5 Maggio 2025

Da Lourdes a Roma «desiderando conversione personale e comunitaria» (video all’interno)

«Rinnovati, ripartiamo, con un desiderio di una conversione personale e comunitaria che continui (…) Oggi, con un po’ di dispiacere per il fatto che lasciamo Lourdes, vogliamo desiderare di portare nelle nostre case quest’aria di pace». Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis, nell’ultima omelia del Pellegrinaggio diocesano 2018 a Lourdes, ha voluto affidare i pellegrini e la chiesa di Roma a Maria, «intonando un Magnificat nuovo». Il porporato ha voluto sottolineare come «l’anima della chiesa di Roma magnifica il Signore, perché continua a guardare le persone semplici, gli umili della nostra città, che ogni giorno servono Lui e i fratelli, nel nascondimento e con fedeltà».

Il pensiero è poi andato alle «grandi cose» che il Signore ha compiuto «nelle nostre comunità, grazie a pastori santi e sapienti, a religiosi e religiose che si sono spesi a causa del Vangelo, a famiglie che sono cresciute nella fede e nell’accoglienza, a genitori che educano alla fede i loro figli; a tanti laici che sono la forza quotidiana delle nostre parrocchie».

«L’anima della chiesa di Roma – ha continuato il Cardinale Vicario – magnifica il Signore per le tante persone che, pur nella sofferenza, sono segno di affidamento a Dio, in una offerta quotidiana per la salvezza del mondo; per coloro che, pur nella povertà, mettono in moto l’amore e suscitano il servizio di tante persone generose, che danno tempo ed energie per il bene degli altri. L’anima della chiesa di Roma magnifica il Signore per gli anziani che con la loro esperienza e sapienza continuano a fecondare di grazia le nostre famiglie, per i nonni che sognano cose belle per i loro nipoti».

E ancora: «L’anima della chiesa di Roma magnifica il Signore per i giovani che sono in ricerca, per i giovani che con la loro freschezza rendono viva la Chiesa, per i giovani che hanno sete di essere ascoltati, accompagnati, amati. In particolare preghiamo per il Sinodo che si celebrerà tra poco più di un mese, perché la Chiesa si metta in vero ascolto dei giovani, per aiutarli a discernere la vocazione che Dio ha pensato per loro». Infine l’affidamento a Maria con le parole di San Giovanni Paolo II: «A te, aurora della salvezza, consegniamo il nostro cammino, perché sotto la tua guida tutti gli uomini scoprano Cristo, luce del mondo».

 

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«La santità è di moda, il sogno di Dio su di noi» (video all’interno)

La santità è una «meta desiderabile», una «chiamata che Dio rivolge a ciascuno di noi». Il cardinale vicario Angelo De Donatis dedica a questo tema la catechesi di mercoledì pomeriggio, 29 agosto, in una basilica del Rosario gremita di pellegrini italiani. «Vorrei richiamare l’attenzione su quella lettera così bella sulla santità che ci ha scritto Papa Francesco, in modo che tornando a casa dopo questo bellissimo pellegrinaggio, ognuno di noi è invitato a iniziare la lettura e la meditazione di questa lettera, Gaudete et exsultate». Un testo non lungo, ma di una «bellezza straordinaria», lo definisce il porporato. E annuncia una iniziativa diocesana dedicata all’esortazione apostolica del Santo Padre: degli incontri nella basilica di San Giovanni in Laterano, il secondo lunedì del mese, che prenderanno il via l’8 ottobre.

«Forse qualcuno pensa che questo non sia un tema che ci riguarda», dice il cardinale vicario, ma non è così. «Questa lettera – spiega – è una sfida che va affrontata: cioè mostrare l’attualità perenne della santità cristiana. Possiamo dire che la santità cristiana è di moda». Ancora, «è il sogno che Dio ha su di noi». «Il contrario della santità – prosegue – è accontentarsi di una esistenza mediocre, annacquata, una esistenza inconsistente. Essere cristiani significa ricevere da Dio il dono di una vita bella, di una vita ricca di senso, di una vita piena di gusto. Mettersi in un cammino che renda più vivi e più umani».

