Celebra a Nostra Signora di Guadalupe a Monte Mario
Cel, gli Esercizi di laicità
“Un solo corpo” è il tema degli Esercizi di laicità 2023. L’iniziativa, promossa e organizzata dalla Commissione per il Laicato della Conferenza episcopale laziale, si terrà presso la Curia Vescovile di Viterbo, sabato 13 maggio 2023, dalle 15.30 alle 19. Sono invitati a partecipare i laici provenienti dalle diocesi del Lazio, in particolare dalle aggregazioni laicali presenti in regione, dalle varie esperienze di laicato intraecclesiale, dai Consigli pastorali parrocchiali e diocesani, con i presbiteri delegati o assistenti diocesani per il laicato.
Dopo i saluti del vescovo di Viterbo Orazio Francesco Piazza, saranno introdotti i lavori da Maria Graziano, incaricata della Commissione per il Laicato. Interverranno Luigino Bruni, storico del pensiero economico, editorialista di Avvenire e professore ordinario di economia politica alla Lumsa; Simona Segoloni Ruta, laica della diocesi di Perugia-Città della Pieve, docente stabile di teologia sistematica e membro del consiglio direttivo dell’Associazione teologica italiana; monsignor Luigi Vari, arcivescovo di Gaeta e presidente della Commissione per il Laicato. Farà da moderatore Enrico Selleri, laico scalabriniano e conduttore di Tv2000. Ci sarà poi spazio per gli Esercizi di laicità, a scelta dei partecipanti, che costituiscono un’esperienza consolidata di formazione e confronto del laicato della regione al culmine del cammino annuale della Commissione, rinnovata da sei anni nella sua struttura e organizzazione.
Per gli interessati, sarà possibile organizzare anche un pernottamento presso la città di Viterbo per la notte del 12 e/o del 13 maggio (comprensivo di vitto e alloggio). Inoltre sono previste una visita guidata della città, la celebrazione eucaristica e successivamente un pranzo di convivialità prima dell’inizio ufficiale degli esercizi.
Per informazioni, è possibile inoltre fare riferimento ai seguenti recapiti: mail cellaicato@gmail.com, cellulare: 347 8338228. Per le iscrizioni è disponibile il link https://forms.office.com/e/KUwYxqrQ87
4 maggio 2023
Cei: “Progetto persona”, un percorso sui valori della Dottrina sociale della Chiesa
Un’iniziativa pensata per rispondere alle sfide del nostro tempo, rimettendo al centro della pastorale la dottrina sociale della Chiesa. È questa la visione che anima “Progetto Persona”, il percorso avviato nel 2022 dalla parrocchia di San Pio X, nel quartiere Balduina di Roma, guidata da monsignor Andrea Celli. Un laboratorio di idee che si traduce in incontri e riflessioni: dalla visita alla sede del Coni all’incontro con Giuliano Amato, dalla visione del film “Io, Capitano” insieme al regista Matteo Garrone alle attività di volontariato in un hospice, solo per citarne alcuni.
«Rimettere la Persona al centro non è solo un problema di fede – spiega il parroco, monsignor Andrea Celli su unitineldono.it – ma assume un grande valore etico a cui tutti sono chiamati a concorrere».
Con un passato da avvocato, monsignor Andrea Celli porta nella sua parrocchia l’esperienza maturata come direttore dell’Ufficio giuridico del Vicariato di Roma per quasi vent’anni. Il suo stile pastorale, però, nasce anche da una lunga militanza nello scoutismo, che gli ha lasciato una sensibilità viva verso le esigenze delle nuove generazioni.
Seguendo l’invito di Papa Francesco a valorizzare di più, nella pastorale ordinaria e nella catechesi, il pensiero sociale della Chiesa, il parroco ha messo in campo una serie di iniziative che spaziano dall’impegno caritativo più tradizionale all’educazione culturale dei giovani: doposcuola per ragazzi in difficoltà, distribuzione di pacchi viveri, ma anche incontri culturali, laboratori di pensiero e visioni cinematografiche condivise.
