19 Dicembre 2025

Al via il pellegrinaggio a Lourdes: la prima Messa del cardinale Reina

Di seguito il testo integrale dell’omelia pronunciata dal cardinale vicario

Carissimi fratelli e sorelle,

in questo giorno, in comunione con tutta la Chiesa, ricordiamo il martirio di San Giovanni Battista. Giovanni – come insegnano i Padri – è in tutto precursore del Signore, nella vita come nella morte. Con la sua predicazione, egli annuncia Colui che “verrà dopo” e che sarà più forte di lui e, con la sua testimonianza, ne precorre la morte lasciandosi guidare dall’amore per la Verità. La liturgia della Parola appena ascoltata ci è utile non solo per tornare a riflettere sulla figura del Battista, ma anche per aprire gli occhi sul nostro presente, sulla testimonianza che siamo chiamati a offrire, sulle sfide davanti a cui è posto ogni credente e sugli strumenti spirituali a nostra disposizione per affrontare il “buon combattimento” della fede.

La prima lettura riporta la pagina iniziale del libro del profeta Geremia. Subito dopo la chiamata, Dio mette davanti al giovane profeta i pericoli del suo ministero: lo mette in guardia sul fatto che gli faranno guerra e che cercheranno di spaventarlo. Geremia sarà uno dei profeti più perseguitati nella storia d’Israele. Ad un certo punto di lui si perderanno le tracce. Il libro – nei tanti passaggi autobiografici – racconta di continue persecuzioni subite, così estreme da portare il profeta quasi ad arrendersi e a maledire il giorno della sua nascita. Da Abramo a nostri giorni la prova è un elemento costitutivo in ogni esperienza di fede. Credere significa accettare che verrà il tempo della difficoltà, della tentazione e delle persecuzioni; in una sola parola, del mistero del male. È così e ne dobbiamo prendere atto. E credere in Dio non significa che siamo magicamente esonerati dal nemico, anzi, quanto più autentico e generoso è il desiderio di stare vicino a Dio, tanto più forti saranno gli assalti del nemico.

Eppure, in questa lotta, il Signore non ci lascia soli. La prima lettura ci svela qual è la vera forza del credente: se ci dice che non mancheranno coloro che ci muoveranno guerra, ci ricorda allo stesso modo che il Signore è la nostra forza, il nostro scudo, la nostra salvezza. Sono molto illuminanti le parole che il Signore rivolge a Geremia; riascoltarle ci aiuta: “Tu non spaventarti davanti a loro…io ti faccio come una città fortificata…io sono con te per salvarti”. Che belle queste espressioni! Quanta forza risiede in questa Parola. Ai cristiani di ogni tempo è richiesta questa fortezza – che come ricordiamo è una delle virtù cardinali, un vero e proprio cardine della vita cristiana – sapere che Dio è al nostro fianco, non ci abbandona, ci da forza e ci assiste in ogni battaglia.  Dio non ci sottrae alla battaglia, ma ci accompagna e ci sostiene nella battaglia.

È questa l’esperienza che Geremia racconta in una delle sue più famose confessioni; in un primo momento egli narra tutte le sventure che gli stanno capitando e lamenta tutta la sua stanchezza quasi al punto di abbandonare la missione. Ma poi, quando tutto sembra perduto, esclama: “Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo non resto confuso, per questo i miei persecutori vacilleranno e non potranno prevalere”. (Ger 20,11).

In Giovanni Battista l’esperienza di Geremia ritorna e si rafforza ulteriormente proprio per la novità impressa dalla venuta di Cristo. C’è una situazione concreta. Giovanni rimprovera a Erode che non è lecita la sua unione con Erodiade, la moglie del fratello. Con la predicazione lo mette davanti alla Verità e lo fa con franchezza. Non ha paura, lo affronta a viso scoperto. L’affermarsi del bene tramite le parole di Giovanni scatena una vera e propria guerra fatta di strategie e di inganni fino al punto da portare Erodiade a cercare e ottenere la morte di Giovanni. Se si leggesse la vicenda con la lente degli uomini si direbbe che ha vinto il male e che il povero Giovanni alla fine ha pagato un prezzo altissimo senza ottenere nulla. Ma la logica del Vangelo capovolge i giudizi del mondo. Giovanni ci dà un assaggio del mistero pasquale: attraverso la sua morte si palesa la vita; l’inganno che pensava di togliergli per sempre la parola diventa l’occasione per scoprire l’intima natura della verità. Alla fine gli sconfitti sono altri: è Erode che non riesce a rinfrancarsi dall’errore, è Erodiade che pensa di aver vinto con l’inganno, è sua figlia che presta il fianco al male vendendo se stessa per effimere ricompense.

