19 Dicembre 2025

É tornato alla Casa del Padre Don Niccolò Cecchi


Linee guida per l’ascolto delle famiglie

Carissimi sacerdoti ed équipes pastorali,

alla luce di ciò che abbiamo vissuto e stiamo vivendo con il COVID-19 e a causa degli inevitabili cambiamenti derivati dalla pandemia è emersa la necessità di rimodulare il cammino diocesano in relazione a ciò che abbiamo vissuto e stiamo vivendo.

Per incoraggiare ed accompagnare i percorsi delle comunità parrocchiali, sostenere le famiglie ed aiutarle, le équipes pastorali potrebbero rivelarsi l’autentica risorsa soprattutto perché hanno l’opportunità di rilevare ed individuare i problemi vissuti dalle coppie e le difficoltà che le famiglie incontrano. Esse, attraverso contatti personali con le famiglie del quartiere, potrebbero captare ed intercettare i bisogni principali delle famiglie e rispondere al loro grido di aiuto.

Seguendo, ad esempio la modalità della benedizione delle famiglie (porta a porta), potrebbero percorrere le vie del quartiere e, compatibilmente con le difficoltà legate alla pandemia, tentare di allacciare rapporti con le famiglie, relazionarsi con loro, ascoltarle e capire quali siano i reali bisogni sui quali poter intervenire. Un ulteriore momento per avvicinare le famiglie e iniziare a coltivare con esse un’amicizia, potrebbe essere quello del dopo-Messa domenicale oppure, durante la settimana, dopo il catechismo.

Le équipes potrebbero poi organizzare incontri di preghiera nei quali viene posta al centro la Parola di Dio, spiegata ed approfondita, attraverso un linguaggio semplice ed accessibile, da esperti sacerdoti ma anche da qualificati laici, «in gamba e di cuore».

Sorgono certamente anche alcuni interrogativi: come aiutare le coppie in crisi? come dare loro un «pronto soccorso»? a chi devono rivolgersi?

L’esperienza insegna come i soli sacerdoti non siano in grado di affrontare le numerose problematiche e supportare le coppie. Appare chiara la necessità, al fine di alzare l’asticella degli incontri, di servirsi della collaborazione di esperti professionisti, di laici capaci, competenti e opportunamente istruiti.

Si potrebbero, attraverso le équipes pastorali, veicolare le persone che vivono una crisi matrimoniale verso esperti consulenti familiari (medici, psicologi, psicoterapeuti della famiglia, psichiatri), svolgendo così un servizio di mediatori familiari anche per coloro i quali stanno vivendo un momento di difficoltà conseguente ad una separazione o ad un divorzio.

Nell’ideazione e nella realizzazione delle iniziative presenti nelle comunità, si constata come spesso manchi, tra le parrocchie, un’offerta coordinata dei percorsi di catechesi.

È consigliabile, per esempio, che i corsi pre-matrimoniali non vengano concentrati in uno stesso periodo dell’anno ma che si favoriscano anche i mesi dell’anno normalmente esclusi, come ad esempio, quelli estivi.

Inoltre, per rispondere alla richiesta di Papa Francesco che più volte ha manifestato il desiderio di aiutare i fidanzati nella preparazione al Matrimonio, abbiamo avviato un itinerario di formazione di un vero e proprio Catecumenato prematrimoniale e stiamo anche strutturando un percorso formativo per tutti coloro che vogliono formarsi per poi offrire un servizio nella propria realtà di appartenenza.

Ascoltando inoltre tanti sacerdoti, è anche emersa l’esigenza di accompagnare le coppie di sposi che desiderino intraprendere il percorso per adottare un bambino. Anche in questo caso, esperti del settore, potrebbero accompagnare tanti coniugi nell’ itinerario dell’adozione che talvolta presenta non poche difficoltà.  

Nonostante i numerosi limiti imposti dalla pandemia da Coronavirus, ha già preso l’avvio, da qualche settimana, il “Corso di aiuto all’elaborazione del lutto” che, come già avviene da qualche anno, è destinato soprattutto a chi ha vissuto la perdita di un familiare.

Nel concludere voglio sottolineare un aspetto che è sicuramente condiviso da tutti voi e che parte dalla consapevolezza che per conseguire fruttuosi risultati ed esiti fecondi, non possiamo esimerci dalla necessità di curare la vita spirituale, sia personale che comunitaria. La celebrazione della Santa Messa, gli esercizi spirituali, gli incontri di preghiera, i momenti penitenziali, etc…, siano occasioni per favorire la relazione con Dio ed alimentare la vita dell’anima.

Per qualsiasi approfondimento e per qualunque delucidazione circa ciò che è stato scritto potete contattare il nostro ufficio ai seguenti recapiti: tel. 0669886211 – email famiglia@diocesidiroma.it).

Don Dario Criscuoli

Al Museo Ebraico di Roma partecipa alla Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei trasmessa in diretta su Telepace

Al Museo Ebraico di Roma partecipa alla Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei trasmessa in diretta su Telepace.

