10 Luglio 2025

Dalla Caritas di Roma tre computer per i detenuti di Rebibbia

La Caritas di Roma ha consegnato al carcere di Rebibbia tre computer ricondizionati, e ancora perfettamente funzionanti, come segno di vicinanza e collaborazione al reinserimento dei detenuti che frequentano il Polo Universitario Penitenziario dell’Università “La Sapienza” di Roma.

I dispositivi sono stati consegnati dall’Ufficio informatico Caritas a don Stefano Rulli, tra i cappellani di Rebibbia Nuovo Complesso. Il dono dei computer è stato deciso in seguito alla visita effettuata in carcere lo scorso 22 dicembre dal direttore della Caritas Giustino Trincia insieme al coordinatore dei cappellani don Marco Fibbi, durante la quale alcuni detenuti avevano chiesto un aiuto per reperire alcuni computer.

L’Aula universitaria raccoglie circa 15 studenti iscritti alle facoltà di giurisprudenza, scienze politiche e scienze motorie, che hanno fatto pervenire una lettera di ringraziamento al direttore «per aver accolto l’appello, consentendoci di poter avere strumenti informatici ormai indispensabili per i nostri studi».

«Siamo sicuri – si legge nella lettera – che un giorno, da liberi, potremo partecipare attivamente al volontariato di cui la Caritas è in prima linea per sostenere e aiutare gli ultimi. Ringraziamo per quanto ci ha donato, con l’accesa e viva speranza di averla ancora qui tra noi, per rinnovare non solo il Grazie di cuore ma per pregare insieme per quanti vivono ai margini della società».

19 aprile 2023

Dalla basilica di San Giovanni in Laterano presiede il pellegrinaggio notturno per la pace al Santuario della Madonna del Divino Amore

Dalla basilica di San Giovanni in Laterano presiede il pellegrinaggio notturno per la pace al Santuario della Madonna del Divino Amore

Dall’Ufficio per la catechesi una serie di incontri sulle beatitudini

«Incontrare Dio è allo stesso tempo facile e difficile. È facile, perché il luogo dell’incontro è la nostra vita e non dobbiamo cercare lontano. Ma è difficile, perché Dio è invisibile e abita in quel luogo sconosciuto che è il nostro animo. Ci sono alcuni aspetti o situazioni della nostra vita in cui possiamo riconoscere Dio, come delle porte per incontrarlo: Gesù ne parla nel Vangelo di Matteo (Mt 5, 1-12), dandoci la chiave per aprirle». Come spiega il direttore dell’Ufficio per la catechesi don Andrea Cavallini, si tratta de “Le 8 porte. Otto modi per incontrare Dio”, nuovo ciclo di incontri dedicato al tema delle beatitudini secondo il Vangelo di Matteo.

«La proponiamo ai catechisti come percorso di formazione personale e come esempio di una modalità di catechesi rivolta agli adulti», anticipa don Cavallini. Tutti gli incontri si svolgeranno la sera del mercoledì alle ore 21, dal 26 aprile al 7 giugno 2023, nella parrocchia San Saturnino (piazza omonima). Sono incontri in presenza, senza possibilità di seguirli online, e valgono anche come percorso di preparazione alla cresima per gli adulti. Non è necessaria iscrizione.

28 marzo 2023

Dall’ascolto alla fase del “cantiere”: bilancio del primo anno di cammino sinodale

«Conoscere» per sapere «riconoscere» e potere «ascoltare». Questo trittico di verbi racchiude in sintesi «la prima parte del cammino sinodale svolto dalla diocesi di Roma, che si appresta a continuare il cammino condiviso guidato dallo Spirito». Così padre Davide Carbonaro, coordinatore dell’équipe sinodale diocesana, tira le fila del primo tratto di cammino compiuto, «fatto essenzialmente di tre buone pratiche: l’idea della mappatura dei luoghi e delle diverse realtà presenti sul territorio diocesano, la rete di preghiera, che ha sostenuto e sostiene il cammino sinodale, e l’attività dei tavoli di lavoro sinodali, una parte dedicata al confronto». In primo luogo quindi si è trattato non semplicemente di «mappare il territorio ma di addentrarsi nella conoscenza dei luoghi che caratterizzano la diocesi e le singole parrocchie – spiega ancora Carbonaro –, perché la realtà ecclesiale vive nella realtà sociale. È stato quindi un modo per entrare in amicizia e vivere il coraggio di dialogare con un territorio più vasto, oltre i confini della parrocchia, come le realtà associative, le scuole, i comitati di quartiere o alcune realtà politiche. Insomma un modo per vivere e realizzare quella “Chiesa in uscita” di cui parla Papa Francesco».

