La Giornata mondiale del Turismo

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Il 27 settembre si celebra la Giornata mondiale del turismo 2018 e il tema proposto quest’anno dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale è “Il turismo e la trasformazione digitale”.

La riflessione alla base della Giornata, promossa come di consueto dall’Organizzazione mondiale del turismo (UNWTO), si concentra quindi «sui progressi operati dalla tecnologia digitale che ha trasformato la nostra era e il nostro comportamento cambiando drasticamente le modalità di vivere il tempo del riposo, della vacanza, della mobilità e del turismo in tutte le sue forme», scrive il prefetto del Dicastero cardinale Peter Turkson nel Messaggio pubblicato lo scorso 26 luglio in vista della Giornata. Infatti, si legge più avanti nel testo, «l’uso delle strumentazioni digitali nell’ambito degli operatori e degli utenti del settore turistico è una grande opportunità che permette di incrementare servizi più soddisfacenti alle nuove richieste, ma anche di educare alla corresponsabilità della “casa comune” nella quale viviamo, generando forme di innovazione per il recupero funzionale degli scarti, il riciclo e il riutilizzo creativo che aiutano a proteggere l’ambiente».

Gli ultimi dati a disposizione riguardo le nuove tecnologie digitali mostrano che sono «numerosi i mutamenti che derivano» dalla loro «implementazione» soprattutto in ambiti quali «la vita sociale delle persone», «il lavoro, la salute, la comunicazione, ampliando ovunque la “connessione” e quindi la condivisione di informazioni, permettendo di esprimere e di confrontare una multiforme e variegata ricchezza di idee, opinioni, e visioni del mondo». Tendenze che mostrano che «circa il 50% dei viaggiatori digitali trae spunto e ispirazione dall’osservazione di immagini e commenti online, e il 70% consulta video e opinioni di chi ha già viaggiato, prima di decidere».

Ecco perché, in particolare quest’anno, la Giornata mondiale del turismo ci invita a riflettere «sul contributo dei progressi tecnologici non solo per migliorare i prodotti e i servizi turistici, ma anche perché questi ultimi si inscrivano nell’alveo dello sviluppo sostenibile e responsabile, in nome del quale va orientata la crescita del settore». L’innovazione digitale è dunque finalizzata a promuovere «l’inclusività, ad accrescere il coinvolgimento delle persone e delle comunità locali e a conseguire una gestione intelligente ed equilibrata delle risorse».

Nel 2017 il comparto turistico internazionale «ha registrato un incremento globale del 7% annuo e si prevede una crescita costante anche per il decennio successivo. L’esigenza della “sostenibilità turistica” non va sottovalutata, dal momento che in alcune destinazioni turistiche rinomate e più frequentate si sperimentano gli effetti negativi di un fenomeno che si oppone ad un sano ed equo turismo, il cosiddettoover-tourism”».

In questo contesto poi non bisogna dimenticare, come sottolinea il cardinale Turkson, che «la Chiesa ha sempre prestato una particolare attenzione alla pastorale del turismo, del tempo libero e delle vacanze, come occasioni propizie di recupero, per rinsaldare i legami familiari e interpersonali, ritemprare lo spirito, godere delle straordinarie bellezze del creato per crescere nell’ “umanità integrale”». Pertanto, il turismo è un «efficace veicolo di valori ed ideali quando offre opportunità ed occasioni per far crescere la persona umana, sia nella sua dimensione trascendente, aperta all’incontro con Dio, sia nella sua dimensione terrena, in particolare nell’incontro con le altre persone e nel contatto con la natura». Per questo motivo l’obiettivo auspicabile è che «il progressivo uso della tecnologia vada comunemente accompagnato da una crescente consapevolezza della persona e della comunità all’utilizzo rispettoso dell’ambiente per uno sviluppo sostenibile».

Nella conclusione del Messaggio il pensiero del cardinale Turkson va alle «giovani generazioni che costituiscono la fetta più ampia dell’utilizzo del digitale». Scrive il porporato al riguardo: «Nell’Instrumentum Laboris in preparazione alla XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sui giovani, si parla al n. 3 di come sia necessario offrire loro percorsi di formazione e di educazione antropologica, affinché vivano la propria “vita digitale” senza separare i comportamenti on-line da quelli off-line, né lasciarsi ingannare dal mondo virtuale che distorce la percezione della realtà e la perdita di identità collegata ad una rappresentazione errata della persona». Come ricorda anche Papa Francesco nel Messaggio scritto per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni del 2014, infatti, «non basta passare lungo le “strade” digitali, cioè semplicemente essere connessi: occorre che la connessione sia accompagnata dall’incontro vero. Non possiamo vivere da soli, rinchiusi in noi stessi. Abbiamo bisogno di amare ed essere amati».

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