Alla Fraterna Domus di Sacrofano partecipa al 1° Incontro Nazionale per Leader-Servitori organizzato dalle realtà del Rinnovamento Carismatico Cattolico Italiano.
Il Papa alla diocesi di Roma: «Ascoltate lo Spirito Santo ascoltandovi»
Ascoltarsi gli uni con gli altri e ascoltare lo Spirito Santo: ecco l’imperativo che Papa Francesco lascia alla diocesi di Roma, nell’udienza generale di oggi, sabato 18 settembre. «Sono venuto qui per incoraggiarvi a prendere sul serio questo processo sinodale – ha detto il Santo Padre – e a dirvi che lo Spirito Santo ha bisogno di voi. Ascoltatelo ascoltandovi. Non lasciate fuori o indietro nessuno. Farà bene alla diocesi di Roma e a tutta la Chiesa, che non si rafforza solo riformando le strutture, dando istruzioni, offrendo ritiri e conferenze, o a forza di direttive e programmi, ma se riscoprirà di essere popolo che vuole camminare insieme, tra di noi e con l’umanità. Un popolo, quello di Roma, che contiene la varietà di tutti i popoli e di tutte le condizioni: che straordinaria ricchezza, nella sua complessità! In questo tempo di pandemia, il Signore spinge la missione di una Chiesa che sia sacramento di cura. Il mondo ha elevato il suo grido, ha manifestato la sua vulnerabilità: ha bisogno di cura. Coraggio, e grazie!»
Nell’Aula Paola VI, questa mattina, c’erano più di 2.500 persone tra sacerdoti, religiosi, laici. L’incontro è stato aperto da un momento di preghiera, animato dal Coro della Diocesi di Roma diretto da monsignor Marco Frisina. Quindi il saluto del cardinale vicario Angelo De Donatis: «Siamo felici di poterla incontrare, siamo contentissimi!». Nella prima parte della mattinata, anche la testimonianza di due laici del quartiere di Torre Spaccata – Angela Marzuillo e Federico Mattia – dove le due parrocchia di San Bonaventura da Bagnoregio e Santa Maria Regina Mundi hanno «iniziato insieme un processo di lettura del territorio, e si trovano insieme ad affrontare i temi più sensibili del quartiere, come la povertà, gli anziani e la mancanza dei servizi essenziali». Un esempio di sinodalità e di comunione, che si è allargato anche a scuole, associazioni e altre realtà del territorio, dando vita a “La Rete”. «La Rete si muove compatta e le istituzioni stesse ci ringraziano, perché in noi trovano un interlocutore rappresentativo di una intera cittadinanza», hanno sottolineato.
Sulla sinodalità si è concentrato Papa Francesco nel suo intervento. «Il tema della sinodalità non è il capitolo di un trattato di ecclesiologia – ha sottolineato infatti – , e tanto meno una moda, uno slogan o il nuovo termine da usare o strumentalizzare nei nostri incontri. No! La sinodalità esprime la natura della Chiesa, la sua forma, il suo stile, la sua missione. E quindi parliamo di Chiesa sinodale, evitando, però, di considerare che sia un titolo tra altri, un modo di pensarla che preveda alternative». Ancora, ha proseguito, «non possiamo capire la “cattolicità” senza riferirci a questo campo largo, ospitale, che non segna mai i confini. Essere Chiesa è un cammino per entrare in questa ampiezza di Dio».
Chiesa sinodale significa «Chiesa sacramento di questa promessa – ha rimarcato il Pontefice –, che si manifesta coltivando l’intimità con lo Spirito e con il mondo che verrà. Ci saranno sempre discussioni, ma le soluzioni vanno ricercate dando la parola a Dio e alle sue voci in mezzo a noi; pregando e aprendo gli occhi a tutto ciò che ci circonda; praticando una vita fedele al Vangelo; interrogando la Rivelazione secondo un’ermeneutica pellegrina che sa custodire il cammino cominciato negli Atti degli Apostoli. Diversamente si umilierebbe lo Spirito Santo».
