Ore 18,30 Messa nella Parrocchia di S. Maria Mediatrice.
Ore 18,30 celebra la Messa nella Parrocchia di S. Maria Mediatrice.
Don Eutizio è tornato alla Casa del Padre
TESTIMONIANZE:
Don Eutizio è tornato a casa
Don Eutizio era un prete felice e soprattutto felice di essere prete. L’ unità di misura con cui affrontava tutte le situazioni era l’amore per cui non si poteva non volergli bene. Aveva amato con tutto se stesso le comunità che aveva servito ed aveva impresso nel cuore la storia di ciascuna di esse, le persone che vi aveva incontrato e soprattutto i preti con cui aveva collaborato. Parlava con la vivacità che gli era propria dei primi tempi a Nostra Signora di Guadalupe, poi a San Giovanni dei Fiorentini con l’indimenticabile parroco Ruffini.
Poi come parroco a San Salvatore in Lauro e finalmente a Santa Emerenziana alla cui esperienza faceva riferimento continuo. Tutti conoscevamo la storia del mosaico, che aveva fatto realizzare in quella chiesa da P. Ugolino, il mosaico più grande di Roma. Poi Sant’Eugenio col primo seminario per vocazioni adulte per approdare al Seminario Romano Maggiore come rettore. La sua cultura erano le anime, e ne aveva lette tante per cui la scelta di lui come rettore del Seminario Romano fu davvero indovinata. Un bel Parroco, felice, innamorato del suo sacerdozio e del suo ministero era il modello più azzeccato per la “fabbrica dei preti” di Roma. E fu proprio così. Non erano tempi facili per i seminari quando assunse la responsabilità del Maggiore ma continuò con la semplicità che gli era propria a fare il capo di un presbiterio , il parroco del seminario. L’anno dopo il suo arrivo arrivai io come direttore spirituale e aiutato anche dalla giovane età, trenta tre anni, svolsi il ruolo di vice parroco. Facevo di tutto, otre a dirigere spiritualmente e confessare animavo la comunità fino a fare il maestro di canto e organizzare la scuola di preghiera per i giovani animata dai seminaristi. Don Eutizio godeva di tutto questo, mi incoraggiava, mi difendeva ed era evidente che mi stimava e mi amava. Mai ombra di vicendevole invidia , ci volevamo bene. Nonostante l’incarico eravamo rimasti Don Eutizio e don Giuseppe, i preti del presbiterio di quella parrocchia originale che era il seminario.
Quando lasciò il Seminario non poteva non tornare in parrocchia e fu parroco di Gesù Divino Maestro con l’entusiasmo di un neofita. Tornava di tanto in tanto in seminario e ci raccontava le sue avventure sempre esilaranti. Fu nominato canonico di san Pietro e anche lì fu parroco della Basilica. Essere parroco era proprio la sua vocazione, era nato per questo. Se lo avessero fatto vescovo sarebbe vissuto di nostalgia della parrocchia, invece don Eutizio, veramente convinto che “parochus in Urbe, episcopus in Orbe” rimane per tutti un vero modello di come si ama una parrocchia e come si è felici vivendo per il proprio gregge, nel proprio ovile, che il più bello di tutti.
Il Signore ce lo ha concesso fino a novanta sei anni per essere maestro anche di come si vive l’anzianità: sempre felice, indifferente al luogo e abbandonato alla Provvidenza. E’ tornato a Roma alla casa di riposo del clero per continuare ad essere modello di come si vive e si muore.
Al suo arrivo in Paradiso son certo che gli onori di casa li ha fatti don Miche che è tra gli ultimi arrivati con Petar, William, don Franco l’economo, che avranno convocato tutti i suoi alunni per cantare insieme “O Maria quant’è felice chi ti sceglie a Sua regina” e questa volta è proprio vero perché la fede è diventata visione.
+ S.E. Mons. Giuseppe Mani
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Omelia tenuta da S.E.R. Angelo De Donatis, Vicario di Sua Santità per la Diocesi di Roma in occasione della messa esequiale di Mons. Eutizio Fanano, ex alunno, Rettore del Seminario dal 1969 al 1978.
Cappella Maggiore del Pontificio Seminario Romano Maggiore giugno 2018.
Ore 19,00 Messa alla Cappella dell’atelier del Centro Aletti.
Ore 19,00 celebra la Messa alla Cappella dell’atelier del Centro Aletti.
Il vicario De Donatis in visita alla Comunità di Sant’Egidio
Ieri, martedì 5 giugno, l’arcivescovo vicario Angelo De Donatis ha visitato alcuni servizi offerti dalla Comunità di Sant’Egidio, in occasione del cinquantesimo anniversario di fondazione. “Luoghi simbolo” della solidarietà a Roma, come la scuola di lingua e cultura italiana in via di San Gallicano e la casa di accoglienza per ammalati soli o senza dimora di via Anicia. A guidarlo e accompagnarlo, durante il pomeriggio di ieri, il presidente della Comunità Marco Impagliazzo e il parroco di Santa Maria in Trastevere don Marco Gnavi.
