30 Aprile 2025

Pellegrinaggio dei docenti di religione cattolica dalla parrocchia di San Marco Evangelista

Pellegrinaggio dei docenti di religione cattolica dalla parrocchia di San Marco Evangelista, a cura dell’Ufficio scuola.

Tre desideri nelle linee pastorali diocesane: «Uscire, incontrarci e abbracciarci»

«Entrare in relazione» ancora più stretta con le persone, in particolare con «le famiglie, i giovani e i soggetti più fragili». E «ascoltare con un cuore contemplativo le loro storie di vita». Ma soprattutto sostenerle con strumenti concreti: per le famiglie, ad esempio, ci saranno sussidi di preghiera domestica mensili; ai giovani verranno offerti spazi di ascolto e condivisione, anche sui social; mentre per aiutare i poveri e gli ammalati l’invito è ad alimentare il Fondo Gesù Divino Lavoratore. Il cardinale vicario Angelo De Donatis, nella solennità di san Giovanni Battista, ha celebrato i Vespri eccezionalmente nel cortile del Palazzo Apostolico Lateranense, all’aperto; qui, davanti ai parroci prefetti e a un rappresentante laico per ciascuna delle parrocchie romane, ha tracciato gli orientamenti pastorali per il prossimo anno 2020-2021. «Dalla pandemia del coronavirus, questo impegno ne esce rafforzato e non indebolito – ha detto il porporato –. Abbiamo sperimentato, infatti, quanto sia diffusa tra la gente la nostalgia di relazioni autentiche e profonde. Per questo diventa ancora più chiaro che una riforma della vita della Chiesa diocesana e della sua azione evangelizzatrice debba puntare sulla relazione, direi in particolare sul “tu per tu”, mettendoci davvero in ascolto di ciò che le persone pensano, sentono e vivono, prendendoci cura di loro».

Gli orientamenti per il prossimo anno non possono, infatti, prescindere da quanto accaduto negli ultimi mesi: dalla pandemia al prolungato lockdown, alla crisi economica e sociale che ne è seguita. «Papa Francesco nell’omelia della Messa di Pentecoste – ha ricordato il cardinale De Donatis – ha detto: “Peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla, chiudendoci in noi stessi”. Ci siamo già chiesti, in queste ultime settimane: cosa abbiamo vissuto? Cosa stiamo vivendo? Che cosa vuole dirci il Signore? Cercando di interpretare “i segni dei tempi”, vogliamo ora verificare a quali scelte il Signore ci vuole portare, perché lo Spirito ci ha donato di vivere un kairòs, un momento opportuno e favorevole, una nuova partenza, come avvenne per gli Israeliti e le loro famiglie nella notte della fuga dall’Egitto».

In questo periodo, ricorda ancora il cardinale vicario, sono cresciuti in noi soprattutto tre desideri: «quello di uscire, di incontrarci e di abbracciarci, di cui mi sembra importante tener conto». «Perché sono così forti questi tre desideri e così comuni a tutti? – si è chiesto il vicario – Perché siamo fatti ad immagine di Dio-Trinità. Proprio perché Dio è mistero di unità e comunione, nella diversità delle Persone, non possiamo essere felici se non nell’uscire da noi stessi, per relazionarci con gli altri, in un rapporto che è respiro di Vita e fecondità nell’Amore. Si tratta di vivere veramente “un’estasi”. Creati ad immagine e somiglianza di Dio, noi uomini non giungiamo a compimento, non ci realizziamo, se non in un movimento d’amore di uscita da noi stessi, per incontrare l’altro e vivere la comunione con lui. Siamo chiamati a vivere questo in famiglia, in parrocchia e nei nostri quartieri».

