15 Dicembre 2025

Al via il percorso per gli adoratori

Foto DiocesiDiRoma/Gennari

“Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero”. Questo versetto del Vangelo di Luca farà da filo conduttore al percorso formativo per adoratori promosso dalla diocesi di Roma. Pensato in particolare per coloro che si dedicano al servizio dell’adorazione perpetua, il ciclo di incontri – tutti dalle 10 alle 12.30 – prenderà il via il 4 novembre, con un approfondimento sui discepoli di Emmaus al Monastero dei Santi Quattro Coronati. Gli adoratori si vedranno ancora il 3 febbraio a San Gaspare del Bufalo per “San Gaspare e l’Eucarestia”, e poi il 13 aprile al Pontificio Seminario Romano Maggiore per “San Giovanni Paolo II, il Papa eucaristico”. Ultimo appuntamento l’8 giugno alle Catacombe di San Callisto, con un incontro sul tema “San Tarcisio e l’amore per l’Eucaristia”.

27 ottobre 2023

Al via il percorso di formazione per i catechisti

Dopo il primo incontro introduttivo di fine novembre al Divino Amore, entra nel vivo il percorso di formazione per i candidati al ministero di catechista. Gli incontri inizieranno dal prossimo 10 gennaio. Recependo la scelta della Cei di conferire il ministero ai coordinatori della catechesi, la diocesi di Roma ha scelto di istituire come catechisti i coordinatori della catechesi dell’iniziazione dei bambini e dei ragazzi, dunque coloro che si occupano del catechismo di preparazione alla comunione e alla cresima. Pertanto, possono essere candidati quanti già svolgono questo servizio o si preparano a svolgerlo in futuro.

Ma cosa faranno questi catechisti coordinatori? Lo spiegano, in una lettera, il vescovo Daniele Salera, delegato per la catechesi in diocesi, e don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano. «Aiuteranno gli altri catechisti dell’iniziazione cristiana a vivere bene il proprio servizio – scrivono –, coordinandone le attività e curandone la formazione. A questo lavoro interno alla parrocchia si aggiungerà un ruolo di collegamento tra la parrocchia e le altre parrocchie della prefettura e del settore, e la funzione di contatto con l’Ufficio catechistico diocesano. Inoltre, in ottica “missionaria”, il catechista istituito sarà a disposizione del vescovo di settore per essere inviato in altre parrocchie della zona che abbiano bisogno di aiuto per la catechesi».

La formazione sarà curata dall’Ufficio catechistico diocesano in collaborazione con l’Istituto Superiore di Scienze Religiose Ecclesia Mater. Durerà un anno e prevede 14 incontri on line il martedì sera, con cadenza quindicinale; 4 incontri in presenza la domenica (uno si è tenuto a fine novembre) e un ritiro estivo della durata di 3 giorni. Gli incontri saranno strutturati come lezioni frontali tenute da diversi docenti, mentre gli appuntamenti in presenza si concentreranno su temi metodologici e avranno uno stile laboratoriale, per favorire anche la conoscenza tra i catechisti. Quanto al ritiro estivo, si terrà dal 31 agosto al 3 settembre ad Assisi.

La lettera del vescovo Salera e di don Cavallini
La scheda informativa per il candidato
L’informativa sulla privacy

21 dicembre 2022

Al via il percorso di formazione in Dottrina sociale per animatori della carità

Includere, apprendere, prendersi cura. Sono i tre verbi che faranno da filo conduttore al percorso formativo in Dottrina Sociale della Chiesa per animatori della carità “Essere sociali”, a cura del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II. Tre gli appuntamenti in programma il giovedì pomeriggio, dalle ore 16 alle 19, tra febbraio e marzo 2024.

Si inizia giovedì 1° febbraio con un incontro sul tema dell’inclusione, dal titolo: “La carità che include: casa, comunità, bene comune”, che vedrà i saluti del cardinale vicario Angelo De Donatis e di monsignor Philippe Bordeyne, preside del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II. Tra i relatori: Beatrice Bruno, coordinatrice del Nucleo Assistenza Legale Caritas Roma; don Gilberto Cignarale; Claudia Leal e Staffen Nkodia, del Pontificio Istituto Teologico; Rossana Zaccaria, Presidente di Legacoop Abitanti.

L’appuntamento successivo, giovedì 29 febbraio, condurrà i partecipanti al tema dell’apprendimento, con il titolo “La carità che apprende: poveri, ascolto, sussidiarietà”. Dopo il saluto del vescovo Baldo Reina, vicegerente della diocesi di Roma, interverranno: Massimo Pasquo, dell’Area Comunità e Territorio di Caritas Roma; Vincenzo Rosito, Julian Paparella, Marialibera d’Ambrosio e Simona Segoloni Ruta del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II.

