Riempi il piatto vuoto – Evento di pixel art per la Giornata mondiale dell’alimentazione con Cefa e Caritas di Roma, a piazza del Popolo. A cura del Centro missionario.
Celebra la Messa nella parrocchia di San Crisogono in occasione della memoria della Beata Anna Maria Taigi
Celebra la Messa nella parrocchia di San Crisogono in occasione della memoria della Beata Anna Maria Taigi.
Indicazioni del 16 ottobre 2020
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 ottobre 2020 1, entrato in vigore il giorno successivo ed efficace sino al 13 novembre p.v., contiene misure urgenti volte a fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19; alcuni punti significativi del provvedimento sono dedicati alle attività istituzionali degli Enti religiosi, in primis le Parrocchie, e ad altre iniziative che negli spazi ecclesiali trovano talvolta ospitalità.
Nella comune consapevolezza che le disposizioni contenute nel Decreto – in parte innovative, in parte confermative di prescrizioni già vigenti – potranno essere oggetto, da parte delle Autorità civili, di chiarimenti interpretativi, proroghe, modifiche e integrazioni, si riporta di seguito una sintesi delle norme di maggiore interesse per gli Enti religiosi, in taluni casi completata con indicazioni qui maturate sulla base di criteri di prudenza e ragionevolezza.
Misure di carattere generale
1. Sull’intero territorio nazionale è fatto obbligo di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, da indossare nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto, a eccezione dei casi in cui sussistano elementi tali da garantire in modo continuativo la “condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi”.
Il predetto obbligo non sussiste per i soggetti che stiano svolgendo attività sportiva; per i bambini di età inferiore ai sei anni; per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché per coloro che con i medesimi soggetti interagiscono.
2. È fortemente raccomandato l’utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi.
Per quanto qui interessa, ciò trova applicazione nel caso, ad esempio, di una visita da parte di un presbitero a un nucleo familiare della Parrocchia.
3. Con riguardo alle abitazioni private, è altresì “fortemente raccomandato di evitare di ricevere persone non conviventi di numero superiore a sei”.
Tale previsione deve intendersi riferita, evidentemente, anche alle canoniche e agli analoghi spazi di monasteri e conventi.
4. Le altre misure di protezione finalizzate alla riduzione del contagio (distanziamento fisico, igiene costante e accurata delle mani, scrupolosa sanificazione degli ambienti e delle relative dotazioni) restano invariate e prioritarie.
I soggetti con infezione respiratoria caratterizzata da febbre (maggiore di 37,5°) devono rimanere presso il proprio domicilio e contattare quanto prima possibile il medico curante.
Accesso ai luoghi di culto – Attività liturgica – Festeggiamenti connessi a cerimonie religiose
1. L’accesso ai luoghi di culto deve avvenire con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.
2. Le celebrazioni religiose con la partecipazione di fedeli si svolgono nel rispetto del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalla Conferenza Episcopale Italiana in data 7 maggio 2020 (cfr. Allegato 1 al DPCM in discorso)
Si sottolinea che, come precisato dalla stessa CEI con Nota del 14 u.s., restano in vigore le integrazioni e i chiarimenti intervenuti in merito al Protocollo, nei mesi successivi, per iniziativa delle Autorità civili, sanitarie e religiose; a tale proposito si rammenta, ad esempio, la ripresa della celebrazione del Sacramento della Confermazione, inizialmente sospesa dal Protocollo medesimo.
3. Malgrado la sussistenza di un divieto di carattere generale, i festeggiamenti sono consentiti purché facciano seguito alle cerimonie religiose, comportino la partecipazione massima di 30 persone e avvengano nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti.
Attività di catechesi e di oratorio – Altre attività pastorali
1. Si richiamano le indicazioni contenute nella “Nota sullo svolgimento delle attività del nuovo anno pastorale nel rispetto delle precauzioni sanitarie” dell’8 settembre scorso e successive comunicazioni. Stante la delicatezza dell’attuale situazione epidemiologica, tali indicazioni andranno rispettate con il massimo scrupolo e la necessaria costanza. Nell’effettuazione delle attività di catechesi, ragioni di prudenza inducono, ove possibile, ad avvalersi di modalità “a distanza”, eventualmente associate a ridotti incontri “in presenza”.
2. È consentito l’accesso di bambini e ragazzi a spazi ecclesiali destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, al chiuso o all’aria aperta, con l’ausilio di volontari cui affidarli in custodia e con l’obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti in conformità alle indicazioni fornite dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia di (cfr. “Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2 dell’emergenza Covid-19” di cui al documento allegato sub 8 al DPCM in commento).
