19 Agosto 2025

E’ entrato nella luce della Resurrezione l’ingegner Roberto Cerocchi

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale della Diocesi
e tutto il personale del Vicariato di Roma,

annunciano che ieri, 18 aprile 2021,
è entrato nella luce della Resurrezione

l’Ing. Roberto Cerocchi,
di anni 71

Consigliere dell’Opera Romana Pellegrinaggi dal 2018,
Consigliere dell’Istituto interdiocesano per il Sostentamento del Clero
delle diocesi di Roma ed Ostia dal 2011 al 2020,
Consulente amministrativo presso la Casa Diocesana del Clero
S. Gaetano dal 2011,
Responsabile della Casa Bonus Pastor per 21 anni,
Dipendente del Vicariato di Roma dal 1999
Dipendente dell’Opera Romana Pellegrinaggi dal 1988 al 1998,

grati per il prezioso servizio svolto, assicurano preghiere di suffragio
affinché il Signore conceda a Roberto il premio della vita eterna
e dia conforto ai suoi cari.

I funerali si svolgeranno domani, martedì 20 aprile 2021, alle ore 15.00,
presso la Parrocchia di San Gaspare del Bufalo
(Via Borgo Velino, 1)

 

19 aprile 2021

Nella basilica di San Giovanni in Laterano celebra la Messa con conferimento del mandato ai diaconi permanenti

Nella basilica di San Giovanni in Laterano celebra la Messa con conferimento del mandato ai diaconi permanenti.

Incontro per le équipe pastorali in modalità online

Incontro per le équipe pastorali in modalità online.

É tornata alla Casa del Padre Clara, mamma di Mons. Giangiulio Radivo

Roma, 16 aprile 2021

 

 

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

sono vicini al dolore di Mons. Giangiulio Radivo,

per la morte della sua cara mamma

 

 Clara

di anni 100

 

e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,

ricco di misericordia, perché conceda a Clara il premio

della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

 

 

I funerali si svolgeranno domani, 17 aprile 2021, alle ore 15.00

presso la Parrocchia della Beata Maria Vergine del Rosario

a Ciampino (RM)

 

All’Ecclesia Mater il Corso di alta formazione in “Linguaggi e tecniche della consulenza familiare on line”

«Non si vive insieme per essere sempre meno felici, ma per essere felici in modo nuovo». Parte da questa affermazione di Papa Francesco – contenuta nell’esortazione apostolica Amoris Laetitia – il nuovo Corso di alta formazione “Linguaggi e tecniche della consulenza familiare on line”, promosso dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose Ecclesia Mater in collaborazione con l’Associazione italiana consulenti coniugali e familiari (AICCeF), con il patrocinio del Centro per la pastorale familiare della diocesi di Roma.

L’inaugurazione del percorso formativo è in programma per lunedì 19 aprile alle ore 16.45, nella Sala Cardinale Ugo Poletti del Palazzo Lateranense e verrà trasmessa in diretta streaming a questo link sulla pagina YouTube della diocesi di Roma (non è prevista la partecipazione in presenza). Ad introdurre i lavori sarà monsignor Andrea Manto, vicepreside dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Ecclesia Mater. Interverranno poi il ministro per la Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti; la presidente nazionale AICCeF Stefania Sinigaglia; la coordinatrice del Corso Assunta Lombardi e Francesco Citarda, docente del Corso. Quindi monsignor Pierangelo Pedretti, prelato segretario generale del Vicariato di Roma, terrà la lectio magistralis su “Bisogni emergenti e nuove risposte per sostenere la relazione coniugale e la famiglia”.

