3 Maggio 2025

Adoratori, incontro di formazione

Si terrà sabato 15 marzo, alle ore 10, nella parrocchia di San Bonaventura da Bagnoregio (via Marco Calidio, 22), il prossimo incontro di formazione per coloro che svolgono servizio nell’adorazione continuata o permanente nelle parrocchie della diocesi di Roma. “Ascolto e adorazione” è il tema dell’appuntamento, che sarà aperto dai saluti di monsignor Paolo Ricciardi, vescovo eletto di Jesi; quindi è prevista una catechesi di monsignor Riccardo Aperti, docente di liturgia all’Istituto Superiore di Scienze Religiose. L’iniziativa è promossa al Servizio di collegamento diocesano Adorazione a Roma.

11 marzo 2025

Adolescenti, sette consigli per vivere con coraggio «un’età speciale»

Viaggia, vivi le relazioni, lavora, gioca, impara le lingue, leggi, condividi: per il nuovo anno il pedagogista Daniele Novara ha scritto una lettera agli adolescenti in cui dà loro consigli per «vivere con coraggio» la loro età. È un’età speciale «in cui si capisce che l’infanzia è definitivamente finita e qualcosa di nuovo sta iniziando. Un passaggio che viene percepito dai ragazzi con euforia, ma anche con apprensione – sottolinea -: in fondo tenere un piede nell’infanzia può non essere così male». La lettera di Novara agli adolescenti è un invito a buttarsi nella scoperta del mondo, a non rifugiarsi nell’isolamento di smartphone, computer e social network. E il primo consiglio che dà è «Viaggia! Inizia a conoscere i tuoi limiti e le tue risorse nell’avventura del viaggio, nello spostamento per conoscere nuove città, lingue diverse, altre persone. Non perdere queste occasioni. Convinci i tuoi genitori. Digli che non sono capricci e che il viaggio conta come andare a scuola. Forse di più».

«Vivi le relazioni – è il secondo consiglio di Novara -. Non isolarti. Le relazioni aumentano le tue possibilità. L’indice sociale nel concreto della vita è più importante del quoziente intellettivo. I rapporti che costruisci resteranno. Le amicizie potranno perdersi ma tu avrai imparato a interagire con gli altri, a dare e a prendere, a comunicare e a gestire i tanti conflitti che si creano. Un vantaggio enorme per affrontare le mille sfide che ti aspettano».

La scuola è importante ma secondo Daniele Novara è necessario anche fare piccole esperienze lavorative. «Lavorare stanca, ma fa crescere. Appena puoi, appena un’occasione te lo consente, fai un’esperienza di lavoro. D’estate è l’ideale. Non arrivare a 25 anni senza aver mai lavorato. Si impara da ragazzi a farlo. Metti questa esperienza nel tuo curriculum. Non stare ad aspettare che tutte le pedine siano al loro posto. Provaci subito».

Uno dei rischi dell’adolescenza è che ci si isoli. «Giocare su un prato è meglio che su videoschermo. Non farti fregare. Usare la realtà virtuale è comodo: videogiochi, siti web, contatti anonimi. Ma se ti lasci prendere troppo, ti trovi improvvisamente senza radici stabili, perso in un mondo che ti sembra vero ma che è solo apparenza».

Novara poi sprona i ragazzi ad avere sete di conoscenza. «Impara. La facilità con cui si impara in questa tua età non tornerà più. Sfrutta al meglio questo momento. Le lingue anzitutto. Il nostro caro italiano all’estero serve poco. E poi la musica, lo sport, le competenze tecnologiche, l’affettività e la sessualità. E non snobbare lo studio scolastico. Tutto questo ti resterà per sempre».  Ancora, «leggi! L’eccesso di immagini spegne l’immaginazione. Un libro non ti toglie nulla, aggiunge piuttosto alla tua fantasia la sensibilità che ci metti tu, i collegamenti che puoi fare con la tua vita, le mille emozioni che ti incendiano, le mille riflessioni che ti possono venire». Infine, «condividi. Un futuro migliore dipende anche dalla tua voglia di esserci quando serve il tuo aiuto, dalla capacità di prenderti cura della città in cui vivi, della natura, degli altri. La solidarietà inizia con te».

