20 Dicembre 2025

Caritas, “Insieme sulla strada” tra i senza dimora

Foto di Cristian Gennari

di Mariaelena Iacovone da Roma Sette

Una proposta di prossimità aperta a chiunque desideri offrire una testimonianza concreta. È quanto rappresenta “Insieme, sulla strada”, il programma di iniziative promosso dalla Caritas diocesana in collaborazione con le parrocchie, con gli Scout d’Europa, l’Agesci e con le altre realtà ecclesiali del territorio per sostenere nei mesi invernali i tanti senza dimora che dormono per le vie di Roma.

«È un’ipocrisia parlare di emergenza freddo: queste persone hanno bisogno di aiuto tutto l’anno – sottolinea con forza Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana -. Per affrontare alla radice questo tipo di problema è indispensabile che si attivino specifiche politiche pubbliche». Intanto però le temperature continuano a scendere – e anche rapidamente -, per questo, aggiunge Trincia, «è urgente cooperare insieme e fare qualcosa nell’immediato».

Il piano freddo dell’organismo pastorale diocesano vedrà infatti la partecipazione attiva delle comunità parrocchiali, chiamate a operare a supporto del Servizio itinerante notturno. Quest’ultimo «è stato ampliato già da mercoledì 8 dicembre: tutte le sere, dalle 19 alle 24, vengono attivate almeno due équipe che si occupano di incontrare i più fragili», sostenendoli con coperte, generi di conforto e accompagnandoli nei centri di accoglienza Caritas o in quelli predisposti dal Comune di Roma, anche tramite i singoli municipi. Non solo: per concordare azioni di intervento comuni, fanno sapere dall’organismo diocesano, «sono in corso contatti anche con la Croce Rossa e con altre organizzazioni di volontariato, nonché con gli organismi presenti nel Coordinamento carità della diocesi». Sono previste, inoltre, uscite specifiche in ognuno dei cinque settori pastorali in cui è suddiviso il territorio della città, in maniera tale da coinvolgere, a livello locale, le parrocchie e i loro volontari. Ancora, sempre sotto il coordinamento dei referenti Caritas di prefettura, le realtà ecclesiali e parrocchiali potranno offrire il loro contributo al piano freddo avviando nelle comunità iniziative di sensibilizzazione volte alla raccolta di sacchi a pelo, coperte e calze pesanti, che saranno poi distribuite ai tanti “invisibili” della Capitale sia attraverso i gruppi che operano sul territorio sia attraverso il Servizio itinerante notturno. In questo secondo caso, i centri di raccolta di riferimento sono l’ostello “Don Luigi Di Liegro”, in via Marsala; il centro Caritas di Ostia; il centro di accoglienza Casa Lourdes, in via Aurelia; la parrocchia di San Frumenzio, ai Prati Fiscali; e la parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio, nel quartiere Tuscolano.

«Tutti possono fare qualcosa – è l’invito del direttore della Caritas -. C’è però bisogno di braccia, piedi e cuori, non di parole e di buone intenzioni». E questo lo sanno bene i numerosi volontari che quotidianamente percorrono le strade della città per offrire vicinanza e ascolto agli “invisibili” che vivono nelle stazioni, nei parchi o sotto ai ponti. «Oltre all’aiuto materiale, che pure è indispensabile – prosegue Trincia -, c’è il desiderio di essere riconosciuti non come utenti, ma come persone con cui condividere del tempo, costruire un legame di fiducia e amicizia». I nuovi volontari che desidereranno impegnarsi nel servizio in strada potranno contare su un accompagnamento e un primo affiancamento diretto. «Si tratta di assumere, grazie a una prima formazione sul campo, alcune attenzioni e accortezze – precisa ancora il direttore -. Poi, successivamente, avvieremo dei corsi più completi e organici». Tra il 10 e il 14 gennaio sono infatti previsti degli incontri di formazione e condivisione, per settori pastorali, con tutte le persone che hanno dato disponibilità a partecipare al piano freddo.

Per aderire alle attività in strada e per ogni tipo di informazione è possibile chiamare al 366.6349003 o scrivere a servizioitinerante@caritasroma.it.