Tornando al processo sinodale, ha proseguito, «la fase diocesana è molto importante, perché realizza l’ascolto della totalità dei battezzati, soggetto del sensus fidei infallibile in credendo. Ci sono molte resistenze a superare l’immagine di una Chiesa rigidamente distinta tra capi e subalterni, tra chi insegna e chi deve imparare, dimenticando che a Dio piace ribaltare le posizioni: «Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili» (Lc 1,52). Camminare insieme scopre come sua linea piuttosto l’orizzontalità che la verticalità. La Chiesa sinodale ripristina l’orizzonte da cui sorge il sole Cristo: innalzare monumenti gerarchici vuol dire coprirlo. I pastori camminano con il popolo, a volte davanti, a volte in mezzo, a volte dietro. Davanti per guidare, in mezzo per incoraggiare e non dimenticare l’odore del gregge, dietro perché il popolo ha “fiuto”. Ha fiuto nel trovare nuove vie per il cammino, o per ritrovare la strada smarrita».
L’intervento integrale del Santo Padre
18 settembre 2021
Nell’Aula Paolo VI partecipa all’Udienza del Santo Padre per la diocesi di Roma
Nell’Aula Paolo VI partecipa all’Udienza del Santo Padre per la diocesi di Roma.
A San Bonaventura gli incontri con i candidati al Municipio
Si chiama “Da che pulpito viene la predica” l’ultima interessante iniziativa della parrocchia di San Bonaventura da Bagnoregio, a Torre Spaccata: dal 20 al 24 settembre, alle ore 19.30, ogni sera un diverso candidato presidente del VII Municipio interverrà per rispondere alle domande dei fedeli e cittadini. Perché la comunità di via Marco Calidio ha fatto dell’apertura al territorio uno dei suoi punti di forza, grazie alla guida del parroco don Stefano Cascio.
«Abbiamo preso il tema che ci ha proposto la diocesi in vista del Giubileo del 2025, “abitare con il cuore la città”, e lo abbiamo declinato nel nostro quartiere, la parte di città dove siamo chiamati a vivere», spiega il sacerdote, 43 anni appena compiuti. «Con l’altra parrocchia della zona, Santa Maria Regina Mundi, e insieme ad associazioni, istituzioni e scuole, è nata “La Rete”, con la quale portiamo avanti diverse iniziative – spiega don Stefano –. In questo contesto abbiamo pensato di farci sentire da quelli che saranno i futuri amministratori del nostro Municipio, del quale tra l’altro facciamo parte da poco. Nei mesi scorsi abbiamo attivato una raccolta di firme per cambiare Municipio, quindi ora siamo nel VII e non più nel VI. A quanto ne so, è la prima volta che succede una cosa del genere!». Per farsi conoscere dai nuovi amministratori e per dire la loro sul territorio, i membri della “Rete” hanno preparato un decalogo, con varie domande sul quartiere, che verrà sottoposto ai diversi candidati durante la prossima settimana. «Ciascuno avrà a disposizione cinque minuti per ogni risposta», anticipa il parroco.
Tra gli argomenti all’ordine del giorno, anche la questione degli autodemolitori e del parco di Torre Spaccata. «Continuiamo a lottare per avere più verde intorno alla nostra parrocchia – dice don Cascio –, vogliamo liberare il parco di Centocelle dalla presenza degli autodemolitori e vorremmo far riconoscere il pratone di Torre Spaccata come un vero parco pubblico. Nelle nostre battaglie non siamo mai soli, ma sempre al fianco di associazioni e realtà della zona. Anche la nostra Caritas parrocchiale collabora con un supermercato vicino; con le scuole abbiamo contatti continui anche per un progetto sulla legalità».
Agli incontri con i candidati presidenti si potrà accedere soltanto con il green pass. Il primo a intervenire, domani, sarà Manuel Trombetta per Virginia Raggi sindaca; martedì Francesco Laddaga per Roberto Gualtieri sindaco; mercoledì 22 Luca Di Egidio per Carlo Calenda; il 23 Luigi Avveduto per Enrico Michetti e infine, venerdì, Salvatore Vivace per Monica Lozzi.
17 settembre 2021
L’ordinazione episcopale di don Attilio Nostro
Si terrà sabato 25 settembre alle ore 17 la Messa per l’ordinazione episcopale di don Attilio Nostro, nominato vescovo della diocesi di Mileto – Nicotera – Tropea. A presiedere la celebrazione sarà il cardinale vicario Angelo De Donatis; conconsacranti saranno monsignor Fortunato Morrone, arcivescovo metropolita di Reggio Calabria – Bova, e monsignor Francesco Massara, arcivescovo di Camerino – San Severino Marche e vescovo di Fabriano – Matelica. La celebrazione verrà trasmessa in diretta su Telepace e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma. La Messa per l’ingresso del vescovo nella nuova diocesi è prevista invece per la settimana seguente, sabato 2 ottobre alle 17 nella cattedrale di Mileto.
