Dal Cantico dei Cantici alle Nozze di Cana. Dai monaci benedettini della Borgogna alla nascita del Barolo. Dal vino come emblema della vita rurale a simbolo di festa. Un viaggio, tra aromi e sapori, aneddoti e curiosità, lungo quattro serate, nel quartiere Trieste. Dopo il successo delle scorse edizioni, torna in autunno La vite e i tralci il ciclo di lezioni sul vino nella Bibbia, nella storia e nell’arte, a cura dell’Ufficio per la Pastorale del Tempo libero, del turismo e dello Sport della Diocesi di Roma.

Il percorso, che fa della nuova evangelizzazione il suo punto di forza, sarà guidato per il quarto anno consecutivo dal teologo e sommelier masterclass della “Scuola europea sommelier”, Marco Cum.

la vite e i tralci

Da sinistra: don Francesco Indelicato, direttore dell’Ufficio per la pastorale del tempo libero, turismo e sport; Marco Cum, teologo e sommelier masterclass della “Scuola europea sommelier”.

La vite e i tralci: 4 incontri in programma

Ogni incontro, (a giovedì alterni) della durata di due ore (dalle 20 alle 22), si svolgerà alla parrocchia San Saturnino, nel quartiere Trieste, in via Avigliana 3.

Si comincia il 6 ottobre. Fulcro della serata il versetto del Libro del profeta Isaia “Il Signore degli eserciti preparerà un banchetto di grasse vivande” (Is 25,6-9).

Partendo dall’enologia antica si giungerà fino a uno dei luoghi simbolo della storia del vino in Europa: l‘abbazia di Cluny.

Poi, ascoltando alcuni brani del Cantico dei Cantici, si potranno degustare il Saperavi della Georgia e un Pinot Nero.

Tappa successiva il 20 ottobre. Dopo l’analisi del brano del Vangelo da cui prende il titolo il corso, “Io sono la vite e voi i tralci” (Gv 15,1-8), ci si focalizzerà sulla figura della marchesa Juliette Colbert, protagonista della storia del vino in Francia, e sulla nascita del Barolo che verrà degustato insieme a un Arneis.

Il 3 novembre, invece, sullo sfondo de “La vigna del Signore è il suo popolo” (Sal 79), si affronterà il tema del vino nell’arte. Assaggiando un Grechetto e un Cesanese, si parlerà, infine, della Chiesa come vigna mistica e dell’importanza dei simboli della vita rurale.

Al centro dell’ultimo appuntamento, il 17 novembre“Le nozze di Cana” (Gv 2, 1-11) durante cui  Gesù tramutò l’acqua in vino. La serata si chiuderà con la degustazione dello Champagne e del Moscato d’Asti.

La vite e i tralci: come partecipare al corso

Sono 50 i partecipanti ammessi a “La vite e i tralci” durante cui sarà necessario osservare il protocollo sanitario vigente relativo all’emergenza sanitaria in corso. Gli organizzatori garantiranno la sanificazione degli ambienti prima di ogni lezione e il distanziamento sociale tra i partecipanti, i quali a loro volta si impegneranno formalmente a rispettare le norme anti-Covid.

Durante la prima serata saranno forniti a ogni iscritto due calici per la degustazione dei vini che rimarranno personali e saranno riutilizzati nel corso degli incontri successivi. I sommelier effettueranno il servizio muniti di guanti e mascherina direttamente al tavolo.

A fine corso ai partecipanti sarà consegnato, oltre all’attestato di partecipazione, un sottobottiglia personalizzato in ceramica. La quota complessiva è di 150,00 euro che andrà versata entro martedì 4 ottobre al seguente Iban: IT 69 I 03069 09606 100000010151 intestato a Diocesi di Roma (Intesa San Paolo) con causale: “Corso vino – Nome Cognome – Ufficio Uts”. Una ricevuta del bonifico dovrà essere inviata al seguente indirizzo e-mail: uts@diocesidiroma.it.

Per maggiori informazioni e iscrizioni è possibile contattare l’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport del Vicariato di Roma scrivendo a uts@diocesidiroma.it o telefonando ai seguenti recapiti: 06.69886349, 351.5030787.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here