19 Agosto 2025

Nella basilica di San Pietro concelebra la Messa nella quale Papa Francesco conferisce l’ordinazione presbiterale ai diaconi della diocesi di Roma

Nella basilica di San Pietro concelebra la Messa nella quale Papa Francesco conferisce l’ordinazione presbiterale ai diaconi della diocesi di Roma.

Celebra la Messa nella parrocchia di San Giacomo in Augusta

Celebra la Messa nella parrocchia di San Giacomo in Augusta.

É tornato alla Casa del Padre P. Livinius Esomchi Nnamani

Roma, 23 aprile 2021

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

annunciano che oggi, memoria di San Giorgio martire,

è entrato nella luce della Resurrezione

il Rev.do

P. Livinius Esomchi Nnamani

di anni 31,

 

 sacerdote per 23 giorni,

religioso nigeriano della “Mater Dei” ordinato Giovedì Santo

da S.E. Mons. Daniele Libanori per volontá di Papa Francesco

con dispensa a causa delle condizioni di salute critiche,

 

e, ricordandone la generosa e feconda testimonianza,

lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio

e alla preghiera di suffragio dei fedeli,

invocando la pace e la gioia del Signore.

 

La camera ardente e la preghiera alla chiusura della bara 

si terranno il 24 aprile, dalle ore 10:00 alle ore 12:00, 

presso il Presidio Sanitario Medica Group Casilino

(Via Federico Calabresi, 27).

I funerali si svolgeranno lunedí 26 aprile, alle ore 11:00,

presso la Parrocchia San Giovanni Leonardi

(Via della Cicogna, 2).

Verso l’Incontro mondiale delle famiglie: l’hashtag e la preghiera ufficiali

La diocesi di Roma ed il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita presentano la preghiera ufficiale del X Incontro Mondiale delle Famiglie che si terrà a Roma dal 22 al 26 giugno 2022. Ed è già pronto anche l’hashtag ufficiale: #WMOF2022.

Il cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero, commenta: «Pregare è un modo per entrare nel vivo dell’Anno Amoris Laetitia e della preparazione dell’evento di Roma. Tante famiglie e tante comunità – prosegue – da tempo attendevano di potersi incamminare, almeno spiritualmente, verso Roma. La preghiera le accompagnerà e le aiuterà a cogliere il messaggio dell’incontro».

«La preghiera sarà al centro del cammino di preparazione, guiderà i lavori e ispirerà le riflessioni per discernere, alla luce della fede, tra le nuove sfide che l’emergenza pandemica pone alla comunità ecclesiale nei confronti delle famiglie», aggiunge il cardinale vicario Angelo De Donatis. Per questo «invito tutti a prepararsi a questo evento di grazia che la Chiesa di Roma ha la gioia di ospitare, rivolgendo al Signore questa preghiera nell’intimità della propria famiglia, insieme alla comunità parrocchiale e diocesana».

L’amore familiare: vocazione e via di santità
Padre Santo,
siamo qui dinanzi a Te
per lodarti e ringraziarti
per il dono grande della famiglia.
Ti preghiamo per le famiglie consacrate nel sacramento delle nozze,
perché riscoprano ogni giorno la grazia ricevuta
e, come piccole Chiese domestiche,
sappiano testimoniare la tua Presenza
e l’amore con il quale Cristo ama la Chiesa.
Ti preghiamo per le famiglie
attraversate da difficoltà e sofferenze,
dalla malattia, o da travagli che Tu solo conosci:
sostienile e rendile consapevoli
del cammino di santificazione al quale le chiami,
affinché possano sperimentare la Tua infinita misericordia
e trovare nuove vie per crescere nell’amore.
Ti preghiamo per i bambini e i giovani,
affinché possano incontrarti
e rispondere con gioia alla vocazione che hai pensato per loro;
per i genitori e i nonni,
perché siano consapevoli
del loro essere segno della paternità e maternità di Dio
nella cura dei figli che, nella carne e nello spirito,
Tu affidi loro;
per l’esperienza di fraternità
che la famiglia può donare al mondo.
Signore, fa’ che ogni famiglia
possa vivere la propria vocazione alla santità nella Chiesa
come una chiamata a farsi protagonista dell’evangelizzazione,
nel servizio alla vita e alla pace,
in comunione con i sacerdoti ed ogni stato di vita.
Benedici l’Incontro Mondiale delle Famiglie.
Amen.
(Preghiera ufficiale per il X Incontro Mondiale delle Famiglie
22-26 giugno 2022)

