5 Maggio 2025

Al Divino Amore la nuova casa per i sacerdoti anziani della diocesi

Una nuova casa per i sacerdoti anziani della diocesi di Roma. Un luogo dove riposarsi, sentirsi accolti, farsi anche compagnia l’uno con l’altro, pregare insieme. Mantenere lo stupore della fede, in uno sguardo illuminato dallo Spirito. È stata inaugurata martedì scorso, la struttura rinnovata all’interno del complesso del Santuario del Divino Amore, a Castel di Leva, dal cardinale vicario Angelo De Donatis, che ha presieduto la Messa concelebrata dal cardinale Enrico Feroci, parroco al Divino Amore nonché rettore del seminario degli Oblati del Divino Amore, e dal prelato segretario generale del Vicariato monsignor Pierangelo Pedretti.

«Quando lo Spirito invade la nostra vita, allora germogliano gioia e pace – ha esordito il cardinale De Donatis nell’omelia –. È veramente una primavera della vita. Lo Spirito fa crescere nelle pieghe quotidiane delle nostre giornate il desiderio che accresca in noi la gioia di un compimento che è pace. È uno sguardo interiore che ci fa andare al di là dell’opacità da cui spesso è avvolta la nostra realtà, uno sguardo che ci aiuta a decifrare anche il senso nascosto dei nostri fallimenti e delle nostre fragilità». Un sguardo pieno di “stupore”, una parola utilizzata più volte dal porporato. Che ha proseguito: «Lo sguardo illuminato dallo Spirito permette di discernere con sapienza ogni realtà, secondo il timore di Dio e con la fortezza di chi non si lascia piegare dagli eventi. Ecco allora che l’orizzonte si apre e si scoprono tanti cuori che nascondono mitezza e umiltà, tanti cuori che riconoscono le loro ferite e sanno che solo Dio può sanarle». In conclusione, ai presbiteri anziani del Divino Amore il cardinale De Donatis ha lasciato il mandato a pregare per tutti gli altri preti romani, conservando sempre nel cuore «lo stupore di essere chiamati sacerdoti».

Casa San Gaetano – questo il nome della struttura – ospita «ad oggi diciotto sacerdoti, dei quali il più anziano ha 103 anni – ha spiegato il cardinale Feroci –. Quelli che possono danno una mano nelle confessioni. C’è un ambiente sereno e mi sembra che tutti siano contenti; si mangia tutti insieme, sia i sacerdoti che prestano servizio nel Santuario che quelli di Casa San Gaetano».

30 novembre 2022

Al Divino Amore la Messa per le vittime della strada

Una donna morta alla Romanina nello scontro tra due vetture, uno scooterista finito fuori strada vicino al Colosseo, un uomo investito e ucciso nei pressi della via del Mare, una mamma con due bambine travolte alla fermata dell’autobus in via Oderisi da Gubbio… Sono solo alcuni degli incidenti avvenuti a Roma questa settimana, ma l’elenco potrebbe continuare. A chi ha perso la vita e a chi rimasto ferito, insomma a tutte le vittime della strada, sarà dedicata una Messa, domenica prossima alle ore 16, al Nuovo Santuario della Madonna del Divino Amore; a presiederla sarà il vescovo delegato per la pastorale sanitaria monsignor Paolo Ricciardi.

«Credo che sia capitato a tutti, anche più di una volta, di essere vicini al dolore delle famiglie che hanno perso un proprio caro per un incidente stradale – riflette il presule –. Purtroppo anche nella nostra città di Roma ogni anno sono numerosissimi gli incidenti mortali che coinvolgono spesso i giovani, una “strage” in aumento ogni anno». Per questo, prosegue, «in quest’anno pastorale in cui siamo chiamati ad ascoltare con il cuore il grido della città, riconosciamo anche il grido di tante famiglie che domandano il “perché” a Dio, per le morti tragiche, inaspettate, premature». L’invito è dunque a partecipare alla celebrazione di domenica 24, anche se la Giornata mondiale delle vittime della strada si celebra, in realtà, la terza domenica di novembre, cioè il 17 novembre (data in cui ricorre anche la Giornata mondiale dei poveri); si può quindi inserire nella preghiera universale una intenzione particolare sul tema: «Per tutte le persone decedute per un incidente stradale, perché possano gioire dell’incontro con il Signore risorto, e per le loro famiglie perché trovino il conforto della fede e il sostegno della comunità cristiana in questa prova così grande. Preghiamo».