«La parrocchia – aggiunge il parroco –, oltre alle attività caritative più classiche e ordinarie, come il Centro di ascolto, il progetto “Doniamoci il tempo” per andare a trovare gli anziani o i malati, il pranzo per i poveri una volta al mese rivolge un’attenzione particolare alla cosiddetta “carità culturale”, ossia all’emergenza educativa nei confronti dei giovani su quei temi che sono centrali nella dottrina sociale della Chiesa, e che sono andati oggi un po’ persi».
Da queste considerazioni nasce “Progetto Persona” che coniuga l’aspetto formativo e divulgativo, con l’obiettivo di rimettere al centro la persona con i suoi problemi spirituali e materiali, le disuguaglianze, le fragilità che vive nella contemporaneità.
Con il trascorrere del tempo «i contesti storico-culturali-sociali mutano – prosegue monsignor Celli – richiedono un’opera costante di aggiornamento per interpretare i segni dei tempi presenti nel tessuto dell’individuo. È sempre più necessario aprire un dialogo con la contemporaneità e riflettere su temi fondanti che sono come due rette parallele, il Vangelo da una parte e la Costituzione dall’altra. Per Vangelo s’intende la sintesi del portato valoriale cristiano (la sua dottrina sociale, la Scrittura, la Tradizione, il Magistero); per Costituzione si intende quella definita “materiale” e certamente non “formale” che promuove nelle sue norme fondanti il Sistema Paese».
Ecco, allora, che negli incontri vengono affrontati temi come la dignità e l’inviolabilità della persona, il fine vita e l’inizio della vita, ma anche l’immigrazione, la libertà religiosa, lo sport. Dapprima si tengono alcune «lezioni magistrali», come le definiscono gli organizzatori. Negli anni, il “Progetto Persona” ha ospitato relatori d’eccezione: da Giuliano Amato a Mons. Rino Fisichella, dal presidente del Coni Gianni Malagò alla giurista Marta Cartabia. Personalità diverse per formazione e ruolo istituzionale, ma accomunate dall’interesse per un dialogo autentico tra Vangelo e società. Alle lezioni segue un momento laboratoriale, dove i partecipanti – giovani tra i 19 e i 40 anni, ma non solo – sono chiamati a mettersi in gioco in prima persona. C’è un gruppo fisso di una sessantina di persone tra i 19 e i 40 anni, ma può prendervi parte chiunque sia interessato alla tematica.
Gli incontri sono presentati sul sito della parrocchia e si svolgono presso l’auditorium della San Pio X. «Le nostre porte sono sempre aperte, pronte ad accogliere. Invitiamo a seguire sul sito i diversi appuntamenti, c’è un ufficio aperto per tutte le iniziative culturali, retto da volontari della parrocchia che mi aiutano nell’esercizio di questa attività. Il nostro è un luogo di crescita – conclude il parroco -, di promozione dell’uomo e di formazione di quel bene comune che vogliamo provare a costruire insieme al Regno di Dio, che è il motivo per il quale operiamo nel mondo». Il progetto è consultabile e aggiornato sul sito ufficiale della parrocchia, dove è possibile anche prenotarsi per gli eventi e le attività previste nei prossimi mesi. Un’iniziativa che conferma come la Chiesa, anche nelle grandi città, sappia offrire percorsi vivi di formazione e carità, in cui la Dottrina sociale non resta una teoria astratta, ma diventa uno stile di vita.
Questa è solo una delle tantissime storie di salvezza e aiuto portate avanti sul territorio da sacerdoti, impegnati in prima linea, e dalle loro comunità. Una presenza fatta di piccoli gesti, di mani tese, di momenti di conforto che trasformano le difficoltà in speranza. Come una casa accogliente, una famiglia che unisce, una collettività che ascolta, la Chiesa risponde alle domande di chi ha bisogno di sostegno e di un punto di riferimento.