Prendersi cura è il tema dell’ultimo incontro “La carità che cura: salute, uguaglianza, solidarietà”, previsto per giovedì 21 marzo, che vedrà il saluto del vescovo Benoni Ambarus, delegato per l’Ambito della diaconia della carità. Tra gli interventi, quelli di Maria Bianco, Teologa del Centro Fede e Cultura “Alberto Hurtado”; Salvatore Geraci, responsabile medico dell’Area Sanitaria di Caritas Roma; Gianni Pizzuti, dell’Area Volontariato e Cittadinanza Attiva di Caritas Roma; Pier Davide Guenzi e Matteo Rizzolli, del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II.

Il corso è offerto agli operatori di Caritas Roma, ed è aperto ai lavoratori e volontari del terzo settore e a tutti gli interessati. Le lezioni si terranno presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore. Per ulteriori informazioni: eventi@istitutogp2.it, 06.69886424.

17 gennaio 2024

Al via il percorso di formazione alla celebrazione eucaristica

Il Santo Padre Francesco presiede la Santa Messa nella Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, in occasione della ricorrenza diocesana della XXXVI Giornata Mondiale della Gioventù, sul tema: “Alzati! Ti costituisco testimone di quel che hai visto” (cfr At 26,16). Basilica Vaticana, 21 novembre 2021

“La Chiesa evangelizza con la bellezza della liturgia”. Si ispira a questa affermazione di Evangelii gaudium il percorso di formazione alla celebrazione eucaristica, promosso dall’Ufficio liturgico della diocesi. Tre incontri di formazione che si terranno presso la parrocchia di Santa Monica (piazza omonima).

Il primo è in programma il 26 novembre alle ore 19; vedrà l’intervento di padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio diocesano, su “Partecipare alla celebrazione eucaristica”. Secondo appuntamento il 3 dicembre, sempre alle 19, con suor Emanuela Viviano sul tema “La liturgia della Parola”. La conclusione il 10 dicembre, allo stesso orario, con monsignor Riccardo Aperti su “La liturgia eucaristica”.

22 novembre 2021

Al via il percorso “Educazione alla pace 2020”

L’ambiente, la gestione del conflitto, l’intercultura. Sono diversi gli argomenti che verranno trattati nel percorso formativo in sei incontri promosso dall’Area educazione alla pace e alla mondialità della Caritas di Roma, che prenderà il via il 20 febbraio e si concluderà il 27 marzo. Il corso serve per «introdurci alle tematiche che fondano il nostro essere operatori di pace – sottolineano dall’organismo diocesano –, attraverso il confronto ed il lavoro di gruppo e l’accompagnamento di esperti. Cercheremo di andare al cuore dei problemi, ci sforzeremo di leggerli alla luce delle nostre visioni e ci chiederemo quali esperienze di futuro possibile potremo generare».

“Educazione alla pace 2020” prevede lezioni frontali utili ad inquadrare le varie problematiche e attività di gruppo per poterle condividere e approfondire. Verrà fornito materiale per continuare il proprio lavoro di ricerca. Tutti gli incontri si svolgeranno alla Cittadella della carità Santa Giacinta di via Casilina Vecchia, 19, dalle 18.30 alle 21.30.

Il via, come detto, giovedì prossimo, con un approfondimento su “La gestione del conflitto. Violenza e non violenza” a cura del formatore Pasquale D’Andretta; Maura Peca, dell’Associazione A Sud, sarà invece la relatrice del 27 febbraio, su “Ambiente. La gestione della casa comune”. Il 5 marzo Riccardo Petrelli di Oxfam Italia parlerà di “La pace nel portafoglio. L’economia al servizio dell’uomo”; mentre il 12 marzo Franco Pittau, che cura il Dossier Statistico Immigrazione, interverrà su “Intercultura. Incontro, relazione, trasformazione”. Ancora, il 27 marzo ci sarà Roberto Mancini dell’Università di Macerata su “Diritti senza confini. Lo sviluppo è il nuovo nome della pace”; mentre l’ultimo appuntamento sarà curato dall’équipe formativa dell’Area educazione alla pace e alla mondialità Caritas su “Costruire la pace. Dall’idea al progetto”.

Al termine del percorso verrà rilasciato a tutti un attestato di frequenza, e chi lo desidera potrà richiedere di partecipare alla Summer School.