L’impegno è dunque innanzitutto sul territorio, grazie anche alla mediazione delle équipe pastorali. Verso le famiglie, verso i giovani, verso gli anziani e gli ammalati. «Bisogna creare una mentalità di condivisione che non metta in comune il superfluo, ma parte del necessario – ha detto ancora il cardinale –: la spesa condivisa, la decima dello stipendio, gli affitti solidali; chi non ha avuto il proprio reddito intaccato dalla crisi, pensi a chi ha perso tutto. Alimentiamo il Fondo Gesù Divino Lavoratore, che è lo strumento con cui vogliamo aiutare più famiglie possibili». Nell’attesa di incontrare a settembre Papa Francesco, che «aiuterà ad approfondire ed illuminare ulteriormente queste prospettive pastorali», il cardinale De Donatis suggerisce di «organizzare un ritiro personale o in piccoli gruppi durante l’estate». Esorta inoltre a leggere alcuni testi: alcuni brani di Evangelii Gaudium; la lettera di Papa Francesco indirizzata alle Pontificie Opere Missionarie del 21maggio 2020; il libro intervista del Papa con Gianni Valente “Senza di me non potete far nulla”, Libreria Editrice Vaticana – San Paolo.

 

Leggi l’intervento del cardinale vicario

Leggi il libretto completo con la proposta di ritiro per l’estate

 

24 giugno 2020

Giornata mondiale del rifugiato

Giornata mondiale del rifugiato.

Pellegrinaggio sui passi di san Paolo per i catecumeni del primo anno

Pellegrinaggio sui passi di san Paolo per i catecumeni del primo anno, a cura del Servizio per il catecumenato.

Il 24 giugno i giubilei sacerdotali e la consegna degli orientamenti pastorali

I Vespri dello scorso anno (foto Cristian Gennari)

Due appuntamenti per la diocesi di Roma mercoledì 24 giugno, nella solennità della natività di san Giovanni Battista. Dapprima, alle ore 17.30, nella basilica lateranense, il cardinale vicario Angelo De Donatis presiederà la Messa con la celebrazione dei giubilei sacerdotali di quanti ricordano quest’anno il 25°, il 50° e il 60° di ordinazione. Quindi, nel cortile del Palazzo del Vicariato, verranno celebrati i Vespri, durante i quali il porporato consegnerà alla diocesi gli orientamenti per il nuovo anno pastorale.

«Vogliamo ringraziare il Signore per la sua fedeltà – scrive il cardinale vicario Angelo De Donatis nell’invito per la Messa delle 17.30 –. Vogliamo ancora ripetere al Signore e alla sua Chiesa il nostro desiderio di continuare a servire secondo le nostre capacità e condizioni il Popolo di Dio in unione con il nostro Vescovo. Invocheremo l’intercessione di Maria, che ci ha accompagnato durante il cammino di formazione e alla quale abbiamo continuato ad affidarci lungo gli anni del ministero. Rinnoveremo le promesse sacerdotali e vogliamo presentarci al Padrone della messe per chiedergli il dono di nuovi compagni per il vasto e appassionante lavoro nella sua vigna». Per motivi legati all’emergenza Covid–19, è obbligatorio portare il camice e la stola bianca personali.

Ai Vespri sono invece invitati i parroci prefetti e un rappresentante laico per ogni parrocchia, delegato dal parroco. «Alla luce del percorso ecclesiale sinora svolto, il cardinale vicario consegnerà gli orientamenti pastorali per il prossimo anno. La preghiera si svolgerà all’aperto nel rispetto delle attuali disposizioni in tema di contrasto alla diffusione del virus Covid–19», anticipa il prelato segretario generale del Vicariato monsignor Pierangelo Pedretti. L’ingresso nel cortile, con l’esibizione di un apposito biglietto, sarà consentito tra le 17.30 e le 18.30. I biglietti per l’accesso potranno essere ritirati presso la portineria del Vicariato entro martedì 23, quindi nelle prossime due mattine, dalle 8.30 alle 13. Sarà possibile parcheggiare nella piazza Giovanni Paolo II, antistante il Palazzo del Vicariato, o presso la Pontificia Università Lateranense (ingresso dal civico 4 di piazza San Giovanni in Laterano). La preghiera sarà trasmessa in diretta su Telepace (digitale terrestre canali 73 e 214 HD, con decoder Sky HD canale 515 e decoder Tivùsat HD canale 815) e in streaming sulla pagina Facebook della Diocesi di Roma.

