Celebra la Messa presso la Casa dei Padri Passionisti al Celio in occasione dell’assemblea dei responsabili, coordinatori regionali e diocesani della Conferenza Italiana Istituti Secolari.
Week end di formazione per referenti de équipe diocesana; a cura del Servizio per la pastorale giovanile
Week end di formazione per referenti de équipe diocesana; a cura del Servizio per la pastorale giovanile.
Monsignor Gianpiero Palmieri è il nuovo vescovo di Ascoli Piceno
Il Santo Padre Francesco ha nominato monsignor Gianpiero Palmieri, vicegerente della diocesi di Roma e ausiliare del settore Est, vescovo della diocesi di Ascoli Piceno. Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha dato l’annuncio della nomina del Pontefice alle 12 di oggi (venerdì 29 ottobre 2021) nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Apostolico del Laterano, sede del Vicariato di Roma, in contemporanea con la Sala Stampa della Santa Sede. L’ingresso nella nuova diocesi il 28 novembre.
Don Gianpiero Palmieri è nato il 22 marzo 1966 a Taranto; era vescovo ausiliare del settore Est dal 2018 nonché vicegerente della diocesi di Roma. Da settembre 2016 a maggio 2018 è stato parroco di San Gregorio Magno alla Magliana, oltre che incaricato del Servizio diocesano per la formazione permanente del clero dal primo settembre 2017. Ha frequentato il Pontificio Seminario Romano Minore e si è formato poi nell’Almo Collegio Capranica. Ordinato sacerdote il 19 settembre 1992 a Roma, nella parrocchia della Santissima Annunziata a via Ardeatina, ha conseguito la Licenza in Teologia dogmatica alla Pontificia Università Gregoriana. Subito dopo l’ordinazione ha ricoperto gli incarichi di vicerettore del Pontificio Seminario Romano Minore (fino al 1997) e assistente diocesano dell’Azione cattolica ragazzi (fino al 1999). È stato vicario parrocchiale prima ai Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela dal 1997 al 1999, e poi a San Frumenzio ai Prati Fiscali fino al 2004, anno in cui è stato nominato parroco della stessa comunità. È stato prefetto della IX prefettura dal 2007 al 2011.
Il cardinale De Donatis, nell’annunciare la nuova nomina, ha ringraziato monsignor Palmieri per il suo «amore appassionato per la Chiesa», il suo «specchiarsi nelle Beatitudini», la «disponibilità generosa al servizio», l’essere sempre stato un «pastore buono».
«Ci sono delle situazioni in cui Dio ci veste e altre in cui ci spoglia. Ora mi sta spogliando della Chiesa di Roma – ha commentato monsignor Palmieri –. Faccio fatica a congedarmi. Le mie giornate erano fatte di volti da incontrare, di luoghi da abitare, di situazioni da accarezzare con l’immaginazione (chissà come il Signore farà crescere quella o quell’altra comunità?). Ho assistito tutti i giorni alla potenza della Parola di Dio che tocca i cuori delle persone, all’energia dello Spirito che spinge tanti a dedicarsi agli altri (specie ai poveri) e a lottare per il regno, ho partecipato con passione alla missione ecclesiale di fecondare con la parola evangelica l’aridità di tanti mondi interiori ed esteriori… Mi sono “divertito” a portare anche in ambienti molto laici o in situazioni istituzionali molto ingessate la parola semplice ed autentica del Vangelo. La grazia, come un fiume sotterraneo, è la vera realtà invisibile di questa città. (…). Congedarsi da tutto questo è difficile. Essere spogliato dalla frequentazione quotidiana di gente così bella è faticoso. Solo quando lasci qualcosa, ti rendi conto che “sei legato”, che l’hai amata e che sei stato molto amato. Me ne vado da questa Chiesa, nella quale sono cresciuto e che mi ha donato tanto, con la consapevolezza che senza di essa sono piccolissimo e poverissimo».