Nato a Palmi (Reggio Calabria) il 6 agosto 1966, don Attilio Nostro è stato alunno del Pontificio Seminario Romano Maggiore. Ha conseguito il Baccalaureato in Filosofia e Teologia alla Pontificia Università Gregoriana e la Licenza in Studi su Matrimonio e Famiglia presso la Pontificia Università Lateranense. È stato ordinato sacerdote da san Giovanni Paolo II il 2 maggio 1993 per la diocesi di Roma. Tra i servizi prestati nella diocesi del Papa, quelli di vicario parrocchiale a Santa Maria delle Grazie al Trionfale (1993-1995); di vicario parrocchiale a Gesù Divin Lavoratore (1995-2001); di parroco a San Giuda Taddeo (2001-2014); infine di parroco a San Mattia nonché di insegnante di religione cattolica presso l’Istituto scientifico Nomentano.
17 settembre 2021
È entrata nella luce della Resurrezione Chiara, madre del diacono Giuseppe Attanasio
Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,
sono vicini al dolore del Diacono Giuseppe Attanasio,
per la morte della sua cara mamma
Chiara
di anni 95
e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,
ricco di misericordia, perché conceda a Chiara il premio
della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.
I funerali si svolgeranno oggi, giovedì 16 settembre 2021, alle ore 15.00,
nella Parrocchia di San Pietro all’Olmo a Cornaredo (MI)
16 settembre 2021
A Sant’Eligio la prima Festa dei Popoli
“Ogni uomo è mio fratello – Every man is my brother” è lo slogan bilingue della prima edizione della Festa dei Popoli a Villaggio Prenestino, promossa dalla parrocchia di Sant’Eligio. Il via agli eventi sabato pomeriggio alle 16.30, con l’inaugurazione di una mostra che raccoglie fotografie e disegni dei bambini; alle 17 è invece in programma un dialogo tra diverse religioni, moderato da monsignor Marco Gnavi, incaricato dell’Ufficio per l’ecumenismo, il dialogo interreligioso e i nuovi culti. Seguirà, alle 18.15, il dibattito su “Le periferie del mondo e di Roma”, a cui interverrà monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore dell’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma.
Il giorno successivo verranno allestiti gazebo con prodotti e cibi tipici delle diverse culture presenti alla Festa; alcuni gruppi si esibiranno anche in danze folkloristiche. Alle 10.30 il vicegerente della diocesi, l’arcivescovo Gianpiero Palmieri, presiederà la celebrazione eucaristica. Alle ore 19.30 la conclusione con lo spettacolo di Giovanni Scifoni “Chi sono io”, a ingresso gratuito.
16 settembre 2021
Sabato 18 l’incontro del Papa con la diocesi di Roma in Aula Paolo VI: al via il nuovo anno pastorale. Diretta su Telepace, Tv2000 e pagina Facebook della diocesi
«Con grande gioia vi comunico che nella mattina di sabato 18 settembre incontreremo Papa Francesco nell’Aula Paolo VI in Vaticano». Il cardinale vicario Angelo De Donatis lo aveva già anticipato nel corso del pellegrinaggio diocesano a Fatima, concluso il 31 agosto. E adesso torna a ribadirlo ufficialmente, con una lettera indirizzata ai sacerdoti e ai diaconi della diocesi. All’appuntamento del 18 «sono invitati a partecipare – prosegue il porporato – i laici dell’équipe e dei consigli pastorali (massimo dieci persone per parrocchia), i sacerdoti, i diaconi, i superiori delle Case dei religiosi e delle religiose, i responsabili diocesani di associazioni, movimenti e cammini ecclesiali». L’ibncontro sarà aperto alle 10.30 da un momento di preghiera; poi interverrà il Santo Padre. Tutto verrà trasmesso in diretta su Telepace, Tv2000 e sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.
