16 Dicembre 2025

All’Accademia Alfonsiana celebra la Messa in occasione dell’inizio dell’anno accademico

All’Accademia Alfonsiana celebra la Messa in occasione dell’inizio dell’anno accademico.

All’Ecclesia Mater… “Scegli chi vuoi diventare”

(foto: Cristian Gennari/Siciliani)

L’Istituto superiore di scienze religiose “Ecclesia Mater” lancia “Scegli chi vuoi diventare”, una campagna di comunicazione dedicata agli studenti prossimi alla maturità. L’obiettivo: accompagnare ragazze e ragazzi in una riflessione sul loro futuro formativo e personale, offrendo un’alternativa concreta, solida e profondamente radicata nei valori dell’educazione e della fede. Cuore della campagna è il nuovo sito web, pensato per parlare direttamente ai maturandi in cerca di orientamento. Il lancio è accompagnato da una serie di video diffusi sui social network, affidati a don Giacomo Pavanello e alla competenza appassionata della professoressa Rossella Barzotti, docente, psicoterapeuta e formatrice attiva nel mondo dell’istruzione e dell’associazionismo.

«Con questa campagna vogliamo superare i canali tradizionali della promozione accademica – dichiara don Davide Lees, vice preside dell’Istituto – con un linguaggio visivo e narrativo che tocca il cuore e la mente, perché crediamo che scegliere un percorso universitario significhi, oggi più che mai, scegliere chi si vuole diventare. L’istituto è pronto ad accogliere giovani in cerca di senso, di strumenti, di prospettive vere».

«Studiare all’Ecclesia Mater non è solo un percorso culturale: è anche una decisione che ti interpella su chi vuoi essere e come vuoi stare nel mondo – afferma la preside Claudia Caneva – Offriamo un percorso articolato e professionalizzante: il triennio fornisce basi solide per chi vuole operare nel mondo educativo e pastorale, mentre il biennio specialistico abilita all’insegnamento della religione cattolica o prepara a ruoli di responsabilità nella vita ecclesiale». E per chi desidera continuare, l’Istituto offre corsi di alta formazione sul rapporto tra teologia e scienze che favoriscano quella sintesi culturale idonea a essere credenti consapevoli e preparati per affrontare le sfide della contemporaneità. Con la Licenza in Scienze Religiose si può continuare il percorso accademico con il dottorato in Scienze della famiglia.

 

17 giugno 2025

All’Ecclesia Mater la Lectio magistralis di Barbara Jatta

Con la Lectio magistralis del direttore dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, avrà inizio, venerdì 14 novembre, un percorso formativo unico per scoprire, attraverso l’arte, l’anima e la storia della cristianità a Roma. Si tratta del Corso di Alta Formazione “Roma Cristiana, un laboratorio vivente”, promosso dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose Ecclesia Mater e dall’Opera Romana Pellegrinaggi, in collaborazione con la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense. Appuntamento alle ore 16 nella sede dell’Istituto presso la Pontificia Università Lateranense. Nel corso del pomeriggio sono previsti anche i saluti del cardinale vicario Baldo Reina, Gran cancelliere dell’Ateneo.

Definita da sempre “museo a cielo aperto”, Roma conserva un patrimonio artistico e spirituale che racconta le radici del cristianesimo. Il corso intende offrire ai partecipanti la possibilità di leggere la città come un vero e proprio laboratorio vivente, dove arte, fede e società si intrecciano fin dai primi secoli della Chiesa.

Il percorso è pensato per tutte le figure professionali che operano nei settori culturali ed educativi: docenti delle aree umanistiche di ogni ordine e grado, professionisti del settore culturaleguide turisticheoperatori museali e del terzo settore, studenti di Accademie di Belle Arti, Istituti di Restauro e Scuole di Alta Formazione, operatori pastorali, catechisti e responsabili di istituzioni pubbliche e private impegnate nella promozione della cultura.

Il corso si svolgerà in presenza e online dalle ore 16 alle 19, con possibilità di richiedere le registrazioni delle lezioni. È previsto il rilascio di 20 crediti formativi universitari (CFU), di cui 2 legati al Project Work.