Lo spiega chiaramente la nuova campagna istituzionale della Conferenza Episcopale Italiana dal claim incisivo “Chiesa cattolica italiana. Nelle nostre vite, ogni giorno”, che si articola attorno ad alcune domande – quanto è importante per te chi ti sostiene nella fede? Che valore dai a chi aiuta ad imparare un mestiere o porta speranza ai dimenticati? – e ricorda l’impegno quotidiano dei sacerdoti e delle comunità loro affidate, attraverso immagini vive e autentiche di bambini, giovani, famiglie e anziani. L’azione visibile della Chiesa cattolica è un’opera corale per accompagnare la crescita umana e spirituale di ogni persona, senza smettere di offrire sostegno ai più vulnerabili.
«Nell’Italia di oggi, se non ci fosse la Chiesa con la sua rete solidale e il lavoro straordinario svolto da migliaia di volontari, ci sarebbe un vuoto enorme. Con la campagna – spiega il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – vogliamo raccontare il valore tangibile di questa presenza nella vita di tante persone, cattoliche e non».
Ideata e prodotta da Casta Diva Group la campagna della Conferenza episcopale italiana si snoda tra tv, radio, web, social e stampa. Gli spot, da 15” e da 30”, raccontano una Chiesa vicina ogni giorno attraverso cinque esempi concreti: ascolto, che si traduce nella capacità di accogliere ogni voce, soprattutto quelle inascoltate; fede, che illumina il cammino di chi è alla ricerca di Dio e di significato; lavoro, che diventa impegno per offrire strumenti e opportunità a chi è in cerca di un futuro migliore; speranza ai dimenticati, che si concretizza in una mano tesa a chi si sente escluso o emarginato; ponte tra le generazioni, che valorizza il dialogo tra giovani e anziani come ricchezza e crescita per tutta la comunità.
Non solo tv, ma anche radio, digital e carta stampata, con uscite pianificate su testate cattoliche e generaliste, pensate per stimolare una riflessione profonda sui valori dell’ascolto e della condivisione. Perché “la Chiesa cattolica è casa, è famiglia, è comunità di fede. Per te, con te”.
27 giugno 2025
Cdal, le linee guida per il prossimo biennio
Giovani, famiglie, anziani e stranieri. Attorno a questi quattro soggetti sociali che vivono tra le difficoltà e la bellezza di Roma, la Consulta delle Aggregazioni Laicali della diocesi di Roma ha sentito la corresponsabilità di polarizzare la propria attenzione e costruire il proprio itinerario verso il “Giubileo 2025: pellegrini di speranza”. È quanto emerso lunedì 29 maggio, durante l’incontro che si è tenuto presso il Pontificio Seminario Maggiore Romano, dove si è riunito l’organismo diretto dal delegato monsignor Riccardo Lamba, vescovo ausiliare del settore Est, e coordinato dall’incaricato monsignor Francesco Pesce e dalla segretaria Lidia Borzì.
L’incontro si è aperto sotto il manto protettore della Vergine Maria con la recita da parte del vescovo Lamba della preghiera rivolta alla Vergine da San Bernardo nell’ultimo canto del Paradiso. Un’invocazione intensa ed emozionante che ha fatto da sfondo alla presentazione di Lidia Borzì, che, a nome del Comitato dei presidenti, ha illustrato agli oltre cinquanta delegati e rappresentati delle realtà laicali la proposta di percorso “Essere pellegrini di speranza per umanizzare la Capitale” che vedrà impegnata la Cdal nei prossimi due anni. Un percorso che «da una parte incrocia il cammino sinodale e dall’altra un grande evento come quello del Giubileo che come aggregazioni laicali dobbiamo vivere in pienezza nel segno di un grande noi comunitario e collettivo, per lasciare nella nostra città dei segni fecondi di speranza». Punto di partenza sarà l’ascolto. Nel primo anno di cammino verso il Giubileo sarà declinato in quattro incontri formativi, che metteranno a fuoco ciascun soggetto sociale (giovani, anziani, famiglie e stranieri). A una parte teologica e valoriale sarà coniugata una parte concreta, dove si metterà in luce quel tesoro inestimabile di Buone Pratiche, messe in campo dalle realtà laicali proprio per i quattro soggetti sociali in questione. Una lettura critica della Capitale, dunque, che sarà svolta attraverso le dimensioni trasversali della povertà e della bellezza per «far emergere le difficoltà e le fragilità che queste categorie sociali affrontano, ma anche e soprattutto quell’universo di bellezza che diffondono ogni giorno nel tessuto sociale». Queste tappe culmineranno in un convegno finale con l’obiettivo di promuovere una sintesi tra criticità e speranza.