«È la prima volta in Italia che si progetta un Corso di alta formazione sulle dinamiche della consulenza familiare on-line, sulla spinta dei problemi causati dalla pandemia, per supportare la famiglia, sia nella dimensione di coppia che in quella di genitori – sottolinea monsignor Manto –. La Chiesa è alleata della famiglia sempre e questo Corso nasce per sostenere la famiglia oggi e anche nel futuro tenendo presente che il mondo del digitale sta diventando una presenza sempre più importante nella nostra vita. Raccogliendo la sfida della pandemia, vogliamo “fare amicizia” con le tecniche del mondo digitale e valorizzarne le potenzialità nell’ascoltare il grido e i bisogni delle famiglie. È quello che ci chiede Papa Francesco nell’enciclica Amoris Laetitia, che valorizza lo strumento della consulenza familiare e chiede la formazione di nuove figure del laicato che sappiano accompagnare le famiglie a tutto tondo nel loro percorso di vita».

«Il Corso nasce dalla sinergia tra l’Istituto universitario Ecclesia Mater e l’AICCeF – dichiara Sinigaglia –, basata sulla condivisione di valori comuni che pongono al centro la persona umana e l’urgenza del prendersi cura della famiglia, bene primario e fondamentale della società, troppe volte dimenticato. È oggi più che mai urgente affiancare alle famiglie figure professionali, quali i consulenti familiari. Una necessità non più trascurabile, soprattutto in questo tempo in cui l’emergenza sanitaria ha ridisegnato il quotidiano in maniera “altra” ed a cui tutti noi, professionisti della relazione di aiuto, stiamo provando a dare senso e nuovi significati, anche attraverso gli strumenti digitali».

Il corso è rivolto ai consulenti familiari e si svolgerà a distanza: rilascia 25 crediti formativi e prevede cinque moduli formativi con frequenza bisettimanale (lunedì e giovedì dalle 18 alle 21.15) e un incontro conclusivo, per un totale di 128 ore di lezione. È prevista una prova di verifica a conclusione di ogni modulo, nonché la realizzazione di un progetto finale.

16 aprile 2021

La consegna del mandato ai diaconi permanenti

«I diaconi permanenti sono ordinati per il servizio al popolo di Dio in un legame di obbedienza al vescovo di collaborazione con i presbiteri, quindi il vescovo a nome di tutta la Chiesa li invia a servire una determinata realtà, precisando l’ambito di servizio del ministero di questi diaconi». L’arcivescovo Gianpiero Palmieri, vicegerente della diocesi e delegato per il Diaconato permanente, spiega così la celebrazione che avrà luogo sabato 17 aprile alle ore 17.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano e trasmessa sui canali Facebook e Youtube dela Diocesi di Roma. Nella Messa, infatti, il cardinale vicario Angelo De Donatis conferirà ufficialmente il mandato ai diaconi permanenti, che rinnoveranno le loro promesse.

Sono 136 gli ordinati per questo ministero nella diocesi di Roma, mentre attualmente una cinquantina stanno portando avanti la formazione per diventarlo. Si tratta di uomini per la maggior parte sposati; alla cerimonia di sabato saranno presenti in 112, accompagnati quasi tutti dalle loro spose.

15 aprile 2021

Sull’ascolto dei poveri il settimo incontro delle équipe pastorali

L’ascolto dei poveri è al centro del settimo incontro di formazione per i membri delle équipe pastorali, sabato 17 aprile alle ore 10.

I lavori sono stati aperti dalla lettura di un brano biblico (Atti 6, 1-7); quindi ha preso la parola don Gennaro Pagano, psicologo e psicoterapeuta, direttore della Fondazione “Centro Educativo Regina Pacis” della diocesi di Pozzuoli e cappellano dell’Istituto Penale per Minorenni di Nisida.

Spazio quindi alle testimonianze: Nicola, volontario della parrocchia di San Francesco di Sales, educatore che lavora da anni con disabili e minori in difficoltà; Grazia, volontaria della parrocchia di San Fulgenzio e referente Caritas per la XXXV Prefettura; infine Marco, volontario della parrocchia di San Pancrazio, referente Caritas per la XXX Prefettura.

Quindi ha parlato don Benoni Ambarus, vescovo eletto ausiliare di Roma, che ha presentato alcune indicazioni pratiche sull’ascolto dei poveri.