Anche Miriam Fioravanti, che affianca padre Carbonaro nel coordinamento dell’équipe sinodale diocesana, mette in luce «la bontà e la validità di questo aspetto perché permetterà di pensare ad una pastorale più in sintonia con le reali esigenze del territorio, una pastorale specifica e “personalizzata”, che tiene conto e valorizza le sinergie con le associazioni e le realtà che sono già attive in certi settori e ambiti di competenza e dunque una pastorale che parte dalla realtà concreta e va incontro alle esigenze vere». Ora, volgendo lo sguardo in avanti, la prospettiva è quella «di favorire sempre più il passaggio dai frutti dell’ascolto di questa prima fase – aggiunge Fioravanti – all’avvio di processi, entrando nelle situazioni concrete, che ogni parrocchia individuerà come prioritarie per sé, tenendo conto della eterogeneità delle esigenze. Si passerà così alla dimensione del “cantiere”, secondo quelle che sono le indicazioni della Cei per questa seconda fase del cammino sinodale per il nuovo anno pastorale».

Il Vademecum realizzato dalla Conferenza episcopale italiana invita infatti a proseguire «il cammino – dedicato ancora all’ascolto del Popolo di Dio – cercando di coinvolgere persone, gruppi e ambienti finora non raggiunti, a partire dai frutti del primo anno e dalle priorità individuate». A fare da guida sarà «il testo della Cei “I cantieri di Betania” – dice Carbonaro –, che traccia le prospettive di questo secondo anno e propone i cantieri sinodali come assi di lavoro, da adattare alle singole realtà locali. I tre cantieri individuati sono quelli del villaggio globale, quello della casa e quello della diaconia e quindi del servizio». In particolare si tratterà di «curare l’ascolto di quegli ambiti che spesso restano in silenzio o sono inascoltati, a partire dal mondo delle povertà – specificano i vescovi nel documento –, ossia quegli spazi in cui la Chiesa vive e opera, attraverso l’azione personale e organizzata di tanti cristiani».

Carbonaro mette in luce che tanto è già stato fatto in questa direzione «grazie ai tavoli sinodali che hanno aperto un ponte con diverse realtà come quella del turismo, con il dialogo attivato tra Opera romana pellegrinaggi e il Ministero del turismo, ad esempio, o quanto fatto dalla Caritas, dall’Ufficio comunicazioni sociali e da altri Uffici nella prospettiva dell’apertura e della condivisione». Il referente tiene a sottolineare che «a fare quasi da sottofondo e a sostenere tutte queste attività è stata la rete di preghiera, che ha visto il coinvolgimento di tanti ordini religiosi, claustrali e monastici, ma anche delle parrocchie, con esperienze di Adorazione eucaristica, ad esempio, o dei gruppi e della realtà associative». A dire che «per vivere davvero il cammino sinodale in comunione – conclude Carbonaro – serve invocare la guida dello Spirito Santo».

di Michela Altoviti da Roma Sette

26 settembre 2022

Dal sito parrocchiale al Metaverso, istruzioni per l’uso

In occasione della LVIII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, la Diocesi di Roma, in collaborazione con l’Associazione WebCattolici Italiani (Weca), promuove un corso di educazione digitale rivolto a tutti, «per navigare le acque digitali della Pastorale», come sottolineano gli organizzatori. Nel corso di sei incontri, che si terranno nella Sala Poletti del Vicariato di Roma, verranno analizzati i principali strumenti di comunicazione digitale a servizio della Pastorale: dal sito parrocchiale a WhatsApp e Telegram, da come realizzare un podcast al corretto uso delle immagini sul web sino alle sfide dell’intelligenza artificiale e del Metaverso.

