20 Dicembre 2025

Il Cardinale Grech e l’arcivescovo Lazzaro You Heung sik scrivono ai sacerdoti di tutto il mondo

In occasione della festa di San Giuseppe, il cardinale Mario GrechSegretario Generale del Sinodo dei Vescovi, e l’arcivescovo Lazzaro You Heung sik, Prefetto della Congregazione per il Clero, scrivono ai sacerdoti di tutto il mondo circa il loro contributo come pastori in mezzo al Popolo di Dio al processo sinodale.

Con questa lettera, i due capi dicasteri vogliono incoraggiare i sacerdoti ad accogliere l’invito di Papa Francesco a “metterci in cammino, insieme, nell’ascolto reciproco, nella condivisione di idee e progetti, per far vedere il vero volto della Chiesa: una “casa” ospitale, dalle porte aperte, abitata dal Signore e animata da rapporti fraterni”.

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19 marzo 2022

Il cardinale Fitzgerald prende possesso di Santa Maria in Portico

Il cardinale Michael Louis Fitzgerald prenderà possesso della diaconia di Santa Maria in Portico, concessa da Papa Francesco durante il Concistoro dello scorso 5 novembre. La cerimonia si svolgerà durante i primi vespri di sabato primo febbraio, alle 18.30. Il rito della presa di possesso del cardinale titolare è l’incontro dei fedeli romani con il neo porporato che a pieno titolo è membro del clero romano. Il cardinale titolare sarà accolto sulla soglia d’ingresso dal parroco, padre Davide Carbonaro, che gli presenterà il crocifisso per il bacio.

In chiesa sarà letta la Bolla pontificia nella quale Papa Francesco affida al cardinale Fitzgerald la diaconia di Santa Maria De Porticu, eretta intorno al 590 da Papa Gregorio Magno, nei pressi del carcere Decemvirale. Il titolo fu trasferito a Santa Maria in Campitelli da Papa Alessandro VII il 26 giugno 1662. Papa Chigi fece erigere il santuario di Campitelli come compimento del voto rivolto alla Madonna dalla città di Roma, per la liberazione dalla peste del 1656. Traslò l’icona di Santa Maria in Portico nella nuova abside di Campitelli, invocandola con il titolo di Romanae Portus Securitatis e particolare protettrice della città di Roma. Ancora oggi il 1° febbraio la Chiesa di Roma assieme all’amministrazione capitolina rinnovano questa memoria della predilezione mariana per l’Urbe, compiendo l’omaggio floreale alla Madre di Dio.

27 gennaio 2020

Il cardinale De Donatis scrive ai fidei donum per la Pentecoste

Il cardinale De Donatis e Papa Francesco all'assemblea diocesana del 9 maggio 2019 (foto Cristian Gennari)

«Carissimo, la grande Solennità della Pentecoste mi fa pensare a tanti sacerdoti come te con maggiore intensità e affetto: voi siete i nostri preti che incarnano la missione “fino agli estremi confini della terra” (Mt 28,19), portate nel vostro cuore il fuoco dello Spirito che fece uscire gli Apostoli dal Cenacolo. Siete la nostra Chiesa che impara a “parlare lingue nuove” (cfr. Mc 16,17), rendendo comprensibile in culture diverse dalle nostre – per la medesima effusione dello Spirito – il Vangelo di Gesù e la comunione offerta in Lui». Così il cardinale vicario Angelo De Donatis scrive ai sacerdoti fidei donum, in occasione della Pentecoste.

«Non abbiamo molte occasioni per sentirci e raccontarci come vadano le cose – si legge ancora – ma devi sapere che se anche la comunicazione scritta tra noi ha ampi margini di miglioramento, non cessa mai la mia intercessione per il tuo ministero». Una lettera affettuosa e partecipa, nella quale il porporato coglie anche l’occasione per «aggiornarti di come le cose vanno qui in diocesi», ricordando il cammino pastorale compiuto finora sulle malattie spirituali, il fare memoria, la riconciliazione e il perdono.