«La Giornata è stata istituita nel 2005 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite – ricorda monsignor Ricciardi – per sollecitare l’attenzione pubblica sul dramma degli incidenti stradali e per ricordare, a governi e società, la responsabilità collettiva di questa “guerra silenziosa”».

13 novembre 2019

Al Divino Amore la Messa per le vittime della strada

Il vescovo Paolo Ricciardi, delegato per la Pastorale sanitaria nella diocesi, presiederà una Messa per le vittime della strada sabato 5 dicembre alle 17, al Santuario della Madonna del Divino Amore. La liturgia è organizzata per il secondo anno consecutivo per celebrare la Giornata mondiale delle vittime della strada (che in realtà ricorre la terza domenica di novembre, quest’anno in concomitanza con la Giornata mondiale dei poveri).

«Come Chiesa ci è richiesta maggiore attenzione e vicinanza alle famiglie che hanno fatto esperienza di lutti così tragici e improvvisi», ha detto Ricciardi al nostro settimanale diocesano Roma Sette. Conforto che si inserisce nel cammino pastorale diocesano orientato all’ascolto del “grido” della città. «Cerchiamo di cogliere anche questo grido – ha aggiunto -. A Roma ogni due giorni e mezzo muore una persona a causa di incidenti e le statistiche dicono che la maggior parte delle vittime sono giovani. Una morte così improvvisa non si accetta, scatena uno scombussolamento nella fede e le famiglie vanno sostenute».

2 dicembre 2020

Al Divino Amore la Gmg diocesana

Sarà una notte di festa, amicizia e preghiera quella tra sabato 19 e domenica 20 novembre, in programma al Santuario della Madonna del Divino Amore. Si tratta della Giornata mondiale della gioventù diocesana, aspettando quella mondiale di Lisbona, organizzata dal Servizio diocesano per la pastorale giovanile in collaborazione con l’Ufficio diocesano per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport. L’accoglienza è prevista a partire dalle 18; alle 18.30 si darà il via a «un’esperienza unica tra arte, fede e sport per prendersi cura di se stessi» e per scoprire il complesso di Castel di Leva, promossa da “Streetgym Experience”. Alle 19 saranno aperti gli stand e sarà possibile anche acquistare da mangiare, per quanti non hanno portato la cena al sacco. Dalle 21 festa nell’Auditorium del santuario, con giochi e musica dal vivo. A mezzanotte e mezza l’inizio della veglia, con fiaccole, cori di musica sacra, adorazione eucaristica e spazio per le confessioni. Quindi, alle 5, la celebrazione eucaristica, che sarà presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Alle 6, prima di rientrare a casa, i ragazzi avranno la possibilità di consumare la colazione tutti insieme, con la “cornettata” offerta a tutti.

“Si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39) è il tema che accompagnerà i ragazzi a Lisbona, e anche in questa notte al Divino Amore. «Anche quest’anno, in occasione della Gmg, Papa Francesco affida tutti i ragazzi a Maria, madre e al tempo stesso giovane donna», riflette il direttore del Servizio diocesano per la pastorale giovanile don Alfredo Tedesco. «Ogni diocesi può declinare liberamente questo appuntamento con i giovani, che un tempo si celebrava la domenica delle Palme e che invece con la pandemia si è spostato sul calendario in coincidenza con la festa di Cristo Re – spiega don Tedesco –. Per la diocesi di Roma abbiamo scelto di vivere il tema mariano nel luogo mariano per eccellenza caro ai romani, cioè il santuario del Divino Amore». La Gmg diocesana, per il sacerdote, è anche un segno di ripresa e di ritorno alla normalità, «essendo la prima post-pandemia. Ha un valore importante e speciale ed è una scommessa su cui puntare per i giovani: c’è grande attesa e insieme tanta voglia di recuperare e ritrovare questa dimensione dello stare insieme, tenuto conto anche del momento storico critico che viviamo e della guerra».

