Guida il ritiro con l’équipe sinodale diocesana presso la Curia generalizia delle Suore della carità di Santa Giovanna Antida Thouret
Guida gli esercizi spirituali alla Fraterna Domus di Sacrofano per i parroci della diocesi
Guida gli esercizi spirituali alla Fraterna Domus di Sacrofano per i parroci della diocesi.
Guarda il secondo incontro di formazione per le équipe pastorali su conversione ed evangelizzazione
Si è tenuto sabato 7 novembre 2020, alle ore 10, il secondo incontro di formazione per le équipe pastorali. Nel rispetto della normativa vigente per il contenimento dell’epidemia di Covid-19, l’appuntamento di formazione non si è svolto in presenza; l’incontro poteva essere seguito in streaming sulla pagina Facebook della diocesi oppure in diretta su Nsl, canale 74 del digitale terrestre.
«Ogni incontro si articolerà in tre parti – annuncia il vicegerente della diocesi, l’arcivescovo Gianpiero Palmieri –: la prima è di formazione, legata all’ascolto della Parola di Dio e al testo di Papa Francesco “Senza di lui non possiamo far nulla”; la seconda è più operativa, legata alle indicazioni su come realizzare l’ascolto delle persone; la terza è dedicata all’intervista a qualcuno che ha già sperimentato vie nuove per l’evangelizzazione degli adulti e dei giovani e ha ripensato la vita della comunità parrocchiale».
I prossimi appuntamenti sono in programma per il 5 dicembre, 16 gennaio, 13 febbraio, 13 marzo, 17 aprile, 8 maggio.
7 novembre 2020
Greccio e Betlemme, dal vescovo Di Tolve gli auguri per un Natale di pace
In occasione del Natale il vescovo Michele Di Tolve, rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore, scrive alla comunità diocesana. «Mentre facciamo memoria del Natale del Signore – riflette il vescovo in questi giorni che precedono le festività natalizie –, in un tempo in cui nella Terra in cui il Verbo si è fatto carne, è segnata ancora una volta dalla violenza e dalla guerra fratricida, invochiamo l’intercessione di san Francesco d’Assisi perché al più presto si possa mettere fine a questa guerra dolorosa. Uniamo la nostra preghiera a quella del Vescovo di Roma, Papa Francesco. Insieme a lui, con tutti i piccoli e i poveri del mondo intero, invochiamo Gesù, il Principe della Pace, perché fiorisca la Pace».
Da troppo tempo, sono ancora le parole del rettore del Seminario, non si odono canti, «ma solo il pianto e i lamenti dei bambini, delle mamme, dei papà, degli anziani e di tanti pastori e consacrati che condividono la sofferenza dei popoli dilaniati dalla guerra, non solo in Terra Santa ma in tanti altri Paesi. Noi osiamo sperare – è l’auspicio – che ci sia ancora nel cuore e nelle menti delle persone, lo spazio per riflettere, per fermarsi davanti ai più piccoli e ad avere un sussulto tale da decidere di fermare la mano che ferisce e uccide».
A Greccio, esattamente ottocento anni fa, san Francesco ambientò il primo presepe della storia. «Greccio – ricorda monsignor Di Tolve – dal 1992 è gemellata con Betlemme, riconoscendo il legame storico e spirituale forgiato da san Francesco ottocento anni fa».
15 dicembre 2023
Grazie alla Madre «non più schiavi del peccato»
È arrivato attorno alle 15.40, Papa Francesco a piazza Mignanelli, a ridosso di piazza di Spagna, per il tradizionale omaggio all’Immacolata dell’8 dicembre. Qui lo attendevano romani e turisti il sindaco Virginia Raggi e il cardinale vicario Angelo De Donatis, che lo ha accolto.
Quindi la deposizione di una corona di rose bianche ai piedi del monumento, il canto delle litanie e poi la preghiera del Santo Padre. «O Maria Immacolata, ci raduniamo ancora una volta intorno a te – ha esordito –. Più andiamo avanti nella vita e più aumenta la nostra gratitudine a Dio per aver dato come madre a noi, che siamo peccatori, Te, che sei l’Immacolata. Tra tutti gli esseri umani, tu sei l’unica preservata dal peccato, in quanto madre di Gesù Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo».
