29 Giugno 2025

Festa della mamma della comunità ucraina

Festa della mamma della comunità ucraina, presso la basilica minore di Santa Sofia.

Nella basilica di San Giovanni in Laterano celebra la Messa per il 150° anniversario dell’Azione cattolica italiana

Nella basilica di San Giovanni in Laterano celebra la Messa per il 150° anniversario dell’Azione cattolica italiana.

Ritiro spirituale del Tempo di Pasqua a San Giovanni in Laterano

Ritiro spirituale del Tempo di Pasqua a San Giovanni in Laterano, a cura dell’Ufficio liturgico e del Centro per la pastorale sanitaria.

Stage di formazione su catechesi e disabilità

Stage di formazione su catechesi e disabilità, a cura dell’Ufficio catechistico.

Nella basilica di San Giovanni in Laterano presiede la Veglia di preghiera per le vocazioni

Nella basilica di San Giovanni in Laterano presiede la Veglia di preghiera per le vocazioni.

Quante sono le “Madonnelle” di Roma?

Chi ha lo sguardo attento, passeggiando per Roma, noterà sicuramente, per gli angoli delle strade, piccoli tabernacoli o edicole sacre, le quali ospitano per lo più immagini di Maria. Le cosiddette “Madonnelle” sono la traduzione cristiana dei Compita Larum, le edicole dedicate alle divinità pagane, nate con la funzione di proteggere le zone in cui la città era suddivisa.

A seguito della libertà di culto, concessa da Costantino con l’Editto di Milano nel 313 d.C. però, queste raffigurazioni lasciarono il posto alle immagini di Gesù e soprattutto di Maria. Rapidamente, ogni via, piazza e angolo furono addolciti dalla loro presenza, a protezione della città e dei pellegrini. Roma infatti, da sempre calamita di importanti pellegrinaggi, i cosiddetti “romei”, era, potremmo dire, una grande macchina organizzata per la ricezione dei pellegrini che, da tutta l’Europa, approdavano nelle sue strade. Ogni rione quindi, ogni incrocio e ogni snodo significativo, era posto sotto la protezione della Vergine Maria. Di più, i nobili arrivarono a far realizzare edicole mariane sulle mura dei propri palazzi, a protezione della loro famiglia. Questo spiega il motivo per il quale, prima dell’invasione napoleonica, le Madonnelle ammontassero ad una cifra impressionante che tuttavia nel 1853 arrivava ancora a 1543 raffigurazioni sopravvissute (oggi sono poco meno di 600).

Le Madonnelle inoltre, davanti alle quali si aveva premura che ardesse sempre una candela o una lampada ad olio, erano anche la principale fonte di luce nelle buie strade romane. Bellissima immagine questa, la quale ricorda che, nelle tenebre, la luce della fede non conosce tramonto.

Camminare per le vie della città eterna è come procedere al ritmo delle litanie lauretane. La Vergine infatti, è rappresentata nelle centinaia di edicole qui presenti, con i vari titoli attraverso i quali comunemente ci rivolgiamo a lei. E Maria, dal suo canto, pone, oggi come allora, il suo dolce sguardo su ogni anima che, passandole davanti in questa vita così frenetica, viene avvolta dal manto di Colei che per natura e missione è madre. Alziamo dunque lo sguardo quando camminiamo per le vie di Roma: che non ci capiti di passare accanto alla nostra Madre celeste, ignorandone la presenza. Al contrario, come tanti prima di noi, eleviamo una preghiera al Cielo e ricordiamoci che, tutto quanto stiamo facendo, magari anche di corsa, non lo facciamo mai soli.

Possa il nostro imbatterci nelle Madonnelle squarciare l’orizzonte della nostra quotidianità e portarci ad affidare a Maria, sempre e di nuovo, la custodia del nostro cammino e la crescita del nostro amore, come leggiamo nella preghiera posta sotto l’immagine della Vergine del Rosario in via dell’Arco della Ciambella:

“T’innalza o Vergine
Casti pensieri
Chi pensa e medita
Ne tuoi misteri
E tu nell’anima
Gli accendi amore
Allora che ingenuo
Ei t’offre il core”.
Maria, aiuto dei cristiani, protettrice dei pellegrini e custode del popolo di Roma, prega per noi.