18 febbraio 2020

Al via il pellegrinaggio diocesano a Lourdes

Al via oggi, lunedì 27 agosto, il pellegrinaggio diocesano a Lourdes, che si concluderà giovedì 30. L’organizzazione tecnica è dell’Opera romana pellegrinaggi, che accompagnerà i fedeli in aereo o in nave. A guidare il cammino sarà il cardinale vicario Angelo De Donatis, che in una lettera indirizzata ai parroci scrive: «Questo appuntamento viene proprio alla ripresa della vita pastorale, dopo la pausa estiva. Saranno giorni di condivisione con la nostra gente e tra di noi, in uno spirito di comunione e di accoglienza delle indicazioni pastorali che ci verranno consegnate per l’anno che ci aspetta». Parteciperanno i vescovi ausiliari della diocesi Guerino Di Tora e Paolo Ricciardi.

Quest’anno si celebra il 160° anniversario delle apparizioni della Beata Vergine Maria a santa Bernadette Soubirous. Sottolinea in proposito l’amministratore delegato dell’Orp, monsignor Remo Chiavarini: «Il Santuario di Lourdes è la grande possibilità offerta all’uomo per riconciliarsi con Dio e con la propria storia personale. È la strada che attraverso Maria porta a Gesù, alla riscoperta del Vangelo». Per la prima volta, poi, Opera romana pellegrinaggi e Unitalsi porteranno insieme i pellegrini nella cittadina sui Pirenei, in una «comunione spirituale – dichiara ancora monsignor Chiavarini – con cui iniziare con slancio il nuovo anno pastorale».

Il pellegrinaggio diocesano farà suo il tema proposto per quest’anno dal Santuario: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela” (Gv 2, 5). «Questo 2018 può essere l’occasione di un ritorno alle sorgenti, Maria e Bernadette – spiegano dal Santuario di Lourdes con una nota –: due piccole donne il cui silenzioso incontro riecheggia la parola eterna d’amore che il frastuono della nostra vita frenetica, delle nostre angosce e delle nostre paure, non permette più di percepire».

Le giornate dei pellegrini saranno scandite da celebrazioni, incontri e visite ai luoghi legati alla vita di Bernadette e alle apparizioni mariane: dalla Grotta alle diverse basiliche. Mercoledì 29 si terrà la catechesi del cardinale De Donatis nella Basilica del Rosario; quindi, alle 18, il vicario del Papa per la diocesi di Roma presiederà la recita del Rosario dalla Grotta delle Apparizioni, che verrà trasmessa in diretta da Tv2000. La giornata del 29 si concluderà con la fiaccolata. Giovedì 30, prima del rientro, spazio alla preghiera personale e bagno nelle piscine.

27 agosto 2018

Al via il pellegrinaggio diocesano a Lourdes

Sono partiti questa mattina, lunedì 26 agosto, dall’aeroporto di Fiumicino i partecipanti al pellegrinaggio diocesano a Lourdes; si fermeranno nella cittadina di Bernadette Soubirous fino a giovedì 29 agosto. A guidarli è il cardinale vicario Angelo De Donatis.

«Vogliamo iniziare l’anno pastorale sotto la protezione di Maria – ha detto il porporato prima di imbarcarsi sul volo Ap 5305 di Albastar –, portare da lei tutti quei desideri, quegli itinerari che abbiamo meditato in questo periodo come diocesi, e vogliamo pregare perché tutto questo avvenga non secondo la nostra volontà, ma secondo l’azione dello Spirito che vive in questa nostra Chiesa. Maria ci accompagna, maestra di vita spirituale».

Al pellegrinaggio, affidato all’organizzazione tecnica dell’Opera romana pellegrinaggi, partecipano decine di fedeli della diocesi, realtà parrocchiali e un gruppo del Pontificio Seminario Romano Maggiore. Con loro i vescovi monsignor Paolo Ricciardi, delegato per la pastorale sanitaria; monsignor Gianrico Ruzza, ausiliare per il settore Sud; monsignor Guerino Di Tora, ausiliare per il settore Nord; e monsignor Gianpiero Palmieri, ausiliare per il settore Est. Presenti anche l’assistente ecclesiastico nazionale dell’Unitalsi, monsignor Luigi Bressan; l’assistente regionale del Lazio don Gianni Toni; e l’amministratore delegato dell’Orp monsignor Remo Chiavarini.

«Grazie a Dio anche quest’anno la diocesi di Roma è fedele a questo appuntamento di fine agosto – rimarca monsignor Chiavarini – in cui tutte le realtà diocesane sono chiamate a recarsi a Lourdes per mettere nelle mani della Vergine Maria la vita della diocesi e l’anno che inizia, perché, come si sa, il “vero capodanno” è il primo di settembre. Ancora una volta siamo insieme all’Unitalsi, per sottolineare una volta di più la diocesanità di questa esperienza».

