26 Agosto 2025

L’elezione dei catecumeni, un nuovo inizio

Foto di Cristian Gennari

Sabato 5 marzo, nella basilica di San Giovanni in Laterano, il cardinale vicario Angelo De Donatis ha presieduto la Messa con il rito dell’elezione dei catecumeni. Un rito nuovo ed emozionante per i catecumeni, ma sa di antico. A San Giovanni in Laterano ci sono Larissa e Laura, Davide e Fabio che esibiscono la loro fame di fede, dietro a loro però si intravede la lunghissima schiera di persone che ha compiuto gli stessi passi in tempi vicini e lontani. Ci sono Pietro e Andrea che mollano padre, barca e reti per incamminarsi verso una promessa sventolata sotto il loro naso da un sedicente Messia-falegname di Nazareth, c’è Francesco che in quel di Assisi gira le spalle alle ricchezze di famiglia, c’è Ignazio il guerriero di Loyola che sceglie di combattere una battaglia mai combattuta fino ad allora. Soprattutto, c’è lui l’Arameo Errante, colui dal quale Mosè fa partire la professione di fede pronunciata da ogni israelita come ricorda la prima lettura della prima domenica di Quaresima: il capostipite, che lascia Ur, lì sul golfo Persico per arrivare dopo mille peripezie nel Paese della promessa.

È struggente pensare ad un papà e una mamma che rispondono alla chiamata alla fede per il loro neonato, ma nulla è suggestivo come assistere ad una scelta fatta consapevolmente, in prima persona. Ogni catecumeno ha la sua storia, ad ognuno – sottolinea il Cardinale vicario, Angelo De Donatis, che presiede la cerimonia – Dio ha toccato le corde del cuore in modo diverso, perché qui uno davvero vale uno, anche se ora si trova in compagnia di tanti altri sulla soglia di quella Chiesa di cui chiede di far parte. C’è chi ha iniziato il percorso cercando un cellulare perso e insieme a quello, in una chiesa di Fondi, ha trovato la fede e c’è chi invece l’ha fatto in modo classico, lungo il cammino di Compostela, anche se molti segnali avevano già attraversato la sua strada. Ed ora sono tutti qui, nella seconda tappa di un rush finale che li porterà la notte di Pasqua al traguardo, che poi altro non è che un nuovo inizio. Il rito dell’elezione e dell’iscrizione del nome: una sorta di green pass rafforzato a certificare che la scelta di cominciare questo viaggio non è stato solo un impulso momentaneo.

Ecco, nella mano che il padrino e la madrina sono chiamati a mettere sulla spalla del proprio ‘protetto’ c’è un invisibile testimone, che un altro staffettista tempo addietro ha affidato a loro. Un passaggio di consegne emozionante, per chi lo riceve e chi lo fa, e allo stesso tempo straordinario. Scorrono davanti agli occhi, accompagnate dalla voce del celebrante, le immagini di tutti i corridori che ci hanno preceduto. Riavvolgendo fotogramma dopo fotogramma il film che si è dipanato in millenni di storia, arriviamo ad Abramo, anzi ad Abraham, il nuovo nome scelto per lui da Dio. C’è un filo rosso che lega le tante storie di oggi alla Storia con la maiuscola, lo stesso filo che unisce il momento del congedo degli eletti subito dopo l’omelia alla stessa identica situazione vissuta secoli fa da Agostino e da tanti altri catecumeni come lui. Noi e loro: insieme in questa basilica, un’unione che è musica pura. Il cielo sfavilla di stelle. Impossibile contarle: innumerevoli come noi, discendenti di Abramo.