«Avete avuto molto coraggio – ha detto il vicario ai migranti che frequentano la scuola di Trastevere–. Sono colpito dal modo in cui siete stati capaci di reagire tra tante difficoltà. Fortunatamente sulla vostra strada avete incontrato degli angeli custodi. Penso con tristezza a tutti quelli che non riescono ad arrivare».
La giornata si è conclusa con la consueta preghiera proprio nella basilica di Santa Maria in Trastevere, a cui ha partecipato anche il fondatore della Comunità Andrea Riccardi.
6 giugno 2018
Ore 18,00 Incontra la Comunità di S. Egidio…
Ore 18,00 nella Basilica di S. Maria In Trastevere incontra la Comunità di S. Egidio.
Padre Matteo Imbrici è tornato alla Casa del Padre
Si è spento padre Matteo Imbrici, religioso della Società di Maria, vicario parrocchiale della Parrocchia di Santa Francesca Cabrini dal 2007 al 2011 e presbitero itinerante negli anni successivi, da alcuni mesi ospite di nuovo della medesima parrocchia.
I funerali si terranno mercoledì 6 giugno 2018 alle ore 11 nella parrocchia di Santa Francesca Cabrini
(piazza Massa Carrara, 15).
5 giugno 2018
“Ricomincio da te…”, il campo della Caritas
La Caritas promuove “Ricomincio da te …”, un campo di formazione e servizio per giovani dai 16 ai 18 anni. Il campo “è un’esperienza che aiuta i ragazzi ad entrare in contatto con realtà a loro sconosciute o lontane, permettendo di scoprirne e apprezzarne il valore”. L’iniziativa si svolgerà a Roma dall’11 al 16 giugno, presso alcune sedi della Caritas (Mense e Centri di accoglienza) e di altre realtà impegnate nel sociale.
L’attività per i ragazzi è dalle ore 9 alle 17 (non è residenziale). Oltre a svolgere l’esperienza di volontariato, i partecipanti avranno la possibilità di approfondire tematiche specifiche attraverso la presenza di operatori e volontari coinvolti direttamente nelle diverse problematiche.
Iscrizioni presso l’Area Volontariato in Via Casilina Vecchia, 19; tel. 06.888.15.150 (ore 9-16), email: volontariato@caritasroma.it.
5 giugno 2018
Ore 19,00 Messa nella Parrocchia dei Santi Angeli Custodi…
Ore 19,00 celebra la Messa nella Parrocchia dei Santi Angeli Custodi in occasione della Festa di san Francesco Caracciolo, Fondatore dei Chierici Regolari Minori.
Il Papa: abbattere l’omertà, aprire le vie della giustizia
Abbattere «i muri dell’indifferenza e dell’omertà», scardinare «le inferriate dei soprusi e delle prepotenze», aprire «le vie della giustizia, del decoro e della legalità», «sciogliere quei nodi che ci legano agli ormeggi della paura e dell’oppressione». Sono chiare e forti le parole che il Papa pronuncia a Ostia nella Messa del Corpus Domini, in un territorio segnato da un forte disagio sociale, dove Francesco ha voluto riprendere la tradizione inaugurata da Paolo VI di celebrare la solennità eucaristica tra la gente dei quartieri romani.
Prima della processione per le strade del quartiere del litorale grande come una città, all’omelia della Messa entra nel vivo dei problemi di Ostia e invita alla speranza e all’impegno. Quello in uscita, lo stile indicato ai credenti: «Gesù vuole visitare le situazioni, entrare nelle case, offrire la sua misericordia liberatrice, benedire, consolare. Apriamogli le porte e diciamogli: Vieni, Signore, a visitarci. Ti accogliamo nei nostri cuori, nelle nostre famiglie, nella nostra città per portare fraternità, giustizia e pace nelle nostre strade».
La risposta di Ostia è notevole, per un evento preparato accuratamente dai sacerdoti e dai laici delle otto comunità parrocchiali, ben visibile nei colori della piazza, nel clima festoso e raccolto che l’ha abitata ieri dal primo pomeriggio. In quattro settori nella grande piazza antistante la parrocchia Santa Monica, sono stati accolti bambini, ragazzi e giovani, ammalati. Tutt’intorno i fedeli, affacciati numerosi anche dai palazzi antistanti. Un coro di 200 persone, 40 i ministri straordinari dell’Eucaristia. Una risposta corale, «una vera sinfonia», per don Carlo Turi, parroco a Nostra Signora di Bonaria. Diecimila, secondo la stima della Gendarmeria vaticana, i presenti alla celebrazione e alla processione.