Intenso il programma di questi quattro giorni alle pendici dei Pirenei, tra celebrazioni eucaristiche, Via Crucis, processione “aux flambeaux” e catechesi. In particolare, mercoledì 28 alle ore 18, la recita del Rosario alla Grotta sarà guidata dal cardinale De Donatis e trasmessa in diretta da Tv2000. Quest’anno, per la prima volta, il pellegrinaggio diocesano sarà seguito dai social della diocesi di Roma.

26 agosto 2019

Al via il pellegrinaggio diocesano a Lourdes

«La diocesi di Roma torna a Lourdes per portare a Maria, all’Immacolata, la situazione che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo e trovare il lei ancora conforto e coraggio per poter continuare il nostro cammino da pellegrini in questo momento». Il cardinale vicario Angelo De Donatis parla dall’aeroporto di Roma Fiumicino, mentre si prepara a salire sul volo Albastar diretto a Lourdes. Il porporato è alla guida del tradizionale pellegrinaggio diocesano, organizzato dall’Opera romana pellegrinaggi: 184 i partecipanti, tra cui 40 sacerdoti romani; i vescovi ausiliari monsignor Paolo Ricciardi e monsignor Guerino Di Tora; il vescovo di Trapani Pietro Maria Fragnelli e l’arcivescovo Piero Marini.

La partenza è avvenuta questa mattina alle ore 10.30 dall’aeroporto di Roma Fiumicino. Arrivati a Lourdes, i partecipanti alloggeranno in albergo e ogni giorno potranno prendere parte a catechesi e celebrazioni, tutto nel rispetto delle disposizioni sanitarie. Il pellegrinaggio sarà aperto dalla presentazione del documentario “Lourdes”, dei registi francesi Thierry Demaizière e Alban Teurlai, acclamato dalla critica in Francia e presentato alla Filmoteca Vaticana il 13 febbraio scorso. «Per quanto concerne le misure di sicurezza sanitaria per il Covid – spiega don Savino Lombardi, coordinatore del pellegrinaggio diocesano – ci atteniamo scrupolosamente a quanto previsto sia in Italia che in Francia, cioè mantenere le distanze e usare sempre la mascherina nei luoghi chiusi, anche durante le celebrazioni e durante il viaggio in aereo. All’interno del Santuario terremo le mascherine anche negli spazi all’aperto. A differenza del passato non ci sarà la processione aux flambeaux, sostituito dalla recita del Rosario dalla Grotta; non ci sarà neanche al processione eucaristica, ma solo l’adorazione alla basilica di Santa Bernadette lato Grotta, martedì alle 17».

«Finalmente è arrivato il giorno della partenza per questo pellegrinaggio tradizionale, da almeno cinquanta anni – dichiara l’amministratore delegato dell’Orp monsignor Remo Chiavarini –. L’ultima settimana di agosto la diocesi di Roma parte per Lourdes, e lo fa anche quest’anno, il che non era scontato. Un motivo ancora maggiore di gratitudine, di gioia, di emozione. Ma anche un motivo di grande speranza per la diocesi e per tutti, perché la vita è più forte delle difficoltà».

Ricordiamo che diversi momenti del pellegrinaggio diocesano saranno trasmessi in televisione e sui social media, per far vivere questa esperienza comunitaria anche a quanti non potranno partecipare fisicamente. In particolare, Tv2000 (canale 28 del digitale terrestre, 18 di tivusat e 157 di Sky) trasmette, a partire da lunedì 24, alle ore 18, come di consueto, il Santo Rosario, con la Messa alle ore 19 dalla Grotta di Massabielle; lo stesso avverrà nelle giornate di martedì e mercoledì. Telepace (canale 73 e 214 in hd, 815 di tivusat e 515 di Sky) propone invece, oltre al Rosario delle 18 e alla Messa delle 19, alcune testimonianze in diretta alle ore 18.30 nella giornata di lunedì; nei giorni di martedì e mercoledì ci saranno invece due appuntamenti in diretta, alle 11.30 e alle 18.30, mentre giovedì soltanto alle 11.30. Il 27 inoltre, alle ore 8.45, Telepace proporrà in diretta la Messa conclusiva del pellegrinaggio. Su Nsl (canale 74 del digitale terrestre) andrà in onda il “Diario del pellegrinaggio” il 25, il 26 e il 27 alle ore 20; domenica, poi, alle 9.30, uno speciale sull’iniziativa diocesana. Ancora, la Messa delle 19 verrà trasmessa sulle pagine Facebook di Ewtn Vatican, Ewtn Vaticano, Aci Stampa. Previsti anche servizi sui canali Rai. Il pellegrinaggio potrà essere seguito anche sui social media della diocesi di Roma e dell’Opera romana pellegrinaggi.