La Vergine ci ricorda, ha sottolineato Papa Francesco, che noi, pur peccatori, «non siamo più schiavi del peccato». E ancora: «Una cosa è cadere, ma poi, pentiti, rialzarsi con l’aiuto della misericordia di Dio. Altra cosa è la connivenza ipocrita col male, la corruzione del cuore, che fuori si mostra impeccabile, ma dentro è pieno di cattive intenzioni ed egoismi meschini. La tua purezza limpida – ha detto riferendosi alla Madonna – ci richiama alla sincerità, alla trasparenza, alla semplicità. Quanto bisogno abbiamo di essere liberati dalla corruzione del cuore, che è il pericolo più grave!».
Infine, l’affidamento alla Madre di «tutti coloro che, in questa città e nel mondo intero, sono oppressi dalla sfiducia, dallo scoraggiamento a causa del peccato; quanti pensano che per loro non c’è più speranza, che le loro colpe sono troppe e troppo grandi, e che Dio non ha certo tempo da perdere con loro». E il grazie per ricordarci «che, per l’amore di Gesù Cristo, noi non siamo più schiavi del peccato, ma liberi, liberi di amare, di volerci bene, di aiutarci come fratelli, pur se diversi tra noi – grazie a Dio diversi tra noi!».
Leggi il testo completo della preghiera composta e pronunciata da Papa Francesco
9 dicembre 2019
Gratitudine e affetto, il ricordo di Giannina Di Marco
«Ricordiamo commossi il suo esempio, la sua testimonianza di servizio creativo, coraggioso e lungimirante che ha speso per tanti anni, senza riserve, con fede limpida e concretamente per la chiesa e per l’università». Sono le parole del rettore della Lumsa Francesco Bonini, che ha voluto ricordare così Giannina Di Marco, direttore generale dell’ateneo dal 1996, venuta a mancare lo scorso 25 aprile.
Originaria di Capistrello (L’Aquila), 81 anni, Di Marco apparteneva alla Congregazione Domenicana “Unione S. Caterina da Siena delle Missionarie della Scuola”, fondate dalla Serva di Dio Luigia Tincani, ed era la decana dei direttori generali degli atenei italiani. Ha contribuito per trent’anni alla crescita della Lumsa, lavorando, come ricordano i suoi collaboratori, «sempre con fede limpida e concretamente per la Chiesa e per l’università».
Tutti la ricordano con profonda gratitudine; numerose manifestazioni di affetto e ricordo sono giunte dal mondo accademico, amici e parenti. La diocesi di Roma la ricorda esprime sentito cordoglio per una persona che con totale servizio si è donata a favore di tutti.
2 maggio 2022
Grande successo per il presepe vivente. Aperture fino al 13 gennaio
Sono più di ventiseimila le persone che hanno già visitato il presepe vivente di Roma “Venite adoremus”, a Porta Asinaria. Ne tiene nota il censore, sul suo libro: proprio all’ingresso, a due passi dalla basilica di San Giovanni in Laterano, in abito d’epoca e copricapo, invita turisti e visitatori a scrivere il proprio nome sul grande volume. Proprio come nella Betlemme di duemila anni fa. Oltre al censore, infatti, lungo il percorso, si incontrano Erode nel suo palazzo scortato dalle guardie romane, la locanda e le botteghe degli antichi mestieri. In fondo, circondata da caprette e agnellini, la capanna con Maria, Giuseppe e Gesù Bambino. Domenica 6 gennaio arriveranno anche i Re Magi.