«Lo scorso 9 maggio – scrive il cardinale De Donatis – il Papa è tornato a San Giovanni per incontrare la sua diocesi e indicare le linee del prossimo anno, in continuità con il processo di rinnovamento avviato. Ci ha indicata come nuova tappa quella dell’“ascolto con il cuore” (così si è espresso) della città: come Mosè fu inviato al popolo di Dio tribolato in Egitto, così la Chiesa di Roma vorrebbe reimparare ad ascoltare e a capire – grazie a questo ascolto – a che cosa il Signore la chiama e la invia. Si tratterà di mettere al centro delle nostre attività non tanto quello che siamo abituati a organizzare da tempo, ma la creazione di rapporti di amicizia, presenza, fraternità, grazie i quali discernere la presenza di Dio tra noi, qui e ora».

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6 giugno 2019

Il cardinale De Donatis scrive ai fidei donum in occasione del Natale

«Con il Vostro ministero siete testimoni della luce di Dio che viene nel mondo per illuminare quelle periferie geografiche ed esistenziali che più hanno bisogno di essere raggiunte». Così il cardinale vicario Angelo De Donatis definisce i sacerdoti fidei donum, in una lettera indirizzata a loro in occasione del Natale ormai prossimo. Si tratta di una trentina di preti che operano all’estero grazie a una convezione stipulata tra la Cei e le Chiese locali; ai quali si aggiungono almeno un centinaio di presbiteri che comunque svolgono la loro missione all’estero (i cosiddetti “canone 271” e itineranti). Africa, America Latina e Asia i Paesi in cui sono maggiormente presenti.

Nella missiva, datata sabato 8 dicembre 2018, richiama la figura di san Giuseppe, la cui fede «si appoggia a qualcosa di solido», e il percorso che sta compiendo la Chiesa di Roma nel «fare memoria» per vivere una «conversione pastorale missionaria». «Certamente fa parte di questa memoria diocesana – sottolinea il cardinale De Donatis – il cammino percorso da tanti sacerdoti che, come Te, sparsi per il mondo, sono espressione della Chiesa di Roma che preside nella carità».

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10 dicembre 2018

Il cardinale De Donatis ordina sette nuovi diaconi permanenti

Il cardinale vicario Angelo De Donatis presiederà, sabato 23 novembre alle ore 17 nella basilica di San Giovanni in Laterano, la Messa durante la quale saranno ordinati sette nuovi diaconi permanenti per la diocesi di Roma. Tra i concelebranti, il vescovo ausiliare monsignor Gianpiero Palmieri, delegato per il diaconato permanente; don Pierangelo Pedretti, prelato segretario del Vicariato di Roma; e don Walter Insero, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi e vice-delegato del Centro diocesano per il diaconato permanente. Animerà la celebrazione il Coro della diocesi di Roma. I nuovi diaconi si aggiungeranno agli altri 124 che già esercitano il ministero nelle parrocchie e nelle varie strutture della diocesi. Si tratta di sette uomini, sei dei quali sono sposati, ritenuti idonei dopo un percorso formativo durato cinque anni che ha coinvolto anche le loro famiglie: Ivo Candiolo, Massimo Di Marco, Angelo Riccobene, Alessandro Sciolari, Generoso Simeone, Massimo Tuninetti, Marcellus Okenwa Udugbor.

Il più giovane è Generoso Simeone, classe 1980, sposato da dieci anni con Valentina, padre di due bambine e con un terzo figlio in arrivo. «Questi anni di formazione al diaconato sono stati una grazia enorme per me e per il nostro matrimonio – commenta –; capire davvero cosa volesse dire diacono, e quindi servo, mi ha permesso di esserlo innanzitutto a casa, con mia moglie, le mie figlie e i miei genitori, e questo ha portato delle benedizioni incredibili». Da sempre impegnato in oratorio e nella pastorale giovanile nella parrocchia di Sant’Aurea a Ostia Antica, Generoso ha scoperto la sua vocazione «grazie al percorso sulle Dieci Parole di don Fabio Rosini», racconta.

Il decano del gruppo è invece Marcellus Udugbor, nato in Nigeria, docente di Diritto civile alla Pontificia Università Lateranense, sposato con Maria Chiara, della parrocchia di Sant’Ambrogio. Gli altri candidati al diaconato sono romani, tranne Angelo Riccobene, arrivato nella Città Eterna diciannove anni fa da Enna. «Sarei dovuto restare solo per tre mesi per un corso di preparazione all’esame di avvocato – ricorda –, ma poi ho trovato lavoro come agente immobiliare e sono rimasto qui». Celibe, frequenta la parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice, dove è impegnato con il progetto della Caritas di Roma “Quartieri Solidali”; «presto anche servizio – aggiunge – nel carcere di Regina Coeli, dove seguo in particolare i detenuti che hanno condizioni di salute precaria».

