20 Maggio 2025

70 anni dalla morte di Alcide De Gasperi, «maestro e testimone»

La tomba di Alcide De Gasperi nell'atrio della basilica di San Lorenzo fuori le Mura (foto Diocesi di Roma / Gennari)

«Il suo profilo storico e la sua azione politica sono ormai patrimonio consolidato e diffuso non soltanto nella storiografia ma nella coscienza degli Italiani e certamente di ampia parte dell’Europa; per questo motivo innalziamo il nostro rendimento di grazie al Signore mentre gli chiediamo di accompagnare il cammino complesso del nostro Paese». Il vicegerente della diocesi di Roma, il vescovo Baldo Reina, ha esordito così nell’omelia della Messa per i 70 anni dalla morte del Servo di Dio Alcide De Gasperi, celebrata lo scorso 19 agosto nella basilica di San Lorenzo fuori le Mura. Prima della cerimonia, le autorità nazionali e il sindaco di Roma hanno deposto corone di alloro davanti al monumento funebre dello statista posto nell’atrio della basilica. Alla celebrazione hanno partecipato, tra gli altri, Angelino Alfano, presidente della Fondazione De Gasperi, Armando Tarullo, vicepresidente, Paolo Alli, segretario generale, e Martina Bacigalupi, direttrice della Fondazione.

«Siamo consapevoli – ha proseguito il vescovo – che la celebrazione di quest’anno assume un significato particolare poiché si sta per chiudere la fase diocesana del processo di beatificazione; la raccolta e lo studio delle testimonianze e degli scritti del presidente De Gasperi danno forma a una esemplarità di vita a tutto tondo in cui spiritualità, impegno politico, visione del futuro e servizio alla chiesa si intrecciano in una sintesi davvero evangelica che non è soltanto pratica di fede ma dimensione autentica di essa». La causa, lo ricordiamo, è stata aperta a Trento nel 1993.

«I modelli che la Chiesa ci mette davanti – ha proseguito monsignor Reina – servono a stimolare i nostri passi, perché il Vangelo vissuto da questi nostri fratelli sia per tutti noi, oggi, la vera bussola che orienta scelte e programmi di vita. In particolare, in questa celebrazione, volgiamo lo sguardo all’esemplarità di Alcide De Gasperi, alla sua spiritualità, vero motore di ciò che è riuscito a realizzare nella sua vita e nelle delicate responsabilità a lui affidate. Questo nostro fratello ha compreso nella preghiera e nel confronto costante con la Parola che l’amore di Dio accolto e incarnato realizza il vero bene in noi e attorno a noi».

Partendo dal brano evangelico di Matteo, il vicegerente ha messo in risalto alcuni tratti della spiritualità di De Gasperi; in particolare l’umiltà, il primato di Dio e la pazienza. Rileggendo la Dichiarazione all’Assemblea Generale della Conferenza di Parigi dl 10 agosto 1946 colpisce, infatti, il tratto umile con cui si pone: «Prendendo la parola in questo consesso mondiale – furono le parole dello statista –, sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me, e soprattutto la mia qualifica di ex nemico, che mi fa considerare imputato…Signori è vero; ho il dovere innanzi alla Coscienza del mio Paese e per difendere la vitalità del mio popolo di parlare come italiano…». De Gasperi, ha spiegato monsignor Reina, ci ha lasciato la lezione di «essere umili per coltivare progetti di bene e di grandezza nella dignità. Una lezione questa che non deve rimanere nella memoria delle cose passate – ha aggiunto –, ma che deve significare qualcosa per il presente e per il futuro che si vuole costruire».