I giovani «saranno protagonisti di tutto l’evento – sottolinea ancora il sacerdote –, in un’ottica di corresponsabilità, per mettere loro al centro». A mezzanotte e mezza inizierà nel Santuario Nuovo la veglia, che prevede il commento del brano evangelico della visita di Maria ad Elisabetta e che sarà animata «da cori di musica sacra, con anche l’esposizione del Santissimo e lo spazio dedicato all’adorazione eucaristica e alle confessioni. Durante le ore notturne rimarranno comunque aperti gli stand e «sarà data ai giovani la possibilità di scegliere come vivere questo tempo – continua il direttore del Servizio diocesano –: se prolungando il momento festoso con le attività a tema proposte all’esterno o vivendo la preghiera nel Santuario Nuovo».

15 novembre 2022

Al Divino Amore la Giornata diocesana del malato

La Giornata mondiale del malato viene celebrata ogni anno l’11 febbraio, memoria liturgica della Madonna di Lourdes. Ma la diocesi di Roma, in questo 2019, invita tutti i fedeli per domenica 10 febbraio, al Santuario mariano del Divino Amore, per la Giornata diocesana del malato, organizzata dal Centro diocesano per la pastorale sanitaria con l’Opera romana pellegrinaggi e l’Unitalsi. «L’11 ci sono già incontri e momenti di preghiera nelle parrocchie e nelle case di cura, così abbiamo pensato a una domenica per favorire una maggiore partecipazione dei fedeli», spiega il vescovo delegato per la Pastorale sanitaria nella diocesi, monsignor Paolo Ricciardi.

Gli ammalati, i loro familiari, i volontari, i medici e gli operatori sanitari sono attesi a partire dalle 15. Entreranno nel Santuario Nuovo in processione, dietro alla statua della Madonna di Lourdes; qui, alle 15.30 inizierà la recita del Rosario, introdotto da monsignor Ricciardi. Per ogni mistero è prevista una testimonianza: di una suora non vedente, di una famiglia, di un diacono permanente; di un malato; di un volontario. Alle 16 la Messa, presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis. La conclusione con la fiaccolata verso la Grotta di Lourdes, allestita nei giardini del Santuario di fronte alla Torre del primo miracolo. Quindi ci sarà l’affidamento di tutti i malati alla Vergine Maria; come gesto simbolico conclusivo, verrà fatta volare una corona del Rosario composta di palloncini, realizzata dall’Unitalsi.

La Giornata mondiale del malato fu istituita il 13 maggio 1992 da san GIOVANNI PAOLO II; quest’anno ha per tema: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,8). «Il Messaggio del Santo Padre è rivolto non tanto ai malati, quanto a chi si prende cura di loro – riflette monsignor Ricciardi –, in particolare al mondo del volontariato. Il Papa fa una differenza sottile tra due verbi, che sono “regalare” e “donare”. Noi tante volte regaliamo le nostre cose, regaliamo qualcosa che viene fuori di noi. Diverso è il donare, o meglio ancora donarsi, come Gesù ha donato se stesso per noi».

