13 Maggio 2025

È entrato nella luce della Resurrezione il padre di Don Dario Pompeo Criscuoli

Il Vicario Generale S.E. Mons. Angelo De Donatis, il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma, sono vicini al dolore di Don Dario Pompeo Criscuoli,
Parroco della Parrocchia di Sant’Alfonso de’ Liguori, per la perdita del suo caro papà Rosario e, assicurando preghiere di suffragio, invocano il Signore Dio, ricco di misericordia, perché gli conceda il premio della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.
Le esequie si celebreranno giovedì 19 aprile 2018 alle ore 16.00, presso la Parrocchia di Santa Flavia – Santuario Madonna di Fatima a Caltanissetta.

Papa Francesco ordina 16 sacerdoti; 11 sono per la diocesi di Roma

Sono 16 i diaconi che domenica 22 aprile saranno ordinati sacerdoti nella Messa solenne presieduta da Papa Francesco, con inizio alle 9.15, nella basilica di San Pietro. I nuovi presbiteri – undici per la diocesi di Roma – pronunceranno il loro “sì” nella IV domenica di Pasqua, detta del Buon Pastore, in cui la Chiesa celebra la 55ª Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Sei di loro si sono formati al Collegio diocesano Redemptoris Mater, cinque hanno studiato presso il Seminario Romano Maggiore, quattro appartengono alla Famiglia dei Discepoli e uno alla Piccola Opera della Divina Provvidenza (Don Orione) e ha compiuto il suo percorso presso la parrocchia di Ognissanti a via Appia.Concelebreranno, tra gli altri, l’arcivescovo vicario Angelo De Donatis, che venerdì 20 alle 19.30 presiederà nel Pontificio Seminario Romano Maggiore la veglia diocesana per le vocazioni, i vescovi ausiliari, i superiori dei seminari interessati e diversi sacerdoti della diocesi di Roma.

Hanno origini, esperienze di vita e carismi diversi ma per tutti la “chiamata” è stata fonte di gratitudine e speranza. «È per dire il mio “grazie” a Dio che ho scelto la strada del sacerdozio – racconta al settimanale diocesano Roma Sette in edicola domenica scorsa con Avvenire Thierry Randrianantenaina, 27 anni, originario del Madagascar e studente del Redemptoris Mater -. Il matrimonio dei miei genitori infatti si è salvato per pura grazia: è stato un segno di fedeltà che il Padre mi ha fatto sperimentare nella mia vocazione e che tuttora è seme di speranza nel mio futuro ministero». Il padre ha avuto un problema di alcolismo che ha pesato sull’equilibrio familiare ma «l’accompagnamento della Chiesa, in particolare con l’esperienza del Cammino neocatecumenale – spiega – ci ha fatto sperimentare la misericordia di Dio». Anche la vocazione di Juraj Bašković, 37 anni, croato, è maturata in seno al Cammino neocatecumenale insieme a quella di altri quattro ordinandi: il trentasettenne Phaolo Do Van Tan, originario del Vietnam, il coetaneo Thein Lwin, del Myanmar, il colombiano FABIO Alejandro Perdomo Lizcano, del 1982, e Moises Pineda Zacarias, nato a San Salvador nel 1990.

Renato Tarantelli Baccari, della parrocchia San Giuseppe al Trionfale, 41 anni, è il più grande dei cinque ordinandi del Seminario Romano Maggiore: «La mia vocazione tardiva – racconta – è giunta dopo che già avevo improntato la mia vita affettiva e professionale come docente di Diritto tributario»; nove anni fa «un’esperienza dirompente», quale il cammino da Lourdes a Santiago, «mi fece capire che volevo, ed ero, qualcosa di diverso. Mi sono sentito amato di una dolcezza e una tenerezza mai sperimentate: il Signore mi ha sorpreso e io ho sorpreso me stesso trovando il coraggio, senza riserve, di dire “sì” alla Sua chiamata». Anche Gabriele Nasca, della parrocchia Santa Maria Addolorata, 29 anni, ha sentito «cadere le difese e crollare le paure di fronte alla chiamata del Signore»; così come Emilio Cenani, 32 anni, e i diaconi Massimo Cunsolo, 28 anni, e Michele Ferrari, 26 anni.

Disabilità e catechesi: «L’obiettivo è includere»

Fare catechesi non “per” ma “con” le persone disabili significa primariamente educare la comunità parrocchiale all’inclusione. È questo il traguardo delineato dallo stage formativo organizzato dall’Ufficio catechistico diocesano che si occupa specificatamente di disabilità e catechesi e che ha avuto luogo sabato, 14 aprile, alla Casa Bonus Pastor su via Aurelia. Il tema scelto per guidare i lavori è stato “Qualcosa è cambiato” «per dire che il lavoro fatto negli ultimi anni e le esperienze raccolte e iniziate dal basso – ha chiosato don Luigi D’Errico, referente dell’Ufficio catechesi e disabilità – stanno portando frutto: l’inclusione nelle parrocchie si realizza, a volte con difficoltà, ma sempre per e con amore».
Ad aprire l’incontro è stato monsignor Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, che ha auspicato che «il Signore ci conceda la grazia di liberarci dalla paura per poterci così aprire al diverso» senza pregiudizi, senza che «i limiti fisici e psichici siano un impedimento per riconoscere il mistero dell’altro». Di un processo di inclusione che si sta attuando in maniera sempre più strutturata ha parlato suor Veronica Donatello, responsabile del Settore per la catechesi delle persone disabili dell’Ufficio catechistico nazionale della Cei: «alla nostra proposta le parrocchie non rispondono più con il “no” ma con il “come si fa?”», così l’Ufficio diventa punto di riferimento per le buone prassi «accompagnando, non insegnando mere e semplici strategie: il nostro è un servizio alla Parola perchè ciò che è vero, è vero per tutti».

Articoli recenti