siano stati raggiunti e laddove si registra comunque un certo entusiasmo da parte del popolo di Dio». Tuttavia «si rilevano anche una certa stanchezza e una fatica nell’organizzazione e nella preparazione della liturgia, in alcuni casi diventata routinaria – sottolinea ancora il direttore dell’Ufficio diocesano –. Da qui l’importanza e il richiamo alla formazione e alla responsabilità dei pastori, che fin dal Concilio Vaticano II con la costituzione “Sacrosanctum Concilium” sono state centrali per la Chiesa e riprese da Paolo VI, passando per Giovanni Paolo II e fino a Benedetto XVI, e ora con Papa Francesco, che con questa sua lettera apostolica ci provoca ancora con più slancio».

A questa esigenza di formazione «alla e dalla liturgia», come scrive il Pontefice in Desiderio desideravi, rispondono i corsi curati dall’Ufficio liturgico diocesano, che per queste attività formative «collabora fin dal 1975 con il Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo», fa sapere Midili, spiegando che «a Roma c’è una lunga tradizione di formazione liturgica». Cinque le proposte in calendario per settembre «affidate a docenti esperti di liturgia e ad alcuni parroci – illustra ancora – e rivolte a presbiteri, diaconi, accoliti, catechisti e ministri straordinari della Comunione». Un primo corso riguarda la musica per la pastorale liturgica e l’animazione della liturgia attraverso il canto, un secondo è relativo alla proclamazione della Parola mentre il terzo è di Liturgia per la pastorale e ha durata triennale. Ancora, un corso relativo all’attuazione dei contenuti teologici nella prassi della celebrazione e infine «stiamo organizzando un corso per spiegare e presentare bene il testo dell’ultima lettera del Papa», conclude Midili.

di Michela Altoviti da Roma Sette

11 luglio 2022

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