10 Maggio 2025

I vescovi Gervasi e Ricciardi a “La voce dei giovani”

Il vescovo Dario Gervasi, ausiliare per il Settore Sud e delegato per la Pastorale familiare nella diocesi di Roma, il vescovo Paolo Ricciardi, responsabile diocesano della Pastorale sanitaria, sono i protagonisti dell’ultima puntata de “La voce dei giovani”

Il progetto è nato per iniziativa del Servizio diocesano per la pastorale giovanile, con l’obiettivo di dar voce a tutti i giovani di Roma e creare una rete tra i ragazzi, per band emergenti, per chi ha progetti, raccontare le proprie storie, realizzare nuove idee …

 

8 luglio 2021

I trent’anni delle case famiglia Caritas di Villa Glori

Sabato 1° dicembre, in occasione della Giornata mondiale di lotta all’Aids, la Caritas di Roma celebrerà i trenta anni di fondazione delle Case famiglia per malati di Aids a Villa Glori (via Venezuela, 27).

Alle ore 16.30 il direttore, don Benoni Ambaus, presiederà la Messa nella chiesa di San Damiano da Molokai all’interno del centro. A seguire, alle ore 18, nel Teatro delle delle Case famiglia, si terrà il concerto dell’International Opera Choir.

27 novembre 2018

I sogni e il futuro

Ecco i temi trattati:

0:00​ COVID – Ad un anno dall’inizio del Covid, come stai? 3:33​ PAURA – Hai avuto veramente paura in questi mesi? 6:33​ FUTURO – Come vedi il futuro in questo momento? 9:00​ SOGNI – I tuoi sogni sono cambiati?

I seminaristi del Maggiore in missione con i giovani

Incontrare i giovani per testimoniare la propria vocazione e la propria fede nel quotidiano. Questo lo scopo delle missioni popolari, «una tradizione in questi ultimi anni per i seminaristi del Seminario Romano Maggiore e un servizio alla Chiesa locale», spiega don Alessandro Borraccia, formatore e referente delle attività che hanno avuto luogo tra il 25 settembre e il 2 ottobre. «Sono in particolare tre le realtà che sono state interessate dalle missioni popolari di quest’anno – riferisce il sacerdote –: la XIV e la XV Prefettura, che hanno vissuto la sfida della collaborazione e del fare rete, il punto vocazionale giovani del Seminario Minore e l’esperienza più tradizionale e residenziale delle parrocchie di Sant’Enrico e di Sant’Ignazio di Antiochia».

A partire dal coinvolgimento dei “Punti giovani” attivi nella diocesi, per i seminaristi – al ritorno in Seminario dopo il tempo estivo e prima della ripresa degli impegni di studio – si è trattato di «vivere una pastorale di contatto e di relazione personale con i più giovani», sono ancora le parole di don Borraccia.

A fare da perno per il settore Est è stata la parrocchia di Santa Giulia Billiart. «Alla luce del tema scelto per questa esperienza, “Coraggio, sogniamo insieme”, è stato promosso il vivere insieme dei seminaristi con i giovani della parrocchia, per aiutarli a maturare nella loro fede – dice il parroco don Manrico Accoto –, ma anche lo stare insieme tra le 18 parrocchie delle due prefetture, nel tentativo di iniziare un percorso di condivisione e collaborazione pastorale. È solo un inizio ma, come dice Papa Francesco, è importante avviare dei processi».

Oltre alla convivenza residenziale in parrocchia – con la condivisione di momenti di preghiera, dei pasti e delle attività serali –, la missione popolare ha visto i seminaristi mettersi in dialogo con i giovani del territorio, «incontrandoli all’uscita delle scuole o alle stazioni della metropolitana, dove hanno riscontrato talvolta indifferenza ma altre volte anche curiosità e interesse», dice don Borraccia. Partecipata e sentita anche «l’esperienza “Luce nella notte”, con l’adorazione e momenti di testimonianza», aggiunge.