Sono tre gli ambiti principali in cui si articola il corso: Filosofico-teologico (antropologia, estetica, mistagogia), Scienze umane (sociologia e psicologia dell’arte, didattica dell’arte), Storia dell’arte cristiana a Roma: dalle origini al XXI secolo, passando per Medioevo, Rinascimento, Barocco e la storia del Giubileo. Un approfondimento sarà dedicato anche alla storia della musica cristiana a Roma.

La quota di partecipazione è di 480 euro (80 euro per l’iscrizione, 200 euro entro il 30 gennaio 2026 e 200 euro entro il 30 marzo 2026). I versamenti dovranno essere effettuati sul conto corrente intestato al Vicariato di Roma – Istituto Ecclesia Mater (IBAN: IT15G0623003229000015180890). La ricevuta del pagamento va inviata a formazione.ecclesiamater@diocesidiroma.it

Per informazioni e iscrizioni (fino a venerdì 7 novembre): formazione.ecclesiamater@diocesidiroma.it

Consulta il calendario del corso

 

5 novembre 2025

All’Ecclesia Mater il Corso di alta formazione in “Linguaggi e tecniche della consulenza familiare on line”

«Non si vive insieme per essere sempre meno felici, ma per essere felici in modo nuovo». Parte da questa affermazione di Papa Francesco – contenuta nell’esortazione apostolica Amoris Laetitia – il nuovo Corso di alta formazione “Linguaggi e tecniche della consulenza familiare on line”, promosso dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose Ecclesia Mater in collaborazione con l’Associazione italiana consulenti coniugali e familiari (AICCeF), con il patrocinio del Centro per la pastorale familiare della diocesi di Roma.

L’inaugurazione del percorso formativo è in programma per lunedì 19 aprile alle ore 16.45, nella Sala Cardinale Ugo Poletti del Palazzo Lateranense e verrà trasmessa in diretta streaming a questo link sulla pagina YouTube della diocesi di Roma (non è prevista la partecipazione in presenza). Ad introdurre i lavori sarà monsignor Andrea Manto, vicepreside dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Ecclesia Mater. Interverranno poi il ministro per la Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti; la presidente nazionale AICCeF Stefania Sinigaglia; la coordinatrice del Corso Assunta Lombardi e Francesco Citarda, docente del Corso. Quindi monsignor Pierangelo Pedretti, prelato segretario generale del Vicariato di Roma, terrà la lectio magistralis su “Bisogni emergenti e nuove risposte per sostenere la relazione coniugale e la famiglia”.

«È la prima volta in Italia che si progetta un Corso di alta formazione sulle dinamiche della consulenza familiare on-line, sulla spinta dei problemi causati dalla pandemia, per supportare la famiglia, sia nella dimensione di coppia che in quella di genitori – sottolinea monsignor Manto –. La Chiesa è alleata della famiglia sempre e questo Corso nasce per sostenere la famiglia oggi e anche nel futuro tenendo presente che il mondo del digitale sta diventando una presenza sempre più importante nella nostra vita. Raccogliendo la sfida della pandemia, vogliamo “fare amicizia” con le tecniche del mondo digitale e valorizzarne le potenzialità nell’ascoltare il grido e i bisogni delle famiglie. È quello che ci chiede Papa Francesco nell’enciclica Amoris Laetitia, che valorizza lo strumento della consulenza familiare e chiede la formazione di nuove figure del laicato che sappiano accompagnare le famiglie a tutto tondo nel loro percorso di vita».

«Il Corso nasce dalla sinergia tra l’Istituto universitario Ecclesia Mater e l’AICCeF – dichiara Sinigaglia –, basata sulla condivisione di valori comuni che pongono al centro la persona umana e l’urgenza del prendersi cura della famiglia, bene primario e fondamentale della società, troppe volte dimenticato. È oggi più che mai urgente affiancare alle famiglie figure professionali, quali i consulenti familiari. Una necessità non più trascurabile, soprattutto in questo tempo in cui l’emergenza sanitaria ha ridisegnato il quotidiano in maniera “altra” ed a cui tutti noi, professionisti della relazione di aiuto, stiamo provando a dare senso e nuovi significati, anche attraverso gli strumenti digitali».

