2 Maggio 2025

Uso delle mascherine, la nota della Presidenza della Cei

Foto di Cristian Gennari

Pubblichiamo il testo della Lettera inviata dalla Presidenza della Cei ai Vescovi contenente alcune indicazioni circa l’utilizzo delle mascherine dal 1° maggio al 15 giugno 2022.

Il Ministro della Salute, in data 28 aprile 2022, ha emanato una nuova ordinanza sull’utilizzo delle mascherine al chiuso che recepisce le modifiche apportate, in corso di conversione, al decreto legge 24 marzo 2022, n. 24, recante Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza.

L’andamento dei contagi risulta costante da qualche settimana e tale dato porta a confermare le indicazioni della Presidenza contenute nella comunicazione dello scorso 25 marzo facendo tuttavia presente che l’uso delle mascherine resta, a rigore, raccomandato in tutte le attività che prevedono la partecipazione di persone in spazi al chiuso come le celebrazioni e le catechesi, mentre resta obbligatorio l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 per gli eventi aperti al pubblico che si svolgono al chiuso in locali assimilabili a sale cinematografiche, sale da concerto e sale teatrali.
Si segnala, tra l’altro, che a partire dal 1° maggio 2022 non è più necessario il Green Pass per le attività organizzate dalle Parrocchie.

Parimenti non è necessario il Green Pass per l’accesso ai luoghi di lavoro dei lavoratori e dei volontari che collaborano.

29 aprile 2022

Uno spettacolo teatrale contro l’azzardo

Un giorno, nella città di Lullotopia, gli abitanti ricevono un misterioso dono: una “Sparaplinni”, una macchina che promette di realizzare i sogni in cambio di poche monete…. Si chiama “La Macchina dei Sogni” il musical, inedito e attualissimo, che andrà in scena lunedì 22 gennaio alle 20 all’Ambra Jovinelli, il cui ricavato sarà interamente devoluto al progetto “Conoscere per non azzardare” di Caritas Roma. Scritto e diretto da Martina Ferrazzano e Raffaele Fracchiolla, il musical è realizzato dalla compagnia teatrale I SognAttori ed è dedicato alla difficile e delicata tematica del gioco d’azzardo.

Il progetto “Conoscere per non azzardare” è promosso dall’Ufficio NoAzzardo della Caritas diocesana di Roma, che durante l’anno organizza incontri di prevenzione, sensibilizzazione e animazione territoriale per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo, ed è realizzata in collaborazione con le Caritas diocesane del Lazio e la rete “Mettiamoci in gioco”.

Per ulteriori informazioni e prenotare i biglietti dello spettacolo, contattare donazioni@caritasroma.it e 06.88815120

10 gennaio 2024

Uniti nel dono: la Giornata diocesana per il sostentamento del clero

Foto di Cristian Gennari

Riconoscere il sacerdote come dono per la propria comunità. Questo vuole essere il messaggio da trasmettere ai fedeli in occasione della Giornata per il sostentamento del clero, che «quest’anno, dalla domenica di Cristo Re, alla fine di novembre, viene anticipata stabilmente alla terza domenica di settembre, dunque la prossima». A spiegarlo è Pierluigi Proietti, incaricato diocesano del Sovvenire, Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, sottolineando come «è importante informare sui meccanismi del sistema di sostegno economico alla Chiesa italiana, sviluppando e migliorando una rete di informazione e promozione» affinché «i fedeli riconoscano il valore della figura del sacerdote e ci siano anche con un’offerta piccola, ma che esprime gratitudine e vicinanza per quanto il sacerdote fa e rappresenta». L’importanza di questo atteggiamento di prossimità «è sottolineata dal nuovo nome che si è scelto di dare alle offerte: Uniti nel dono – sottolinea ancora il referente –. Questo slogan mette in luce il principio di reciprocità e condivisione che rende forti e coese le nostre comunità parrocchiali, dove i fedeli, consapevoli dell’impegno che i sacerdoti assumono nella loro missione, ne sostengono le esigenze quotidiane di vita. Un sostegno che deve andare oltre la singola parrocchia per comprendere l’intera comunità dei cattolici italiani».