La preghiera, composta in occasione del X Incontro Mondiale delle Famiglie, scaturisce da una profonda gratitudine nei confronti del Padre celeste per il grande dono della famiglia, luogo privilegiato delle relazioni d’amore nonché di preghiera, come ha dimostrato anche l’esperienza della pandemia. Il testo prende spunto dal tema scelto da Papa Francesco per l’Incontro: “L’amore familiare: vocazione e via di santità”. La preghiera è pensata come uno strumento pastorale: può essere recitata fin d’ora in parrocchia, nelle comunità, a casa per prepararsi all’evento internazionale dell’anno prossimo.

23 aprile 2021

Il video di preghiera per le vocazioni

«Quest’anno le ordinazioni tornano nella quarta domenica di Pasqua, domenica 25 aprile – ricorda don Fabio Rosini, direttore del Servizio diocesano per le vocazioni – che è la Domenica del Buon Pastore. Un momento importante. Non possiamo, purtroppo, fare anche la veglia di preghiera che tutti gli anni in passato abbiamo realizzato, come momento di condivisione, preghiera e consapevolezza per le ordinazioni. Così si è pensato a un video». Don Rosini spiega con queste parole il senso di “Ti edificherò di nuovo e tu sarai riedificata”, filmato realizzato dal Servizio diocesano stesso con la testimonianza di uno degli ordinandi, di padre Marko Ivan Rupnik, teologo e artista, e di don Gabriele Faraghini, rettore del Pontificio Seminario Maggiore.
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«Le vocazioni sono iniziativa di Dio» sottolinea don Fabio Rosini, evidenziando anche come proprio in questo momento «nel Seminario Romano sia in corso la ristrutturazione della Cappella». Una felice coincidenza. «Entrando in cappella e vedendo i lavori di ristrutturazione ho pensato che somigliava un po’ alla vita del cristiano», riflette in proposito George Marius Bogdan, uno dei Dio diaconi che saranno ordinati sacerdoti da Papa Francesco. «Dio entra nella tua vita – prosegue –, distrugge delle cose, le asfalta completamente, altre le risistema, e poi costruisce qualcosa di nuovo». Così è successo anche lui, spiega raccontando come sia nata la sua vocazione: «Nel cuore ho il desiderio di farmi prete da quando avevo 9 anni e lessi un libro sulla vita di san Giovanni Bosco. Sognavo di diventare un prete come lui». E ancora: «Per fare il prete non sono pronto, ma per fortuna non sono solo, sono insieme a Dio… L’unica cosa che posso fare è fidarmi di lui e su questa fiducia gioco la mia vita. Il grande desiderio che ho nel cuore è riuscire a mantenere sempre la relazione con Dio».

Padre Rupnik, poi, spiega il senso della ristrutturazione della cappella del Seminario Maggiore, su cui sta lavorando una squadra del Centro Aletti sotto la sua direzione. «È la liturgia che crea uno spazio, una trasfigurazione del creato verso lo stadio definitivo dell’età dell’uomo. Lo spazio dove si svolge la liturgia viene delineato dall’evento della liturgia stessa», dice il gesuita. «Noi siamo il tempio di Dio, la casa di Dio e non una costruzione».

Mentre il rettore del Maggiore invita tutti alla preghiera per gli ordinandi: «Stiamo per vivere un momento molto bello e particolare, che è quello delle ordinazioni presbiterali», esordisce. Pregare per le vocazioni significa «chiedere al Signore il dono dello Spirito perché noi viviamo quella vita nuova che Lui ci ha dato», significa «pregare perché siamo cristiani autentici».