Possiamo dire anche per Giovanni quanto affermato per Geremia nella prima lettura? Certamente! Geremia, Giovanni, e come loro migliaia di martiri, uomini e donne che nella storia della Chiesa fino ai nostri giorni hanno offerto e offrono la loro vita per il Vangelo. Essi non sono degli sconfitti ma sono i veri vincitori. Ci testimoniano che la vita ha un senso solo quando ci decidiamo di viverla per la Verità e nella Verità; solo quando ci lasciamo guidare dalla luce della Verità e la professiamo con le parole e con l’esemplarità della vita.

Nel Vangelo di Giovanni, Gesù afferma che è la verità a renderci liberi. Quanto è attuale questo messaggio! A volte, soprattutto in questo tempo affollato di parole e opinioni, pensiamo di essere liberi perché facciamo quello ci sembra giusto o quello che ci piace e smettiamo di cercare la Verità e di lasciarci guidare da Lei; perché la Verità non è un’idea astratta, ma è una Persona. “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi” scrive S. Paolo nella lettera ai Galati. Cristo è la libertà, Cristo è la nostra libertà. In Lui siamo autenticamente liberi e solo in Lui possiamo camminare nella Verità. Allora non dobbiamo avere paura di affermare la Verità dopo averla contemplata e assimilata.

Seguiamo l’esempio di Maria, in questo luogo così caro a tutta la Chiesa. Come Lei cerchiamo di lasciarci ferire dalla Parola. Mettiamoci in ascolto di Dio che sempre ci chiama e ci mette davanti il suo progetto di salvezza. Un progetto come quello che ha presentato a Maria, ugualmente bello quello che fa conoscere a ciascuno di noi; come Maria non esitiamo a seguire Dio, la sua chiamata, il suo invito a superare le nostre visioni miopi. Non lasciamoci guidare dal nostro istinto o dal nostro orgoglio ma seguiamo con docilità la sua voce, cercando la luce della Verità.

Questa celebrazione apre il nostro pellegrinaggio ed è provvidenziale la coincidenza con la memoria del martirio di San Giovanni. È come se il Signore accogliendoci in questo luogo ci dicesse: “non avere paura, non lasciarti spaventare dal male, non cadere nei tranelli del nemico; mettiti in cammino verso di me, seguimi; seguendo me segui la Verità; abbandona le piccole o le grandi menzogne della tua vita. Lasciale qui ai piedi della grotta per morire all’uomo vecchio e per camminare nella novità di vita”.

La Vergine Santissima ci accompagni in questo cammino e ci dia la forza di scelte coraggiose, come quella del Battista: scelte che non si misurano sul consenso del mondo, ma sulla fedeltà al Vangelo; scelte che sanno perdere per amore della Verità, e proprio per questo vincono davvero. Che questo pellegrinaggio non sia solo un passaggio in un luogo santo, ma l’inizio – o il ritorno – a una vita pienamente evangelica. Perché solo il Vangelo ci rende vivi. Solo Cristo ci rende liberi.

Amen

 

29 agosto 2025

 

Al via il corso sulla Pastorale dei rom (il link per iscrizioni)

Foto di Cristian Gennari

«Poche realtà sociali hanno tanto bisogno di essere conosciute e ri-conosciute come la realtà rom; oggi lo possiamo (e lo dobbiamo) fare anche alla luce di una storia di più di quarant’anni di politiche fallimentari a livello di accoglienza e di integrazione, soprattutto nella nostra città, legate non in ultimo alla scelta infelice dei campi». A sostenerlo è il vicegerente e arcivescovo Gianpiero Palmieri, che presenta così il nuovo percorso formativo dedicato alla pastorale dei rom e dei sinti, promosso dal coordinamento pastorale dei rom e sinti della diocesi di Roma.

