1 Maggio 2025

L’omaggio alla tomba di Francesco

Silenzio, molto raccoglimento, lacrime di commozione ma anche qualche accenno di sorriso. È il clima che si è respirato stamattina a Santa Maria Maggiore, nel primo giorno di omaggio e preghiera alla tomba di Papa Francesco. Centinaia i fedeli già in fila molto prima delle 7, consueto orario di apertura della basilica. I primi hanno iniziato ad aspettare dalle 5, e in un paio d’ore la coda è arrivata fino a piazza dell’Esquilino, alle spalle della basilica.

Tra loro Giovanna e il marito Claudio. Arrivano dalla provincia di Napoli ed erano in via della Conciliazione ieri per i funerali: «Eravamo molto in fondo, ma abbiamo vissuto lo stesso molto intensamente la Messa, è stato commovente ma ci tenevamo particolarmente ad essere qui stamattina, anche se per pochi secondi, per pregare davanti alla sua tomba. Abbiamo sempre seguito Francesco in questi anni, in televisione e venendo spesso a Roma, era il minimo essere qui».

In fila fin dal primo mattino anche suor Maurilia Pellicioli, di origine bergamasca ma da anni a Roma con le Orsoline di San Girolamo in Somasca, in fila con le altre sue consorelle, con le quali gestisce una scuola in periferia: «Anche semplicemente l’attesa di visitare la tomba – sottolinea – è un momento particolare ed emozionante, non solo perché possiamo pregare il Rosario ma anche perché la mente pian piano si affolla di ricordi, di pensieri felici di questo pontificato che ci ha dato tanta gioia, anche tanta simpatia. Francesco è stato per noi l’esempio per calarci tra la gente, tra i bambini che non hanno molte possibilità di studiare, tra i poveri».

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Il Conclave il 7 maggio

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Il Conclave inizierà mercoledì 7 maggio. Lo ha deciso il Collegio dei cardinali, durante la quinta Congregazione generale. A dare l’annuncio ufficiale è stato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.

I cardinali chiamati a eleggere il 267° successore di Pietro sono 135.

28 aprile 2025

E’ entrato nella luce della Resurrezione don Sergio Angelini

Il Cardinale Vicario Baldassare Reina,
il Consiglio Episcopale, il Presbiterio
e i Diaconi della Diocesi di Roma,

annunciano che il 28 aprile 2025
è entrato nella luce della Resurrezione

il Rev.do
Don Sergio Angelini
di anni 89

Vicario parrocchiale della Parrocchia Santi Simone e Giuda Taddeo
a Torre Angela dal 1971 al 1980,
Parroco della Parrocchia S. Andrea Corsini
dal 1989 al 1998,
Assistente ecclesiastico del Movimento della Speranza
dal 2003 al 2025

e, ricordandone il generoso e fecondo servizio pastorale,
lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio
e alla preghiera di suffragio dei fedeli,
invocando la pace e la gioia del Signore.

I funerali si svolgeranno domani, martedì 29 aprile 2025, alle ore 15.00
presso il Nuovo Santuario della Madonna del Divino Amore
(Via del Santuario, 10 – 00134 Roma)

Giubileo delle Persone con Disabilità

PROGRAMMA

Lunedì 28 aprile 2025

  • h. 8.00 – 13.00 Pellegrinaggio alla Porta Santa
  • h. 9.30 – 12.00 Confessioni accessibili e adorazione eucaristica – Chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini
  • h. 17.00 Santa Messa – Basilica di San Paolo fuori le mura

Per la concelebrazione i sacerdoti potranno iscriversi inviando una email a liturgicalcelebrations@iubilaeum2025.va.

 

Martedì 29 aprile 2025

  • h. 11.00 Catechesi di S.E. Mons. Rino Fisichella e Testimonianze – Piazza San Pietro
  • h. 13.00 Pranzo di benvenuto – Giardini di Castel S. Angelo
  • h. 15.00 – 19.00 Momento di festa – Giardini di Castel S. Angelo

 

Durante tutta la giornata

“Le Vie della Speranza” – Via della Conciliazione 1-3

Stand e testimonianze di realtà che raccontano la vita e i segni di speranza delle persone con disabilità.

Truck food solidali – Spazi di ristoro e convivialità accessibili a tutti

 

TERMINE DELLE ISCRIZIONI: 23 febbraio 2025

L’ingresso in Piazza S. Pietro, in occasione della S. Messa, è totalmente gratuito e non richiede alcun tipo di biglietto.