L’incontro con il Santo Padre aprirà ufficialmente il nuovo anno pastorale; a questo seguiranno altri momenti di incontro che il cardinale De Donatis vivrà nei diversi settori. Altra data da segnalare è quella del 10 ottobre, quando si aprirà il Sinodo di Roma e della Chiesa mondiale, con la Messa celebrata da Papa Francesco nella basilica di San Pietro.
«Sono convinto – scrive il vicario del Papa – che quest’anno rappresenterà una svolta, una possibilità straordinaria di crescita per tutti noi, per tutta la nostra Chiesa diocesana. L’esperienza vissuta a Fatima, nel pellegrinaggio diocesano, è stata una conferma, come un sigillo, di questa percezione. Racchiudo il mio pensiero in tre parole che, come grandi pennellate, dipingono l’orizzonte di fondo dell’anno che ci apprestiamo a cominciare». Ed eccole, le tre parole chiave di questo 2021-2022: sinodo, ascolto e kerigma.
La prima «richiama lo stile “proprio” della Chiesa: invita alla fraternità, al sostegno reciproco, a compiere insieme quei passi in avanti che ci permettono di raggiungere qualcosa o meglio Qualcuno che ci attira e che ci ispira. È una parola che, più che dire la straordinarietà di un tempo, sottolinea la grazia contenuta in ogni tempo della vita della Chiesa e che ci viene donata quando si cammina insieme».
L’ascolto racconta quanto fatto negli ultimi due anni, segnati dalla pandemia, con il tendere l’orecchio al «grido della città, approfittando della riduzione delle attività per aprire le orecchie sulle vite degli altri, con un atteggiamento positivo, di accoglienza e di amicizia».
Kerigma, infine, «l’incontro vivo con il Signore Risorto. Tutto ciò che la Chiesa fa e dice – riflette il cardinale del Donatis – ha senso solo se è al servizio di questo incontro. Anche farsi prossimi all’altro per accoglierlo e volergli bene, come faceva il Signore, è kerigma in atto, è dare volto, mani e gambe al Signore che vuole far sperimentare il suo amore ai suoi fratelli».
Leggi il testo integrale della lettera
2 settembre 2021
Otto famiglie afghane ospitate nelle parrocchie romane
Inizia oggi, 15 settembre, l’accoglienza delle famiglie afghane nelle parrocchie di Roma promossa dalla diocesi in collaborazione con la Prefettura. Otto nuclei familiari, trentotto persone molte delle quali bambini, saranno ospiti delle comunità parrocchiali dopo aver terminato il periodo di isolamento negli “hotel-Covid”.
Si tratta di una prima parte dei nuclei che saranno inseriti nei programmi di solidarietà coordinati dalla Caritas diocesana che arrivano nelle parrocchie in questo giorno particolare, memoria liturgica di Maria Addolorata, che la diocesi dedica alla preghiera, al digiuno e alla solidarietà con il popolo afghano.
Alle ore 21, nella comunità parrocchiale dei Santi Fabiano e Venanzio, si svolgerà un momento di preghiera che sarà presieduto dall’arcivescovo monsignor Gianpiero Palmieri, vicegerente della diocesi di Roma; porterà la sua testimonianza padre Giovanni Scalese, barnabita, superiore della Missio sui iuris in Afghanistan, che a lungo è stato missionario nel Paese asiatico e che è rientrato in Italia in seguito alla presa di potere da parte dei talebani. Racconterà dei suoi giorni a Kabul anche suor Shahnaz Bhatti, 45 anni, della congregazione di Santa Giovanna Antida, è in Italia da poco più di due settimane. La celebrazione verrà trasmessa in diretta su Telepace (canale 73 e 214 in hd; www.telepace.it) e in streaming sulla pagina Facebook Caritas di Roma.
Momenti di preghiera, sempre alle ore 21, si svolgeranno anche nelle comunità parrocchiali che accolgono così l’appello lanciato nei giorni scorsi da Papa Francesco.
L’invito della diocesi è anche quello di trasformare il digiuno in contributo di carità per l’accoglienza delle famiglie di profughi. Per questo la Caritas ha predisposto un fondo di solidarietà al quale è possibile contribuire.
