21 Dicembre 2025

I “Momenti della luce”, la proposta dell’Ufficio catechistico per le famiglie

Uno spazio di condivisione e preghiera da vivere in famiglia, una volta a settimana, durante l’avvento. Si chiama “Momento della luce” ed è la proposta dell’Ufficio catechistico diocesano per questo momento in cui gli incontri di catechesi in parrocchia sono ridotti o del tutto sospesi. «Il periodo che stiamo vivendo, con le sue necessarie restrizioni, ci spinge a ripensare alcune pratiche pastorali e a cominciarne di nuove», riflette infatti il direttore dell’Ufficio don Andrea Cavallini.

«Sono anni – prosegue – che vogliamo valorizzare le famiglie come luogo di formazione alla fede, correggendo l’attuale tendenza alla delega dell’educazione cristiana. Questo periodo è una ottima occasione per provarci, sperimentando percorsi nuovi e lasciando ampia libertà ai genitori, dando realmente fiducia e chiedendo responsabilità. Sarebbe uno spreco perdere questa occasione senza fare almeno un tentativo, magari ripiegando su soluzioni apparentemente più semplici, ma anche più sterili, come gli incontri di catechismo su piattaforme online».

Ecco, allora, l’idea dei “Momenti della luce”, pensati per le famiglie dei bambini che frequentano il catechismo in parrocchia. L’Ufficio fornirà uno schema per un incontro familiare, che non richiede da parte dei genitori alcuna preparazione religiosa, ma solo il desiderio di provare a vivere un momento di condivisione insieme con i propri figli. Lo schema prevede una condivisione del vissuto, l’ascolto di un breve testo, un semplice preghiera. Importanti anche dei piccoli gesti per favorire un’atmosfera di raccoglimento, come l’accensione di una candela e la scelta di un luogo della casa in cui sia possibile stare seduti in cerchio e guardarsi. «È un metodo sperimentato – assicura don Cavallini – e può attivare un dialogo familiare prezioso, che per molte famiglie sarà una vera scoperta». Si tratta di uno schema essenziale, al quale le singole famiglie possono aggiungere liberamente degli elementi nuovi, come un simbolo particolare, delle preghiere spontanee, un canto.

Il presepe è il tema attorno al quale ruoteranno gli incontri di preghiera in famiglia, secondo la catechesi della Lettera di Papa Francesco “Admirabile Signum” dello scorso anno. Per aiutare i genitori a organizzare i “Momenti della luce”, l’Ufficio catechistico pubblicherà nei prossimi giorni di video tutorial sul proprio canale YouTube.

10 novembre 2020

I “martedì di Quaresima” alla Natività

Nella parrocchia della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo, al civico 162 di via Gallia, per la Quaresima è stato organizzato un programma di incontri per riflettere sulla santità con personaggi della cultura, che si terranno sempre di martedì alle ore 19. Primo appuntamento con i “martedì di Quaresima” il 12 marzo, con un intervento del vaticanista Luigi Accattoli su san Benedetto Giuseppe Labre.

Il 19 marzo la giornalista e scrittrice Costanza Miriano parlerà di san Giuseppe; il 26 marzo il giornalista Gianni Gennari presenterà santa Teresa di Gesù Bambino; mentre il 2 aprile il direttore del Coro della diocesi di Roma e rettore della chiesa di Santa Cecilia a Trastevere, monsignor Marco Frisina, illustrerà la figura di sant’Alfonso Maria de Liguori. La conclusione del percorso con un approfondimento sull’esortazione apostolica “Gaudete et exsultate”, dedicata proprio alla chiamata alla santità, affidata al vescovo ausiliare delegato del Centro per la pastorale sanitaria monsignor Paolo Ricciardi.

8 marzo 2019

I “martedì di Quaresima” alla Natività

La parrocchia della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo si mette anco più “in ascolto” in questo tempo di Quaresima, e propone cinque incontri, ogni martedì dalle 19 alle 20. Si terranno tutti in chiesa, subito dopo la preghiera dei Vespri.

Si comincia martedì 3 mettendosi “In ascolto della famiglia” con padre Alfredo Feretti, del consultorio Centro La Famiglia. Si prosegue il 10 marzo con un approfondimento sui poveri grazie al direttore della Caritas di Roma don Benoni Ambarus; mentre il 17 sarà il vescovo Paolo Ricciardi, delegato diocesano per la pastorale sanitaria, a spiegare come mettersi “In ascolto dei malati”.

Quindi il monaco camaldolese padre Mario Zanotti inviterà a porsi “In ascolto di Dio”. L’ultimo incontro sarà dedicato a Chiara Corbella Petrillo, “testimone” della fede: interverranno i genitori e la zia della giovane mamma morta nel 2012.

