Locus Iste: il romanzo di Rossella Cirigliano
Nella puntata di oggi di Parole in onda il giornalista Gianni Maritati intervista una delle protagoniste dell’ultima Festa del Libro e della Lettura di Ostia: Rossella Cirigliano, corista della Parrocchia di Santa Monica e autrice di Locus Iste.
Perché questo titolo così enigmatico?
«Locus iste, dal latino “questo luogo”, è un brano di un compositore di musica classica, sacra, Anton Bruckner. Ho utilizzato lo spartito sulla copertina proprio perché mi piace molto questo brano che canto con il mio coro. Quindi ho voluto coniugare le mie due attività di scrittrice e corista. So cantare questo brano e allo stesso tempo ci ho messo su un giallo».
Ascolta l’intervista:
Locus Iste: la passione per il mistero
Il giallo ti appartiene come genere. Anche i libri precedenti hanno un po’ del misterioso…
«Ho sempre ho avuto la passione per il giallo, diciamo non tanto per il poliziesco ma per il thriller psicologico, dell’introspezione. Non sono mai riuscita a prescindere dal mistero, più che dalla indagini fini a se stesse. Un mistero da dipanare nel corso dello svolgimento.
Nello specifico in Locus Iste parlo di una magistrato e di una corista soprano che percorrono una strada parallela fino a un certo punto per poi intrecciarsi e fondersi alla fine in un finale


abbastanza di impatto e spero inaspettato.
C’è l’amore, più pensato, sentito che non espresso in scene esplicite, e poi l’omicidio che è un po’ un argomento che unisce le sorti dei personaggi».
Ma la giustizia trionfa sempre?
«Sì, nel mio caso sì, per quanto riguarda la scoperta dei colpevoli. È anche un discorso di giustizia rispetto alla libertà di espressione di individui nella società. Quindi il libro non è solo improntato sull’omicidio e sulle indagini ma anche e soprattutto sui sentimenti dei personaggi, su quello che provano, quello che attraversano, quello che hanno vissuto, il “risolversi” individuale dei personaggi che va di pari passo con l’azione, con il movimento, che rende un po’ più “pepato” il tutto».