18 Dicembre 2025

Albanese, Lorizio, Zollner: nuove nomine nella diocesi di Roma

Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha annunciato nuove nomine nella diocesi di Roma: padre Giulio Albanese è il nuovo direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali e dell’Ufficio per le cooperazione missionaria tra le Chiese; monsignor Giuseppe Lorizio è incaricato dell’Ufficio per la cultura; padre Hans Zollner è nuovo consulente per il Servizio per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili.

Padre Giulio Albanese è sacerdote e giornalista. Ordinato nel 1986, ha diretto il New People Media Centre di Nairobi e fondato nel 1997 la Missionary Service News Agency, successivamente divenuta Missionary International Service News Agency (Misna), nonché collaborato con numerose testate giornalistiche, in particolare per i temi legati all’Africa e al Sud del mondo, come Avvenire, Limes, Nigrizia, Città Nuova, Messaggero di Sant’Antonio, Italia – Caritas, Radio Vaticana, Radio Svizzera, Radio Rai, Osservatore Romano. È stato docente alla Pontificia Università Gregoriana (Pug) ed ha diretto le riviste missionarie delle Pontificie Opere Missionarie PP.OO.MM. – Missio Italia, Popoli e Missione e Il Ponte d’Oro. Attualmente è editorialista di Avvenire e dell’Osservatore Romano. È anche autore di alcuni saggi legati alla geopolitica, al giornalismo e alla teologia missionaria. Nel luglio del 2003 il presidente Carlo Azeglio Ciampi lo ha insignito del titolo di Grande ufficiale della Repubblica Italiana per meriti giornalistici nel Sud del mondo. Negli anni ha vinto numerosi premi giornalistici e letterari.

Monsignor Giuseppe Lorizio è nato il 13 novembre 1952, ordinato nel 1976 è incardinato nella diocesi di Roma dal 1984, si è specializzato in Teologia fondamentale nel 1980 presso la Pontificia Università Gregoriana. Ha conseguito inoltre la Licenza in Filosofia alla Pontificia Università Lateranense. Dal 1981 al 2003 ha insegnato storia della filosofia e metodologia presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (sez. san Luigi), scolasticato della Compagnia di Gesù, Napoli. Presso tale istituzione ha anche svolto il ruolo di vice-direttore della rivista Rassegna di Teologia. Attualmente è professore ordinario di Teologia fondamentale nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense. Ha insegnato tale disciplina anche nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Ecclesia Mater”, di cui è stato preside dal 2003 al 2010. Dal 2001 al 2013 ha diretto l’area internazionale di ricerca su problemi di teologia fondamentale in prospettiva ecumenica presso la Pontificia Università Lateranense. È membro del Comitato scientifico della Rivista rosminiana di filosofia e di cultura, dei simposi rosminiani, della rivista Studium e della rivista Lateranum, che ha diretto dal 2005 al 2010 e di cui è di nuovo direttore dal gennaio 2015 per il prossimo quinquennio. È stato per un decennio membro del Comitato nazionale per gli studi superiori di Teologia e di Scienze Religiose della Conferenza Episcopale Italiana. L’intrecciarsi e il rincorrersi della ricerca filosofica e del sapere della fede costituiscono l’orizzonte della sua esperienza di ricerca, espressa in numerosi lavori. In questa prospettiva da anni è impegnato nello studio della genesi del pensiero rosminiano.

Padre Hans Zollner è nato a Ratisbona, in Germania, il 19 novembre 1966. Gesuita, è teologo e psicologo, professore alla Pontificia Università Gregoriana, preside dell’Istituto di Antropologia (Studi interdisciplinari sulla dignità umana e sulla cura delle persone vulnerabili) dell’ateneo. Collabora alle riviste Gregorianum e La Civiltà Cattolica. Membro della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, è uno dei maggiori esperti nel campo della salvaguardia e della prevenzione degli abusi sessuali.