«Preghiera, studio e stare insieme» sono i tre presupposti che per don Andrea Cola, rettore del Seminario Romano Minore, «favoriscono nei giovani un buon discernimento» e che hanno caratterizzato anche le giornate della missione popolare. Alla base «dell’esperienza residenziale, dei colloqui personali e delle attività, come la realizzazione di un murales o la pulizia dei giardini di Villa Pamphili», spiega il rettore, c’è stato l’impegno di far sperimentare ai 25 giovani che frequentano il Punto vocazionale che afferisce al Seminario «l’amicizia con Gesù, affinché capiscano qual è la strada che vogliono percorrere nella loro vita».

di Michela Altoviti da Roma Sette

10 ottobre 2022

I sei “vogliamo” di Giovanni Paolo I, convegno di studi alla Gregoriana

«Vogliamo continuare nella prosecuzione dell’eredità del Concilio Vaticano II, le cui norme sapienti devono tuttora essere guidate a compimento, vegliando a che una spinta, generosa forse, ma improvvida, non ne travisi i contenuti e il senso, e che forze, altrettanto frenanti e pavide, non ne rallentino l’impulso di rinnovamento e di vita», afferma il primo dei sei “vogliamo” contenuto nel radiomessaggio Urbi et orbi pronunciato in latino da Giovanni Paolo I l’indomani della sua elezione, il 27 agosto 1978. Messaggio che sarà al centro della giornata di studi promossa dalla Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I in vista della beatificazione di Papa Luciani, prevista il prossimo 4 settembre in San Pietro. «I sei “vogliamo”. Il Magistero di Giovanni Paolo I alla luce delle carte d’archivio» è il titolo dell’evento, organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Teologia dogmatica della Pontificia Università Gregoriana, in programma per venerdì 13 maggio dalle ore 9, nell’Aula Magna della Gregoriana (piazza della Pilotta, 4).

Al centro del convegno, la documentazione dell’Archivio Privato Albino Luciani – oggi patrimonio della Fondazione e costituito dall’insieme del materiale documentale dal 1929 fino al 27 settembre 1978 – a partire appunto dai sei «vogliamo» del messaggio pronunciato dal Pontefice il giorno dopo la sua elezione. «La storia si fa con le fonti, con le carte», sottolinea Stefania Falasca, vicepresidente della Fondazione Giovanni Paolo I. «In questi due anni la Fondazione, istituita da Papa Francesco il 17 febbraio 2020 – spiega –, ha compiuto passi fondamentali per predisporre le basi che consentono di favorire a livello internazionale la ricerca, gli studi, l’approfondimento e la divulgazione del lascito teologico, spirituale e culturale di Albino Luciani. Uno dei passi fondamentali è stata l’acquisizione delle carte dell’archivio privato del Papa di origini bellunesi. E ritengo che questa giornata di studi possa aprire una pagina sostanzialmente nuova per la narrazione dell’opera, del magistero e del pontificato di Giovanni Paolo I».

Il Comitato Scientifico della Fondazione, attraverso un attento lavoro filologico compiuto anche sui manoscritti inediti, ha licenziato la pubblicazione della prima edizione critica dei testi e degli interventi scritti e pronunciati da Giovanni Paolo I nel corso dei 34 giorni del suo pontificato. In occasione del convegno, insieme all’edizione critica con la sinossi completa dei testi del Magistero di Luciani, verranno presentate per la prima volta anche le carte del suo Archivio Privato. «È il primo convegno di studi su Giovanni Paolo I che si svolge sulla base delle carte d’archivio ed è interamente dedicato al suo Magistero. Un Magistero che induce a riflettere sulla stringente attualità del suo messaggio», riflette il Segretario di Stato Vaticano cardinale Pietro Parolin, presidente della
Fondazione vaticana.

Sarà proprio il cardinale a introdurre i lavori del convegno. Dopo i saluti istituzionali, aperti dal rettore della Gregoria padre Nuno Da Silva Gonçalves, interverranno monsignor Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio Apostolico Vaticano, e l’archivista Flavia Tudini. Sarà poi il filologo e critico letterario Carlo Ossola, professore al Collège de France di Parigi a soffermarsi sui discorsi e le agende autografe di Papa Luciani nel suo Magistero di vescovo di Roma. I sei «vogliamo» del programma di pontificato di Giovanni Paolo I saranno ripercorsi nel solco del Concilio Ecumenico Vaticano II con l’intervento del professor Dario Vitali, ordinario di Teologia e direttore del Dipartimento di Teologia dogmatica della Gregoriana.