di Antonella Coppari

Leggi l’omelia del cardinale vicario

8 marzo 2022

Le stazioni quaresimali della settimana

La basilica di Santa Maria Maggiore

Oggi, 6 marzo, è la prima domenica di Quaresima e la statio quaresimale si terrà nella basilica di San Giovanni in Laterano alle ore 17.15. Domani, lunedì 7, l’appuntamento è invece alle ore 17 nella chiesa di San Pietro in Vincoli a Colle Oppio; martedì a Santa Anastasia al Palatino, sempre alle 17, mentre mercoledì nella basilica di Santa Maria Maggiore alle ore 17.30. Ancora, giovedì la preghiera inizierà alle 17 nella chiesa di San Lorenzo in Panisperna; il giorno seguenti, alle 18, ai Santi XII Apostoli al Foro Traiano. Sabato 12 alle 16.45 l’appuntamento è invece a San Pietro in Vaticano e domenica prossima, seconda di Quaresima, a Santa Maria in Domnica alla Navicella alle ore 19. Secondo la tradizione, i fedeli di Roma si fermano in una delle diverse chiese del centro storico dove sono custodite le memorie dei martiri; qui viene celebrata la Messa, preceduta da una processione durante la quale vengono cantate le litanie dei santi.

6 marzo 2022

Con Nembrini a San Giovanni in Laterano cinque serate sui Promessi Sposi

Franco Nembrini

«Le montagne eran mezze velate di nebbia; il cielo, piuttosto che nuvoloso, era tutto una nuvola cenerognola; ma, al chiarore che pure andava a poco a poco crescendo, si distingueva, nella strada in fondo alla valle, gente che passava, altra che usciva dalle case, e s’avviava, tutti dalla stessa parte, verso lo sbocco, a destra del castello, tutti col vestito delle feste, e con un’alacrità straordinaria. – Che diavolo hanno costoro? che c’è d’allegro in questo maledetto paese? dove va tutta quella canaglia? – E data una voce a un bravo fidato che dormiva in una stanza accanto, gli domandò qual fosse la cagione di quel movimento. Quello, che ne sapeva quanto lui, rispose che anderebbe subito a informarsene. Il signore rimase appoggiato alla finestra, tutto intento al mobile spettacolo. (… ) Guardava, guardava; e gli cresceva in cuore una più che curiosità di saper cosa mai potesse comunicare un trasporto uguale a tanta gente diversa». La notte insonne dell’Innominato dopo l’incontro con Lucia – al capitolo XXI dei Promessi Sposi – dà il titolo, e racconta in qualche modo il senso, dell’iniziativa promossa dalla diocesi di Roma per la Quaresima: ogni mercoledì, a cominciare dal 9 marzo, fino a Pasqua, la basilica di San Giovanni in Laterano, dalle 19 alle 20.15, ospiterà cinque incontri dedicati al capolavoro di Alessandro Manzoni. “Che c’è d’allegro in questo maledetto paese? I Promessi Sposi romanzo della misericordia” è il nome del progetto, che vedrà protagonista Franco Nembrini, professore e saggista; l’introduzione di ogni serata sarà affidata a don Fabio Rosini, direttore del Servizio diocesano per le vocazioni, mentre le conclusioni al cardinale vicario Angelo De Donatis.

«In questo anno di pandemia ho riletto il romanzo – spiega Nembrini – e ho trovato analogie sorprendenti con quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo. I ragazzi stanno pagando un prezzo altissimo fatto di solitudine e di frustrazione, dovuto alla mancanza di adulti e di maestri di riferimento, al crollo di una scuola che non sta più in piedi, a causa della pandemia. Ci sembrava quindi giusto indirizzarci ai giovani, proporre una iniziativa quaresimale soprattutto per loro». Il primo incontro sarà dedicato a fra Cristoforo e anche, in parte, al confronto con don Abbondio. «Affronteremo il tema dell’omicidio e poi del perdono, con quel pane del perdono che il frate porterà con sé tutta la vita – anticipa Nembrini – e che poi, alla fine, consegnerà a Renzo e a Lucia affinché a loro volta lo consegnino ai loro figli. Fra Cristoforo spiega che dovranno insegnare ai loro figli a perdonare sempre tutto e tutti. Sono due sposi che finalmente realizzano il loro sogno e si assumono la responsabilità delle nuove generazioni».

