15 Maggio 2025

Un libretto sulla Messa in dono ai sacerdoti

«La liturgia è una profonda esperienza di ciò che la fede proclama, quasi la dimensione mistica della vita cristiana, perché è insieme opera dello Spirito Santo e azione dell’uomo credente. Essa agisce nell’intimo, operando una vera trasformazione in colui che celebra». Così scrive il cardinale vicario Angelo De Donatis nell’introduzione al libretto “Evangelizzare con la liturgia”, donato questa mattina (giovedì 3 novembre) a tutti i sacerdoti intervenuti all’incontro con l’arcivescovo Vittorio Francesco Viola, segretario del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, incentrato sulla lettera apostolica “Desiderio desideravi” di Papa Francesco.

Il libretto – 30 pagine – raccoglie una serie di schede preparate dall’Ufficio liturgico diocesano, pensate in particolare a servizio del gruppo liturgico e della comunità celebrante. Le schede «possono diventare l’opportunità – auspica il cardinale vicario – per coinvolgere nell’azione liturgica tutti i battezzati, e in modo particolare coloro che seguono il percorso di iniziazione cristiana (per esempio i ragazzi che si preparano alla prima comunione o alla cresima, i fidanzati, ecc). Quando offerto può diventare una bella opportunità per educare tutti, adulti e ragazzi, alla preghiera della Chiesa». Proprio come si legge nella “Desiderio desideravi”.

Nei prossimi giorni il libretto sarà disponibile anche on line e potrà essere scaricato dal sito dell’Ufficio liturgico diocesano

3 novembre 2022

Un kit pastorale in vista dell’Incontro mondiale delle famiglie

L’Incontro mondiale delle famiglie di giugno 2022 sarà, come stabilito da Papa Francesco, «multicentrico e diffuso». Ogni diocesi è quindi chiamata a organizzare eventi, riflessioni e momenti di preghiera in coincidenza con il raduno di Roma. E per farlo al meglio, il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita e la diocesi di Roma, che organizzano l’evento, hanno preparato un kit pastorale, disponibile sul sito https://www.romefamily2022.com/it/.

«Questo vademecum – spiegano – è pensato per essere di aiuto alle Chiese particolari che hanno la responsabilità di organizzare gli incontri locali. Ogni diocesi/parrocchia può prendere spunto dalle indicazioni offerte in questo kit pastorale, ma pur sempre nella libertà di adattare le iniziative al contesto culturale locale e ai propri bisogni pastorali. L’obiettivo ecclesiale è quello di realizzare un evento globale, che abbia il volto particolare di ogni comunità».

Il vademecum raccoglie i link utili, ricorda i materiali presenti on line e scaricabili gratuitamente, come il logo, le catechesi, i video. E fornisce qualche consiglio utile per le diocesi. «Per l’organizzazione dell’evento – si legge –, suggeriamo che ogni diocesi costituisca un’équipe pastorale a ciò dedicata, sufficientemente ampia e non limitata ad una sola coppia. Sarà un’occasione per accogliere, laddove possibile, le proposte che provengono dagli sposi, che conoscono le realtà locali delle famiglie». È possibile anche organizzare degli eventi a livello di più diocesi, o attorno a un santuario. I promotori suggeriscono inoltre di organizzare incontri serali durante la settimana dell’Incontro di Roma, oppure incontri pastorali nel fine settimana per agevolare le famiglie che durante la settimana lavorano. Magari ispirandosi alle conferenze e ai panel che verranno proposti durante il congresso pastorale: “Chiesa domestica e sinodalità”, “L’amore familiare: meraviglioso e fragile”, “Identità e missione della famiglia cristiana”, “Il catecumenato matrimoniale”, “Famiglia via di santità”.

L’obiettivo, in sostanza, è che, dal 22 al 26 giugno 2022 ogni diocesi metta le famiglie al centro dell’attenzione pastorale, realizzando delle attività che rispecchino il tema dell’Incontro mondiale. Una sorta di “Settimana della Famiglia” in unità con le famiglie e le diocesi di tutto il mondo, usando creatività e valorizzando le peculiarità di ogni territorio.