Il corso è rivolto ai consulenti familiari e si svolgerà a distanza: rilascia 25 crediti formativi e prevede cinque moduli formativi con frequenza bisettimanale (lunedì e giovedì dalle 18 alle 21.15) e un incontro conclusivo, per un totale di 128 ore di lezione. È prevista una prova di verifica a conclusione di ogni modulo, nonché la realizzazione di un progetto finale.

16 aprile 2021

All’Almo Collegio Capranica presiede i secondi vespri della domenica

All’Almo Collegio Capranica presiede i secondi vespri della domenica.

Albanese, Lorizio, Zollner: nuove nomine nella diocesi di Roma

Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha annunciato nuove nomine nella diocesi di Roma: padre Giulio Albanese è il nuovo direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali e dell’Ufficio per le cooperazione missionaria tra le Chiese; monsignor Giuseppe Lorizio è incaricato dell’Ufficio per la cultura; padre Hans Zollner è nuovo consulente per il Servizio per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili.

Padre Giulio Albanese è sacerdote e giornalista. Ordinato nel 1986, ha diretto il New People Media Centre di Nairobi e fondato nel 1997 la Missionary Service News Agency, successivamente divenuta Missionary International Service News Agency (Misna), nonché collaborato con numerose testate giornalistiche, in particolare per i temi legati all’Africa e al Sud del mondo, come Avvenire, Limes, Nigrizia, Città Nuova, Messaggero di Sant’Antonio, Italia – Caritas, Radio Vaticana, Radio Svizzera, Radio Rai, Osservatore Romano. È stato docente alla Pontificia Università Gregoriana (Pug) ed ha diretto le riviste missionarie delle Pontificie Opere Missionarie PP.OO.MM. – Missio Italia, Popoli e Missione e Il Ponte d’Oro. Attualmente è editorialista di Avvenire e dell’Osservatore Romano. È anche autore di alcuni saggi legati alla geopolitica, al giornalismo e alla teologia missionaria. Nel luglio del 2003 il presidente Carlo Azeglio Ciampi lo ha insignito del titolo di Grande ufficiale della Repubblica Italiana per meriti giornalistici nel Sud del mondo. Negli anni ha vinto numerosi premi giornalistici e letterari.

Monsignor Giuseppe Lorizio è nato il 13 novembre 1952, ordinato nel 1976 è incardinato nella diocesi di Roma dal 1984, si è specializzato in Teologia fondamentale nel 1980 presso la Pontificia Università Gregoriana. Ha conseguito inoltre la Licenza in Filosofia alla Pontificia Università Lateranense. Dal 1981 al 2003 ha insegnato storia della filosofia e metodologia presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (sez. san Luigi), scolasticato della Compagnia di Gesù, Napoli. Presso tale istituzione ha anche svolto il ruolo di vice-direttore della rivista Rassegna di Teologia. Attualmente è professore ordinario di Teologia fondamentale nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense. Ha insegnato tale disciplina anche nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Ecclesia Mater”, di cui è stato preside dal 2003 al 2010. Dal 2001 al 2013 ha diretto l’area internazionale di ricerca su problemi di teologia fondamentale in prospettiva ecumenica presso la Pontificia Università Lateranense. È membro del Comitato scientifico della Rivista rosminiana di filosofia e di cultura, dei simposi rosminiani, della rivista Studium e della rivista Lateranum, che ha diretto dal 2005 al 2010 e di cui è di nuovo direttore dal gennaio 2015 per il prossimo quinquennio. È stato per un decennio membro del Comitato nazionale per gli studi superiori di Teologia e di Scienze Religiose della Conferenza Episcopale Italiana. L’intrecciarsi e il rincorrersi della ricerca filosofica e del sapere della fede costituiscono l’orizzonte della sua esperienza di ricerca, espressa in numerosi lavori. In questa prospettiva da anni è impegnato nello studio della genesi del pensiero rosminiano.