3. È consentito svolgere attività sportiva o motoria all’aperto e al chiuso, anche presso aree ecclesiali, purché nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività (salvo che non sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti), conformemente alle linee guida emanate dal Dipartimento per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), e agli ulteriori indirizzi operativi formulati dalla Regione Lazio.
“Sono vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto (cfr. Tabella allegata al Decreto emanato dal Ministro per le politiche giovanili e lo sport in data 13 u.s.) aventi carattere amatoriale”.
4. Poiché in ambito scolastico sono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, si ritiene – in via analogica – di sospendere pellegrinaggi e uscite di gruppi ecclesiali di qualsivoglia natura e ampiezza.
5. Il DPCM dispone che “restano comunque sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo”: attività similari, in qualsiasi forma svolte presso le Parrocchie o altri Enti diocesani, sono al momento vietate.
6. Ragioni di prudenza inducono, per ora, a limitare i programmi afferenti lo svolgimento di feste patronali alle celebrazioni liturgiche – da condurre nel pieno rispetto delle indicazioni sopra richiamate – e ad altri eventi, che sia possibile organizzare in forma esclusivamente statica).
Attività svolte da soggetti terzi nell’ambito di spazi ecclesiali
1. Si richiamano le disposizioni riportate nel paragrafo precedente, punti 3 e 5.
2. Per quel che qui interessa, il DPCM consente lo svolgimento degli sport di contatto soltanto se effettuato da società professionistiche e – a livello sia agonistico che di base – dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e dal Comitato italiano paralimpico (CIP), nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi. Con riferimento agli spazi ecclesiali sono in corso approfondimenti per verificare se sia possibile ricomprendere nell’“apertura” riservata alle associazioni dilettantistiche la pratica degli sport di contatto effettuata con le tipiche modalità oratoriali.
3. Per quanto riguarda gli eventi e le competizioni relativi agli sport individuali e di squadra, si fa rinvio – ove del caso – alle disposizioni contenute nella lettera e) e nella lettera h) del Decreto de quo.
* * *
Si rinvia al testo del DPCM per ciò che concerne le disposizioni che possono eventualmente interessare una parte minoritaria degli enti ecclesiali (ad esempio, spettacoli in sale teatrali o cinematografiche, attività didattica direttamente svolta, attività ricettizia).
Potrete formulare i Vostri quesiti inviando una mail all’indirizzo ‘segreteriagenerale@diocesidiroma.it‘; gli Uffici competenti verranno prontamente interessati.
Cosa trovate in questa sezione
Quello che stiamo vivendo è un delicato momento storico caratterizzato da una particolare emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di COVID-19.
In questa sezione potrete trovare le ultime indicazioni del Vicariato di Roma utili per lo svolgimento delle attività nelle Parrocchie e nelle altre realtà ecclesiali insistenti sul territorio diocesano.
Queste indicazioni hanno valore in relazione allo specifico territorio cittadino, esse infatti armonizzano decreti a carattere Nazionale (DPCM) ed ordinanze a rilevanza regionale e comunale.
Rimangono validi tutti i principi e le raccomandazioni di particolare attenzione e prudenza nei confronti delle persone anziane, siano esse operatori parrocchiali che destinatari delle nostre attività pastorali o caritative.
Rinviato il Premio Don Santoro. Confermata la veglia missionaria
Slitta la consegna dei Premi intitolati a don Andrea Santoro, il sacerdote fidei donum ucciso in Turchia, ma viene confermata la veglia missionaria diocesana prevista per il 29 ottobre.
Il Centro per la cooperazione missionaria tra le Chiese della diocesi di Roma informa che a causa dell’incremento dei nuovi casi di contagio da Covid 19 e dell’impossibilità di molti a partecipare all’evento in calendario per sabato 24 ottobre, è rimandare la consegna del Premio Don Andrea Santoro «ad una data più sicura e più adatta per favorire la partecipazione delle persone interessate».
Quindi l’evento precedentemente fissato per il 24 ottobre 2020 è posticipato a sabato 22 maggio 2021, vigilia di Pentecoste, sempre alle ore 10 nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Apostolico Lateranense.
La veglia missionaria diocesana si terrà giovedì 29 ottobre alle ore 20.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano. Presiederà la preghiera il cardinal vicario Angelo De Donatis. Novità di quest’anno è che, in ottemperanza alle disposizioni circa la prevenzione e il contenimento del Covid-19, l’ingresso in basilica sarà consentito solo tramite biglietto.