Conto corrente postale 001021945793
IBAN: IT 50 F 07601 03200 001021945793
intestato a Fondazione “Caritas Roma” – ONLUS (Via Casilina Vecchia 19)
causale “Sostegno per l’Afghanistan”
15 settembre 2021
Azione cattolica, si riparte
L’Azione cattolica inizia l’anno pastorale con una serie di appuntamenti di formazione e approfondimento. Il primo è in programma per il fine settimana del 25 e 26 settembre: si tratta del campo diocesano di formazione per educatori e responsabili Giovani, dal tema “Via le mani dagli occhi”, che si terrà a Villa Campitelli, a Frascati. Negli stessi giorni si incontreranno anche gli adulti, per una due giorni di programmazione e confronto.
Domenica 26 settembre, inoltre, è prevista la Giornata di formazione per educatori e responsabili Acr, dalle ore 9.45 presso la parrocchia si San Roberto Bellarmino. «Gli educatori più esperti rifletteranno sul senso e sullo stile dell’annuncio evangelico, con l’aiuto di materiali e strumenti forniti dal Centro Emmaus che aiuterà l’equipe diocesana a preparare l’incontro – anticipano dall’Azione cattolica –. I nuovi educatori invece inizieranno a muovere i primi passi nel loro percorso formativo alla scoperta dello stile dell’educatore Acr. Nel pomeriggio ci ritroveremo insieme per scoprire il cammino dell’anno: l’iniziativa annuale Acr e il calendario degli appuntamenti diocesani; concluderemo poi con la Santa Messa».
Ancora, il 10 ottobre sarà la giornata di inizio anno associativo per responsabili e presidenti parrocchiali. «La mattina si aprirà il sinodo e per volere del Papa nella sua diocesi alcuni rappresentati di parrocchie e associazioni parteciperanno in presenza – sottolinea Marco Di Tommasi, presidente diocesano di Ac – e a tutti è chiesto di seguire via canali tv e internet la celebrazione che si terrà in diretta. Quindi il nostro incontro si svolgerà nel pomeriggio al Seminario Maggiore, dalle 15.30 alle 19.30. Idealmente vivremo la giornata nel solco del sinodo, iniziando “proprio noi” a fare sinodo nella Sala Tiberiade, con il confronto sulle linee associative dell’anno e a seguire la meditazione sul brano dell’anno (Lc 4, 14-21) che faremo invece per l’occasione nella nuova cappella del seminario dipinta da padre Marko Ivan Rupnik». La giornata sarà anche l’occasione per dare il benvenuto ufficiale al nuovo assistente diocesano di Ac, don Eugenio Bruno. Per ottemperare alle norme anti-Covid è opportuno comunicare la partecipazione anticipatamente entro il 5 ottobre scrivendo a segreteria@acroma.it; in ogni caso per partecipare occorre presentarsi con green pass.
15 settembre 2021
In attesa dell’Ottobre Missionario
“Testimoni e profeti”. È questo lo slogan ideato dalla Direzione nazionale delle Pontificie Opere Missionarie per la Giornata missionaria mondiale 2021, e che accompagnerà tutte le iniziative dell’Ottobre Missionario. Un tema che «ben si coniuga con il titolo del Messaggio del Santo Padre: “Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato”», come sottolinea la direttrice del Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese suor Elisa Kidane. La religiosa annuncia, inoltre, l’appuntamento centrale dell’Ottobre Missionario per la Chiesa di Roma: la veglia missionaria diocesana, che si terrà a San Giovanni in Laterano giovedì 21 ottobre alle ore 20.30 e sarà presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis. «Durante la veglia, dopo l’ascolto della Parola e di alcune testimonianze – anticipa suor Elisa Kidane – avrà luogo l’emozionante cerimonia del mandato missionario ad gentes». Di qui l’invito a segnalare se ci siano laici, laiche, religiosi o religiose che quest’anno partiranno per la missione.
Le offerte raccolte come colletta nella Giornata missionaria mondiale verranno interamente devolute, tramite il Centro missionario diocesano, alle Pontificie Opere Missionarie che provvederanno, come da loro mandato specifico, ad una giusta ripartizione tra i Paesi più poveri, per progetti urgenti di evangelizzazione e cooperazione.
Il materiale per iniziare a preparare l’animazione dell’Ottobre Missionario è disponibile presso il Centro missionario diocesano, al piano terra del Palazzo del Vicariato; è pubblicato a cura di Missio Italia (Fondazione della Cei che comprende le Pontificie Opere Missionarie) e può essere scaricato anche on line dal sito internet https://www.missioitalia.it/.
