Presentato il Rapporto Caritas 2025 “Povertà a Roma: un punto di vista”

Roma si conferma una città di contrasti: in crescita e più dinamica sul piano economico, ma ancora divisa tra chi beneficia della ripresa e chi ne resta escluso, con disuguaglianze che rischiano di incrinare la sua coesione sociale. Una “città di cristallo”: brillante e in vetrina per i grandi eventi, grazie alle numerose opere che hanno cambiato il volto della città contribuendo allo sviluppo economico, ma segnata da disuguaglianze e povertà che continuano a incidere sulla vita di migliaia di persone.

È quanto emerge dal Rapporto 2025 “La povertà a Roma: un punto di vista”, realizzato dalla Caritas diocesana di Roma e presentato questa mattina nel Palazzo del Vicariato in una conferenza stampa che ha visto la presenza del cardinale Baldo Reina, vicario del Papa per la diocesi di Roma, di Roberto Gualtieri, sindaco di Roma Capitale, di Massimiliano Maselli, assessore alle Politiche sociali della Regione Lazio e di Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana.

«La ripresa economica non è omogenea, le disuguaglianze persistono e la povertà assume forme sempre più sottili: educativa, abitativa, relazionale. E mentre Roma si affaccia all’ultima parte del Giubileo, il nostro impegno non può ridursi a una celebrazione, ma deve tradursi in un’attenzione concreta alle ferite sociali della città» ha detto il cardinale Baldo Reina nel corso della presentazione.

«Roma – ha detto Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana – ha l’urgente bisogno di far riecheggiare la melodia della coesione sociale, per proporre un’alternativa al dolore sociale che rischia sempre più di tradursi in rancore e che vede l’epicentro nella vastità di aree della città, soprattutto nelle sue periferie, dove tende ad imporsi il fenomeno della solitudine, dell’assenza di servizi, del senso di insicurezza, della mancanza di vere alternative di offerta di contenuti veri e di possibili risposte alla profonda domanda di senso per la propria vita, che proviene soprattutto dalle giovani e le giovanissime generazioni».

Nella Capitale, nel 2024, nonostante un reddito medio pro capite superiore alla media nazionale (31.316 euro contro 24.830), il 15,8% dei residenti è a rischio povertà, il 6,9% vive in gravi condizioni abitative e il 3,2% sperimenta deprivazione materiale e sociale. Cresce anche la quota di lavoratori poveri, oggi all’8,5%, segno che un impiego non basta più a garantire stabilità economica.

Nello stesso periodo, la Caritas diocesana di Roma, presente con 52 servizi diocesani e 224 Centri di ascolto parrocchiali, ha incontrato 24.796 persone (+1% rispetto al 2023), con un numero stimato di 60 mila beneficiari delle diverse forme di aiuto. Il 38,9% delle persone si è rivolta alla Caritas per la prima volta nel corso del 2024: il segnale di un bisogno nuovo, spesso legato a situazioni di crisi improvvisa o temporanea, come quella dei migranti di passaggio.

Ma resta anche l’altra faccia della povertà: quella di lunga durata. Circa il 60% delle persone frequenta i servizi da più anni; un terzo si rivolge regolarmente ai Centri di ascolto o alle mense da oltre dieci anni. È la povertà degli “invisibili stabili”, di chi resta escluso dai benefici della crescita economica, in bilico tra precarietà e resistenza quotidiana.

Il volume, 132 pagine ricche di infografiche e tabelle, documenta le numerose iniziative promosse nel corso del 2024. Dati sugli aiuti alimentari, la distribuzione dei buoni spesa, gli empori della solidarietà, le mense sociali, l’assistenza sanitaria e l’accompagnamento sociale. Insieme allo scenario economico-sociale della Capitale, vi sono anche due approfondimenti sulla comunità peruviana, diventata la più numerosa come presenze nei servizi della Caritas, e sulla solitudine delle persone anziane.

Il Rapporto completo e una sintesi del volume, nonché il video integrale della conferenza stampa, sono disponibili nel sito www.caritasroma.it

12 novembre 2025