I biglietti potranno essere ritirati presso la portineria del palazzo del Vicariato (Piazza San Giovanni in Laterano 6/a) dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 17.30, a partire da lunedì 19 fino al 29 ottobre (il 29 ottobre solo la mattina). Per quanti non potranno ritirare il biglietto in anticipo, sarà possibile registrarsi il 29 ottobre stesso al momento dell’arrivo in basilica, ma l’ingresso sarà consentito solo fino alla capienza contingentata dei posti.
16 ottobre 2020
Nuovo dpcm, precauzioni sanitarie per le parrocchie
Catechesi a distanza, stop ai pellegrinaggi e alle uscite di gruppo, limitare le feste patronali. Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri (dpcm) del 13 ottobre – in vigore fino al 13 novembre – contiene misure urgenti volte a fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e diversi punti del provvedimento sono dedicati alle attività degli enti religiosi e delle parrocchie. Per questo l’Ufficio giuridico del Vicariato di Roma ha preparato una nota (clicca qui per il testo integrale) con alcune precisazioni e integrazioni.
Innanzitutto, le misure di protezione finalizzate alla riduzione del contagio (distanziamento fisico, igiene costante e accurata delle mani, scrupolosa sanificazione degli ambienti e delle relative dotazioni) «restano invariate e prioritarie». Per il resto, sulla raccomandazione che invita a evitare di «ricevere persone non conviventi di numero superiore a sei», contenuta nel dpcm, la nota della diocesi spiega che va «riferita, evidentemente, anche alle canoniche e agli analoghi spazi di monasteri e conventi». Si ricorda inoltre che l’accesso ai luoghi di culto deve avvenire con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.
«Ragioni di prudenza inducono, per ora – si legge ancora – , a limitare i programmi afferenti lo svolgimento di feste patronali alle celebrazioni liturgiche – da condurre nel pieno rispetto delle indicazioni sopra richiamate – e ad altri eventi, che sia possibile organizzare in forma esclusivamente statica».
Per quanto riguarda le attività di catechesi e di oratorio e le altre attività pastorali, si richiamano le indicazioni contenute nella “Nota sullo svolgimento delle attività del nuovo anno pastorale nel rispetto delle precauzioni sanitarie” dell’8 settembre scorso. «Stante la delicatezza dell’attuale situazione epidemiologica – precisa il nuovo documento –, tali indicazioni andranno rispettate con il massimo scrupolo e la necessaria costanza. Nell’effettuazione delle attività di catechesi, ragioni di prudenza inducono, ove possibile, ad avvalersi di modalità “a distanza”, eventualmente associate a ridotti incontri “in presenza”». Poiché, inoltre, in ambito scolastico sono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, si ritiene – in via analogica – di sospendere pellegrinaggi e uscite di gruppi ecclesiali di qualsiasi natura.
Quanto allo sport, è consentito naturalmente svolgere attività sportiva o motoria all’aperto e al chiuso, anche presso aree ecclesiali, «purché nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività (salvo che non sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti)». Sono però vietate, ai sensi del dpcm del 13 ottobre scorso, «tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere amatoriale».
16 ottobre 2020
Domenica 18 ottobre l’ordinazione episcopale di don Dario Gervasi
Don Dario Gervasi, del clero romano, nominato da Papa Francesco vescovo ausiliare della diocesi di Roma lo scorso 31 agosto, riceverà l’ordinazione episcopale durante la celebrazione eucaristica che avrà inizio alle ore 17 nella basilica papale di San Giovanni in Laterano. A ordinarlo sarà il cardinale vicario Angelo De Donatis. Conconsacranti saranno monsignor Giovanni Tani, arcivescovo di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado, e monsignor Gianrico Ruzza, vescovo di Civitavecchia – Tarquinia. La Messa verrà trasmessa in diretta su Telepace (canale 73 e 214 in hd, 515 su Sky) e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.