Impegnato nella pastorale sanitaria anche Alessandro Sciolari, sposato con Laura da quasi quarant’anni e padre di una figlia: «Presto servizio in un hospice dell’Università Cattolica e faccio accompagnamento al fine vita – spiega –; ho trovato all’interno di questo impegno pastorale la mia risposta vocazionale, e la mia famiglia mi è molto vicina in questo percorso». Sul fronte della pastorale sanitaria, con la vicinanza ai degenti dell’ospedale Sandro Pertini, anche Massimo Tuninetti, informatico, insieme alla moglie Daniela. «Nella parrocchia di Santa Maria del Soccorso ci occupiamo di pastorale familiare – sottolinea inoltre il futuro diacono –; seguiamo le coppie di fidanzati che si preparano al matrimonio e le giovani coppie di sposi».

Ivo Candiolo, marito di Gloria dal 1996, è attivo invece a San Tommaso Apostolo, mentre Massimo Di Marco, elettricista, e la moglie Patrizia, frequentano la comunità del Sacro Cuore di Gesù a Ponte Mammolo: «Organizziamo pranzi per gli anziani soli, li andiamo a trovare a casa e curiamo la preparazione al sacramento del Battesimo. La mia vocazione è nata gradualmente – confessa –; ho intrapreso questo viaggio bellissima in cui si impara a spogliarsi di tutte le cose superflue».

21 novembre 2019

Il cardinale De Donatis ordina cinque nuovi diaconi permanenti

Il cardinale vicario Angelo De Donatis presiederà, sabato 24 novembre alle ore 17 nella basilica di San Giovanni in Laterano, la Messa durante la quale verranno ordinati cinque nuovi diaconi per l’esercizio permanente del ministero nella diocesi di Roma. Tra i concelebranti, il vescovo Daniele Libanori, delegato per il diaconato permanente, e don Walter Insero, vice delegato per il diaconato permanente. Animerà la celebrazione il Coro del santuario del Divino Amore.

I nuovi diaconi si aggiungeranno agli altri 125 che già esercitano il ministero nelle parrocchie e nelle varie strutture della diocesi. Si tratta di cinque uomini sposati, ritenuti idonei dopo un percorso formativo durato circa sette anni che ha coinvolto anche le loro famiglie: Marcello Ciampi, Marco Defelice, Pier Gianni Medaglia, Andrea Migani, Andrea Pennelli.

Marcello Ciampi ha 46 anni e da diciotto è sposato con Ilaria; hanno tre figli di 16, 11 e 6 anni. Lavora alla Libreria Paoline di via del Mascherino, mentre la moglie è insegnante. «Ci siamo conosciuti da bambini in parrocchia, a Verderocca – racconta – e abbiamo avuto la grazia di incontrare don Andrea Santoro, che allora era il nostro parroco. Abbiamo imparato da lui il grande amore per la Chiesa, per la Terra Santa, per la Scrittura, e soprattutto abbiamo imparato l’importanza del donare la propria vita». Attualmente presta servizio nella parrocchia di Sant’Agnese fuori le Mura.

Classe 1972, Marco Defelice è un tecnico di laboratorio all’Istituto superiore di Sanità, è sposato con LOREDANA e senza figli, della parrocchia di San Giuseppe Artigiano. «La mia vocazione è nata facendo il percorso dei Dieci Comandamenti – spiega –; il discernimento ha poi fatto sì che partisse questo treno! Adesso collaboro attivamente con il Servizio diocesano per la pastorale giovanile e con don Antonio Magnotta (che ne è il direttore, ndr)».

Insegna fisica all’Università di Tor Vergata, invece, Pier Gianni Medaglia, 48 anni, originario di Varese. «Osservando la grandezza, la complessità e le meraviglie della natura si scopre che dietro c’è il divino. La fede è un dono, qualunque sia la tua professione», dichiara. Con la moglie Maria Rosaria e con i quattro figli frequenta la parrocchia del Santissimo Sacramento a Tor de’ Schiavi. «Quella del diacono – riflette – è una chiamata a servire gli altri. La relazione con Dio porta alla relazione con l’altro».