Il perdono verso gli altri e verso se stessi sarà presente in tutte le serate. Si parlerà, naturalmente, dell’Innominato, e di quella frase di Lucia che scuote la sua anima, “Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia”. Ma anche di Renzo, «il cui dilemma è se perdonare o meno chi gli ha buttato all’aria la vita – spiega il professore –; lui a più riprese cede a una tentazione di vendetta e di violenza, fin quasi alla fine del romanzo, quando accetta la sfida di fra Cristoforo di perdonare chi gli ha rovinato la vita e fatto del male». Anche all’ultima parte del romanzo, quella ambientata nel Lazzaretto, sarà dedicata una serata, quella conclusiva. «La Provvidenza, come la chiama Manzoni, è l’intervento nella storia degli uomini di Dio come misericordia – riflette Nembrini –. Nel Lazzaretto tutti si incontrano uniti nella stessa vicenda dolorosa, il male della storia, che diventa un punto di rilancio per vivere nella misericordia. Tutta la storia del romanzo si rivela in quelle ultime pagine come un romanzo di misericordia. Sarà bellissimo rileggere le parole di padre Felice, che durante la Messa, benedice coloro che si sono salvati». E rileggiamo, allora, l’omelia di padre Felice Casati, personaggio realmente esistito, superiore dei Cappuccini: «Cominciamo da questo viaggio, da’ primi passi che siam per fare, una vita tutta di carità. Quelli che sono tornati nell’antico vigore, diano un braccio fraterno ai fiacchi; giovani, sostenete i vecchi; voi che siete rimasti senza figliuoli, vedete, intorno a voi, quanti figliuoli rimasti senza padre! siatelo per loro! E questa carità, ricoprendo i vostri peccati, raddolcirà anche i vostri dolori».

La partecipazione agli incontri è libera e gratuita, e consentita fino ad esaurimento dei posti disponibili, dopo essersi sottoposti ai consueti controlli di sicurezza. Gli incontri saranno trasmessi in diretta su Telepace (canale 73 e 214 in hd) e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.

 

 

28 febbraio 2022

In Vicariato presiede il Consiglio dei Prefetti

In Vicariato presiede il Consiglio dei Prefetti.

Celebra la Messa nella parrocchia di San Paolo delle Croce in occasione della visita pastorale

Celebra la Messa nella parrocchia di San Paolo delle Croce in occasione della visita pastorale.

A Montefiolo gli esercizi ignaziani aperti a tutti con don Paolo Galardi

A Montefiolo gli esercizi ignaziani aperti a tutti con don Paolo Galardi.

Nella basilica di San Giovanni in Laterano celebra la Messa per l’Elezione dei Catecumeni

Nella basilica di San Giovanni in Laterano celebra la Messa per l’Elezione dei Catecumeni.

È tornata al Padre Francesca, mamma di don Domenico Romeo e moglie del diacono Filippo Romeo

Roma, 5 marzo 2022
 
 
  
Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,
 
 
sono vicini al dolore di Don Domenico Romeo,
Parroco della Parrocchia San Gelasio I Papa,
e del Diacono Filippo Romeo
per la morte della loro cara madre e moglie
 
 
Francesca
di anni 90
 
 
e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,
ricco di misericordia, perché conceda a Francesca
il premio della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.
 