Il pedagogista conclude la sua lettera agli adolescenti con il poeta Costantino Kavafis. «Sei all’inizio di un lungo viaggio. Prendi tutto quello che puoi. Fai una bella scorta di esperienze. Le parole del grande poeta greco Costantino Kavafis, nella poesia Itaca, sembrano fatte apposta per accompagnarti: “Devi augurarti che la strada sia lunga, che i mattini d’estate siano tanti, quando nei porti – finalmente e con che gioia – toccherai terra tu per la prima volta: negli empori fenici indugia e acquista madreperle, coralli ebano e ambre, tutta merce fina, anche aromi penetranti d’ogni sorta, più aromi inebrianti che puoi, va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti. Sempre devi avere in mente Itaca – raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull’isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca”. Buona adolescenza!».

La lettera è disponibile sul sito del Centro psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti.

Adolescenti e gioco d’azzardo, «fenomeno inquietante e sottovalutato»

«Dati recentissimi dell’Istituto Superiore di Sanità e di altre prestigiose istituzioni scientifiche ci mostrano che nella popolazione generale in Italia almeno una persona su due, nell’ultimo anno, ha praticato il gioco d’azzardo». Si è aperta con queste parole dell’arcivescovo vicario Angelo De Donatis la conferenza stampa di questa mattina – martedì 26 giugno -, nella Sala Rossa del Palazzo del Vicariato, dedicata ad “Adolescenti e gioco d’azzardo: cresceranno dipendenti?”. La Caritas diocesana di Roma ha presentato uno studio sul fenomeno, mentre l’ospedale pediatrico Bambino Gesù ha illustrato una guida contro la dipendenza dai giochi.

Il gioco d’azzardo, vietato per legge ai minori, «appartiene invece al loro universo», ha sottolineato Elisa Manna, curatrice della ricerca della Caritas diocesana. «Nella città di Roma – ha proseguito – due ragazzi su tre, di età compresa tra i 13 e i 17 anni, giocano d’azzardo almeno una volta l’anno; il 36,3 % ha dichiarato di essere giocatore abituale». La maggior parte sottovaluta la pericolosità dell’azzardo, ma lo definisce semplicemente «un’attività in cui si utilizza denaro per vincerne altro, affidandosi alla fortuna». Eppure «la dipendenza dal gioco è una patologia mentale» ha ribadito Stefano Vicari, direttore di Neuropsichiatria infantile del Bambino Gesù. L’Istituto per la salute del Bambino e dell’Adolescente, diretto da Alberto Ugazio, ha redatto una guida per i genitori «su come riconoscere e gestire il problema, indicando i percorsi terapeutici da seguire». Attivo anche un indirizzo e-mail dedicato, iogioco@opbg.net.

«Nel pensare al fenomeno del gioco d’azzardo – ha evidenziato il vicario De Donatis – dobbiamo certamente sottolinearne la strisciante pericolosità per la singola persona e per l’intera società, ma anche contrastare quei fattori che rendono questa pratica accettata e in un certo senso incentivata. Le condizioni di disagio finanziario e sociale, i disturbi psicologici e il basso livello culturale sono fattori predisponenti principali. Una cultura della tolleranza e dell’indifferenza, che accetta supinamente lo stato di fatto, favorisce la rovina di tante famiglie, alimenta l’usura e riduce in povertà e schiavitù tante persone, specie quelle più fragili socialmente e psichicamente. Proprio per questo non si può accettare che il gioco d’azzardo sia legato all’idea falsa di guadagni e vincite facili e non sia visto anche nella sua contagiosa realtà di atteggiamento morale erroneo o vizioso».

Leggi l’intervento completo del vicario

26 giugno 2018

Addio a don Pietro Sigurani, mercoledì i funerali

Prete degli ultimi, dei poveri, degli “scartati”. Se n’è andato don Pietro Sigurani, 86 anni dei quali 61 trascorsi come sacerdote. Fino all’anno scorso era stato rettore della chiesa di Sant’Eustachio, dove aveva fatto realizzato la “Casa della Misericordia” nei sotterranei della basilica. Si tratta di un centro di ascolto, uno sportello di assistenza legale e medica, un presidio di accoglienza dove i bisognosi potevano farsi la doccia e ricevere un cambio di biancheria. Non solo: don Pietro aveva voluto anche l’“Università degli scartati”, perché, spiegava, «ai poveri non bisogna dare solo pane, ma anche sollevare lo spirito». Nella basilica del centro storico aveva dato vita anche al “Ristorante dei poveri”, un servizio che dava da mangiare ogni giorno a circa centoventi persone.