Padre Hans Zollner è nato a Ratisbona, in Germania, il 19 novembre 1966. Gesuita, è teologo e psicologo, professore alla Pontificia Università Gregoriana, preside dell’Istituto di Antropologia (Studi interdisciplinari sulla dignità umana e sulla cura delle persone vulnerabili) dell’ateneo. Collabora alle riviste Gregorianum e La Civiltà Cattolica. Membro della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, è uno dei maggiori esperti nel campo della salvaguardia e della prevenzione degli abusi sessuali.

3 marzo 2023

Al Vittoriano il corridoio delle ninfee di Monet

Un corridoio di ninfee virtuale apre e chiude la mostra di Monet (1840-1926). Empaticamente il visitatore scivola su uno specchio d’acqua in dissolvenza, alla ricerca di quelle impressioni che Monet, come un demiurgo, traeva dalla natura e fissava sulla tela, dipingendo non quel vedeva, ma la visione stessa dei fiori, con l’ambizione di misurarsi con l’impalpabile, l’aria e la luce. Una pittura nuova che apriva la strada alla modernità.

Guy de Maupassant lo definì «il cacciatore di immagini», altri «il barometro vivente e meteorologo dell’anima». Il pittore, che amava catturare e fissare sulla tela il mutar del cielo, del sole e delle nubi, fino a far confondere quasi l’acqua con il cielo, passava le giornate ad accarezzare con lo sguardo l’espressione più bella della natura: i fiori, che voleva ritrarre anche nelle più impercettibili sfumature, messe in luce dal sole. E a tal fine ripeteva  il soggetto con rapide pennellate, alterandosi facilmente quando il cielo si copriva di nuvole. Tele che all’unisono raccontano le due passioni di Monet: la pittura e il giardinaggio. A 42 anni, infatti, Monet si era trasferito nel borgo di Giverny, tra le colline del Vexin e la riva destra della Senna, a una settantina di chilometri da Parigi con la sua famiglia allargata (i figli del primo e secondo matrimonio). Nella casa dall’intonaco rosa coltiverà due giardini: quello privato e quello che circondava la casa. Di entrambi la mostra dà conto. Per quanto riguarda il primo, Monet ritrasse i figli, i suoi piccoli modelli, abbozzandoli non solo perché era difficile mantenerli in posizione, ma anche per coglierne la natura intima di esseri in divenire. Un album di famiglia che mai espose: è un’occasione dunque il poter ammirare il “Ritratto di Michel Monet” neonato, con berretto a pompon e con maglia blu.  Per quanto riguarda il terreno della proprietà, Monet lo trasformò con amore nel suo giardino, piantandovi alberi e fiori, come il papavero, il nontiscordardimé, rose, salici piangenti e ciliegi giapponesi, che paragonava ai fiori di Hokusai (su cui è in corso una mostra in altro museo). Soggetti che costituiranno l’essenza o meglio il simbolo della sua pittura.

E pensare che le Grandi decorazioni, una serie di pannelli monumentali dipinti all’età di 75 anni, dedicate esclusivamente allo stagno delle ninfee, caddero per lungo tempo nell’oblio. Medesima sorte che era toccata, molti anni prima, al capolavoro in mostra “Impressione, levar del sole”: una marina dall’indefinito soggetto, abbozzata nel 1872 dalla finestra di una camera di un hotel di Le Havre, città della sua infanzia. Capolavoro al quale si deve la definizione di impressionismo, sia pure inizialmente usata con derisione e disprezzo, per connotare pittori come Renoir, Degas, Pissarro, Manet, Zandomeneghi e lo stesso Monet, per citarne alcuni.