Ascoltare sì, per poi costruire insieme. La concretezza sarà la coordinata chiave del secondo anno di cammino, durante il quale le realtà laicali saranno coinvolte in diversi gruppi di lavoro, con il fine di dare vita a un’opera segno, materiale e immateriale, da custodire e portare avanti nel tempo: un gesto concreto per tradurre la volontà di essere pellegrini di speranza.
Al termine di questa presentazione, c’è stato un vivace confronto in plenaria tra i rappresentati delle realtà laicali che hanno condiviso le proprie riflessioni sui quattro soggetti sociali, evidenziando la centralità della persona. Tanti gli spunti e i temi emersi. Su tutti la crisi di valori che sta investendo la comunità, lo spaesamento che stanno vivendo i giovani alle prese con la precarietà del lavoro che rischia di diventare precarietà di vita, la solitudine patita dagli anziani e dagli stranieri e la necessità sempre più crescente di favorire il dialogo intergenerazionale e interculturale. A queste sottolineature critiche ha fatto da contraltare una voce unica, quella di voler arrivare al cuore delle persone e soprattutto, come sottolineato da monsignor Pesce, la «responsabilità del laicato di intercettare non solo i bisogni ma anche le preghiere delle persone più fragili e metterle al centro del proprio operato».
In chiusura l’analisi del vescovo Lamba che ha evidenziato come da una parte «emerge sempre di più l’esigenza di una maggiore conoscenza, relazione e reciproco aiuto all’interno delle realtà laicali che sono una parte fondamentale della Chiesa» e dall’altra «l’importanza dell’apertura all’esterno capace di coinvolgere anche i non credenti». Infine, il suo invito a «fare una sintesi alta dei tanti punti di vista che si interrogano sulla questione antropologica dell’uomo senza mai mettere da parte la considerazione essenziale che a fondamento del magistero resta sempre la centralità dell’uomo». (Walter Stefanini)
1 giugno 2023
Cause di nullità matrimoniale, ultimo incontro del corso
Si conclude il percorso formativo promosso dai Tribunali di Prima Istanza e di Appello del Vicariato di Roma, in collaborazione con il Coetus Advocatorum, sulle cause di nullità matrimoniale, dedicato al tema “Giudicare, accompagnare, e raggiungere la verità”.
L’ultimo appuntamento è in programma mercoledì 10 aprile alle ore 15, nella Sala degli Imperatori del Palazzo Apostolico Lateranense. Relatori saranno Elena Di Bernardo e Pasquale Larocca; moderatore il vescovo Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo della Cei.
8 aprile 2019
Cause di nullità matrimoniale, in partenza un nuovo ciclo di incontri
Anche quest’anno, dopo la felice esperienza degli anni scorsi, i Tribunali di Prima Istanza e di Appello del Vicariato di Roma, in collaborazione con il Coetus Advocatorum, propongono un nuovo ciclo di incontri di formazione sulle cause di nullità matrimoniale, sul tema “Giudicare, accompagnare, e raggiungere la verità”. Gli appuntamenti avranno luogo nella Sala degli Imperatori del Palazzo Apostolico Lateranense, nei giorni 23 gennaio, 20 febbraio, 20 marzo e 10 aprile, con inizio alle ore 15.
