12 Maggio 2025

Al Vittoriano il corridoio delle ninfee di Monet

Un corridoio di ninfee virtuale apre e chiude la mostra di Monet (1840-1926). Empaticamente il visitatore scivola su uno specchio d’acqua in dissolvenza, alla ricerca di quelle impressioni che Monet, come un demiurgo, traeva dalla natura e fissava sulla tela, dipingendo non quel vedeva, ma la visione stessa dei fiori, con l’ambizione di misurarsi con l’impalpabile, l’aria e la luce. Una pittura nuova che apriva la strada alla modernità.

Guy de Maupassant lo definì «il cacciatore di immagini», altri «il barometro vivente e meteorologo dell’anima». Il pittore, che amava catturare e fissare sulla tela il mutar del cielo, del sole e delle nubi, fino a far confondere quasi l’acqua con il cielo, passava le giornate ad accarezzare con lo sguardo l’espressione più bella della natura: i fiori, che voleva ritrarre anche nelle più impercettibili sfumature, messe in luce dal sole. E a tal fine ripeteva  il soggetto con rapide pennellate, alterandosi facilmente quando il cielo si copriva di nuvole. Tele che all’unisono raccontano le due passioni di Monet: la pittura e il giardinaggio. A 42 anni, infatti, Monet si era trasferito nel borgo di Giverny, tra le colline del Vexin e la riva destra della Senna, a una settantina di chilometri da Parigi con la sua famiglia allargata (i figli del primo e secondo matrimonio). Nella casa dall’intonaco rosa coltiverà due giardini: quello privato e quello che circondava la casa. Di entrambi la mostra dà conto. Per quanto riguarda il primo, Monet ritrasse i figli, i suoi piccoli modelli, abbozzandoli non solo perché era difficile mantenerli in posizione, ma anche per coglierne la natura intima di esseri in divenire. Un album di famiglia che mai espose: è un’occasione dunque il poter ammirare il “Ritratto di Michel Monet” neonato, con berretto a pompon e con maglia blu.  Per quanto riguarda il terreno della proprietà, Monet lo trasformò con amore nel suo giardino, piantandovi alberi e fiori, come il papavero, il nontiscordardimé, rose, salici piangenti e ciliegi giapponesi, che paragonava ai fiori di Hokusai (su cui è in corso una mostra in altro museo). Soggetti che costituiranno l’essenza o meglio il simbolo della sua pittura.

E pensare che le Grandi decorazioni, una serie di pannelli monumentali dipinti all’età di 75 anni, dedicate esclusivamente allo stagno delle ninfee, caddero per lungo tempo nell’oblio. Medesima sorte che era toccata, molti anni prima, al capolavoro in mostra “Impressione, levar del sole”: una marina dall’indefinito soggetto, abbozzata nel 1872 dalla finestra di una camera di un hotel di Le Havre, città della sua infanzia. Capolavoro al quale si deve la definizione di impressionismo, sia pure inizialmente usata con derisione e disprezzo, per connotare pittori come Renoir, Degas, Pissarro, Manet, Zandomeneghi e lo stesso Monet, per citarne alcuni.

Il percorso espositivo illustra anche gli esordi di Monet. Non interessato agli studi scolastici – per sua ammissione, aveva assimilato «quattro regolette e un po’ d’ortografia», divertendosi a riempire i margini dei libri e quaderni con decorazioni fantasiose, il pittore eseguiva ritratti caricaturali dei suoi insegnanti e dei cittadini di Le Havre, che si riconoscevano in essi, o figure tipo, come quella del dandy (in mostra anche la celebre “La donna normanna”). Del resto, la caricatura era una raffigurazione in auge in Francia grazie alla stampa popolare. Seguendo il consiglio dell’amico Boudin, Monet cominciò a dedicarsi alla pittura e compì numerosi viaggi lungo la costa della Normandia, a Londra, Parigi e in Italia, per poi trasferirsi definitivamente a Giverny.

Concludono la mostra, le ultime opere dell’artista dedicate al ponte giapponese e al viale delle rose, in cui predominano il rosso o l’arancione, il blu e il verde. Colori meno delicati e sfumati rispetto alle opere precedenti, tali da non consentire quasi la visione del soggetto rappresentato. Colori dovuti anche alle conseguenze della cataratta, sebbene Monet vedesse bene da vicino. In esse la sua pittura, ancora una volta, poetica ed evocativa, s’avvicina all’astrazione e alle sperimentazioni espressive dei nuovi pittori del ‘900.