Dall’altro lato c’è però la gioia per l’arrivo ad Ascoli Piceno, il saluto ai fedeli che lo stanno per accogliere. «Le mie origini sono anche nelle Marche, nella città di Camerino – ha ricordato nel suo saluto alla nuova diocesi –. Una parte della mia famiglia vive ad Ascoli. Tante volte, in particolare da bambino e da ragazzo, sono venuto a passare qualche giorno dai miei parenti ad Ascoli. E così mi sono innamorato della vostra (e ora nostra) città». E ancora: «Come vostro fratello e padre, con voi discepolo e per voi sposo e maestro, vi chiedo con forza di camminare tutti insieme, in maniera sinodale sotto il primato della Parola di Dio, accogliendoci reciprocamente pur con tutti i nostri limiti e imparando a volerci bene. Lo Spirito Santo ci illuminerà sui cammini da intraprendere, la misericordia del Padre ci custodirà e sarà la nostra “casa”».
L’intervento del cardinale vicario Angelo De Donatis in occasione della nomina
Il testo integrale dell’intervento di monsignor Palmieri, vescovo di Ascoli Piceno
29 ottobre 2021
Le Messe nei cimiteri con i vescovi ausiliari
In occasione della solennità di Tutti i Santi, lunedì primo novembre, e della commemorazione dei fedeli defunti, martedì 2 novembre, i vescovi ausiliari della diocesi di Roma celebreranno le Messe nei diversi cimiteri capitolini.
In particolare, monsignor Dario Gervasi, ausiliare del settore Sud, presiederà la Messa del primo novembre, alle ore 15.30 al cimitero di Ostia Antica (via Piana Bella); mentre il 2 novembre celebrerà l’Eucarestia alle ore 15.30 al cimitero Laurentino (via Laurentina km 13.500).
Ancora, monsignor Guerino Di Tora, ausiliare del settore Nord, martedì 2 alle ore 16 presiederà la Messa nella basilica di San Lorenzo fuori le Mura (piazzale del Verano) e poi benedirà le tombe nell’attiguo cimitero monumentale del Verano.
Infinite monsignor Benoni Ambarus, ausiliare con delega alla carità, ai migranti e alla pastorale dei rom e sinti, presiederà la Messa martedì 2 alle ore 18.30 al cimitero Flaminio, meglio noto come Prima Porta (Via Flaminia, km 14,400), presso la parrocchia dei Santi Urbano e Lorenzo (vicolo di Prima Porta, 6).
29 ottobre 2021
Corso di formazione di base per i catechisti dell’iniziazione cristiana dei bambini modalità on line; a cura dell’Ufficio catechistico
Corso di formazione di base per i catechisti dell’iniziazione cristiana dei bambini modalità on line; a cura dell’Ufficio catechistico.
Gli universitari pellegrini a Ostia Antica
«L’obbligo di mantenere le distanze ci porta forse a fare una cosa ancora più bella, cioè un pellegrinaggio a piedi e non in autobus. Ostia Antica è parco archeologico bello come Pompei e pochissimi romani lo conoscono». Così monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio per la cultura e l’università della diocesi di Roma, lancia il XVIII pellegrinaggio degli universitari di Roma, in programma sabato 6 novembre. La meta sarà appunto Ostia Antica, dove sant’Agostino soggiornò con la mamma santa Monica per circa tre mesi, prima di partire per l’Africa.
Proprio a Ostia «santa Monica si ammalò – ricorda monsignor Lonardo – e morì. Agostino racconta che, dopo la sua morte, cercò di avere pace andando alle terme ma non si riuscì a rasserenare; allora si mise a piangere i propri peccati e riuscì a stare meglio. Fu la fede a rasserenarlo». Per questo ci saranno le terme tra le tappe del pellegrinaggio, come pure il Foro, dove sicuramento sant’Agostino discusse con i suoi contemporanei; la sinagoga di Ostia, il più antico edificio ebraico d’Europa; la caserma dei vigili del fuoco, dove sono gli altari degli imperatori. La giornata sarà aperta al Teatro Romano da una riflessione di monsignor Lonardo, prevista alle ore 11; quindi la benedizione per l’inizio del nuovo anno e poi le passeggiate e le visite guidate alla scoperta del sito archeologico. Porterà il suo saluto ai ragazzi anche il direttore del Parco archeologico di Ostia Antica Alessandro D’Alessio.