3 marzo 2023

Le stationes quaresimali della settimana

Santa Maria in Domnica alla Navicella

Domenica 5 marzo sarà la chiesa di Santa Maria in Dominica alla Navicella ad accogliere, alle ore 19, la statio quaresimale. Il rito delle stationes si terrà invece nei giorni seguenti in altre chiese del centro storico: domani sarà San Clemente presso il Colosseo alle ore 18; martedì San Saba all’Aventino, sempre alle ore 18; mentre mercoledì Santa Cecilia in Trastevere, alle ore 17.30. Ancora, giovedì i fedeli si ritroveranno per pregare insieme a Santa Maria in Trastevere, alle ore 17.30; venerdì 10 a San Vitale in Fovea, alle ore 18.30; sabato ai Santi Marcellino e Pietro al Laterano alle ore 19.

3 marzo 2023

Al via “Un di più di vicinanza”

Torna il percorso di formazione sulla pastorale dei malati e dei sofferenti “Un di più di vicinanza”, promosso dall’Ufficio per la pastorale sanitaria. Gli incontri prenderanno il via il 14 marzo; si terranno il martedì dalle 18.30 alle 20 nella Sala Conferenze del Pontificio Seminario Romano Maggiore.

Il primo appuntamento verterà su “La fragilità sociale tra causa ed effetto di malattia”; il secondo appuntamento, il 28 marzo, su “Una mente diversa”. Si prosegue poi il 2 maggio con “Il disagio mentale: dare voce ai bisogni dei pazienti nella società attuale”; il 9 maggio focus su “Il metodo dei 12 passi nelle dipendenze”; il 16 maggio incontro conclusivo su “La donazione del sangue: Un atto di carità”.

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi all’Ufficio per la pastorale sanitaria, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13; 06.69886227/86414; segreteria.sanitaria@diocesidiroma.it.

3 marzo 2023

Corso di formazione permanente: La preghiera – online (Uff. Catechistico)

Corso di formazione permanente: La preghiera – online (Uff. Catechistico)

Incontro di formazione dei responsabili laici dei centri filippini – Basilica di Santa Pudenziana (Uff. Past. Migrazioni)

Incontro di formazione dei responsabili laici dei centri filippini – Basilica di Santa Pudenziana (Uff. Past. Migrazioni)

La Quaresima a Santa Maria in Portico

La Quaresima come itinerario di bellezza ed esercizio della sinodalità: sarà questo il filo conduttore delle diverse iniziative per il periodo che precede la Pasqua, nella parrocchia di Santa Maria in Portico in Campitelli.

Ogni domenica di Quaresima, alle 12, è in programma Echi d’Organo in Cantoria, ascolto della Parola di Dio e musica. Si tratta di «un tempo per affinare l’orecchio all’ascolto della bellezza che nasce dalla Parola e dall’Arte», come lo definisce il parroco padre Davide Carbonaro.

Ogni giovedì, a partire da oggi, 2 marzo, alle 19.30, il vescovo ausiliare per il settore Centro Daniele Libanori offrirà delle meditazioni sul Vangelo di Giovanni, dedicate in particolare ai “Sette Segni”. Ogni venerdì alle ore 21 si terrà la via Crucis.

2 marzo 2023

Nell’Aula Magna della Pontificia Università Lateranense presiede l’incontro di riflessione con il clero della Diocesi sulla Costituzione Apostolica “In Ecclesiarum Communione” circa l’ordinamento del Vicariato di Roma

Nell’Aula Magna della Pontificia Università Lateranense presiede l’incontro di riflessione con il clero della Diocesi sulla Costituzione Apostolica “In Ecclesiarum Communione” circa l’ordinamento del Vicariato di Roma.

L’itinerario di formazione per le confraternite

Prosegue il percorso di formazione per i membri delle confraternite della diocesi di Roma. Il prossimo appuntamento è per lunedì 6 marzo alle ore 19.00, come sempre on line. Protagonista dell’incontro sarà il vicegerente della diocesi, il vescovo Baldo Reina, che affronterà il tema “Confraternite e devozione popolare”.

Si tratta dell’ultimo appuntamento previsto on line; il successivo, infatti, si terrà in presenza sabato 27 nella basilica di San Giovanni in Laterano e concluderà l’itinerario formativo per questo anno pastorale.