Monet. Capolavori dal Musée Marmottan Monet, Parigi c/o Complesso del Vittoriano . Fino all’11/02/18 Curatore: Marianne Mathieu. Catalogo Arthemisia Books.Orari:dal lunedì al giovedì 9.30 – 19.30; venerdì e sabato 9.30 – 22.00; domenica 9.30 – 20.30. Biglietti (audioguida inclusa):Intero € 15; Ridotto € 13; universitari (senza limiti d’età) € 7 ogni martedì, escluso i festivi. Per tutte le informazioni (comprese quelle per le aperture straordinarie previste nelle festività natalizie): tel. 06. 8715111.

7 dicembre 2017

Al Villaggio Breda riapre lo spazio baby “Ohana”

Lo spazio baby “Ohana” è nato nel gennaio 2019 grazie al progetto della Caritas di Roma “Un nido per tutti 2”, finanziato dall’ 8xmille della Chiesa Cattolica. Si trova all’interno della parrocchia Santa Maria Causa Nostrae Letitiae, al Villaggio Breda. Grazie alla risposta positiva del territorio, da settembre aprirà 5 giorni a settimana dalle 8.30 alle 12.30 completamente a titolo gratuito per i bambini dai 6 mesi ai 3 anni.

Da gennaio 2019 sono stati accolti 7 bambini di nazionalità differenti, con in comune il bisogno di un sostegno educativo e sociale. Le famiglie che si sono rivolte allo spazio baby non avevano la possibilità di iscrivere i propri figli a nidi comunali per i più svariati motivi: situazione economica critica, domande di iscrizione tardive o non accolte, documenti non in regola… e hanno trovano in Ohana il loro approdo.

3 settembre 2019

Al via un percorso sull’arte sacra

San Salvatore alle Coppelle

Visite guidate, incontri e lectiones per scoprire “La Parola di Dio mediata dall’immediatezza delle immagini”. Questo il titolo del percorso formativo proposto dal Centro Studi Arte Sacra per il nuovo anno pastorale, che prevede visite a diverse parrocchie nei quartieri di Roma e poi lezioni nella chiesa di San Salvatore alle Coppelle (via delle Coppelle, 72).

«Ogni lezione si incentra principalmente su spiegazioni iconografiche ed iconologiche delle opere d’arte sacra – spiega una nota del Centro Studi –. Vengono anche svolte, durante l’anno, alcune lectiones sulle opere d’arte sacra riferite alle solennità liturgiche. L’obiettivo primario è quello di ritrovare i testi biblici nelle immagini, di svelare puntualmente ciò che da secoli tramandiamo, nella ridondanza mnemonica quotidiana etica mediante l’estetica: si era in maggioranza analfabeti e la Bibbia di apprendeva mediante ascolto e immagini».

Per informazioni e il calendario completo: info@centrostudiartesacra.it

17 ottobre 2022

Al via le celebrazioni per i 1700 anni di San Giovanni in Laterano

“Il prossimo 9 novembre celebreremo la solennità della Dedicazione della nostra Basilica del SS. Salvatore e dei SS. Giovanni Battista ed Evangelista. In questa occasione daremo avvio alle celebrazioni del diciassettesimo centenario dell’anniversario della Basilica stessa, consacrata nel 324 da Papa Silvestro I e dedicata al SS. Salvatore”.

Così il cardinale vicario Angelo De Donatis ha annunciato, in una lettera rivolta al popolo di Dio che è in Roma, l’anniversario della chiesa che è Madre e capo di tutte le chiese del mondo. “La Cattedrale di Roma è un punto di riferimento particolarissimo per la nostra Diocesi e per la Chiesa Universale. In essa si respira la storia di diciassette secoli, di una Basilica costruita e ricostruita tre volte, fino ad arrivare all’attuale edificio del 1700. In esso hanno avuto sede cinque Concili Ecumenici. Nella sede della Cattedra di Pietro tutti i cristiani del mondo avvertono il legame con il Vescovo di Roma”.

“In questo luogo noi cristiani di Roma riconosciamo ancora una volta l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo, indicato dal Battista. Qui sentiamo, come il discepolo amato, il cuore di Cristo Salvatore che batte, consumandosi d’amore per tutta l’umanità. Alla scuola dei due “Giovanni” troviamo la vocazione particolare della nostra Chiesa chiamata a presiedere nella carità”.