 

A Sant’Eustachio era stato rettore dal 2012 al 2021; prima, dal 1975 al 2012, era stato parroco della Natività a via Gallia. E anche lì aveva messo al primo posto i più bisognosi, con la Domus Caritatis, una struttura situata sotto l’edificio parrocchiale, che offre cibo, posti letto e docce ai senzatetto. «Proprio sotto la mensa eucaristica è nato un luogo di accoglienza – diceva Sigurani –. Qui può venire chiunque abbia bisogno». Dal 1998 al 2010 era anche stato incaricato dell’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma.

 

I funerali verranno celebrati mercoledì 6 luglio 2022, alle ore 18.30, nella chiesa di Sant’Andrea della Valle.

 

4 luglio 2022

Ad Assisi partecipa al XXI Settimana Nazionale di Studi sulla spiritualità coniugale e familiare organizzato dall’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia

Ad Assisi partecipa al XXI Settimana Nazionale di Studi sulla spiritualità coniugale e familiare organizzato dall’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia.

Ad Assisi il primo ritiro di formazione per gli “animatori Laudato si’”

Aprire a livello parrocchiale «nuovi cammini per una ecologia integrale», come ha invitato a fare il recente Sinodo per l’Amazzonia. Sarà questo il compito principale dei nuovi “animatori Laudato si’” – anche chiamati “animatori Ls” – che opereranno nella diocesi di Roma. Per formare queste nuove figure pastorali è pensato il ritiro in programma il 7 e l’8 marzo ad Assisi, promosso dalla diocesi con diverse associazioni e movimenti: Caritas diocesana di Roma, Azione Cattolica di Roma, Comi (socio Focsiv), il Meic Roma e il Movimento dei Focolari di Roma.

«L’obiettivo è di formare, quali animatori Ls – spiega don Francesco Pesce, incaricato diocesano della Pastorale sociale e del lavoro – coloro che sentono il desiderio di animare le nostre parrocchie e comunità nel vivere la dimensione della Chiesa in uscita attenta al grido dei poveri e della terra nei rispettivi contesti, rispondendo a questa chiamata per diventare lievito di una conversione comunitaria». Gli animatori Ls della diocesi avranno l’opportunità di lavorare in rete con gli altri membri del Movimento cattolico mondiale per il clima.

In concreto, il ritiro di formazione «segue il modello “vedere, giudicare, agire” – anticipa don Pesce – e guida i partecipanti attraverso tre momenti: ascolto del canto del creato, contemplando la bellezza della Creazione che ci circonda; ascolto del grido del creato, rendendoci dolorosamente consapevoli dell’urgenza di un cambio di rotta nella direzione dell’ecologia integrale; azione per il creato, rispondendo all’invito alla missione per il creato, cercando di discernere i modi per prenderci cura della nostra casa comune sia come singoli che come comunità».

Per ulteriori informazioni e iscrizioni, contattare il Movimento cattolico mondiale per il clima: cecilia@catholicclimatemovement.global ed elena@catholicclimatemovement.global.

6 febbraio 2020

Ad Ariccia l’incontro in vista dell’assemblea diocesana

«Stiamo disegnando a poco a poco e insieme la bozza per il nuovo anno pastorale. Un lavoro graduale che vede il contribuito di tutti, dal popolo di Dio ai prefetti, ai vescovi e ai direttori degli uffici del Vicariato, e mette insieme questo con il concetto guida del Giubileo, “la speranza non delude”». Il vescovo Baldo Reina, vicegerente della diocesi di Roma, racconta con queste parole il lavoro che si è svolto tra ieri e oggi ad Ariccia, nella Casa Divin Maestro, dove si sono ritrovati insieme parroci prefetti, direttori e vicedirettori dei diversi Uffici della diocesi di Roma, vescovi ausiliari, membri dell’équipe sinodale diocesana. Una settantina di persone in tutti, tra sacerdoti e laici. Quando emerso durante la due giorni sarà ulteriormente «affinato», sottolinea ancora il vicegerente, e riportato poi alla comunità diocesana il 24 giugno. Nella festa di san Giovanni Battista, infatti, la basilica di San Giovanni in Laterano sarà cornice prima della Messa alle ore 17.30 e poi dell’assemblea diocesana, che inizierà al termine della celebrazione eucaristica.

