Dante per tutti: al via la sesta edizione
Anche quest’anno la cripta di Santa Lucia del Gonfalone, in via dei Banchi vecchi a Roma, ospiterà, a giovedì alterni, il ciclo di incontri “Dante per tutti”. Dopo la prima tappa ieri, sul Canto I dell’Inferno, diversi gli appuntamenti in programma fino a giugno 2020.
A condurci, dall’Inferno al Paradiso, sulle orme del sommo poeta, lo studioso Luca Maria Spagnuolo. Proprio lui ha messo in evidenza ai nostri microfoni il filo rosso che lega Dante, le leggende medievali, San Bonaventura e la Confraternita del Gonfalone.
Dante per tutti: un’iniziativa nata per caso
Dottor Spagnuolo, da dove è nata l’idea di questi incontri?
«L’idea è nata quasi sei anni fa. Io sono laureato in Storia dell’arte. Ho lavorato negli Stati Uniti, in Germania, a Berlino. Sono ritornato in Italia per lavorare in una galleria d’arte. Dopo aver perso il lavoro, ho iniziato a studiare per mio conto la letteratura italiana, in particolare la Commedia. La leggevo ogni giorno in biblioteca. Semplicemente parlando con dei colleghi e amici, raccontando di Paolo e Francesca, mi venne l’idea: perché non raccontarla alle persone?

Quindi è nata così, casualmente. Non c’è un progetto, è nata così, all’improvviso». L’ iniziativa, partita sei anni fa in una piccola associazione culturale, viene così riproposta ogni 2 settimane.
«All’inizio eravamo pochissimi, 4 o 5 persone. Poi – racconta ancora Luca Spagnuolo – ha iniziato ad allargarsi fino a quando, tre anni fa, ho deciso di trasferire la mia iniziativa dalla piccola associazione culturale nel centro di Roma alla cripta di Santa Lucia del Gonfalone. Adesso sono circa 200 le persone che vengono a sentire Dante e non solo». Durante gli incontri si parla anche di teatro e di leggende medievali.
Dante per Tutti: la Confraternita del Gonfalone
C’è un motivo particolare per cui gli incontri si svolgono proprio a Santa Lucia del Gonfalone?
«Sì. Volevo allargarmi e ho iniziato a studiare parallelamente il teatro medievale, nato grazie alle confraternite laiche in particolar modo in centro Italia. Ho scoperto che a Roma era nata intorno alla fine del ‘200 la Confraternita del Gonfalone che organizzava, fino alla fine del ‘500, al Rinascimento, delle sacre rappresentazioni,

in particolare al Colosseo». Così Luca Spagnuolo si è messo alla ricerca della confraternita fino ad approdare alla Chiesa di Santa Lucia del Gonfalone.
«Probabilmente la confraternita è stata fondata da San Bonaventura da Bagnoregio, il dottore serafico, il filosofo del francescanesimo. E proprio il giorno di San Bonaventura, il 15 luglio, andai parlare con padre Franco Incampo (rettore di Santa Lucia) di questa mia iniziativa. Gli ho chiesto se insieme alla Divina Commedia potevo parlare del teatro medievale proprio perché la confraternita del Gonfalone organizzava delle sacre rappresentazioni. Quindi, dietro la scelta, c’è un motivo storico.
Il ciclo di incontri ha come titolo Dante per tutti. Un titolo eloquente. Il pubblico, infatti, è piuttosto variegato…
«Esatto. Ci sono studenti, persino dalle medie. Molti liceali, fino ai professionisti e ai pensionati. Abbraccia un po’ tutti. L’iniziativa è verso le 19.30, consente di partecipare quasi a tutti. Sopratutto a coloro che a quell’ora finiscono di lavorare».
La Divina Commedia: un viaggio verso la luce
Si partirà dall’Inferno per approdare al Paradiso. Al centro degli incontri l’arte, la storia, ma soprattutto la fede …
«A livello di comunicazione va meglio l’Inferno, la gente è più attratta. Ma il modo in cui cerco di porgere la Commedia e quello che c’è a laetere come le leggende e il teatro è quello di far capire che l’Inferno esiste perché esiste Dio. Quindi cerco di leggere la Divina Commedia attraverso il Paradiso. Perché altrimenti perde ogni senso. Dante stesso lo dice all’inizio del terzo canto quando passa la porta. L’amore ha creato anche l’Inferno. L’Inferno è un atto d’amore, di giustizia.
Tutto si regge grazie a Dio, persino l’Inferno. Se non si capisce che Dio esiste, nessuno può

capire il grande dramma, la tragedia di Francesca e Paolo. La lettura che cerco di dare è la Divina Commedia dal Paradiso perché illumina anche l’Inferno laddove la luce non c’è. Il fine della Divina Commedia è la conoscenza di Dio. Non è il semplice viaggio nell’Inferno, descrivere i diavoli, i mostri, i demoni…».
Dante, le leggende medievali e i grandi personaggi
Tra i protagonisti, almeno per questa prima parte degli incontri, fino a dicembre 2019, i celebri Paolo e Francesca, Farinata degli Uberti, Pier Delle Vigne …
«Giovedì 21 novembre c’è il celebre canto di Paolo e Francesca e a proposito di lussuria parlerò di un exemplum, di una storiella edificante, di un monaco che è tentato nel vizio della carne da parte di un demone.
Poi, a dicembre, sarà la volta di un canto straordinario: il X dell’Inferno (giovedì 5) insieme a cui allegherò la storia di santa Giuliana martire. Secondo una leggenda, mentre era nelle carceri, venne visitata dal demonio. Lei quasi prese in giro il diavolo. Lo legò e lo portò a spasso mentre stava andando verso il martirio. Addirittura lo gettò dentro una latrina.
Poi giovedì 19 dicembre sarà la volta del canto XIII di Pier delle Vigne, il grande suicida. Più nello specifico, si parlerà, attraverso delle novelle, degli exempla medievali, della disperazione, della mancanza di speranza, che porta il suicida a offendere la propria vita.
Ascolta l’intervista al dottor Luca Maria Spagnuolo nella puntata di oggi di “Tutte le Strade”:
L’appuntamento, gratuito, è a giovedì alterni, alle ore 19.30 a Santa Maria del Gonfalone. Tutte le informazioni utili sulla pagina Facebook dell’iniziativa.