“Invito dunque i sacerdoti, i diaconi, i religiosi e le persone consacrate e i laici di Roma a partecipare a questa celebrazione. Chiedo ad ogni comunità parrocchiale di mandare una rappresentanza perché in questo giorno, in Basilica, si respiri la presenza della nostra Diocesi. In questa stessa occasione invito i sacerdoti e i religiosi che vivono in questo anno un anniversario particolare: il 25°, il 50°, il 60° di ordinazione”.

“L’appuntamento per la Celebrazione eucaristica è per giovedì 9 novembre alle ore 17.30.
Il coro della Diocesi di Roma guidato dal Maestro monsignor Marco Frisina eseguirà i canti del solenne pontificale appositamente composti per l’evento della Dedicazione”.

 

Scarica la lettera del cardinale vicario

Scarica il programma delle celebrazioni

 

Al via l’ottobre missionario: il 15 la veglia e il “Festival”

«I doni ricevuti vanno condivisi. Un missionario non è altro che colui che va a condividere il dono della fede. E la cooperazione missionaria è sempre condivisione da entrambe le parti, scambio di fecondità reciproca». All’inizio dell’ottobre missionario il vescovo Benoni Ambarus, delegato diocesano per la Carità e per i Migranti, riflette sul senso della missionarietà, a partire dal tema scelto per la Giornata missionaria mondiale del 23 ottobre, e presenta le iniziative diocesane. La veglia missionaria, innanzitutto, che si terrà sabato 15 ottobre. E quest’anno c’è una novità: il momento di preghiera, in programma alle ore 18.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano, presieduto da monsignor Ambarus, sarà preceduto da una sorta di “Festival missionario”, a partire dalle 15 nel cortile del Palazzo Lateranense. Promosso dal Centro missionario diocesano con la Consulta diocesana degli Istituti Religiosi Missionari e con l’Equipe Efim, il festival vedrà alternarsi momenti di animazione e testimonianze, con brani suonati dalla band 70volte7; sarà inoltre allestita una mostra missionaria mentre sotto i portici del cortile verranno disposti gli stand di realtà impegnate nei cinque continenti. I partecipanti si sposteranno poi nella vicina basilica lateranense per la veglia, durante la quale verrà consegnato il mandato missionario a diciotto religiosi appartenenti a diversi istituti, che partiranno per la missio ad gentes.

«Sarà un pomeriggio di festa e di preghiera», lo definisce il vescovo Ambarus. A fare da filo conduttore, il tema scelto per la Giornata mondiale, “Di me sarete testimoni” (At 1,8), e le parole scritte dal Santo Padre nel messaggio preparato per l’occasione. «Nel corso degli ultimi trent’anni i missionari ad gentes sono purtroppo in costante decrescita – rileva il presule –. La Chiesa è per sua natura missionaria; è necessario dunque un sussulto di missionarietà, perché una Chiesa che non ha missionari è una Chiesa sterile. Come ci insegna Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata missionaria 2022, “la Chiesa di Cristo era, è e sarà sempre una Chiesa in uscita verso i nuovi orizzonti geografici, sociali, esistenziali, verso i luoghi e le situazioni umane di confine, per testimoniare a tutti l’amore di Cristo”». Necessario, allora, rilanciare i gruppi missionari, come auspica il vescovo: «Per quest’estate stiamo preparando la ripartenza dei gruppi missionari – annuncia –, in modo che possano fare esperienze di missione, per periodi brevi, in altri continenti. Senza dimenticare mai, però, che la missione è di tutti e su tutti i fronti, non solo ad extra ma anche ad intra. Se si va in Perú, ad esempio, è anche importante incontrare la comunità peruviana di Roma».