Nell’omelia l’invito forte del Santo Padre a collaborare con Gesù per preparare per tutti un cibo e un posto. Il corpo di Cristo e la Chiesa, «vitto e alloggio definitivi» che, ricorda, «vengono dati nell’Eucaristia, pane del futuro che sfama le nostre attese più grandi e alimenta i nostri sogni più belli, pegno – non solo promessa – di vita eterna, prenotazione del paradiso, Abbiamo fame di essere amati», sottolinea Francesco. «I complimenti più graditi, i regali più belli e le tecnologie più avanzate non ci saziano mai del tutto». L’Eucaristia sazia. «Non c’è amore più grande».
L’invito concreto è a scegliere questo cibo di vita, mettendo al primo posto la Messa, riscoprendo l’adorazione eucaristica. Quanto ai luoghi da preparare, afferma ancora il Papa, Gesù sceglie quelli «non raggiunti dall’amore, non toccati dalla speranza. In quei luoghi scomodi desidera andare e chiede a noi di fargli i preparativi. Tutti conosciamo delle persone sole, sofferenti, bisognose: sono tabernacoli abbandonati. Prepariamo posto e cibo a questi fratelli più deboli. L’Eucaristia nella vita si traduce passando dall’io al tu».
Ed è un richiamo forte alla vocazione stessa del quartiere romano, città nella città, scritta nel suo nome. «Ostia, richiama l’ingresso, la porta». È tempo anche qui di aprire varchi: «Gesù desidera che siano abbattuti i muri dell’indifferenza, dell’omertà, divelte le inferriate dei soprusi e delle prepotenze, aperte le vie della giustizia, del decoro e della legalità. L’ampio lido di questa città richiama alla bellezza di aprirsi – ricorda il Papa – e prendere il largo nella vita, scogliere i nodi che legano agli ormeggi della paura e dell’oppressione. L’Eucaristia invita a lasciarci trasportare dall’onda di Gesù, a non rimanere zavorrati sulla spiaggia in attesa che qualcosa arrivi, ma salpare liberi, coraggiosi, uniti».
E lungo le strade di Ostia la processione del Corpus Domini ha incontrato ieri «la passione e il calore» della sua gente, sottolinea ancora don Carlo Turi a margine della processione. «Tanta, quella che aspettava il Papa, è vero, ma anche professava, ciascuna nella misura in cui ce l’ha, la propria fede». A portare in processione il Santissimo Sacramento è stato l’arcivescovo Angelo De Donatis, vicario generale della diocesi di Roma, insieme a tutti i vescovi ausiliari, ai sacerdoti e ai tanti fedeli.
«Un evento rivoluzionario» per don Salvatore Tanzillo, prefetto della XXVI prefettura (che riunisce le parrocchie di Ostia). Un evento «che ha dato importanza a Gesù, centro della preghiera», lasciando la città spiazzata, incuriosita. «Grande momento di comunione e preghiera» per il vescovo Gianrico Ruzza, ausiliare per il settore Centro. «Credo che il Papa abbia voluto dare un segnale di forte spiritualità ed impegno nella società per riportare tutti alla responsabilità civica contro ogni forma di illegalità e corruzione. La partecipazione del popolo è stata molto corale, sentita e desiderosa. Un incoraggiamento per camminare insieme come parrocchie».
«Una riflessione da rileggere per continuare il percorso comune perché Ostia riveli la sua parte migliore», spiega monsignor Paolo Lojudice, vescovo ausiliare per il settore Sud. «C’è tanto da educare. La processione del Corpus Domini è la più alta, significativa ma anche difficile. Cercavano il Papa, lo sappiamo e lo sa anche il Papa. Si tratta di mettere insieme l’aspetto più emozionale e quello di contenuto. È la sfida della formazione, delle nostre parrocchie, delle scuole, dei gruppi e di quanti operano nel settore educativo per cercare di orientare tutti in particolare i giovani. Un forte impulso formativo che riprenderemo subito con gli otto parroci, per aiutare la gente a porsi delle domande, cercare risposte. Il grande evento serve per iniziare, per spingere, è faticoso da preparare ma poi quel che conta è la ricaduta nel quotidiano».
A piazza della Martinica, nei pressi della parrocchia Nostra Signora di Bonaria, la benedizione eucaristica del Papa, il congedo e la partenza alle 20 per il Vaticano. «Era molto contento e un po’ stanco – conclude Lojudice -. Per come si spende non possiamo chiedergli di più. Una dedizione al Vangelo, totale». Ancora una volta, nel magistero dei segni, una presenza che illumina, trasmette, educa.
4 giugno 2018
di Laura Galimberti, da Romasette
Padre Mario Santirocchi è tornato alla Casa del Padre
Si è spento venerdì primo giugno padre Mario Santirocchi, religioso della Società di Maria, fino al 2002 vicario parrocchiale a Santa Francesca Cabrini.