4 Agosto 2025

San Vigilio, l’accoglienza è la parola chiave

Attenzione al territorio, ai giovani e solidarietà ai più bisognosi, anche di altri quartieri. Sono le direttrici principali dell’attività pastorale della parrocchia di San Vigilio, all’Ardeatino, che ha ricevuto giovedì scorso la visita del cardinale vicario Baldassarre Reina in occasione della festa patronale nella memoria liturgica del santo. Una zona residenziale, dove «sono tante le famiglie, anche di giovani, ma non mancano i casi di persone che chiedono sostegno e aiuti alla parrocchia, anche provenienti dalle zone limitrofe», spiega il parroco don Eugenio Giorno.

Per giovani e famiglie la parrocchia ha attivato ormai da diversi mesi «un oratorio sempre aperto, tutti i giorni dal mattino alla sera», mentre in queste prime settimane di giugno nel centro estivo, che si svolge sempre nei locali parrocchiali, «sono stati coinvolti 100 bambini e circa 50 educatori». Un grande successo, afferma il parroco, «anche perché molti genitori dopo le prime due settimane hanno chiesto di far rimanere i figli anche per la terza settimana» che si è conclusa proprio all’indomani della festa patronale, venerdì scorso.

Un po’ in diminuzione, nel 2025, i battesimi, rileva il parrocchiano Silvano Piazza, che si occupa della gestione della posta elettronica, del sito della parrocchia e fa parte del gruppo di catechesi proprio in preparazione dei genitori ai battesimi. «È un peccato – commenta – perché per noi è un momento di forte arricchimento reciproco e sicuramente influisce la bassa natalità che c’è un po’ ovunque, ma siamo speranzosi che in futuro possiamo avere più famiglie e genitori».

Sul fronte della solidarietà, invece, la parrocchia ha un centro Caritas e un centro di ascolto, con cui, racconta sempre il parroco, «riusciamo ad aiutare almeno 60 persone al mese, sia con la distribuzione di pacchi viveri che con l’aiuto a trovare un lavoro, un affitto o nel mettere in contatto le persone tra di loro per la ricerca di un impiego».

Quest’anno, inoltre, San Vigilio ha accolto una famiglia di rifugiati provenienti dal Venezuela, una mamma e i suoi due bambini, ospitati, racconta don Giorno, «grazie all’aiuto della Curia generalizia dei padri Comboniani», presenti fin da quando è nato il quartiere alla fine degli anni Sessanta. «Loro hanno messo a disposizione la casa – spiega – mentre noi ci occupiamo della parte amministrativa, medica, economica e logistica».

Ad essere molto partecipata dai fedeli è l’adorazione perpetua ogni giovedì, dalle 6 fino a mezzanotte: «I parrocchiani – sottolinea don Eugenio – si succedono per tutta la giornata che è così completamente dedicata alla preghiera e alla meditazione, con alcune di queste giornate arricchite da momenti di approfondimenti su temi teologici o sulla figura di Maria».

Infine, per coinvolgere sempre di più il territorio, «negli ultimi mesi abbiamo sviluppato molto l’aspetto informativo, sia con il costante aggiornamento del sito che rispondendo tempestivamente ai messaggi e alle mail che arrivano», spiega Piazza. «Cerchiamo di dare così un riscontro immediato alle più disparate richieste che arrivano: da chi vuole fare corsi, catechesi e incontri a chi cerca un aiuto». La parrocchia diventa così presente, si fa prossima e la visita del cardinale Reina è andata «nella stessa direzione – chiosa Piazza – perché avere qui il vicario del Papa ci fa sentire la Chiesa vicina ed è un evento che non capita molto spesso nel corso degli anni, una grande emozione». (di Salvatore Tropea da Roma Sette)

29 giugno 2025

Ponte Mammolo, parrocchia «comunità di cura»