Il mese missionario «ogni anno è una novità, non è mai la ripetizione di quello precedente – osserva suor Elisa Kidane, che dirige il Centro missionario diocesano –. Il Papa ci ricorda che la missionarietà non è mai protagonismo, ma è l’impegno a rendere conosciuta la Buona Notizia, che noi dobbiamo narrare con la nostra vita. Ben venga, una volta l’anno, un mese missionario, che ci scuota dall’apatia e che ci inviti a prendere sul serio le parole di Papa Francesco, che costantemente ci invita a uscire e ad incontrare l’umanità dolente». In questo ottobre missionario, suor Elisa invita a riflettere anche sul sacrificio di tanti laici, religiose, religiosi e sacerdoti, uccisi mentre portavano l’annuncio del Vangelo in contesti difficili. Il pensiero della direttrice del Centro missionario, comboniana, va in particolare alla consorella suor Maria De Coppi, uccisa a Chipene, in Mozambico, nella notte tra il 6 e 7 settembre scorso. «La morte di suor Maria ci ricorda che sono ancora tante le persone che soffrono e muoiono a causa di ingiustizie – riflette suor Elisa –, che tanto lavoro c’è ancora da fare, da parte di tutti. Papa Francesco, nel suo messaggio per questa Giornata mondiale, invita tutti noi a testimoniare la novità di Cristo, non solo i missionari».

3 ottobre 2022

Al via l’itinerario formativo per gli aspiranti catechisti

Parte l’itinerario di formazione per gli aspiranti al ministero di catechista, che avrà la durata di circa un anno e sarà curata dall’Ufficio catechistico diocesano. Previsti, 14 incontri online il martedì sera, con cadenza quindicinale; 4 incontri in presenza la domenica pomeriggio (dalle ore 15 alle ore 18.30); un ritiro estivo di 3 giorni ad Assisi.

Gli incontri online hanno carattere di lezioni frontali, tenute da uno o più docenti, seguite da domande di approfondimento. Sono previsti il martedì, da gennaio a novembre 2023, dalle ore 21 alle ore 22.30, nei giorni: 10, 24 gennaio; 7, 28 febbraio; 14, 28 marzo; 18 aprile; 2, 16, 30 maggio; 26 settembre; 10, 24 ottobre; 7 novembre.

Gli appuntamenti in presenza si concentrano su temi metodologici e hanno uno stile laboratoriale. Il primo incontro in presenza: si terrà domenica 27 novembre 2022, dalle ore 15.30 alle ore 18.30, all’ Auditorium del Santuario del Divino Amore. I seguenti sono invece in programma il 19 febbraio 2023, il 18 giugno e il 19 novembre 2023. Previsto anche un fine settimana ad Assisi, dal 31 agosto al 3 settembre.

«Terminata la formazione, verificata la motivazione e la formazione, i candidati idonei riceveranno il ministero nei primi mesi dell’anno 2024», informano dall’Ufficio diocesano. Il corso di formazione proposto, relativamente agli incontri online e le domeniche pomeriggio in presenza, è del tutto gratuito; il ritiro estivo ad Assisi, invece, è a pagamento.

2 novembre 2022

Al via il Premio giornalistico Fratelli Tutti

Un premio giornalistico regionale ispirato ai contenuti dell’enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”, intesa come un manifesto per un futuro modellato dall’interdipendenza e dalla corresponsabilità nell’intera famiglia umana. È questo il senso del Premio “Fratelli tutti” promosso dal Comitato regionale per le Comunicazioni del Lazio (Corecom Lazio) con il patrocinio della diocesi di Roma, dell’Aiart- Associazione Cittadini Mediali, dell’Ordine dei giornalisti del Lazio e dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom).

Il Premio selezionerà articoli cartacei e digitali pubblicati da organi di stampa del Lazio che promuovano la solidarietà e la sussidiarietà come strumenti privilegiati per superare gli squilibri sociali nel mondo post-Covid e che trasmettano una informazione di qualità ed inclusiva, priva di pregiudizi e di odio.

«In considerazione della particolare attenzione verso le fasce deboli dimostrata dal Corecom Lazio lo scopo dell’iniziativa è promuovere la comunicazione delle tematiche legate all’esclusione ed all’inclusione sociale, alla povertà, alla pacificazione sociale e generazionale, al volontariato, anche al fine di evidenziarne i risvolti sulle dinamiche socio-economiche che caratterizzano il contesto regionale. Saranno anche presi in considerazione progetti di innovazione massmediale digitale e on-line realizzate dalle start-up di impresa nell’ambito dell’innovazione sociale», ha spiegato Maria Cristina Cafini, presidente del Corecom Lazio.

Al premio potranno concorrere giornalisti professionisti o pubblicisti, iscritti all’ordine regionale del Lazio, collaboratori a testate o free lance. Per i partecipanti sono previste 6 categorie: 4 per articoli giornalistici diffusi tramite carta stampata, web, radio e televisione; una categoria per documentari e cortometraggi multimediali; una categoria riservata a community social o app di servizi destinati alla promozione dell’inclusione sociale.