II DOMENICA DI PASQUA – Festa delle Divina Misericordia

II DOMENICA DI PASQUA
Festa delle Divina Misericordia

Celebrazione del Rito della Deposizione della veste bianca – Basilica di San Bartolomeo all’Isola

Celebrazione del Rito della Deposizione della veste bianca – Basilica di San Bartolomeo all’Isola ore 17.00

Il feretro del Papa accolto a Santa Maria Maggiore dai suoi “amici”

Foto: Vatican Media

Parte un lungo applauso quando la papamobile con il feretro di Papa Francesco arriva a Santa Maria Maggiore. Le campane risuonano in tutta la piazza. I sediari la portano sul sagrato e la mostrano alle decine di migliaia di fedeli che hanno partecipato al funerale da due maxischermi. Tra di loro tantissimi giovani venuti a Roma per il Giubileo degli adolescenti. Ad accoglierlo  ci sono i quaranta detenuti, rifugiati, poveri, transessuali, omosessuali, senza fissa dimora, Rom e separati. Sono gli amici di Papa Francesco. Gli hanno tributato un ultimo omaggio. Tra di loro, anche ospiti della Caritas e della Comunità di Sant’Egidio. Lo aspettano con delle rose bianche in mano che poi pongono in due cesti che alcuni bambini portano all’altare della Salus Populi Romani.

Dopo l’ingresso in processione a Santa Maria Maggiore, il feretro di Francesco viene portato da 14 sediari e fatto sostare per alcuni momenti davanti alla cappella dell’icona mariana tanto amata dal pontefice e davanti alla quale ha pregato in molteplici occasioni. Dopo una breve sosta, la bara arriva nel luogo della tumulazione.

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26 aprile 2025

Funerali di Francesco: il commiato dei fedeli

Foto: Diocesi/Gennari

Il colonnato del Bernini era ancora avvolto dal buio della notte, ma le zone limitrofe al Vaticano erano già animate. Via Ottaviano, piazza Risorgimento, via della Conciliazione, Borgo Sant’Angelo all’alba di oggi, 26 aprile, brulicavano di persone arrivate a San Pietro per dare l’ultimo saluto a Papa Francesco. È un bagno di folla, tanto che poco dopo le 9.30 la questura ha comunicato che la piazza è stata chiusa per raggiunti limiti di capienza. La Sala stampa vaticana ha reso noto che secondo le autorità sono oltre 200mila le persone nell’area, compresa via della Conciliazione.

È il giorno del commiato, dell’addio al Papa venuto quasi “dalla fine del mondo”, la cui salma è stata accolta da un lungo applauso una volta entrata in piazza. Applausi che si sono ripetuti durante l’omelia del cardinale decano Giovanni Battista Re, soprattutto quando ha ricordato i reiterati appelli di Francesco per la pace e il suo ripetere che la guerra è sempre una sconfitta. Tra i fedeli c’è grande commozione ma anche incredulità. «Da lunedì mi sembra di vivere un incubo – dice una religiosa -. L’averlo visto domenica fare il giro della piazza in papamobile aveva fatto ben sperare. È incredibile».

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26 aprile 2025

«Semplicità evangelica e amore per i poveri»: i funerali di Papa Francesco

Foto: Diocesi/Gennari

La bara di cipresso, sopra il Vangelo aperto. Sono circa 200.000 i fedeli riuniti in piazza San Pietro questa mattina, 26 aprile, per l’ultimo saluto a Papa Francesco. A presiedere il rito è il cardinale decano Giovanni Battista Re e con lui 980 concelebranti, fra cardinali, vescovi e sacerdoti, ci sono poi 200 ministri della comunione e oltre 4 mila presbiteri. La bara del Pontefice è stata portata a spalle dai sediari, dall’altare della Confessione lungo tutta la navata centrale di San Pietro, uscendo sul sagrato dalla porta principale. Quindi, tra gli applausi dei fedeli, è stata adagiata davanti all’altare.

Sul sagrato della Basilica, a destra guardando la facciata, hanno trovato posto le quasi 170 delegazioni in rappresentanza degli Stati di tutto il mondo. Numerose anche, in tutto una quarantina, le delegazioni dei rappresentanti ecumenici e delle altre religioni. Come anche la presenza dei giornalisti, 2.700 quelli accreditati a seguire l’evento, divisi tra le postazioni stampa sul braccio di Carlo Magno e nelle due sale stampa, in via della Conciliazione e in via dell’Ospedale.

