Lettera ai nostri ammalati nel 160° anniversario delle apparizioni

Lettera ai nostri ammalati

nel 160° anniversario delle apparizioni

della Madonna d Lourdes a S. Bernadette

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.

Gv 19,26-27

 

Roma, 11 febbraio 2018

Carissimi, i vostri sacerdoti e la vostra comunità vi scrivono, portandovi l’affetto del Papa e della Chiesa di Roma. Oggi è un giorno significativo: è la Giornata del Malato.

L’11 febbraio di 160 anni fa, nel 1858, a Lourdes, la Vergine Maria appariva a Bernadette, per la prima volta. Quell’evento, vissuto nella semplicità di un luogo abbandonato – com’era quella palude del fiume Gave – è diventato poi uno dei posti più belli del mondo. Chi è stato almeno una volta a Lourdes ne ricorda l’atmosfera particolare, soprattutto interiore.

Lourdes è una Casa di Maria che accoglie tutto il mondo in ricerca di Dio. Ma Lourdes è soprattutto la casa dei malati del mondo, anche di chi non è potuto mai andarci.

 

Il Papa, in occasione di questa Giornata, ha mandato un messaggio dal titolo: Mater Ecclesiae: «”Ecco tuo figlio … Ecco tua madre”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé …» (Gv 19, 26-27), richiamando alla memoria l’ora della croce, quando Maria vive il dolore più grande che può sopportare una creatura: la sofferenza e la morte di un figlio. Chi di voi è accanto ad un figlio malato o chi ha vissuto questo enorme lutto sa bene cosa significhi. Si dice giustamente che i genitori non devono sopravvivere ai figli.

Tanto più Maria sa, più di ogni altra creatura, chi è quel Figlio, il Verbo fatto carne nel suo grembo, il Salvatore del mondo.

Scrive il Papa che, in quella prova tremenda, il dolore indicibile della croce trafigge l’anima di Maria (cfr Lc 2,35), ma non la paralizza. Al contrario, come Madre del Signore inizia per lei un nuovo cammino di donazione. Sulla croce Gesù si preoccupa della Chiesa e dell’umanità intera, e Maria è chiamata a condividere questa stessa preoccupazione”.

La prova della croce diventa per Maria come un nuovo parto. Accogliendo il discepolo Giovanni come suo figlio affidatole da Gesù, Lei diventa Madre della Chiesa.

Maria, attraverso il dolore vissuto nella fermezza della fede, è di nuovo Madre.

Carissimi ammalati, comprendiamo bene che il momento che vivete non è facile. A volte sembra tutto così duro, e non riusciamo ad immaginare cosa ci riserverà il futuro. Ma, insieme a Maria, vogliamo credere che questo periodo di prova della vostra vita, come un nuovo parto, ci renda capaci di generare amore, di tornare ai valori fondamentali, di “offrire” la sofferenza come preghiera per la salvezza di tante persone, ad iniziare dai nostri familiari e amici.

In tutto questo non siete soli. Il Papa, i vescovi, i sacerdoti di Roma, le comunità religiose e le vostre parrocchie vi sono vicini.

Vi sosteniamo, con il ricordo quotidiano nella celebrazione della Messa, come siamo certi che voi sostenete, con l’offerta della vostra sofferenza, tutti i cristiani di Roma e del mondo.

 

O Maria, Vergine di Lourdes e Salute degli infermi,

aiuta le persone ammalate

a vivere la propria sofferenza

in comunione con il Signore Gesù,

e sostieni coloro che di essi si prendono cura. 

 

Dio vi benedica!

Paolo, Vescovo