22 aprile 2021

Nel Convento di Montefiolo “Casa della Risurrezione” a Casperia incontra gli Ordinandi presbiteri della diocesi durante gli Esercizi Spirituali

Nel Convento di Montefiolo “Casa della Risurrezione” a Casperia incontra gli Ordinandi presbiteri della diocesi durante gli Esercizi Spirituali.

Nella chiesa rettoria Santa Maria in Ara Coeli al Campidoglio celebra la Messa in occasione del Natale di Roma

Nella chiesa rettoria Santa Maria in Ara Coeli al Campidoglio celebra la Messa in occasione del Natale di Roma.

Ripartono i pellegrinaggi diocesani: a Fatima con il cardinale De Donatis

In valigia il certificato vaccinale o il risultato – negativo – di un tampone fatto nelle 48 ore precedenti la partenza. Poi tutti pronti, in aeroporto, per partecipare a uno dei tre pellegrinaggi diocesani curati dall’Opera romana pellegrinaggi e per i quali, in questi giorni, si stanno aprendo le iscrizioni. Quest’anno è Fatima, dal 28 al 31 agosto, la destinazione scelta dal cardinale vicario Angelo De Donatis per l’immancabile pellegrinaggio della diocesi di Roma di fine estate. «Un’occasione preziosa per condividere il messaggio che la Vergine del Rosario ha comunicato ai tre pastorelli in quel villaggio, allora povero e sconosciuto», la definiscono dall’Orp. Non solo: i partecipanti avranno la possibilità di abbinare a Fatima anche Santiago de Compostela, partendo il 26 agosto, in questo speciale anno giacobeo. Gli altri due pellegrinaggi diocesani avranno come destinazioni Lourdes, dal 30 settembre al 3 ottobre, guidato dal vescovo ausiliare Paolo Ricciardi; e l’altro la Terra Santa, dall’8 al 15 novembre, accompagnati dal vescovo ausiliare Benoni Ambarus.

C’è voglia, insomma, di ricominciare a viaggiare, di tornare a frequentare i luoghi della fede, di vivere un’esperienza comunitaria di preghiera e di scoperta. A sottolinearlo è lo stesso cardinale De Donatis, nella lettera inviata nei giorni scorsi ai sacerdoti romani. «Visti i tempi difficili a causa della pandemia, è con rammarico che abbiamo dovuto rinunciare per la seconda volta al pellegrinaggio riservato ai sacerdoti della nostra diocesi in Ucraina – scrive il vicario –. Speriamo di poter riproporre questa singolare occasione che ci fa crescere nella comunione sacerdotale tra di noi e che ci sostiene nel desiderio di testimoniare il Vangelo». Quindi aggiunge: «Arriveranno certamente tempi migliori e con l’estate, le vaccinazioni e l’aiuto di Dio, possiamo pensare ad una vita che riprenda i normali ritmi. Così ti propongo di considerare il tempo dell’estate come un momento in cui recuperare l’occasione persa dopo la Pasqua». Ecco, allora, le proposte dei pellegrinaggi a Fatima, a Lourdes e in Terra Santa, «momenti privilegiati di comunione e di crescita nella fede per le nostre comunità parrocchiali».

Come detto, il porporato guiderà il gruppo diretto in Portogallo, a partire dal 28 agosto. I partecipanti visiteranno innanzitutto Lisbona, con il Monastero Dos Jeronimos, la cattedrale, la chiesa di sant’Antonio costruita sulla sua casa natale. Proseguiranno poi alla volta di Fatima dove, oltre alla visite al Santuario del Rosario, alla basilica della Santissima Trinità e la villaggio di Aljustrel, sono in programma catechesi del cardinale De Donatis, celebrazioni, momenti di preghiera. Come detto, è possibile anche anticipare la partenza di due giorni e visitare Santiago De Compostela. «Il 2021 è anno del Giubileo Compostelano, che viene celebrato solo poche volte in un secolo – spiega monsignor Remo Chiavarini, amministratore delegato dell’Orp –; si verifica quando il 25 luglio, festa di san Giacomo, capita di domenica. Sono inoltre terminati degli importanti lavori di restauro nella cattedrale di Santiago, perciò sarà ancora più bello fermarsi lì in preghiera e partecipare alla Messa del Pellegrino».