Il percorso espositivo illustra anche gli esordi di Monet. Non interessato agli studi scolastici – per sua ammissione, aveva assimilato «quattro regolette e un po’ d’ortografia», divertendosi a riempire i margini dei libri e quaderni con decorazioni fantasiose, il pittore eseguiva ritratti caricaturali dei suoi insegnanti e dei cittadini di Le Havre, che si riconoscevano in essi, o figure tipo, come quella del dandy (in mostra anche la celebre “La donna normanna”). Del resto, la caricatura era una raffigurazione in auge in Francia grazie alla stampa popolare. Seguendo il consiglio dell’amico Boudin, Monet cominciò a dedicarsi alla pittura e compì numerosi viaggi lungo la costa della Normandia, a Londra, Parigi e in Italia, per poi trasferirsi definitivamente a Giverny.

Concludono la mostra, le ultime opere dell’artista dedicate al ponte giapponese e al viale delle rose, in cui predominano il rosso o l’arancione, il blu e il verde. Colori meno delicati e sfumati rispetto alle opere precedenti, tali da non consentire quasi la visione del soggetto rappresentato. Colori dovuti anche alle conseguenze della cataratta, sebbene Monet vedesse bene da vicino. In esse la sua pittura, ancora una volta, poetica ed evocativa, s’avvicina all’astrazione e alle sperimentazioni espressive dei nuovi pittori del ‘900.

Monet. Capolavori dal Musée Marmottan Monet, Parigi c/o Complesso del Vittoriano . Fino all’11/02/18 Curatore: Marianne Mathieu. Catalogo Arthemisia Books.Orari:dal lunedì al giovedì 9.30 – 19.30; venerdì e sabato 9.30 – 22.00; domenica 9.30 – 20.30. Biglietti (audioguida inclusa):Intero € 15; Ridotto € 13; universitari (senza limiti d’età) € 7 ogni martedì, escluso i festivi. Per tutte le informazioni (comprese quelle per le aperture straordinarie previste nelle festività natalizie): tel. 06. 8715111.

7 dicembre 2017

Al Villaggio Breda riapre lo spazio baby “Ohana”

Lo spazio baby “Ohana” è nato nel gennaio 2019 grazie al progetto della Caritas di Roma “Un nido per tutti 2”, finanziato dall’ 8xmille della Chiesa Cattolica. Si trova all’interno della parrocchia Santa Maria Causa Nostrae Letitiae, al Villaggio Breda. Grazie alla risposta positiva del territorio, da settembre aprirà 5 giorni a settimana dalle 8.30 alle 12.30 completamente a titolo gratuito per i bambini dai 6 mesi ai 3 anni.

Da gennaio 2019 sono stati accolti 7 bambini di nazionalità differenti, con in comune il bisogno di un sostegno educativo e sociale. Le famiglie che si sono rivolte allo spazio baby non avevano la possibilità di iscrivere i propri figli a nidi comunali per i più svariati motivi: situazione economica critica, domande di iscrizione tardive o non accolte, documenti non in regola… e hanno trovano in Ohana il loro approdo.

3 settembre 2019

Al via un percorso sull’arte sacra

San Salvatore alle Coppelle

Visite guidate, incontri e lectiones per scoprire “La Parola di Dio mediata dall’immediatezza delle immagini”. Questo il titolo del percorso formativo proposto dal Centro Studi Arte Sacra per il nuovo anno pastorale, che prevede visite a diverse parrocchie nei quartieri di Roma e poi lezioni nella chiesa di San Salvatore alle Coppelle (via delle Coppelle, 72).

«Ogni lezione si incentra principalmente su spiegazioni iconografiche ed iconologiche delle opere d’arte sacra – spiega una nota del Centro Studi –. Vengono anche svolte, durante l’anno, alcune lectiones sulle opere d’arte sacra riferite alle solennità liturgiche. L’obiettivo primario è quello di ritrovare i testi biblici nelle immagini, di svelare puntualmente ciò che da secoli tramandiamo, nella ridondanza mnemonica quotidiana etica mediante l’estetica: si era in maggioranza analfabeti e la Bibbia di apprendeva mediante ascolto e immagini».

Per informazioni e il calendario completo: info@centrostudiartesacra.it

17 ottobre 2022

Al via le celebrazioni per i 1700 anni di San Giovanni in Laterano

“Il prossimo 9 novembre celebreremo la solennità della Dedicazione della nostra Basilica del SS. Salvatore e dei SS. Giovanni Battista ed Evangelista. In questa occasione daremo avvio alle celebrazioni del diciassettesimo centenario dell’anniversario della Basilica stessa, consacrata nel 324 da Papa Silvestro I e dedicata al SS. Salvatore”.