«Durante la meditazione della mattina – anticipa il direttore dell’Ufficio diocesano – mi soffermerò sulla famosa frase di Agostino “Fides si non cogitata nulla est”. Ciò significa che se la fede non è argomentata, non è riflettuta, alla fine si perde. Ci sarà al centro il rapporto tra studio e fede». Un’occasione importante per i ragazzi, anche per conoscersi e confrontarsi con gli altri. «Una peculiarità di questo pellegrinaggio – aggiunge in proposito Lonardo – è che a Roma ha sede sì la più grande università laica, La Sapienza; ma si trovano anche le università pontificie. Durante il pellegrinaggio questi due mondi entrano in contatto; gli studenti laici possono così conoscere tanti seminaristi e novizie, e viceversa».
Per partecipare al pellegrinaggio, contattare l’Ufficio per la cultura e l’università: 06.69886584; ufficioculturaeuniversita@diocesidiroma.it.
28 ottobre 2021
Corso di liturgia per la pastorale; a cura dell’Ufficio liturgico
Corso di liturgia per la pastorale; a cura dell’Ufficio liturgico.
Ugo Poletti, il 4 novembre convegno di studi promosso dalla diocesi
Fu cardinale vicario della diocesi di Roma dal 1973 al 1991. Organizzò il celebre convegno sui “mali di Roma” (1974), partecipò ai due conclavi del 1978, fu presidente della Conferenza episcopale italiana dal 1985 al 1991. Ma ancora molto altro ci sarebbe da dire sul cardinale Ugo Poletti, al quale la diocesi di Roma dedicherà un convegno di studio giovedì 4 novembre, nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense, a trent’anni dalla conclusione del suo servizio come vicario. Il convegno sarà trasmesso interamente in diretta streaming sul canale YouTube della diocesi di Roma.
I lavori saranno aperti, alle ore 9.30, dall’intervento del cardinale vicario Angelo De Donatis; seguirà quello di Giuseppe De Rita, presidente del Censis, dedicato a “Chi è stato il cardinale Ugo Poletti per la Chiesa e per la città di Roma?”. A moderare la prima parte della mattinata sarà monsignor Walter Insero, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato.
Dopo una breve pausa i lavori riprenderanno alle ore 11 per la prima sessione, intitolata “Tra Novara, Roma e Spoleto, 1938-1969”. Prenderanno la parola Mauro Velati, ricercatore di Storia della Chiesa; Augusto D’Angelo, docente di Storia contemporanea alla Sapienza; Valerio De Cesaris, rettore dell’Università per stranieri di Perugia. Modererà Domenico Rocciolo, direttore dell’Archivio Storico diocesano di Roma.
La seconda sessione è prevista alle 15, e sarà incentrata sugli anni che vanno tra il 1969 e il 1997, con Poletti a Roma. Ne parleranno Marco Impagliazzo, professore di Storia contemporanea a Roma Tre oltre che presidente della Comunità di Sant’Egidio; Andrea Riccardi, professore emerito di Storia contemporanea e fondatore della Comunità trasteverina. A moderare gli interventi sarà Roberto Regoli, professore di Storia della Chiesa alla Pontificia Università Gregoriana.
Infine, alle 16.30, spazio a una tavola rotonda, con Luca Brandolini, vicario dell’arciprete della basilica lateranense; Valentino Di Cerbo, vescovo emerito di Alife Caiazzo; Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù; Leonardo Sapienza, reggente della prefettura della Casa Pontificia; Marianna Scalfaro. Modera Monica Mondo, conduttrice di Tv2000.