Il corso, che in ambito diocesano vede l’impegno sinergico dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali, l’Ufficio per la pastorale giovanile, l’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport, l’Ufficio Affari Informatici e la Sezione Privacy, avrà un taglio anche laboratoriale. È aperto a tutti coloro che sono coinvolti nella pastorale, compresi sacerdoti, religiosi, laici impegnati, e volontari. L’obiettivo è coinvolgere una vasta gamma di partecipanti per arricchire la discussione e promuovere una visione digitale inclusiva per approfondire l’uso del digitale in ambito educativo e pastorale nel territorio. Ma anche per riscoprire, da app di uso quotidiano, ad esempio, nuove funzioni e opportunità.

La partecipazione è gratuita ed è necessaria l’iscrizione online a questo link. La capienza massima è di 80 posti non derogabili.

A chi partecipa ad almeno il 70% degli incontri – che si svolgeranno esclusivamente in presenza dalle ore 18 alle 19:30 – verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

• 25 gennaio 2024 – Cosa significa Comunicare / La pubblicità
– p. Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Roma
– don Francesco Indelicato, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport.
– Avv. Emanuela D’Orazio, responsabile sezione Privacy Vicariato di Roma. (Iscrizione in lista d’attesa)
• 7 febbraio 2024 – Ascoltare la rete, come fare un podcast – Giulio Gaudiano, presidente Associazione Italiana Podcasting (Assipod.org) (Iscrizione in lista d’attesa)
• 21 febbraio 2024 – Instagram per la pastorale, Whatsapp e Telegram – Angelo Bertolone e Danilo Di Leo, Associazione Weca. (Iscrizione in lista d’attesa)
• 6 marzo 2024 – Youtube e video per i social – a cura della Pastorale Giovanile della Diocesi di Roma (Iscrizione in lista d’attesa)
• 20 marzo 2024 – Sito parrocchiale e uso delle immagini – Giampiero Neri, Danilo Di Leo e Fabio Bolzetta, Associazione Weca.
• 3 aprile 2024 – Intelligenza artificiale e Metaverso – padre Paolo Benanti, Pontificia Università Gregoriana; Daniele Bruno, Fondazione Giovanni Paolo II per la Gioventù; Fabio Bolzetta, Presidente Associazione Weca. (Iscrizione in lista d’attesa)

 

Aggiornamento del 9 gennaio: per tutti gli incontri, tranne quello del 20 marzo, è stato raggiunto il limite massimo d’iscrizioni. È possibile richiedere, nel form indicato, di essere inseriti in lista d’attesa. I nominativi in lista saranno contattati nel caso dovessero liberarsi dei posti.

2 gennaio 2024

Dal Gemelli pulsossimetri gratuiti per i sacerdoti fragili

Pulsossimetri gratuiti per i sacerdoti con più di sessant’anni di età o con patologie particolari. Questa l’iniziativa della Fondazione Policlinico Agostino Gemelli che, grazie al contributo dei suoi generosi donatori, vuole essere vicina ai presbiteri romani in questo momento di emergenza sanitaria. «La Fondazione distribuirà gratuitamente un moderno pulsossimetro, che sarà fornito unitamente alle indicazioni d’uso per una consultazione pronta e specialistica sulle potenziali necessità di cura o di ricovero», spiega il prelato segretario generale monsignor Pierangelo Pedretti. Sarà il Centro per la pastorale sanitaria della diocesi a coordinare le varie richieste: potranno scrivere all’indirizzo di posta elettronica segreteria.sanitaria@diocesidiroma.it tutti i sacerdoti della diocesi al di sopra dei sessant’anni e gli altri che soffrono di più patologie (comorbilità). «All’atto del ritiro presso l’ufficio della Pastorale sanitaria – informa ancora il segretario generale – verrà fornito un indirizzo e-mail dedicato a cui fare riferimento per contattare un medico che si prenderà cura di voi nel caso che i parametri rilevati non siano nella norma».

