13 Settembre 2025

Domenica 26 le ordinazioni diaconali

Foto DiocesiDiRoma/Gennari

Mauro Colantuoni, Massimo Fiore, Riccardo Franceschini, Giorgio Gennaretti, Roberto Mastrantonio, Giovanni Pazzaglia, Walter Santella: sono loro i sette nuovi diaconi permanenti della diocesi di Roma, che verranno ordinati domenica 26 novembre dal cardinale vicario Angelo De Donatis nella basilica di San Giovanni in Laterano, nella celebrazione delle 17.30. Andranno ad unirsi ai 139 diaconi permanenti che prestano servizio in diocesi, mentre sono 39 gli aspiranti in formazione.

«A 40 anni dall’istituzione a Roma di questo ministero e in questo tempo sinodale è importante riscoprire l’identità del diacono – dice il vescovo ausiliare Paolo Ricciardi, delegato per il diaconato permanente –, interrogandosi sulla loro identità prima che su quello che faranno», per comprendere che il loro servizio alla e nella Chiesa «non si limita ad un aspetto liturgico ma che il senso profondo è la carità». Il presule sottolinea infatti che la maggior parte degli ordinandi «svolge un servizio di coordinamento della Caritas a livello parrocchiale o di prefettura». Ancora, Ricciardi osserva come «sono tutte persone molto diverse tra loro per storia personale, età o professione, e in questo manifestano la varietà della chiamata di Dio».

 

21 novembre 2023

Domenica 26 la Carovana della Pace dell’Azione cattolica di Roma

Domenica 26 gennaio i ragazzi dell’Azione Cattolica (Acr) di Roma parteciperanno alla Carovana della Pace con i loro educatori e genitori. Le attività della giornata cominceranno alle ore 8.30 nella chiesa di Santa Maria in Vallicella (Chiesa Nuova) con la liturgia eucaristica celebrata dal vescovo ausiliare Paolo Selvadagi. Al termine, i partecipanti si trasferiranno in festoso corteo fino a San Pietro, passando per i giardini di Castel Sant’Angelo e via della Conciliazione. Raggiunto infine il settore riservato in piazza San Pietro, la presidente diocesana Rosa Calabria e i responsabili nazionali dell’associazione saluteranno i presenti. Alle 12 è prevista la partecipazione alla preghiera dell’Angelus di Papa Francesco con due ragazzi dell’Acr di Roma che, a nome di tutta l’associazione diocesana, leggeranno un messaggio rivolto a Sua Santità.

La manifestazione si colloca al termine del Mese della Pace, tradizionalmente dedicato dall’Azione Cattolica alla riflessione su questo tema. I bambini e i ragazzi dai 4 ai 14 anni dell’Acr, insieme ai ragazzi di tutte le parrocchie, associazioni, gruppi e scuole non statali, porteranno per le strade della città la loro testimonianza di pace con lo slogan “Roma grida Pace!”. «Oltre a farci testimoni contro ogni violenza e sopraffazione – spiega la responsabile diocesana Acr Chiara Di Ianni –, nella Carovana della Pace di quest’anno siamo chiamati a prestare particolare attenzione e cura a chi ci è prossimo, nelle nostre case, nelle nostre parrocchie, nelle nostre città. Scopriamo insieme ai nostri ragazzi che possiamo essere testimoni del messaggio di Gesù in tutti gli ambienti, dalla scuola al campo sportivo, e che non si è mai troppo piccoli per impegnarsi per il bene comune». Infatti si sosterrà una iniziativa di solidarietà dallo slogan evocativo, “Piazza la Pace!”, con il quale si promuoveranno due progetti: uno a sostegno della comunità del Villaggio di Khushpur in Pakistan e l’altro a sostegno dei ragazzi e delle famiglie della Circoscrizione di Roysambu in Kenya.