L’impegno dei sacerdoti, riflette Proietti, «lo vediamo ogni giorno: accolgono chi è in difficoltà, ci ascoltano quando abbiamo bisogno, organizzano attività per giovani e meno giovani, confortano i più soli. Nella pandemia non hanno smesso di raggiungere i malati con i sacramenti, spesso trovando risorse e nuovi modi per esserci vicini, presenti».

Quanto raccolto per i sacerdoti «è destinato al sostentamento di tutti i 34 mila preti diocesani italiani – illustra ancora –. L’espressione “Offerte per il sostentamento del clero” risale al 1989, quando questa nuova possibilità di condivisione ecclesiale entrò in vigore». Un’azione quindi condivisa «con il popolo dei fedeli, perché lo stipendio dei sacerdoti non è qualcosa di cui si occupa il Vaticano ma la Chiesa come comunità». Ogni fedele che dona ai sacerdoti non contribuisce quindi solo alle necessità quotidiane del proprio parroco, ma a quelle di tanti altri preti operanti in comunità più piccole e meno fortunate, lontane geograficamente ma in comunione fraterna le une con le altre. L’Istituto centrale per il sostentamento del clero infatti ripartisce le offerte raccolte in forma di remunerazione mensile ai 34mila sacerdoti italiani: 32mila sono in attività nelle 25mila parrocchie italiane, circa 2mila sono preti anziani o malati mentre oltre 400 sono i fidei donum, sacerdoti diocesani in missione nei Paesi del mondo. «La remunerazione mensile – sottolinea Proietti – è pari a circa 900 euro netti per un sacerdote appena ordinato e a poco più di 1.400 euro per un vescovo ai limiti della pensione».

L’incaricato spiega poi che nel Lazio sono 2.800 i sacerdoti, «impegnati per la maggior parte a Roma, e può essere indicativo far sapere che attualmente le offerte per il fabbisogno dei sacerdoti nella nostra regione coprono solo l’1,7% del totale, quindi una parte irrisoria». Per questo, «per quanto necessario si deve attingere ai fondi dell’8xmille, decrementando e intaccando le quote per iniziative di carità, legate alla pastorale o per il mantenimento strutturale delle chiese». Ricordando infine come le offerte sono deducibili, «cioè chi le versa può dedurle dalle tasse fino a 1.032,91 euro ogni anno», e che «è inoltre possibile contribuire sempre, tutti i giorni dell’anno, anche più volte l’anno, sia con un contributo diretto, sia mediante conto corrente postale o bonifico», Proietti rende nota «una novità di quest’anno, ossia la possibilità, per chi ha familiarità con il digitale, che è diventato uno strumento ancora più importante dopo i vincoli posti dalla pandemia, di pagare anche on-line, attraverso il nostro sito e tramite un QR-code».

di Michela Altoviti da Roma Sette

15 settembre 2021

Undici nuovi sacerdoti, la Messa con le ordinazioni celebrata dal cardinale De Donatis

Foto di Cristian Gennari

«Si celebra oggi la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che ha per tema “Chiamati a edificare la famiglia umana”. In ogni Continente, le comunità cristiane invocano dal Signore il dono delle vocazioni al sacerdozio, alla vita consacrata, alla scelta missionaria e al matrimonio. Questa è la giornata in cui sentirci tutti, in quanto battezzati, chiamati a seguire Gesù, a dirgli di sì, a imitarlo per scoprire la gioia di dare la vita, di servire con gioia e slancio il Vangelo. In questo contesto, desidero formulare i miei auguri ai nuovi presbiteri della diocesi di Roma, che sono stati ordinati questa mattina nella basilica di San Giovanni in Laterano». Al termine del Regina Caeli, Papa Francesco ha ricordato gli undici nuovi sacerdoti che sono stati ordinati ieri, domenica 8 maggio, dal cardinale vicario Angelo De Donatis.