13 dicembre 2021

Palazzo Lateranense – La Casa del Vescovo di Roma: dal 13 dicembre apre le sue porte ai visitatori

Visita il sito www.palazzolateranense.com

Quasi tremila metri quadri, dieci sale, l’appartamento papale, la cappella privata, lo scalone monumentale che porta direttamente nella basilica di San Giovanni in Laterano. E il tavolo dove furono firmati i Patti Lateranensi. Sorprenderà il visitatore il Palazzo Lateranense – La Casa del Vescovo di Roma, che apre le sue porte dal 13 dicembre 2021. Un allestimento completamente nuovo, un percorso in sicurezza – accessibile a tutti – che attraversa il primo piano del Palazzo Apostolico con ingresso da piazza di Porta San Giovanni, proprio accanto alla cattedrale di Roma. Sarà possibile accedere al sito solo con visite guidate, in gruppi di massimo 30 persone, accompagnati delle Suore Missionarie della Divina Rivelazione, che da anni a Roma propongono itinerari di arte e fede. Per i giornalisti è prevista una visita in anteprima il prossimo martedì 7 dicembre alle ore 10.30.

È stato Papa Francesco a suggerire di rivitalizzare quella che per secoli è stata la residenza dei Papi, prima che fosse trasferita in Vaticano. In una lettera dello scorso 20 febbraio, indirizzata al cardinale vicario Angelo De Donatis, il Santo Padre scriveva: «La Chiesa nel corso dei secoli ha sempre operato per promuovere quanto frutto del genio e della maestria degli artisti, spesso testimonianza di esperienze di fede e quali strumenti per dare onore a Dio. Questo non solo per amore dell’arte, ma anche per salvaguardare il patrimonio culturale di fronte a sfide e a pericoli che l’avrebbero privato della sua funzione e del suo pregio. Tale speciale responsabilità, accompagnata dall’attenta sollecitudine nel considerare luoghi, edifici e opere espressioni dello spirito umano e parte integrante della cultura dell’umanità, ha consentito ai miei Predecessori di tramandarli alle diverse generazioni e di adoperarsi per conservarli e renderli disponibili a visitatori e studiosi. Un compito che anche oggi impegna il Vescovo di Roma nel rendere fruibile la bellezza e il rilievo dei Beni e del patrimonio artistico affidato alla sua tutela».

«Conosciamo bene il significato profondo di questo luogo – sottolinea il cardinale De Donatis – e sarebbe stato davvero un peccato non aprirlo al pubblico, perché un bene così grande va condiviso, va offerto agli altri. Chi era attaccatissimo a questo luogo, e addirittura voleva venire a viverci, era Giovanni XXIII. Papa Francesco, da un po’ di tempo a questa parte, firma tutti i suoi documenti dal Laterano per mettere in evidenza il legame con il luogo che custodisce la cattedra del vescovo di Roma».

Ad accompagnare i visitatori saranno le Missionarie della Divina Rivelazione. «È un grande privilegio e un grande onore per noi svolgere questo servizio di evangelizzazione attraverso l’arte – commentano –. Quello all’interno del Palazzo Lateranense sarà un viaggio entusiasmante tra le pagine della storia della Chiesa, dove arte e fede si intrecciano in una fecondità luminosa che riesce a trasmettere stupore, sapienza e bellezza alle diverse generazioni».

Per ripercorrere la storia del Palazzo Lateranense bisogna tornare indietro fino al 28 ottobre dell’anno 312, quando le truppe di Costantino sconfissero Massenzio nella celebre battaglia di Ponte Milvio. Sul soglio di Pietro sedeva in quegli anni Papa Milziade I, al quale Costantino donò l’area e le costruzioni un tempo appartenute all’antica famiglia dei Laterani. «Costantino – dice suor Rebecca Nazzaro, superiora delle Missionarie della Divina Rivelazione – concesse la libertà di culto con l’Editto di Milano del 313 e si fece promotore della costruzione dei luoghi di culto per i cristiani che, fino a quel tempo, avevano professato la loro fede tra intolleranze e persecuzioni. La basilica del Santissimo Salvatore, che in seguito sarà dedicata anche ai santi Battista ed Evangelista, sarà l’unica non costruita sulla sepoltura di un martire, bensì come ex voto suscepto (per grazia ricevuta), sui resti dei Castra Nova Equitum singularium, caserma dei pretoriani del rivale di Costantino, Massenzio. La basilica fu consacrata il 9 novembre del 318 e venne dedicata al Santissimo Salvatore da Papa Silvestro I. Ad essa, oltre che il Battistero, venne poi annesso il Patriarchium, noto come La Casa del Vescovo di Roma».

Nel corso dei secoli, tra danneggiamenti, traversie e saccheggi, questi luoghi conobbero il loro massimo splendore nel periodo medioevale, sotto il papato di Innocenzo III e Bonifacio VIII. Il Palazzo ricoprì la funzione di residenza dei Papi per circa mille anni, ma, al rientro dell’autorità papale, a seguito della “cattività Avignonese” (1309-1377), venne abbandonato. Come luogo scelto per ospitare il Papa fu infatti designato il Vaticano, non solo per gli aspetti geografici che lo rendevano più sicuro, ma soprattutto in virtù della presenza della tomba di Pietro. Nonostante questo, il Palazzo continuerà a mantenere intatta la prerogativa di Patriarchium: tutti i Papi, difatti, una volta eletti al soglio pontificio, faranno la loro presa di possesso nel Laterano.