«L’AC che da sempre è al servizio della Chiesa, che da sempre allinea il proprio percorso di formazione con le linee pastorali, quest’anno si è ritrovata in piena sintonia con il percorso pastorale diocesano che chiede alla diocesi di Roma di “Abitare con il cuore la città”», aggiunge Rosa Calabria, presidente dell’Azione Cattolica di Roma. Infatti l’ambientazione di quest’anno per l’Azione Cattolica tutta è “Abitare”, declinato per l’Acr nell’ambientazione della “Città”.

Quest’anno, inoltre, con l’occasione dei 50 anni dell’Acr, i ragazzi sono chiamati a esprimere i propri desideri per il futuro dell’associazione. «I loro sogni e impegni diventeranno la base di un documento programmatico che sarà inserito in appendice al Documento Assembleare dell’Azione Cattolica di Roma che sarà votato il prossimo febbraio e che fornirà le linee guida della nostra associazione per il prossimo triennio», conclude Ivan Mariani, vice-responsabile diocesano Acr.

Infine, seguendo le indicazioni del Santo Padre nel messaggio per la LIII Giornata Mondiale della Pace nel quale esorta a una conversione ecologica e ribadisce la necessità «di un cambiamento nelle convinzioni e nello sguardo, che ci apra maggiormente all’incontro con l’altro e all’accoglienza del dono del creato», l’Azione Cattolica punta, quest’anno, a ridurre ancor di più l’impatto ambientale della Carovana della Pace, proponendo alcuni piccoli accorgimenti: minimizzare le stampe cartacee, non utilizzare bottigliette di plastica, recarsi alla Carovana con mezzi pubblici e realizzare striscioni e cartelli con materiali riciclati. Come già da qualche anno, inoltre, i palloncini che verranno lanciati dallo studio del Santo Padre saranno in materiale di origine naturale, «così che il nostro simbolico gesto di Pace – sottolineano dall’associazione – sia tale non solo verso gli uomini ma anche verso il creato».

22 gennaio 2020

Domenica 18 ottobre l’ordinazione episcopale di don Dario Gervasi

Don Dario Gervasi, del clero romano, nominato da Papa Francesco vescovo ausiliare della diocesi di Roma lo scorso 31 agosto, riceverà l’ordinazione episcopale durante la celebrazione eucaristica che avrà inizio alle ore 17 nella basilica papale di San Giovanni in Laterano. A ordinarlo sarà il cardinale vicario Angelo De Donatis. Conconsacranti saranno monsignor Giovanni Tani, arcivescovo di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado, e monsignor Gianrico Ruzza, vescovo di Civitavecchia – Tarquinia. La Messa verrà trasmessa in diretta su Telepace (canale 73 e 214 in hd, 515 su Sky) e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.

Don Gervasi, a cui è stata affidata la sede titolare di Subaugusta, è nato a Roma l’8 maggio del 1968 ed è entrato al Pontificio Seminario Romano Maggiore nel settembre 1988; è stato ordinato sacerdote il 22 maggio del 1994 dall’allora cardinale vicario Camillo Ruini. Il primo incarico, dal 1994 al 2000, per don Gervasi è stato quello di vicario parrocchiale nella comunità di Santa Maria delle Grazie al Trionfale; e ancora di vicario parrocchiale ai Santi Gioacchino e Anna (fino al 2003), comunità di cui poi è divenuto parroco, e che ha guidato fino al 2008. È tornato quindi al Seminario Romano come vicerettore dal 2008 al 2014, quando è arrivata la nomina di parroco della comunità della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo a Giardinetti. Dall’anno scorso è anche prefetto della XVII prefettura, mentre sono numerosi gli altri incarichi ricoperti nel corso degli anni: incaricato ad interim del Servizio per le vocazioni della diocesi di Roma (2009 – 2011); incaricato dell’Opera Vocazioni Sacerdotali (2009 – 2011); deputato della Congregazione dei Missionari dell’Istituto Imperiali Borromeo (2009 – 2014).

