24 Agosto 2025

Nonno e vedovo, diventa sacerdote

Da generale, passando per nonno e vedovo, a sacerdote. Una storia semplice allo stesso tempo straordinaria quella di Antonio Celletti, sessantotto anni, nonno di due nipotine, generale dell’Aeronautica in pensione e, da sabato 2 giugno, sacerdote della diocesi di Roma. Già diacono permanente, sarà ordinato nella sua parrocchia, Sant’Ireneo a Centocelle, dal vescovo Daniele Libanori.

«Provo un senso di inadeguatezza per la grandezza del compito a cui sono chiamato – queste le parole di Celletti – ma questa esperienza mi apre necessariamente a una dimensione più grande e totalizzante, quale è l’amore di Dio, ed è solo Lui la base solida sulla quale fondare la propria vita».

Nel novembre del 2006 Celletti rimase vedovo della moglie, morta dopo una lunga malattia. Da allora ha iniziato un cammino di formazione e discernimento che lo ha portato prima al diaconato e infine al sacerdozio.

1 giugno 2018

Venticinque anni di Casa Betania, la Messa con il vicario

Festeggia il venticinquesimo anniversario di fondazione Casa Betania, la prima struttura di accoglienza aperta dalla Cooperativa l’Accoglienza. Per festeggiare l’anniversario, domenica 10 giugno, l’arcivescovo Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, celebrerà la Messa alle ore 19, nella sede di via delle Calasanziane, 12 (zona Pineta Sacchetti).

La giornata sarà scandita da spettacoli e concerti per grandi e piccoli. Si esibiranno, tra gli altri, la Geo-Gift Economy Orchestra – l’Orchestra popolare di Primavalle; i Ladri di Carrozzelle, l’Orchestra di Piazza Vittorio, Massimiliano Maiucchi e Daniele Miglio, gli artisti del Teatro Verde.

Per il programma completo www.coopaccoglienza.it

1 giugno 2018

La Cresima, come un tatuaggio interiore

Quarantatre studenti universitari, lo scorso 26 maggio, hanno ricevuto il sacramento della Confermazione nella basilica di San Giovanni in Laterano. La celebrazione è stata presieduta dal vescovo ausiliare della diocesi monsignor Daniele Libanori e concelebrata da monsignor Andrea Lonardo, direttore del Servizio per la cultura e l’università, e dai cappellani delle università coinvolte. La liturgia è stata animata dal coro “San Tommaso d’Aquino” della Cappella universitaria di Tor Vergata, diretto da Rita Tomasi.

In particolare, erano presenti il giorno della celebrazione don Pino Fanelli e Padre Facundo Bernabei di Roma Tre, padre Giulio Parnofiello e padre Leonardo Vezzani della Sapienza, padre Nicola Tovagliari e padre Jesus Parreño dell’Europea, don Victor Tambone del Campus Bio Medico, don Saverio Monitillo di Tor Vergata, don Francesco Dell’Orco della Cattolica, padre Simone Bellomo della Lumsa, padre Giuseppe Daminelli della Luiss, don Michele Lugli, assistente spirituale di Clu.

Di seguito l’intervista al gruppo proveniente dall’Università di Roma Tre, pubblicata sul sito del Servizio diocesano per la cultura e l’università.

Da quali università provengono gli studenti cresimati insieme a voi?

Siamo stati cresimati in 43, 10 da Roma Tre, 8 dalla Sapienza, 6 dall’Europea, 4 dal Campus Bio Medico, 3 da Tor Vergata, 3 dalla Cattolica, 3 dalla LUMSA, 1 dalla LUISS, ma c’erano fra noi anche una bibliotecaria dell’università e altri appartenenti al personale che rendono a noi possibile il cammino universitario.

Cosa ha significato per voi ricevere la Cresima da giovani?

Possiamo rispondere che abbiamo colto l’opportunità di riprendere il cammino iniziato tanti anni fa. È stata una grande possibilità di riavvicinarci a Dio e alla Chiesa con consapevolezza, aprendo il nostro cuore al suo Amore infinito, che offre a ciascuno di noi vita in abbondanza e la vera felicità.

Perché riscegliere di essere cristiani oggi?

Perché abbiamo compreso che solo lo Spirito di Gesù realizza in noi la “miglior versione di noi stessi”. Per questo possiamo essere testimoni della Buona Novella, perché essa è la chiave per vivere da uomini in pienezza.

Cosa ricorderete delle parole con le quali il vescovo che vi ha donato la Cresima, Sua Eccellenza monsignor Daniele Libanori, già cappellano della Sapienza, vi ha aiutato a comprendere la celebrazione?

Padre Libanori ha utilizzato un’immagine inconsueta per spiegarci il Sigillo dello Spirito. Lo ha paragonato ai tatuaggi con i quali si è sempre espressa nei secoli l’appartenenza ad un popolo: un segno indelebile con il quale si afferma con fierezza l’appartenenza e che dice la vittoria sulla solitudine e la certezza di appartenere ad un mondo sensato e non inutile e irrilevante. Un segno indelebile, incancellabile di vita.

Come siete giunti ad intraprendere questo cammino?

