IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – B
Omelia in occasione del conferimento
del Sacramento della Confermazione
a cinquanta ragazzi
Parrocchia dei SS. Simone e Giuda a Torre Angela – Roma
Sabato 27 gennaio 2018
Un caro saluto a voi ragazzi, ai vostri padrini e madrine, alle famiglie e agli amici di questa comunità. Un grazie particolarissimo al caro d. Marco, che ho la gioia di conoscere da quasi 30 anni, e agli altri sacerdoti, un grazie a voi catechisti. Oggi celebro le mie prime cresime, sono vescovo da tre settimane e – credetemi – sono molto emozionato e anche impacciato.
Non vorrei sprecare troppe parole, ma proporvi tre brevi pensieri su cui riflettere.
- Abbiamo ascoltato nella Prima lettura una visione dell’uomo molto pessimista. Si parla della vita come di un soffio e di un agitarsi continuo, di notti insonni. Sembra che quest’uomo che scrive non stia vivendo ma sopravvivendo. Io non vi conosco, ragazzi, ma so che a volte anche voi sperimentate una difficoltà a capire la vita, siete in un’età in cui vi ponete delle domande, a volte sembra che tutto sia noioso e vi mettete alla ricerca di qualcosa che riempia i vostri tempi. Vi immagino, non solo voi, davanti al telefono o al computer a cercare qualcosa che vi diverta, che vi incuriosisca, e magari vi capita di inviare o di ricevere immagini, filmati, o di stare un po’ a pensare a quale faccina possa accompagnare al meglio il vostro messaggio whatsapp. Oggi siete qui e, credetemi, non c’è una faccina, ma lo Sguardo di chi da sempre vi ama e vi chiama, anche se non ne siete consapevoli. Qualcuno che non vi invia un messaggio, ma vi invia il suo Spirito che è Signore e dà la vita, perché voi non dovete sopravvivere, ma siete chiamati a vivere in senso pieno e avete bisogno di un Soffio d’Amore che possa suscitare e ravvivare ciò che è dentro voi, ciò che veramente state cercando.
- Un secondo pensiero lo prendo dal vangelo. Dice Pietro a Gesù: “Tutti ti cercano”. A Gesù accorrono tutti, in una sola giornata un intero paese è stato toccato dalla sua presenza. Malati, indemoniati, e poi la suocera di Pietro guarita – e non so come l’ha presa Pietro –. Oggi, qui a Torre Angela, Gesù passa di nuovo, con il suo Spirito che tra poco prenderà casa nella vostra vita, come l’olio che si imprime sulla vostra fronte. Io non lo posso sapere, ragazzi, ma credo che ognuno di voi ha un bisogno estremo di amore, di attenzione, di ascolto. E a volte noi adulti non siamo capaci di ascoltarvi sul serio o di amarvi così come siete. Oggi siamo qui perché crediamo in Qualcuno che crede in voi, che si fida di voi, che non teme di perdere tempo con voi. Per questo tutti Lo cercano. Perché, Dio non guarda le apparenze, Lui vede il cuore. E lo Spirito vuole ravvivare in tutti voi la capacità di amore che avete. Non temete di aprirgli la porta, facciamoci prendere per mano, lasciamo che la sua azione vi renda giovani capaci di amare e di metterci al servizio degli altri, veramente! Voi potete fare cose grandi, ragazzi. Che bello se ognuno di voi, alla sera potesse dire: oggi a scuola, a casa, in parrocchia, guidato da Dio, ho compiuto un gesto di amore verso un mio compagno, i miei genitori, un anziano! E in questo vi aiuterà lo Spirito e la Cresima che ricevete. Se cercate una password per accedere a tutto ciò che di bello e di buono c’è nel mondo, questa password è l’Amore. C’è una canzone, Nessun posto è casa mia, mi sembra di Sanremo dell’anno scorso che alla fine dice: È l’amore che passa si ferma un momento, saluta e va via. Oggi è l’Amore che passa nella vostra vita, ma non si ferma un momento per andarsene via. È un amore che vuole restare in voi, per sempre.
- E qui vengo all’ultimo punto. È un invito che rivolgo a voi cresimandi e cresimande e a tutti: approfittate del cammino umano e di fede che vi offre la vostra parrocchia anche dopo la cresima. Se ci sarà qualcuno che vi dirà: “Ma che vai ancora in chiesa, dai preti?”, non vergognatevi di andare controcorrente. Questo cammino fa bene al cuore, ma ci vuole il coraggio per andare controcorrente e Lui ci dà questo coraggio! È ciò che spingeva san Paolo a dire: “Guai a me se non annuncio il Vangelo”. Se hai una bella notizia non puoi lasciartela nel cuore, ma la dici a tutti! E questa notizia è che Dio, che ti ama così come sei, vuole la tua felicità. Guardate ragazzi che Lui non toglie nulla di ciò che rende bella la vostra vita, ma vi dà tutto. Non temete di dargli sempre più spazio nella nostra vita. Soprattutto se vi sentite incapaci, confusi, deboli… A volte vi capita che avete fatto tante cose durante il giorno e vi sentite vuoti, o che non riuscite a far nulla di buono… Ecco, sappiate che è venuto per voi perché Dio dà forza alla nostra debolezza. Ti ama così come sei, non come ti vorrebbe. Così come sei. E ora si dona a te con il suo Spirito, ti dà il sigillo, cioè l’impronta, mi verrebbe dire un tatuaggio indelebile anche se invisibile del suo amore. Scommettete sui grandi ideali, sulle cose grandi. Noi cristiani non siamo scelti dal Signore per cose piccole, andate sempre al di là, verso le cose grandi. Giocate la vita per grandi ideali! E noi adulti preghiamo per voi, perché possiate essere migliori di noi, imparando a relazionarvi nel rispetto di tutti, a non cedere alla logica del bullismo, a donare con gratuità, ad essere dono con la vita. Ricordatevi che c’è più gioia nel dare che nel ricevere.
Concludo: Dio non vi manda un messaggio, una faccina, ma il suo Spirito, il suo Sguardo d’Amore, per farvi vivere in pienezza, non per sopravvivere; ha fiducia in voi, più di quanto ne abbiano noi; per questo fidatevi anche voi di lui. E fidatevi della vostra comunità che continuerà a camminare con voi.