A cura delle Missionarie della Divina Rivelazione

10 maggio 2019

Nell’Aula della Conciliazione presieda la sessione di apertura della causa di beatificazione e canonizzazione della Serva di Dio Madre Maria Bernardetta dell’Immacolata

Nell’Aula della Conciliazione presieda la sessione di apertura della causa di beatificazione e canonizzazione della Serva di Dio Madre Maria Bernardetta dell’Immacolata.

Il Papa alla diocesi di Roma: «Esercitare uno sguardo contemplativo» – I testi integrali degli interventi

«Vi lascio due compiti. Primo: esercitare uno sguardo contemplativo sulla vita delle persone che abitano la città. Cerchiamo di raccogliere storie di vita esemplare, significative di quello che vive la gran parte delle persone… Secondo: esercitare uno sguardo contemplativo sulle nuove culture che si generano nella città. È necessario trovarle e capirle». Ecco le indicazioni di Papa Francesco alla diocesi di Roma, lasciate ieri sera (giovedì 9 maggio) durante l’assemblea diocesana, nella basilica di San Giovanni in Laterano. L’appuntamento conclude idealmente il percorso dell’anno pastorale, e getta le basi per il lavoro da compiere in futuro.

Prima dell’assemblea, il Santo Padre aveva incontrato nella sagrestia della cattedrale di Roma la famiglia Omerovic, duramente contestata nei giorni scorsi per via dell’assegnazione di una casa popolare nel quartiere di Casal Bruciato.

Quindi il via all’appuntamento diocesano vero e proprio, aperto dagli interventi del cardinale vicario Angelo De Donatis; di don Mario Pecchielan, parroco a San Giovanni Battista de Rossi; di don Benoni Ambarus, direttore della Caritas di Roma; di Simona Vassallucci, responsabile di due case famiglia per il progetto “Ospedale da campo”; e della famiglia Perelli.

«Il fenomeno culturale europeo dei populismi cresce seminando paura», ha denunciato Papa Francesco durante l’assemblea. Anche a Roma ci sono «guerre tra poveri, xenofobia e razzismo», ha lamentato il Pontefice, sottolineando che «spesso non ascoltiamo o dimentichiamo il grido della gente perché abbiamo smesso di abitare con il cuore».

Leggi il discorso di Papa Francesco

Leggi il saluto del cardinale vicario

Leggi l’intervento di don Benoni Ambarus

Leggi l’intervento di monsignor Pecchielan

Leggi l’intervento di Simona Vassallucci

Leggi l’intervento di Doretta Perelli

10 maggio 2019

Incontro su Caravaggio a San Luigi dei Francesi

Incontro su Caravaggio nella chiesa di San Luigi dei Francesi, a cura del Servizio cultura e università.

Nella basilica di San Giovanni in Laterano accoglie il Santo Padre in occasione dell’assemblea diocesana

Nella basilica di San Giovanni in Laterano accoglie il Santo Padre in occasione dell’assemblea diocesana.

L’apertura della causa di beatificazione di madre Maria Bernardetta dell’Immacolata

Nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense, venerdì 10 maggio a mezzogiorno, sarà aperta la fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione della Serva di Dio Maria Bernardetta dell’Immacolata, suora professa della congregazione religiosa delle Suore Povere Bonaerensi di San Giuseppe. Il cardinale vicario Angelo De Donatis presiederà il rito. Saranno presenti i membri del Tribunale diocesano: monsignor Slawomir Oder, delegato episcopale; monsignor Giuseppe D’Alonzo, promotore di giustizia; Marcello Terramani, notaio attuario; e Giancarlo Bracchi, notaio aggiunto.