Ognuno di noi ha iniziato a prepararsi alla Cresima per un motivo diverso, ma tutti sentivamo le stesse sensazioni e l’anima che “lavorava” durante gli incontri in cappellania. Abbiamo ricevuto la Cresima due giorni fa, ma sono sicura che anche se non ci saranno più gli incontri settimanali ci sarà modo di incontrarci e di condividere i nostri pensieri con i sacerdoti ed i catechisti che ci hanno coinvolti incoraggiandoci ad aprirci al Signore ed essere sicuri di noi e della nostra Fede, senza temere il giudizio degli altri e dandoci coraggio in quello che facciamo ogni giorno.

Volete aggiungere ancora qualcosa?

Ci ha colpito la testimonianza di una delle cresimate che diceva: «Ogni fessura sanguinante, ogni cicatrice, ogni domanda senza risposta, ha lentamente smesso di fare male. Questo percorso mi ha reso cosciente della luce che il Signore ci dona, mi ha reso più capace di vedere il Signore in tutte le cose, mi ha reso più salda nell’amore per gli altri e per me stessa. È solo l’inizio ma con il Signore, lo so, non mi sentirò mai più sola».

1 giugno 2018

Esercizi spirituali per gli aspiranti al diaconato permanente

Esercizi spirituali per gli aspiranti al diaconato permanente

Tavola rotonda al Pontificio Istituto Liturgico…

Alle ore 18,30 al Pontificio Istituto Liturgico partecipa alla  tavola rotonda sul tema la riforma liturgica nella Diocesi di Roma.

Convegno sulla riforma liturgica al Sant’Anselmo

“La Riforma liturgica nella diocesi di Roma”: convegno al Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo (piazza Cavalieri di Malta, 5)

Dalle ore 8,30 incontra i sacerdoti.

Dalle ore 8,30 incontra i sacerdoti.

 

Gli studenti del Ripetta realizzano un mosaico per la Caritas

“Trasmettere” è il titolo del mosaico realizzato dagli studenti del Liceo artistico Ripetta per la Cittadella della Carità. L’opera è stata inaugurata oggi da monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma. L’iniziativa è stata realizzata dai giovani del quinto anno nell’ambito del programma di alternanza scuola-lavoro attivato presso i centri della Caritas.

«Tra le tecniche artistiche consegnate dal tempo – scrivono gli studenti presentando l’opera -, quella del mosaico rappresenta al meglio due concezioni: una esecutiva, si tratta di piccole tessere quadrangolari fissate su calce e intonaco freschi, e una espressiva, data dalla figura che da quella pratica affiora. L’uno e il tutto sono, così, armoniosamente integrati: la tecnica musiva, unita allo stile che ne deriva, trasmette vita all’epifania dell’immagine. Così è anche per noi, frammenti isolati ma anche parti di un insieme. Se ci accostiamo gli uni agli altri, fino a unire le nostre mani in un intreccio, avvertiamo di far parte di un tutto. E da quell’intreccio amoroso riceviamo energia e vita».

30 maggio 2018

Il Rotary Club Eur dona un nuovo ecografo al Poliambulatorio Caritas

«La malattia è di per se una condizione emarginante e quando si presenta in persone fragili, povere, in condizioni sociali deprivate, può divenire una esperienza devastante. Ma può anche essere occasione di incontro, di relazione, di accoglienza e di cura. Per fare ciò servono persone formate e motivate, strumenti tecnici adeguati e il sostegno della Comunità. Oggi questi elementi si incontrano e testimoniano impegno e professionalità». Queste le parole pronunciate da monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma, durante la cerimonia di consegna di un nuovo ecografo, donato dal Rotary Club Eur al Poliambulatorio dell’organismo cattolico che si trova nei pressi della Stazione Termini (via Marsala, 97), allo scopo di assicurare continuità di diagnosi e assistenza a quanti rimangono ai margini del Servizio Sanitario Nazionale.

La partecipazione e l’energia positiva manifestate da tutti, hanno commosso il presidente del Rotary Club Eur, Carla Lendaro, la quale ha voluto sottolineare come «l’impegno profuso dai medici volontari e dalla Caritas per la tutela della salute di tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla loro provenienza sociale, economica o geografica, sia la più nobile affermazione del diritto alla dignità dell’essere umano».

Con il nuovo ecografo, potrà essere incrementata l’attività di diagnosi integrata con l’attività clinica di cura e prevenzione, con la possibilità di assistere tempestivamente quanti sono in condizione di marginalità e bisogno.

30 maggio 2018

Il film su Francesca Cabrini a San Tommaso Moro

Sarà proiettato venerdì 8 giugno, alle ore 18.30, nella parrocchia di San Tommaso Moro (via dei Marrucini, 1 – zona San Lorenzo) il film-documentario “Frances Xavier Cabrini: the people’s saint”, in italiano con parti in inglese sottotitolate. Seguirà un incontro monsignor Guerino Di Tora, presidente della Fondazione Migrantes, e Lucia Mauro, regista e autrice del film. Modera Umberto Mucci, fondatore di “We the italians”.

Il film ricostruisce con scene girate e interviste la vicenda della patrona degli immigrati e del personale ospedaliero, Francesca Cabrini, nata nel 1850 a Sant’Angelo Lodigiano, in Italia, e morta nel 1917 a Chicago, Illinois. «Una persona – ha dichiarato la regista – di grande umanità che aiutò i bambini, i poveri, i malati e gli immigrati adattandosi alla vita in una nuova terra. Fondò le Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, e fu la prima cittadina naturalizzata degli Stati Uniti ad essere canonizzata santa, nel 1946. La sua eredità è globale e rimane rilevante anche per i nostri tempi».

30 maggio 2018

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