Inaugurato domenica 23 dicembre alla presenza del vescovo ausiliare Gianrico Ruzza, il presepe vivente è realizzato dalla parrocchia di San Giulio, con il con il patrocinio del Vicariato di Roma e di Roma Capitale. L’obiettivo del presepe vivente è quello di raccogliere fondi per riparare la chiesa di via Francesco Maidalchini, a Monteverde, in ricostruzione da maggio del 2016. I parrocchiani di San Giulio, da allora, partecipano alle celebrazioni in una tensostruttura allestita nelle vicinanze. «Speriamo di poter rientrare nella nostra chiesa nel 2019», auspica il parroco padre Dario Frattini. Per raggiungere questo obiettivo, da tre anni la comunità realizza il presepe vivente, che dal 2017 si fa a Porta Asinaria. «Non c’è luogo migliore per un presepe – sottolinea –, perché siamo vicini alla statua di san Francesco benedicente, che fu il primo a realizzare un presepe vivente, a Greccio. E poi proprio al poverello di Assisi il Crocifisso disse: “Va’ e ripara la mia chiesa”». L’ingresso a “Venite adoremus” è gratuito, ma si conta sulla generosità dei visitatori.
È possibile visitare “Venite Adoremus” tutti i pomeriggi dalle 16.30 alle 19.30; il 6 gennaio anche la mattina dalle 10 alle 13. Giovedì 10 gennaio sarà aperto la mattina per le scuole; il 12 gennaio dalle 16.30 alle 19.30. Domenica 13 ultimo giorno di apertura: dalle 10 alle 13 e poi dalle 16.30 alle 19.30.
2 gennaio 2018
GMG Diocesana 2024
PROGRAMMA:
23 novembre (Santuario della Madonna del Divino Amore)
ore 19:00 – partenza con i pullman in luoghi predefiniti in base alle iscrizioni
ore 20:00 – accoglienza e registrazione
ore 21:00 – cena a buffet
ore 23:00 – festa all’auditorium con band di musica dal vivo, discoteca, giochi interattivi
ore 02:00 – veglia (C’era una volta Gesù – testimonianze – esposizione del Santissimo – spazio per le confessioni)
ore 03:30 – processione attraverso i luoghi significativi del Santuario a seguire grande cornettata tra le stelle e l’alba
24 novembre
ore 10:00 celebrazione S. Messa con il Santo Padre in Piazza San Pietro
Gmg 2019, Francesco a Panama dal 23 al 27 gennaio
Il 9 luglio è arrivato l’annuncio ufficiale del portavoce vaticano Greg Burke:
«In occasione della prossima Giornata mondiale della Gioventù che si celebrerà a Panama, accogliendo l’invito del governo e dei vescovi panamensi, Sua Santità Papa Francesco si recherà in Panama dal 23 al 27 gennaio 2019».
Quella di Panama, in programma dal 22 al 27 gennaio, sarà la 34ª Gmg, dedicata al tema “Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1, 38).
Ad accompagnarla, come di consueto, ci sarà il Festival della gioventù, che avrà inizio anche prima degli eventi principali della Gmg, lunedì 22 gennaio 2019, e continuerà fino alla domenica 27 dopo la Messa finale.
In programma eventi in diversi scenari e località in tutta Panama durante i pomeriggi e le serate.
L’appuntamento di Panama è affidato alla protezione di 8 santi patroni.
Tra loro san Giovanni Paolo II, il Papa polacco “inventore” delle Gmg, che ai giovani del mondo ha affidato la Croce da portare in pellegrinaggio in ogni angolo del pianeta. Nella schiera dei protettori della Giornata mondiale della gioventù anche il beato Oscar Romero, l’arcivescovo di San Salvador ucciso il 24 marzo 1980 mentre celebrava la Messa nella cappella dell’Ospedale della Divina Provvidenza, beatificato il 23 marzo 2015.
Gli universitari pellegrini a Spoleto
In programma sabato 11 novembre la XX Giornata degli universitari di Roma, che prevede un pellegrinaggio dell’intera giornata a Spoleto, organizzato dall’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria. Alle
10.45 è previsto l’arrivo al Duomo di Spoleto, dove l’arcivescovo di Spoleto – Norcia Renato Boccardo guiderà un momento di preghiera e di riflessione. Seguirà un dialogo tra monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio diocesano, e Micol Forti, curatrice della Collezione di Arte moderna e contemporanea dei Musei Vaticani, con la partecipazione degli allievi dell’Accademia nazionale d’Arte drammatica Silvio d’Amico e del Conservatorio di Santa Cecilia.