Sono Emanuele Gargiulo, Luca Santacroce, Mattia Mirandola, Matteo Nistri, Gabriele Tomarelli, Ottavio Fiorentino, Alessio Bernesco, Fabio Josué Da Silva, Clebison Faustino Da Silva, Aleksander Chukwebuka Okoye e Matteo Francesco Ciuffreda. Don Okoye sarà incardinato in Africa, mentre don Ciuffreda è un missionario del Preziosissimo Sangue.

«Cari diaconi – ha detto loro il cardinale De Donatis nell’omelia – siete giunti alla soglia di un grande mistero, della via che l’amore di Dio ha percorso nel cuore di ciascuno di voi fin dal battesimo. Vi si apre davanti una meravigliosa mistagogia: da oggi iniziate a diventare sacerdoti, entrando nell’officina del presbiterio diocesano, in un processo di conformazione che si concluderà solo in Paradiso. Conservate sempre la voglia di crescere, ricordando che Dio – come a Cana – serve il vino buono alla fine. Coraggio dunque. Mai paura. Il meglio deve ancora venire».

La Messa nella basilica di San Giovanni è stata concelebrata dal cardinale Enrico Feroci, dai vescovi ausiliari della diocesi Paolo Selvadagi, Daniele Libanori, Paolo Ricciardi e Dario Gervasi, nonché dai rettori dei seminari diocesani e da decine di sacerdoti. Nella cattedrale erano presenti familiari e amici dei nuovi presbiteri e i fedeli appartenenti alle comunità dove già prestano servizio

Leggi l’omelia completa

9 maggio 2022

Undici nuovi sacerdoti per la diocesi di Roma

Giordano Flavio Maria Barani, Francesco Barberio, Roberto Buattini, Simone Catana, Ciro Dell’Ova, Mario Losito, Antonio Panico, Vincenzo Perrone, Andrea Silvestri, Tumohiro Ugawa. Sono i dieci diaconi che, sabato pomeriggio, saranno ordinati sacerdoti per la diocesi di Roma. Mentre un diacono permanente, Paolo Verderame, riceverà l’ordinazione presbiterale nella mattinata di sabato, alle 10.30 al Santuario della Madonna del Divino Amore, e sarà presieduta dal vescovo Dario Gervasi.

La celebrazione delle ore 18, nella basilica di San Giovanni in Laterano, sarà presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis e trasmessa in diretta su Telepace e in streaming sul canale Youtube della diocesi di Roma. Tra i concelebranti ci saranno i rettori dei seminari nei quali si sono formati gli ordinandi, cioè il Pontificio Seminario Romano Maggiore e il Collegio diocesano Redemptoris Mater, e i parroci delle comunità nelle quali stanno prestando servizio. L’animazione sarà affidata al Coro della diocesi di Roma, diretto da monsignor Marco Frisina.

Storie diverse dietro le loro vocazioni, ma la stessa voglia di impegnarsi e di mettersi al servizio degli altri. Francesco Barberio ha 27 anni, ha studiato al Maggiore ed è originario di Lamezia Terme. Nel suo passato il dolore legato alla morte della madre, ma anche la gioia dell’esperienza con gli scout dell’Agesci. «La mia è una famiglia numerosa – racconta –, sono il quinto di sette fratelli. Ho conosciuto la fede a casa, grazie all’esempio di mia madre, di mia nonna e di tutti gli altri. Ho vissuto un momento molto difficile a 13 anni, quando ho perso mia madre. Allo stesso tempo ho toccato con mano la sua grande fede, con la quale ha affrontato tutto il periodo della malattia. Dopo la sua morte, mio padre e sua sorella hanno fondato l’Acmo, Associazione calabrese malati oncologici, per assistere chi è colpito da questo tipo di malattia nella nostra regione».