10 febbraio 2022

Un incontro in ricordo di don Roberto Sardelli con il cardinale Reina e il sindaco Gualtieri

Avrebbe compiuto novant’anni il prossimo 30 gennaio don Roberto Sardelli, sacerdote della diocesi di Roma ma anche insegnante, scrittore, sempre vicino ai più umili. Il suo nome è legato soprattutto all’impegno per dare un alloggio dignitoso ai cosiddetti “baraccati”, coloro, cioè, che negli anni Sessanta e Settanta, vivevano accampati a ridosso dell’Acquedotto Felice. Fu con loro che decise di andare a vivere don Roberto, quando, giovane sacerdote, nel 1968, fu mandato come collaboratore parrocchiale a San Policarpo. Proprio nella sua parrocchia (piazza Aruleno Celio Sabino, 50) e nel giorno del suo compleanno, alle ore 18, verrà ricordato, con un convegno promosso dalla diocesi di Roma. “Non abbiamo paura dei profeti. Il ricordo di don Roberto Sardelli a 90 anni dalla nascita” è il titolo dell’appuntamento, che sarà aperto dai saluti del cardinale vicario Baldo Reina, del sindaco Roberto Gualtieri e del parroco della comunità dell’Appio Claudio, don Claudio Falcioni. Interverranno poi monsignor Guerino Di Tora, vescovo ausiliare emerito della diocesi di Roma; Grazia Napoletano, collaboratrice della Scuola 725; Paolo Berdini, umanista e saggista. Paola Aversa, della Caritas diocesana di Roma, illustrerà il programma di housing sociale dell’organismo diocesano intitolato al sacerdote scomparso nel 2019. Le conclusioni saranno affidate a monsignor Benoni Ambarus, vescovo delegato per l’Ambito della diaconia della carità.

Nato a Pontecorvo, in Ciociaria, nel 1935, alunno del Collegio Capranica, ordinato sacerdote nel 1965, don Sardelli aveva frequentato la scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani, prima di andare in Francia per studiare l’esperienza dei “preti operai”. Tornato a Roma, fu mandato come collaboratore a San Policarpo e lì don Roberto scoprì, a poche centinaia di metri dall’edificio parrocchiale, la baraccopoli che sorgeva nei pressi dell’Acquedotto Felice, dove vivevano 650 famiglie italiane arrivate da Sicilia, Calabria, Abruzzo e Basilicata. Decise così di condividere la loro vita e, acquistata una baracca da una prostituta, si trasferì tra i baraccati, trasformando la sua casupola nella “Scuola 725”, dal numero civico che la contrassegnava. Qui teneva lezioni per i ragazzi della zona, spesso costretti ad abbandonare gli studi o confinati nelle classi differenziali. Con loro scrisse la “Lettera al sindaco” per chiedere migliori condizioni di vita per i baraccati, ai quali le case popolari furono assegnate nel 1974. Da quel lavoro di riflessione e scrittura nascerà anche un libro, “Non tacere”. Lo stesso titolo del docufilm realizzato nel 2008 sulla vicenda della Scuola 725 dal regista Fabio Grimaldi con la collaborazione dello stesso sacerdote. Dopo lo sgombero della baraccopoli, nel 1973, don Sardelli si dedicò alle collaborazioni giornalistiche con Paese Sera, l’Unità, Liberazione, ma anche con riviste del mondo cattolico. Negli anni Ottanta fondò lo Studio Flamenco per avvicinarsi al mondo rom e sinti attraverso la danza, mentre negli anni Novanta si occupò dei malati di Aids. Nel novembre 2018, l’Università Roma Tre gli conferì una laurea magistrale honoris causa in Scienze pedagogiche. Si è spento nella sua Pontecorvo il 18 febbraio 2019.

A don Roberto Sardelli è intitolato il programma di housing sociale della Caritas di Roma, che mira a offrire un alloggio adeguato a persone senza dimora e famiglie in difficoltà e che è nato grazie a un fondo iniziale frutto del lascito testamentario del sacerdote.

