30 Aprile 2025

A Santa Giovanna Antida un incontro su Pier Giorgio Frassati

Foto Diocesi di Roma / Gennari

«Ogni giorno che passa mi innamoro sempre più della montagna; il suo fascino mi attira. Io capisco questo desiderio di sole, di salire su, di andare a trovare Dio in vetta. Oh, come le opere di Dio sono grandi e meravigliose! Vorrei passare intere giornate sui monti a contemplare in quell’aria pure la Grandezza del Creatore». Parte da questa frase di Pier Giorgio Frassati l’incontro chiamato non a caso “Verso l’alto” e dedicato alla figura del beato, promosso dall’Azione cattolica parrocchiale nella comunità di Santa Giovanna Antida Thouret.

L’appuntamento è per domenica 26 gennaio alle ore 16 nella parrocchia di Fonte Meravigliosa, presso la Sala Giovanni Paolo II. Interverrà Daniela Storani, già vicepresidente nazionale giovani di Ac.

Pier Giorgio Frassati sarà proclamato santo al termine del Giubileo dei Giovani, domenica 3 agosto 2025.

24 gennaio 2025

A Santa Giovanna Antida Thouret l’incontro con il prete fondatore

Don Francesco Di Domenico ha 100 anni, anzi quasi 101. Ne ha festeggiati 75 di sacerdozio dei quali 50 li ha passati nella parrocchia di Santa Giovanni Antida Thouret. È stato lui a fondarla, nel 1978. E ancora risiede nella zona di Fonte Meravigliosa, in un appartamento dove, pochi giorni fa, è stato a trovarlo il cardinale vicario Baldo Reina. Un momento molto significativo tra i tanti che hanno scandito la visita pastorale del porporato nella comunità di via Roberto Ferruzzi.

La visita pastorale si è tenuta nei pomeriggi del 5 e del 6 febbraio. Come sempre in queste occasioni, il cardinale ha incontrato tutti i diversi gruppi che animano la vita parrocchiale: dai catechisti agli scout, dal consiglio pastorale agli adoratori, dal coro ai ministri straordinari, dall’Azione cattolica alla Fraternità Francescana Frate Jacopa, solo per citarne alcuni.

«C’è stato grande ascolto da parte del cardinale – riferisce il parroco don Davide Lees – e grande accoglienza da parte nostra. Il popolo di Dio è stato presente con calore e affetto. Tutti gli incontri sono stati informali, all’insegna dell’autenticità, anche perché si sono svolti in giorni infrasettimanali e il vicario ha potuto osservare i diversi gruppi nella loro quotidianità. Ha ascoltato e ha risposto con parole da verso pastore, dolci, delicate, ma anche profetiche e forti. Anche per la nostra comunità parrocchiale questa è stata un’occasione preziosa per riunirci insieme e condividere tra noi un bel momento di vita cristiana vissuta».

11 febbraio 2025

A Santa Croce la Scuola della Parola

Lunedì 5 dicembre alle ore 20 presso la basilica di Santa Croce in Gerusalemme avrà inizio una “Scuola della Parola” sul libro degli Atti degli Apostoli, guidata dal sacerdote e biblista romano don Andrea Calamita. L’iniziativa, promossa dal vesco-vo ausiliare del settore centro monsignor Daniele Libanori, ha lo scopo di «guidare il popolo di Dio nella lettura e nello studio del libro degli Atti, che Papa Francesco ci ha recentemente indicato come “il primo e più importante ‘manuale’ di ecclesiologia”», spiega don Calamita.

Gli incontri sono aperti a tutti: laici, consacrati, sacerdoti, o «anche semplici persone in ricerca, che, come Teofilo, siano “amici di Dio” e desiderosi di mettersi in ascolto della sua Parola», aggiunge il sacerdote. Don Calamita, nello spirito di una esegesi credente, guiderà i partecipanti nella lectio continua della seconda tavola dell’opera lucana: una pagina dopo l’altra si velerà così l’affascinante cammino della Parola, che attraverso i testimoni del Risorto viaggerà da Gerusalemme fino Roma, e da qui potenzialmente “fino ai confini della terra” (At 1,8).

Gli incontri si svolgeranno nella “Sala San Bernardo”, ingresso da piazza di Santa Croce in Gerusalemme,12. Il secondo appuntamento sarà lunedì 19 dicembre, per poi riprendere dopo il tempo di Natale.

ScuolaParola

24 novembre 2022

A Santa Cecilia consacrate due vedove all’Ordo Viduarum

La vedovanza non è il tempo della solitudine ma della maturazione nella consolazione autentica e della testimonianza. Così monsignor Guerino Di Tora, vescovo ausiliare per il settore Nord e delegato diocesano per l’Ordo Viduarum, ha illustrato il senso profondo della scelta di Liliana e Maria Maddalena, consacrate ieri pomeriggio, 7 gennaio, con la solenne celebrazione nella basilica di Santa Cecilia in Trastevere. «Donando la vostra vedovanza al Signore – ha detto il presule –, guidate dallo Spirito Santo e benedette dalla Chiesa, assumete un gioioso impegno fatto di cose semplici quali l’ascolto della Parola e la sollecitudine nella preghiera e nella carità».

