La Sindone e Bernini, un connubio presentato in una mostra fotografica e in un libro, che raccoglie i frutti dello studio della fotografa romana sul busto che Bernini dedicò al Figlio dell’uomo.

“La Sindone e Bernini. L’uomo dei dolori, il più bello dei Figli dell’uomo”, è racchiuso in questo titolo il lavoro e le ricerche  che la fotografa Daniela di Sarra ha portato avanti in questi ultimi due anni.

L’artista romana ha indagato l’uomo che Bernini ha rappresentato nel busto marmoreo dedicato al Salvatore, raccogliendo anni di lavoro in un libro, presentato oggi, venerdì 25 gennaio, a stampa ed addetti ai lavori. Il libro indaga, attraverso le immagini, la ricerca artistica che il grande artista seicentesco realizzò verso la fine della sua vita.

“Io cerco il bello come via verso l’Assoluto, come immagine di Dio”

Daniela di Sarra

Un busto marmoreo ritrovato dopo secoli, che ritrae il volto del Figlio dell’Uomo e che corrisponde al volto dell’uomo della Sindone. Un volto che esprime tutta la bellezza di un Re, l’incontro con il bello e la nascita di un progetto editoriale che raccoglie due anni di lavoro. Il progetto è stato illustrato attraverso una tavola rotonda sul binomio Sindone-Bernini che si è svolta alla presenza di nomi illustri del campo della sindonologia come: la sindonologa Emanuela Marinelli, don Domenico Repice, teologo e sindonologo, del rettore della Basilica di San Bonaventura fuori le Mura, padre Stefano Tamburro O.f.m., del fotografo Pietro Leonardi e del critico d’arte prof. Francesco Petrucci, che nel 2001 ritrovò il busto.

 

Ascolta l’intera puntata di Tutte le Strade andata in onda venerdì 25 gennaio

«La presentazione di questa piccola scoperta è importante per un doppio motivo-, ci racconta la di Sarra – Bernini non sbagliava un ritratto, quindi siamo quasi certi che si tratti del viso dell’uomo della Sindone, e poi c’è anche una componente di fede che ci fa pensare che proprio al Cristo».

La mostra sarà visibile fino a domenica 27 gennaio presso Galleria Spazio 5 (via Crescenzio 99), sarà poi riproposta al grande pubblico in un secondo momento.

La storia

Questo busto, conosciuto anche come Salvator Mundi, scolpito dal Bernini ormai ottantenne è l’ultima opera realizzata dal famoso scultore eseguita nel 1679 per la regina Cristina di Svezia.  Il busto poi venne donato a Innocenzo XI dopo la morte della regina, mentre a fine del XVIII se ne perdono le tracce. Solo dopo quasi 200 anni, in occasione della preparazione della mostra “Papa Albani e le arti”, è stato identificato e quindi ritrovato dallo studioso Petrucci presso il convento adiacente alla Basilica di San Sebastiano fuori le Mura (zona via Appia Antica), dove è attualmente custodito.

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