I riconoscimenti saranno assegnati da una Giuria designata dal Corecom Lazio che individuerà personalità di riconosciuta autorevolezza e competenza del mondo accademico, del contesto socio-culturale della regione e del settore delle comunicazioni multimediali. Per il regolamento completo: https://www.corecomlazio.it/; www.consiglio.regione.lazio.it.

21 maggio 2021

Al via il percorso per gli adoratori perpetui

“A Betania con Maria ai piedi di Gesù. Adorare per camminare insieme” è il titolo del percorso di formazione per quanti praticano l’adorazione perpetua, nelle proprie parrocchie e comunità. Quattro gli incontri previsti: i primi tre si terranno dalle 10 alle 12 nella Sala Tiberiade del Pontificio Seminario Romano Maggiore; l’ultimo, invece, al Santuario del Divino Amore, il 13 giugno dalle 9.30 alle 12.30, e segnerà il momento conclusivo di questo cammino di riflessione promosso dalla diocesi di Roma.

Il primo appuntamento, al Seminario Maggiore, è previsto per sabato 5 novembre, verterà su “Giovani & Eucaristia” e vedrà la partecipazione del direttore del Servizio diocesano per la pastorale giovanile don Alfredo Tedesco. Il secondo si terrà il 4 febbraio su “Parola & Eucaristia” e il terzo, il 15 aprile, affronterà il tema “Eucaristia & vita”.

«È il secondo anno che proponiamo un cammino di formazione per gli adoratori perpetui – spiega il vescovo monsignor Paolo Ricciardi, che ne è responsabile –. Sono anche un modo per far conoscere le diverse persone che vivono questo servizio a Roma, e costituiscono un punto di partenza per vivere poi altri tipi di servizi».

28 ottobre 2022

Al via il percorso per gli adoratori

Foto DiocesiDiRoma/Gennari

“Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero”. Questo versetto del Vangelo di Luca farà da filo conduttore al percorso formativo per adoratori promosso dalla diocesi di Roma. Pensato in particolare per coloro che si dedicano al servizio dell’adorazione perpetua, il ciclo di incontri – tutti dalle 10 alle 12.30 – prenderà il via il 4 novembre, con un approfondimento sui discepoli di Emmaus al Monastero dei Santi Quattro Coronati. Gli adoratori si vedranno ancora il 3 febbraio a San Gaspare del Bufalo per “San Gaspare e l’Eucarestia”, e poi il 13 aprile al Pontificio Seminario Romano Maggiore per “San Giovanni Paolo II, il Papa eucaristico”. Ultimo appuntamento l’8 giugno alle Catacombe di San Callisto, con un incontro sul tema “San Tarcisio e l’amore per l’Eucaristia”.

27 ottobre 2023

Al via il percorso di formazione per i catechisti

Dopo il primo incontro introduttivo di fine novembre al Divino Amore, entra nel vivo il percorso di formazione per i candidati al ministero di catechista. Gli incontri inizieranno dal prossimo 10 gennaio. Recependo la scelta della Cei di conferire il ministero ai coordinatori della catechesi, la diocesi di Roma ha scelto di istituire come catechisti i coordinatori della catechesi dell’iniziazione dei bambini e dei ragazzi, dunque coloro che si occupano del catechismo di preparazione alla comunione e alla cresima. Pertanto, possono essere candidati quanti già svolgono questo servizio o si preparano a svolgerlo in futuro.

Ma cosa faranno questi catechisti coordinatori? Lo spiegano, in una lettera, il vescovo Daniele Salera, delegato per la catechesi in diocesi, e don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano. «Aiuteranno gli altri catechisti dell’iniziazione cristiana a vivere bene il proprio servizio – scrivono –, coordinandone le attività e curandone la formazione. A questo lavoro interno alla parrocchia si aggiungerà un ruolo di collegamento tra la parrocchia e le altre parrocchie della prefettura e del settore, e la funzione di contatto con l’Ufficio catechistico diocesano. Inoltre, in ottica “missionaria”, il catechista istituito sarà a disposizione del vescovo di settore per essere inviato in altre parrocchie della zona che abbiano bisogno di aiuto per la catechesi».