Quelli trascorsi ad Ariccia «sono stati due giorni molto intensi – prosegue il vicegerente –. La prima parte del lavoro è consistita nel raccogliere quanto era emerso dalle assemblee dei consigli pastorali dell’8 maggio scorso e abbiamo fatto riecheggiare gli elementi preponderanti, più forti. Abbiamo raccolto il materiale intorno a grandi dee e proposte, delle nuvole di senso». A spiegare nel dettaglio il metodo utilizzato è Doretta Di Pompeo, referente dell’équipe sinodale diocesana insieme a don Stefano Cascio. «Abbiamo impiegato una tecnica che si ispira al design thinking – riferisce Di Pompeo – e quindi abbiamo cercato di decentrare il pensiero, allargarlo e trovare idee e soluzioni condivise. Abbiamo invitato ciascuno a scrivere delle frasi brevi su dei post-it e poi abbiamo messo insieme i post-it che contenevano concetti simili e parole comuni. Abbiamo così individuato alcune macroaree o nuvole di senso sulle quali poter costruire un progetto». Il punto di partenza sono state le schede e relazioni venute fuori dagli incontri svolti nei diversi settori della diocesi lo scorso 8 maggio, quando i vescovi ausiliari hanno incontrato i referenti dei consigli pastorali parrocchiali. «Abbiamo messo a disposizione il materiale raccolto e fatto emergere ciò che ci sembrava più significativo ed espressione forte di quello che è il sentire di questo momento», spiega ancora la referente dell’équipe sinodale diocesana.

Senza perdere di vista il grande evento che caratterizzerà la vita ecclesiale il prossimo anno, non solo nella diocesi di Roma: il Giubileo 2025. Per questo è intervenuto ad Ariccia anche don Francesco Scalzotto, officiale del Dicastero per l’Evangelizzazione, che ha presentato la Bolla di indizione.

31 maggio 2024

Ad Andrea Riccardi il Premio Paoline 2023

Foto DiocesiDiRoma/Gennari

In preparazione alla 57ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che si celebra domenica 21 maggio, il prossimo venerdì 19 maggio, alle ore 15, presso l’Università LUMSA, nella sede di via di Porta Castello 44, è in programma un incontro con Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, in dialogo con padre Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali Vicariato di Roma. Modererà Maurizio Di Schino, presidente dell’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) Lazio.

Promosso dall’Ufficio per le comunicazioni sociali del Vicariato di Roma, da Paoline Associazione Comunicazione e Cultura, da WeCa, da Ucsi Lazio, e con il patrocinio della Settimana della comunicazione organizzata annualmente da Paoline e Paolini, l’incontro vedrà al centro il tema scelto da Papa Francesco per questa 57a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali: Parlare col cuore. «Secondo verità nella carità» (Ef 4,15).

Il messaggio sottolinea che «parlare con il cuore è oggi quanto mai necessario per promuovere una cultura di pace laddove c’è la guerra; per aprire sentieri che permettano il dialogo e la riconciliazione laddove imperversano l’odio e l’inimicizia».

In considerazione del suo costante impegno per rendere vivo il miracolo dell’incontro, l’Associazione Comunicazione e Cultura Paoline ha deciso di assegnare al professor Andrea Riccardi il Premio Paoline 2023. A consegnare il riconoscimento sarà la superiora generale delle Figlie di San Paolo, suor Anna Caiazza.

Il riconoscimento così recita: «Al professor Andrea Riccardi riconoscendo il suo costante impegno per rendere vivo il ‘miracolo dell’incontro’ attraverso un servizio generoso fondato sulla carità che elimina tutte le differenze. “Un cuore che vede può arrivare a sentire nel proprio cuore anche il palpito dell’altro. Allora può avvenire il miracolo dell’incontro, che ci fa guardare gli uni gli altri con compassione, accogliendo le reciproche fragilità con rispetto”».

Il Premio Paoline Comunicazione e Cultura viene conferito annualmente a operatori dei media, registi, giornalisti, scrittori, artisti, sacerdoti o associazioni che si segnalano per aver dato la migliore espressione concreta, con un’opera o una attività, al messaggio del Papa per la Giornata mondiale delle comunicazioni Sociali.

18 maggio 2023

Ad agosto la diocesi in pellegrinaggio a Lourdes

Dal 24 al 27 agosto la diocesi di Roma promuove, come ogni anno, il tradizionale pellegrinaggio a Lourdes guidato dal cardinale vicario Angelo De Donatis, con l’organizzazione dell’Opera romana pellegrinaggi. È il primo pellegrinaggio in tempo di pandemia: un cammino di ringraziamento e di affidamento alla Vergine Maria, che ha accompagnato e ispirato la preghiera della diocesi fin dall’inizio del lockdown, con le celebrazioni quotidiane al santuario della Madonna del Divino Amore volute dal cardinale De Donatis fin dall’11 marzo scorso.