Leggi la lettera di invito alla Messa per i giubilei sacerdotali

19 giugno 2020

Giornata della santificazione sacerdotale

Giornata della santificazione sacerdotale.

Monsignor Ruzza è il nuovo vescovo di Civitavecchia – Tarquinia

Il Santo Padre Francesco ha nominato monsignor Gianrico Ruzza, dal 2019 ausiliare del settore Sud della diocesi di Roma, vescovo della diocesi di Civitavecchia – Tarquinia. Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha dato l’annuncio della nomina del Pontefice alle 12 di oggi (giovedì 18 giugno 2020) nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Apostolico del Laterano, sede del Vicariato di Roma, in contemporanea con la Sala Stampa della Santa Sede.

Monsignor Ruzza è vescovo titolare di Subaugusta e ausiliare del settore Sud della diocesi di Roma, nonché delegato diocesano per la Pastorale di ambiente e delegato per la Pastorale familiare con incarico specifico per lo sviluppo del catecumenato matrimoniale e la preparazione dell’Incontro internazionale delle famiglie del 2021. In precedenza ha ricoperto i ruoli di prelato segretario del Vicariato di Roma da settembre 2017 a maggio 2019, ed è stato ausiliare per il settore Centro da giugno 2016 a maggio 2019.

«Tutti quelli che hanno avuto modo di conoscere don Gianrico certamente hanno potuto apprezzare due caratteristiche – ha detto il cardinale De Donatis –: la straordinaria generosità nel donarsi e la piena disponibilità a servire i fratelli, a servire la Chiesa, questa nostra Chiesa di Roma. Nelle diverse tappe del suo cammino sacerdotale in diocesi, don Gianrico ha sempre posto il Signore al centro della sua vita sacerdotale, testimoniando l’amore di Cristo a tutti coloro che, negli anni, sono stati affidati alla sua cura pastorale, con attenzione e vicinanza alle persone, proprio nello stile che PAPA Francesco raccomanda nella Evangelii Gaudium». Il vicario ne ha evidenziato inoltre «l’entusiasmo e l’energia», che «nascono non soltanto dal suo carattere e dalle sue doti naturali ma anche e soprattutto dall’amore per Cristo e per la Chiesa, che è diventato di volta in volta amore e dedizione per le tante persone incontrate in diversi contesti e situazioni».

«Sono grato al Signore per la chiamata che mi rivolge, che vivo con emozione e trepidazione», ha commentato monsignor Ruzza, che ha ricordato con affetto e gratitudine gli anni del suo ministero a Roma. «So che nulla si cancella, e tutti gli incontri resteranno sempre nel mio cuore. Ogni istante è fissato nella mia memoria in modo indelebile». Un pensiero anche per i fedeli della diocesi di Civitavecchia – Tarquinia che si preparano ad accoglierlo: «Con questo desiderio vengo tra voi: per provare umilmente ad essere messaggero, apostolo e maestro. La chiamata a pormi al vostro servizio mi giunge in un momento della storia particolarmente delicato. Rivolgo il mio ringraziamento più sincero a Papa Francesco per la responsabilità che mi affida in questa nuova fase della mia vita».