24 agosto 2020

Al via il pellegrinaggio diocesano a Fatima e Santiago

Tutto è pronto per il tradizionale pellegrinaggio della diocesi di Roma di fine estate, guidato dal cardinale vicario Angelo De Donatis e organizzato dall’Opera Romana Pellegrinaggi: si terrà dal 28 al 31 agosto a Fatima, e vedrà la partecipazione di circa 200 fedeli. Un gruppo anticiperà la partenza a domani, giovedì 26 agosto, per visitare Santiago de Compostela, con la guida del vescovo ausiliare monsignor Dario Gervasi, proprio nell’anno del Giubileo compostelano, che viene celebrato solo poche volte in un secolo.

I partecipanti si imbarcheranno a Fiumicino su volo di linea diretti a Lisbona. Atterrati nella capitale portoghese, effettueranno una visita della città, con il Monastero Dos Jeronimos con la tomba del navigatore Vasco de Gama; la Torre di Belem, simbolo della città; la cattedrale, costruita intorno al 1150 sul terreno di una vecchia moschea; la chiesa di Sant’Antonio da Padova, edificata sulla sua casa natale. Nella serata di sabato 28 è previsto lo spostamento a Fatima, dove i fedeli parteciperanno alla Messa. Il giorno successivo, il cardinale De Donatis presiederà la Messa internazionale e terrà una catechesi; mentre la giornata di lunedì sarà caratterizzata dalla Via Crucis a Os Valinhos, luogo della prima e della terza apparizione, e dalla visita di Aljustrel, villaggio natale dei tre pastorelli a cui apparve la Vergine Maria. Il 31 la Messa e poi il rientro a Roma.

In diretta su Telepace (canale 73 e 214 in hd), in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma e su quella dell’Orp verranno trasmesse le celebrazioni da Fatima, grazie alla collaborazione di Tv Conção Nova Portugal e del Gabinete de Comunicação di Fatima: la Messa delle ore 18 del 28 agosto; quella delle ore 12 del 29 agosto; le liturgie del 30 e del 31 agosto delle 9; e ancora, nei giorni di sabato, domenica e lunedì, il Rosario alle 22.30. La catechesi del cardinale vicario verrà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook della diocesi il 29 alle ore 16.30. Gli orari indicati sono quelli italiani.

«Durante questi mesi estivi, e anche per i prossimi, stiamo ricevendo molte richieste per i santuari mariani – riflette monsignor Remo Chiavarini, amministratore delegato dell’Opera Romana Pellegrinaggi –. Sia a Lourdes che a Fatima siamo riusciti a mandare diversi gruppi, alcuni anche consistenti. Questo è indice di una necessità, quella di ritrovare in Maria un punto di partenza, come la storia della spiritualità ci dice: nei momenti più difficili il popolo cristiano vede nella Vergine forza, sopporto, sostegno».

Ad accompagnare i fedeli romani anche san Giacomo: «Santiago è uno dei punti fondamentali per la costruzione dell’Europa, che si è formata sui grandi cammini e sui grandi santuari – prosegue monsignor Chiavarini –. Una meta da cui immaginare una nuova Europa, che si basi su valori diversi: non solo quelli economici, ma la spiritualità e la riscoperta di una nuova antropologia. Così come la Polonia, per la quale c’è molto interesse. Infatti – annuncia il responsabile dell’Orp – il tradizionale pellegrinaggio dei sacerdoti romani, nel periodo subito dopo Pasqua, nel 2022 si dovrebbe tenere a Cracovia».

25 agosto 2021

Al via il pellegrinaggio diocesano a Fatima

«Il messaggio di Fatima ci porta al cuore del Vangelo che rende visibile l’Amore misericordioso di Dio. Nostra Signora di Fatima è attenta alle richieste dell’uomo che aspira ad incontrare e vivere questo Amore e chiede ai pastorelli di pregare per la conversione dei peccatori e del mondo intero. Alla scuola di Maria riscopriamo la centralità di Dio». Monsignor Remo Chiavarini, amministratore delegato dell’Opera romana pellegrinaggi, annuncia così il pellegrinaggio diocesano a Fatima, che porterà i fedeli romani nella cittadina portoghese dall’11 al 14 ottobre, guidati dal vescovo ausiliare per il settore Centro monsignor Daniele Libanori.

