18 Dicembre 2025

Al via il catecumenato per i fidanzati

Parte venerdì sera il nuovo progetto diocesano “A sposarsi s’impara”, il catecumenato per i fidanzati promosso e curato dall’Ufficio catechistico diocesano in sinergia con il Centro per la pastorale familiare. Suddiviso in tre tappe, si svolgerà in parallelo, nelle stesse date (da ottobre a maggio), nelle parrocchie romane di San Saturnino (zona corso Trieste), e di San Giovanni Battista de La Salle (al Torrino), ma è aperto a tutti.

«I primi due mesi del cammino – spiega don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico – sono articolati in tre moduli cui corrispondono altrettante tematiche», che verranno affrontate «dal punto di vista antropologico e psicologico ma alla luce della dimensione spirituale e di fede», perché «l’obiettivo è guardare all’uomo che è abitato dallo Spirito». Si comincia «con il tema dell’identità, maschile e femminile, al fine di riconoscere come la differenza, che comporta delle difficoltà, è anche motivo di arricchimento reciproco», spiega il sacerdote. Di seguito, la riflessione «sulla distinzione tra bisogni, aspettative e desideri rispetto al sacramento del matrimonio – continua Cavallini –: è importante verbalizzare questi tre livelli diversi di prospettiva non solo per riconoscere il pensiero dell’altro ma soprattutto per fare ordine dentro di sé come singolo e poi come coppia».

Infine, spazio all’analisi «delle relazioni di origine dei fidanzati perché influiscono e influenzano inevitabilmente la nuova relazione che si desidera costruire – dice ancora Cavallini –, considerando che è nelle relazioni che si gioca la realizzazione di vita sia affettiva che spirituale della persona». Agli incontri nelle parrocchie si aggiungono, a conclusione di ciascuno dei tre grandi momenti in cui il corso è organizzato, «esperienze di ritiro o comunque “in uscita” – spiega il direttore dell’Ufficio catechistico –: per il 15 dicembre è in programma una celebrazione durante la quale le coppie di fidanzati chiederanno ufficialmente di ricevere il sacramento del matrimonio».

Quanto alle modalità degli incontri, Cavallini sottolinea che accanto «alla dimensione della preghiera e della relazione frontale, ossia delle catechesi da parte degli esperti», ci saranno momenti pratici «di condivisione in cui verranno proposte diverse dinamiche di coppia», utili per «favorire il dialogo tra i fidanzati cui verranno insegnate delle vere e proprie tecniche». Le due équipe che animeranno le attività sono formate ciascuna da un sacerdote e da una coppia di sposi: nella parrocchia di San Saturnino, padre Alfredo Feretti, direttore del consultorio “Centro La famiglia”, con Agostino e Biancamaria Fiorani; a San Giovanni Battista de La Salle, don Pierangelo Pedretti, segretario generale del Vicariato, con Marco e Miriam Scicchitano.

Da Romasette, di Michela Altoviti

8 ottobre 2019

Al via il cantiere “Generiamo lavORO”, iniziativa di Acli e Vicariato

Il lavoro, soprattutto quello giovanile, è una vera e propria emergenza sociale, nella Capitale il 40,2% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni è disoccupato, quasi 1 su 2. Inoltre, secondo quanto emerso da una ricerca già condotta da Acli di Roma e provincia e Cisl di Roma Capitale e Rieti in collaborazione con l’Iref, l’80% dei giovani romani ha un livello alto o medio-alto di remissività lavorativa vale a dire che sarebbe pronto a rinunciare ai giorni di malattia (28,2%), alle ferie il 26,6%, il 15,2% a una parte dello stipendio, l’11,1% alla maternità. Dai dati emerge una crisi dell’aspetto valoriale del lavoro, che gli intervistati non percepiscono più quale strumento di crescita integrale della persona, ma lo percepiscono ridotto a mero cambio prestazione/compenso.