Nei giorni antecedenti la festa, lunedì e mercoledì pomeriggio, il cardinale vicario Baldo Reina ha visitato la parrocchia intitolata al Sacro Cuore di Gesù, a Ponte Mammolo. La solennità legata a santa Margherita Maria Alacoque, la monaca visitandina cui apparve Gesù, ricorre infatti il venerdì dopo il Corpus Domini. Sono state «giornate importanti per la nostra comunità – racconta il parroco don Franz Refalo – in cui il cardinale ci ha ricordato come una parrocchia non è e non deve essere un centro di servizi ma una comunità di cura, che favorisce un clima di accoglienza, ponendo al centro la fede e l’abbandono totale nelle mani di Dio». Il porporato, nelle due giornate ha incontrato i membri del Consiglio pastorale e gli operatori dei diversi gruppi attivi in parrocchia.

Inoltre mercoledì sera «ha inaugurato il nuovo oratorio intitolato a San Domenico Savio, che è stato ripristinato e riavviato», aggiunge il sacerdote che guida la comunità di Ponte Mammolo da 5 anni. In quest’occasione «i giovani hanno realizzato anche un momento di festa con canti e animazione», sono ancora le parole di don Refalo, che racconta di come gli stessi adolescenti abbiano curato «un torneo di calcetto in questi giorni di festa patronale». Si tratta dei giovani, dai 13 ai 19 anni, del gruppo del post-Cresima, animato da Ciro, che descrive una realtà «piccola ma che si è consolidata nel tempo, ripartendo dopo la pandemia, ed è oggi vivace, molto attiva e partecipe». Ogni anno la proposta rivolta ai ragazzi «prevede l’approfondimento di un tema – spiega il referente che cura le attività settimanali con il parroco -: quest’anno abbiamo trattato del Giubileo, ripercorrendone l’evoluzione dalle origini ad oggi». Il gruppo ha anche partecipato «alla celebrazione del Giubileo dedicato ad aprile – afferma Ciro – così come ai pellegrinaggi notturni alle basiliche organizzati a livello diocesano». L’educatore fa sapere che i giovani, che «non si tirano mai indietro, la domenica animano la Messa delle 10 con la lettura della Parola e le preghiere dei fedeli».

Un altro fronte su cui la parrocchia è molto attiva «è quello dell’animazione della carità», dice il parroco, guardando in particolare alla «scuola di italiano per stranieri, cui partecipano circa 100 persone, molto inclusiva» laddove «circa il 40% delle persone sono di origine bengalese e di religione musulmana». Nei locali della parrocchia, «con la Comunità di Sant’Egidio, 2 volte al mese, il secondo e il quarto sabato, offriamo il servizio doccia per i senza fissa dimora, dando anche il cambio del vestiario». C’è poi il centro di ascolto Caritas e anche «il progetto di dedicarne uno dentro il vicino carcere di Rebibbia. Un’altra realtà è quella dell’ «accompagnamento dei genitori che chiedono per i loro figli il sacramento del Battesimo», spiega Mario, che con la moglie Marilena in questi ultimi 15 anni ha incontrato «circa 80 famiglie in parrocchia o nelle loro case per due incontri di riflessione, il primo sul significato del Battesimo e sull’impegno di educare il figlio alla vita cristiana, il secondo più legato ai momenti del rito della celebrazione». Questo servizio, osserva il referente, «in questi anni di confronto con diverse situazioni e realtà, anche di famiglie straniere, ha arricchito pure noi, che portiamo sempre il nostro vissuto e la nostra esperienza concreta di famiglia». (di Michela Altoviti da Roma Sette)

29 giugno 2025

Santa Messa presso la parrocchia Santi Francesco e Caterina Patroni d’Italia

Santa Messa presso la parrocchia Santi Francesco e Caterina Patroni d’Italia

Partecipa a San Pietro alla Santa Messa e benedizione dei Palli per i nuovi Arcivescovi Metropoliti

Partecipa a San Pietro alla Santa Messa e benedizione dei Palli per i nuovi Arcivescovi Metropoliti

