19 Dicembre 2025

Anche a Ostia un corso per i ministri straordinari della Comunione

La parrocchia di Santa Monica

Un nuovo corso per ministri straordinari della Comunione è in programma a Ostia, nella parrocchia di Santa Monica (civico 1 della piazza omonima), a partire dal 14 febbraio 2026. Gli incontri si terranno ogni sabato mattina dalle 10 alle 11.30.

Il percorso formativo di Ostia è il terzo organizzato dall’Ufficio per la formazione liturgica della diocesi di Roma; si va ad aggiungere ai corsi in programma presso la parrocchia di San Giovanni Bosco, iniziato lo scorso 6 ottobre, e la parrocchia del Santissimo Redentore, che partirà il 31 gennaio 2026.

Coloro che si apprestano a diventare ministri straordinari devono frequentare per intero almeno uno dei tre corsi proposti; in caso di assenza a uno o più incontri, come chiarisce l’Ufficio diocesano, dovrà recuperarli in un altro corso.

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13 ottobre 2025

Sette nuovi diaconi, Reina: «Speranza per la città»

Foto di Cristian Gennari

Arrendersi a Dio: una resa gioiosa, fatta di servizio e missione. È ciò a cui siamo chiamati noi cristiani, nell’abbracciare il progetto del Signore e rispondere “eccomi” alla sua chiamata. Lo ha affermato il cardinale vicario della diocesi di Roma Baldo Reina, nella Messa per l’ordinazione di sette nuovi diaconi, celebrata sabato 11 ottobre nella basilica di San Giovanni in Laterano.

Il versetto evangelico «Vedendo le folle ne sentì compassione» (Mt 9,36) ha accompagnato l’ordinazione diaconale dei seminaristi Jos Emmanuel Nleme Sabate, Cristian Sguazzino e Giovanni Emanuele Nunziante Salazar, del Seminario Romano Maggiore, e di Antonino Ordine, Daniele Riscica, Giorgio Larosa e Guglielmo Lapenna, del Redemptoris Mater, ai quali il cardinale ha espresso la «gratitudine di tutta la diocesi e della Chiesa, oggi in festa» per «il vostro eccomi, il vostro coraggio. Abbiamo bisogno – ha aggiunto – di vedere nella nostra amata città di Roma dei cristiani, e quindi anche dei sacerdoti e futuri tali, con la gioia nel volto, quotidianamente».

In celebrazioni, come ha spiegato il porporato ai molti fedeli che hanno riempito la navata centrale della basilica, «siamo tutti protagonisti di una storia che parte da lontano», da quando il Signore scelse l’umanità con il suo amore. «Il Signore, infatti, ci ha illuminati e consacrati prima ancora che fossimo nati e così da sempre ha scelto per il suo progetto questi sette giovani, di cui abbiamo sentito i nomi e che hanno risposto a quella chiamata». Per Reina, infatti, rispondere alla vocazione significa «accogliere e non rallentare, come invece spesso noi cristiani facciamo con i nostri difetti e peccati, l’opera di Dio. Un’opera – ha specificato – che comunque non possiamo fermare perché Egli conosce prima di noi ciò che è e sarà la vita di ognuno». Inoltre proprio il servizio diaconale, nello specifico, «prima ancora di essere un servizio alla Chiesa, prima ancora di essere una servizio ai fratelli, è una resa a Dio, poiché ci si arrende, ma in totale libertà, alla Sua volontà».

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Udienze

Udienze

Incontri formativi per i nuovi parroci – Sala Poletti (Ufficio per la Formazione Permanente del Clero)

Incontri formativi per i nuovi parroci – Sala Poletti (Ufficio per la Formazione Permanente del Clero)

Consiglio Episcopale

Consiglio Episcopale

Corso di formazione per nuovi volontari – I edizione (Uff. Caritas)

Corso di formazione per nuovi volontari – I edizione (Uff. Caritas)

1° Corso Nuovi Ministri Straordinari della Comunione -13 ottobre/22 dicembre (Uff. per la formazione liturgica e la celebrazione dei sacramenti)

1° Corso Nuovi Ministri Straordinari della Comunione -13 ottobre/22 dicembre (Uff. per la formazione liturgica e la celebrazione dei sacramenti)