Nove incontri su Zoom, il giovedì alle 19 a partire dal 25 febbraio, dal titolo “Smascherati… per dare vita ad una nuova fraternità!”. Il corso «non è riservato solo a tutti gli operatori che già da tempo sono attivi in questo settore pastorale – sottolinea ancora l’arcivescovo, delegato diocesano per la Pastorale dei migranti e dei rom –, ma è aperto e raccomandato a tutti coloro che vogliono approfondire la conoscenza di un popolo e della sua cultura, e sono disponibili a mettere in discussione stereotipi e pregiudizi, per cogliere onestamente la realtà per quella che è davvero, senza interpretazioni di parte».

L’itinerario formativo si snoda in tre aree di intervento: “Un nuovo modello di fraternità”, “Una fotografia della realtà”, “Evangelizzati ed evangelizzatori”. La prima è «necessaria per riflettere e acquisire categorie comuni che ci permettano di affrontare la questione pastorale dell’integrazione con uno sguardo comunitario e condiviso», spiega ancora momnsignor Palmieri. Quanto alla seconda area, anticipa, «ci permette di interpretare al meglio ciò che si è fatto e si sta facendo, in modo da poter leggere i segni dei tempi e offrire visioni profetiche». “Evangelizzati ed evangelizzatori” è invece incentrato su «cosa possiamo fare oggi nelle nostre comunità cristiane – aggiunge l’arcivescovo – e ci offre strumenti di intervento e buone prassi che possono essere rinnovate».

Tra i relatori dei diversi appuntamenti ci saranno il salesiano don Salvatore Policino; il direttore della Fondazione Migrantes don Gianni De Robertis; il direttore dell’Ufficio Migrantes diocesano monsignor Pierpaolo Felicolo; Alessandro Luciani e Susanna Placidi della Comunità di Sant’Egidio; Carlo Stasolla dell’Associazione 21 Luglio e lo stesso vicegerente. Il corso dà voce ai rom stessi, a chi è più in contatto con loro, alle associazioni.

«Il percorso formativo – riflette ancora monsignor Palmieri – vuole aiutare ad aprire gli occhi e a fare memoria di questa storia della presenza rom a Roma, imparando a trovare le parole giuste per dare il nome vero alle cose, magari dando parola ai rom, e promuovendo azioni che vadano nella direzione del bene comune, del bene di tutti. Diversamente la storia non cambierà; o forse cambierà in peggio, accentuando l’isolamento e la ghettizzazione, la diffidenza e il rifiuto, brodo di cultura delle diverse forme di disagio sociale e di piccola o grande deriva criminale». Al cuore dell’iniziativa diocesana c’è, naturalmente, il servizio al Vangelo. «Proprio il Vangelo – conclude il vicegerente – si rivela per noi la chiave interpretativa fondamentale capace di dare forma ad un nuovo modello di integrazione, ad una proposta pastorale che metta “rom” e “gaggé” nella condizione di convertirsi, di accogliersi, di stimarsi».

Clicca qui per iscriverti

Scarica il volantino con il programma

11 febbraio 2021

Al via il corso di formazione sulla tutela dei minori

Ha preso il via ieri, 28 febbraio, con la lezione introduttiva della professoressa Alessandra Campo (docente incaricato associato dell’Istituto di Antropologia della Pontificia Università Gregoriana), il primo corso di formazione “Cultura della tutela e della cura dei minori e delle persone vulnerabili”, indirizzato ai futuri insegnanti di religione ma aperto anche a tutti coloro che svolgono una missione educativa nella Chiesa di Roma.