Così il cardinale vicario Angelo De Donatis ha annunciato, in una lettera rivolta al popolo di Dio che è in Roma, l’anniversario della chiesa che è Madre e capo di tutte le chiese del mondo. “La Cattedrale di Roma è un punto di riferimento particolarissimo per la nostra Diocesi e per la Chiesa Universale. In essa si respira la storia di diciassette secoli, di una Basilica costruita e ricostruita tre volte, fino ad arrivare all’attuale edificio del 1700. In esso hanno avuto sede cinque Concili Ecumenici. Nella sede della Cattedra di Pietro tutti i cristiani del mondo avvertono il legame con il Vescovo di Roma”.

“In questo luogo noi cristiani di Roma riconosciamo ancora una volta l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo, indicato dal Battista. Qui sentiamo, come il discepolo amato, il cuore di Cristo Salvatore che batte, consumandosi d’amore per tutta l’umanità. Alla scuola dei due “Giovanni” troviamo la vocazione particolare della nostra Chiesa chiamata a presiedere nella carità”.

“Invito dunque i sacerdoti, i diaconi, i religiosi e le persone consacrate e i laici di Roma a partecipare a questa celebrazione. Chiedo ad ogni comunità parrocchiale di mandare una rappresentanza perché in questo giorno, in Basilica, si respiri la presenza della nostra Diocesi. In questa stessa occasione invito i sacerdoti e i religiosi che vivono in questo anno un anniversario particolare: il 25°, il 50°, il 60° di ordinazione”.

“L’appuntamento per la Celebrazione eucaristica è per giovedì 9 novembre alle ore 17.30.
Il coro della Diocesi di Roma guidato dal Maestro monsignor Marco Frisina eseguirà i canti del solenne pontificale appositamente composti per l’evento della Dedicazione”.

 

Scarica la lettera del cardinale vicario

Scarica il programma delle celebrazioni

 

Al via l’ottobre missionario: il 15 la veglia e il “Festival”

«I doni ricevuti vanno condivisi. Un missionario non è altro che colui che va a condividere il dono della fede. E la cooperazione missionaria è sempre condivisione da entrambe le parti, scambio di fecondità reciproca». All’inizio dell’ottobre missionario il vescovo Benoni Ambarus, delegato diocesano per la Carità e per i Migranti, riflette sul senso della missionarietà, a partire dal tema scelto per la Giornata missionaria mondiale del 23 ottobre, e presenta le iniziative diocesane. La veglia missionaria, innanzitutto, che si terrà sabato 15 ottobre. E quest’anno c’è una novità: il momento di preghiera, in programma alle ore 18.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano, presieduto da monsignor Ambarus, sarà preceduto da una sorta di “Festival missionario”, a partire dalle 15 nel cortile del Palazzo Lateranense. Promosso dal Centro missionario diocesano con la Consulta diocesana degli Istituti Religiosi Missionari e con l’Equipe Efim, il festival vedrà alternarsi momenti di animazione e testimonianze, con brani suonati dalla band 70volte7; sarà inoltre allestita una mostra missionaria mentre sotto i portici del cortile verranno disposti gli stand di realtà impegnate nei cinque continenti. I partecipanti si sposteranno poi nella vicina basilica lateranense per la veglia, durante la quale verrà consegnato il mandato missionario a diciotto religiosi appartenenti a diversi istituti, che partiranno per la missio ad gentes.