28 febbraio 2020

I “Sacri Itinerari” nella chiesa dei cappuccini

Torna a suonare l’organo Pinchi di Santa Maria Immacolata a Via Veneto: dopo il concerto del 17 marzo, per domenica 26 maggio è in programma infatti il secondo appuntamento del percorso “Sacri Itinerari”, promosso dai frati cappuccini ai quali è affidata la chiesa, con il patrocinio della diocesi di Roma. Santa Maria Immacolata è uno scrigno di arte, storia e bellezza, che si intende valorizzare e far conoscere grazie a una serie di incontri. Si comincerà, alle ore 16, con una visita guidata della chiesa curata dal rettore padre Gian Nicola Paladino, per proseguire poi con un concerto d’organo e per concludere con la visita facoltativa al Museo e Ossario a prezzo ridotto. La visita della chiesa e il concerto sono invece a ingresso gratuito, ma si chiede di segnalare la propria presenza scrivendo a sacritinerari@gmail.com.

«Il primo appuntamento è stato in qualche modo introduttivo ma molto partecipato. Tutti i presenti ci hanno chiesto di replicare con nuove date», confessa padre Paladino. «Ci focalizzeremo sui Barberini – prosegue il religioso – e in particolare su Urbano VIII, grande cultore delle arti». La chiesa di via Veneto, infatti, fu fatta costruire nei pressi di Palazzo Barberini proprio da Papa Urbano VIII in onore di suo fratello Antonio Barberini, che faceva parte dell’ordine dei cappuccini. La tomba del frate è tuttora conservata all’interno della chiesa di fronte all’altare maggiore. Nella festa di san Francesco del 1626, Urbano VIII celebrò la prima Messa nella chiesa. Quanto al concerto, si esibirà l’organista Luca Grosso, del Conservatorio di Musica Morlacchi di Perugia. Proporrà un programma con musiche di Couperin, Bach, Vierne, Walczynski, Mendelsshon.

22 aprile 2024

I “Ritratti di Santi” a Santa Teresa d’Avila

Il beato Pier Giorgio Frassati

Tornano a Roma i “Ritratti di Santi”, itinerario quaresimale di cinque incontri, spunti di meditazione prima della Pasqua, che si svolgono nella basilica parrocchiale di Santa Teresa d’Avila (corso d’Italia, 37) e si basano sugli scritti di padre Antonio Maria Sicari, teologo carmelitano, autore di più di cento biografie dedicate ai Santi di ieri e di oggi e fondatore del Mec, Movimento Ecclesiale Carmelitano, organizzatore dell’evento. Per cinque venerdì – 14, 21 e 28 marzo, 4 e 11 aprile, tutti con inizio alle ore 20.30 – verranno approfondite le figure di altrettanti santi o beati.

Si comincia appunto venerdì prossimo con il beato Pier Giorgio Frassati, la cui biografia verrà letta da padre Luca Sechi; Frassati, lo ricordiamo, è stato beatificato da san Giovanni Paolo II nel 1990 e la sua canonizzazione è prevista per il 3 agosto 2025, nel contesto del Giubileo dei giovani. Venerdì 21, invece, padre Roberto Marini legge la vita di santa Caterina da Siena, patrona d’Italia, mentre il 28 marzo padre Paolo de Carli declamerà i testi dedicati alla vita del venerabile Giorgio La Pira, chiamato anche “il sindaco santo”. Nella quarta lettura, venerdì 5 aprile, ecco padre Angelo Lanfranchi che ricorderà la vicenda delle sante martiri di Compiègne: si tratta di 16 donne che appartenevano alla comunità delle Carmelitane Scalze del Monastero dell’Annunciazione a Compiègne e che si offrirono a Dio come vittime di espiazione per chiedere la pace alla Chiesa e al loro Paese quando la Rivoluzione francese degenerò nel Terrore. L’ultimo appuntamento sarà venerdì 11 aprile, con la lettura della vita di san Filippo Neri da parte di padre Angelo Lanfranchi.

Tutti gli incontri sono a ingresso libero e gratuito.

11 marzo 2025

I “cantieri” della diocesi e gli incontri nei settori

Due icone bibliche accompagnano questo secondo anno di cammino sinodale nella diocesi di Roma: il brano dei discepoli di Emmaus e quello di Marta e Maria. A ricordarlo è il cardinale vicario Angelo De Donatis, che questa mattina (26 settembre 2022) ha incontrato il Consiglio di Curia e i dipendenti del Vicariato di Roma nella Sala degli Imperatori del Palazzo Lateranense. Un breve incontro di formazione in vista delle varie presentazioni del programma pastorali, che avverranno nei diversi settori della diocesi con i vescovi ausiliari.