«Andremo a Lourdes per ringraziare la Vergine Maria e per affidarci una volta di più alla sua protezione materna», dichiara don Remo Chiavarini, amministratore delegato dell’Opera romana pellegrinaggi. «Abbiamo ascoltato le parole di Papa Francesco che ci hanno invitato a trarre frutto da questo tempo di crisi profonda, diffusa in tutti i Paesi – riflette il sacerdote –. Ricordiamo le sue parole: “Peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla, chiudendoci in noi stessi”. Proprio per non chiuderci, per dare nuovo vigore alla vita delle nostre comunità ed al nostro spirito missionario, abbiamo deciso di ritornare nei luoghi santi, dove più forte è l’azione dello Spirito, la vera sorgente dell’evangelizzazione. Abbiamo molti motivi per prenderci un tempo di preghiera in questi luoghi di speciale vicinanza al Signore. Possiamo ringraziarlo per aver protetto le nostre vite, ma anche chiedere aiuto per tutte le nostre necessità, così come consegnare nelle sue mani tutte le persone a noi care. Diamo alla nostra città un’occasione di rinforzare la fiducia e la speranza, di sentirci confortati e rassicurati, di crescere in un vero senso di solidarietà». Andare a Lourdes, conclude, «significa avere un momento di sosta, di silenzio e di contemplazione nella propria vita. Vivere un’esperienza di vera spiritualità per arrivare a Gesù tramite la tenerezza di Maria».

La partenza, come detto, è prevista il 24 agosto, a bordo di voli Albastar, dall’aeroporto di Roma Fiumicino. Arrivati a Lourdes, i partecipanti alloggeranno in albergo 4 stelle e ogni giorno potranno prendere parte a catechesi, celebrazioni eucaristiche, processioni, tutto nel rispetto delle normative sanitarie vigenti in Francia come pure in Italia, che prevedono l’utilizzo di dispositivi di protezione personale, come le mascherine, e distanziamento sociale. Al pellegrinaggio prenderanno parte anche i vescovi ausiliari monsignor Paolo Ricciardi, monsignor Guerino Di Tora, monsignor Gianpiero Palmieri e monsignor Paolo Selvadagi. Sono invitati inoltre a partecipare tutti i sacerdoti della diocesi, poiché quest’anno è saltato il tradizionale cammino del clero diocesano, che avrebbe dovuto portare i presbiteri in Libano subito dopo Pasqua.

E mentre si aprono le iscrizioni per il pellegrinaggio nella cittadina francese dove la Madonna apparve alla piccola Bernadette Soubirous, sono già in fase organizzativa altri due pellegrinaggi diocesani: saranno rispettivamente i vescovi ausiliari Guerino Di Tora e Daniele Libanori a condurre i fedeli romani in Terra Santa e a Fatima, nei mesi di settembre (dal 7 al 14) e di ottobre (dall’11 al 14).

Per ulteriori informazioni e iscrizioni, contattare l’Opera romana al numero 06.698961 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.30) oppure consultare il sito https://www.operaromanapellegrinaggi.org/it.

26 giugno 2020

Acr, iniziative di Quaresima per i giovani

Santa Croce in Gerusalemme

Un viaggio in Israele ma nel cuore di Roma, precisamente nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme, che sorge sul terreno che sant’Elena fece portare a Roma dalla Terra Santa, è quello che compiranno i ragazzi dell’Azione cattolica di Roma il prossimo sabato 12 marzo. Una giornata di condivisione, riflessione e preghiera in occasione della Quaresima. L’appuntamento è per le ore14.45.

Il programma prevede bans e animazione; poi i partecipanti esploreranno le bellezze della basilica attraverso una caccia al tesoro fotografica. Al termine della visita, una celebrazione presieduta da don Alfredo Tedesco, direttore del Servizio diocesano per la pastorale giovanile.

Nei giorni scorsi, inoltre, è partito un progetto di alternanza scuola lavoro con il liceo Tito Lucrezio Caro che coinvolge alcuni studenti del triennio. Il progetto intende offrire agli studenti un percorso di ricerca e studio sul tema della partecipazione dei cattolici alla vita civile e politica della città di Roma, particolarmente significativa in quanto Capitale d’Italia. Il progetto prevede la possibilità di utilizzare l’archivio storico dell’Azione cattolica, che ha sede in via della pigna 13/a presso il Centro diocesano e raccoglie numerosi fondi.