Lo stemma araldico scelto dal nuovo vescovo è composto da quattro elementi: lo scudo, la croce, il galero prelatizio ed il cartiglio. Ciascun elemento è proprio del presule o della carica che ricopre. La forma dello scudo è gotico moderno leggermente sagomato, identico a quello di san Giovanni Paolo II, al quale lo stemma si ispira anche nell’elemento centrale della croce e al cui insegnamento don Gervasi vuole ispirarsi. Il cartiglio, posto sotto lo scudo, contiene il motto personale scelto dal titolare dello stemma: “Caritas Christi Urget Nos” (in italiano “La carità di Cristo ci muove”), tratto dalla Seconda Lettera di san Paolo Apostolo ai Corinzi (2 Cor 5,14), che riempie dell’Amore di Cristo il desiderio di andare verso i fratelli, ci “sospinge” (“urget”, è la traduzione preferita dalla versione latina della Vulgata di san Girolamo) verso di loro.

16 ottobre 2020

Domenica 16 la benedizione dei bambinelli

Si rinnova anche quest’anno la tradizionale benedizione dei Bambinelli in piazza San Pietro, promossa dal Centro oratori romani. L’appuntamento è per domenica 16 all’angelus del Papa e tutti sono invitati a portare la propria statuina che metteranno poi nel presepe di casa la sera della vigilia di Natale. Ad accompagnare bambini e famiglie, anche il vescovo ausiliare del settore Centro monsignor Gianrico Ruzza.

La preghiera in piazza San Pietro sarà preceduta, alle 10, dalla Messa presieduta dal cardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro, e da un momento di animazione per bambini e ragazzi in piazza, sul tema “Tutta la gioia in una culla”.

13 dicembre 2018

Domenica 11 luglio: un’intenzione di preghiera per i morti in mare

Alla luce delle parole di Papa Francesco pronunciate durante la preghiera dell’Angelus nelle ultime due domeniche e su indicazione della Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana, i parroci e i sacerdoti della Diocesi di Roma, sono invitati ad aggiungere alla preghiera dei fedeli delle celebrazioni di domenica 11 luglio 2021, la seguente intenzione:

Per tutti i migranti e, in particolare, per quanti tra loro hanno perso la vita in mare, naviganti alla ricerca di un futuro di speranza. Risplenda per loro il tuo volto, o Padre, al di là delle nostre umane appartenenze e la tua benedizione accompagni tutti in mezzo ai flutti dell’esistenza terrena verso il porto del tuo Regno. Al cuore delle loro famiglie, che non avranno mai la certezza di ciò che è successo ai loro cari, Dio sussurri parole di consolazione e conforto. Lo Spirito Santo aleggi sulle acque, affinché siano fonte di vita e non di luogo di sepoltura, e illumini le menti dei governanti perché, mediante leggi giuste e solidali, il Mare Nostrum, per intercessione di san Benedetto, patrono d’Europa, sia ponte tra le sponde della terra, oceano di pace, arco di fratellanza di popoli e culture. Preghiamo.

 “Sarà un modo per fare memoria e per esortare ogni cristiano ad essere, sull’esempio del Santo Patrono d’Europa, messaggero di pace e maestro di civiltà”, si legge nella lettera inviata da Mons. Pierangelo Pedretti, Prelato Segretario del Vicariato di Roma.

Domenica 11 il rito della deposizione delle vesti bianche

Foto di Cristian Gennari

Con il battesimo ricevuto durante la veglia pasquale non si ferma il percorso dei catecumeni nella diocesi di Roma. Domenica prossima, 11 aprile, infatti, celebreranno il rito della deposizione della vesta bianca, ciascuno nella propria parrocchia di appartenenza. Negli anni passati è stato sempre celebrato nella chiesa di San Pancrazio al Gianicolo, ma in questo periodo segnato dalle restrizioni per contenere la pandemia si è preferito optare per la celebrazione a livello parrocchiale.