Nato a Roma il 14 febbraio 1963, è stato ordinato sacerdote il 16 maggio 1987 dal cardinale Ugo Poletti, allora vicario del Papa per la diocesi di Roma, nella basilica di San Giovanni in Laterano; nominato cappellano di Sua Santità il 17 luglio 1997, è stato eletto vescovo l’8 aprile 2016 e consacrato l’11 giugno 2016 dal cardinale emerito Agostino Vallini. Ha compiuto gli studi al Pontificio Seminario Romano Maggiore, di cui è diventato poi assistente dal luglio 1987 al marzo 1990 e quindi vicerettore fino al settembre 1997. Ha conseguito la licenza di Diritto canonico alla Pontificia Università Gregoriana, si è iscritto al corso di dottorato alla Pontificia Università Lateranense e ha frequentato lo Studio rotale sostenendo tutti gli esami.

Oltre a essere vescovo del settore Sud, monsignor Ruzza ricopriva i ruoli di assistente spirituale della comunità eucaristiche dal maggio 1997; membro della Conferenza episcopale laziale e cappellano di Sua Santità dal 1997. Ancora, è rettore della chiesa di San Gregorio Nazianzieno dall’8 gennaio 2018.

Negli anni passati, è stato presidente dell’Istituto dei Santi Spirituali Esercizi per Uomini presso Ponte Rotto (1997 – 2006); rettore della chiesa di Santa Cecilia in Trastevere (1197 – 1998); cappellano del Nobile Collegio Chimico Farmaceutico nonché rettore della chiesa annessa di San Lorenzo de’ Speziali in Miranda (2000 – 2006). Ha ricoperto quindi il ruolo di direttore dell’Ufficio clero della diocesi di Roma dal 2001 al 2006; mentre nel 2002 era a San Pio X come amministratore parrocchiale. Dal 2003 al 2006 è stato inoltre assistente ecclesiastico dell’Apostolato Accademico Salvatoriano; poi, dal 2006 al 2016, parroco a San Roberto Bellarmino, ai Parioli (nonché prefetto della VI prefettura dal 2001 al 2016).

Nello stesso periodo, precisamente dal 2008 al 2012, monsignor Ruzza è stato anche segretario del Consiglio Pastorale diocesano. Tra i servizi svolti, anche quello di delegato diocesano del Centro per il diaconato permanente, di presidente dell’Istituto interdiocesano per il Sostentamento del Clero delle diocesi di Roma ed Ostia (2011 – 2017), di membro del Collegio dei consultori (2012 – 2017), di consigliere del Fondo Speciale di Solidarietà Fraterna (2014 – 2017). Negli ultimi due anni, monsignor Ruzza è stato infine consigliere dell’Opera romana pellegrinaggi (febbraio 2018 – maggio 2019), di membro della Commissione diocesana per l’Arte Sacra ed i Beni Culturali (giugno 2018 – maggio 2019) e di membro del Consiglio diocesano degli Affari Economici del Vicariato (febbraio 2018 – gennaio 2020).

Leggi il saluto del cardinale vicario

18 giugno 2020

L’icona (romana e mondiale) del Sacro Cuore di Gesù

Il mese di giugno è dedicato alla devozione al Sacro Cuore di Gesù che si diffonde rapidamente grazie alle rivelazioni private fatte da Gesù a S. Margherita Maria Alacoque, monaca visitandina del Convento di Paray le Monial, in Francia, e propagate dal suo confessore, il padre gesuita Claude La Colombière (1641-1682). La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia nel 1685 e divenne universale per tutta la Chiesa cattolica solo nel 1856, grazie a Papa Pio IX. In maniera particolare in questo mese, bisogna quindi scavare nei tanti tesori che la nostra diocesi ci propone per arrivare a quello che è il centro di questa devozione così sentita e così amata. Seppur, come ben noto, la devozione al Sacro Cuore nasca in Francia grazie alle visioni mistiche di Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), è tutta romana l’immagine ufficiale comunemente attribuita a tale devozione.