«La profezia di don Roberto – dichiara il cardinale Reina – deve costituire uno sprone per la nostra comunità ecclesiale nel contrastare le diseguaglianze che affliggono la nostra società. Il suo è stato un esempio per tutti».

21 gennaio 2025

Un goal per la salute mentale

Si svolgerà sabato pomeriggio nell’oratorio della parrocchia di San Luca Evangelista, al Prenestino, la finale del torneo di calcio a 5 “Calcio d’inizio per la salute mentale”, l’iniziativa promossa dagli Uffici Cei per la pastorale della salute e del tempo libero, turismo e sport, in collaborazione con l’Ufficio diocesano per la pastorale del tempo libero, turismo e sport, la Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport e il Centro sportivo italiano (Csi) di Roma.

«Questo progetto di un campionato non agonistico e a carattere riabilitativo – spiega don Francesco Indelicato, direttore dell’Ufficio diocesano – si inserisce nel contesto della XXX Giornata mondiale del malato, volendo dare così anche una caratterizzazione sportiva alle celebrazioni, ed è partito il 7 aprile, coinvolgendo 5 squadre dei Dipartimenti di salute mentale di Roma». Guardando ai principi di inclusione, integrazione e giustizia sociale auspicati da Papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’”, il sacerdote evidenzia quanto «specialmente la disabilità cognitiva specifica, che interessa i partecipanti a questa iniziativa, necessita di queste dimensioni e di queste sensibilità che nascono dalla relazione» e come «lo sport nella vita è uno spazio privilegiato in cui conosciamo noi stessi e i nostri limiti» nonché «un tempo privilegiato per la scoperta dell’uomo integrale, in comunione con tutto ciò che lo circonda». Da qui il valore e l’importanza di favorire «percorsi di inclusione per le persone affette da patologie – sono ancora le parole di Indelicato –, che hanno il diritto di vivere giornate di divertimento» laddove «il gusto di vivere passa anche dalla pratica sportiva e l’esperienza di molti atleti paralimpici ce lo testimonia». Conclude: «Desideriamo fare in modo che questa esperienza del torneo sia un inizio e possa fare da modello per interventi e progetti futuri, per avviare anche attraverso lo sport nella nostra diocesi dei processi di inclusione e integrazione autentiche».

Dello stesso avviso Daniele Pasquini, presidente del Csi Roma e della Fondazione, che, sottolineando come «abbiamo da anni una speciale attenzione alla disabilità cognitiva», osserva quanto «la pandemia e il lockdown hanno messo in luce e hanno fatto emergere l’importanza di far fare sport a queste persone, che ne hanno un bisogno particolare». Ecco allora che l’emergenza per la pandemia «ha fatto emergere proposte come questa del torneo a favore di chi soffre di un disagio mentale», sono ancora le parole di Pasquini, che riferisce tuttavia di un «processo che c’era e che ha trovato riscontro maggiore ora e che nasce “dal basso”, con l’azione di tanti volontari». Iniziative come questa dicono di «un’attenzione alla cura non solo farmacologica ma in qualche modo olistica, fatta anche di sana attività fisica e di socialità per curare la mente attraverso il corpo e lo spirito».

Nella seconda parte del pomeriggio, dopo che si saranno disputate le partite per l’assegnazione dei premi, negli spazi della parrocchia avrà luogo il convegno intitolato “La riabilitazione del pallone”, con il saluto di Alessio D’Amato, assessore regionale alla Sanità. Interverranno inoltre don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale della salute, e don Gionatan De Marco, direttore dell’Ufficio turismo. In programma anche l’intervento dello psicologo Emanuele Scusami, che nota come «rendere possibile un’esperienza come quella sportiva per persone affette da disabilità cognitiva contribuisce senza dubbio a favorire una condizione di benessere psicofisico».

di Michela Altoviti da Roma Sette

23 maggio 2022

Un documentario su Santa Croce in Gerusalemme, che presto sarà accessibile ai disabili sensoriali

Consentire l’accessibilità ai non udenti e ai non vedenti in alcune chiese del centro storico di Roma. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato lo scorso 11 aprile dal vicegerente della diocesi di Roma, il vescovo Baldo Reina, per il Vicariato di Roma, e dal capo dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del Viminale, Valerio Valenti, nonché dalla Soprintendenza speciale A.B.A.P. (Archeologia Belle arti Paesaggio) e dal Parco Archeologico dell’Appia Antica.