«Siamo raccolti in preghiera attorno alle sue spoglie mortali col cuore triste, ma sorretti dalle certezze della fede», ha detto il cardinale Re nella sua omelia, sottolineando come la speranza cristiana apra all’orizzonte della «casa del Padre in una vita di felicità che non conoscerà tramonto». Il porporato ha rievocato l’ultimo gesto pubblico di Papa Francesco, un atto di coraggio e dedizione nonostante le gravi condizioni di salute: «La sua ultima immagine è quella di domenica scorsa, solennità di Pasqua, quando ha voluto impartire la benedizione dal balcone della Basilica di San Pietro e poi è sceso in piazza per salutare la folla dalla papamobile».

Re ha evidenziato come il pontificato di Papa Francesco abbia profondamente influenzato la Chiesa e il mondo: «Il plebiscito di manifestazioni di affetto e di partecipazione, che abbiamo visto in questi giorni dopo il suo passaggio da questa terra all’eternità, ci dice quanto l’intenso Pontificato di Papa Francesco abbia toccato le menti e i cuori». Nel ricordare il senso del ministero petrino, il cardinale ha ricordato che «Gesù affidò a Pietro la grande missione: “Pasci le mie pecore”», e ha sottolineato come Papa Francesco abbia compiuto questo mandato «percorrendo la via della donazione fino all’ultimo giorno della sua vita terrena», seguendo l’esempio del «buon Pastore che ha amato le sue pecore fino a dare per loro la sua stessa vita».

Il cardinale ha ripercorso anche i tratti salienti del lungo pontificato di Francesco: «La decisione di prendere il nome Francesco apparve subito come la scelta di un programma e di uno stile», ispirato alla semplicità evangelica e all’amore per i poveri. Papa Francesco è stato ricordato come un «Papa in mezzo alla gente, con cuore aperto verso tutti», capace di instaurare «un contatto diretto con le singole persone e con le popolazioni, desideroso di essere vicino a tutti, con spiccata attenzione alle persone in difficoltà». Non sono mancati i riferimenti alla grande apertura missionaria di Francesco: «Il primato dell’evangelizzazione è stato la guida del suo Pontificato, diffondendo con una chiara impronta missionaria la gioia del Vangelo», così come il suo costante richiamo a «una Chiesa dalle porte sempre aperte», capace di farsi «ospedale da campo» per curare le ferite dell’umanità.

Il cardinale Re ha poi anche ricordato l’impegno di Francesco per i più poveri e gli emarginati: «Innumerevoli sono i suoi gesti e le sue esortazioni in favore dei rifugiati e dei profughi», a partire dal simbolico viaggio a Lampedusa, fino alle visite a Lesbo e al confine tra il Messico e gli Stati Uniti. Particolare menzione è stata dedicata al viaggio in Iraq nel 2021, «compìto sfidando ogni rischio», definito un “balsamo sulle ferite aperte della popolazione irachena”, e all’inesauribile impulso al dialogo interreligioso.

«Papa Francesco ha sempre messo al centro il Vangelo della misericordia», ha proseguito il porporato, richiamando il Giubileo Straordinario della Misericordia e la convinzione che «Dio non si stanca di perdonarci». In contrasto con «la cultura dello scarto», Francesco ha promosso «la cultura dell’incontro e della solidarietà», e ha ribadito con forza che «apparteniamo tutti alla medesima famiglia umana». In un’epoca segnata da conflitti e violenze, il Papa non ha mai cessato di levare la sua voce: «La guerra è solo morte di persone, distruzioni di case, ospedali e scuole. La guerra lascia sempre il mondo peggiore», ha ricordato il cardinale, citando più volte gli accorati appelli del Pontefice alla pace. “Costruire ponti e non muri” è un’esortazione che egli ha più volte ripetuto e «il servizio di fede come Successore dell’Apostolo Pietro è stato sempre congiunto al servizio dell’uomo in tutte le sue dimensioni».

Al termine dell’omelia, il cardinale Re si è rivolto a Papa Francesco con parole colme di affetto e gratitudine: «Caro Papa Francesco, ora chiediamo a Te di pregare per noi e che dal cielo Tu benedica la Chiesa, benedica Roma, benedica il mondo intero», evocando l’ultimo abbraccio ideale che il Pontefice ha offerto domenica scorsa, benedicendo il popolo di Dio e l’intera umanità.

