Athletica Vaticana, l’allenamento spirituale verso la Pasqua

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Athletica Vaticana: l’itinerario spirituale

È nato in Quaresima, periodo che coincideva con quello della preparazione alla Maratona di Roma, poi annullata, a seguito dell’emergenza Coronavirus nel nostro Paese. Si è trasformato, così, in questi giorni surreali in cui tutto si ferma e anche le Messe si celebrano a porte chiuse, in un’occasione di riflessione.

È ‘itinerario spirituale promosso da Athletica Vaticana. Ogni settimana un sacerdote maratoneta suggerisce ai runner una meditazione. Ne parliamo, nella puntata di oggi di Radiopiù Sport, con Giampaolo Mattei, giornalista dell’Osservatore Romano e tra i fondatori della società sportiva di Papa Francesco.

Athletica Vaticana: un cammino fatto di sacrifici, lo sport come metafora

«Lo spirito di Athletica Vaticana fin dall’inizio è quello di non correre e basta. Sono due i nostri slogan. Non corriamo e basta e proviamo a correre insieme. Non c’era bisogno di una squadra, espressione della Santa Sede, per correre. Ce ne sono tante, persino meglio organizzate di noi e che fanno attività solidale. Obiettivo è lanciare dei messaggi concreti vivendoli di spiritualità, di solidarietà e cultura.

Quindi nel periodo di Quaresima ci è sembrato normale, avendo in squadra numerosi sacerdoti, una suora e due vescovi di proporre delle meditazioni molto semplici per gli sportivi, per le famiglie, per gli allenatori, per chi vive lo sport nel senso più ampio del termine.

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Foto Athletica Vaticana

Lo sport  – spiega Giampaolo Mattei – si presta a molte metafore spirituali. Preparare la Quaresima è come preparare una maratona. Ci vuole pazienza, il risultato non arriva subito. Ci vogliono 40 giorni, la maratona è fatta di 42 km. È un cammino fatto di sacrifici. Anche di digiuno, perché no. Per andare a correre una maratona siamo attenti a cosa mangiare.

La maratona stessa ha comunque un richiamo spirituale. È una corsa che si fa da soli, che richiede mesi di preparazione, sotto il freddo, sotto il caldo, sotto la pioggia perché non si possono perdere gli allenamenti. Quindi perché non fare anche un allenamento spirituale? E quindi abbiamo chiesto ad alcuni dei nostri atleti, quattro sacerdoti e una suora, di proporre una meditazione per ogni domenica di Quaresima».

Athletica Vaticana: riempire il vuoto con Dio

A scandire il passo monsignor Melchor Sanchez de Toca, sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura e presidente di Athletica Vaticana. «Un programma di allenamento  – queste le sue parole – può diventare così anche metafora della Quaresima, non diversamente da come san Paolo parlava della corsa nelle sue lettere per spiegare lo sforzo del cristiano. Il passo più famoso è tratto dalla prima Lettera ai Corinzi (9, 24): “Non sapete che, nelle corse allo stadio, tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo!”

Considerare la Quaresima come processo – di cambiamento, di conversione a Dio – significa che se anche, sin dall’inizio, mettiamo tutto l’impegno, gli obiettivi si raggiungeranno solo gradualmente, passo dopo passo. La conversione  – scrive ancora monsignor Sanchez – non è opera di un istante, ma il risultato di un processo che tende verso l’abbraccio con Cristo, morto e risorto per noi”».

Domenica scorsa, domenica della Trasfigurazione, è sta poi la volta di don Giovanni Bontempo, officiale del Dicastero laici famiglia e vita, che in questi giorni di vuoto, di paura del vuoto, ha invitato gli atleti a guardarsi dentro. «L’umanità  – ha detto – mostra la sua vera bellezza quando è riempita di Dio».

Athletica Vaticana: correre per migliorare se stessi

Seguirà (15 marzo) monsignor Andrea Palmieri sottosegretario del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani poi sarà suor Marie-Theo, provinciale della Congregazione Romana di San Domenico (22 marzo) e concluderà monsignor Daniel Tumiel, officiale della Segreteria di Stato. Sono 5 riflessioni molto semplici che ognuno si può portare con sé anche nei suoi allenamenti.

athletica vaticana, corsa Viene consegnata a tutti e ciascuno la diffonde. Per esempio, se a me arriva, la giro a tutti i miei amici runner indipendentemente dalla squadra di appartenenza in modo da diffondere un certo messaggio, cioè che la Quaresima, come la preparazione di una maratona, non è un periodo triste ma un periodo in cui prepari qualcosa di più bello, la Pasqua.

È un modo per migliorare se stessi come uomini e come persone. Credo ci sia una coincidenza tra questo tipo di preparazione spirituale e fisica.

È una piccola proposta molto semplice, libera, perché ti arriva questo testo, si impiega pochi minuti a leggerlo. Magari ci si scrive dei passaggi, ti ci riconosci. Proporre idee solidali e spirituali per Athletica Vaticana è normale».

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