Grazie a questo accordo – nato su impulso del Movimento Apostolico Ciechi – saranno realizzati itinerari di fede e arte volti a rendere effettivamente fruibili i luoghi di culto per i disabili sensoriali. In particolare, nelle chiese oggetto degli interventi, saranno posizionati pannelli illustrativi contenenti descrizioni in braille, mappe in altorilievo e codici QR che rimandano a contributi video e audio. Saranno disponibili anche dei video, della durata di 5-15 minuti ciascuno, con contenuti di carattere storico, artistico e culturale inseriti in un contesto spirituale, con traduzione nella lingua italiana dei segni e sottotitoli per i non udenti. I video saranno realizzati dall’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria e dall’Ufficio diocesano per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport, nonché divulgati sul canale Youtube Romartecultura, che fa capo ai due Uffici del Vicariato. Tali brevi documentari sono patrocinati dalla Commissione pastorale per il Giubileo 2025, in quanto il lavoro in queste chiese è pensato anche in vista del prossimo Anno Santo.

Da questa mattina, al link https://www.youtube.com/watch?v=e1K3rPuHqcI , è disponibile quello su “Santa Croce in Gerusalemme. Elena e Costantino dal mito alla storia”, della durata di 22 minuti, che racconta la storia della basilica eleniana; da qui saranno estratti due video più brevi, che verranno tradotti con linguaggio lis e saranno presentati insieme alle tavole tattili in un evento previsto per il prossimo autunno.

Le altre chiese interessate dall’accordo, tutte di proprietà del Fondo edifici di culto del Ministero dell’Interno, sono: Santissimo Nome di Gesù all’Argentina, Santa Maria della Vittoria, Santa Maria in Ara Coeli al Campidoglio, Santa Maria sopra Minerva, San Sebastiano fuori le Mura, Santa Sabina all’Aventino, Santa Prassede all’Esquilino, Santa Maria in Trivio, Santa Maria Maddalena in Campo Marzio, Santa Maria del Popolo.

Mappe tattili sono state installate lo scorso novembre anche a Sant’Ignazio di Loyola, come ricorda il direttore dell’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport don Francesco Indelicato. «Dopo l’evento a Sant’Ignazio, che ha visto nascere la collaborazione tra il Vicariato di Roma e il Ministero dell’Interno – sottolinea il direttore –, siamo felici di poter presentare questo nuovo documentario relativo a una delle basiliche più visitate in diocesi. Una storia appassionante, e forse anche inedita per molti romani, che racconta lo stretto legame che unisce la capitale del cattolicesimo alla Città Santa di Gerusalemme. Una iniziativa che finalmente consentirà anche a non udenti e non vedenti di poter comprendere meglio la bellezza di questo luogo».

Ora tocca a Santa Croce, conosciuta anche con il nome di basilica eleniana. «Elena, la madre di Costantino, può essere considerata la prima archeologa della storia. Fu lei a volere Santa Croce in Gerusalemme come luogo dove venisse trasportata la terra degli scavi del Santo Sepolcro a Gerusalemme – racconta monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria della diocesi di Roma –: li aveva realizzati per mostrare in Oriente l’interessa del nuovo imperatore per il cristianesimo. Elena era serva in una stazione di posta dove per caso passò Costanzo Cloro e se ne innamorò. Quando il figlio Costantino divenne imperatore la fece augusta, come attestano le iscrizioni ritrovate proprio a Santa Croce».