 
I funerali si svolgeranno lunedì 7 marzo 2022, alle ore 12.15,
presso la Parrocchia Santa Maria a Setteville
(Via Ludovico Muratori, 42 – Setteville di Guidonia)

Le «quattro vicinanze» essenziali per i sacerdoti: la meditazione del cardinale Angelo De Donatis

«È bene sempre cominciare un cammino spirituale (o un ritiro, o anche solo un tempo di preghiera) chiedendo a Dio una grazia particolare, quella che si vorrebbe ottenere dalle sue mani, per mezzo dell’incontro con Lui. (…) Sento anche io di voler chiedere una grazia per noi, per ciascuno di noi, vescovi, sacerdoti e diaconi, una grazia da chiedere insistentemente in questo tempo di Quaresima: è la Sapienza che viene dall’Alto, cioè quella vita nuova donata dallo Spirito che fa vedere le cose come le vede Dio, che fa vivere il quotidiano, pur in mezzo alle difficoltà più amare, con una intensità e una leggerezza che vengono dal Signore, perché sono il segno di un cuore ormai abitato dall’essenziale, unificato cioè dalla Sapienza di Dio».

Il cardinale vicario Angelo De Donatis esordisce così nella liturgia penitenziale di giovedì 3 marzo, celebrata nella basilica di San Giovanni in Laterano come tradizione il giorno successivo al Mercoledì delle Ceneri. Presenti vescovi, sacerdoti, religiosi, diaconi della diocesi, ai quali è stata data la possibilità di accostarsi al sacramento della riconciliazione.

Il vicario ricorda inoltre le “quattro vicinanze” del sacerdote, di cui parla Papa Francesco: «Se cioè il modo in cui vivo e condivido la mia vita di prete è plasmato dalle quattro vicinanze – a Dio, al Vescovo, ai fratelli presbiteri e al Popolo di Dio –, allora rimango nella pace donata dallo Spirito, anche se attraverso momenti e stati d’animo diversi, positivi e d’entusiasmo, o negativi, di fatica e di desolazione».

Per un presbitero, ha detto ancora il cardinale De Donatis, «sono essenziali: al Popolo di Dio, ai suoi fratelli, alla paternità del Vescovo. È impossibile pensarsi e vivere da persone isolate! Tutto ciò che il presbitero è, tutto ciò che egli compie nel suo ministero, privato di queste relazioni costitutive, perde totalmente di identità e di significato».

Leggi il testo integrale della meditazione

Il cammino sinodale nel tempo di Quaresima

Perché l’ascolto dell’altro sia l’ascolto di Dio. È questo il proposito da portare avanti in questo periodo di Quaresima, come sottolinea in una lettera il cardinale vicario Angelo De Donatis: «In questa prima Quaresima del cammino sinodale siamo invitati in particolare a chiedere a Dio il dono dell’ascolto di tutti: “l’elemosina dell’ascolto”», scrive infatti. Poi presenta il documento introduttivo e tre proposte di meditazione preparate dall’équipe sinodale diocesana per vivere al meglio la Quaresima.

Ascoltare gli altri, anzi almeno un altro, è dunque il compito da prefiggersi per la Quaresima 2022. Il primo passo da compiere è quello di intercettare alcune persone che si incontrano negli ambienti di vita e di lavoro, dai colleghi ai vicini di casa. Quindi, «scegliere alcuni di loro con cui si ha un minimo di conoscenza e di dialogo» e «chiedere in modo informale come stanno, com’è il loro rapporto con Dio, cosa si aspettano dalla Chiesa». Sarà bene poi trascrivere una sintesi del dialogo, ed evidenziarne i punti salienti; lo scritto sarà poi da consegnare ai sacerdoti della parrocchia o all’équipe pastorale.

«Non dobbiamo avere la pretesa di incontrare chissà quante persone – si legge nel sussidio –, forse saranno quattro o cinque, nell’arco della Quaresima, ma vorremmo che fossero incontri veri».

Sulla stessa linea la proposta di ritiro di quaresima, con le tre meditazioni: «Abbiamo iniziato il cammino sinodale nell’ottobre scorso – ricorda l’équipe sinodale diocesana –. Ora, dopo i primi mesi di avvio, con i momenti diocesani e parrocchiali, possiamo trovare l’occasione di “alzare il tiro” e di impegnarci maggiormente soprattutto nell’ascolto di tutti. La Quaresima è il tempo che il Signore ci concede anche quest’anno come propizio per la riconciliazione, con il passaggio dalla morte alla vita. È il momento favorevole, l’ora della salvezza».