Ancora, si è soffermato sul primato di Dio. De Gasperi «fu un cercatore di Dio, ne coltivò l’amicizia nella preghiera personale, nella stesura di tante preghiere, nel confronto quotidiano con la Parola e nel nutrimento dell’Eucarestia. Affermando il primato di Dio riconosce che il tratto della fede – personale e personalmente vissuta – esercita ovunque una pressione costante sulla vita sociale che si muova in regime di libertà».
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Infine, la pazienza. «È con pazienza – ha osservato il vescovo Reina – che De Gasperi affronta il lungo impegno politico; in particolare – anche per gli scenari che stiamo vivendo – mi piace ricordare il suo impegno paziente per il progetto dell’Unione Europea anche con la proposta della Comunità Europea della Difesa, oltreché con l’avvio della Comunità dell’energia del carbone e dell’acciaio. Sappiamo che gli stessi problemi affrontati da De Gasperi sono resi attuali da una terribile emergenza bellica proprio ai due lati o confini dell’europea. In tante occasioni Papa Francesco ha ribadito la necessità del negoziato per porre fine ai conflitti. Ecco, la pazienza di tessere relazioni, di ricucire gli strappi, di lavorare a progetti di pace e di sviluppo, di disarticolare la guerra con la cultura della pace e della riconciliazione».

De Gasperi, ha concluso il vicegerente, è stato «un valido esempio per noi e per il nostro tempo», un «maestro e testimone», un cristiano che «ha incarnato il Vangelo sapendolo vivere in pienezza». «De Gasperi ha dato tutto quello che aveva, intelligenza, passione, progetti, visione politica, per tutti e, in particolare per i tanti poveri del suo tempo; è stato un grande politico che si è formato e nutrito nella dimensione spirituale della sua fede religiosa. Invochiamo il suo aiuto e la sua intercessione; ci lasciamo interrogare dalla sua lezione politica e istituzionale per riavviare processi di autentico sviluppo sociale e morale del nostro Paese consapevoli che il Vangelo è in grado di costruire società giuste, che il comandamento dell’Amore verso Dio e verso il prossimo cambia ciò che umanamente appare sconfitto, che la fede rende forti e annienta le paure e l’istinto alla guerra che abita il cuore dei popoli… Alcide De Gasperi ci doni la forza di diventare pagine di Vangelo per essere cristiani segnati dalla gioia e dal desiderio di regalarla al mondo».

21 agosto 2024

7 PASSI IN FAMIGLIA – Parrocchia San Martino I Papa

Una serie di 7 incontri per confrontarsi insieme sulla famiglia ispirandosi all’Amoris Laetitia di Papa Francesco.

Un’occasione preziosa, per tutti i genitori dei bambini e dei ragazzi della catechesi per l’iniziazione cristiana, e per quanti volessero liberamente aggiungersi.

Un’occasione per fare conoscenza, creare nuove amicizie in seno alla Parrocchia, famiglia di famiglie, e riflettere insieme sulla famiglia, la genitorialità, l’educazione umana e cristiana delle nuove generazioni.

 

San Martino I Papa

 

69° Giornata del Ringraziamento

69° Giornata del Ringraziamento

67° Giornata mondiale dei malati di lebbra

67° Giornata mondiale dei malati di lebbra.

53° anniversario di ordinazione sacerdotale di Papa Francesco: gli auguri della diocesi di Roma

Tutta la comunità diocesana di Roma si stringe attorno al suo vescovo Papa Francesco nel 53° anniversario di ordinazione sacerdotale, ed esprime gli auguri più sinceri e sentiti in questa data speciale.

È il 13 dicembre 1969 quando José Mario Bergoglio viene ordinato sacerdote dall’arcivescovo Ramón José Castellano, a Buenos Aires. Prosegue quindi la preparazione tra il 1970 e il 1971 in Spagna, e il 22 aprile 1973 emette la professione perpetua nei gesuiti. Di nuovo in Argentina, è maestro di novizi a Villa Barilari a San Miguel, professore presso la facoltà di teologia, consultore della provincia della Compagnia di Gesù e rettore del Collegio.

Il 31 luglio 1973 viene nominato provinciale dei gesuiti dell’Argentina. Sei anni dopo riprende il lavoro nel campo universitario e, tra il 1980 e il 1986, è di nuovo rettore del collegio di San Giuseppe, oltre che parroco ancora a San Miguel. Nel marzo 1986 va in Germania per ultimare la tesi dottorale; quindi i superiori lo inviano nel collegio del Salvatore a Buenos Aires e poi nella chiesa della Compagnia nella città di Cordoba, come direttore spirituale e confessore.