Proprio per cercare di contrastare questa deriva, si è tenuto ieri, lunedì 25 giugno 2018 alle ore 16, presso la Sala del Tempio di Adriano della Camera di Commercio di Roma, in Piazza di Pietra, l’evento “Generiamo lavORO”, promosso dall’Ufficio per la pastorale sociale della Diocesi di Roma e dalle ACLI di Roma e provincia, in collaborazione con la Cisl di Roma e Rieti, Confcooperative Roma, Ucid Roma, Azione Cattolica di Roma, Mlac Lazio, Mcl Roma e Centro Elis, ultima tappa del progetto Generare Futuro Roma, cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, dalle Acli di Roma e dal Forum delle Associazioni Familiari.

In un contesto occupazionale difficile e spesso ostile è essenziale stimolare reti e forme di cooperazione per promuovere l’occupazione giovanile quale presupposto fondamentale per una cittadinanza piena ed attiva. È nato per questo il progetto “Generare Futuro”, un percorso caratterizzato da un ciclo di 10 laboratori che ha aiutato circa 40 giovani ad avere una visione alta del lavoro, incentrata sulla Dottrina Sociale della Chiesa, valore non solo confessionale, ma anche universale, e che li ha dotati anche di un kit di strumenti per facilitarne l’ingresso e la permanenza nel mondo lavorativo.

Il percorso iniziato ad aprile e giunto all’ultimo appuntamento si è trasformato da un progetto ad un impegno per il futuro. La rete di organizzazioni promotrici, infatti, ha condiviso la necessità di superare la logica degli interventi spot, frammentati, attraverso l’attuazione di un cantiere permanente: il “Cantiere Generiamo lavORO”. Un vero e proprio patto per facilitare i giovani a inserirsi nel mondo lavorativo che è stato firmato dalle organizzazioni proprio in occasione dell’evento di oggi.

Durante l’incontro ragazzi che hanno partecipato al corso, inoltre, hanno avuto la possibilità di interrogare le istituzioni e la società civile sulle problematiche riguardanti il mondo del lavoro e di ricevere i CV, gli attestati e il portfolio delle competenze, strumenti concreti ed efficaci per la ricerca di un impiego che sono stati elaborati nel corso dei laboratori come frutto del percorso effettuato.

Il vicario De Donatis ha auspicato che il progetto possa davvero «diventare un cantiere aperto in cui i giovani possano sentire di non essere lasciati soli ad affrontare questa fatica e capire cosa desiderano veramente».

«Ci auguriamo – ha commentato don Francesco Pesce, responsabile della Pastorale sociale in diocesi – di aver realizzato un servizio per renderli più forti e in grado di usufruire pienamente dei propri diritti e delle proprie possibilità. La Chiesa, con la sua Dottrina Sociale, può contribuire molto alla dignità del lavoro delle persone».

26 giugno 2018

Al via il cammino formativo 2021-2022 per le équipe pastorali

Il primo appuntamento di formazione per le équipe pastorali si è tenuto sabato 13 novembre. Questo primo incontro non è riservato solamente ai membri delle équipe, ma è rivolto a tutti gli operatori pastorali e ai parrocchiani, e rappresenta l’occasione per presentare a tutti il cammino sinodale. A coordinare gli incontri di formazione delle équipe sarà, per il 2021-2022, don Fabio Rosini, direttore del Servizio per le vocazioni della diocesi di Roma.

5 novembre 2021

Al via “Un di più di vicinanza”

Torna il percorso di formazione sulla pastorale dei malati e dei sofferenti “Un di più di vicinanza”, promosso dall’Ufficio per la pastorale sanitaria. Gli incontri prenderanno il via il 14 marzo; si terranno il martedì dalle 18.30 alle 20 nella Sala Conferenze del Pontificio Seminario Romano Maggiore.

Il primo appuntamento verterà su “La fragilità sociale tra causa ed effetto di malattia”; il secondo appuntamento, il 28 marzo, su “Una mente diversa”. Si prosegue poi il 2 maggio con “Il disagio mentale: dare voce ai bisogni dei pazienti nella società attuale”; il 9 maggio focus su “Il metodo dei 12 passi nelle dipendenze”; il 16 maggio incontro conclusivo su “La donazione del sangue: Un atto di carità”.

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi all’Ufficio per la pastorale sanitaria, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13; 06.69886227/86414; segreteria.sanitaria@diocesidiroma.it.