Presiede la veglia di preghiera nella basilica di San Pietro

Presiede la veglia di preghiera nella basilica di San Pietro

Santa Messa presso la parrocchia Sacro Cuore Immacolato di Maria ai Parioli

Santa Messa presso la parrocchia Sacro Cuore Immacolato di Maria ai Parioli

Messaggio del cardinale Reina in occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo

La solennità dei Santi Pietro e Paolo invita la Chiesa di Roma a riconoscere, con gratitudine e responsabilità, il dono e il compito di fare tesoro della testimonianza degli Apostoli.

Custodiamo con devozione le spoglie mortali dei due apostoli e possiamo, ancora oggi, visitare i luoghi dove queste due colonne della fede hanno trascorso i giorni finali – drammatici e insieme gloriosi – della loro esistenza terrena.

Sentiamo viva la loro parola e la loro testimonianza che continuano ad illuminare il cammino della Chiesa.

Il successore di Pietro, in una catena ininterrotta di grazia e servizio, guida come pastore la nostra diocesi; di Paolo abbiamo raccolto la spinta missionaria in un costante movimento che porta tanti fedeli della nostra città verso il mondo, e il mondo dentro le nostre mura.

In un tempo segnato da guerra e violenza, in un’epoca che sembra assecondare la cifra dell’effimero, i due amici di Gesù non cessano di ripeterci «Cristo è la nostra pace» (Ef 2,14) e «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna» (Gv 6,68).

La celebrazione di questa solennità diventi occasione feconda per attualizzare la loro fede limpida, la loro testimonianza coraggiosa e la loro speranza viva.

Affidiamo alla loro intercessione la nostra Città perché perseveri nell’unità, nell’annuncio e nella carità, per la gloria di Dio e la salvezza di ogni uomo.

 

28 giugno 2025

Giubileo delle Chiese Orientali

Giubileo delle Chiese Orientali

Il cardinale Reina: il «grido silenzioso» di Roma per la pace

Foto Gennari

«Dov’è oggi la pace?», si chiede il cardinale vicario Baldo Reina. Le sue parole risuonano in tutta la basilica di San Lorenzo fuori le Mura. Raggiungono tutti. Anche chi è rimasto in piedi in fondo alla chiesa. È un fiume in piena il porporato. Le sue domande si susseguono una dopo l’altra. Sono le stesse di tante persone che non riescono a trovare risposte. «Perché si continua a ragionare con la logica della guerra? – aggiunge – Fino a quando durerà questa miopia? Fino a quando l’uomo farà valere la legge del più forte? E in nome delle armi e di tanti miliardi penserà di mettere a tacere il bisogno di pace?».

Interrogativi che lui stesso affida al Santissimo Sacramento. «La nostra preghiera è un’invocazione d’aiuto a Gesù. Vogliamo dire basta alla guerra – rimarca -. A Lui presentiamo questa umanità che sembra smarrita, accecata dall’odio, dalla vendetta e dal desiderio di produrre nuove armi per portare ancora morte, come se non bastasse il grido di dolore di tante vittime innocenti e di persone che ancora oggi piangono i loro cari».

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27 giugno 2025

Gli impegni del cardinale Reina nei mesi di luglio e agosto: sospesa la visita pastorale

Le visite pastorali alle parrocchie della diocesi di Roma saranno sospese nei mesi di luglio e agosto. Il cardinale vicario sarà disponibile, previo appuntamento (chiamando la segreteria al numero 06.69886156), per incontrare sacerdoti e laici durante gli orari d’ufficio, fino alla chiusura estiva del Vicariato (che avverrà l’11 agosto). Nel pomeriggio, il vicario del Papa per la diocesi di Roma si recherà presso le parrocchie e le rettorie, secondo gli impegni già assunti. La pubblicazione dell’agenda dettagliata con gli impegni del cardinale vicario riprenderà lunedì 25 agosto.