«In questi brani si parla di una strada in cui si cammina, un villaggio in cui si entra, una casa aperta – riflette il porporato –. Dopo questi due anni di pandemia, così pesanti e faticosi, è forte il desiderio di relazioni, di ascoltarsi, di fermarsi per ripartire riscaldati dalla Parola e dall’amicizia. Senza formalità, senza sovrastrutture. In letizia e semplicità di cuore. Il cristianesimo è questo: un incontro gioioso con Dio fatto carne, che condivide la nostra umanità in tutto e che svela l’uomo all’uomo».

La Conferenza episcopale italiana ha proposto l’immagine dei cantieri, per proseguire in questo cammino sinodale. Un riferimento importante «che lascia la libertà di un lavoro che invoca coraggio creativo e capacità di adattamento», dice il cardinale De Donatis, spiegando che a ciascun cantiere sarà assegnato un gruppo, formato da uno o più vescovi, alcuni membri dell’équipe sinodale diocesana e alcuni Uffici diocesani competenti per quel settore. Il Cantiere della Strada e del Villaggio viene affidato al vescovo Benoni Ambarus; il Cantiere dell’Ospitalità e delle Case ai vescovi Dario Gervasi e Riccardo Lamba; il Cantiere delle Diaconie e della Formazione spirituale ai vescovi Paolo Ricciardi e Daniele Salera.

In prospettiva si pensa anche a un quarto cantiere, dedicato al presbiterato. «Ogni comunità parrocchiale o religiosa, come gli altri contesti pastorali – spiega il cardinale vicario – può scegliere liberamente quale o quali cantiere aprire, a seconda della propria storia, delle proprie sensibilità e necessità».

Quello di questa mattina non è stata che il primo di una serie di incontri: la presentazione delle linee pastorali del secondo anno di cammino sinodale della diocesi di Roma avverrà, infatti, secondo criteri che consentano una maggiore vicinanza geografica e pastorale. Ogni incontro sarà presieduto dal vescovo ausiliare di riferimento e sono invitati a partecipare i sacerdoti, i membri dei consigli pastorali, delle équipe pastorali e delle comunità parrocchiali, i collaboratori dei vari settori convolti, gli appartenenti a movimenti religiosi e più in generale ogni fedele.

Al settore Sud l’appuntamento è per giovedì 29 settembre ore 19 nella parrocchia Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva con il vescovo Dario Gervasi. Si prosegue con il settore Centro, nella parrocchia dei Santi XII Apostoli il 30 settembre sempre alle 19, con il vescovo Daniele Libanori. Sempre il 30 settembre e sempre le ore 19 per il settore Nord, dove l’incontro si terrà presso l’Università Pontificia Salesiana con il vescovo Daniele Salera.

Sarà invece la parrocchia di San Giovanni Bosco a ospitare, il 30 settembre alle 19.30, il vescovo Riccardo Lamba per l’incontro del settore Est. Quello del settore Ovest si terrà invece nella parrocchia di San Giuseppe al Trionfale, sempre il 30 settembre alle 19.30, con il vescovo Baldassare Reina. Le comunità etniche si ritroveranno insieme al vescovo Benoni Ambarus nella Sala Tiberiade del Pontificio Seminario Romano Maggiore, domenica 2 ottobre alle 16. Nello stesso luogo si riuniranno i cappellani dei luoghi di cura, giovedì 6 ottobre alle 18.30 con il vescovo Paolo Ricciardi.

 

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I  Domenica di Avvento

I Domenica di Avvento

Hostiles, il western di Cooper sulla questione razziale

Anche questa edizione numero 12 della Festa del Cinema di Roma si è conclusa sabato 4 novembre senza premi. Da tre anni infatti, per esplicita volontà del direttore Antonio Monda, la competizione è stata abolita per lasciare spazio libero e maggiore scioltezza alla selezione ufficiale. 36 titoli hanno costituito la sezione “centrale”, spaziando liberamente attraverso vicende, nazioni, epoche differenti. L’apertura è toccata a un film appartenente ad un genere fin troppo nobile e carico di tanti successi, ricordi, suggestioni. Stiamo parlando del western, per alcuni critici il “genere” per eccellenza, quello che è insieme storia e realismo ma al tempo stesso metafora e poema. Hostiles – Ostili – è il film che ha segnato il primo incontro con il pubblico, con un impatto subito forte e incisivo.