«Abbiamo ancora nel cuore e negli occhi il canto dell’alleluja, il fruscio delle vesti bianche, il calore delle candele accese, i volti commossi e gioiosi dei neofiti e tutto questo è per noi motivo di gioia e riconoscenza al Signore – ricordano don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano, e suor Pina Ester De Prisco, responsabile diocesana del catecumenato –. Tutta la Chiesa di Roma è in festa, perché arricchita di nuovi cristiani e questo grazie all’opera continua dello Spirito Santo, ma anche grazie al vostro instancabile impegno, alla vostra costanza quotidiana: non vi siete arresi alle grandi difficoltà del momento presente e certamente il Signore vi ricompenserà con doni spirituali. Ora ci apprestiamo a vivere un altro rito, quello della deposizione delle vesti bianche, un rito molto antico della Chiesa di Roma».

Due i gesti simbolici che coinvolgeranno i neo battezzati: innanzitutto toglieranno la veste bianca e la deporranno sopra l’altare; quindi riceveranno dal ministro una candela, che sarà accesa dal cero pasquale. «Il senso di questi due segni – spiega la responsabile del catecumenato – consiste nel deporre le vesti materiali ricevute nel giorno del Battesimo, per mostrare la luce che ora è presente in loro. Ora la loro vita in Cristo ha una missione: portare ad altri l’annuncio evangelico che hanno ricevuto».

7 aprile 2021

Domani inizia il Conclave

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Tutto è pronto nella Cappella Sistina per accogliere i 133 cardinali chiamati a eleggere il nuovo pontefice: il Conclave prenderà il via domani alle ore 16.30. I cardinali elettori provengono da tutto il mondo: 52 sono europei e, di questi, 17 elettori sono italiani. Gli altri continenti saranno rappresentati da 23 cardinali elettori asiatici, 17 africani, 17 sudamericani, 16 nordamericani, 4 centroamericani e 4 dell’Oceania.

Domani mattina, alle ore 10, il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, presiederà nella basilica di San Pietro la Messa “pro eligendo Pontifice”, l’ultimo atto pubblico prima dell’ingresso dei cardinali elettori (sotto gli 80 anni) nella Cappella Sistina. I cardinali presteranno giuramento ponendo la mano sul Vangelo. Il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, l’arcivescovo Diego Ravelli, pronuncerà l’«extra omnes», il “fuori tutti” che sancisce l’inizio vero e proprio del Conclave.

Sarà allora il momento della seconda meditazione, affidata pure a un cardinale, ma impossibilitato – per limiti di età – a partecipare alle operazioni di voto: padre Raniero Cantalamessa. Dopo usciranno dalla Sistina lo stesso Cantalamessa e il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie. Il compito di verificare la riservatezza e la correttezza di quanto avverrà spetta al camerlengo, il cardinale Kevin Joseph Farrell, e ai tre cardinali assistenti pro tempore, Marx, Tagle e Mamberti, il 73 enne porporato francese, nato in Marocco, che da “protodiacono” avrà l’importante ruolo di annunciare al mondo l’elezione e il nome del nuovo Papa dalla loggia della basilica di San Pietro.

Le regole per l’elezione sono stabilite nella costituzione “Universi Domini Gregis”, emanata da Giovanni Paolo II nel 1996 e rimaneggiata da Benedetto XVI, che intervenne sul tema con la Lettera apostolica De aliquibus mutationibus in normis de electione Romani Pontificis, dell’11 giugno 2007. Oggi, dunque, per eleggere il 267° successore di Pietro, è richiesta la maggioranza dei due terzi di voti dei Cardinali elettori presenti. Al momento del primo scrutinio, i cardinali scrivono il nome del loro candidato su una scheda, la piegano e la depositano in un calice. Le schede vengono poi scrutinate e i risultati vengono annunciati. Se nessuno ottiene la maggioranza richiesta (due terzi dei voti), le schede vengono bruciate, producendo una fumata nera che segnala al mondo che l’elezione non è ancora avvenuta, e si passa dunque ad una nuova votazione. Quando la fumata sarà invece bianca, significa che l’elezione del nuovo Papa è avvenuta.