Nel pomeriggio, saranno i professori Gilfredo Marengo, del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II; Giovanni Vian, ordinario di Storia del cristianesimo e delle Chiese, direttore del dipartimento di studi umanistici dell’Università Ca’ Foscari Venezia; Mauro Velati, ricercatore in Storia della Chiesa; e Davide Fiocco dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Giovanni Paolo I di Treviso a soffermarsi sul Magistero di Papa Luciani per una lettura teologico-pastorale, storica, ecumenica, ecclesiale.

Al termine della giornata verrà presentato il documentario su Giovanni Paolo I a cura di Rai Vaticano. Interverranno il Prefetto del Dicastero della Comunicazione della Santa Sede, Paolo Ruffini e Massimo Enrico Milone, direttore di Rai Vaticano. Giovanni Paolo I è stato ex alunno della Pontificia Università Gregoriana dove, nel 1942, si era licenziato e successivamente addottorato presso la cattedra di Teologia dogmatica. I lavori saranno coordinati da Stefania Falasca, vicepresidente della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I.

4 maggio 2022

I sacerdoti romani pellegrini in Albania

Una veduta di Tirana

Tirana, Ocrida, Scutari. Sono solo alcune delle città dove si fermeranno i sacerdoti romani durante il pellegrinaggio diocesano in Albania guidato dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Organizzato dall’Opera Romana Pellegrinaggi, il viaggio si terrà subito dopo Pasqua, dall’11 al 15 aprile, e vedrà la partecipazione, tra gli altri, dei vescovi Daniele Salera, Paolo Ricciardi, Dario Gervasi, Guerino di Tora, Valentino Di Cerbo, nonché di numerosi laici.

«Abbiamo scelto come meta l’Albania per vari motivi – spiega monsignor Remo Chiavarini, responsabile dell’Opera Romana –. Innanzitutto volevamo andare a trovare l’arcivescovo di Tirana Arjan Dodaj, che di fatto, al momento della sua elezione nel 2021, apparteneva al clero della diocesi di Roma. Don Arjan è membro della Fraternità dei Figli della Croce, è stato ordinato sacerdote nel 2003 da san Giovanni Paolo II ed è stato a lungo nella nostra diocesi. In Albania ci sono anche diverse comunità italiane, che incontreremo durante il nostro pellegrinaggio». L’itinerario proposto dall’Orp, infatti, non prevede solo visite culturali, ma anche molte occasioni di incontro con chi vive a Tirana e dintorni. In particolare, in Albania operano due sacerdoti fidei donum della diocesi di Roma, don Tommaso Morelli e don Raffaele Gagliardi, che hanno dato una mano nell’organizzazione del percorso. «Staremo da martedì a sabato, saranno pochi giorni ma molto intensi – prosegue monsignor Chiavarini –. Faremo anche una puntata nella Macedonia del Nord, a Ocrida, che è stato uno dei centri più importanti della spiritualità e dell’evangelizzazione nei Balcani, con resti e memorie artistiche molto interessanti. Oltre alle comunità cristiane, avremo contatti anche con la comunità ortodossa e con quella musulmana, che sono molto presenti in Albania».

La partenza, come detto, è prevista per martedì 11 aprile dall’aeroporto di Fiumicino. In mattinata l’arrivo a Tirana, dove i sacerdoti potranno pranzare e poi visitare il Museo Bunk’Art, realizzato all’interno del bunker di Enver Hoxa, dedicato alla storia dell’esercito comunista albanese e alla vita quotidiana degli albanesi durante il regime. Quindi la Messa nella parrocchia affidata a don Morelli, nella periferia di Tirana, poi la cena e il pernottamento in hotel. Il giorno seguente il gruppo partirà per Ocrida, nella Macedonia del Nord, il cui territorio ospitò antichissimi insediamenti illirici e, in seguito, greci. Nel 1979 la città e il suo lago sono stati dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità.