La lettera di suor Elisa Kidane
Le indicazioni per effettuare le offerte
15 settembre 2021
Uniti nel dono: la Giornata diocesana per il sostentamento del clero
Riconoscere il sacerdote come dono per la propria comunità. Questo vuole essere il messaggio da trasmettere ai fedeli in occasione della Giornata per il sostentamento del clero, che «quest’anno, dalla domenica di Cristo Re, alla fine di novembre, viene anticipata stabilmente alla terza domenica di settembre, dunque la prossima». A spiegarlo è Pierluigi Proietti, incaricato diocesano del Sovvenire, Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, sottolineando come «è importante informare sui meccanismi del sistema di sostegno economico alla Chiesa italiana, sviluppando e migliorando una rete di informazione e promozione» affinché «i fedeli riconoscano il valore della figura del sacerdote e ci siano anche con un’offerta piccola, ma che esprime gratitudine e vicinanza per quanto il sacerdote fa e rappresenta». L’importanza di questo atteggiamento di prossimità «è sottolineata dal nuovo nome che si è scelto di dare alle offerte: Uniti nel dono – sottolinea ancora il referente –. Questo slogan mette in luce il principio di reciprocità e condivisione che rende forti e coese le nostre comunità parrocchiali, dove i fedeli, consapevoli dell’impegno che i sacerdoti assumono nella loro missione, ne sostengono le esigenze quotidiane di vita. Un sostegno che deve andare oltre la singola parrocchia per comprendere l’intera comunità dei cattolici italiani».
L’impegno dei sacerdoti, riflette Proietti, «lo vediamo ogni giorno: accolgono chi è in difficoltà, ci ascoltano quando abbiamo bisogno, organizzano attività per giovani e meno giovani, confortano i più soli. Nella pandemia non hanno smesso di raggiungere i malati con i sacramenti, spesso trovando risorse e nuovi modi per esserci vicini, presenti».
Quanto raccolto per i sacerdoti «è destinato al sostentamento di tutti i 34 mila preti diocesani italiani – illustra ancora –. L’espressione “Offerte per il sostentamento del clero” risale al 1989, quando questa nuova possibilità di condivisione ecclesiale entrò in vigore». Un’azione quindi condivisa «con il popolo dei fedeli, perché lo stipendio dei sacerdoti non è qualcosa di cui si occupa il Vaticano ma la Chiesa come comunità». Ogni fedele che dona ai sacerdoti non contribuisce quindi solo alle necessità quotidiane del proprio parroco, ma a quelle di tanti altri preti operanti in comunità più piccole e meno fortunate, lontane geograficamente ma in comunione fraterna le une con le altre. L’Istituto centrale per il sostentamento del clero infatti ripartisce le offerte raccolte in forma di remunerazione mensile ai 34mila sacerdoti italiani: 32mila sono in attività nelle 25mila parrocchie italiane, circa 2mila sono preti anziani o malati mentre oltre 400 sono i fidei donum, sacerdoti diocesani in missione nei Paesi del mondo. «La remunerazione mensile – sottolinea Proietti – è pari a circa 900 euro netti per un sacerdote appena ordinato e a poco più di 1.400 euro per un vescovo ai limiti della pensione».
L’incaricato spiega poi che nel Lazio sono 2.800 i sacerdoti, «impegnati per la maggior parte a Roma, e può essere indicativo far sapere che attualmente le offerte per il fabbisogno dei sacerdoti nella nostra regione coprono solo l’1,7% del totale, quindi una parte irrisoria». Per questo, «per quanto necessario si deve attingere ai fondi dell’8xmille, decrementando e intaccando le quote per iniziative di carità, legate alla pastorale o per il mantenimento strutturale delle chiese». Ricordando infine come le offerte sono deducibili, «cioè chi le versa può dedurle dalle tasse fino a 1.032,91 euro ogni anno», e che «è inoltre possibile contribuire sempre, tutti i giorni dell’anno, anche più volte l’anno, sia con un contributo diretto, sia mediante conto corrente postale o bonifico», Proietti rende nota «una novità di quest’anno, ossia la possibilità, per chi ha familiarità con il digitale, che è diventato uno strumento ancora più importante dopo i vincoli posti dalla pandemia, di pagare anche on-line, attraverso il nostro sito e tramite un QR-code».
di Michela Altoviti da Roma Sette
15 settembre 2021