Come detto, sarà il protodiacono Mamberti ad annunciarlo al mondo, pronunciando l’atteso “Habemus Papam”.

6 maggio 2025

Dolore cronico, al Pontificio Seminario Maggiore il secondo incontro di “Medico Amico”

Quaranta malati incontreranno 3 medici guidati dal professor Luca Navarini, ricercatore in reumatologia al Policlinico Campus Bio Medico di Roma, per avere risposte ai propri quesiti. Si svolgerà così, il prossimo 19 dicembre alle 16 nella sala conferenze del Seminario Romano Maggiore, il secondo incontro di “Medico Amico”, iniziativa organizzata dall’Area Medica Malattie Reumatiche del Centro per la pastorale sanitaria della diocesi di Roma.

Nell’ultimo anno, l’Area, attraverso il centro di ascolto ha ricevuto più di 7.563 telefonate di malati affetti da Fibromialgia e malattie reumatologiche da tutta Italia, ed è stato offerta a queste persone la possibilità di avere un sostegno attraverso le strutture ospedaliere. Sono stati inoltre aperti ambulatori in alcuni ospedali di Roma. Non ultimo la formazione di gruppi di mutuo aiuto e la nascita del progetto “Medico Amico”, appunto, che consiste in incontri tra medici e malati, nel corso dei quali è possibile confrontarsi sulla propria malattia.

L’intenzione del Centro diocesano per la Pastorale sanitaria, guidato dal vescovo Paolo Riccardi, è quella di creare una rete di collaborazione tra i diversi ospedali che garantisca alle persone con dolore cronico una adeguata assistenza.

Dois passos na história do Encontro Mundial das Famílias

“Queridos irmãos e irmãs, que vieram de cem países diferentes para este importante encontro na ocasião do Ano da Família! A vós a graça e paz de Deus, Pai Nosso!». Era dia 8 de outubro de 1994, sábado, e o Papa João Paulo II cumprimentava assim os peregrinos no primeiro Encontro Mundial de Famílias na Praça de São Pedro. Aquele ano foi proclamado pela ONU como “Ano Internacional da Família”, e o Pontífice polonês queria que o “Ano da Família” fosse celebrado simultaneamente na Igreja. Entre as iniciativas, houve a do Encontro Mundial, realizado em Roma, nos dias 8 e 9 de outubro. Foi o Pontifício Conselho para a Família (hoje Dicastério para os Leigos, a Família e a Vida) quem o organizou – assim como todos os encontros seguintes. O tema foi “Família: coração da civilização do amor”.

A tradição continuaria a cada três anos e tocaria várias cidades do mundo. De fato, em 1997, precisamente nos dias 4 e 5 de outubro, foi a vez do Rio de Janeiro, que sediou o segundo Encontro Mundial com o tema: “A família: dom e compromisso, esperança da humanidade “.

Três anos depois, no contexto do Grande Jubileu de 2000, a Cidade Eterna recebeu novamente famílias de todo o mundo. O terceiro Encontro Mundial das Famílias aconteceu nos dias 14 e 15 de outubro, dedicado aos “Filhos, primavera da família e da sociedade “.
Três anos depois, em 2003, João Paulo II não conseguiu estar fisicamente presente no quarto Encontro, que acontece nos dias 25 e 26 de janeiro em Manila, mas participou através da conexão televisiva. “Estou com vocês com o pensamento e a oração, amem-se famílias das Filipinas e de muitas regiões da terra”, disse ele aos participantes chamados a refletir sobre “A Família Cristã: uma boa nova para o terceiro milênio”.