La terza giornata di pellegrinaggio si aprirà con la Messa celebrata nella cattedrale di Tirana, dove i sacerdoti romani si intratterranno con il clero diocesano e pranzeranno insieme. Ci sarà poi spazio anche per l’incontro con la comunità ortodossa e per la visita alla Casa delle Foglie, il più recente dei musei albanesi, e senz’altro tra i più affascinanti. Le foglie hanno un duplice significato: indicano le tracce nascoste nel bosco, ma anche il lascito di registri e dossier sugli albanesi, negli anni della dittatura. Venerdì 14 aprile sarà dedicata alla visita di Scutari, con la cattedrale di Santo Stefano Protomartire e il Memoriale della Persecuzione. Il gruppo della diocesi incontrerà anche la comunità della Suore Stigmatine, che operano in un Centro di accoglienza per bambini bisognosi. Il 15 aprile visita a Kruja, antica capitale albanese simbolo della resistenza anti-ottomana; trasferimento in aeroporto e rientro a Roma.

5 aprile 2023

I sacerdoti romani in Ungheria, tra ponti e incontri

«Budapest è una città di storia, di ponti e di santi»: così l’aveva definita Papa Francesco un anno fa, in occasione del suo viaggio apostolico in Ungheria. Le sue parole – pronunciate il 28 aprile 2023 nell’ex Monastero Carmelitano della capitale, nell’incontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico – fanno da filo conduttore al pellegrinaggio che un gruppo di sacerdoti e diaconi della diocesi di Roma sta compiendo in questi giorni in Ungheria.

Sono partiti martedì 2 e rientreranno venerdì 5. In programma, grazie all’organizzazione dell’Opera Romana Pellegrinaggi, ci sono visite alle bellezze di Budapest e di Estzergom, celebrazioni, appuntamenti. Ieri il momento centrale del viaggio: l’incontro con il cardinale Péter Erdö, arcivescovo metropolita di Esztergom – Budapest e primate d’Ungheria, nella chiesa di Mattia. «L’esperienza di questi viaggi è sempre positiva – osserva il cardinale vicario Angelo De Donatis, che guida il gruppo – perché viviamo soprattutto due dimensioni molto belle: una è quella della fraternità, perché dopo Pasqua alcuni giorni trascorsi insieme ci aiutano a rinsaldare il legame fraterno. L’altro è l’incontro con un’altra realtà ecclesiale, che è sempre fonte di arricchimento. Ieri abbiamo incontrato il cardinale Erdö e incontrare un’altra Chiesa, ascoltare loro esperienza, scoprire come vivono la fede, conoscere di più la loro storia è una ricchezza grande».

Tra i partecipanti al pellegrinaggio anche i vescovi Paolo Ricciardi, Benoni Ambarus, Guerino Di Tora, Valentino Di Cerbo. Molti i parroci, come don Alberto Contini, dei Santi Gioacchino e Anna e prefetto della XX prefettura. «Come il viaggio dell’anno scorso in Albania, anche questa è davvero una bella occasione – commenta –. L’Ungheria è una meta nuova per molti di noi, un Paese che conosciamo meno rispetto ad altri. Sono colpito dall’esperienza di questo popolo, ci stanno raccontando una bella storia di fede e di cultura. Ieri c’è stato l’incontro con il cardinale Erdö che ci ha accolto nella sua casa, ci ha illustrato la vita pastorale della diocesi».

Sul concetto dei ponti e dei santi legati alla città si sofferma don Stefano Cascio, parroco di San Bonaventura da Bagnoregio a Torre Spaccata. «Stiamo scoprendo che gli ungheresi hanno un forte legame con la loro storia – racconta –. Sono molto legati alla data dell’896, quando fu fondato il Principato d’Ungheria da Arpad. Budapest è piena di bellissimi ponti e simbolicamente è un ponte ideale tra Oriente e Occidente. Tra i grandi santi, stiamo riscoprendo le figure di santo Stefano degli ungheresi, fondatore e primo re del Regno d’Ungheria nel 1038, e di santa Elisabetta d’Ungheria». Se più della metà degli ungheresi si dichiara di religione cattolica, è anche vero «che sono numerosi i protestanti e la comunità ebraica è storicamente molto importante – ricorda don Cascio –. A Budapest si trova la più grande sinagoga d’Europa».