L’istituzione delle vedove professe
che vivono nel mondo, conosciuta fin dall’età apostolica ma proibita nel Medioevo, divenne nuovamente oggetto di interesse dopo la fine della prima guerra mondiale quando la Chiesa non solo tollerò, ma favorì il movimento. Negli ultimi decenni molti vescovi hanno istituito l’Ordo Viduarum nelle proprie diocesi, a Roma è stato il cardinale Agostino Vallini, nel 2013. Oggi si attende che Papa Francesco promulghi la Costituzione apostolica, allo studio della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, con la quale l’Ordo Viduarum sarà ripristinato con le stesse modalità per la Chiesa universale.

«La ministerialità della vostra condizione di solitudine per la mancanza dello sposo con il quale avete condiviso e costruito la vita – ha sottolineato Di Tora rivolgendosi alle vedove -, porta nella comunità il carisma proprio della femminilità» ossia la capacità di una consolazione matura, sperimentata in prima persona e «segno di speranza per le nuove generazioni: la vedovanza, accettata e vissuta cristianamente, manifesta la forza spirituale di un amore che la morte non può distruggere». Particolarmente significativi alcuni momenti del rito come la chiamata nominale delle candidate e la benedizione delle fedi nuziali che il vescovo, dopo la preghiera, ha posto nuovamente al dito delle vedove in segno di consacrazione a Dio, consegnando poi a ciascuna un crocifisso e il libro della Liturgia delle Ore.

Accanto a Di Tora, sull’altare c’erano anche, come concelebranti, don Sandro Amatori, assistente ecclesiastico del gruppo vedove e monsignor Antonio Panfili, vicario episcopale dell’Ufficio per la Vita Consacrata che ha sottolineato quanto «pur nella mancanza dello sposo, la vita di queste due donne, fortemente motivate e consapevoli, è ancora ricca e proficua». Liliana, 73 anni e vedova da 8, vede nella consacrazione all’Ordo Viduarum, che ha conosciuto due anni fa grazie ad una suora durante un viaggio in Terra Santa, il sigillo di un cammino di fede «che per vent’anni è stato immerso nel buio», fino all’incontro con un sacerdote colombiano, padre William Raul Diaz «che è stato capace di riavvicinarmi alla Chiesa». Maria Maddalena, neocatecumenale, ha 64 anni e 4 figli; ha perso il marito Guglielmo 9 anni fa ed ha conosciuto l’Ordo Viduarum leggendo un articolo a riguardo sul quotidiano Avvenire.

A Sant’Ignazio di Loyola preghiera per Benedetto XVI

Oggi, mercoledì 4 gennaio, nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, il pomeriggio e la serata saranno dedicati al Papa emerito Benedetto XVI. A partire dalle 18 sono in programma una veglia di preghiera, una celebrazione e un concerto. Si esibirà la corale di 200 bambini della Cattedrale di Salt Lake City, proponendo canti religiosi.

La celebrazione eucaristica sarà presieduta dal cardinale Garcìa Rodrìguez, arcivescovo de La Habana, ospite nella comunità in questi giorni. La veglia sarà incentrata su tre brevi testi di Benedetto XVI su famiglia, giovani e comunità, intervallati da essenziali introduzioni e ritornelli cantati. I tre temi corrispondono all'”orizzonte pastorale” nella chiesa di Sant’Ignazio.

4 gennaio 2023

A Sant’Igino il presepe napoletano di Agostino

In un giorno di ottobre dello scorso anno un signore napoletano di novant’anni, Agostino Gragnaniello, si decise a fare la telefonata a cui aveva pensato tanto. Chiamò un amico, don Giuseppe Petrioli, che aveva conosciuto perché in precedenza vice parroco della comunità della sua zona, e parlò: per decenni aveva lavorato con dedizione a un presepe che teneva nel suo magazzino, un’opera enorme e rifinita nel più piccolo dettaglio, e che ora era pronto a donare. Don Giuseppe, che abbiamo incontrato nella sua nuova parrocchia di Sant’Igino Papa, nel quartiere Collatino, ricorda bene quella telefonata, e ci racconta tutto proprio davanti allo sbalorditivo lavoro del signor Agostino. Che, già molto anziano, non ebbe modo di vederlo allestito, perché, ammalato, fu costretto poco prima dell’inaugurazione alle cure in ospedale. Morì nel marzo seguente.