3 marzo 2023

Al via “Un di più di speranza”

«L’incontro di Gesù con i due discepoli di Emmaus sembra essere del tutto casuale: assomiglia a uno dei tanti incroci che capitano nella nostra vita quotidiana. I due discepoli, come noi, marciano pensierosi e uno sconosciuto li affianca: è Gesù, ma il loro cuore non è in grado di riconoscerlo. E allora Gesù incomincia la sua terapia della speranza». Il vescovo Benoni Ambarus, delegato diocesano per l’Ambito della diaconia della carità, illustra così il percorso di formazione per gli operatori di pastorale sanitaria “Un di più di speranza”.

Gli incontri, suddivisi in 4 moduli, prenderanno il via il 7 novembre, alle ore 18, nella Sala Tiberiade del Pontificio Seminario Romano Maggiore (piazza San Giovanni in Laterano, 4). Offriranno, anticipa il vescovo Ambarus, «alcuni spunti perché il cammino che stiamo facendo possa allargare lo sguardo verso i sofferenti». Il corso è promosso dall’Ufficio per la pastorale sanitaria in collaborazione con la Caritas diocesana, con gli Uffici diocesani Migrants, Liturgico e per la Pastorale degli anziani e dei malati.

Il primo modulo avrà per tema “Cura delle persone nelle fasi critiche e terminali della vita: bioetica e spiritualità”. Seguirà, dal 16 gennaio, “Fragilità psichica e mentale”; quindi, dal 9 aprile, “Salute, povertà, diritti ed interculturalità”. L’ultimo modulo, che inizierà il 21 maggio, sarà dedicato a “Abbracciare l’età: prendersi cura degli anziani”.

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a Ufficio per la pastorale sanitaria, dal lunedì al venerdì alle 9 alle 13.30; martedì e mercoledì dalle 14 alle 17.30. Telefono 06.69886227/86414; email segreteria.sanitaria@diocesidiroma.it.

29 ottobre 2023

Al via “Un di più di speranza”

«In questo anno giubilare desideriamo anche noi, come pastorale sanitaria, essere pellegrini di speranza nelle varie “stagioni” della vita umana, specialmente quando essa si trova ad affrontare il tempo della sofferenza, ricordando che “la speranza non delude” (Romani 5,5)». Il vescovo Benoni Ambarus, delegato diocesano per l’Ambito della diaconia della carità, illustra così il percorso di formazione per gli operatori di pastorale sanitaria “Un di più di speranza”.

Gli incontri, suddivisi in 6 moduli, prenderanno il via il 9 ottobre, alle ore 18, nella Sala Conferenze del Pontificio Seminario Romano Maggiore (piazza San Giovanni in Laterano, 4). Il percorso è promosso dall’Ufficio per la pastorale sanitaria e vuole essere un cammino verso i sofferenti e «ispirare la nostra condotta cristiana, negli ambienti che ci troviamo ad abitare, al modello delle prime comunità cristiane: “Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere” (Atti 2,42)», sottolinea ancora il vescovo Ambarus.

Il primo modulo avrà per tema “Nel mistero della vita umana: Lo hai fatto poco meno degli angeli”. Seguirà, dal 6 novembre, “Ai bambini e alle loro famiglie: Come virgulti d’ulivo”; quindi, dal 4 dicembre, “Ai giovani: Nel cuore la tua promessa”.  Gli ultimi tre incontri, sempre alle ore 18, si svolgeranno nella Sala Tiberiade del Pontificio Seminario Romano Maggiore e avranno come tema “Agli adulti: Mi indicherai il sentiero della vita” (8 gennaio), “Agli anziani nell’età del “crepuscolo”: Quando sono debole è allora che sono forte” (22 gennaio) e infine “Un nuovo modello per l’agire pastorale nel mondo sanitario: Da lui la mia speranza”.

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a Ufficio per la pastorale sanitaria, dal lunedì al venerdì alle 8.30 alle 13.30; martedì e mercoledì dalle 14 alle 17.30. Telefono 06.69886227/86414; email segreteria.sanitaria@diocesidiroma.it.