2 marzo 2023

Pastorale giovanile, l’estate tra la Gmg e il campo in montagna

Giornata mondiale della gioventù e campo estivo in montagna. L’inverno non è ancora finito, ma già si comincia a pensare a organizzarsi per l’estate. L’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile presenta le sue proposte, per le quali sono già aperte le iscrizioni.

Innanzitutto, la Gmg a Lisbona, all’inizio di agosto. «Sono veramente felice di comunicarvi – annuncia il direttore dell’Ufficio don Alfredo Tedesco – che la diocesi di Roma ha deciso di estendere lo sconto anche al di fuori dei primi 400 iscritti alla Gmg di Lisbona. Per tutti i partecipanti il costo sarà di 700 euro. Ci sono ancora posti da poter prenotare, ma affrettatevi». Grazie al contributo diocesano, quindi, i ragazzi partecipanti potranno partecipare all’evento internazionale spendendo una cifra contenuta, con il programma messo a punto dalla Conferenza episcopale del Lazio che prevede viaggio in nave da Civitavecchia a Barcellona e poi spostamenti a Fatima e a Lisbona.

Il primo acconto per l’iscrizione è da versare entro il 10 marzo. C’è anche la possibilità di acquistare un’assicurazione (al costo di 29 euro) che garantisce un rimborso in caso di impossibilità a partecipare, per cause di forza maggiore, in particolare mediche.

Dal 3 al 9 luglio, invece, i ragazzi che frequentano le medie o le superiori potranno iscriversi al Campo Estivo della Pastorale giovanile “Tu sei tanta roba!” (qui tutte le informazioni), che si terrà nella Certosa di Pesio (Cuneo). Il campo è pensato per tutti i giovani che vogliano «fare un’esperienza “diocesana” – dice don Tedesco –. Le iniziative dello scorso ci hanno insegnato quanto possa essere importante e bello per i ragazzi confrontarsi con mondi diversi, a volte lontani solo pochi km. Immersi nella natura, tra passeggiate, escursioni, attività, preghiera e giochi, avremo l’occasione di vivere l’esperienza dello sport e del cammino in montagna. Ci sperimenteremo nelle scelte per essere liberi e autentici. Oltre alle doverose escursioni alpine, visiteremo alcuni dei luoghi più suggestivi della zona».

La Certosa di Pesio (in provincia di Cuneo), incastonata nelle Alpi marittime piemontesi, è un gioiello di architettura medievale, immersa in un panorama mozzafiato. Il luogo sarà il valore aggiunto di questo campo, dove, natura, fede e amicizia saranno i veri protagonisti. Grazie al contributo della diocesi di Roma, il prezzo per 7 giorni, tutto compreso, sarà di 250 euro a persona.

Per ulteriori informazioni: pastoralegiovanile@diocesidiroma.it; 06.698.86.574

27 febbraio 2023

Nella basilica di San Giovanni in Laterano presiede il primo Incontro quaresimale su delle letture scelte di Giacomo Leopardi

Nella basilica di San Giovanni in Laterano presiede il primo Incontro quaresimale su delle letture scelte di Giacomo Leopardi.

Incontri su Leopardi: i testi della prima serata

“Pensiero LXVIII” e “Al Conte Carlo Pepoli”: sono questi i due testi che verranno letti e approfonditi durante la prima serata del ciclo “Ed io che sono?”, a cura di Franco Nembrini, professore e saggista, dedicato a Giacomo Leopardi e alle sue opere. Il primo appuntamento è in programma per mercoledì primo marzo, dalle 19 nella basilica di San Giovanni in Laterano.

Il “Pensiero LXVIII” fa parte della raccolta dei “Pensieri” ed è incentrato sulla noia, definito dal poeta di Recanati «il più sublime dei sentimenti umani». La poesia “Al Conte Carlo Pepoli” fu composta da Leopardi in occasione del compleanno dell’amico, poeta anche lui.