Un passato da scout, ma nell’Fse (Federazione Scout d’Europa) anche per Vincenzo Perrone, trentacinquenne nato a Scafati, in provincia di Napoli, e trasferitosi a Ostia con la famiglia all’età di 14 anni. «Ero un ragazzo come tanti, ho frequentato il liceo, poi la facoltà di economia all’università, ero impegnato con gli scout – ricorda –. Poi, su suggerimento di una mia amica, ho frequentato un campo vocazionale delle Suore Apostoline dell’Acero, a Velletri. Durante questo campo ho iniziato a interrogarmi ed è nata lì l’intuizione del sacerdozio. Ho avuto anche la fortuna di avere tanti esempi di preti che mi hanno dato belle testimonianze».

Una vocazione matura quella di Mario Losito, 41 anni, ricercatore in economia e management alla Luiss prima di entrare nella struttura formativa di piazza San Giovanni in Laterano. «Ero contento del mio lavoro ma sentivo sempre la mancanza di qualcosa, non ero pienamente soddisfatto – ammette –. Adesso ho tutto un altro pensiero su quella che è la mia gioia, la mia felicità, la pienezza della mia vita. Sono arrivato al sacerdozio grazie a un collega, che mi ha portato al percorso dei Dieci Comandamenti di don Fabio Rosini».

È originario del Giappone Tumohiro Ugawa, che ha studiato al Redemptoris Mater. «Sono nato a Oita, vicino Nagasaki, in una famiglia non cattolica – racconta –. Mia madre, prima di sposarsi, era membro dei Testimoni di Geova, ma poi decise di mandarci alla scuola materna cattolica, dove ho imparato le preghiere e a fare il segno della croce. Vicino casa mia c’era una parrocchia guidata da un sacerdote salesiano slovacco e c’era anche una comunità neocatecumenale che proponeva incontri di catechesi. Quando ero stanco dalla scuola e dallo sport andavo in chiesa, dove trovavo ristoro». Gli anni di seminario a Roma «non sono stati facili all’inizio – confessa –, non capivo la lingua e avevo nostalgia di casa. Adesso sono molto più sereno. Vorrei tornare in Giappone, in futuro, da missionario».

Diversa dalle altre la storia di Paolo Verderame, che sarò ordinato la mattina al Divino Amore. È il suo secondo “sì” al Signore: il primo lo ha pronunciato nel 2015, quando è stato ordinato diacono permanente. Un cammino che aveva percorso accanto alla sua famiglia, alla moglie venuta a mancare due anni fa. «Ho 55 anni – racconta – e sono stato sposato per trent’anni; ho anche una figlia, ventottenne, psicologa. Finora ho lavorato come infermiere al Policlinico Gemelli. L’imput alla vocazione presbiterale è venuto da mia moglie, dalle chiacchierate fatte negli ultimi cinque mesi trascorsi insieme, quando mi invitava ad alzare lo sguardo verso questo ministero». Una scelta sostenuta dalla figlia, dai parenti, dagli amici. Tra cui «don Dario – come il futuro sacerdote chiama il vescovo che lo ordinerà –, con cui ci conosciamo da anni. Il mio ministero diaconale l’ho svolto soprattutto nella parrocchia della Resurrezione, a Giardinetti, dove lui era parroco. Adesso, invece, sono stato assegnato alla parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata». Nel percorso di Verderame fondamentale anche l’esperienza negli scout dell’Agesci, «dove ho ricoperto diversi incarichi sia a livello zonale che regionale».

22 aprile 2023

Undici accoliti e tre lettori, l’istituzione il 30 giugno a San Giovanni

Undici nuovi accoliti e tre lettori per la diocesi di Roma. I ministri verranno istituiti domenica 30 giugno, durante la celebrazione eucaristica delle ore 17.30, nella basilica di San Giovanni in Laterano. L’animazione liturgica sarà affidata al Coro della parrocchia di San Cirillo Alessandrino; La Santa Messa sarà presieduta dal vescovo Daniele Salera a cui è affidato l’ambito della formazione cristiana.