Alla vigilia della Giornata diocesana del malato, come segno del dono di sé e del proprio tempo, i ragazzi dei gruppi del dopo-Cresima di diverse parrocchie saranno all’Opera Don Guanella: «L’iniziativa è organizzata dal Centro per la pastorale sanitaria insieme al Servizio diocesano per la pastorale giovanile – evidenzia il presule – ed è un modo legare la Giornata a una iniziativa di carità, con l’intenzione di aprire gli occhi dei nostri giovani alla disabilità». Punta a coinvolgere i più piccoli anche un’altra iniziativa, “Adotta un nonno”, che verrà lanciata in coincidenza con la ricorrenza e che è organizzata dal Centro per la pastorale sanitaria con l’Ufficio catechistico diocesano: «Sarà una proposta più concreta per la Quaresima – annuncia monsignor Ricciardi – ed è rivolta in particolar modo ai bambini che frequentano il catechismo di preparazione alla Comunione e alla Cresima; vogliamo invitarli ad aprire gli occhi sugli anziani che vivono nelle loro comunità».

Il 10 febbraio sarà una delle “domeniche ecologiche”. Chi per andare al Divino Amore dovrà attraversare la Fascia verde può richiedere alla parrocchia o alla cappellania di riferimento l’invito alla partecipazione, in deroga all’ordinanza del sindaco, che potrà essere rilasciato anche direttamente al santuario, al termine della Giornata, per consentire il ritorno a casa.

7 febbraio 2019

Al Divino Amore la Giornata diocesana del malato

La Giornata mondiale del malato viene celebrata ogni anno l’11 febbraio, memoria liturgica della Madonna di Lourdes. Ma la diocesi di Roma, in questo 2020, invita tutti i fedeli per domenica 9 febbraio, al Santuario mariano del Divino Amore, per la Giornata diocesana del malato, organizzata dal Centro diocesano per la pastorale sanitaria con l’Opera romana pellegrinaggi e l’Unitalsi. Un appuntamento per tutti gli ammalati, i loro familiari, i volontari, i medici, gli operatori sanitari, in modo tale che la ricorrenza dell’11 venga celebrata invece dalle singole parrocchie e comunità.

I fedeli sono attesi per le ore 15.30, quando prenderà il via un momento di preghiera e testimonianze guidato dal vescovo delegato per la Pastorale sanitaria nella diocesi di Roma, monsignor Paolo Ricciardi, nel ricordo di san Giovanni Paolo II, nel centenario della sua nascita. Seguirà quindi, alle ore 16, la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Dopo la Messa, dal Santuario Nuovo partirà una fiaccolata fino al Santuario Antico. Uno schema che si ripeterà la seconda domenica di ogni mese, da marzo fino a giugno, sempre al Santuario mariano di Castel di Leva: sarà infatti istituita una speciale Messa per i malati a cui seguirà la processione.

“Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro” (Mt 11,28). Questo il tema della ventottesima Giornata mondiale del malato, che «ci fa immaginare lo sguardo di Gesù sull’umanità ferita, sui tanti malati che la folla portava a lui affinché li guarisse», dice il vescovo Ricciardi. «E rientra perfettamente nel tema diocesano di quest’anno, incentrato sull’ascolto del grido dei poveri e dei sofferenti, degli ammalati. Ma nel messaggio di Papa Francesco per la Giornata – prosegue – c’è anche l’invito a farci noi stessi consolazione per gli altri, a far sì che le nostre ferite divengano delle “feritoie” attraverso le quali guardare alle sofferenze del prossimo. Solo se consolati da Cristo possiamo essere noi stessi consolazione per gli altri».

La Giornata mondiale del malato fu istituita il 13 maggio 1992 da san Giovanni Paolo II, «testimone di fede anche nella malattia», sottolinea il presule, che ricorda il prossimo pellegrinaggio in Polonia sulle orme di Karol Wojtyla, in programma in primavera, organizzato dal Centro diocesano con l’Opera romana pellegrinaggi. «San Giovanni Paolo II – afferma monsignor Ricciardi – ha dato un forte contributo con la vita e con il ministero petrino a questo ambito così delicato e prezioso, per la Chiesa e la società tutta. Continua ad essere presente in modo efficace con la sua intercessione». L’attenzione ai sofferenti è costante da parte della diocesi di Roma, attraverso il Centro per la pastorale sanitaria: «Dall’inizio di quest’anno pastorale ha preso il via, nella nostra diocesi, la Giornata mensile del malato – ricorda il vescovo –, da celebrare l’11 di ogni mese con una Messa e una preghiera particolare per i malati nelle parrocchie e negli ospedali».