L’icona del Sacro Cuore in questione, primo esemplare italiano di tale raffigurazione, è quella realizzata da Pompeo Batoni nel 1760 e ospitata in una delle cappelle della maestosa ed imponente Chiesa del Gesù di Roma. La navata della bellissima Chiesa che è un tripudio di arte e di bellezza, non leva però l’attenzione ad uno spazio sacro particolarmente caro ai romani che si trova sulla destra nel transetto: la cappella del Sacro Cuore di Gesù. La cappella, inizialmente intitolata a San Francesco e, ciò spiega le altre decorazioni a lui dedicate, fu poi convertita in cappella dedicata al Sacro Cuore e divenuta, nel 1929, santuario di tutte le famiglie italiane consacrate ad esso. Nonostante Batoni, nella sua carriera artistica, abbia ritratto quattro papi e più di ventisei sovrani, il piccolo ovale del Sacro Cuore rimane comunque la pietra miliare della sua produzione che lo consacra, a tutti gli effetti, come il padre di quell’icona tanto venerata e tanto onorata in tutto il mondo.

Nel 1760, in concomitanza con l’approvazione del culto da parte di Clemente XIII, Batoni realizzò su rame l’immagine del Sacro Cuore di Gesù e, nel realizzarla, si è ispirato alle visioni della santa monaca francese Margherita Maria Alacoque la quale, con minuzia di particolari, lo descrive nei suoi diari: «Il Divino Cuore mi fu presentato come in un trono di fiamme, più sfolgorante di un sole e trasparente come un cristallo, con la piaga adorabile; esso era circondato da una corona di spine e sormontato da una Croce».

Batoni ha rappresentato Cristo, vestito di una tunica rossa (colore del sangue, del martirio e dell’umanità) e un manto blu (colore del cielo e del divino), giovane e bello, con lunghi capelli sciolti sulle spalle e il Volto contornato da una corta barba. Gesù con la mano destra indica il proprio cuore irraggiato dalle fiamme e circondato da una corona di spine, sormontata questa da una croce. In primo piano dunque quel cuore che arde d’amore e in cui ogni dolore è racchiuso e ogni salvezza è contenuta.

Impariamo dunque dall’invito che Gesù sembra ripeterci con la mano destra: «Imparate da me, che sono mite e umile di cuore» (Mt 11,29). Rispondiamo a tale invito poggiando il nostro capo su questo Sacratissimo Cuore come già fece l’apostolo Giovanni, come ha fatto Santa Margherita Maria e una schiera infinita di santi.

 

A cura delle Missionarie della Divina Rivelazione

18 giugno 2020

Riunione della Commissione diocesana ecumenismo

Riunione della Commissione diocesana ecumenismo a cura dell’Ufficio ecumenismo e dialogo interreligioso.

Si conclude il corso dei nuovi ministri della comunione

Conclusione straordinaria per completare il corso dei nuovi ministri della comunione sospeso a causa del lockdown: quattro incontri, a partire dal 1° luglio, per altrettanti mercoledì, al Seminario Romano Maggiore. Lo ha deciso l’Ufficio liturgico diocesano, precisando che «coloro i quali non potessero partecipare, potranno finire il corso precedente nel mese di ottobre/novembre, insieme con i prossimi iscritti».

Padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio, anticipa anche la conferma, per l’anno 2020–21, del consueto appuntamento con il corso di liturgia per la pastorale. Il Pontificio Istituto Liturgico, d’intesa con l’Ufficio liturgico del Vicariato, apre le sue porte a quanti desiderano una solida formazione liturgica di base, offrendo un percorso tenuto dai docenti della Facoltà. Il corso, al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, è triennale e ciclico (quattro incontri introduttivi alla teologia, alla Sacra Scrittura, all’ecclesiologia e alla liturgia, riproposti ogni anno per i nuovi iscritti permettono di iscriversi partendo da qualsiasi anno) ed è rivolto a formare gli studenti alla liturgia della Chiesa, mettendone in luce soprattutto la dimensione teologica e pastorale, ma offrendo anche i fondamenti storici e biblici. Non si richiedono titoli e competenze pregresse per accedervi. Viene offerta anche la possibilità di partecipazione al corso via web.