La formazione sarà curata dall’Ufficio catechistico diocesano in collaborazione con l’Istituto Superiore di Scienze Religiose Ecclesia Mater. Durerà un anno e prevede 14 incontri on line il martedì sera, con cadenza quindicinale; 4 incontri in presenza la domenica (uno si è tenuto a fine novembre) e un ritiro estivo della durata di 3 giorni. Gli incontri saranno strutturati come lezioni frontali tenute da diversi docenti, mentre gli appuntamenti in presenza si concentreranno su temi metodologici e avranno uno stile laboratoriale, per favorire anche la conoscenza tra i catechisti. Quanto al ritiro estivo, si terrà dal 31 agosto al 3 settembre ad Assisi.

La lettera del vescovo Salera e di don Cavallini
La scheda informativa per il candidato
L’informativa sulla privacy

21 dicembre 2022

Al via il percorso di formazione in Dottrina sociale per animatori della carità

Includere, apprendere, prendersi cura. Sono i tre verbi che faranno da filo conduttore al percorso formativo in Dottrina Sociale della Chiesa per animatori della carità “Essere sociali”, a cura del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II. Tre gli appuntamenti in programma il giovedì pomeriggio, dalle ore 16 alle 19, tra febbraio e marzo 2024.

Si inizia giovedì 1° febbraio con un incontro sul tema dell’inclusione, dal titolo: “La carità che include: casa, comunità, bene comune”, che vedrà i saluti del cardinale vicario Angelo De Donatis e di monsignor Philippe Bordeyne, preside del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II. Tra i relatori: Beatrice Bruno, coordinatrice del Nucleo Assistenza Legale Caritas Roma; don Gilberto Cignarale; Claudia Leal e Staffen Nkodia, del Pontificio Istituto Teologico; Rossana Zaccaria, Presidente di Legacoop Abitanti.

L’appuntamento successivo, giovedì 29 febbraio, condurrà i partecipanti al tema dell’apprendimento, con il titolo “La carità che apprende: poveri, ascolto, sussidiarietà”. Dopo il saluto del vescovo Baldo Reina, vicegerente della diocesi di Roma, interverranno: Massimo Pasquo, dell’Area Comunità e Territorio di Caritas Roma; Vincenzo Rosito, Julian Paparella, Marialibera d’Ambrosio e Simona Segoloni Ruta del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II.

Prendersi cura è il tema dell’ultimo incontro “La carità che cura: salute, uguaglianza, solidarietà”, previsto per giovedì 21 marzo, che vedrà il saluto del vescovo Benoni Ambarus, delegato per l’Ambito della diaconia della carità. Tra gli interventi, quelli di Maria Bianco, Teologa del Centro Fede e Cultura “Alberto Hurtado”; Salvatore Geraci, responsabile medico dell’Area Sanitaria di Caritas Roma; Gianni Pizzuti, dell’Area Volontariato e Cittadinanza Attiva di Caritas Roma; Pier Davide Guenzi e Matteo Rizzolli, del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II.

Il corso è offerto agli operatori di Caritas Roma, ed è aperto ai lavoratori e volontari del terzo settore e a tutti gli interessati. Le lezioni si terranno presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore. Per ulteriori informazioni: eventi@istitutogp2.it, 06.69886424.

17 gennaio 2024

Al via il percorso di formazione alla celebrazione eucaristica

Il Santo Padre Francesco presiede la Santa Messa nella Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, in occasione della ricorrenza diocesana della XXXVI Giornata Mondiale della Gioventù, sul tema: “Alzati! Ti costituisco testimone di quel che hai visto” (cfr At 26,16). Basilica Vaticana, 21 novembre 2021

“La Chiesa evangelizza con la bellezza della liturgia”. Si ispira a questa affermazione di Evangelii gaudium il percorso di formazione alla celebrazione eucaristica, promosso dall’Ufficio liturgico della diocesi. Tre incontri di formazione che si terranno presso la parrocchia di Santa Monica (piazza omonima).

Il primo è in programma il 26 novembre alle ore 19; vedrà l’intervento di padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio diocesano, su “Partecipare alla celebrazione eucaristica”. Secondo appuntamento il 3 dicembre, sempre alle 19, con suor Emanuela Viviano sul tema “La liturgia della Parola”. La conclusione il 10 dicembre, allo stesso orario, con monsignor Riccardo Aperti su “La liturgia eucaristica”.

22 novembre 2021

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