In particolare, si sono prodigati per la riuscita di questo progetto Marco Elefanti, Direttore Generale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS; Antonio Gasbarrini, Direttore Dipartimento Scienze Mediche e Chirurgiche e Direttore Unità Operativa Complessa Medicina Interna e Gastroenterologia; Luca Richeldi, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Pneumologia, Presidente della Società Italiana di Pneumologia.

«Siamo profondamente grati per la sensibilità e l’attenzione dimostrata nei nostri confronti da parte della Fondazione Policlinico Gemelli – sottolinea in conclusione monsignor Pedretti –; accogliamo questo dono a tutela della nostra salute e di quella dei nostri fratelli e sorelle, per continuare a svolgere un sereno e proficuo servizio pastorale».

Il pulsossimetro, o saturimetro, è un apparecchio utile a valutare l’andamento della malattia Covid-19 e di facile utilizzo. Serve infatti a misurare l’ossigenazione del sangue ed è utile per sapere se i polmoni riescono ad assumerne in quantità sufficiente dall’aria che respiriamo. Per utilizzare il pulsossimetro bisogna inserire il dito nel sensore fotoelettrico e premere il tasto: lo schermo mostrerà direttamente i valori relativi alla frequenza cardiaca e alla saturazione di ossigeno.

Insieme al materiale di accompagnamento allo strumento, includeremo anche l’indirizzo web del video tutorial per il corretto uso del saturimetro: https://youtu.be/xuU9ZvMxT64

27 novembre 2020

Dal Consiglio episcopale un documento sul Triduo Pasquale

Riscoprire la centralità della parrocchia in quanto «casa di famiglia» e «comunità di fede», e far convergere nelle chiese parrocchiali le celebrazioni per il Triduo Pasquale. Evitare che la «la Veglia Pasquale sia riservata a gruppi particolari». Valorizzare il sacramento della Riconciliazione. Sono solo alcune delle disposizioni sintetizzate dal Consiglio episcopale della diocesi di Roma nel documento che raccoglie alcuni criteri teologici e pastorali che guidano le celebrazioni per il Triduo Pasquale, formulate in vari testi dal Concilio Vaticano II a oggi.

Si tratta di disposizioni, sottolinea il cardinale vicario Angelo De Donatis, «che nella diocesi hanno già trovato generalmente piena applicazione. Tuttavia – prosegue il porporato – per garantire a tutti i fedeli affidati alla nostra cura pastorale un’esperienza viva di incontro con il Signore Crocifisso e risorto, è sembrato opportuno richiamarli all’attenzione offrendo alcune chiarificazioni pastorali, che conferiscano uniformità alla vita della diocesi».

Leggi tutto il documento del Consiglio Episcopale

Leggi la lettera del cardinale vicario

5 marzo 2019

Dal 7 al 14 luglio in Val di Fassa…

Da sabato 7 a sabato 14 luglio
Partecipa in Val di Fassa alla settimana di fraternità organizzata dal Servizio per la Formazione Permanente per i sacerdoti al 10°, 20°, 30° anno di ordinazione.

Dal 5 agosto il pellegrinaggio dei giovani sulle orme di San Paolo

Il golfo di Pozzuoli

Un pellegrinaggio caratterizzato da «esercizi spirituali itineranti» che «saranno al centro della dimensione spirituale di questo nostro viaggio. Ogni giorno faremo un cammino a piedi per piantarci saldamente sul terreno della storia della nostra fede per poi, una volta tornati a casa, condividere con la nostra comunità e con gli altri ragazzi d’Italia che verranno a trovare il Papa, il nostro itinerario accanto a Paolo».

Così don Antonio Magnotta, direttore del Servizio per la Pastorale Giovanile del Vicariato, descrive il pellegrinaggio sulle orme di San Paolo che i giovani romani intraprenderanno dal 5 agosto. Pozzuoli sarà la prima tappa, dove il santo di Tarso sbarcò nel 61. Facendo varie tappe sulla via Appia (da Itri a Fondi, Foro Appio, Tre Taverne, Via Appia Antica) si arriverà a Roma sulla sua tomba.