Il documentario realizzato dai due Uffici della diocesi di Roma vede la partecipazione di monsignor Lonardo, di Caterina Papi, docente di archeologia Cristiana presso la Pontificia Università Antonianum, e di Umberto Utro, curatore del Reparto di antichità cristiane dei Musei Vaticani. Inoltre, gli attori Roberta Azzarone, Ciro Borrelli, Giorgio Sales recitano testi liberamente adattati da Francesco d’Alfonso, dell’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria, che ha curato anche la regia. Il brano “Crux fidelis” di Domenico Bartolucci è eseguito dall’ensemble vocale composto da: Giovanna Gallelli, Enrico Torre, Stefano Guadagnini, Patrizio La Placa, Federico Benetti, Giulia Manzini.

21 aprile 2023

Un di più di misericordia, al centro l’ascolto dei malati

«In linea con il programma diocesano e il lavoro delle équipe pastorali, crediamo sia opportuno fornire anche ai collaboratori delle nostre comunità e ai membri delle équipes alcuni contenuti e alcuni strumenti per favorire l’ascolto dei malati». Il vescovo Paolo Ricciardi, delegato diocesano per la Pastorale sanitaria, spiega così il senso del corso di formazione “Un di più di misericordia”, al via dal 16 novembre nella Sala Tiberiade del Seminario Romano Maggiore.

Gli incontri si terranno di martedì dalle 18.30 alle 20 nei giorni 16 e 30 novembre, 14 dicembre, 11 e 25 gennaio 2022, 8 febbraio.

Giunto alla terza edizione, il percorso formativo è indirizzato in modo particolare a coloro che sono in stretto contatto con le persone malate: medici, infermieri, operatori socio-sanitari, volontari, ministri della comunione. Il corso è aperto a chi non lo ha già frequentato in passato; per motivi di spazio potranno partecipare soltanto 170 persone; le iscrizioni dovranno pervenire al Centro diocesano per la pastorale sanitaria entro il prossimo 12 novembre. Per partecipare è necessario avere il green pass.

Per informazioni contattare il Centro per la pastorale sanitaria, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13: 06.69886227/86414; segreteria.sanitaria@diocesidiroma.it.

2 novembre 2021

Un corso sulla fibromialgia

È rivolto ai medici di base il corso di formazione organizzato e curato dall’Area medica dell’Ufficio diocesano per la pastorale sanitaria, dedicata alle malattie reumatiche, in sinergia con l’Ordine provinciale di Roma dei medici-chirurghi e degli odontoiatri. La proposta – in programma per il 28 e 29 aprile nel Palazzo del Vicariato – nasce dalla «volontà di sensibilizzare i medici sugli aspetti clinici della fibromialgia, una patologia cronica e invalidante la cui diagnosi è purtroppo spesso tardiva – spiega Edith Aldama, malata fibromialgica e referente dell’Area –. Ma soprattutto il corso, che aprirà le iniziative dedicate in vista della Giornata della fibromialgia del 12 maggio, si contraddistingue perché accanto alla dimensione scientifica introduce il tema dell’ascolto come terapia sanante, guardando alle parole di Papa Francesco, che richiama ad ascoltare l’altro con il cuore». L’approccio sarà multidisciplinare con la presentazione e l’analisi di 4 casi clinici.

26 aprile 2023

Un corso sulla bellezza della liturgia

“La Chiesa evangelizza con la bellezza della liturgia”. Questa affermazione di Evangelii gaudium spiega il senso e dà il nome al percorso di formazione alla celebrazione eucaristica proposto dall’Ufficio liturgico diocesano. Tra incontri in tutto, tenuti da tre diversi relatori, che si terranno nella parrocchia di Sant’Enrico (viale Ratto delle Sabine, 7).

Il primo appuntamento è in programma per mercoledì 23 febbraio alle 19: padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio diocesano, terrà una relazione su “Partecipare alla celebrazione eucaristica”. Secondo incontro il 9 marzo, allo stesso orario, con suor Emmanuela Viviano che rifletterà su “La liturgia della Parola”. La conclusione con monsignor Riccardo Aperti, il 23 marzo sempre alle 19, su “La liturgia eucaristica”.

Per ulteriori informazioni, contattare l’Ufficio liturgico diocesano.