Le schede sulla Messa dell’Ufficio liturgico

Per valorizzare la pubblicazione della nuova edizione italiana del Messale Romano e riscoprire la bellezza della liturgia, l’Ufficio liturgico diocesano, in collaborazione con il vescovo ausiliare Daniele Libanori, ha preparato alcune schede che di domenica in domenica possono essere utilizzate per aiutare i fedeli a comprendere meglio il valore dell’Eucarestia, il significato dei gesti e delle parole.

«Il sussidio che viene messo a disposizione è pensato a servizio di tutta la comunità celebrante», si legge nell’introduzione. Le schede possono dunque diventare «un’opportunità – è l’auspicio – per coinvolgere nell’azione liturgica tutti i battezzati, e in modo particolare coloro che seguono un percorso di iniziazione cristiana, per esempio i ragazzi che si preparano alla prima comunione o alla cresima, i fidanzati, ecc.».

Molte, infatti, le spiegazioni offerte ai fedeli per comprendere appieno ogni passaggio della liturgia. Come l’atto penitenziale, non da vivere in modo individuale ma «come Chiesa che si riconosce bisognosa di misericordia e di salvezza», o il Gloria, «inno antichissimo con cui la Chiesa radunata loda e supplica Dio». Ancora, sono sottolineati e motivati tutti i momenti di silenzio che l’assemblea è tenuta a osservare durante la liturgia: «Il silenzio – informa il sussidio – è molto più che mera assenza di voce, di suoni o di parole, è lo spazio prezioso dove accogliere, con l’aiuto dello Spirito Santo, la Parola del Signore».

Accompagnano le spiegazioni alcune note per la preparazione del momento liturgico, consigli pratici per il celebrante.

Clicca qui per scaricare il sussidio preparato dall’Ufficio Liturgico

21 gennaio 2021

Celebra la Messa all’Almo Collegio Capranica in occasione della festa di sant’Agnese

Celebra la Messa all’Almo Collegio Capranica in occasione della festa di sant’Agnese.

Celebra la Messa nella chiesa rettoria di San Sebastiano al Palatino

Celebra la Messa nella chiesa rettoria di San Sebastiano al Palatino.

In partenza lavori di ristrutturazione per la Cappella del Seminario Maggiore

Partono i lavori di restauro e rinnovamento della Cappella del Pontificio Seminario Romano Maggiore. Un’iniziativa fortemente voluta dal cardinale vicario Angelo De Donatis, resa possibile grazie al sostegno economico di un benefattore deceduto di recente e affidato a padre Marko Ivan Rupnik, gesuita e fondatore del Centro Aletti. Il progetto è stato sottoposto a Papa Francesco, che lo ha approvato, e lascia sempre centrale l’immagine della Madonna della Fiducia. «Tutta l’area del presbiterio è stata ripensata – annuncia il cardinale vicario –: altare, ambone, sede, coro, abside. Il tabernacolo rimarrà quello attuale, sebbene ricollocato; le vetrate assumeranno il ruolo di dare maggiore luce e manifestare la bellezza del Risorto». Sia l’abside che la navata saranno decorate con un ciclo di affreschi a tema biblico.

«Come tutti ben sappiamo – scrive ancora il cardinale De Donatis – lo spazio liturgico non è un “luogo dove fare qualcosa per Dio” o un “perimetro” in cui tentare, vanamente, di racchiudere il suo mistero, bensì il grembo della Chiesa in cui i suoi figli radunati dalla Parola sono trasformati in concittadini dei santi e dei familiari di Dio, ricevendo l’anticipo del banchetto di nozze dell’Agnello. Chi si prepara al presbiterato dovrebbe poter respirare a pieni polmoni questa realtà; entrando in una Cappella un seminarista ha il diritto di intuire e gustare in un colpo d’occhio quale grazia sarà chiamato a ministrare. I luoghi, insieme al tempo, parlano e formano più delle parole».

20 gennaio 2021

L’intervento di padre Rupnik al Consiglio dei Prefetti

Si è svolto lunedì 18 gennaio il primo Consiglio dei Prefetti del 2021, nella Sala Tiberiade del Pontificio Seminario Romano Maggiore per garantire il rispetto delle normativa vigente in materia di prevenzione sanitaria. All’incontro è intervenunto padre Marko Ivan Rupnik, gesuita, fondatore del Centro Aletti.

Clicca qui per leggere il testo completo della sua riflessione

20 gennaio 2021

San Giovanni Bosco e San Giuseppe nella Chiesa del Sacro Cuore a Castro Pretorio

Nella splendida Basilica del Sacro Cuore di Gesù al Castro Pretorio, costruita a fine XIX secolo dell’architetto Francesco Vespignani, si trova un altare dedicato a San Giuseppe, patrono della Chiesa Universale. L’altare fu voluto da san Giovanni Bosco, che con tanti sacrifici si prodigò per la realizzazione della chiesa e dell’annesso oratorio per l’educazione dei giovani abbandonati. 