I tre lettori sono Marco Bontempi e Franco La Stella, della parrocchia di Santa Bernadette Soubirous e Federico Gasperini, appartenente alla comunità parrocchiale di Sant’Ugo. Con loro, come anticipato, undici accoliti. Si tratta di: Paolo Carvigno, di San Giovanni Bosco; Andrea Coratti, di Sant’Alfonso Maria de Liguori; Michelangelo D’Erchie, di Santa Maria del Carmelo; Diego Friddi, di Ognissanti; Maurizio Grasso, della parrocchia dei Santi Urbano e Lorenzo a Prima Porta; Sandro Liberatori, del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo; Tommaso Liguori, di San Saturnino; Lucio Pennarelli, di San Tarcisio; Paolo Pianigiani, di San Bruno; Andrea Scapati, di Gesù Buon Pastore e Calogero Zambuto, del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante.

27 giugno 2024

Una veglia per la pace nel centenario della basilica del Sacro Cuore di Cristo Re

Festeggia il centenario con una veglia di preghiera ecumenica per la pace, la parrocchia del Sacro Cuore di Cristo Re, a viale Mazzini. Con la comunità parrocchiale si ritroveranno anche membri della Chiesa valdese, luterana e ortodossa. Appuntamento sabato 29 febbraio alle ore 20 nella basilica, che inizialmente era denominata “Tempio della pace”.

Sull’esempio della “campana della pace” di Rovereto (Trento) che ogni sera suona cento rintocchi per invocare pace e fratellanza tra i popoli, durante la veglia anche la campana grande di Cristo Re suonerà i rintocchi per la pace, di modo che anche chi si trova in casa o per le strade del quartiere possa unirsi idealmente alla preghiera.

28 febbraio 2020

Una veglia di preghiera per i giovani e il lavoro

Una veglia di preghiera per i giovani e il lavoro si terrà lunedì 11 aprile, alle ore 18.30 presso il Borgo Ragazzi Don Bosco, in via Prenestina 468. A presiederla sarà monsignor Francesco Pesce, incaricato per la Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Roma.

La preghiera sarà ufficialmente il via al cantiere “Generiamo lavORO”, iniziativa promossa dalle Acli di Roma e provincia e dalla Pastorale sociale diocesana, per facilitare l’avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro, con la collaborazione di: Cisl Roma e Rieti, Mlac (Movimento Lavoratori di Azione Cattolica), Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (Ucid) Roma, Azione Cattolica Roma, Confcooperative Roma, Elis. Una ricca rete di partner che quest’anno di amplia grazie alla collaborazione con La Sapienza Università di Roma e Udu Sapienza che consente agli studenti che seguiranno il corso di ottenere crediti formativi universitari (cfu).

Il cantiere si pone l’obiettivo di promuovere e rimettere al centro il lavoro dignitoso quale perno di cittadinanza e sviluppo integrale della persona e della comunità, con un approccio valoriale, educativo e al tempo stesso concreto, in grado di fornire ai giovani un kit di strumenti per facilitarne l’ingresso e la permanenza nel mondo del lavoro.

«Quest’anno – commenta monsignor Pesce – abbiamo già assistito a un aumento degli iscritti a questo percorso. Questo ci deve far pensare: stiamo uscendo, speriamo, dalla pandemia e ora siamo nel periodo della pazzia della guerra, quindi questo va letto come un desiderio di riscatto da parte dei giovani, di rivincita, di voglia di andare avanti. Tanti ragazzi e ragazze vogliono seminare speranza per loro stessi, ma anche per la società civile. Dobbiamo sentire quindi l’urgenza di dare loro una risposta competente, profonda e veritiera, come vogliamo fare con questo cantiere, perché è da loro che si deve ripartire per costruire un futuro migliore».