27 giugno 2025

Cei: “Progetto persona”, un percorso sui valori della Dottrina sociale della Chiesa

Un’iniziativa pensata per rispondere alle sfide del nostro tempo, rimettendo al centro della pastorale la dottrina sociale della Chiesa. È questa la visione che anima “Progetto Persona”, il percorso avviato nel 2022 dalla parrocchia di San Pio X, nel quartiere Balduina di Roma, guidata da monsignor Andrea Celli. Un laboratorio di idee che si traduce in incontri e riflessioni: dalla visita alla sede del Coni all’incontro con Giuliano Amato, dalla visione del film “Io, Capitano” insieme al regista Matteo Garrone alle attività di volontariato in un hospice, solo per citarne alcuni.

«Rimettere la Persona al centro non è solo un problema di fede – spiega il parroco, monsignor Andrea Celli su unitineldono.it – ma assume un grande valore etico a cui tutti sono chiamati a concorrere».

Con un passato da avvocato, monsignor Andrea Celli porta nella sua parrocchia l’esperienza maturata come direttore dell’Ufficio giuridico del Vicariato di Roma per quasi vent’anni. Il suo stile pastorale, però, nasce anche da una lunga militanza nello scoutismo, che gli ha lasciato una sensibilità viva verso le esigenze delle nuove generazioni.

Seguendo l’invito di Papa Francesco a valorizzare di più, nella pastorale ordinaria e nella catechesi, il pensiero sociale della Chiesa, il parroco ha messo in campo una serie di iniziative che spaziano dall’impegno caritativo più tradizionale all’educazione culturale dei giovani: doposcuola per ragazzi in difficoltà, distribuzione di pacchi viveri, ma anche incontri culturali, laboratori di pensiero e visioni cinematografiche condivise.

«La parrocchia – aggiunge il parroco –, oltre alle attività caritative più classiche e ordinarie, come il Centro di ascolto, il progetto “Doniamoci il tempo” per andare a trovare gli anziani o i malati, il pranzo per i poveri una volta al mese rivolge un’attenzione particolare alla cosiddetta “carità culturale”, ossia all’emergenza educativa nei confronti dei giovani su quei temi che sono centrali nella dottrina sociale della Chiesa, e che sono andati oggi un po’ persi».

Da queste considerazioni nasce “Progetto Persona” che coniuga l’aspetto formativo e divulgativo, con l’obiettivo di rimettere al centro la persona con i suoi problemi spirituali e materiali, le disuguaglianze, le fragilità che vive nella contemporaneità.

Con il trascorrere del tempo «i contesti storico-culturali-sociali mutano – prosegue monsignor Celli – richiedono un’opera costante di aggiornamento per interpretare i segni dei tempi presenti nel tessuto dell’individuo. È sempre più necessario aprire un dialogo con la contemporaneità e riflettere su temi fondanti che sono come due rette parallele, il Vangelo da una parte e la Costituzione dall’altra. Per Vangelo s’intende la sintesi del portato valoriale cristiano (la sua dottrina sociale, la Scrittura, la Tradizione, il Magistero); per Costituzione si intende quella definita “materiale” e certamente non “formale” che promuove nelle sue norme fondanti il Sistema Paese».

Ecco, allora, che negli incontri vengono affrontati temi come la dignità e l’inviolabilità della persona, il fine vita e l’inizio della vita, ma anche l’immigrazione, la libertà religiosa, lo sport. Dapprima si tengono alcune «lezioni magistrali», come le definiscono gli organizzatori. Negli anni, il “Progetto Persona” ha ospitato relatori d’eccezione: da Giuliano Amato a Mons. Rino Fisichella, dal presidente del Coni Gianni Malagò alla giurista Marta Cartabia. Personalità diverse per formazione e ruolo istituzionale, ma accomunate dall’interesse per un dialogo autentico tra Vangelo e società. Alle lezioni segue un momento laboratoriale, dove i partecipanti – giovani tra i 19 e i 40 anni, ma non solo – sono chiamati a mettersi in gioco in prima persona. C’è un gruppo fisso di una sessantina di persone tra i 19 e i 40 anni, ma può prendervi parte chiunque sia interessato alla tematica.