ANDREA MIGANI ha 46 anni ed è sposato da 23 con GIOVANNA; hanno cinque figli e la più piccola «compirà 13 anni proprio sabato». Di professione informatore farmaceutico, racconta così la sua vocazione al diaconato: «È nata grazie a un sacerdote, don ANTONIO D’ERRICO, che ha intravisto in me qualcosa che io stesso non riuscivo a vedere». È stato assegnato alla parrocchia di San Carlo da Sezze.

Il decano del quintetto è Andrea Pennelli: è nato infatti a Roma nel 1960. Ufficiale dell’Esercito, è sposato con Laura dal 1986 e hanno quattro figli. «Sono sempre stato un cristiano praticante, frequento la parrocchia fin da bambino – ricorda –. Facevo il chierichetto, giocavo all’oratorio, cantavo nel coro. Poi sono stato catechista, animatore. Adesso presto servizio nella parrocchia di San Giuseppe da Copertino e sono ministro straordinario dell’Eucarestia».

20 novembre 2018

Il cardinale De Donatis incontra il clero diocesano

Il cardinale vicario Angelo De Donatis incontra il clero della diocesi di Roma per presentare il progetto pastorale diocesano e dare il via, così, al nuovo anno pastorale. L’appuntamento è per lunedì 17 settembre alle ore 10, nella basilica di San Giovanni in Laterano.

Nei giorni successivi il porporato incontrerà le diverse comunità parrocchiali, divise per settori: martedì 18, alle 19, per il settore Est sarà nella parrocchia di Ognissanti (via Appia Nuova, 244); mercoledì 19, per il settore Sud, sempre alle 19, si sposterà al Santuario del Divino Amore; giovedì 20, alle 18.30, per il settore Ovest sarà a San Giuseppe al Trionfale (via Bernardino Telesio, 4/b); lunedì 24, alle 18.30, per il settore Centro, assemblea nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme (piazza omonima); martedì 25, infine, appuntamento alle 19 a San Lorenzo fuori le Mura (piazzale del Verano, 3) per il settore Nord.

I colloqui concluderanno idealmente il percorso iniziato il 14 maggio scorso con l’assemblea diocesana a cui è intervenuto Papa Francesco. In quell’occasione il Santo Padre si soffermò sulle “malattie spirituali”, su cui nelle parrocchie della diocesi di Roma si era riflettuto a partire dalla Quaresima. Un percorso lungo e articolato, dunque, come il cardinale vicario ha sottolineato nella lettera di invito all’incontro di lunedì 17, mandata ai sacerdoti della diocesi lo scorso 25 giugno.

«Dopo l’incontro gioioso con il Santo Padre del 14 maggio scorso, sento il desiderio di proporti di fermarci un po’ per meditare insieme il discorso fatto da Papa Francesco – si legge nella missiva –. È un discorso molto bello, ricchissimo di spunti, che vuole orientare il cammino della Chiesa di Roma per i prossimi anni, ispirandosi all’Esodo biblico. Come passare dalla schiavitù legata alle malattie alla libertà dei figli? Come passare dalla condizione di non-popolo a quella di popolo di Dio? La verifica delle nostre malattie non puntava solo a farci fare “l’esame di coscienza”, ma a suscitare una comunione nuova tra di noi: uniti nella debolezza, uniti soprattutto nella comune esperienza della misericordia». E ancora: «La verifica delle nostre malattie non puntava solo a farci fare “l’esame di coscienza”, ma a suscitare una comunione nuova tra di noi: uniti nella debolezza, uniti soprattutto nella comune esperienza della misericordia. Meditare insieme questo testo del Papa ci aiuterà molto».

12 settembre 2018

Il cardinale De Donatis incontra i sacerdoti

Il cardinale De Donatis incontra i sacerdoti.

Il cardinale De Donatis in visita alla Cittadella della Carità

Il cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, domenica 6 gennaio visiterà la Cittadella della Carità “Santa Giacinta” (via Casilina Vecchia, 19) per salutare gli ospiti e i volontari impegnati nel piano freddo diocesano.