Al termine della catechesi, si è tenuto un momento di festa organizzato dall’Opera romana pellegrinaggi, durante il quale è stato fatto un piccolo omaggio a quanti festeggiavano compleanni o anniversari particolari. Tra i premiati, anche una coppia che partecipava al pellegrinaggio per la quarantesima volta. Quindi il cardinale vicario ha avuto un incontro con i consacrati e le consacrate di Roma, a cui ha partecipato anche don Antonio Panfili, vicario episcopale per la vita consacrata. Infine, la recita del Rosario.

30 agosto 2018

«Siate come i servi di Cana» (video all’interno)

«Il segno delle nozze di Cana risuona oggi, in questo luogo, come un invito alla gioia del Vangelo. Una gioia sovrabbondante, umanamente al di là delle nostre attese. Gesù ha compiuto il suo primo miracolo per ricordare all’uomo che Dio viene per darci gioia, per donare se stesso. Lui non ci toglie nella, ma ci dà tutto. Lui vuole farci sorridere». Il cardinale Angelo De Donatis comincia così l’omelia della Messa internazionale, celebrata questa mattina – mercoledì 29 agosto – a Lourdes, nel terzo giorno del tradizionale pellegrinaggio diocesano. Riprende il tema del cammino, il vicario del Papa per la diocesi di Roma, che coincide con quello che accompagna le attività di quest’anno nel santuario: “Fate quello che vi dirà”, la frase rivolta da Maria ai servi durante le nozze di Cana.

«Dopo quelle parole sorridenti – prosegue De Donatis – il Vangelo non ci racconta le reazioni dei servi, i loro pensieri. Abituati a servire essi accolgono l’invito di Maria e di Gesù come un comando cui obbedire». Ed è così, aggiunge il porporato, che dobbiamo fare anche noi: «Fate quello che Gesù vi dirà, date spazio alla sua Parola, ogni giorno, e rispondendo con la preghiera – esorta i fedeli –. Fate quello che Gesù vi dirà, cogliendo i piccoli grandi segni del suo passaggio quotidiano, in un gesto di servizio, in un incontro con una persona bisognosa, o nella gioia di condividere il cammino di fede in una comunità parrocchiale. Fate quello che Gesù vi dirà, fuggendo la monotonia del quotidiano certi che chi si fida di Dio sa che Lui trasformerà quell’ordinario nello straordinario dono della sua presenza d’amore».

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29 agosto 2018

La confessione per «rinnovare la carta di identità cristiana»

È dedicata alla riconciliazione la Messa con cui si apre la seconda giornata del pellegrinaggio diocesano a Lourdes, quella di oggi, martedì 28 agosto. Nella Grotta di Massabielle, davanti a centinaia di fedeli, il cardinale vicario Angelo De Donatis presiede la celebrazione eucaristica. La Vergine Maria che aveva chiesto a Bernadette “penitenza, penitenza, penitenza”, «oggi è davanti a noi – dice il porporato nell’omelia –, come una madre, per invitarci a riconoscere che solo se torniamo veramente a Dio siamo felici».

«Se noi siamo a Lourdes quest’anno – continua – non è solo per prendere un po’ di acqua o per fare un bagno di purificazione, ma perché Maria ci invita a diventare santi. Sì, perché la santità è la chiamata di tutti, non di pochi eletti, come ci ha ricordato il Papa nella recente esortazione Gaudete et exsultate».

Nell’esortazione apostolica, il Santo Padre definisce le Beatitudini come “la carta di identità del cristiano”. De Donatis riprende la metafora, ed esorta i presenti al sacramento della riconciliazione: «Se vuoi rinnovare la tua carta di identità cristiana – è l’invito del cardinale vicario – approfitta oggi del dono della confessione e chiedi di essere d’ora in poi persona di misericordia. (…) La misericordia è lì, già scorre in te. Questa sorgente non si esaurisce mai, neanche nelle notti della tua vita. Dio è amore. Dio è misericordia infinita. Dio non ti lascia solo mai. Ne è prova il fatto che ci ha dato Maria come madre, che in questo luogo ci aspettava da tempo, per ridonarci pace».