Nel primo appuntamento, che sarà moderato dal vescovo e segretario generale del Vicariato monsignor Gianrico Ruzza, verranno approfonditi aspetti quali “La dimensione pastorale del giudizio di nullità del matrimonio” (relatore Andrea Migliavacca) e “Il ruolo del difensore del vincolo tra Misericordia e Giustizia” (Concetta Caviglia). Il 20 febbraio, nell’incontro moderato dal direttore del Centro diocesano per la pastorale Familiare monsignor Andrea Manto, si parlerà di “Le associazioni di avvocati come ponte tra pastorale familiare e pastorale giudiziaria” (Antonio Iaccarino) e dei “Consultori familiari e associazioni familiari a contatto con il fedele coinvolto in un giudizio di nullità del matrimonio” (Raffaele Cananzi).
Il 20 marzo 2019 sarà il vescovo e canonista monsignor Antoni Stankiewicz a moderare gli interventi su “La sentenza al termine di un giudizio di nullità del matrimonio e la salus animarum: aspetti giuridici” (Hector Franceschi) e su “La sentenza al termine di un giudizio di nullità del matrimonio e la salus animarum: aspetti pastorali” (Tommaso Valentinetti). Ultimo appuntamento in calendario, il 10 aprile, a cui interverrà il vescovo Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo della Cei; le relazioni verteranno su “Il divieto di passare a nuove nozze: aspetti giuridici” (Elena Di Bernardo) e “Il divieto di passare a nuove nozze: aspetti pastorali” (Pasquale Larocca).
Per ulteriori informazioni e iscrizioni: formazione@vicariatusurbis.org
11 gennaio 2019
Cattedra di San Pietro. Festa della Madonna della Fiducia
Cattedra di San Pietro. Festa della Madonna della Fiducia
Catecumenato per fidanzati, parte la seconda fase
Con la celebrazione del 15 dicembre scorso, presieduta dal vescovo ausiliare Gianrico Ruzza, delegato diocesano per la pastorale familiare, durante la quale le giovani coppie hanno chiesto ufficialmente di ricevere il sacramento del matrimonio ricevendo in consegna la Parola, si è concluso il primo dei tre moduli del nuovo progetto diocesano “A sposarsi s’impara”. Il catecumenato per i fidanzati, ma aperto anche ai giovani sposi che vogliano riscoprire la bellezza del loro matrimonio, è promosso e curato dall’Ufficio catechistico del Vicariato in sinergia con il Centro diocesano per la pastorale familiare.
«Il percorso formativo – spiega don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico – si svolge in parallelo, nelle stesse date, nelle parrocchie romane di San Saturnino, al quartiere Trieste, e di San Giovanni Battista de La Salle, al Torrino, e vede la partecipazione di 15 coppie per ogni sede». Articolata in sette incontri serali e tre giornate di condivisione, questa prima fase «corrispondeva al tempo del pre–catecumenato», durante il quale a fare da riferimento è stato un interrogativo: “Siamo coppia?”, per «discernere davvero la propria vocazione alla relazione» e il valore della scelta di sposarsi. Da gennaio a marzo, invece, la domanda che i giovani si porranno sarà “Siamo fidanzati?”, entrando nella vera e propria «proposta catecumenale con il richiamo al battesimo» e con il fine di considerare «quali sono le fondamenta del matrimonio alla luce del Vangelo di Giovanni, guardando agli incontri di Gesù con la samaritana, il cieco nato e Lazzaro».
Infine, nei mesi di aprile e maggio, al centro della riflessione ci sarà la spiritualità da vivere come marito e moglie. Quanto alle modalità di svolgimento degli incontri, accanto «alla dimensione della preghiera e della relazione frontale, ossia delle catechesi da parte degli esperti», ci sono stati e ci saranno momenti pratici «di condivisione in cui vengono proposte diverse dinamiche di coppia», utili per «favorire il dialogo tra i fidanzati cui vengono insegnate delle vere e proprie tecniche». Anche il nuovo modulo sarà articolato in sette incontri serali e tre giornate con una celebrazione conclusiva di questa seconda fase in programma per il Venerdì Santo.