È il cardinale Quarracino a volerlo come suo stretto collaboratore a Buenos Aires. Così il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno riceve nella cattedrale l’ordinazione episcopale proprio dal cardinale. Come motto sceglie Miserando atque eligendo e nello stemma inserisce il cristogramma ihs, simbolo della Compagnia di Gesù. È subito nominato vicario episcopale della zona Flores e il 21 dicembre 1993 diviene vicario generale. Nessuna sorpresa dunque quando, il 3 giugno 1997, è promosso arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Passati neppure nove mesi, alla morte del cardinale Quarracino gli succede, il 28 febbraio 1998, come arcivescovo, primate di Argentina, ordinario per i fedeli di rito orientale residenti nel Paese, gran cancelliere dell’Università Cattolica.

Nel Concistoro del 21 febbraio 2001, Giovanni Paolo II lo crea cardinale, del titolo di san Roberto Bellarmino. Nell’ottobre 2001 è nominato relatore generale aggiunto alla decima assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, dedicata al ministero episcopale. Intanto in America latina la sua figura diventa sempre più popolare. Nel 2002 declina la nomina a presidente della Conferenza episcopale argentina, ma tre anni dopo viene eletto e poi riconfermato per un altro triennio nel 2008. Intanto, nell’aprile 2005, partecipa al conclave in cui è eletto Benedetto XVI. Viene eletto Papa il 13 marzo 2013.

13 dicembre 2022

51 anni di Sant’Egidio, la Messa del cardinale De Donatis

Cinquantuno anni di amicizia con i poveri, con i senza dimora, con gli anziani, con i disabili. Di impegno nella lotta alla diffusione dell’Aids, con il programma Dream. Accanto ai rifugiati, grazie ai corridoi umanitari. Vicini ai bambini, con le Scuole della Pace. Sono numerosi i fronti su cui è presente, ormai da più di mezzo secolo, la Comunità di Sant’Egidio, fondata da Andrea Riccardi nel 1968. L’anniversario sarà festeggiato sabato 9 febbraio alle 17.30 (ingresso a partire dalle 16.30) con la Messa nella basilica di San Giovanni in Laterano, presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Alla liturgia seguirà un momento di festa con tutti i partecipanti.

«Con un nome scelto negli anni Settanta dal luogo dove aveva trovato stabilità, la chiesa e il monastero di Sant’Egidio, nel cuore di Trastevere, è partita un’avventura che ha portato la Comunità nelle periferie umane ed esistenziali dei diversi continenti, dall’impegno tra i poveri di ogni condizione – rivendicano dalla Comunità –. Oggi Sant’Egidio è presente in tutti i continenti, con oltre 60mila persone di tutte le età e condizioni sociali, ha celebrato quest’anno il suo cinquantesimo anniversario guardando al futuro e all’impegno che l’attende, in un mondo globalizzato ma sempre più privo di riferimenti».

7 febbraio 2019

50 anni di sacerdozio di Francesco. La preghiera della “sua” diocesi

«Carissimi, il 13 dicembre 1969 Papa Francesco veniva ordinato sacerdote. Rendiamo grazie al Signore per questi 50 anni di ministero, di cui 27 di episcopato». Inizia così la lettera che il cardinale vicario Angelo De Donatis ha inviato oggi, 4 dicembre, ai presbiteri, ai religiosi e ai fedeli laici della diocesi per invitare alla preghiera di ringraziamento per «il dono delle sue mani consacrate 50 anni fa, che sono levate in alto per intercedere per noi, e che sono protese verso tutti per distribuire amore».

Nella solennità dell’Immacolata Concezione, dal vicario arriva dunque l’invito a pregare per il nostro Vescovo Papa Francesco in tutte le Sante Messe aggiungendo questa intenzione nella preghiera dei fedeli:

Per Papa Francesco che il prossimo 13 dicembre
celebra il cinquantesimo di ordinazione sacerdotale:
il Signore che lo ha chiamato a essere
amministratore dei Santi Misteri e Vescovo di Roma
lo guidi e lo sostenga con la grazia del suo Spirito
e gli doni la consolazione che deriva dalla preghiera di tutta la Chiesa.

Preghiamo.

 

4 dicembre 2019

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