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28 agosto 2018

«Ripartire dall’Abc della fede»: la prima Messa del cardinale De Donatis da Lourdes (video all’interno)

Una Messa offerta «per i giovani della diocesi» apre ufficialmente il pellegrinaggio diocesano a Lourdes, lunedì 27 agosto. A presiederla è il cardinale vicario Angelo De Donatis, nella basilica di San Pio X, alle ore 21, che dà il suo personale benvenuto ai numerosi partecipanti, arrivati in aereo e in nave. «Per tutti – dice – c’è un invito a nozze. In questo pellegrinaggio diocesano, nell’anno in cui il tema pastorale di Lourdes è “Fate quello che vi dirà”, questo luogo diventa Cana di Galilea. Anche se voi avete deciso di venire a Lourdes o qualcun altro lo ha deciso per voi, ora scopriamo che in realtà Dio vi ha voluti, Dio vi ha chiamati, vi ha invitati. E per tutti voi è stato imbandito un banchetto di nozze».

Poi ripercorre la storia di Bernadette, e dei suoi incontri con “Aquerò”, “quella là”, come la giovane chiamava la Vergine Maria. «L’11 febbraio 1858 – racconta il porporato nell’omelia – Bernadette era qui, per raccogliere legna, in un luogo allora periferico e malfamato. Avverte una folata di vento, vede una luce nella grotta, scorge una signora vestita di bianco. Nel cuore di questa adolescente già segnata dalle sofferenze della vita e dalla povertà estrema della sua famiglia, si accende una luce, si risveglia la Gioia di un incontro». I pellegrini giunti nella cittadina sui Pirenei, dice ancora De Donatis, sono qui proprio «per recuperare il vino della Gioia». E per farlo, bisogna «ricominciare dall’Abc della fede, rinunciare all’uomo vecchio e prenderci tempo, anche per farci un segno di croce come mai lo abbiamo fatto prima d’ora. Riscoprendo che solo attraverso la croce noi possiamo, come il seme caduto in terra per morire, portare frutto».

«Come Bernadette davanti alla bella Signora – prosegue il cardinale vicario – anch’io mi metto con tutto me stesso davanti a Dio. Come un bambino che deve imparare, come un adolescente che deve crescere… Questo è un invito rinnovato a tutta la diocesi di Roma, che si ritrova sulle rive del Gave come Bernadette, senza scarpe, come Mosè che si toglie i sandali riconoscendo con umiltà, anche se ancora in modo confuso, che il luogo su cui siamo è terra santa».

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28 agosto 2018

Papa ai giovani italiani: «Non abbiamo paura», la vita è «una corsa buona»

Correre forte, in avanti, senza paura. Più veloci degli adulti, superando il loro passo timoroso. Correre perché il cuore batte all’impazzata, non perché non si ha mai tempo per le troppe cose da fare. Correre verso le periferie, per costruire un’umanità fraterna, perché il mondo ha bisogno di fratellanza. Dal tramonto romano all’alba di «quella mattina inimmaginabile che ha cambiato per sempre la storia dell’umanità»: è l’itinerario, esigente, proposto da Papa Francesco ai 50mila giovani che da 195 diocesi italiane hanno camminato insieme in pellegrinaggio per convergere sulla Capitale (lo scorso 11 agosto) da mille strade, come recita il motto dell’iniziativa organizzata dal Servizio nazionale della Cei per la pastorale giovanile.

La figura scelta, nel saluto finale al Circo Massimo, come faro per le scelte dei giovani – aspettando il Sinodo che ad ottobre sarà a loro dedicato – è quella di Giovanni: il discepolo che arriva primo al sepolcro vuoto di Gesù «certamente perché è più giovane, ma anche perché non ha smesso di sperare».

Insieme a lui, dialogando a braccio in risposta alle domande dei giovani, il Papa ha citato come esempio il Santo di cui ha scelto di portare il nome: Francesco d’Assisi, un giovane che, sognando in grande, ha cambiato la storia dell’Italia. Il clericalismo «è una perversione», e la Chiesa «senza testimonianza è soltanto fumo», l’altro monito nel «botta e risposta» con i giovani.