Messa con il rito dell’immissione canonica del nuovo parroco alla Sacra Famiglia a Via Portuense

Messa con il rito dell’immissione canonica del nuovo parroco alla Sacra Famiglia a Via Portuense

Messa a Santa Maria del Rosario ai Martiri Portuensi

Messa a Santa Maria del Rosario ai Martiri Portuensi

A San Pio X inaugurata la Casa della Speranza

Una concreta testimonianza di accoglienza dentro le mura di casa. Il segno giubilare di una comunità parrocchiale. Queste le fondamenta della “Casa della Speranza”, la struttura costruita all’interno della parrocchia di San Pio X, nel quartiere della Balduina. Un progetto dedicato in particolare ai genitori e ai fratelli dei bambini ricoverati nei poli oncologici degli ospedali romani. Famiglie che spesso non trovano un alloggio o non hanno le capacità economiche per sopportarne la spesa. Sabato 11 ottobre l’inaugurazione con la benedizione dei locali da parte del cardinale Baldo Reina.

Spiega monsignor Andrea Celli, parroco e ideatore dell’iniziativa: «Ho visto con i miei occhi la sofferenza dignitosa ma straziante di tanti genitori. E allora non si tratta semplicemente di mettere a disposizione degli spazi mantenendo il decoro della Casa con lenzuola, asciugamani ed ambienti puliti. Si tratta soprattutto di incontrare vite, di accogliere nella nostra famiglia parrocchiale le persone che vivono drammi esistenziali interiori». L’accoglienza è affidata ad un gruppo di volontari, che sarà guidato da Lorenzo Sommella, ex direttore sanitario del Campus Bio-Medico. Un team composto da medici e psicologi esaminerà le storie e i casi segnalati. È la risposta di un territorio, peraltro vicino al Vaticano, all’invito contenuto nella “Spes non confundit”, la bolla d’indizione del Giubileo nella quale Papa Francesco chiama «ad essere segni tangibili per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio». E nella lettera alla diocesi di Roma sull’emergenza abitativa Papa Bergoglio chiedeva di «compiere un coraggioso gesto di amore per il prossimo offrendo gli spazi che hanno a disposizione».

Nei propri spazi la parrocchia di San Pio X ha ricavato 100 metri quadrati che garantiranno 8 posti letto. Utilizzati i materiali migliori, rispettate tutte le priorità tecniche – dall’isolamento termico all’areazione – la Casa della Speranza si sviluppa in tre ambienti: una stanza per gli uomini, una per le donne, con relativi bagni ed armadietti, entrambe indipendenti con ingressi autonomi; un ambiente comune con cucina, salottino e televisore, uno sgabuzzino provvisto di lavasciuga ed un armadio per la biancheria. I costi dell’intero progetto sono stati finanziati dalla comunità parrocchiale.

Ma il completamento della struttura non esaurisce l’opera. L’impegno continuerà nella gestione quotidiana della Casa e nella vicinanza costante ai diversi bisogni materiali e umani delle persone ospitate. L’obiettivo ulteriore, sottolinea ancora monsignor Celli, «è quello di una Casa della Speranza diffusa nelle stanze degli appartamenti del nostro territorio parrocchiale. Per testimoniare con un servizio gratuito, in modo credibile e attraente la fede che portiamo nel cuore». Ricordando quel che dice san Paolo nella Lettera agli Ebrei: «Non dimenticate l’ospitalità: perché alcuni, praticandola, senza sapere hanno ospitato angeli». La parola chiave che apre questa Casa è “persona”. Perché questa struttura è in qualche modo parte integrante di un percorso iniziato anni fa a San Pio X: il “Progetto Persona”, appunto. Una iniziativa di carattere formativo destinata ai giovani universitari, con l’obiettivo di rimettere al centro la persona umana, con i suoi problemi spirituali e materiali, le disuguaglianze, le fragilità. Tutto nel solco del magistero sociale della Chiesa. Un esercizio di carità culturale che si aggiunge e dà un senso sempre più profondo alle tante attività caritative di questo territorio. (di Giampiero Guadagni da Roma Sette)

12 ottobre 2025

Messa a Nostra Signora de La Salette

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Messa a Sant’Andrea delle Fratte in occasione del Giubileo della Spiritualità Mariana

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