2 ottobre 2024

Al Teatro Quirino, assiste al documentario su Matteo Ricci

Al Teatro Quirino, assiste al documentario su Matteo Ricci

Al Teatro Quirino la prima visione del documentario su Matteo Ricci

La Comunità di Vita Cristiana d’Italia, l’Ufficio per la cooperazione missionaria tra le Chiese della diocesi di Roma e la Pontificia Università Gregoriana promuovono, insieme, la prima visione italiana del documentario su Matteo Ricci, prodotto dai gesuiti del Kuangchi Program Service in collaborazione con la Televisione Nazionale Cinese. “Matteo Ricci: un confuciano occidentale in Oriente” è il titolo del documentario, che verrà presentato giovedì 14 alle 20.30 al Teatro Quirino (via delle Vergini 7).

Interverranno padre Antonio Spadaro, sottosegretario del Dicastero per la Cultura e l’educazione; monsignor Baldo Reina, vicario generale della diocesi di Roma; e monsignor Stephen Chow, arcivescovo di Hong Kong. Si tratta di un film-documentario televisivo in quattro parti sul gesuita italiano Matteo Ricci (1552-1610) realizzato in stretta collaborazione con la China Central TV, la più grande emittente televisiva al mondo. In parte è stato girato anche presso la chiesa di Sant’Ignazio in Campo Marzio e presso il Liceo Visconti, già visto da circa un miliardo di cinesi. L’evento costituisce un importantissimo tassello nel cammino di normalizzazione tra Chiesa Cattolica e Cina.

10 novembre 2024

Al Teatro Palladium “Waiting in the dark”, spettacolo teatrale a favore delle attività del Polo Universitario Penitenziario (Uff. Pastorale universitaria)

Al Teatro Palladium “Waiting in the dark”, spettacolo teatrale a favore delle attività del Polo Universitario Penitenziario (Uff. Pastorale universitaria)

Al Teatro della Cometa un convegno sulla “Laudato si'”

L’ecologia integrale e gli altri temi dell’enciclica di Papa Francesco saranno al centro, martedì 13 novembre, di un convegno promosso dall’Ufficio per la pastorale sociale del Vicariato, dal tema “Laudato si’ di Papa Francesco: una conversione ecologica”. Appuntamento alle ore 16 al Teatro della Cometa (via del Teatro Marcello, 4).

«Tutti i dati delle organizzazioni internazionali – afferma l’incaricato dell’Ufficio, don Francesco Pesce – sottolineano l’urgenza di collaborare alla cura della casa comune, e la Chiesa di Roma vuole sollecitare a una presa di coscienza forte in vista di un impegno concreto».

Previsti gli interventi di padre Massimo Fusarelli,parroco di San Francesco a Ripa, su “Il Vangelo della creazione”; Flaminia Giovanelli, già sottosegretario del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, su “Laudato si’: uno sguardo d’insieme”; Stefano Marguccio, già consigliere diplomatico del Ministero dell’Ambiente, sull’impatto internazionale dell’enciclica; Monica Romano, docente di Scienze sociali alla Pontificia Università Gregoriana, sul tema “Biodiversità e povertà”. Conclusioni delvescovo ausiliare del settore Centro e segretario generale del Vicariato Gianrico Ruzza.

12 novembre 2018

Al Te Deum la «gratitudine» per Benedetto XVI e l’elogio della «gentilezza»

Foto di Cristian Gennari

Gratitudine e gentilezza. Due parole chiave hanno caratterizzato il Te Deum di fine anno di Papa Francesco, questo pomeriggio (31 dicembre). La gratitudine va al suo predecessore, il Papa emerito Benedetto XVI, morto a 95 anni questa mattina nel Monastero Mater Ecclesiae, in Vaticano.

Riferendosi della virtù della gentilezza, «come stile di vita che favorisce la fraternità e l’amicizia sociale», il Santo Padre ha affermato: «Parlando della gentilezza, in questo momento, il pensiero va spontaneamente al carissimo Papa emerito Benedetto XVI, che questa mattina ci ha lasciato. Con commozione ricordiamo la sua persona così nobile, così gentile (…). Sentiamo nel cuore tanta gratitudine», ha proseguito Papa Francesco: «Gratitudine a Dio per averlo donato alla Chiesa e al mondo; gratitudine a lui, per tutto il bene che ha compiuto, e soprattutto per la sua testimonianza di fede e di preghiera, specialmente in questi ultimi anni di vita ritirata».