15 aprile 2021

Cittadinanza e impegno, l’incontro della Commissione per il Laicato Cel

“Abitare il nostro tempo. Cittadinanza e impegno politico dei cattolici” è il titolo dell’iniziativa promossa dalla Commissione per il Laicato della Conferenza episcopale laziale, che si terrà l’8 maggio dalle ore 16. Un pomeriggio di ascolto e condivisione on line, che si terrà sulla piattaforma Zoom.

Ad introdurre i lavori sarà Maria Graziano, incaricata del Laicato per la Cel. Prenderà poi la parola padre Francesco Occhetta, gesuita, scrittore e direttore di “Comunità di connessioni”; quindi Giuliana Di Fiore, docente all’Università di Napoli e assessore al Comune di Giugliano; e ancora l’arcivescovo Luigi Vari, presidente della Commissione per il Laicato della Cel. A moderare gli interventi sarà Pierluigi Vito, giornalista di Tv2000.

«L’idea nasce dal desiderio di coinvolgere il laicato in una riflessione su un impegno civile e politico – spiega padre Giuseppe Castelli, delegato della diocesi di Roma nella Commissione –; c’è sì un elemento di riflessione ma il punto forte dell’evento è che verranno presentate delle buone pratiche, delle esperienze ben riuscite».

La Commissione per il Laicato della Cel è composta dai rappresentanti delle aggregazioni laicali presenti nel Lazio, i delegati laici delle diocesi della Regione, i presidenti – segretari della Consulte diocesane delle aggregazioni laicali, i sacerdoti assistenti e/o delegati per il laicato delle diocesi della Regione.

Per le iscrizioni c’è tempo fino al 5 maggio: http://bit.ly/2RIVtU2

14 aprile 2021

La Chiesa di Santo Spirito in Sassia, santuario della Divina Misericordia

Santo Spirito in Sassia

A cura delle Missionarie della Divina Rivelazione

Santa Faustina Kowalska (1908-1938) e San Giovanni Paolo II (1920-2005) sono stati i due grandi araldi della Divina Misericordia: entrambi provenienti dalla Polonia, sono stati accomunati dal progetto di Dio di far conoscere al mondo il Suo grande amore e interesse per la salvezza eterna di ogni uomo. Le loro orme, per disposizione della Provvidenza Divina, si sono intrecciate a Roma nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia, dove il 1° gennaio 1994, per volere dello stesso Giovanni Paolo II, la chiesa fu dedicata al Culto della Divina Misericordia, così come è stato auspicato attraverso la testimonianza e l’esperienza mistica di Suor Faustina. La festa della Divina Misericordia viene celebrata, come richiesto da Gesù a Suor Faustina, nell’ottava di Pasqua, la Domenica in Albis.

Il Papa aveva conosciuto il messaggio della Divina Misericordia a Cracovia, quando negli anni del regime nazista lavorava come operaio nello stabilimento chimico Solvay, che si trovava proprio vicino al monastero dove Suor Faustina morì il 5 ottobre 1938.

Fin dalle origini, come oggi, la chiesa di Santo Spirito in Sassia è stato l’oratorio di un complesso ospedaliero. Fu fondata nel 727 dal re dei Sassoni, Ina, insieme ad un ospizio per i pellegrini della sua terra. La chiesa era chiamata “Sancta Mariæ super schola Saxonum”, e l’ospizio era detto schola Saxonum. Le scholae erano strutture assistenziali e caritative di accoglienza dei pellegrini, che numerosi accorrevano per poter pregare sulla tomba del Principe degli Apostoli. La più antica fu proprio la schola Saxonum, proprietaria di un esteso territorio oltre il Tevere, costituente un intero quartiere, detto in sassone “Burg” (borgo), nome poi rimasto per designare l’intero rione.

Più volte distrutto, il complesso della schola fu trasformato nel 1198 per volere di Papa Innocenzo III in un grande ospedale ed assunse il nome di “Santo Spirito”, essendo stato affidato ai frati ospedalieri di Santo Spirito, istituiti da Guido di Montpellier nel 1178 per la cura degli infermi.