1 febbraio 2022

Un corso per fotografi con l’Ufficio liturgico

Si svolgerà il 12 gennaio 2019, dalle ore 9.30 alle ore 13 e dalle ore 14.45 alle 16.45, presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo (piazza dei Cavalieri di Malta, 5) il corso per fotografi organizzato dall’Ufficio liturgico.

L’Ufficio diocesano, «dato il gran numero di richieste e la necessità di approfondire il contesto celebrativo da parte di molti operatori del settore, organizza un corso per fotografi e cineoperatori. Il corso è rivolto a operatori specializzati nel settore, che sono in possesso di regolare partita iva o sono iscritti all’albo dei giornalisti. Il corso non prevede il rilascio di attestati. La frequenza integrale comporta la possibilità di essere inseriti in un elenco nominativo, consultabile sul sito dell’Ufficio liturgico della diocesi di Roma. Il nominativo rimarrà in elenco fintanto che l’Ufficio Liturgico non abbia riscontri di comportamenti inadeguati».

Per ulteriori informazioni e iscrizioni: www.ufficioliturgicoroma.it

17 dicembre 2018

Un convegno sulla riforma liturgica al Sant’Anselmo

“La riforma liturgica nella diocesi di Roma” è il tema del convegno promosso dall’Ufficio liturgico diocesano, dal Pontificio Istituto Liturgico e dal Centro liturgico vincenziano per giovedì 31 maggio. L’appuntamento è alle 18.30 presso la sede del Pontificio Istituto, in piazza dei Cavalieri di Malta, 5.

Il primo intervento in programma è quello di monsignor Piero Marini, presidente del Pontificio Consiglio per i congressi eucaristici internazionali, su “La prima fase della riforma”; quindi monsignor Luca Brandolini, vicario capitolare della basilica lateranense, terrà una relazione su “L’attuazione della riforma”. Infine il contributo dell’arcivescovo vicario Angelo De Donatis, su “Promuovere e custodire la liturgia oggi”. Modera il preside dell’Istituto Sant’Anselmo, Jordi–a Piqué i Collado.

Durante l’incontro sarà presentato il volume “La riforma liturgica nella diocesi di Roma. Studio in prospettiva storica e pastorale (1956–1975)” (Clv Edizioni Liturgiche), di padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano.

23 maggio 2018

Un convegno per i 25 anni del Vic

«25 anni in carcere sotto il segno dell’accoglienza» è il convegno che si terrà sabato 16 novembre, alle ore 10.30, presso l’Auditorium dell’Ospedale Bambino Gesù (viale F. Baldelli, 38).

L’iniziativa è promossa dall’Associazione VIC – Volontari In Carcere, associazione che rappresenta la Caritas di Roma presso gli istituti penitenziari di Rebibbia, per celebrare il 25° anniversario di fondazione insieme alle istituzioni, gli enti, le associazioni e le persone che hanno accompagnato, dal 1994 a oggi, la sua crescita e il suo affermarsi tra le realtà più attive dentro e fuori gli istituti penitenziari della città.

Alle ore 12 ci sarà una meditazione sull’accoglienza del cardinale Angelo De Donatis.

5 novembre 2019

Un centro d’ascolto per malati oncologici e loro famiglie

Durante le vacanze aumenta la solitudine di tanti nuclei familiari con malati oncologici. Anche per questo, la Fondazione Ghirotti onlus e il Centro diocesano per la pastorale familiare hanno attivato un centro d’ascolto tramite un servizio telefonico gratuito, che offre supporto psicologico alle persone malate di tumore, ai loro familiari e agli anziani in condizione di fragilità socio sanitaria.

Il servizio è attivo tutti i giorni, dalle 9 alle 16. Chiamando, sarà possibile ottenere un intervento di sostegno in particolari momenti critici, oppure intraprendere percorsi più duraturi nel tempo con un rapporto continuato tra paziente e psicologo. Il numero del servizio è 06.8416464. Alle chiamate rispondono direttamente gli psicologi, senza bisogno di passare da centralini o intermediari.

25 luglio 2018

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