Don Gervasi, a cui è stata affidata la sede titolare di Subaugusta, è nato a Roma l’8 maggio del 1968 ed è entrato al Pontificio Seminario Romano Maggiore nel settembre 1988; è stato ordinato sacerdote il 22 maggio del 1994 dall’allora cardinale vicario Camillo Ruini. Il primo incarico, dal 1994 al 2000, per don Gervasi è stato quello di vicario parrocchiale nella comunità di Santa Maria delle Grazie al Trionfale; e ancora di vicario parrocchiale ai Santi Gioacchino e Anna (fino al 2003), comunità di cui poi è divenuto parroco, e che ha guidato fino al 2008. È tornato quindi al Seminario Romano come vicerettore dal 2008 al 2014, quando è arrivata la nomina di parroco della comunità della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo a Giardinetti. Dall’anno scorso è anche prefetto della XVII prefettura, mentre sono numerosi gli altri incarichi ricoperti nel corso degli anni: incaricato ad interim del Servizio per le vocazioni della diocesi di Roma (2009 – 2011); incaricato dell’Opera Vocazioni Sacerdotali (2009 – 2011); deputato della Congregazione dei Missionari dell’Istituto Imperiali Borromeo (2009 – 2014).
Lo stemma araldico scelto dal nuovo vescovo è composto da quattro elementi: lo scudo, la croce, il galero prelatizio ed il cartiglio. Ciascun elemento è proprio del presule o della carica che ricopre. La forma dello scudo è gotico moderno leggermente sagomato, identico a quello di san Giovanni Paolo II, al quale lo stemma si ispira anche nell’elemento centrale della croce e al cui insegnamento don Gervasi vuole ispirarsi. Il cartiglio, posto sotto lo scudo, contiene il motto personale scelto dal titolare dello stemma: “Caritas Christi Urget Nos” (in italiano “La carità di Cristo ci muove”), tratto dalla Seconda Lettera di san Paolo Apostolo ai Corinzi (2 Cor 5,14), che riempie dell’Amore di Cristo il desiderio di andare verso i fratelli, ci “sospinge” (“urget”, è la traduzione preferita dalla versione latina della Vulgata di san Girolamo) verso di loro.
16 ottobre 2020
Al Pontificio Seminario Romano Maggiore partecipa all’incontro di avvio dell’anno per i sacerdoti dal 6° al 10° anno di ordinazione
Al Pontificio Seminario Romano Maggiore partecipa all’incontro di avvio dell’anno per i sacerdoti dal 6° al 10° anno di ordinazione.
Corso su “Amoris laetitia” in Vicariato
Corso su “Amoris laetitia” in Vicariato, a cura dell’Ufficio catechistico.
“La vite e i tralci. Il vino nella Bibbia, nella storia e nell’arte” presso la parrocchia dei Santi Aquila e Priscilla
“La vite e i tralci. Il vino nella Bibbia, nella storia e nell’arte” presso la parrocchia dei Santi Aquila e Priscilla, a cura dell’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport.
Primo incontro: parte l’itinerario di formazione per le équipe pastorali (guarda il video)
Sostenere la formazione e l’operatività pastorale delle équipe. Questo l’obiettivo dei nove incontri formativi promossi dalla diocesi di Roma per i membri delle équipe pastorali, al via da sabato 17 ottobre, dalle 10 alle 11. Stesso orario per i successivi appuntamenti, che si terranno sempre un sabato mattina al mese secondo il seguente calendario: 7 novembre, 5 dicembre, 16 gennaio, 13 febbraio, 13 marzo, 17 aprile, 8 maggio. Gli incontri potranno essere seguiti in streaming sulla pagina Facebook della diocesi oppure in diretta su Nsl, canale 74 del digitale terrestre.
«Ogni incontro si articolerà in tre parti – annuncia il vicegerente della diocesi, l’arcivescovo Gianpiero Palmieri –: la prima è di formazione, legata all’ascolto della Parola di Dio e al testo di Papa Francesco “Senza di lui non possiamo far nulla”; la seconda è più operativa, legata alle indicazioni su come realizzare l’ascolto delle persone; la terza è dedicata all’intervista a qualcuno che ha già sperimentato vie nuove per l’evangelizzazione degli adulti e dei giovani e ha ripensato la vita della comunità parrocchiale».
L’arcivescovo suggerisce inoltre che l’équipe si riunisca in parrocchia o in altro locale per partecipare insieme alla diretta; alla fine di ogni incontro sarà infatti lanciato un lavoro operativo da fare insieme, magari proprio nell’ora successiva (dalle 10 alle 12). Il primo compito sarà quello di realizzare una mappatura del territorio con il supporto di una griglia da scaricare.
I vari incontri resteranno poi disponibili sulla pagina Facebook della diocesi; in tal modo ogni équipe potrà servirsene anche in futuro, i video potranno essere visionati singolarmente, ecc.
13 ottobre 2020