8 aprile 2022

Una speciale “Perdonanza” nella chiesa di San Giovanni Decollato

Papa Francesco ha concesso una speciale “Perdonanza” per chi nel venerdì e sabato prima della Domenica delle Palme, passerà dalla “Porta della Misericordia” custodita nella chiesa di San Giovanni Decollato a Roma. Nei giorni 8 e 9 aprile dalle ore 12 alle 20 ci si potrà recare in pellegrinaggio singolarmente o a piccoli gruppi presso questa chiesa sede dell’antica Arciconfraternita della Misericordia dei fiorentini. Una delle porte laterali ubicata appunto sulla via della Misericordia, fu destinata ad essere attraversata dai condannati liberati dalla pena capitale.

La proposta delle parrocchie della II prefettura della diocesi di Roma, è una opportunità per rafforzare il cammino penitenziale che conduce alla Pasqua. Presso la chiesa di San Giovanni Decollato, ci si potrà accostare al Sacramento della Riconciliazione e passare la Porta della Misericordia, ricevendo l’indulgenza concessa da Papa Francesco per i vivi e per i defunti alle condizioni stabilite dalla Chiesa. La celebrazione della Perdonanza culminerà sabato 9 aprile vigilia delle Palme, con la commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme, che avrà luogo alle ore 20 con partenza da San Giovanni Decollato, giungendo presso la chiesa di Santa Maria della Consolazione ai Fori, per la concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Daniele Libanori, ausiliare del settore Centro.

Sempre il vescovo Libanori martedì 12 aprile alle ore 20 guiderà la Via Crucis dalla chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini alla Chiesa Nuova. Il percorso sarà preceduto dalla Croce che san Filippo Neri utilizzava nei pellegrinaggi alle Sette Chiesa.

28 marzo 2022

Una serata di preghiera in ricordo di padre Carzedda

Continuando nella serie di incontri organizzati con il sostegno del Centro missionario diocesano, il Gruppo Nuovi Martiri – costituito dalle Associazioni Archè, Finestra per il Medio Oriente, parrocchia Sant’Innocenzo I Papa e San Guido Vescovo, AIULAS Aiutiamo La Siria! e dalla Comunità Missionaria di Villaregia –, organizza un momento di preghiera in ricordo di padre Salvatore Carzedda, missionario del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere), di cui quest’anno ricorrono i trenta anni dalla morte. L’appuntamento è nella chiesa di San Giovanni Battista al Collatino, giovedì 17; dapprima, alle ore 18.30, si terrà una celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Benoni Ambarus; seguirà, alle 19.30, un incontro con padre Vito Del Prete, del Pime.

«Un martire del dialogo islamo-cristiano, ucciso in una terra di frontiera come l’isola filippina di Mindanao, dove oggi l’Isis sta cercando di mettere nuovamente radici – sottolineano dal Gruppo Nuovi Martiri – . Ed è proprio a partire dalla grande attualità del suo messaggio di dialogo, che si è scelto di porre la sua figura al centro di una serata di preghiera».

Nato a Bitti, in provincia di Nuoro, nel 1943, missionario nelle Filippine dal 1977, padre Carzedda fu ucciso il 20 maggio 1992, mentre in auto stava tornando da un seminario sul dialogo tenuto davanti a un gruppo misto di musulmani e cristiani organizzato per iniziativa del movimento locale Silsilah («la catena», nome simbolico che parla di un’unità più forte di ogni barriera). Allora non si parlava ancora di al-Qaeda o di Califfato; lo stesso movimento di Abu Sayyaf nelle Filippine si sarebbe fatto tristemente conoscere solo negli anni successivi. Eppure padre Carzedda, insieme al suo confratello padre Sebastiano D’Ambra, avevano capito che in una realtà attraversata da un conflitto doloroso tra cristiani e musulmani, come è appunto l’isola di Mindanao, promuovere il dialogo era l’unica strada per costruire un futuro di pace.

