Continua, con il terzo appuntamento, la “Scuola di preghiera” in preparazione al Giubileo 2025 insieme a Papa Francesco. Nel pomeriggio di ieri, giovedì 6 giugno, il Santo Padre, accompagnato dal pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, l’arcivescovo Rino Fisichella, ha incontrato circa 30 famiglie di un condominio della comunità parrocchiale di Santa Brigida di Svezia, a Palmarola (zona Borgata Ottavia), nell’estrema periferia ovest della città, per la terza tappa dell’iniziativa per l’Anno della Preghiera.
Durante l’incontro, adattandosi alle esigenze del condominio, il Papa si è intrattenuto con famiglie giovani con bambini, anziani soli, nonni e ragazzi in uno spazio attiguo al palazzo, accanto a dei garage e con muri ancora non ultimati, ha parlato loro dell’importanza di «proteggere la famiglia» e ha risposto, come di consueto, alle domande dei presenti. «Difendiamo la famiglia, che è ossigeno per crescere i figli – ha sottolineato il Papa –. Anche nelle famiglie ci sono tempeste. Se i genitori litigano è normale, ma abbiano la possibilità di fare pace prima che finisca la giornata, perché la guerra fredda del giorno dopo è terribile». Ad alcuni giovani che hanno chiesto al Santo Padre come accrescere la propria fede, ha risposto che «la sola via è la testimonianza». «Voi avete la responsabilità di portare avanti la storia – ha sottolineato il Papa –. Una delle cose belle dei giovani è che si rialzano. Tutti cadiamo nella vita, ma l’importante è non rimanere caduti se si scivola».
Si è parlato anche della Chiesa come comunità di persone, e non solo come luoghi di culto, che in questo quartiere sono molto meno presenti che in altre zone della città. Una signora ha confessato la commozione di vedere il Papa «davanti a un muro di mattoni ancora non finito», perché «lo ha fatto sentire parte della loro comunità». «La Chiesa comincia a farsi nella comunità – ha detto il Papa –. Una parrocchia dove i bambini non si ascoltano e i vecchi sono cancellati non è una vera comunità cristiana. Non dimenticate, i vecchi sono la memoria e i bambini la promessa». Due papà hanno chiesto al Papa come mantenere la fede in questi tempi difficili e come crescere i figli alla luce della fede. «Il primo consiglio è volersi bene tra genitori – ha risposto il Santo Padre – perché i bambini devono poter sentire che mamma e papà si vogliono bene. Se dovete litigare non fatelo davanti ai bimbi». È stato sottolineato anche il valore del dialogo con i propri figli. «Mai smettere di parlare con loro. L’educazione si fa col dialogo, mai lasciarli soli. Fategli capire che possono parlare di tutto».
Nelle scorse occasioni Papa Francesco aveva dialogato con i giovani della parrocchia di Santa Bernadette Soubirous, il 24 maggio, e approfondito il tema della “Preghiera di ringraziamento”; l’11 aprile scorso, con i bambini del catechismo della Prima Comunione della parrocchia di San Giovanni Maria Vianney. Prima di concludere, il Santo Padre ha fatto dono alle famiglie alcuni rosari e ha regalato ai condomini un quadro raffigurante la Vergine Maria con il Bambino Gesù, che sarà conservata nel palazzo a ricordo dell’incontro.
7 giugno 2024