Papa Pio IX acquistò a proprie spese il terreno lungo la Via di Porta San Lorenzo (l’odierna via Marsala), con l’intenzione di farvi edificare una chiesa da dedicare a San Giuseppe, che l’8 dicembre 1870 era stato dichiarato dal pontefice “Patrono della Chiesa universale”. In seguito ai tragici eventi della presa di Porta Pia, Roma fu annessa al regno d’Italia e si pose fine al potere temporale del Papa. Il popolo di Dio, dinanzi ad una società sempre più ostile alla Chiesa, cercò protezione nella devozione al Sacro Cuore di Gesù e da tutto il mondo cattolico si chiedeva al Santo Padre la costruzione di un tempio dedicato al Sacro Cuore, proprio a Roma. Pio IX decise di cambiare il suo progetto iniziale e dedicò l’erigenda chiesa al Sacro Cuore di Gesù. 

Alla morte di Pio IX nel 1878, i lavori si arrestarono per mancanza di fondi. Il nuovo Papa Leone XIII, che tanto ammirava l’opera di Don Bosco, decise di affidare al fondatore della Società di San Francesco di Sales il compimento dell’opera. 

Il 13 maggio 1887, i lavori della chiesa furono ultimati e Don Bosco offriva a Leone XIII il bellissimo Tempio del Sacro Cuore, come l’opera della devozione e dell’affetto che tutta la realtà salesiana nutriva per la Cattedra di Pietro. Il 16 maggio, l’anziano sacerdote celebrò la sua unica messa all’altare di Santa Maria Ausiliatrice, durante la Santa Messa per più di 15 volte ruppe in lacrime. La Vergine in quel Santo Sacrificio gli concesse la grazia di comprendere come tutta la sua vita era stata un olocausto gradito a Dio per la salvezza delle anime dei ragazzi a lui affidati. Don Bosco, a nove anni, infatti, aveva fatto un sogno, dove aveva intravisto la sua missione di portare i ragazzi a Gesù, e la Vergine gli aveva promesso: «A suo tempo, tutto comprenderai». Don Bosco, dopo aver portato a compimento il suo ministero, si spense a 72 anni nella sua amata Torino, il 31 gennaio del 1888. 

L’altare dedicato a San Giuseppe, in omaggio all’originario desiderio di Papa Pio IX, si trova sul lato destro del transetto. A realizzare la pala d’altare fu Giuseppe Rollini, un artista cresciuto tra i ragazzi dell’oratorio di Valdocco. Ammiriamo la splendida tela che presenta in alto un angelo recante tra le mani un cartiglio con la scritta: “Ite ad Joseph”, ricorda l’episodio biblico in cui il Faraone invita il popolo ad andare da Giuseppe per essere sfamato (cf. Gn 41, 55). 

La Vergine Maria con le mani incrociate sul petto rimane accanto al suo sposo Giuseppe, che sorregge il Bambino Gesù e stringe nella sinistra un corto bastone fiorito, segno di autorità e di purezza. Gesù regge nella destra il globo del mondo, Egli è il Signore dell’Universo! Eppure, con tanta tenerezza il Bimbo si aggrappa alla fibbia del mantello di Giuseppe, che in realtà è un piviale, il paramento liturgico usato dal sacerdote per impartire la Benedizione Eucaristica. In primo piano, un angelo si inginocchia maestoso, mentre porge il modellino della Basilica di San Pietro alla benedizione del santo Patriarca. Solo Gesù Bambino volge lo sguardo verso l’osservatore per invitarlo a ricorrere in ogni necessità al suo caro Padre putativo. 

Ringraziamo di cuore Papa Francesco, che con la sua lettera apostolica “Patris corde” dell’8 dicembre 2020, in occasione del 150° anniversario dalla dichiarazione di San Giuseppe quale patrono della Chiesa Universale, ha voluto ricordarci che San Giuseppe, custode della santa Famiglia, è anche il custode del Corpo mistico di Cristo, cioè della Chiesa, e ha indetto l’anno di San Giuseppe, concedendo l’Indulgenza plenaria ai fedeli che reciteranno “qualsivoglia orazione legittimamente approvata o atto di pietà in onore di San Giuseppe”. Approfittiamo di quest’anno per invocare la protezione di questo grande santo e per ricorrere a lui in ogni nostra necessità: “Ite ad Joseph!” – “Andate da Giuseppe”, che ci otterrà dal Signore la grazia richiestagli, perché in vita non negò nulla a suo Figlio Gesù. 

 

A cura delle Missionarie della Divina Rivelazione

L’intervento di Padre Marko Ivan Rupnik al Consiglio dei Prefetti

Il saluto del Cardinale Vicario al Consiglio dei Prefetti del 18 gennaio 2021

Al Pontificio Seminario Romano Maggiore incontra la Comunità

Al Pontificio Seminario Romano Maggiore incontra la Comunità

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