«Quest’anno la proposta assume un significato particolare – spiega monsignor Chiavarini – perché, a motivo della pandemia, ci poniamo come mendicanti nei confronti della Madonna, alla quale chiediamo protezione, riscoprendoci bisognosi dell’aiuto della Madre e di Dio». Garantendo il rispetto «di tutte le necessarie precauzioni per tutelare la salute dei partecipanti – prosegue –, vogliamo vincere le reticenze, mettendoci in viaggio, dimostrando serenità, non leggerezza, certi che anche il nostro andare sia un gesto capace di trasmettere un sentimento di fiducia, per non lasciarci paralizzare dalla paura per l’attuale situazione sanitaria e recuperare gradualmente un senso di ritorno alla normalità».

Si parte l’11 ottobre alla volta di Lisbona, dove si comincia con un giro della città: il Monastero Dos Jeronimos, realizzato in stile “manuelino”, fatto costruire da Re Manuele I per celebrare il ritorno del navigatore Portoghese Vasco de Gama (qui sepolto), la Torre di Belem, simbolo della città, la Cattedrale, costruita intorno al 1150 per il primo vescovo di Lisbona, sul terreno di una vecchia moschea; la Chiesa di Sant’Antonio da Padova, costruita sulla sua casa natale. In serata si prosegue per Fatima, con un saluto alla Madonna presso la Cappellina delle Apparizioni e la recita del Rosario. La giornata del 12 ottobre sarà ancora dedicata a visite e celebrazioni: al mattino la Messa nella Cappellina delle Apparizioni; nel pomeriggio Via Crucis a Os Valinhos, luogo della prima e terza Apparizione dell’Angelo e della Vergine nel 19 agosto 1917; poi la visita di Aljustrel, il villaggio natale dei tre pastorelli.

Il 13 ottobre è il giorno in cui ricorre l’anniversario del miracolo del sole, nonché dell’ultima apparizione della Vergine: nel 1917 una moltitudine di persone, radunate alla Cova da Iria, presso Fatima, videro il disco solare cambiare colore, dimensione e posizione per circa dieci minuti. Verrà quindi celebrata la Messa dell’Anniversario dell’Ultima Apparizione, durante la mattinata, mentre nel pomeriggio sono previste la visita guidata del Santuario del Rosario e della basilica della Santissima Trinità, e un momento di catechesi davanti al mosaico che descrive il Cap. 22 dell’Apocalisse di San Giovanni realizzato da padre Mark Rupnik. Il 14, dopo la Messa, i partecipanti torneranno a Lisbona e di qui a Roma.

7 ottobre 2020

Al via il pellegrinaggio a Lourdes: la prima Messa del cardinale Reina

Di seguito il testo integrale dell’omelia pronunciata dal cardinale vicario

Carissimi fratelli e sorelle,

in questo giorno, in comunione con tutta la Chiesa, ricordiamo il martirio di San Giovanni Battista. Giovanni – come insegnano i Padri – è in tutto precursore del Signore, nella vita come nella morte. Con la sua predicazione, egli annuncia Colui che “verrà dopo” e che sarà più forte di lui e, con la sua testimonianza, ne precorre la morte lasciandosi guidare dall’amore per la Verità. La liturgia della Parola appena ascoltata ci è utile non solo per tornare a riflettere sulla figura del Battista, ma anche per aprire gli occhi sul nostro presente, sulla testimonianza che siamo chiamati a offrire, sulle sfide davanti a cui è posto ogni credente e sugli strumenti spirituali a nostra disposizione per affrontare il “buon combattimento” della fede.

La prima lettura riporta la pagina iniziale del libro del profeta Geremia. Subito dopo la chiamata, Dio mette davanti al giovane profeta i pericoli del suo ministero: lo mette in guardia sul fatto che gli faranno guerra e che cercheranno di spaventarlo. Geremia sarà uno dei profeti più perseguitati nella storia d’Israele. Ad un certo punto di lui si perderanno le tracce. Il libro – nei tanti passaggi autobiografici – racconta di continue persecuzioni subite, così estreme da portare il profeta quasi ad arrendersi e a maledire il giorno della sua nascita. Da Abramo a nostri giorni la prova è un elemento costitutivo in ogni esperienza di fede. Credere significa accettare che verrà il tempo della difficoltà, della tentazione e delle persecuzioni; in una sola parola, del mistero del male. È così e ne dobbiamo prendere atto. E credere in Dio non significa che siamo magicamente esonerati dal nemico, anzi, quanto più autentico e generoso è il desiderio di stare vicino a Dio, tanto più forti saranno gli assalti del nemico.