Nel 1527, durante il sacco di Roma, la furia devastatrice dei Lanzichenecchi, distrusse il Complesso di Santo Spirito, rimasero in piedi solo l’ospedale e la torre campanaria del 1475, volute da Papa Sisto IV e ancora oggi sussistenti.

Nel 1538, papa Paolo III affidò la ricostruzione all’architetto Antonio da Sangallo il Giovane, che diede l’assetto attuale alla Chiesa con il nuovo titolo di “Santo Spirito in Sassia”, la fabbrica dell’intero Complesso ebbe termine nel 1590 grazie a Papa Sisto V.

Entrando nello spazio sacro della chiesa, troviamo una grandiosa e luminosa navata absidata con cinque cappelle semicircolari per lato, sormontata dal prezioso soffitto ligneo di Antonio da Sangallo.

Nel 1582 Jacopo Zucchi, allievo di Giorgio Vasari, fu chiamato ad affrescare il presbiterio e l’abside. Nel catino absidale viene rappresentato il Redentore glorioso sulle nubi. Sotto il Cristo, santi e angeli fanno da corona alla splendente colomba dello Spirito Santo, pronta a discendere nella tribuna sottostante, dove un’ampia cornice prospettica, formata da preziose colonne ed archi, costituisce il degno sfondo alla rappresentazione della Pentecoste. Maria è al centro dell’ampio cortile ed è contornata da più di 70 figure tra Apostoli e discepoli. L’elegante cortile richiama l’antico tempio di Gerusalemme, sostituito dal nuovo Tempio, il Corpo mistico di Cristo che è la Chiesa.

Sopra l’altare maggiore del 1600 si erge l’elegante tabernacolo sorretto da due angeli adoranti in legno dorato, opera dello scultore Monsù Lorenzo Tedesco.

Nella terza cappella di destra, due maestosi angeli, recanti sul capo cesti di fiori, fanno da cornice alla splendida pala d’altare di Gesù Misericordioso, opera del pittore P. Moskal di Cracovia, donata il 23 aprile 1995, dal Santo Padre Giovanni Paolo II. Gesù, vestito di una candida tunica, ha una mano alzata per benedire, mentre l’altra tocca sul petto la veste, da cui escono due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro bianco. Il raggio rosso rappresenta il Sangue che dona la Vita Eterna, il raggio bianco l’Acqua che giustifica le anime dei peccatori. Ai piedi dell’immagine vi è la scritta: «Gesù confido in Te!». Sul lato destro dell’altare un prezioso reliquiario conserva le reliquie di Santa Faustina. Alle suore della Beata Vergine Maria della Misericordia, consorelle della Santa, è stata affidata la cura materiale e soprattutto quella spirituale di questo santuario.

Nella quarta cappella, al lato sinistro della navata, un maestoso ritratto di San Giovanni Paolo II, ha preso il posto dell’antica pala d’altare raffigurante la Deposizione, opera di Livio Agresti. In una elegante teca d’argento dorata di forma rotonda, sul lato destro dell’altare, è custodita la reliquia del sangue del Papa.

Nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia, prezioso scrigno di arte e fede, si innalza ogni giorno la preziosa preghiera della Corona alla Divina Misericordia, insegnata da Gesù a santa Faustina, eredità affidata alla Chiesa per la salvezza del mondo: «Concederò grazie senza numero a chi reciterà questa corona. Se recitata accanto a un morente non sarò giusto giudice ma Salvatore». Con tanta umiltà e abbandono, facciamo nostra la preghiera che dal Cuore trafitto di Gesù, sorgente della Misericordia, fa scaturire innumerevoli grazie: “Gesù, io confido in Te!”.

12 aprile 2021

E’ entrato nella luce della Resurrezione monsignor Pietro De Felice

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

annunciano che il 10 aprile 2021
è entrato nella luce della Resurrezione

il Rev.do
Mons. Pietro De Felice
di anni 64

Cancelliere Vescovile della Diocesi di Caserta,
Giudice istruttore del Tribunale di Appello del Vicariato di Roma
dal 2005 al 2010,
Giudice esterno del medesimo Tribunale
dal 2003 al 2005,

e, ricordandone il generoso e fecondo servizio pastorale,
lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio
e alla preghiera di suffragio dei fedeli,
invocando la pace e la gioia del Signore.