«Sarà un pomeriggio di festa e di preghiera», lo definisce il vescovo Ambarus. A fare da filo conduttore, il tema scelto per la Giornata mondiale, “Di me sarete testimoni” (At 1,8), e le parole scritte dal Santo Padre nel messaggio preparato per l’occasione. «Nel corso degli ultimi trent’anni i missionari ad gentes sono purtroppo in costante decrescita – rileva il presule –. La Chiesa è per sua natura missionaria; è necessario dunque un sussulto di missionarietà, perché una Chiesa che non ha missionari è una Chiesa sterile. Come ci insegna Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata missionaria 2022, “la Chiesa di Cristo era, è e sarà sempre una Chiesa in uscita verso i nuovi orizzonti geografici, sociali, esistenziali, verso i luoghi e le situazioni umane di confine, per testimoniare a tutti l’amore di Cristo”». Necessario, allora, rilanciare i gruppi missionari, come auspica il vescovo: «Per quest’estate stiamo preparando la ripartenza dei gruppi missionari – annuncia –, in modo che possano fare esperienze di missione, per periodi brevi, in altri continenti. Senza dimenticare mai, però, che la missione è di tutti e su tutti i fronti, non solo ad extra ma anche ad intra. Se si va in Perú, ad esempio, è anche importante incontrare la comunità peruviana di Roma».

Il mese missionario «ogni anno è una novità, non è mai la ripetizione di quello precedente – osserva suor Elisa Kidane, che dirige il Centro missionario diocesano –. Il Papa ci ricorda che la missionarietà non è mai protagonismo, ma è l’impegno a rendere conosciuta la Buona Notizia, che noi dobbiamo narrare con la nostra vita. Ben venga, una volta l’anno, un mese missionario, che ci scuota dall’apatia e che ci inviti a prendere sul serio le parole di Papa Francesco, che costantemente ci invita a uscire e ad incontrare l’umanità dolente». In questo ottobre missionario, suor Elisa invita a riflettere anche sul sacrificio di tanti laici, religiose, religiosi e sacerdoti, uccisi mentre portavano l’annuncio del Vangelo in contesti difficili. Il pensiero della direttrice del Centro missionario, comboniana, va in particolare alla consorella suor Maria De Coppi, uccisa a Chipene, in Mozambico, nella notte tra il 6 e 7 settembre scorso. «La morte di suor Maria ci ricorda che sono ancora tante le persone che soffrono e muoiono a causa di ingiustizie – riflette suor Elisa –, che tanto lavoro c’è ancora da fare, da parte di tutti. Papa Francesco, nel suo messaggio per questa Giornata mondiale, invita tutti noi a testimoniare la novità di Cristo, non solo i missionari».

3 ottobre 2022

Al via l’itinerario formativo per gli aspiranti catechisti

Parte l’itinerario di formazione per gli aspiranti al ministero di catechista, che avrà la durata di circa un anno e sarà curata dall’Ufficio catechistico diocesano. Previsti, 14 incontri online il martedì sera, con cadenza quindicinale; 4 incontri in presenza la domenica pomeriggio (dalle ore 15 alle ore 18.30); un ritiro estivo di 3 giorni ad Assisi.

Gli incontri online hanno carattere di lezioni frontali, tenute da uno o più docenti, seguite da domande di approfondimento. Sono previsti il martedì, da gennaio a novembre 2023, dalle ore 21 alle ore 22.30, nei giorni: 10, 24 gennaio; 7, 28 febbraio; 14, 28 marzo; 18 aprile; 2, 16, 30 maggio; 26 settembre; 10, 24 ottobre; 7 novembre.

Gli appuntamenti in presenza si concentrano su temi metodologici e hanno uno stile laboratoriale. Il primo incontro in presenza: si terrà domenica 27 novembre 2022, dalle ore 15.30 alle ore 18.30, all’ Auditorium del Santuario del Divino Amore. I seguenti sono invece in programma il 19 febbraio 2023, il 18 giugno e il 19 novembre 2023. Previsto anche un fine settimana ad Assisi, dal 31 agosto al 3 settembre.

«Terminata la formazione, verificata la motivazione e la formazione, i candidati idonei riceveranno il ministero nei primi mesi dell’anno 2024», informano dall’Ufficio diocesano. Il corso di formazione proposto, relativamente agli incontri online e le domeniche pomeriggio in presenza, è del tutto gratuito; il ritiro estivo ad Assisi, invece, è a pagamento.

2 novembre 2022

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