Il cardinale inizierà la visita alle ore 10.30 presiedendo la celebrazione eucaristica nella chiesa di Santa Giacinta con gli ospiti, i volontari e gli operatori della Caritas. Al termine visiterà la Cittadella e, soprattutto, i locali predisposti per il Piano freddo diocesano che dallo scorso 19 dicembre accolgono 76 senza dimora ogni notte assistititi da gruppi di volontari delle parrocchie romane.

De Donatis proseguirà la visita nella sala mensa fermandosi a pranzo insieme agli ospiti della Casa Santa Giacinta, struttura che accoglie 80 senza dimora anziani.

L’ultimo atto della visita, nel pomeriggio, sarà l’incontro del cardinale con i responsabili delle Aree pastorali e dei Servizi segno della Caritas diocesana.

2 gennaio 2018

Il cardinale De Donatis in visita a Regina Coeli

Sarà una «visita privata senza grande ufficialità»: così padre Vittorio Trani, cappellano di Regina Coeli, definisce la visita che il cardinale vicario Angelo De Donatis compirà domani (11 aprile 2019) mattina nella struttura detentiva di Trastevere.

Il porporato, anticipa padre Trani, «incontrerà la direzione e i responsabili e poi si fermerà in un salone con circa settanta-ottanta detenuti, in rappresentanza di tutti i settori». Durante l’incontro verranno letti quattro brani di altrettanti pontefici, pronunciati durante le loro visite nel carcere di Regina Coeli. «Li leggeremo e commenteremo insieme», fa sapere il sacerdote che appartiene all’ordine dei Frati minori conventuali.

«Concluderemo la visita con un canto in romanesco – dice ancora padre Trani –: vogliamo lasciare nelle orecchie del cardinale un senso di gioia affidato alle note».

Per l’occasione, la ditta Fiasconaro di Castelbuono ha donato delle colombe a mille detenuti.

10 aprile 2019

Il cardinale De Donatis ha preso possesso del titolo di San Marco (video all’interno)

«Gesù intende mostrare a tutti noi come la necessità di seguirlo richiede il rinnegamento di noi stessi. Siamo chiamati veramente tutti a prendere la croce perché la nostra sequela sia vissuta in maniera profonda». Il cardinale Angelo De Donatis ha esordito con queste parole l’omelia in occasione del solenne pontificale per la presa presa di possesso del titolo di San Marco, domenica 7 ottobre. Ad accogliere il cardinale al suo ingresso in basilica, presentandogli il crocifisso per il bacio, è stato il parroco monsignor Renzo Giuliano.

Nella sua omelia, commentando il brano del Vangelo di Marco «che qui, oggi, ha un sapore speciale», il cardinale De Donatis (come riportato su Romasette.it) ha evidenziato la differenza tra l’atteggiamento dei farisei, «desiderosi di sapere che cosa sia lecito e giusto fare secondo la Legge», e quello di Gesù, che «ci riporta al piano della promessa di Dio». Sarebbe infatti «riduttivo guardare a questo testo solo come a un insieme di indicazioni rispetto all’indissolubilità del matrimonio poiché a unire l’uomo e la donna non è solo un atto giuridico ma una particolare qualità dell’amore».

Si tratta invece – ha continuato il Vicario – «dell’occasione per istruire i discepoli sul senso della sequela autentica, fatta di fedeltà, di rinnegamento di se stessi per vivere realmente in maniera feconda, che equivale a prendere la croce non come stoica accettazione della sofferenza ma come capacità di vivere l’amore fino alla fine, nonostante la sofferenza». Il cardinale ha espresso infine gratitudine «per consacrati e laici: sono debitore verso ciascuno perché sento il vostro affetto e la vostra preghiera e ogni persona che mi è stata messa accanto mi ha fatto diventare più forte».

 
Leggi l’omelia completa

8 ottobre 2018

Il cardinale De Donatis dimesso dal Policlinico Gemelli

E’ stato dimesso dal Policlinico Universitario Fondazione Agostino Gemelli IRCCS nella mattinata di oggi, venerdì 10 aprile, il cardinale vicario Angelo De Donatis. Era stato ricoverato lunedì 30 marzo in quanto positivo al coronavirus.

Continua la sua convalescenza a casa, riconoscente e grato al Signore, e unisce la sua preghiera a quella di tutta la comunità cristiana in questo triduo pasquale. Prima di congedarsi, ha salutato e ringraziato medici, infermieri e operatori sanitari che lo hanno accompagnato in questi giorni.

10 aprile 2020

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