«Questa sera vorrei riproporre la gentilezza anche come virtù civica, pensando in particolare alla nostra diocesi di Roma», ha detto ancora Papa Francesco. «La gentilezza – ha spiegato – è un fattore importante della cultura del dialogo, e il dialogo è indispensabile per vivere in pace, da fratelli, che non sempre vanno d’accordo – è normale – ma che però si parlano, si ascoltano e cercano di comprendersi e di venirsi incontro».

Ha poi proseguito: «Pensiamo solo a che cosa sarebbe il mondo senza il dialogo paziente di tante persone generose che hanno tenuto unite famiglie e comunità», l’invito del Papa: «Il dialogo perseverante e coraggioso non fa notizia come gli scontri e i conflitti eppure aiuta discretamente il mondo a vivere meglio». E ancora: «La gentilezza fa parte del dialogo. Non è solo questione di galateo; non è questione di etichetta, di forme galanti… No, non è questo che intendiamo qui parlando di gentilezza. Si tratta invece di una virtù da recuperare e da esercitare ogni giorno, per andare controcorrente e umanizzare le nostre società».

31 dicembre 2022

Al Seraphicum la Festa dei Cresimandi 2019

Più di cinquecento ragazzi si ritroveranno insieme sabato prossimo per la Festa dei Cresimandi, all’Auditorium del Seraphicum (via del Serafico, 1) dalle 15.30 alle 19. L’appuntamento è organizzato dall’Ufficio catechistico diocesano, guidato da don Andrea Cavallini, che aprirà il pomeriggio con una sorta di «spettacolo-catechesi», come lo definisce lui stesso, realizzato con Giovanni Scifoni. Al termine, una pausa con la merenda, prima di passare alla preghiera con il vescovo ausiliare per il settore Est monsignor Gianpiero Palmieri. “Lo Spirito della lampada” è il tema che farà da filo conduttore ai diversi momenti della Festa.

«Siamo partiti dalla storia di Aladdin, del Genio e della lampada magica – spiega don Cavallini – perché ci interessa parlare dei desideri. La lampada ti permette di essere felice perché esaudisce i tuoi desideri. L’idea che c’è dietro la famosa favola, in pratica, è che ciascuno di noi abbia dei desideri già pronti che, una volta realizzati, gli consentirebbero di raggiungere la felicità. Ma invece secondo la nostra visione cristiana il problema sono proprio i desideri che abbiamo!». Solo «lo Spirito Santo – prosegue il sacerdote – ti può mettere nel cuore quei desideri buoni in grado di portarti alla felicità, perché solo Dio sa realmente cosa potrebbe renderti felice. Per la favola, la distanza tra noi e la felicità è che non abbiamo ciò che vogliamo; per noi, al contrario, l’ostacolo alla felicità è proprio il nostro cuore, che non ha desideri abbastanza buoni».

Per spiegare meglio questo concetto agli adolescenti, Cavallini e Scifoni non usano solo la favola delle “Mille e una notte”, o meglio la sua traduzione in film di animazione realizzata dalla Disney nel 1992 – alcune parti saranno proiettate durante il pomeriggio al Seraphicum –, ma attingono anche dalla realtà, presentando le vite di tre santi: san Giovanni Bosco, san Giovanni di Dio e santa Francesca Romana. L’attore – che fu protagonista anche dell’edizione 2018 della Festa dei Cresimandi – racconterà «come il Signore abbia realizzato i desideri di felicità di questi tre santi – evidenzia il direttore dell’Ufficio catechistico – ma non nel modo in cui loro se lo erano aspettato».

Lo “spettacolo-catechesi” si svolgerà all’interno dell’Auditorium; poi, confidando nel bel tempo, i ragazzi si sposteranno all’aperto, nei giardini del Seraphicum, per la merenda e la preghiera con monsignor Palmieri; questa prevede una liturgia della Parola e poi l’imposizione delle mani da parte del vescovo e dei preti presenti sui ragazzi. «La Festa dei Cresimandi – riflette don Cavallini – è sempre una bella occasione per gli adolescenti per incontrare i loro coetanei della diocesi di Roma e per pregare insieme». La partecipazione all’iniziativa è gratuita; all’interno del Seraphicum sarà possibile parcheggiare.

13 maggio 2019

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