Le due équipe che animano gli incontri sono formate ciascuna da un sacerdote e da una coppia di sposi: nella parrocchia di San Saturnino, padre Alfredo Feretti, direttore del consultorio familiare diocesano Centro La famiglia, con Agostino e Biancamaria Fiorani; a San Giovanni Battista de La Salle, don Pierangelo Pedretti, segretario generale del Vicariato, con Marco e Miriam Scicchitano.
di Michela Altoviti, da Roma Sette
2 gennaio 2020
Catechisti, le domande per le famiglie in vista dell’assemblea
Ci si prepara alla prossima Assemblea diocesana dei catechisti, che si terrà il 28 gennaio 2023, dalle 9.30 alle 13, presso l’Auditorium del Santuario del Divino Amore. Ma sono già in distribuzione i questionari per le famiglie della catechesi parrocchiale.
«Il tema dell’Assemblea sarà il rapporto dei catechisti con i genitori dei bambini e dei ragazzi della catechesi, un rapporto prezioso ma non sempre facile. Vorremmo, come già fatto l’anno scorso, arrivare all’Assemblea con del materiale utile per costruire insieme un quadro generale. Abbiamo pensato a un’intervista diretta ai genitori e abbiamo preparato per loro tre domande, ciascuna con un quesito a risposta chiusa e uno a risposta aperta», annuncia il direttore dell’Ufficio catechistico diocesano don Andrea Cavallini.
In concreto bisognerà distribuire le domande ai genitori della catechesi, chiedendo loro di rispondere via mail, via whatsapp o altro, nelle prossime settimane; raccogliere poi le risposte ricevute in un unico file word, senza elaborarle né raggrupparle; infine inviare il file all’indirizzo ufficiocatechistico@diocesidiroma.it entro l’8 gennaio 2023, mettendo in oggetto “Risposte dei genitori” e la parrocchia di appartenenza.
«Durante l’Assemblea – anticipa don Cavallini – vi restituiremo un quadro globale delle risposte a livello diocesano. Le risposte dei “vostri” genitori, insieme al materiale che vi daremo noi, vi potranno essere utili per la riflessione interna e per proporre ai genitori stessi un incontro sinodale di restituzione e approfondimento del dialogo».
5 dicembre 2022
Catechisti istituendi, si conclude l’itinerario formativo
Sabato 18 novembre, dalle ore 10.00 alle ore 12.30, presso l’Aula Magna dell’Università Pontificia Salesiana, si terrà l’incontro conclusivo dell’itinerario di formazione per i catechisti istituendi: oltre ai candidati, sono stati invitati tutti i rispettivi parroci. All’incontro sarà presente, oltre allo staff dell’Ufficio per la catechesi della diocesi di Roma, monsignor Daniele Salera, vescovo ausiliare per il settore Nord e delegato per l’Ambito della formazione cristiana.
Il percorso di formazione era partito a fine novembre dello scorso ed era stato caratterizzato da incontri comuni a tutti i candidati e appuntamenti suddivisi nei diversi settori della diocesi.
10 novembre 2023
Catechesi, meditazioni ed escursioni: il racconto della vacanza in Val di Fassa
Ventotto sacerdoti che festeggiavano il decimo, ventesimo o trentesimo anniversario di ordinazione. Tre vescovi ausiliari. Il cardinale vicario Angelo De Donatis. Così era composto il gruppo che dal 12 al 18 luglio ha partecipato a una vacanza in Val di Fassa, a Soraga, organizzata dal Servizio diocesano per la formazione permanente del clero.