9 febbraio 2022

Una serata dedicata a sant’Ignazio di Loyola

La volta della chiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio

Le imprese da soldato, la malattia, la conversione, la fondazione della Compagnia di Gesù e il suo arrivo a Roma. La figura di sant’Ignazio di Loyola, e in particolare il suo rapporto con la Città Eterna, sarà al centro della serata di venerdì 18 novembre, alle ore 19.45, nella basilica di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio, attraverso lo spettacolo“Ignazio di Loyola – Un vento nuovo su Roma”, a cura dell’Ufficio per la Cultura e l’Università e dell’Ufficio per la Pastorale del Tempo libero, del Turismo e dello Sport del Vicariato di Roma e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale.

Scritto da monsignor Andrea Lonardo, con la direzione artistica di Francesco d’Alfonso, l’appuntamento racconterà la vita e la spiritualità del fondatore della Compagnia di Gesù, il suo rapporto con Roma, i cui tratti peculiari si ritrovano nell’arte e nell’architettura della basilica a lui dedicata. Il tutto attraverso la partecipazione di attori, musicisti, cantanti e danzatrici.

La serata sarà accessibile ai non udenti, per i quali saranno tradotte nella Lingua Italiana dei Segni sia le parti recitate che quelle cantate. In tale contesto, per i non vedenti saranno poste all’interno della basilica tavole in tecnica Minolta, contenenti descrizioni in braille, mappe in altorilievo e codici QR che, linkati a video, renderanno fruibili particolari artistici della chiesa. Al termine dello spettacolo seguirà la visita tattile della basilica.

Prenderanno parte alla serata il sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri, il Direttore Centrale del Fondo Edifici di Culto del Ministero degli Interni Fabrizio Gallo, il vescovo ausiliare del settore Centro della diocesi di Roma monsignor Daniele Libanori, il rettore della basilica di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio padre Vincenzo D’Adamo, il presidente nazionale del Movimento Apostolico Ciechi Michelangelo Patanè.

Ad aprire la serata saranno i saluti dei rappresentati istituzionali, mentre lo spettacolo vero e proprio inizierà alle 20.20 circa. La voce di monsignor Lonardo scandirà tutto l’appuntamento mentre gli
attori Giorgio Sales, Ciro Borrelli, Giuseppe Benvegna, reciteranno alcuni testi. Ad accompagnare, il Coro Musicanova, diretto da Fabrizio Barchi; mentre il controtenore Enrico Torre e i soprani Giulia Manzini e Giovanna Gallelli, con l’organista Paolo Tagliaferri, eseguiranno brani di Antonio Vivaldi e Domenico Zipoli. Alcuni momenti musicali saranno accompagnati dalle coreografie delle danzatrici Giada Primiano e Federica Bisceglia. La traduzione in Lis sarà affidata all’interprete Martina Cirillo e alla performer Zena Vanacore. Alle ore 22 inizierà la visita tattile della basilica, a cura dell’Associazione Radici.

14 novembre 2022

Una notte «tranquilla» per Papa Francesco

«La notte è trascorsa tranquilla, il Papa sta riposando». Lo ha annunciato questa mattina (sabato primo marzo) la Sala Stampa della Santa Sede.

L’aggiornamento diffuso ieri sera sulle condizioni di salute del Santo Padre, invece, aveva ripostato l’episodio di una «crisi isolata di broncospasmo», avvenuta nel «primo pomeriggio» di ieri. La crisi «ha determinato un episodio di vomito con inalazione e repentino peggioramento del quadro respiratorio. Il Santo Padre è stato prontamente aspirato – si leggeva nel bollettino di ieri – ed ha iniziato la ventilazione meccanica non invasiva, con una buona risposta sugli scambi gassosi. Il Santo Padre è rimasto sempre vigile e orientato, collaborando alle manovre terapeutiche». La prognosi rimane «ancora riservata».

1 marzo 2025

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