Eppure, in questa lotta, il Signore non ci lascia soli. La prima lettura ci svela qual è la vera forza del credente: se ci dice che non mancheranno coloro che ci muoveranno guerra, ci ricorda allo stesso modo che il Signore è la nostra forza, il nostro scudo, la nostra salvezza. Sono molto illuminanti le parole che il Signore rivolge a Geremia; riascoltarle ci aiuta: “Tu non spaventarti davanti a loro…io ti faccio come una città fortificata…io sono con te per salvarti”. Che belle queste espressioni! Quanta forza risiede in questa Parola. Ai cristiani di ogni tempo è richiesta questa fortezza – che come ricordiamo è una delle virtù cardinali, un vero e proprio cardine della vita cristiana – sapere che Dio è al nostro fianco, non ci abbandona, ci da forza e ci assiste in ogni battaglia.  Dio non ci sottrae alla battaglia, ma ci accompagna e ci sostiene nella battaglia.

È questa l’esperienza che Geremia racconta in una delle sue più famose confessioni; in un primo momento egli narra tutte le sventure che gli stanno capitando e lamenta tutta la sua stanchezza quasi al punto di abbandonare la missione. Ma poi, quando tutto sembra perduto, esclama: “Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo non resto confuso, per questo i miei persecutori vacilleranno e non potranno prevalere”. (Ger 20,11).

In Giovanni Battista l’esperienza di Geremia ritorna e si rafforza ulteriormente proprio per la novità impressa dalla venuta di Cristo. C’è una situazione concreta. Giovanni rimprovera a Erode che non è lecita la sua unione con Erodiade, la moglie del fratello. Con la predicazione lo mette davanti alla Verità e lo fa con franchezza. Non ha paura, lo affronta a viso scoperto. L’affermarsi del bene tramite le parole di Giovanni scatena una vera e propria guerra fatta di strategie e di inganni fino al punto da portare Erodiade a cercare e ottenere la morte di Giovanni. Se si leggesse la vicenda con la lente degli uomini si direbbe che ha vinto il male e che il povero Giovanni alla fine ha pagato un prezzo altissimo senza ottenere nulla. Ma la logica del Vangelo capovolge i giudizi del mondo. Giovanni ci dà un assaggio del mistero pasquale: attraverso la sua morte si palesa la vita; l’inganno che pensava di togliergli per sempre la parola diventa l’occasione per scoprire l’intima natura della verità. Alla fine gli sconfitti sono altri: è Erode che non riesce a rinfrancarsi dall’errore, è Erodiade che pensa di aver vinto con l’inganno, è sua figlia che presta il fianco al male vendendo se stessa per effimere ricompense.

Possiamo dire anche per Giovanni quanto affermato per Geremia nella prima lettura? Certamente! Geremia, Giovanni, e come loro migliaia di martiri, uomini e donne che nella storia della Chiesa fino ai nostri giorni hanno offerto e offrono la loro vita per il Vangelo. Essi non sono degli sconfitti ma sono i veri vincitori. Ci testimoniano che la vita ha un senso solo quando ci decidiamo di viverla per la Verità e nella Verità; solo quando ci lasciamo guidare dalla luce della Verità e la professiamo con le parole e con l’esemplarità della vita.

Nel Vangelo di Giovanni, Gesù afferma che è la verità a renderci liberi. Quanto è attuale questo messaggio! A volte, soprattutto in questo tempo affollato di parole e opinioni, pensiamo di essere liberi perché facciamo quello ci sembra giusto o quello che ci piace e smettiamo di cercare la Verità e di lasciarci guidare da Lei; perché la Verità non è un’idea astratta, ma è una Persona. “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi” scrive S. Paolo nella lettera ai Galati. Cristo è la libertà, Cristo è la nostra libertà. In Lui siamo autenticamente liberi e solo in Lui possiamo camminare nella Verità. Allora non dobbiamo avere paura di affermare la Verità dopo averla contemplata e assimilata.

Seguiamo l’esempio di Maria, in questo luogo così caro a tutta la Chiesa. Come Lei cerchiamo di lasciarci ferire dalla Parola. Mettiamoci in ascolto di Dio che sempre ci chiama e ci mette davanti il suo progetto di salvezza. Un progetto come quello che ha presentato a Maria, ugualmente bello quello che fa conoscere a ciascuno di noi; come Maria non esitiamo a seguire Dio, la sua chiamata, il suo invito a superare le nostre visioni miopi. Non lasciamoci guidare dal nostro istinto o dal nostro orgoglio ma seguiamo con docilità la sua voce, cercando la luce della Verità.