I funerali si sono svolti oggi, lunedì 12 aprile 2021, alle ore 11.00,
presso la Parrocchia di San Biagio Vescovo a Limatola (BN)

12 aprile 2021

Sui social i video dedicati all’ascolto

Foto di Cristian Gennari

Video creati da ragazzi e pensati per i loro coetanei, dedicati all’ascolto: questa l’iniziativa della Pastorale giovanile diocesana pensata per questo tempo in cui è difficile raggiungere i ragazzi “dal vivo”. Ecco, allora, che i social diventano strumento importante di evangelizzazione, grazie appunto alla possibilità di pubblicare video sulle pagine YouTube, Facebook e Instagram del Servizio diocesano.

«L’obiettivo – spiega don Alfredo Tedesco – è farli confrontare con argomenti che solitamente non vengono loro sottoposti, senza però indirizzarli verso una risposta precostituita o un’offerta formativa, ma limitandosi ad ascoltare i loro pensieri e i loro sentimenti; possono così emergere spunti utili, tali da permettere un dialogo nuovo, partendo proprio dalle stesse parole dei ragazzi che hanno partecipato al video».

Per realizzarli (Qui la playlist completa) sono stati intervistati un campione di ragazzi che sia espressione del target di riferimento, ovvero giovani di età compresa tra i 14 e i 22 anni provenienti dalle diverse aree di Roma e rappresentativi di ogni ceto sociale. «Speriamo che questi video – conclude – diventino strumenti operativi, da utilizzare nel rapporto con i ragazzi, che stimolino il confronto e possano attivare un dialogo con tutte le figure di riferimento con cui normalmente vengono in contatto».

12 aprile 2021

Padre Livinius, ordinazione sacerdotale nell’hospice

Il vescovo Daniele Libanori, ausiliare di Roma per il settore Centro, ha ordinato sacerdote giovedì 1° aprile il chierico dell’Ordine della Madre di Dio Livinius Esomchi Nnamani, gravemente malato di leucemia, giunto dalla Nigeria due anni fa. Livinius aveva scritto di suo pugno il giorno prima a Papa Francesco dall’hospice del presidio sanitario Medical Group Casilino dove è ricoverato.

«Il Papa, nel giro di un’ora – racconta padre Davide Carbonaro, parroco di Santa Maria in Portico in Campitelli – aveva risposto alla sua richiesta di ricevere l’ordinazione, incaricando il vescovo Libanori di presiedere il rito nel pomeriggio del Giovedì Santo. Durante la liturgia il vescovo ha unto le mani del neopresbitero con il Crisma consacrato dal Papa in mattinata nella basilica di San Pietro. Padre Livinius – prosegue il sacerdote – ha combattuto con tutte le sue forze per sconfiggere il male e nel contempo ha continuato i suoi studi. Ma le ultime complicazioni di salute lo hanno costretto a chiedere al Papa di realizzare il desiderio della sua vocazione». I fedeli a cui ha dato la sua prima benedizione sono stati i medici e gli infermieri che lo accudiscono. Intorno a lui i religiosi della sua comunità di Campitelli e di San Giovanni Leonardi.

Il vescovo Libanori, durante il rito in un corridoio dell’ospedale, ha detto: «Con questo dono il Padre vuole sostenerti perché tu possa vivere in pienezza la prova alla quale ti ha chiamato. Da sacerdote sarai unito a Gesù per fare del tuo corpo un’offerta gradita a Dio. Il nostro sacerdozio infatti raggiunge il suo vertice quando assieme al pane e al vino, sappiamo offrire tutto noi stessi, le cose che il Signore ci ha dato, e la nostra stessa vita».

da Roma Sette

12 aprile 2021

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