Il Corso, frutto della collaborazione fra Istituto di Antropologia della Pontificia Università Gregoriana e Istituto Superiore di Scienze Religiose “Ecclesia Mater” della Diocesi di Roma, con il patrocino dell’Ufficio della Pastorale Scolastica del Vicariato di Roma, si svolgerà il martedì dalle 16.40 alle 18.15 nel secondo semestre di questo anno accademico 2023-2024 alla Pontificia Università Lateranense in piazza San Giovanni in Laterano, 4.

Per informazioni: www.ecclesiamater.org e ecclesiamater@diocesidiroma.it
Segreteria ISSR “Ecclesia Mater” 066988.6298 oppure 06.69895664

Al via il corso biblico dell’Usmi

Saranno dedicati al profeta Geremia i sei incontri del corso biblico vocazionale 2019 promosso dall’Usmi (Unione superiore maggiori d’Italia), sul tema “La chiamata profetica e i suoi inediti orizzonti”. Gli appuntamenti sono in programma per sei sabati consecutivi dal 16 febbraio al 23 marzo, dalle ore 16 alle 18 (solo il primo incontro dalle 15.30 per l’accoglienza), presso la sede dell’Usmi nazionale di via Zanardelli, 32.

Il via il 16, dunque, con “Cosa vedi Geremia?”, a cura della biblista Rosanna Virgili; il 23 febbraio Cecilia Caiazza, dell’Ordo Virginum nazionale, parlerà di “Circoncidete il vostro cuore”. Sarà invece don Luca Predoli, docente al Pontificio Istituto Biblico, a intervenire su “Mi hai fatto violenza e hai prevalso”. Ancora, l’incontro successivo sarà tenuto da don Enrico Scaccia, dell’Ufficio liturgico della diocesi di Latina, su “Perché la via degli empi prospera”. Il 16 marzo il teologo monsignor Carmelo Pellegrino rifletterà su “Può forse un maschio partorire?”; mentre l’ultimo appuntamento si terrà il 23 marzo su “Costruite case e abitatele”, con suor Daniela del Gaudio, teologa.

Per ulteriori informazioni, consultare il sito internet dell’Usmi diocesana

5 febbraio 2019

Al via il corso “Un di più di vicinanza”

Prende il via il 24 febbraio 2021, in occasione della Quaresima, il corso “Un di più di vicinanza”, promosso dall’Ufficio diocesano per la pastorale sanitaria. Cinque incontri sulla piattaforma Cisco Webex, il mercoledì dalle 18.30 alle 20, per il percorso formativo che è già alla seconda edizione ed in continuità con il corso “Un di più di misericordia”, e si inserisce in un cammino più ampio aperto a tutti coloro che sono sensibili ed attenti al mondo della salute e a quanti sono già inseriti in esso (come medici, infermieri, operatori socio sanitari volontari, ministri straordinari della Comunione etc..).

«In questa occasione si vuole, anziché parlare dei malati, “ascoltare” – spiega il responsabile della segreteria dell’Ufficio don Carlo Abbate –, dando voce e volto (riprendendo una espressione di Papa Francesco nel Messaggio rivolto in occasione della Giornata Mondiale del Malato) a testimoni che, pur vivendo l’esperienza diretta della malattia, sappiano dare un segnale forte di speranza e di coraggio a chi vive momenti di disagio e solitudine anche all’interno della propria famigli e comunità».

In particolare, quest’anno, l’Ufficio diocesano ha voluto aprire «due nuove finestre – sottolinea don Abbate – su altrettanti due mondi di malattie, finora mai affrontati: i disturbi alimentari (3.500.000 persone dichiarate che ne soffrono in Italia) e la fibromialgia (5.000.000 di persone affette da un “male invisibile”). Segno che la Chiesa e in modo particolare la diocesi di Roma, vuole farsi prossima a queste persone e alle loro famiglie, sostenendole nel loro cammino faticoso di malattia e spesso di solitudine».

Per ulteriori informazioni, contattare l’Ufficio diocesano dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 allo 06.69886227/864154, oppure scrivere a segreteria.sanitaria@diocesidiroma.it.