Suor Maria Bernardetta dell’Immacolata, al secolo Adele Sesso, nasce il 15 ottobre 1918 a Montella (Avellino). All’età di 17 anni inizia il periodo di postulante a Roma nell’istituto delle Suore Povere Bonaerensi di San Giuseppe, fondato dalla Serva di Dio Camilla Rolon in Argentina nel 1880. Il 19 marzo 1943 professa i voti perpetui. Nel 1944 è già in Argentina, dove forma parte della Comunità Casa Josefina a Buenos Aires. Presta servizio in cucina ed è «un esempio per tutti di umiltà, pietà, laboriosità e abbandono alla Provvidenza divina», sottolinea la postulatrice della causa Silvia Correale. In Argentina si sposta tra diverse sedi e poi, nel 1965, suor MARIA BERNARDETTA arriva negli Stati Uniti: prima in Pennsylvania e poi a Richmond, in Virginia, presso il seminario di San Giovanni Maria Vianey. Qui si fa apprezzare «per i consigli che dava ai seminaristi afflitti, indecisi e dubbiosi nella loro vocazione – ricorda Correale –, incoraggiandoli e consigliando loro la preghiera e la devozione eucaristica». Per lo stesso motivo sarà amata e stimata alla Casa di esercizi Villa Sant’Ignazio della Compagnia di Gesù, a San Miguel, dove la sua strada – siamo al 1979 – si incrocia con quella di Jorge Mario Bergoglio, all’epoca provinciale dei gesuiti. «Madre Maria Bernardetta era una figura materna per i novizi – spiega ancora la postulatrice –; quando qualcuno di loro aveva un problema, Bergoglio li mandava da lei a chiedere consiglio. Aveva un tocco profondamente evangelico, una grande devozione».

Nel 1986 madre Maria Bernardetta torna in Italia, nella Casa di Roma; qui si manifestano i primi segni del tumore che la porterà alla morte. Ma l’amicizia con Bergoglio prosegue nonostante la distanza. «Ogni volta che veniva nella Città Eterna, da vescovo, da arcivescovo e da cardinale, passava a salutarla, e così anche facevano gli altri gesuiti che l’avevano conosciuta negli anni della loro formazione – racconta Correale –. Durante una delle sue ultime visite, la Serva di Dio gli chiese l’unzione degli infermi, perché sentiva che le rimaneva poco da vivere. Il cardinale Bergoglio le impartì il sacramento il primo novembre del 2001; il 12 dicembre madre Maria Bernardetta morì. Visse tutta la malattia esemplarmente, così come aveva vissuto: in un abbraccio d’amore e totale serenità con il Crocifisso».

«Dalle testimonianze che abbiamo di diversi padri gesuiti – evidenzia la postulatrice – ci dicono che “padre Jorge” sempre parlava di lei, la ricordava nei suoi discorsi come adesso fa ancora da Papa. Ne lodava la vita vissuta con autenticità e coerenza e la citava sempre come un esempio». Lo ha fatto anche lo scorso 2 febbraio, nell’omelia della Messa per la Giornata mondiale della vita consacrata: «In questo momento mi viene alla memoria una suora, umile, che aveva proprio il carisma di essere vicina ai sacerdoti e ai seminaristi – le parole di Papa Francesco –. Una suora semplice: non aveva grandi luci, ma aveva la saggezza dell’obbedienza, della fedeltà e di non avere paura delle novità. Chiediamo che il Signore, tramite suor Bernardetta, dia a tutti noi la grazia di andare per questa strada».

Il rito di venerdì sarà trasmesso in differita su Telepace alle ore 17 (canale 73 e 214 in hd, 515 su Sky) e sulla pagina Facebook della diocesi di Roma (@diocesiroma).

9 maggio 2019

Celebra la Messa in Campidoglio in occasione del Natale di Roma

Celebra la Messa in Campidoglio in occasione del Natale di Roma.

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