Pensiero LXVIII
La noia è in qualche modo il più sublime dei sentimenti umani. Non che io creda che dall’esame di tale sentimento nascano quelle conseguenze che molti filosofi hanno stimato di raccòrne, ma nondimeno il non poter essere soddisfatto da alcuna cosa terrena, né, per dir così, dalla terra intera; considerare l’ampiezza inestimabile dello spazio, il numero e la mole maravigliosa dei mondi, e trovare che tutto è poco e piccino alla capacità dell’animo proprio; immaginarsi il numero dei mondi infinito, e l’universo infinito, e sentire che l’animo e il desiderio nostro sarebbe ancora più grande che siì fatto universo; e sempre accusare le cose d’insufficienza e di nullità, e patire mancamento e vòto, e però noia, pare a me il maggior segno di grandezza e di nobiltà, che si vegga della natura umana. Perciò la noia è poco nota agli uomini di nessun momento, e pochissimo o nulla agli altri animali.

Al Conte Carlo Pepoli
Questo affannoso e travagliato sonno
Che noi vita nomiam, come sopporti,
Pepoli mio? di che speranze il core
Vai sostentando? in che pensieri, in quanto
O gioconde o moleste opre dispensi
L’ozio che ti lasciàr gli avi remoti,
Grave retaggio e faticoso? E’ tutta,
In ogni umano stato, ozio la vita,
Se quell’oprar, quel procurar che a degno
Obbietto non intende, o che all’intento
Giunger mai non potria, ben si conviene
Ozioso nomar. La schiera industre
Cui franger glebe o curar piante e greggi
Vede l’alba tranquilla e vede il vespro,
Se oziosa dirai, da che sua vita
E’ per campar la vita, e per se sola
La vita all’uom non ha pregio nessuno,
Dritto e vero dirai. Le notti e i giorni
Tragge in ozio il nocchiero; ozio il perenne
Sudar nelle officine, ozio le vegghie
Son de’ guerrieri e il perigliar nell’armi;
E il mercatante avaro in ozio vive:
Che non a se, non ad altrui, la bella
Felicità, cui solo agogna e cerca
La natura mortal, veruno acquista
Per cura o per sudor, vegghia o periglio.
Pure all’aspro desire onde i mortali
Già sempre infin dal dì che il mondo nacque
D’esser beati sospiraro indarno,
Di medicina in loco apparecchiate
Nella vita infelice avea natura
Necessità diverse, a cui non senza
Opra e pensier si provvedesse, e pieno,
Poi che lieto non può, corresse il giorno
All’umana famiglia; onde agitato
E confuso il desio, men loco avesse
Al travagliarne il cor. Così de’ bruti
La progenie infinita, a cui pur solo,
Nè men vano che a noi, vive nel petto
Desio d’esser beati; a quello intenta
Che a lor vita è mestier, di noi men tristo
Condur si scopre e men gravoso il tempo,
Nè la lentezza accagionar dell’ore.
Ma noi, che il viver nostro all’altrui mano
Provveder commettiamo, una più grave
Necessità, cui provveder non puote
Altri che noi, già senza tedio e pena
Non adempiam: necessitate, io dico,
Di consumar la vita: improba, invitta
Necessità, cui non tesoro accolto,
Non di greggi dovizia, o pingui campi,
Non aula puote e non purpureo manto
Sottrar l’umana prole. Or s’altri, a sdegno
I vóti anni prendendo, e la superna
Luce odiando, l’omicida mano,
I tardi fati a prevenir condotto,
In se stesso non torce; al duro morso
Della brama insanabile che invano
Felicità richiede, esso da tutti
Lati cercando, mille inefficaci
Medicine procaccia, onde quell’una
Cui natura apprestò, mal si compensa.
Lui delle vesti e delle chiome il culto
E degli atti e dei passi, e i vani studi
Di cocchi e di cavalli, e le frequenti
Sale, e le piazze romorose, e gli orti,
Lui giochi e cene e invidiate danze
Tengon la notte e il giorno; a lui dal labbro
Mai non si parte il riso; ahi, ma nel petto,
Nell’imo petto, grave, salda, immota
Come colonna adamantina, siede
Noia immortale, incontro a cui non puote
Vigor di giovanezza, e non la crolla
Dolce parola di rosato labbro,
E non lo sguardo tenero, tremante,
Di due nere pupille, il caro sguardo,
La più degna del ciel cosa mortale.