15 giugno 2020

Incontro per i cappellani e collaboratori di pastorale universitaria

Incontro per i cappellani e collaboratori di pastorale universitaria, a cura del Servizio cultura e università.

Le nomine: novità in diciotto parrocchie e in Vicariato

Cambiamenti in diciotto parrocchie romane, dove arriveranno altrettanti nuovi parroci, e in due Uffici del Vicariato. Diventa infatti direttore dell’Ufficio amministrativo della diocesi don Francesco Galluzzo, già membro del Consiglio diocesano per gli affari economici, che sostituisce monsignor Mario Scala, alla guida dell’organismo per 18 anni; mentre il Servizio diocesano per la pastorale giovanile è affidato a don Alfredo Tedesco, finora vicario parrocchiale a Santa Chiara e assistente ecclesiastico diocesano dell’Azione cattolica ragazzi. Tedesco succede a don Antonio Magnotta, nominato parroco di San Roberto Bellarmino (piazza Ungheria). Mentre il nuovo direttore della Casa di esercizi di Montefiolo sarà don Alessandro Palla. Don Bonifacio Sarte è invece il nuovo assistente ecclesiastico diocesano del Centro sportivo italiano – Csi Roma.

Quanto alle parrocchie, sono sette le comunità coinvolte nel settore Est. A Santa Maria Madre dell’Ospitalità (via del Torraccio, a Torrenova) diventa parroco don Massimiliano Caliandro; mentre a Sant’Eligio (via Fosso dell’Osa, zona Villaggio Prenestino) arriva invece padre Dario Frattini. A Lunghezza, la comunità della Santissima Trinità (via delle Cerquete) dà il benvenuto a don Josè Arcila Arteaga; nel quartiere Alessandrino, per la precisione a San Giustino (viale Alessandrino), giunge don Valentino Ferraro; ancora, a Sant’Agapito (viale della Venezia Giulia), quartiere Collatino, il nuovo parroco sarà don Paolo Boumis. A Santa Edith Stein (via Siculian), a Torre Angela, ecco don Francesco Annesi, mentre a Santa Teresa di Calcutta (via Guido Fiorini), a Ponte di Nona, don Maurizio Bartolucci.

Due le parrocchie del settore Sud che vedono arrivare un nuovo parroco: Santa Maria Mater Ecclesiae (via Sciangai), all’Eur–Torrino, accoglie don Gian Gabriele Bruscagin; e Santa Giovanna Antida Thouret (via Roberto Ferruzzi), nella zona di Fonte Meravigliosa, che riceve don Davide Lees.

Un nuovo parroco anche per la comunità di San Lino (via Cardinale Garampi, zona Pineta Sacchetti), al settore Ovest: è don Pierluigi Stolfi, attuale direttore dell’Ufficio diocesano edilizia di culto.

Nel settore Nord, quattro parrocchie avranno un nuovo parroco. Oltre a San Roberto Bellarmino, sono il Sacro Cuore di Gesù a Ponte Mammolo (via Casal de’ Pazzi), San Liborio (via Tino Buazzelli), a Monte Sacro Alto, e Santi Elisabetta e Zaccaria (via Sulbiate), a Prima Porta. Della prima comunità diventa parroco don Francis Refalo; della seconda don Joseph Augustine Alencherry e della terza don Joseph Alex De Leon.

Anche nel settore Centro giungeranno quattro nuovi parroci in altrettante parrocchie. Monsignor Daniele Micheletti è chiamato alla guida di San Lorenzo in Lucina (piazza omonima); don Salvatore Cernuto ai Santi Marcellino e Pietro al Laterano (via Merulana); don Elio Lops ai Santi Vitale e Compagni Martiri in Fovea (via Nazionale). Infine don Luca Angelelli sarà parroco a Santa Marcella (via Giovanni Battista Belzoni, quartiere Ostiense).

14 giugno 2020

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