Questa celebrazione apre il nostro pellegrinaggio ed è provvidenziale la coincidenza con la memoria del martirio di San Giovanni. È come se il Signore accogliendoci in questo luogo ci dicesse: “non avere paura, non lasciarti spaventare dal male, non cadere nei tranelli del nemico; mettiti in cammino verso di me, seguimi; seguendo me segui la Verità; abbandona le piccole o le grandi menzogne della tua vita. Lasciale qui ai piedi della grotta per morire all’uomo vecchio e per camminare nella novità di vita”.

La Vergine Santissima ci accompagni in questo cammino e ci dia la forza di scelte coraggiose, come quella del Battista: scelte che non si misurano sul consenso del mondo, ma sulla fedeltà al Vangelo; scelte che sanno perdere per amore della Verità, e proprio per questo vincono davvero. Che questo pellegrinaggio non sia solo un passaggio in un luogo santo, ma l’inizio – o il ritorno – a una vita pienamente evangelica. Perché solo il Vangelo ci rende vivi. Solo Cristo ci rende liberi.

Amen

 

29 agosto 2025

 

Al via il corso sulla Pastorale dei rom (il link per iscrizioni)

Foto di Cristian Gennari

«Poche realtà sociali hanno tanto bisogno di essere conosciute e ri-conosciute come la realtà rom; oggi lo possiamo (e lo dobbiamo) fare anche alla luce di una storia di più di quarant’anni di politiche fallimentari a livello di accoglienza e di integrazione, soprattutto nella nostra città, legate non in ultimo alla scelta infelice dei campi». A sostenerlo è il vicegerente e arcivescovo Gianpiero Palmieri, che presenta così il nuovo percorso formativo dedicato alla pastorale dei rom e dei sinti, promosso dal coordinamento pastorale dei rom e sinti della diocesi di Roma.

Nove incontri su Zoom, il giovedì alle 19 a partire dal 25 febbraio, dal titolo “Smascherati… per dare vita ad una nuova fraternità!”. Il corso «non è riservato solo a tutti gli operatori che già da tempo sono attivi in questo settore pastorale – sottolinea ancora l’arcivescovo, delegato diocesano per la Pastorale dei migranti e dei rom –, ma è aperto e raccomandato a tutti coloro che vogliono approfondire la conoscenza di un popolo e della sua cultura, e sono disponibili a mettere in discussione stereotipi e pregiudizi, per cogliere onestamente la realtà per quella che è davvero, senza interpretazioni di parte».

L’itinerario formativo si snoda in tre aree di intervento: “Un nuovo modello di fraternità”, “Una fotografia della realtà”, “Evangelizzati ed evangelizzatori”. La prima è «necessaria per riflettere e acquisire categorie comuni che ci permettano di affrontare la questione pastorale dell’integrazione con uno sguardo comunitario e condiviso», spiega ancora momnsignor Palmieri. Quanto alla seconda area, anticipa, «ci permette di interpretare al meglio ciò che si è fatto e si sta facendo, in modo da poter leggere i segni dei tempi e offrire visioni profetiche». “Evangelizzati ed evangelizzatori” è invece incentrato su «cosa possiamo fare oggi nelle nostre comunità cristiane – aggiunge l’arcivescovo – e ci offre strumenti di intervento e buone prassi che possono essere rinnovate».

Tra i relatori dei diversi appuntamenti ci saranno il salesiano don Salvatore Policino; il direttore della Fondazione Migrantes don Gianni De Robertis; il direttore dell’Ufficio Migrantes diocesano monsignor Pierpaolo Felicolo; Alessandro Luciani e Susanna Placidi della Comunità di Sant’Egidio; Carlo Stasolla dell’Associazione 21 Luglio e lo stesso vicegerente. Il corso dà voce ai rom stessi, a chi è più in contatto con loro, alle associazioni.

«Il percorso formativo – riflette ancora monsignor Palmieri – vuole aiutare ad aprire gli occhi e a fare memoria di questa storia della presenza rom a Roma, imparando a trovare le parole giuste per dare il nome vero alle cose, magari dando parola ai rom, e promuovendo azioni che vadano nella direzione del bene comune, del bene di tutti. Diversamente la storia non cambierà; o forse cambierà in peggio, accentuando l’isolamento e la ghettizzazione, la diffidenza e il rifiuto, brodo di cultura delle diverse forme di disagio sociale e di piccola o grande deriva criminale». Al cuore dell’iniziativa diocesana c’è, naturalmente, il servizio al Vangelo. «Proprio il Vangelo – conclude il vicegerente – si rivela per noi la chiave interpretativa fondamentale capace di dare forma ad un nuovo modello di integrazione, ad una proposta pastorale che metta “rom” e “gaggé” nella condizione di convertirsi, di accogliersi, di stimarsi».

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11 febbraio 2021

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