«Non abbiamo paura!»: l’invito prima del congedo riecheggia le parole di Giovanni Paolo II ma con un «noi» ancora più inclusivo. «A tutti voi auguro la buonanotte, e domani arrivederci in piazza San Pietro», ha detto ancora a braccio il Papa prima di lasciare il Circo Massimo, dando lui stesso ai giovani l’appuntamento per domani mattina in piazza San Pietro, preceduto dalla Messa con il card. Bassetti. Prima, però, c’è la Notte bianca da vivere in una ventina di chiese, con momenti di arte, cultura e spiritualità.

«Grazie per questo incontro di preghiera, in vista del prossimo Sinodo dei Vescovi». Comincia con queste parole il saluto del Papa, dopo il bagno di folla delle decine di migliaia di giovani che hanno passato due ore intense dialogando con lui. «Avete attraversato i luoghi dove la gente vive e lavora», il riferimento ai pellegrinaggi delle 195 diocesi che si sono date appuntamento a Roma per la «due giorni» col successore di Pietro: «Spero che abbiate respirato a fondo le gioie e le difficoltà, la vita e la fede del popolo italiano». Poi il brano del Vangelo di Giovanni che racconta la corsa di Maria Maddalena, Pietro e Giovanni al sepolcro vuoto di Gesù, in «quella mattina inimmaginabile che ha cambiato per sempre la storia dell’umanità».

Tutti corrono, tutti sentono l’urgenza di muoversi. «Abbiamo tanti motivi per correre: spesso solo perché ci sono tante cose da fare e il tempo non basta mai», dice il Papa: «A volte ci affrettiamo perché ci attira qualcosa di nuovo, di bello, di interessante. A volte, al contrario, si corre per scappare da una minaccia, da un pericolo… I discepoli di Gesù corrono perché hanno ricevuto la notizia che il corpo di Gesù è sparito dalla tomba». Da quella mattina, la storia non è più la stessa: «Da quell’alba del primo giorno dopo il sabato, ogni luogo in cui la vita è oppressa, ogni spazio in cui dominano violenza, guerra, miseria, là dove l’uomo è umiliato e calpestato, in quel luogo può ancora riaccendersi una speranza di vita».

«Non accontentatevi del passo prudente di chi si accoda in fondo alla fila», l’imperativo per il popolo giovane, a cui il Papa chiede «il coraggio di rischiare un salto in avanti, un balzo audace e temerario per sognare e realizzare come Gesù il Regno di Dio, e impegnarvi per un’umanità più fraterna», perché abbiamo bisogno di fratellanza. «Sarò felice di vedervi correre più forte di chi nella Chiesa è un po’ lento e timoroso», confessa Francesco: «La Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede. E quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti, abbiate la pazienza di aspettarci, come Giovanni aspettò Pietro davanti al sepolcro vuoto». Camminare insieme è accogliere l’altro «senza pregiudizi e chiusure: Camminare soli permette di essere svincolati da tutto, ma camminare insieme ci fa diventare un popolo, il popolo di Dio». Come recita un proverbio africano: «Se vuoi andare veloce, corri da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme a qualcuno».

«Gesù Cristo non è un eroe immune dalla morte, ma colui che la trasforma con il dono della sua vita». Nel Vangelo di Giovanni, «c’è l’umanità ferita che viene risanata dall’incontro con il Maestro; c’è l’uomo caduto che trova una mano tesa alla quale aggrapparsi; c’è lo smarrimento degli sconfitti che scoprono una speranza di riscatto. Non è la rappresentazione della sublime perfezione divina, quella che traspare dai segni di Gesù, ma il racconto della fragilità umana che incontra la grazia che risolleva», il commento di Francesco.