Gli incontri sono presentati sul sito della parrocchia e si svolgono presso l’auditorium della San Pio X. «Le nostre porte sono sempre aperte, pronte ad accogliere. Invitiamo a seguire sul sito i diversi appuntamenti, c’è un ufficio aperto per tutte le iniziative culturali, retto da volontari della parrocchia che mi aiutano nell’esercizio di questa attività. Il nostro è un luogo di crescita – conclude il parroco -, di promozione dell’uomo e di formazione di quel bene comune che vogliamo provare a costruire insieme al Regno di Dio, che è il motivo per il quale operiamo nel mondo». Il progetto è consultabile e aggiornato sul sito ufficiale della parrocchia, dove è possibile anche prenotarsi per gli eventi e le attività previste nei prossimi mesi. Un’iniziativa che conferma come la Chiesa, anche nelle grandi città, sappia offrire percorsi vivi di formazione e carità, in cui la Dottrina sociale non resta una teoria astratta, ma diventa uno stile di vita.

Questa è solo una delle tantissime storie di salvezza e aiuto portate avanti sul territorio da sacerdoti, impegnati in prima linea, e dalle loro comunità. Una presenza fatta di piccoli gesti, di mani tese, di momenti di conforto che trasformano le difficoltà in speranza. Come una casa accogliente, una famiglia che unisce, una collettività che ascolta, la Chiesa risponde alle domande di chi ha bisogno di sostegno e di un punto di riferimento.

Lo spiega chiaramente la nuova campagna istituzionale della Conferenza Episcopale Italiana dal claim incisivo “Chiesa cattolica italiana. Nelle nostre vite, ogni giorno”, che si articola attorno ad alcune domande – quanto è importante per te chi ti sostiene nella fede? Che valore dai a chi aiuta ad imparare un mestiere o porta speranza ai dimenticati? – e ricorda l’impegno quotidiano dei sacerdoti e delle comunità loro affidate, attraverso immagini vive e autentiche di bambini, giovani, famiglie e anziani. L’azione visibile della Chiesa cattolica è un’opera corale per accompagnare la crescita umana e spirituale di ogni persona, senza smettere di offrire sostegno ai più vulnerabili.

«Nell’Italia di oggi, se non ci fosse la Chiesa con la sua rete solidale e il lavoro straordinario svolto da migliaia di volontari, ci sarebbe un vuoto enorme. Con la campagna – spiega il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – vogliamo raccontare il valore tangibile di questa presenza nella vita di tante persone, cattoliche e non».

Ideata e prodotta da Casta Diva Group la campagna della Conferenza episcopale italiana si snoda tra tv, radio, web, social e stampa. Gli spot, da 15” e da 30”, raccontano una Chiesa vicina ogni giorno attraverso cinque esempi concreti: ascolto, che si traduce nella capacità di accogliere ogni voce, soprattutto quelle inascoltate; fede, che illumina il cammino di chi è alla ricerca di Dio e di significato; lavoro, che diventa impegno per offrire strumenti e opportunità a chi è in cerca di un futuro migliore; speranza ai dimenticati, che si concretizza in una mano tesa a chi si sente escluso o emarginato; ponte tra le generazioni, che valorizza il dialogo tra giovani e anziani come ricchezza e crescita per tutta la comunità.

Non solo tv, ma anche radio, digital e carta stampata, con uscite pianificate su testate cattoliche e generaliste, pensate per stimolare una riflessione profonda sui valori dell’ascolto e della condivisione. Perché “la Chiesa cattolica è casa, è famiglia, è comunità di fede. Per te, con te”.

sostegnochiesacattolica.it

27 giugno 2025

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