Durante il pellegrinaggio saranno sempre rispettate tutte le misure in tema di sicurezza sanitaria: mantenere il distanziamento interpersonale di almeno un metro, indossare la mascherina, privilegiare gli spazi all’aperto. «Avremo un’assicurazione extra per il Covid – anticipa monsignor Chiavarini –, che tiene conto anche del caso in cui uno dei partecipanti contrasse il virus durante il viaggio e dovesse poi restare in quarantena nel Paese ospitante». La speciale copertura assicurativa è prevista anche per i pellegrinaggi a Lourdes e in Terra Santa, assicurano dall’Opera romana. Un’altra novità dell’era post-coronavirus è quella relativa al numero minimo di partecipanti: se prima per organizzare un pellegrinaggio ci volevano almeno venti fedeli, adesso si può partire anche in due, in tre, in quattro. «Su tutti gli itinerari avremo partenze garantite, indipendentemente da quante persone si iscrivano – assicura monsignor Chiavarini –; ci siamo strutturati in modo che nelle principali mete di pellegrinaggio, come appunto Fatima, Lourdes o Gerusalemme, sia sempre presente del nostro personale per portare avanti l’esperienza del pellegrinaggio».

E mentre si organizzano i viaggi estivi e autunnali, si può prenotare un tour all’interno della Città Eterna: solo 10 euro a persona (gratuito per i bambini fino a 5 anni) per un itinerario con guida dell’Orp alla scoperta della “Terra Santa a Roma”, delle “Icone mariane miracolose”, della “Roma giudaica” o del “Cuore di Roma”. «Roma deve diventare meta di pellegrinaggio non soltanto per gli stranieri, ma anche per gli italiani e i romani stessi – dichiara ancora il sacerdote –. Una percentuale altissima di romani non conosce la città e non ha mai visitato luoghi significativi, come le catacombe o il Carcere Mamertino. Siamo poi in attesa di poter partire con la valorizzazione del complesso lateranense, come richiesto anche da Papa Francesco, valorizzando sia l’appartamento papale sia gli scavi sotto la basilica di San Giovanni in Laterano». (Giulia Rocchi)

Leggi la lettera del cardinale vicario

20 aprile 2021

Ai Santi Ambrogio e Carlo al Corso riflessione attraverso la poesia

La ricorrenza liturgica della Domenica del Buon Pastore, la felice memoria del secondo centenario dell’ordinazione sacerdotale del Beato Aantonio Rosmini, il prestigioso contesto della Giornata Mondiale del Libro, giunta alla sua venticinquesima edizione e patrocinata dall’Unesco. Sono queste le circostanze che hanno portato a organizzare “Infirmitas et Caritas. Meditare attraverso la poesia”: un pomeriggio di musica, poesia e riflessione nella basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso, in programma sabato 24 aprile alle ore 16. L’appuntamento è promosso dai padri Rosminiani della basilica, in collaborazione con il Collegio Missionario “Antonio Rosmini” di Roma e con il sostegno di padre Vito Nardin, superiore generale dell’Istituto della Carità.

Interverrà il professor Rocco Pezzimenti, su “Fede e poesia per la cura della Persona”. Prevista la lettura di poesie e intermezzi musicali a cura del maestro Josep Solè Coll, primo organista della basilica di San Pietro.

«L’evento – spiegano i padri Rosminiani – intende essere un’esperienza pilota di formazione giovanile, da allargare auspicabilmente in futuro a studenti universitari e docenti di Roma, di ogni ordine e grado. Il sogno nel cassetto è la realizzazione, già in corso di elaborazione, del progetto di un Istituto di Studi e Alta Formazione ispirato al pensiero del Beato Antonio Rosmini, che ci piacerebbe intitolare a san Giovanni Paolo II».