«Non abbiamo paura!», l’esortazione finale. «Non stiamo alla larga dai luoghi di sofferenza, di sconfitta, di morte», il monito: «Quanti sepolcri oggi attendono la nostra visita. Il signore mi ama! Sono amato, sono amata», la frase che il Papa ha esortato i giovani a ripetersi tornando a casa: «Allora la vita diventa una corsa buona, senza ansia, senza paura. Una corsa verso Gesù e verso i fratelli, col cuore pieno di amore, di fede e di gioia». M. Michela Nicolais (Agenzia Sir)

Caritas, al via il corso di medicina delle migrazioni

ROMA 5-3-2008 POLIAMBULATORIO CARITAS ALLA STAZIONE TERMINI FARMACIA

Sono aperte le iscrizioni per il XXVII Corso base di medicina delle migrazioni organizzato dalla Caritas di Roma con il patrocinio della Società italiana di medicina delle migrazioni. L’iniziativa, coordinata da operatori con esperienza pluriennale nel campo della sanità delle migrazioni, è indirizzata a medici, personale infermieristico, assistenti sociali, operatori sociosanitari, mediatori culturali e altre figure professionali interessate a migliorare le loro conoscenze nella medicina delle migrazioni.

È un corso di primo livello, per condividere alcune acquisizioni indispensabili per ridurre barriere conoscitive, relazionali, organizzative e favorire un reale esercizio del diritto alla salute per tutti.

Il corso è a numero programmato: 40 partecipanti di cui almeno 20 non residenti nel Lazio. Le lezioni si svolgeranno dal 10 al 12 ottobre 2018 presso la “Cittadella della Carità – Santa Giacinta” (via Casilina Vecchia, 19).

Per informazioni e iscrizioni: www.caritasroma.it

27 agosto 2018

Al via il pellegrinaggio diocesano a Lourdes

Al via oggi, lunedì 27 agosto, il pellegrinaggio diocesano a Lourdes, che si concluderà giovedì 30. L’organizzazione tecnica è dell’Opera romana pellegrinaggi, che accompagnerà i fedeli in aereo o in nave. A guidare il cammino sarà il cardinale vicario Angelo De Donatis, che in una lettera indirizzata ai parroci scrive: «Questo appuntamento viene proprio alla ripresa della vita pastorale, dopo la pausa estiva. Saranno giorni di condivisione con la nostra gente e tra di noi, in uno spirito di comunione e di accoglienza delle indicazioni pastorali che ci verranno consegnate per l’anno che ci aspetta». Parteciperanno i vescovi ausiliari della diocesi Guerino Di Tora e Paolo Ricciardi.

Quest’anno si celebra il 160° anniversario delle apparizioni della Beata Vergine Maria a santa Bernadette Soubirous. Sottolinea in proposito l’amministratore delegato dell’Orp, monsignor Remo Chiavarini: «Il Santuario di Lourdes è la grande possibilità offerta all’uomo per riconciliarsi con Dio e con la propria storia personale. È la strada che attraverso Maria porta a Gesù, alla riscoperta del Vangelo». Per la prima volta, poi, Opera romana pellegrinaggi e Unitalsi porteranno insieme i pellegrini nella cittadina sui Pirenei, in una «comunione spirituale – dichiara ancora monsignor Chiavarini – con cui iniziare con slancio il nuovo anno pastorale».

Il pellegrinaggio diocesano farà suo il tema proposto per quest’anno dal Santuario: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela” (Gv 2, 5). «Questo 2018 può essere l’occasione di un ritorno alle sorgenti, Maria e Bernadette – spiegano dal Santuario di Lourdes con una nota –: due piccole donne il cui silenzioso incontro riecheggia la parola eterna d’amore che il frastuono della nostra vita frenetica, delle nostre angosce e delle nostre paure, non permette più di percepire».

Le giornate dei pellegrini saranno scandite da celebrazioni, incontri e visite ai luoghi legati alla vita di Bernadette e alle apparizioni mariane: dalla Grotta alle diverse basiliche. Mercoledì 29 si terrà la catechesi del cardinale De Donatis nella Basilica del Rosario; quindi, alle 18, il vicario del Papa per la diocesi di Roma presiederà la recita del Rosario dalla Grotta delle Apparizioni, che verrà trasmessa in diretta da Tv2000. La giornata del 29 si concluderà con la fiaccolata. Giovedì 30, prima del rientro, spazio alla preghiera personale e bagno nelle piscine.

27 agosto 2018

12 AGOSTO. INCONTRO NAZIONALE CON I GIOVANI ITALIANI

12 AGOSTO. INCONTRO NAZIONALE CON I GIOVANI ITALIANI

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