Basilio Mussolin è un diacono che presta servizio nella parrocchia di San Carlo da Sezze. Con la moglie Anna Maria sono tornati in Ungheria dopo quasi quarant’anni. «Eravamo stati a Budapest quando c’era ancora il regime comunista – raccontano – e abbiamo trovato una città completamente diversa. Stiamo notando moltissimi cambiamenti, e come la comunità cattolica e le altre comunità religiose abbiano acquistato una effettiva libertà di culto. Nello stesso tempo, quella situazione di povertà che si vedeva allora, con le file per esempio davanti alle bancarelle di frutta, che vendevano giusto due o tre banane e quattro mele, adesso è un ricordo lontano e ci troviamo in una città europea a tutti gli effetti, con le vetrine dei marchi di moda più conosciuti». Un altro aspetto da sottolineare, per il diacono, «è aver riscoperto la storia di questo Paese, fatta di tante invasioni e liberazioni. La speranza – conclude – è che in effetti il mondo possa ritrovare una pace che consenta a tutti di vivere liberamente nel proprio Paese professando la propria fede».

4 aprile 2024

I sacerdoti della diocesi in Val di Fassa con il cardinale De Donatis

Sarà ancora una volta la località di Soraga, in Val di Fassa, a ospitare nei prossimi giorni il tradizionale viaggio estivo in montagna del cardinale vicario Angelo De Donatis con i sacerdoti della diocesi di Roma, promosso dal Servizio diocesano per la formazione permanente del clero.

Il primo gruppo, composto principalmente dai presbiteri che festeggiano il decimo, il ventesimo o il trentesimo anno di ordinazione, partirà domenica e si tratterrà fino a sabato 15 luglio. Dal 16 al 21 luglio saranno in Trentino, invece, soprattutto i parroci che hanno ricevuto la prima nomina nel 2022, ma anche i sacerdoti incardinati di recente a Roma. Ad accompagnare i due gruppi anche diversi vescovi ausiliari della diocesi: monsignor Benoni Ambarus, monsignor Guerino Di Tora, monsignor Dario Gervasi, monsignor Paolo Ricciardi.

I partecipanti alloggeranno presso la casa di spiritualità La Lum dei Roisc, appartenente all’Associazione mariana Figli della Luce. Non c’è un programma dettagliato della settimana, ma le giornate saranno scandite da preghiera e passeggiate nella natura. Probabilmente non mancherà, come negli anni passati, una visita a Canale d’Agordo, in provincia di Belluno, in Veneto, località dove il 17 ottobre 1912 nacque Papa Giovanni Paolo I.

Sarà «un tempo da vivere insieme per ringraziare il Signore per il dono del ministero – scrive il cardinale De Donatis nella lettera di invito ai sacerdoti – e per un confronto sul nostro lavoro così come sul cammino sinodale della diocesi. Saranno anche giorni di riposo nello splendido ambiente delle valli con diverse opportunità di escursioni a piedi». Ancora, il cardinale definisce il viaggio in Val di Fassa «uno spazio prezioso di inserimento nella vita del nostro presbiterio», «un tempo di fraternità e di confronto».

4 luglio 2023

I sacerdoti della diocesi di Roma in pellegrinaggio in Russia

Partenza il 29 aprile dall’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino alle ore 8 e arrivo all’aeroporto Sheremetevo di Mosca alle ore 15.15: inizia così il pellegrinaggio per il clero della diocesi di Roma organizzato dall’Opera romana pellegrinaggi e presieduto dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Padre Germano Marani, gesuita e professore al Russicum, e Michelina Tenace, docente al Centro Aletti e ordinario di Teologia alla Pontificia Università Gregoriana, saranno le guide del viaggio che coincide con la celebrazione della Pasqua ortodossa. Filo conduttore della sei giorni sarà “Rinsaldare la fraternità sacerdotale. Conoscenza e contatto con la spiritualità ortodossa russa”. Un centinaio i partecipanti, che saranno nella capitale russa e nei dintorni fino al 3 maggio.

«Con questo pellegrinaggio vogliamo, come lo scorso anno in Turchia – scrive il cardinale vicario nella lettera inviata ai sacerdoti –, approfondire la conoscenza dell’ortodossia e della sua millenaria tradizione spirituale e artistica. Questi giorni saranno un’occasione propizia per crescere nella comunione sacerdotale tra di noi che ci sostiene nel desiderio di testimoniare il Vangelo».