La celebrazione di domenica al Divino Amore sarà trasmessa in diretta su Telepace (canale 73 e 214 in hd, 515 su Sky) e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma. La Santa Messa verrà seguita anche dai degenti della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS attraverso il circuito televisivo interno.

4 febbraio 2020

Al Divino Amore la catachesi sulle Toledot

Toledot è una parola ebraica che potrebbe essere tradotta con l’italiano “generazioni”, Le Toledot, nella Bibbia, raccontano che la storia del padre diventa adempimento in ciò che accade ai figli. «La storia di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il loro rapporto con il Signore Dio, la carica paradigmatica di cui Israele li ha resi gravidi, ci consentono di andare al cuore della nostra fede – spiegano dal santuario del Divino Amore –: credere in un Dio che vuole sancire un’alleanza con noi, affinché il nostro Io possa “tagliare” un’alleanza con sé stesso, rendendosi conto di essere amato». Proprio il santuario mariano di Castel di Leva, infatti, organizza per questo anno pastorale un ciclo di catechesi sulle Toledot.

Il 2° e 4° venerdì del mese, nel Santuario Antico Madonna del Divino Amore, alle ore 21, i partecipanti potranno percorrere la via del patriarca Abramo, la sua storia, i suoi dubbi, le sue fatiche. Il Yobel era il corno di montone suonato nell’anno giubilare, da cui viene la parola Giubileo.

Per informazioni: hekalmiryam@gmail.com

10 ottobre 2022

Al Divino Amore l’assemblea dei catechisti

Don Andrea Cavallini (foto Gennari)

Sabato prossimo, 28 gennaio, dalle 9.30 alle 13, nell’auditorium del Santuario del Divino Amore, a Castel di Leva, si svolgerà l’annuale assemblea diocesana dei catechisti, organizzata dall’Ufficio catechistico della diocesi. L’icona biblica scelta per accompagnare i lavori assembleari è quella dei discepoli di Emmaus. Tema dell’incontro diocesano è, infatti, “Camminava con loro”, perché l’obiettivo è quello di iniziare un cammino sinodale che porti ad approfondire il dialogo tra le famiglie e i catechisti. «Il focus sarà il rapporto con i genitori dei bambini e dei ragazzi della catechesi e come questi siano integrati nel percorso di iniziazione cristiana dei loro figli», spiega don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano.

Per avere un quadro dettagliato sull’integrazione delle famiglie e arrivare all’assemblea con materiale utile ad aprire la discussione, è stato realizzato un questionario che nei mesi scorsi è stato inviato a tutte le parrocchie di Roma le quali, a loro volta, lo hanno trasmesso ai genitori dei ragazzi iscritti al catechismo. Tre le domande rivolte alle famiglie: se il percorso di catechesi dei loro figli le stesse coinvolgendo o meno, se la parrocchia fosse o meno un punto di riferimento per la propria vita e se fossero credenti e praticanti. Tre quesiti di “esplorazione” li definisce don Andrea. Dalle risposte è possibile «avere un quadro attuale della situazione anche se si tratta di un quadro parziale, dato che non è semplice raggiungere tutti». Dagli esiti del questionario, che l’Ufficio catechistico sta visionando in questi giorni, è emerso che un ruolo determinante lo gioca lo stato d’animo con il quale i bambini e gli adolescenti rincasano dopo l’ora di catechismo. «Se raccontano con entusiasmo quello che hanno fatto – dice il sacerdote – i genitori sono incuriositi e spinti dalla voglia di conoscere i catechisti. Ci sono poi gradi più alti di coinvolgimento come persone che grazie al catechismo dei figli cominciano una seria riflessione su quei temi della fede studiati quando loro erano bambini».