O quinto Encontro Mundial das Famílias foi realizado em Valência, nos dias 8 e 9 de julho de 2006. Este foi o primeiro que contou com a presença do Papa Bento XVI; o tema foi “Transmissão de fé na família”. Nos dias 17 e 18 de janeiro de 2009, o Encontro ocorreu na Cidade do México, sobre o tema “A família, formadora de valores humanos e cristãos”, mas o Santo Padre participou pela televisão. O Papa Bento XVI estava presente no ano de 2012, em Milão, nos dias 2 e 3 de junho, com o tema: “A família – trabalho e festa”.
Em 2015, nos dias 26 e 27 de setembro, na Filadélfia, occoreu o sexto Encontro Mundial das Famílias, intitulado: “O amor é nossa missão, a família plenamente viva”; é o primeiro do qual o Papa Francisco participou.

O nono Encontro Mundial acontece em Dublin, nos dias 22 a 26 de agosto de 2018, sobre o tema escolhido pelo Papa: “O Evangelho da família: alegria para o mundo”, no contexto da exortação apostólica pós-sinodal “Amoris Laetitia”, coordenada pelo novo Dicastério para os Leigos, a Família e a Vida, presidido pelo Cardeal Kevin Farrell.

Dodici nuovi diaconi per Roma. Storie di grandi doni

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Il tempo di Dio è perfetto. Ne sono convinti Yordan Camilo e Gabriele, che con lo scorrere delle lancette ci stanno i facendo i conti proprio in queste ore. Pochi giorni li separano dall’ordinazione diaconale, il primo grande passo verso l’inizio del loro ministero. Giorni di attesa, preghiera, comunione e totale affidamento al Signore. Di certo non sono soli. Con loro, sabato 19 ottobre alle 10.30, verranno ordinati altri dieci giovani. Saranno dodici in tutto. La Messa verrà presieduta dal vescovo Baldo Reina, vicario del Papa per la diocesi di Roma, nella basilica di San Giovanni in Laterano.

Otto di loro si sono formati al Seminario Romano Maggiore e quattro hanno studiato al Redemptoris Mater. Insieme hanno scelto un passo della Parola come guida: “Abbiamo un tesoro in vasi di creta”. «È un’immagine che ben racchiude il significato che Dio ha bisogno di noi per continuare l’opera di salvezza del mondo – sottolinea il vescovo Michele di Tolve, rettore del Seminario Maggiore -, ma dobbiamo essere coscienti che noi abbiamo bisogno del dono dello Spirito Santo. Siamo convinti che i diaconi potranno essere un grande dono per tutta la diocesi di Roma». E le vite di Camilo e Gabriele lo dimostrano.

Yordan Camilo Medina ha 29 anni e viene dalla Colombia. «La mia storia con la fede è iniziata a 11 anni, quando sono andato a vivere con mio zio che era parroco a Campoalegre. Così ho conosciuto la Madonna del Divino Amore. Facevo 3-4 ore di viaggio al giorno con gli altri preti per portare la Parola e il corpo di Dio alle persone. Questo per me è stato un grande dono. Da lì è partito tutto. Vedere il sorriso della gente mi riempiva il cuore». Poi lo zio si è trasferito a Roma e Camilo è tornato a casa sua, a La Melba, con i genitori. «Lì ho iniziato a dare una mano nella mia parrocchia di origine, fino al giorno in cui ho deciso di entrare in seminario. Ho iniziato nel 2017. La spiritualità nella quale mi immedesimo è quella mariana del Divino Amore. Roma è stata quindi una scelta naturale». Ai giovani in cerca della propria vocazione consiglia di «non nascondere la propria fede e di viverla al cento per cento, perché Dio vuole tutto di noi». Ma soprattutto di «abituarsi a guardare gli altri con gli occhi del Signore».

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15 ottobre 2024

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