Il pellegrinaggio sarà realizzato grazie al contributo dell’Opera Romana Pellegrinaggi, ed è rivolto a ragazzi dai 17 ai 30 anni e ai giovani delle Cappellanie universitarie. «Tutti coloro che parteciperanno all’itinerario paolino – aggiunge don Magnotta – saranno poi impegnati nell’accoglienza dei loro coetanei che arriveranno a Roma per l’incontro con Papa Francesco al Circo Massimo (sabato 11 e domenica 12 agosto). La sera del 10 agosto, nelle parrocchie, si creerà un momento di condivisione delle varie esperienze dei pellegrinaggi».

 

Leggi l’articolo integrale di Christian Giorgio su Romasette.it

Dal 29 novembre si usa il nuovo messale. Il 13 ottobre l’incontro con monsignor Maniago

Nella prima domenica di Avvento, domenica 29 novembre, nelle chiese del Lazio inizierà a essere utilizzato il nuovo messale. Lo annuncia il cardinale vicario Angelo De Donatis, dando appuntamento ai sacerdoti e ai diaconi della diocesi per martedì 13 ottobre, alle ore 10, nella basilica di San Giovanni in Laterano per un incontro con il vescovo di Castellaneta monsignor Claudio Maniago, che è anche presidente della Commissione liturgica della Cei ed esperto di liturgia. Sarà lui ad illustrare questa terza edizione del volume e le sue implicazioni per la pastorale liturgica.

«Il nuovo libro liturgico – spiega il vicario –, preparato attraverso lunghi anni di lavoro dei pastori e degli esperti propone una revisione del linguaggio e delle forme espressive della celebrazione eucaristica, ma costituisce anche una nuova opportunità per approfondire l’esperienza di partecipazione all’Eucaristia e l’arte della presidenza. In questo modo la Chiesa italiana si prefigge l’obiettivo di guidare e accompagnare meglio la preghiera delle comunità che ci sono affidate, perché si intensifichi sempre più l’esperienza meravigliosa di essere commensali di Cristo al banchetto eucaristico».

Nel mese di ottobre, inoltre, anche l’Ufficio liturgico diocesano e il Pontificio Istituto Liturgico propongono un percorso formativo alla scoperta della nuova edizione del messale. «Esce una nuova traduzione del messale e questa è una notizia importante per la pastorale liturgica – spiega padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico della diocesi –. Ha significato nella misura in cui noi lo consideriamo non come la semplice sostituzione di un libro con un altro, ma capiamo che è la Chiesa che si adegua nel linguaggio al mondo di oggi. È un modo, insomma, in cui la Chiesa va incontro alla società contemporanea. Facciamo il corso dunque non perché dobbiamo spiegare il messale, ma perché dobbiamo aiutare tutti a capire come questo è adeguamento della liturgia significa essere sempre più vicini al vissuto dei fedeli».

L’utilizzo del nuovo Messale diventerà obbligatorio nelle parrocchie della penisola a partire dalla prossima Pasqua (4 aprile 2021), ma può essere utilizzato anche prima. Si tratta della nuova traduzione in italiano della terza edizione tipica – in latino – del Messale Romano scaturito dal Concilio Vaticano II nella quale cambiano alcune formule con cui viene celebrata l’Eucaristia nella nostra lingua. Il nuovo volume è edito dalla Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena in un unico formato e viene distribuito dalla Libreria Editrice Vaticana che lo farà arrivare nelle librerie e nelle parrocchie. Fra le novità introdotte quelle sul Padre Nostro: non diremo più «e non ci indurre in tentazione», ma «non abbandonarci alla tentazione». Ancora, nel Gloria la formula «pace in terra agli uomini di buona volontà» è sostituita con «pace in terra agli uomini, amati dal Signore».

Leggi la lettera del cardinale e scarica la scheda tecnica

1 ottobre 2020

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