«L’iniziativa si colloca nell’ambito del programma editoriale di studi storici della diocesi di Roma in età contemporanea, ideato dal cardinale vicario insieme alle Edizioni San Paolo – spiega Rocciolo –. Durante la giornata parleranno anche persone che hanno collaborato, conosciuto, vissuto il cardinale Poletti. La sua figura si ricollega strettamente a quello che il Santo Padre sta chiedendo alla comunità cristiana, cioè l’ascolto». Nei suoi anni come secondo vicegerente, come provicario e infine come cardinale vicario, infatti, Poletti «chiese ai cristiani di Roma di mettersi in un atteggiamento di incontro, di ascolto, di solidarietà, di condivisione, soprattutto laddove c’erano delle sofferenze molto marcate. Fu un pastore molto amato – conclude il direttore dell’Archivio Storico – proprio per la sua capacità di ascolto, il suo senso di accoglienza, la capacità di dialogare con la città».
22 ottobre 2021
Monsignor Frisina rilegge Dante
Settecento anni fa, nella notte tra il 13 e il 14 settembre del 1321, moriva Dante Alighieri, colui che diede un testo comune all’Italia, quella Divina Commedia la cui fama è ancora oggi sconfinata. Per celebrarne la grandezza, anche come cantore della fede cristiana, in occasione dell’anno commemorativo monsignor Marco Frisina, biblista, compositore e direttore del Coro della diocesi di Roma, dà il via a un ciclo triennale di letture integrali del capolavoro dantesco. Già autore della fortunata “La Divina Commedia Opera Musical”, ispirata alla fatica del Sommo Poeta, con la Lectura Dantis Frisina torna a raccontare il più celebre fiorentino, di cui spiega la fascinazione: «In lui – dice -, il poeta, il credente e l’uomo diventano una sola cosa». Denuncia quindi quello che chiama “il grosso equivoco” che nasce nelle scuole, «dove si fa un’antologia soprattutto dell’Inferno, poi si studia qualcosa del Purgatorio e quasi niente del Paradiso, finendo con il dare una falsa idea di questo poema».
In realtà, l’Inferno è solo la prima delle tre cantiche e «il viaggio dall’Inferno al Paradiso va sempre concepito come percorso unico, perché quello che fa Dante non è un viaggio di piacere né avventuroso. È invece un viaggio interiore. Il suo cammino è quello di ogni uomo che deve ritrovare il senso di se stesso, proprio come lui dopo tanta sofferenza: l’esilio, l’aver perso l’onore, la famiglia, la patria e ogni altra cosa». Il «cammin di nostra vita», a cui fa riferimento l’inizio del poema è la via che il credente deve percorrere per giungere fino a Dio e scoprire che il fine della sua esistenza è l’amore. La Lectura Dantis è allora anche la risposta all’appello di Papa Francesco che nella lettera apostolica “Candor lucis aeternae” richiama l’attenzione sull’opera dantesca, cogliendo l’occasione del centenario affinché sia fatta conoscere ancor di più e «resa accessibile e attraente non solo a studenti e studiosi ma anche a tutti coloro che, ansiosi di rispondere alle domande interiori, desiderosi di realizzare in pienezza la propria esistenza, vogliono vivere il proprio itinerario di vita e di fede in maniera consapevole, accogliendo e vivendo con gratitudine il dono e l’impegno della libertà».
In questi incontri, divisi in tre sezioni, «vivremo insieme – svela Frisina – un itinerario spirituale guidati dalla Divina Commedia. Il poema ci accompagnerà alla scoperta del senso profondo della nostra vita. Nel giro di tre anni, uno per ogni cantica, canto dopo canto prima discenderemo con il poeta nell’abisso del cuore umano, così come viene esposto nell’Inferno, poi saliremo verso la cima della santa montagna della purificazione, così come ci viene presentata nel Purgatorio, infine ci soffermeremo a godere dell’illuminazione e della contemplazione dei misteri della salvezza nella terza cantica: il Paradiso». Dalla «selva tenebrosa» della nostra esperienza di peccato alla luce abbagliante dell’«Amor che move il sole e l’altre stelle», anticipa Frisina, «incontreremo uomini e donne che con le loro vicende esemplificano la condizione umana in tutte le sue sfaccettature, aiutandoci a interpretare con maggiore consapevolezza la nostra esistenza alla luce della fede».