8 marzo 2022

Acr, il convegno degli educatori e la Messa con il cardinale De Donatis

«La vita di ogni bambino e ragazzo è inevitabilmente segnata da passaggi di vita. Alcuni costituiscono le naturali tappe che scandiscono la loro crescita e come tali possono essere preparati e accompagnati per tempo, altri invece avvengono in maniera improvvisa e rischiano di strappare la linearità delle loro vite. Come i bambini e i ragazzi vivono i passaggi di vita? Quali riti di passaggio gli consentono di diventare grandi? Come gli educatori possono accompagnare, sostenere e preparare il terreno, per permettere ai bambini e ai ragazzi di vivere al meglio questi svincoli ed imparare a camminare con le proprie gambe?». Si è posta questi interrogativi l’Azione Cattolica italiana, e cercherà di rispondere nel prossimo Convegno Nazionale degli Educatori dell’Azione Cattolica dei Ragazzi (ACR), che si svolgerà tra Sacrofano (Fraterna Domus) e Roma (Pontificia Università Lateranense) da venerdì 9 a domenica 11 dicembre 2022 e che avrà come titolo “PASSARE PER CRESCERE – I riti di passaggio nella vita dei ragazzi”.

Oltre 500 i partecipanti da tutte le diocesi d’Italia. Tre i momenti di approfondimento tematico: Passare insieme: i passaggi e i riti vissuti insieme alla comunità; Passare per credere: i passaggi nella vita di fede dei ragazzi; Passare per crescere: i passaggi nella costruzione della propria identità. Tra i partecipanti anche il cardinale vicario Angelo De Donatis, che presiederà la Messa sabato 10 dicembre alle 8.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano.

Nelle varie giornate interverranno inoltre don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano e fondatore dell’Associazione Kayròs; Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale dell’Ac; Andrea Porcarelli, docente di pedagogia generale e sociale all’Università di Padova; Ignazio Punzi, psicologo e psicoterapeuta, presidente dell’Associazione “L’Aratro e la Stella”; monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo di Orvieto-Todi e assistente ecclesiastico generale dell’Ac; Lucia Vantini, docente di filosofia e di teologia fondamentale. Coordinano i lavori, Annamaria Bongio e Maurizio Tibaldi, responsabile e vice responsabile nazionali dell’Azione Cattolica dei Ragazzi. Con loro, l’assistente centrale dell’ACR, don Francesco Marrapodi.

6 dicembre 2022

Acr all’Angelus con il Papa: «Pace nella nostra città e nel mondo»

«Adesso sono arrivati i compagni». Così Papa Francesco ha accolto ieri, al termine dell’Angelus, alla finestra del Palazzo apostolico vaticano, due ragazzi dell’Azione cattolica della diocesi di Roma, che ha concluso, con la Carovana della Pace, il mese di gennaio dedicato al tema della pace. A tutti i ragazzi presenti in piazza San Pietro il saluto di Papa Francesco. «Saluto con affetto i ragazzi e le ragazze dell’Azione cattolica, delle parrocchie e delle scuole cattoliche della diocesi di Roma – ha aggiunto il Pontefice –. Anche quest’anno, accompagnati dal vescovo ausiliare monsignor Selvadagi, dai vostri genitori ed educatori e dai sacerdoti assistenti, siete venuti numerosi al termine della Carovana della Pace. Vi ringrazio per questa iniziativa».

Poi, i due ragazzi accanto al Papa hanno letto un messaggio a nome dell’Acr di Roma. «Siamo qui insieme a te, ai nostri genitori, educatori e amici per gridare la voglia di pace alla nostra città e al mondo intero!». «Anche quest’anno – hanno aggiunto –, ci siamo impegnati a fare delle piccole rinunce e aiutare bambini e famiglie di due villaggi, in Pakistan, con l’associazione ‘Missione Bhatti onlus’ e in Kenya con l’associazione ‘l’Africa Chiama onlus’, sostenendoli nei loro bisogni primari». Ricordando che «in quest’anno associativo stiamo imparando a capire come, con il nostro impegno e i piccoli gesti quotidiani, possiamo rendere migliore la nostra città», i ragazzi di Ac hanno manifestato il loro proposito: «Noi oggi abbiamo voluto portare un po’ di quel rumore e confusione positiva per farci sentir e per poter lanciare i nostri messaggi di pace!».

27 gennaio 2020

Articoli recenti