Durante i lavori dell’assemblea diocesana saranno quindi presentati i risultati dell’inchiesta per approfondire il tema del coinvolgimento delle famiglie. «L’intento è quello di elaborare una proposta strutturalmente integrata nel percorso catechetico dei bambini – afferma don Cavallini –. Vale a dire un cammino che si rivolga sia ai genitori sia ai figli ma senza forzature e senza esigere nulla. Un’integrazione che si può realizzare con diversi strumenti pratici, da quello più classico, cioè gli incontri con e per le famiglie, all’adozione di altre formule».

Un’idea potrebbe essere quella di promuovere momenti di catechesi tra le pareti domestiche, ossia proporre alle famiglie di fare con i propri figli l’esperienza della preghiera e dell’ascolto della Parola di Dio. «Ci sono anche parrocchie che organizzano “La domenica delle famiglie” – continua il direttore dell’Ufficio catechistico diocesano – o quelle che celebrano la liturgia solo per i genitori e i bambini durante il percorso di catechesi. Gli strumenti concreti con cui fare proposte per coinvolgere i genitori sono tanti, dalle parrocchie arrivano suggerimenti molto variegati, non esiste un unico schema o un unico stile di catechesi, ognuno lo declina in base alla realtà parrocchiale. A noi interessa soprattutto concentrarci sul rapporto che c’è con le «L’intento è quello di elaborare una proposta strutturalmente integrata nel percorso catechetico dei bambini, un rapporto fondamentale ma non sempre semplice».

Di Roberta Pumpo da Roma Sette

23 gennaio 2023

Al Divino Amore l’incontro delle famiglie

Roma, 18.05.2018. Santuario del Divino Amore. La messa di Pentecoste presieduta da Monsignor de Donatis.

di Filippo Passantino

Mitezza, umorismo e audacia. Tre doni dello Spirito Santo che «permettono alle famiglie di vivere bene la loro vocazione». Tre doni augurati loro dal vicario Angelo De Donatis durante l’omelia della celebrazione eucaristica che ha presieduto ieri, domenica 20 maggio, al santuario del Divino Amore. L’occasione è stata data dall’incontro diocesano delle famiglie, organizzato dal Centro per la Pastorale familiare, durante il quale l’arcivescovo ha celebrato la prima Messa dopo l’annuncio di Papa Francesco che lo creerà cardinale il 29 giugno. Ai fedeli ha consegnato i tre passaggi del quarto capitolo dell’esortazione apostolica “Gaudete et exsultate”.

Al Divino Amore il convegno ecumenico delle diocesi del Lazio sulla “rivoluzione della tenerezza”

Sarà il cardinale vicario Angelo De Donatis ad aprire i lavori del convegno delle diocesi del Lazio “La rivoluzione della tenerezza”, in programma giovedì 28 marzo dalle ore 9.30 al Santuario della Madonna del Divino Amore. Promosso dalla Commissione per l’ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale laziale, l’appuntamento è pensato per i docenti e gli operatori pastorali.

«Nasce da un’idea di fondo – spiega infatti monsignor Marco Gnavi, incaricato dell’Ufficio per l’ecumenismo, il dialogo interreligioso e i nuovi culti della diocesi e nonché incaricato della Commissione della Cel –: la “rivoluzione della tenerezza” che Papa Francesco ha chiesto alla Chiesa e a noi tutti ha un impatto concreto. In un tempo quale il nostro di accresciute tensioni, di linguaggi conflittivi, di progressiva identificazione di presunti nemici deboli, ci è sembrato opportuno riflettere sull’empatia, il rapporto tra generazioni diverse, il valore dell’incontro, l’impatto sociale positivo di relazioni non spaventate della fragilità nella prospettiva di offrire chiavi ermeneutiche ai docenti e agli operatori pastorali».