«Siamo stati ospitati splendidamente dalla casa la Lum la Rois gestita con amorevole dedizione dall’Associazione Maria Regina dell’amore, della diocesi di Macerata. Il giorno dell’arrivo nel tardo pomeriggio abbiamo concelebrato e fatto dopo cena una breve e fraterna presentazione dei partecipanti». A raccontarlo è don Massimiliano Nazio, vice rettore del Collegio diocesano Redemptoris Mater. «Lunedì – prosegue – è iniziato il programma vero è proprio con la giornata scandita da lodi con spunti di meditazione, escursione, condivisione fraterna in gruppi conclusa dalla concelebrazione eucaristica nel gazebo immerso nella natura e come abside le montagne sullo sfondo. Il cardinale ha introdotto la riflessione sul tempo della pandemia, occasione di conversione personale e comunitaria. A seguire escursione ai piedi delle Torri del Vajolet con splendidi panorami dei monti circostanti, vere e proprie cattedrali edificate dalla natura».
Tra le altre escursioni, quella a Fuchiade, nei pressi del passo San Pellegrino, e a Canale d’Agordo, con la visita della casa natale di Albino Luciani e del museo a lui dedicato. «Abbiamo potuto conoscere le radici vitali e di fede del futuro papa Giovanni Paolo I – rievoca don Nazio –, che ha vissuto la povertà, i morsi della fame durante il primo conflitto mondiale, la durezza del lavoro nei campi, l’unione familiare caratterizzata dalla disabilità di due sorelle e la profonda fede trasmessa con entusiasmo dalla madre catechista in parrocchia. Il parroco di Canale – continua – ha lasciato una profonda impronta sul giovanissimo Albino Luciani. Impregnato di spiritualità ma molto attento alla promozione sociale dei suoi parrocchiani aprì in parrocchia uno dei primi cinematografi d’Italia e una biblioteca popolare con prestito gratuito. La sua opera si iscriveva nel solco del suo parroco predecessore e formatore che aprì nell’800 la prima cooperativa casearia d’Italia, uno dei primi asili nido e fu l’unico sacerdote presente nella commissione della riforma agraria del Regno d’Italia. Propose anche il diritto di voto alle donne. Quest’atmosfera di semplicità, fede genuina e innovazione ci hanno profondamente colpito».
La visita a Canale d’Agordo è rimasta impressa anche nei ricordi di don Antonio Panfili, vicario episcopale per la vita consacrata. «Se la semplicità e la povertà dignitosa regnava nella abitazione della famiglia di contadini e lavoratori che ha generato Albino Luciani e lo e forgiato come cristiano e presbitero veneto, nel Museo invece – strutturato in più piani e con un percorso molto intelligente e articolata – abbiamo tutti potuto verificare come la Chiesa Agordina fosse vitalissima nei suoi Parroci e nei suoi Pastori. Pur nella mancanza di mezzi – prosegue il sacerdote –, i parroci facevano di tutto per creare lavoro per la loro gente (le prime cooperative furono fondate proprio nella Valle d’Agordo) e cultura per il popolo (anche i primi cinematografi della Valle furono realizzati nei saloni parrocchiali). Tale vivacità di cultura e catechismo generava tante vocazioni sacerdotali e missionarie, frutto e risultato di un tessuto cristiano e popolare “impregnato” profondamente dei valori cristiani ed evangelici più autentici».
Ma non solo. Durante la settimana in Val di Fassa ci sono state camminate dal Col Rodella al rifugio Pertini e ritorno a Campitello per la Val Duron; il passo Sella con escursione intono al Sassolungo; visita ad Ortisei. Ma al centro della vacanza ci sono state, soprattutto, le catechesi e meditazioni. Il vescovo padre Daniele Libanori ha riletto l’itinerario di fede di Abramo; il diretto dell’Ufficio catechistico diocesano don Andrea Cavallini ha stimolato i partecipanti su una possibile riforma dell’itinerario di iniziazione cristiana. Ancora, don Benoni Ambarus, direttore della Caritas di Roma, ha illustrato il Fondo Gesù Divino Lavoratore; mentre il vescovo Paolo Ricciardi ha presentato l’esigenza di una rinnovata vicinanza dei sacerdoti ai malati, una pastorale sempre necessaria ma messa ancor più in risalto dalla pandemia.
22 luglio 2020