Dopo il pranzo libero, ci saranno visite guidate in vari luoghi della città, accompagnati da performance artistiche.
10 novembre 2023
Gli universitari pellegrini a Ostia Antica
«L’obbligo di mantenere le distanze ci porta forse a fare una cosa ancora più bella, cioè un pellegrinaggio a piedi e non in autobus. Ostia Antica è parco archeologico bello come Pompei e pochissimi romani lo conoscono». Così monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio per la cultura e l’università della diocesi di Roma, lancia il XVIII pellegrinaggio degli universitari di Roma, in programma sabato 6 novembre. La meta sarà appunto Ostia Antica, dove sant’Agostino soggiornò con la mamma santa Monica per circa tre mesi, prima di partire per l’Africa.
Proprio a Ostia «santa Monica si ammalò – ricorda monsignor Lonardo – e morì. Agostino racconta che, dopo la sua morte, cercò di avere pace andando alle terme ma non si riuscì a rasserenare; allora si mise a piangere i propri peccati e riuscì a stare meglio. Fu la fede a rasserenarlo». Per questo ci saranno le terme tra le tappe del pellegrinaggio, come pure il Foro, dove sicuramento sant’Agostino discusse con i suoi contemporanei; la sinagoga di Ostia, il più antico edificio ebraico d’Europa; la caserma dei vigili del fuoco, dove sono gli altari degli imperatori. La giornata sarà aperta al Teatro Romano da una riflessione di monsignor Lonardo, prevista alle ore 11; quindi la benedizione per l’inizio del nuovo anno e poi le passeggiate e le visite guidate alla scoperta del sito archeologico. Porterà il suo saluto ai ragazzi anche il direttore del Parco archeologico di Ostia Antica Alessandro D’Alessio.
«Durante la meditazione della mattina – anticipa il direttore dell’Ufficio diocesano – mi soffermerò sulla famosa frase di Agostino “Fides si non cogitata nulla est”. Ciò significa che se la fede non è argomentata, non è riflettuta, alla fine si perde. Ci sarà al centro il rapporto tra studio e fede». Un’occasione importante per i ragazzi, anche per conoscersi e confrontarsi con gli altri. «Una peculiarità di questo pellegrinaggio – aggiunge in proposito Lonardo – è che a Roma ha sede sì la più grande università laica, La Sapienza; ma si trovano anche le università pontificie. Durante il pellegrinaggio questi due mondi entrano in contatto; gli studenti laici possono così conoscere tanti seminaristi e novizie, e viceversa».
Per partecipare al pellegrinaggio, contattare l’Ufficio per la cultura e l’università: 06.69886584; ufficioculturaeuniversita@diocesidiroma.it.
28 ottobre 2021
Gli studenti del Ripetta realizzano un mosaico per la Caritas
“Trasmettere” è il titolo del mosaico realizzato dagli studenti del Liceo artistico Ripetta per la Cittadella della Carità. L’opera è stata inaugurata oggi da monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma. L’iniziativa è stata realizzata dai giovani del quinto anno nell’ambito del programma di alternanza scuola-lavoro attivato presso i centri della Caritas.
«Tra le tecniche artistiche consegnate dal tempo – scrivono gli studenti presentando l’opera -, quella del mosaico rappresenta al meglio due concezioni: una esecutiva, si tratta di piccole tessere quadrangolari fissate su calce e intonaco freschi, e una espressiva, data dalla figura che da quella pratica affiora. L’uno e il tutto sono, così, armoniosamente integrati: la tecnica musiva, unita allo stile che ne deriva, trasmette vita all’epifania dell’immagine. Così è anche per noi, frammenti isolati ma anche parti di un insieme. Se ci accostiamo gli uni agli altri, fino a unire le nostre mani in un intreccio, avvertiamo di far parte di un tutto. E da quell’intreccio amoroso riceviamo energia e vita».
30 maggio 2018