20 aprile 2021

Omelia in occasione del conferimento del mandato ai Diaconi permanenti

Papa Francesco ordina nove nuovi sacerdoti per la diocesi di Roma

Papa Francesco, da vescovo di Roma, torna a ordinare i sacerdoti per la sua diocesi. Lo scorso anno le ordinazioni presbiterali furono posticipate e celebrate dal cardinale vicario Angelo De Donatis a San Giovanni in Laterano per via della pandemia; ma domenica 25 aprile, alle ore 9, sarà nuovamente il Santo Padre a presiedere il rito nella basilica di San Pietro e nella domenica del Buon Pastore. Sono nove i giovani che saranno consacrati – al momento sono in ritiro spirituale di preparazione in un monastero – e che si sono formati nei diversi seminari diocesani. In sei hanno studiato al Pontificio Seminario Romano Maggiore: si tratta di George Marius Bogdan, Salvatore Marco Montone, Manuel Secci, Diego Armando Barrera Parra, Salvatore Lucchesi e Giorgio De Iuri. Due si sono invece formati al Collegio diocesano Redemptoris Mater – Riccardo Cendamo e Samuel Piermarini – e uno al Seminario della Madonna del Divino Amore, Mateus Henrique Ataide da Cruz. La celebrazione sarà trasmessa in diretta su Vatican Media, Telepace, Tv2000 e sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.

Originario della Romania George Marius Bogdan, che ha frequentato prima il Pontificio Seminario Minore e poi il Maggiore. «Il mio desiderio di diventare sacerdote – racconta – è nato fin da bambino, da quando avevo 9 anni e stavo leggendo un libro intitolato “Vita di san Giovanni Bosco”. Sognavo di diventare come lui». Importante l’esempio di Don Bosco anche per Salvatore Marco Montone, trentaduenne calabrese, trasferitosi nella Città Eterna per gli studi universitari. «Sono nato nel giorno del Venerdì Santo del 1989 – dice – e il giorno del mio battesimo, qualche mese dopo, erano finite le vestine bianche per i bambini, così il sacerdote mi coprì con una stola. Non ho ricordi, naturalmente, ma i miei genitori me lo raccontano sempre….». Salvatore Marco passa la sua infanzia all’oratorio dei salesiani a Spezzano Albanese, e quando arriva a Roma trova alloggio nella residenza universitaria salesiana della parrocchia di San Giovanni Bosco. «Qui, una notte – rievoca –, durante l’adorazione eucaristica in chiesa, si è palesata la chiamata del Signore». Per il futuro sacerdote sono stati particolarmente importanti, durante gli anni trascorsi all’istituto formativo di piazza San Giovanni, le esperienze di servizio con la Caritas diocesana: «Ho sperimentato davvero quella “chiesa ospedale da campo” di cui ci parla Papa Francesco – riflette – e in qualche modo sono stato le mani della Chiesa di Roma che si sono allungate verso i più poveri. Non ho mai vissuto tutto questo come un sacrificio, ma come parte integrante del mio essere sacerdote».

Parole simili a quelle che usa Diego Armando Barrera Parra, ventisettenne colombiano: «Una volta finito il liceo, in Colombia – racconta –, facevo volontariato nel carcere minorile e in una fondazione per tossicodipendenti. Lì è nato il mio desiderio di poter aiutare e servire il prossimo per sempre». Il più giovane dei nove diaconi è Manuel Secci, ventiseienne romano, cresciuto a Torre Angela nella parrocchia dei Santi Simone e Giuda Taddeo, «dove il senso di comunità e le belle esperienze – dichiara – hanno nutrito la mia vocazione». Al Seminario Maggiore ha studiato anche Salvatore Lucchesi, siciliano di 43 anni. Una vocazione matura, la sua: «Rendo grazie a Dio con la mia vita per tutta la misericordia che ha avuto per me». Arrivato da Brindisi a Roma per studiare medicina, 29 anni, Giorgio De Iuri racconta: «Il desiderio della vocazione è nato in me quando avevo circa 15 anni, ma lo avevo un po’ accantonato. Si è poi riacceso nei primi anni che ho vissuto qui a Roma da studente fuori sede, grazie all’accoglienza che ho ricevuto nella parrocchia di Santa Galla». Nella preghiera, prosegue, «ho fatto esperienza diretta del fatto che il Signore c’era e non mi chiedeva nulla. Questa è la grazia, l’amore gratuito del Signore».