Il primo dei 13 incontri dedicati all’Inferno è in programma per giovedì 28 ottobre, alle 19.30, presso la basilica di Santa Croce in Gerusalemme, con la lettura del canto I. Dante è nella selva e poi sul pendio che conduce al colle. Qui incontra Virgilio, che lo accompagnerà a visitare gli inferi, prima tappa della sua purificazione dal peccato. L’ultimo appuntamento con la Lectura Dantis dell’Inferno sarà il 19 maggio 2022 con il commento ai canti XXXII, XXXIII e XXXIV in cui il poeta scrive dei traditori, ovvero coloro che hanno violato il patto «di che la fede spezial si cria», cioè quello tra persone propense a fidarsi per i vincoli speciali di parentela, dovere civico, ospitalità o benevolenza.
di Mariaelena Finessi, da Roma Sette del 24 ottobre 2021
Parte il percorso per chi è impegnato nell’adorazione eucaristica prolungata
Si possono ritirare a partire da domani nella portineria del Vicariato, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30, i biglietti gratuiti per partecipare al percorso formativo per i fedeli che vivono l’esperienza dell’adorazione eucaristica prolungata. Tra incontri e una celebrazione finale promossi dal vescovo ausiliare Paolo Ricciardi, con l’Ufficio liturgico diocesano.
I primi tre appuntamenti si terranno nella Sala Tiberiade del Pontificio Seminario Romano Maggiore, con inizio alle ore 10. Il 27 novembre interverrà monsignor Riccardo Aperti su “Dall’Eucaristia celebrata all’Eucaristia adorata”; quindi il 19 febbraio padre Marko Rupnik su “L’adorazione eucaristica” e infine il 7 maggio monsignor Andrea Lonardo su “Eucaristia, evangelizzazione e missione”.
Il percorso si concluderà sabato 11 giugno alle ore 10, con la liturgia della Parola e condivisione guidata dal vescovo Paolo Ricciardi, al Santuario della Madonna del Divino Amore.
26 ottobre 2021
Incontro on line “Guida alla pratica matrimoniale”; a cura dell’Ufficio matrimoni
Incontro on line “Guida alla pratica matrimoniale”; a cura dell’Ufficio matrimoni.
Caritas, lo spazio baby Ohana si ingrandisce
Lo spazio baby Ohana si amplia per accogliere più bambini, grazie ai nuovi spazi messi a disposizione dalla parrocchia Santa Maria Causa Nostrae Letitiae (via di Grotte Celoni, 21) per lo il centro diurno “Ohana” che accoglie bimbi da 0 a 5 anni.
Aperto dalle 8 alle 13, continua ad accogliere bambini gratuitamente per offrire un sostegno a quelle famiglie che non riescono, o non possono, accedere agli asili nido comunali. Nella zona abitano molte famiglie straniere, ma anche italiane, prive dei requisiti per poter fare l’iscrizione al nido comunale (residenza, regolare contratto di lavoro, ecc.) e i posti negli asili nido non coprono comunque il fabbisogno, in una delle periferie dove maggiore è la presenza di bambini in quella fascia di età.
Questa situazione costringe spesso le neo mamme, prive di rete familiare, a restare a casa ad occuparsi dei bambini, alimentando così solitudine, isolamento e rallentando il percorso di integrazione e reinserimento lavorativo.
È cambiato lo spazio, l’orario di accoglienza, ma non il messaggio che Ohana tenta di portare nel territorio del VI Municipio: accogliere e sostenere le famiglie che si trovano in un momento di difficoltà, tendendogli la stessa mano che dà ai loro figli quando si avventurano nel percorrere i primi passi, così cerca di sostenere anche le famiglie durante il percorso di autonomia socio-economica, ricordano che “Nessuno viene abbandonato”.
25 ottobre 2021