Al termine della Messa esequiale, si è svolto il rito dell’ultima commendatio (ultima raccomandazione) e la valedictio (commiato). È il momento in cui si affida definitivamente l’anima del Pontefice a Dio Padre, invocando lo Spirito Santo affinché lo accolga nella pace eterna e lo risusciti nell’ultimo giorno. Dopo l’invocazione delle Litanie dei Santi, il cardinale vicario per la diocesi di Roma, Baldassare Reina, ha guidato la supplica della Chiesa di Roma con queste parole: «O Dio, che dai la giusta ricompensa agli operai del Vangelo, accogli nel tuo regno il tuo servo e nostro Vescovo, il Papa Francesco, che hai costituito successore di Pietro e Pastore della tua Chiesa, e donagli la gioia di contemplare in eterno i misteri della grazia e della misericordia che sulla terra ha fedelmente dispensato al tuo popolo».

Dopo la cerimonia, il feretro è stato traslato fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore, salutato da circa 150.000 fedeli, dove Papa Francesco ha scelto di essere sepolto, accanto all’icona della Madonna Salus Populi Romani, simbolo della sua devozione mariana e del suo amore per il popolo romano.

26 aprile 2025

Giornata diocesana del gioco e dello sport – Galoppatoio di Villa Borghese (Sez. past. tempo libero, turismo e sport)

Giornata diocesana del gioco e dello sport – 26 e 27 aprile – Galoppatoio di Villa Borghese (Sez. past. tempo libero, turismo e sport)

Reina: la risurrezione, «la parola più importante del nostro bagaglio spirituale»

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Il cielo è ancora azzurro quando dal fondo della basilica si intravede la croce della processione. L’ultima luce del giorno entra dalla porta principale di San Giovanni in Laterano. Il cardinale vicario Baldo Reina percorre lentamente la navata centrale, sale sull’altare e prende la parola non appena la musica del Coro della diocesi di Roma si interrompe dolcemente. «Fratelli e sorelle – esordisce -, nel silenzio adorante di questa sera, eleviamo il nostro rendimento di grazie al Signore per il dono grande della vita di Papa Francesco». Poi si inginocchia mentre viene esposto il Santissimo, lo incensa con il turibolo, e rimane in contemplazione per qualche minuto.

È iniziata così, il 24 aprile, l’adorazione eucaristica guidata dal cardinale vicario nella cattedrale di Roma. Hanno accompagnato la meditazione alcuni frammenti tratti dai discorsi di Papa Francesco e i canti eseguiti dal Coro della diocesi. Con il cardinale Reina, tra gli altri, presenti anche il vescovo vicegerente Renato Tarantelli Baccari, il vescovo Guerino Di Tora, vicario capitolare della basilica lateranense, e il vescovo Luca Brandolini, già ausiliare di Roma. Tante le persone che si sono riunite per pregare. In molti rimangono inginocchiati per tutta la durata dell’adorazione, con i gomiti appoggiati alla sedia di fronte e gli occhi fissi sull’Eucaristia, illuminata dai candelabri accesi sull’altare.

«In questo momento di adorazione davanti a Gesù, sentiamo l’assenza del nostro pastore – ha aggiunto il cardinale vicario prima della conclusione -. Sperimentiamo tanto dolore e tanta sofferenza. Penso che tutti noi – ha continuato – abbiamo negli occhi e nel cuore tanti ricordi». In questi momenti, ha esortato, «lasciamoci rafforzare da Gesù, sperimentando quello che Lui stesso ha detto nella casa di Lazzaro: “Chi crede in me non morirà in eterno”». Secondo Reina, «la risurrezione è la parola più importante del nostro bagaglio spirituale». Ed è per questo motivo, ha concluso, «che chiedo a me stesso e a tutti voi di continuare a pregare perché il Signore accolga in cielo Papa Francesco e sostenga tutta la Chiesa e in particolare la diocesi di Roma, che il pontefice ha amato con tanta cura».

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Giubileo degli Adolescenti

Programma

Venerdì 25 aprile

        – h.9.00-17.00: Pellegrinaggio alla Porta Santa
• con la possibilità di ricevere il Sacramento della Riconciliazione nelle chiese giubilari

– h.18.00-19.30: Preghiera della Via Lucis (stazioni della Risurrezione e Pentecoste)

• presso la scalinata della Chiesa dei SS. Pietro e Paolo all’EUR

Sabato 26 aprile

– h.8.00-17.00: Pellegrinaggio alla Porta Santa
• con la possibilità di ricevere il Sacramento della Riconciliazione nelle chiese giubilari

– h.11.00-15.00: Momenti di animazione (concerti, incontri tematici)
• in alcune piazze di Roma

– h.17.00-19.00: Momento di festa musicale (ANNULLATO)

Domenica 27 aprile

– h.10:00: S. Messa (Piazza S. Pietro)

 

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