17 febbraio 2021

Al via il catecumenato per i fidanzati

Parte venerdì sera il nuovo progetto diocesano “A sposarsi s’impara”, il catecumenato per i fidanzati promosso e curato dall’Ufficio catechistico diocesano in sinergia con il Centro per la pastorale familiare. Suddiviso in tre tappe, si svolgerà in parallelo, nelle stesse date (da ottobre a maggio), nelle parrocchie romane di San Saturnino (zona corso Trieste), e di San Giovanni Battista de La Salle (al Torrino), ma è aperto a tutti.

«I primi due mesi del cammino – spiega don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico – sono articolati in tre moduli cui corrispondono altrettante tematiche», che verranno affrontate «dal punto di vista antropologico e psicologico ma alla luce della dimensione spirituale e di fede», perché «l’obiettivo è guardare all’uomo che è abitato dallo Spirito». Si comincia «con il tema dell’identità, maschile e femminile, al fine di riconoscere come la differenza, che comporta delle difficoltà, è anche motivo di arricchimento reciproco», spiega il sacerdote. Di seguito, la riflessione «sulla distinzione tra bisogni, aspettative e desideri rispetto al sacramento del matrimonio – continua Cavallini –: è importante verbalizzare questi tre livelli diversi di prospettiva non solo per riconoscere il pensiero dell’altro ma soprattutto per fare ordine dentro di sé come singolo e poi come coppia».

Infine, spazio all’analisi «delle relazioni di origine dei fidanzati perché influiscono e influenzano inevitabilmente la nuova relazione che si desidera costruire – dice ancora Cavallini –, considerando che è nelle relazioni che si gioca la realizzazione di vita sia affettiva che spirituale della persona». Agli incontri nelle parrocchie si aggiungono, a conclusione di ciascuno dei tre grandi momenti in cui il corso è organizzato, «esperienze di ritiro o comunque “in uscita” – spiega il direttore dell’Ufficio catechistico –: per il 15 dicembre è in programma una celebrazione durante la quale le coppie di fidanzati chiederanno ufficialmente di ricevere il sacramento del matrimonio».

Quanto alle modalità degli incontri, Cavallini sottolinea che accanto «alla dimensione della preghiera e della relazione frontale, ossia delle catechesi da parte degli esperti», ci saranno momenti pratici «di condivisione in cui verranno proposte diverse dinamiche di coppia», utili per «favorire il dialogo tra i fidanzati cui verranno insegnate delle vere e proprie tecniche». Le due équipe che animeranno le attività sono formate ciascuna da un sacerdote e da una coppia di sposi: nella parrocchia di San Saturnino, padre Alfredo Feretti, direttore del consultorio “Centro La famiglia”, con Agostino e Biancamaria Fiorani; a San Giovanni Battista de La Salle, don Pierangelo Pedretti, segretario generale del Vicariato, con Marco e Miriam Scicchitano.

Da Romasette, di Michela Altoviti

8 ottobre 2019

Al via il cantiere “Generiamo lavORO”, iniziativa di Acli e Vicariato

Il lavoro, soprattutto quello giovanile, è una vera e propria emergenza sociale, nella Capitale il 40,2% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni è disoccupato, quasi 1 su 2. Inoltre, secondo quanto emerso da una ricerca già condotta da Acli di Roma e provincia e Cisl di Roma Capitale e Rieti in collaborazione con l’Iref, l’80% dei giovani romani ha un livello alto o medio-alto di remissività lavorativa vale a dire che sarebbe pronto a rinunciare ai giorni di malattia (28,2%), alle ferie il 26,6%, il 15,2% a una parte dello stipendio, l’11,1% alla maternità. Dai dati emerge una crisi dell’aspetto valoriale del lavoro, che gli intervistati non percepiscono più quale strumento di crescita integrale della persona, ma lo percepiscono ridotto a mero cambio prestazione/compenso.

Proprio per cercare di contrastare questa deriva, si è tenuto ieri, lunedì 25 giugno 2018 alle ore 16, presso la Sala del Tempio di Adriano della Camera di Commercio di Roma, in Piazza di Pietra, l’evento “Generiamo lavORO”, promosso dall’Ufficio per la pastorale sociale della Diocesi di Roma e dalle ACLI di Roma e provincia, in collaborazione con la Cisl di Roma e Rieti, Confcooperative Roma, Ucid Roma, Azione Cattolica di Roma, Mlac Lazio, Mcl Roma e Centro Elis, ultima tappa del progetto Generare Futuro Roma, cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, dalle Acli di Roma e dal Forum delle Associazioni Familiari.