Come anticipato, il convegno sarà aperto dalle parole del cardinale vicario; seguirà la relazione “L’educazione ai sentimenti. Compito primario della scuola” di Umberto Galimberti, filosofo, sociologo e psicoanalista. «Galimberti – anticipa monsignor Gnavi – offrirà il suo contributo pensando soprattutto alle giovani generazioni». Quindi ci sarà una tavola rotonda moderata dal giornalista di Avvenire Mimmo Muolo, alla quale interverranno il pastore valdese Luca Baratto, il rav Benedetto Carucci Viterbi, direttore delle Scuole Ebraiche di Roma, e Rosario Salamone, direttore dell’Ufficio scuola del Vicariato di Roma. Dopo la visione di alcuni passaggi del film di Wim Wenders “Papa Francesco. Un uomo di parola” e una pausa per il pranzo, i partecipanti potranno ascoltare le testimonianze di monsignor Atanasio di Bogdania, vescovo vicario della Diocesi Ortodossa romena d’Italia, e di Nadia Accetti, presidente dell’associazione DonnaDonna onlus che si batte contro i disturbi dell’alimentazione e gli stereotipi. Le conclusioni saranno a cura di monsignor Gerardo Antonazzo, vescovo della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo.

26 marzo 2019

Al Delle Provincie proiezione per i sacerdoti del film di Wim Wenders

Sacerdoti e seminaristi della diocesi di Roma sono invitati alla proiezione straordinaria del film di Wim Wenders dedicato al Santo Padre, “Francesco. Un uomo di Parola”, che avrà luogo al cinema Delle Provincie (strada omonima, attiguo alla parrocchia di Sant’Ippolito) domenica 11 novembre alle ore 20.45. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

La proiezione, annuncia il cardinale vicario Angelo De Donatis nella lettera di invito, sarà «introdotta dalla presentazione di monsignor Dario Edoardo Viganò, assessore del Dicastero per la comunicazione».

25 ottobre 2018

Al Consultorio “Al Quadraro” un progetto per i padri separati

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Al via le iscrizioni per il primo percorso “Io, padre” promosso dal Consultorio familiare diocesano Al Quadraro e riservato ai papà che stanno affrontando la separazione o che l’hanno già vissuta. Si articola in quindici incontri di gruppo ogni due mercoledì del mese per due ore e si compone di tre moduli: “Io, padre nel presente”, “Io, figlio nel passato” e “Io, padre nel futuro”. Vuole essere un supporto alla figura paterna attraverso la guida di una equipe di esperti in terapia familiare. Incontro dopo incontro, i papà potranno confrontarsi in un ambiente protetto e accogliente nell’intento di elaborare la sofferenza della separazione, recuperare una comunicazione serena con l’ex coniuge, rinforzare il proprio ruolo genitoriale.

«In sede di separazione, si trascura la sofferenza psicologica dei papà che si ritrovano soli, in una nuova casa e spesso devono anche affrontare difficoltà economiche – spiega Laura Boccanera, responsabile dell’area di terapia di coppia e famiglia del Consultorio -. L’obiettivo è quindi quello di creare un nuovo equilibrio a vantaggio di tutti, dell’ex moglie e dei figli, promuovere la co-genitorialità e soprattutto prevenire i femminicidi». Durante i primi incontri, i padri si concentreranno sui motivi che hanno portato alla crisi coniugale e alla separazione. «Fotografare il presente aiuta ad acquisire informazioni – osserva Boccanera -. Per questo è importante lavorare in gruppi di almeno cinque persone. Ci si può sostenere vicendevolmente, confrontare con chi sta vivendo o ha vissuto la stessa esperienza, imparare a gestire le proprie emozioni e riappropriarsi dei propri copioni relazionali».

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1 luglio 2024

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