Altri, quasi a fuggir volto la trista
Umana sorte, in cangiar terre e climi
L’età spendendo, e mari e poggi errando,
Tutto l’orbe trascorre, ogni confine
Degli spazi che all’uom negl’infiniti
Campi del tutto la natura aperse,
Peregrinando aggiunge. Ahi ahi, s’asside
Su l’alte prue la negra cura, e sotto
Ogni clima, ogni ciel, si chiama indarno
Felicità, vive tristezza e regna.

Havvi chi le crudeli opre di marte
Si elegge a passar l’ore, e nel fraterno
Sangue la man tinge per ozio; ed havvi
Chi d’altrui danni si conforta, e pensa
Con far misero altrui far se men tristo,
Sì che nocendo usar procaccia il tempo.
E chi virtute o sapienza ed arti
Perseguitando; e chi la propria gente
Conculcando e l’estrane, o di remoti
Lidi turbando la quiete antica
Col mercatar, con l’armi, e con le frodi,
La destinata sua vita consuma.

Te più mite desio, cura più dolce
Regge nel fior di gioventù, nel bello
April degli anni, altrui giocondo e primo
Dono del ciel, ma grave, amaro, infesto
A chi patria non ha. Te punge e move
Studio de’ carmi e di ritrar parlando
Il bel che raro e scarso e fuggitivo
Appar nel mondo, e quel che più benigna
Di natura e del ciel, fecondamente
A noi la vaga fantasia produce
E il nostro proprio error. Ben mille volte
Fortunato colui che la caduca
Virtù del caro immaginar non perde
Per volger d’anni; a cui serbare eterna
La gioventù del cor diedero i fati;
Che nella ferma e nella stanca etade,
Così come solea nell’età verde,
In suo chiuso pensier natura abbella,
Morte, deserto avviva. A te conceda
Tanta ventura il ciel; ti faccia un tempo
La favilla che il petto oggi ti scalda,
Di poesia canuto amante. Io tutti
Della prima stagione i dolci inganni
Mancar già sento, e dileguar dagli occhi
Le dilettose immagini, che tanto
Amai, che sempre infino all’ora estrema
Mi fieno, a ricordar, bramate e piante.
Or quando al tutto irrigidito e freddo
Questo petto sarà, nè degli aprichi
Campi il sereno e solitario riso,
Nè degli augelli mattutini il canto
Di primavera, nè per colli e piagge
Sotto limpido ciel tacita luna
Commoverammi il cor; quando mi fia
Ogni beltate o di natura o d’arte,
Fatta inanime e muta; ogni alto senso,
Ogni tenero affetto, ignoto e strano;
Del mio solo conforto allor mendico,
Altri studi men dolci, in ch’io riponga
L’ingrato avanzò della ferrea vita,
Eleggerò. L’acerbo vero, i ciechi
Destini investigar delle mortali
E dell’eterne cose; a che prodotta,
A che d’affanni e di miserie carca
L’umana stirpe; a quale ultimo intento
Lei spinga il fato e la natura; a cui
Tanto nostro dolor diletti o giovi:
Con quali ordini e leggi a che si volva
Questo arcano universo; il qual di lode
Colmano i saggi, io d’ammirar sono pago.

In questo specolar gli ozi traendo
Verrò: che conosciuto, ancor che tristo,
Ha suoi diletti il vero. E se del vero
Ragionando talor, fieno alle genti
O mal grati i miei detti o non intesi,
Non mi dorrò, che già del tutto il vago
Desio di gloria antico in me fia spento:
Vana Diva non pur, ma di fortuna
E del fato e d’amor, Diva più cieca.

1 marzo 2023
TestiLeopardi

Giornata di spiritualità per operatori di pastorale della salute

Domenica 12 marzo, dalle 9 alle 13, nella Sala Tiberiade del Pontificio Seminario Romano Maggiore, si terrà la giornata di spiritualità per operatori di pastorale della salute dal tema “Il profumo di Pasqua!”. Alle ore 12.15 è prevista la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo ausiliare monsignor Benoni Ambarus.

È possibile condividere poi il pranzo con un’offerta libera, dando la propria adesione entro giovedì 9 marzo presso la segreteria dell’Ufficio diocesano per la pastorale sanitaria, che organizza l’appuntamento: segreteria.sanitaria@diocesidiroma.it; 06.69886227 / 86414.

1 marzo 2023

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