In un contesto occupazionale difficile e spesso ostile è essenziale stimolare reti e forme di cooperazione per promuovere l’occupazione giovanile quale presupposto fondamentale per una cittadinanza piena ed attiva. È nato per questo il progetto “Generare Futuro”, un percorso caratterizzato da un ciclo di 10 laboratori che ha aiutato circa 40 giovani ad avere una visione alta del lavoro, incentrata sulla Dottrina Sociale della Chiesa, valore non solo confessionale, ma anche universale, e che li ha dotati anche di un kit di strumenti per facilitarne l’ingresso e la permanenza nel mondo lavorativo.

Il percorso iniziato ad aprile e giunto all’ultimo appuntamento si è trasformato da un progetto ad un impegno per il futuro. La rete di organizzazioni promotrici, infatti, ha condiviso la necessità di superare la logica degli interventi spot, frammentati, attraverso l’attuazione di un cantiere permanente: il “Cantiere Generiamo lavORO”. Un vero e proprio patto per facilitare i giovani a inserirsi nel mondo lavorativo che è stato firmato dalle organizzazioni proprio in occasione dell’evento di oggi.

Durante l’incontro ragazzi che hanno partecipato al corso, inoltre, hanno avuto la possibilità di interrogare le istituzioni e la società civile sulle problematiche riguardanti il mondo del lavoro e di ricevere i CV, gli attestati e il portfolio delle competenze, strumenti concreti ed efficaci per la ricerca di un impiego che sono stati elaborati nel corso dei laboratori come frutto del percorso effettuato.

Il vicario De Donatis ha auspicato che il progetto possa davvero «diventare un cantiere aperto in cui i giovani possano sentire di non essere lasciati soli ad affrontare questa fatica e capire cosa desiderano veramente».

«Ci auguriamo – ha commentato don Francesco Pesce, responsabile della Pastorale sociale in diocesi – di aver realizzato un servizio per renderli più forti e in grado di usufruire pienamente dei propri diritti e delle proprie possibilità. La Chiesa, con la sua Dottrina Sociale, può contribuire molto alla dignità del lavoro delle persone».

26 giugno 2018

Al via il cammino formativo 2021-2022 per le équipe pastorali

Il primo appuntamento di formazione per le équipe pastorali si è tenuto sabato 13 novembre. Questo primo incontro non è riservato solamente ai membri delle équipe, ma è rivolto a tutti gli operatori pastorali e ai parrocchiani, e rappresenta l’occasione per presentare a tutti il cammino sinodale. A coordinare gli incontri di formazione delle équipe sarà, per il 2021-2022, don Fabio Rosini, direttore del Servizio per le vocazioni della diocesi di Roma.

5 novembre 2021

Al via “Un di più di vicinanza”

Torna il percorso di formazione sulla pastorale dei malati e dei sofferenti “Un di più di vicinanza”, promosso dall’Ufficio per la pastorale sanitaria. Gli incontri prenderanno il via il 14 marzo; si terranno il martedì dalle 18.30 alle 20 nella Sala Conferenze del Pontificio Seminario Romano Maggiore.

Il primo appuntamento verterà su “La fragilità sociale tra causa ed effetto di malattia”; il secondo appuntamento, il 28 marzo, su “Una mente diversa”. Si prosegue poi il 2 maggio con “Il disagio mentale: dare voce ai bisogni dei pazienti nella società attuale”; il 9 maggio focus su “Il metodo dei 12 passi nelle dipendenze”; il 16 maggio incontro conclusivo su “La donazione del sangue: Un atto di carità”.

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi all’Ufficio per la pastorale sanitaria, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13; 06.69886227/86414; segreteria.sanitaria@diocesidiroma.it.