Ricco il programma pensato per i presbiteri, che prevede visite culturali, momenti di preghiera e incontri con rappresentanti della Chiesa cattolica locale e della Chiesa ortodossa. La giornata del 30 aprile inizierà con la celebrazione della Messa nella cattedrale cattolica di Mosca, intitolata all’Immacolata Concezione; seguiranno la visita Territorio del Cremlino, in particolare della chiesa dell’Assunzione e della chiesa di San Basilio sulla Piazza Rossa. Il giorno successivo, primo maggio, sono in calendario la visita alla Galleria Tretijakov e alla cattedrale di Cristo Salvatore.

Il 2 maggio il gruppo farà tappa al monastero di Novodevici – probabilmente il monastero più famoso di Mosca, dichiarato patrimonio dell’Unesco nel 2004 –, dove è previsto un incontro con padre Maxim e la visita alla tomba di Vladimir Sergeevič Solov’ev. Dopo pranzo si terrà la visita ai Monasteri Danilovskij e Sretenskij. Alle ore 19 i sacerdoti parteciperanno alla Messa presieduta da monsignor Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca.

Il 3 maggio i presbiteri visiteranno la Lavra di San Sergio a Sergiev Posad, a circa 70 km a nord di Mosca, dove incontreranno il patriarca della Chiesa ortodossa Kiril. Prevista una sosta a Semkhoz, luogo in cui abitava e fu ucciso Aleksandr Men, presbitero, teologo e missionario della Chiesa ortodossa russa ucciso il 9 settembre 1990 mentre si recava nella sua chiesa parrocchiale a celebrare la Divina liturgia.

Il viaggio vuole essere l’opportunità per «gettare dei ponti con i fratelli ortodossi e creare un clima di dialogo», riflette monsignor Remo Chiavarini, amministratore delegato dell’Opera romana pellegrinaggi. «Mosca simboleggia l’incontro con la Chiesa e con la spiritualità ortodossa, con il suo patriarca, i suoi monaci e i suoi monasteri, con la grande tradizione iconografica – prosegue –. Questo viaggio vuole dunque essere un incontro di fraternità con la Chiesa ortodossa, proseguendo il percorso di dialogo e di contatto con le Chiese sorelle, iniziato l’anno scorso con il pellegrinaggio a Istanbul».

26 aprile 2019

I ritiri spirituali per docenti e studenti

Domenica 23 marzo, dalle 10 alle 13, presso la basilica di Santa Croce in Gerusalemme, si terrà il ritiro di Quaresima per i docenti universitari, che sarà guidato da don Fabio Rosini. Anche gli studenti vivranno il loro momento di ritiro spirituale, mercoledì 26 dalle 17 alle 19, sempre a Santa Croce con don Rosini. I due appuntamenti sono promossi dall’Ufficio per la pastorale universitaria della diocesi.

19 marzo 2025

I ritiri di Quaresima della Pastorale universitaria

L’Ufficio per la pastorale universitaria propone due ritiri di Quaresima, uno per gli studenti e uno per i docenti. Il primo è in programma giovedì 23 marzo nella parrocchia di San Tommaso Moro, dalle ore 19, con don Alberto Ravagnani ed è aperto alla partecipazione di tutti gli studenti. Non è richiesta iscrizione; l’accesso è libero.

Riservato esclusivamente ai docenti universitari, invece, l’appuntamento di domenica 26 marzo con suor Fulvia Sieni per i docenti. Al monastero dei Santi Quattro Coronati (via dei Santi Quattro, 20), il ritiro prenderà il via alle 9.30, nell’Aula Gotica, con accoglienza e meditazione. Seguirà, alle 10.40, la preghiera in silenzio, mentre alle 11 ci sarà la Messa con l’intera comunità claustrale. Alle 12.45 la conclusione del ritiro. Per partecipare all’appuntamento è necessario iscriversi presso l’Ufficio per la pastorale universitaria, 06.69886584.

16 marzo 2023

I riti pasquali con la Caritas diocesana

Il 15 aprile, Venerdì Santo, alle ore 15, don Paolo Salvini, vicedirettore della Caritas di Roma, preciderà la Via Crucis per gli ospiti, i volontari e gli operatori della Caritas di Roma presso la Cittadella della carità.

Domenica di Pasqua, alle ore 10, ci sarà la celebrazione eucaristica nella cappella di Santa Giacinta nella Cittadella della carità.

13 aprile 2022

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