Ambientato nel 1892, racconta la storia di un capitano dell’Esercito (Joseph Blocker) che, con non poca riluttanza, obbedisce all’ordine di scortare un capo Cheyenne gravemente malato (Falco Giallo) e la sua famiglia fino alle loro terre natie. Divisi da una vecchia e profonda rivalità, da un odio atavico e difficile da ricomporre, i due partono con la scorta di soldati per un viaggio fatto di contraddizioni e incognite alla volta delle praterie del Montana. Durante il viaggio incontrano Rosalee, una giovane la cui famiglia (marito e tre figli) è stata da poco assalita e sterminata dalle tribù Comanche. La donna accetta di unirsi alla carovana, disposta ad affrontare ogni tipo di rischio. Blocker, Falco Giallo e Rosalee diventano i protagonisti di una vicenda che per tutta la prima parte procede tra sospetto e rabbia. Una sorta di radicato pregiudizio mette gli uni contro gli altri in una sorta di odio tenuto a lungo nascosto e sottotraccia. Ma il viaggio è lungo, durante un percorso di mille miglia succedono tante cose e gli esseri umani possono andare incontro a cambiamenti ritenuti impossibili.

«Ho sempre voluto fare un western – dice il regista Scott Cooper – ma volevo farlo alle mie condizioni e volevo che avesse una reale rilevanza su quanto sta succedendo in America oggi, con tutte le questioni sulla razza e la cultura». La sensazione che la sceneggiatura avrebbe potuto essere ambientata in qualunque momento della storia americana è stata decisiva per convincere Christian Bale – già protagonista de Il Fuoco della vendetta, precedente film di Cooper – ad accettare di mettersi al centro della storia nel ruolo di Blocker. Ancora una volta il viaggio si conferma elemento portante di una vicenda che parte dal profondo West, affida ai personaggi principali il compito di creare caratteri, mettere a fuoco ricordi, memorie, la nascita insomma e il crescere di una nazione e al contempo la sua capacità di mettere in atto uno sguardo critico e indagatore sul passato, su ciò che il Paese ha fatto per diventare grande e sentirsi forte e protetto.

Nello snodarsi dell’azione, la violenza si impone come un tema portante della soluzione dei problemi, richiamando titoli sia classici (Sentieri selvaggi di John Ford) sia di derivazione (C’era una volta il West di Sergio Leone). Chiudendo però con gesti di comprensione e di pacificazione, che partono da fine Ottocento ma si allungano su uno svolgimento più contemporaneo. Così il western si conferma veramente territorio di sconfinata duttilità narrativa.

6 novembre 2017

Habemus Papam: è Leone XIV

La diocesi di Roma apprende con gioia la notizia dell’elezione al soglio pontificio del 267º successore dell’apostolo Pietro… e assicura la preghiera di tutti i fedeli

Habemus Papam. E’ Leone XIV, il cardinale Robert Francis Prevost, agostiniano, già prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina.
Alle ore 18.08, ecco la fumata bianca. Applausi, grida di gioia e lo sventolio di tante bandiere hanno accolto il segnale in una piazza San Pietro già affollata di migliaia di fedeli, che si è andata riempiendo ancor di più, a mano a mano che la notizia rimbalzava su social, televisioni, siti di informazione. In tantissimi hanno voluto esserci, per vedere con i propri occhi il nuovo pontefice, il duecentosessantasettesimo, affacciarsi dalla Loggia delle Benedizioni.

Ed eccolo, poco prima delle 19.30, fare la sua comparsa davanti al mondo. Sorride, con gli occhi lucidi, e legge il suo discorso incentrato attorno al termine “pace”.


«La pace sia con voi», sono state le sue prime parole. «Questo è il primo saluto del Cristo risorto, il buon Pastore. Vorrei che la pace raggiungesse le vostre famiglie, tutti i popoli, tutta la terra. La pace sia con voi. Una pace disarmata, disarmante, umile. Dio ci ama tutti, incondizionatamente».

8 maggio 2025

Ha concluso il suo viaggio terreno Mons. Dino Fortunato

Il Vicario Generale S.E. Mons. Angelo De Donatis, il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma, annunciano che è entrato nella luce della Resurrezione il Reverendo Mons. Dino Fortunato, Parroco della Parrocchia di San Valentino dal 1964 al 1997, e, ricordandone il generoso e fecondo ministero pastorale, lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio.

Le esequie saranno celebrate venerdì 27 aprile 2018 alle ore 15.00 nella Parrocchia di San Valentino (Via Germania, 13).

Ha concluso il suo viaggio terreno Don Giovanni Molinari

Il Vicario Generale S.E. Mons. Angelo De Donatis, il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma, annunciano che è entrato nella luce della Resurrezione il Reverendo Don Giovanni Molinari e, ricordandone il generoso ministero pastorale, lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio.

Le esequie saranno celebrate martedì 15 maggio 2018 alle ore 16.30 nella Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo a Jenne (Roma).

Guida un momento di preghiera nella parrocchia dei Santi Aquila e Priscilla dedicato ai giovani della XXIX prefettura

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