La riqualificazione urbanistica di tutto il complesso avvenne per volontà di Papa Sisto V (1585-1590), il quale realizzò, in soli cinque anni di pontificato, una serie di operazioni di ristrutturazione e di edificazione nell’area circostante e in tutta la città. Alla fine, però, Sisto V riuscì a stare al Laterano soltanto un anno e tutti i suoi successori scelsero come dimora il Vaticano.

3 dicembre 2021

Nuovi Martiri, preghiera e incontro per monsignor Claverie

San Giuseppe Artigiano

Continuando nella serie di incontri organizzati con il sostegno del Centro Missionario diocesano, il Gruppo Nuovi Martiri – costituito dalle Associazioni Archè, Finestra per il Medio Oriente, Parrocchia Sant’Innocenzo I Papa e San Guido Vescovo, AIULAS Aiutiamo La Siria! e dalla Comunità Missionaria di Villareggia – organizza un momento di preghiera in ricordo di monsignor Pierre Claverie e dei monaci di Tibhirine. L’appuntamento è nella parrocchia di San Giuseppe Artigiano (largo omonimo) per mercoledì 15 dicembre alle ore 18; prima ci sarà la Messa presieduta dal vescovo ausiliare monsignor Benoni Ambarus, a cui seguirà un incontro con padre Claudio Monge, direttore del Dost I di Istanbul.

Membro professo dell’Ordine dei frati predicatori e vescovo di Orano dal 1981, Pierre Claverie era francese, ma dato che era nato in Algeria francese si considerava un vero algerino. Era impegnato nell’ecumenismo e nel dialogo con la fede islamica e sognava una convivenza pacifica con i musulmani in un’Algeria indipendente. Allo stesso modo era noto per i suoi studi sulla cultura islamica e per la sua padronanza dell’arabo classico, che insegnava anche a quei musulmani che capivano il linguaggio popolare comune.

«La morte violenta di monsignor Claverie – ricordano dal Gruppo Nuovi Martiri – ha chiuso la lunga carneficina dei cristiani d’Algeria: 19 tra religiosi e religiose assassinati dai terroristi islamici, a partire dalla primavera del 1994. Poco prima di lui, nel marzo del 1996, erano stati rapiti e poi uccisi i sette monaci trappisti di Tibhirine. Tutti loro l’8 dicembre 2018 sono stati proclamati beati in una causa collettiva di beatificazione, intitolata “Monsignor Claverie e i suoi 18 compagni”. Un riconoscimento da parte della Chiesa universale della straordinarietà delle vite donate di questi uomini e donne. Ma anche un modo per continuare a ricordarli e per illuminare, attraverso questo ricordo, pure il nostro presente».

13 dicembre 2021

Alla Pontificia Università Lateranense partecipa allo scambio degli auguri natalizi con la comunità accademica

Alla Pontificia Università Lateranense partecipa allo scambio degli auguri natalizi con la comunità accademica.

In Vicariato presiede il Consiglio Presbiterale

In Vicariato presiede il Consiglio Presbiterale.

Consiglio presbiterale

Consiglio presbiterale.

Incontro per i catecumeni del secondo anno nella Sala Tiberiade del Pontificio Seminario Maggiore, a cura del Servizio per il Catecumenato

Incontro per i catecumeni del secondo anno nella Sala Tiberiade del Pontificio Seminario Maggiore, a cura del Servizio per il Catecumenato.

Celebra la Messa nella parrocchia di Santa Maria Stella Matutina in occasione della visita pastorale

Celebra la Messa nella parrocchia di Santa Maria Stella Matutina in occasione della visita pastorale.

Avvento di carità (Caritas)

Avvento di carità (Caritas).

Giornata del libro, a cura dell’Ufficio per la cultura e l’università

Giornata del libro, a cura dell’Ufficio per la cultura e l’università.

Celebra la Messa nella parrocchia di Santa Giovanna Antida Thouret in occasione della visita pastorale

Celebra la Messa nella parrocchia di Santa Giovanna Antida Thouret in occasione della visita pastorale.

Corso di formazione di base per i catechisti dell’iniziazione cristiana dei bambini in presenza; a cura dell’Ufficio catechistico

Corso di formazione di base per i catechisti dell’iniziazione cristiana dei bambini in presenza; a cura dell’Ufficio catechistico.

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