Tre le schede proposte, con spunti di preghiera e meditazione. Il ritiro può essere personale o comunitaria, da vivere preferibilmente nell’arco dei primi dieci giorni della Quaresima, subito dopo le Ceneri. «È infatti il tempo privilegiato per fermarsi un attimo davanti al Signore, chiedendo anche il particolare dono dell’ascolto dei fratelli. Ognuno è libero di accogliere questa proposta a livello personale. Sarebbe comunque bello, in famiglia, con amici e nella comunità, trovare un momento per la condivisione spirituale».

Il sussidio

La proposta di ritiro

4 marzo 2022

Nella sala del Concistoro del Palazzo Apostolico partecipa al Concistoro Ordinario Pubblico per il voto su alcune cause di canonizzazione

Nella sala del Concistoro del Palazzo Apostolico partecipa al Concistoro Ordinario Pubblico per il voto su alcune cause di canonizzazione.

Emergenza Ucraina, le indicazioni della Caritas per le parrocchie

Attivare una mappatura delle risorse del territorio per prepararsi all’accoglienza dei profughi dall’Ucraina. Intensificare l’attività di animazione e sensibilizzazione della comunità parrocchiale. Contribuire alla colletta di solidarietà della Chiesa italiana tramite le Caritas diocesane. La Caritas di Roma ha inviato a tutti i parroci prefetti una comunicazione sull’emergenza Ucraina.

«In una situazione così complessa, soggetta a possibili continui cambiamenti ed esposta a drammatiche conseguenze ad ogni livello, è importante che ogni comportamento delle comunità parrocchiali sia improntato alla corresponsabilità, al dialogo e alla collaborazione all’interno e all’esterno della comunità ecclesiale», si legge nel documento. Di qui una serie di indicazioni pratiche per fronteggiare questa prima fase di emergenza.

Innanzitutto, si ricorda che la Conferenza episcopale italiana ha stanziato 100mila euro per sostenere i primi interventi ed ha attivato una raccolta fondi a cui aderiscono tutte le Caritas diocesane. Per quanto riguarda Roma, è possibile contribuire con donazioni al conto corrente postale 001021945793 intestato a Fondazione “Caritas Roma” – ONLUS (Via Casilina Vecchia 19), causale “Sostegno Ucraina”; bonifico bancario Banco Posta IBAN: IT 50 F 07601 03200 001021945793. Sconsigliate, al momento, raccolte di farmaci, vestiario o alimenti a livello parrocchiale.

Importante anche «fare una ricognizione nel proprio territorio – è l’invito ai parroci prefetti –, per censire immobili, strutture per la possibile accoglienza; famiglie disposte ad ospitare; persone in grado di operare come volontari, mediatori e insegnanti di italiano nelle strutture di accoglienza, che possibilmente conoscano le lingue ucraina, russa o polacca». Lavorare in rete è fondamentale, è l’esortazione della Caritas, che suggerisce anche di promuovere momenti di incontro, di preghiera, di approfondimento.

Si ricorda inoltre che il Comune di Roma ha attivato, presso l’ufficio immigrazione, una sala operativa cittadina per chiunque – associazioni o singole persone – desidera avere informazioni e offrire aiuti. Numero verde 800 93 88 73 – attivo tutti i giorni dalle 8 alle 20; è stata avviata una ricognizione per verificare gli alberghi disponibili ad accogliere persone in fuga dall’Ucraina; verrà rafforzata la collaborazione con la Regione Lazio per venire incontro alla necessità di predisporre un apposito servizio di vaccinazione dei profughi e con il Ministero degli Esteri per quanto riguarda i possibili problemi legati ai documenti delle persone fuggite.

Per saperne di più: http://www.caritasroma.it/emergenza-ucraina/

4 marzo 2022

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