Mateus Enrique Ataide da Cruz, 29 anni, è nato in Brasile, a Afogados da Ingazeiras, e si è trasferito a Roma sette anni fa, per frequentare il Seminario della Madonna del Divino Amore. «Quando avevo 15 iniziai a lavorare per un uomo anziano, lo aiutavo con il computer – racconta –. Nel contratto di lavoro era scritto chiaramente che ogni giorno avrei anche dovuto pregare insieme a lui e recitare il Rosario. Quella che i primi tempi ho vissuto come un’imposizione, è diventata poi per me una necessità». Riccardo Cendamo, del Redemptoris Mater, quarantenne, sognava invece di diventare regista, e per qualche anno lo ha anche fatto. Ma poi ha capito che non era quella la sua strada. «Se adesso mi guardo indietro mi rendo conto che la chiamata alla vocazione sacerdotale c’era da sempre, quell’amore doveva maturare». È l’ultimo di quattro fratelli Samuel Piermarini, 28 anni e una grande passione per il pallone. «Giocavo ad alti livelli, la Roma mi chiamò per fare un provino – ricorda con un sorriso –. Alla fine dell’allenamento mi chiamò Stramaccioni e mi disse: “Allora Piermarini, puoi firmare con noi!”. Ma io risposi che non me la sentivo». Quindi l’ingresso al Redemptoris Mater e, domenica, l’ordinazione presbiterale: «Non vedo l’ora!»

19 aprile 2021

Il cordoglio per la scomparsa dell’ingegner Cerocchi: «Una persona ineguagliabile»

«Una persona ineguagliabile» dalle «immense doti umane e lavorative». Alla Casa Bonus Pastor è un «momento tristissimo», dicono, nel quale ricordano l’ingegner Roberto Cerocchi, scomparso il 18 aprile 2021 all’età di 71 anni.

Nato a Roma nella vigilia di Natale del 1949, dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria ha continuato a lavorare nel negozio di famiglia nel quartiere Appio. Negli anni Ottanta si dedicò completamente all’Opera Romana Pellegrinaggi e negli anni Novanta lavorò sia per L’Opera Romana Pellegrinaggi, sia presso gli Uffici del Vicariato dell’Opera della Preservazione della Fede.

Nel 1999 fu incaricato di sovraintendere e portare a compimento i lavori che in Via Aurelia 208 e viale Vaticano 42, portarono alla nascita di Casa Bonus Pastor in vista del Giubileo del 2000. Casa di cui è stato responsabile per 21 anni. Sempre su incarico della Segreteria del Vicariato l’ingegner Cerocchi ha seguito l’andamento di altre strutture della diocesi ed in particolare, dal 2011, ha seguito anche le vicende dell’Ospizio dei Cento Preti, “Casa San Gaetano”, verso cui esprimeva sempre tanto amore e impegno pensando al bene e alla salute dei reverendi anziani sacerdoti ospiti della struttura.

«Nonostante i problemi cardiaci sopraggiunti a fine 2015, l’ingegner Cerocchi non si è mai concesso un giorno di riposo, né tantomeno di ferie. Non esistevano “sabati”, “domeniche”: per Casa Bonus Pastor l’ingegner Cerocchi c’è sempre stato – questo il commosso ricordo di suor Teresa Bermudez e Antonio Pagella della Bonus Pastor –. Le doti umani fuori dal comune ce lo faranno ricordare per sempre come esempio di cristianità quotidiana. L’amore inquantificabile ma discreto verso il figlio Luca come esempio di un papà tenero. La dolcezza dei suoi severi richiami sarà per sempre nei cuori dei dipendenti di Casa Bonus Pastor. Gentilezza, onestà, trasparenza, rispettosità, sono poche e riduttive parole per descrivere un uomo di altri tempi».

I funerali si svolgeranno domani, martedì 20 aprile 2021, alle ore 15, presso la parrocchia di San Gaspare del Bufalo (via Borgo Velino, 1).

19 aprile 2021

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