3 marzo 2023

Al via “Un di più di speranza”

«L’incontro di Gesù con i due discepoli di Emmaus sembra essere del tutto casuale: assomiglia a uno dei tanti incroci che capitano nella nostra vita quotidiana. I due discepoli, come noi, marciano pensierosi e uno sconosciuto li affianca: è Gesù, ma il loro cuore non è in grado di riconoscerlo. E allora Gesù incomincia la sua terapia della speranza». Il vescovo Benoni Ambarus, delegato diocesano per l’Ambito della diaconia della carità, illustra così il percorso di formazione per gli operatori di pastorale sanitaria “Un di più di speranza”.

Gli incontri, suddivisi in 4 moduli, prenderanno il via il 7 novembre, alle ore 18, nella Sala Tiberiade del Pontificio Seminario Romano Maggiore (piazza San Giovanni in Laterano, 4). Offriranno, anticipa il vescovo Ambarus, «alcuni spunti perché il cammino che stiamo facendo possa allargare lo sguardo verso i sofferenti». Il corso è promosso dall’Ufficio per la pastorale sanitaria in collaborazione con la Caritas diocesana, con gli Uffici diocesani Migrants, Liturgico e per la Pastorale degli anziani e dei malati.

Il primo modulo avrà per tema “Cura delle persone nelle fasi critiche e terminali della vita: bioetica e spiritualità”. Seguirà, dal 16 gennaio, “Fragilità psichica e mentale”; quindi, dal 9 aprile, “Salute, povertà, diritti ed interculturalità”. L’ultimo modulo, che inizierà il 21 maggio, sarà dedicato a “Abbracciare l’età: prendersi cura degli anziani”.

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a Ufficio per la pastorale sanitaria, dal lunedì al venerdì alle 9 alle 13.30; martedì e mercoledì dalle 14 alle 17.30. Telefono 06.69886227/86414; email segreteria.sanitaria@diocesidiroma.it.

29 ottobre 2023

Al via “Un di più di speranza”

«In questo anno giubilare desideriamo anche noi, come pastorale sanitaria, essere pellegrini di speranza nelle varie “stagioni” della vita umana, specialmente quando essa si trova ad affrontare il tempo della sofferenza, ricordando che “la speranza non delude” (Romani 5,5)». Il vescovo Benoni Ambarus, delegato diocesano per l’Ambito della diaconia della carità, illustra così il percorso di formazione per gli operatori di pastorale sanitaria “Un di più di speranza”.

Gli incontri, suddivisi in 6 moduli, prenderanno il via il 9 ottobre, alle ore 18, nella Sala Conferenze del Pontificio Seminario Romano Maggiore (piazza San Giovanni in Laterano, 4). Il percorso è promosso dall’Ufficio per la pastorale sanitaria e vuole essere un cammino verso i sofferenti e «ispirare la nostra condotta cristiana, negli ambienti che ci troviamo ad abitare, al modello delle prime comunità cristiane: “Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere” (Atti 2,42)», sottolinea ancora il vescovo Ambarus.

Il primo modulo avrà per tema “Nel mistero della vita umana: Lo hai fatto poco meno degli angeli”. Seguirà, dal 6 novembre, “Ai bambini e alle loro famiglie: Come virgulti d’ulivo”; quindi, dal 4 dicembre, “Ai giovani: Nel cuore la tua promessa”.  Gli ultimi tre incontri, sempre alle ore 18, si svolgeranno nella Sala Tiberiade del Pontificio Seminario Romano Maggiore e avranno come tema “Agli adulti: Mi indicherai il sentiero della vita” (8 gennaio), “Agli anziani nell’età del “crepuscolo”: Quando sono debole è allora che sono forte” (22 gennaio) e infine “Un nuovo modello per l’agire pastorale nel mondo sanitario: Da lui la mia speranza”.

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a Ufficio per la pastorale sanitaria, dal lunedì al venerdì alle 8.30 alle 13.30; martedì e mercoledì dalle 14 alle 17.30. Telefono 06.69886227/86414; email segreteria.sanitaria@diocesidiroma.it.

2 ottobre 2024

Al Teatro Quirino, assiste al documentario su Matteo Ricci

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