«Ci siamo conosciuti circa dieci anni fa durante la benedizione della casa – spiega don Giuseppe – e subito mi disse che voleva mostrarmi una cosa. Mi accompagnò nello scantinato e lì rimasi a bocca aperta: c’erano trentasei metri quadrati di presepe, composti da pezzi diversi e incastrati gli uni agli altri. Un capolavoro». Questo capolavoro si mostra ai fedeli di questa parrocchia dall’8 dicembre al 2 febbraio; seguendo la tradizione che vuole il presepe esposto dal giorno dell’Immacolata a quello della Presentazione di Gesù al Tempio (la “Candelora”). Il momento dell’inaugurazione, racconta il parroco, è sempre un momento toccante: «Anche per questa edizione erano presenti i familiari di Agostino. C’è stata molta commozione da parte della gente. Un anno fa, durante l’assemblea, ci fu un lungo applauso e una donna spontaneamente gridò una benedizione ad Agostino». Il quale aveva iniziato ad esercitare la sua arte da ragazzino a Napoli, nel Vomero, dove faceva il garzone e contemporaneamente si prestava a realizzare i presepi “dei signori”, cioè delle famiglie più abbienti. E non smise più.

Giunto a Roma da adulto, proseguì con passione e discrezione. «Aveva pensato ogni edificio come un pezzo serrato, stretto agli altri – spiega don Giuseppe mostrandoci l’allestimento attuale, per il quale sono stati necessari due mesi di lavoro e una decina di persone -, insomma una specie di borgo. Per motivi di spazio lo abbiamo ridotto di oltre la metà, scegliendo tra la grande varietà di strutture». La scena proposta per questo Natale colloca intorno alla grotta molti spazi verdi ricreati con piante vere, e concede qualcosa alla curiosità dei bambini per la presenza di elementi meccanici e luci. «Questo presepe era il cuore del suo cuore – dice don Giuseppe -. Ricordo ancora che quando portammo via i pezzi, con un camioncino, Agostino stava in finestra a guardare, in silenzio. Osservava la sua vita andare via. Noi tutti gli dobbiamo qualcosa». (Alessio Nannini)

A Sant’Eusebio la festa di sant’Antonio Abate con la benedizione degli animali

Dal 1437 al rione Esquilino, ogni anno, in occasione della celebrazione della festa di sant’Antonio Abate, si rinnova la tradizionale benedizione degli animali. Lo stesso avverrà quest’anno, nella parrocchia di Sant’Eusebio, come accade da almeno un secolo: «La chiesa di Sant’Antonio Abate è su via Carlo Alberto, vicino a Santa Maria Maggiore, e prima le benedizioni degli animali si facevano su quella strada, sempre nel rione – spiega Massimo Cantelmi, referente del comitato eventi di Sant’Eusebio -. Ma già dall’inizio del Novecento, per motivi probabilmente di traffico, tutto fu spostato nella nostra parrocchia e su piazza Vittorio».

I festeggiamenti sono partiti ieri, domenica 13 gennaio, con un pranzo comunitario, e proseguiranno per tutta la settimana. Giovedì 17, alle 9.30 alle 11.30 la benedizione degli animali, alle 18.30 la Messa solenne in onore di sant’Antonio Abate. Sabato 19, alle 11, è in calendario un incontro di professori e studenti con la commissione scientifica del concroso sull’Ecologia integrale – ispirato all’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco – che da tre anni coinvolge la comunità e le numerose scuole del territorio, su “Riflessione, proposte e interventi su ecologia integrale e sostenibilità”. Ancora, sempre sabato alle 19, si terrà la proiezione del film “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi. Domenica 20 alle 10 ci sarà la Messa solenne di sant’Antonio Abate presieduta dal vescovo ausiliare del settore Centro e segretario generale del Vicariato monsignor Gianrico Ruzza; quindi l’esibizione della banda della Polizia locale di Roma Capitale e poi, alle 11.30, la processione con la statua del santo intorno a piazza Vittorio Emanuele II. Infine alle 12.15 è prevista la benedizione generale e in particolare degli animali sul sagrato di Sant’Eusebio. Alle 12.45 la premiazione della gara per le categorie degli animali sul sagrato.

14 gennaio 2019

A Sant’Eusebio la festa di sant’Antonio Abate

Sant'Eusebio

Torna la tradizionale benedizione degli animali in occasione della festa di sant’Antonio Abate, a Sant’Eusebio all’Esquilino. Una tradizione che va avanti dal 1437 e che vede arrivare al Rione Esquilino centinaia di fedeli accompagnati dai loro amici a quattro zampe.

In particolare, domenica 15 gennaio alle ore 10.30 di terrà la Messa solenne di sant’Antonio Abate, a cui seguirà l’esibizione della banda musicale della Polizia Locale di Roma Capitale e, al termine, la benedizione generale degli animali sul sagrato della chiesa di piazza Vittorio. La benedizione si ripeterà martedì 17 gennaio alle ore 9.30 e alle ore 11.30; alle 18.30, poi, la Mesa di sant’Antonio.

In occasione della ricorrenza, la parrocchia propone anche due visite guidate: la prima all’Auditorium di Mecenate, il 15 gennaio alle ore 17; domenica 22 alle 17 è invece in programma la passeggiata archeologica dei Fori Imperiali.

9 gennaio 2023

A Sant’Eligio la prima Festa dei Popoli

“Ogni uomo è mio fratello – Every man is my brother” è lo slogan bilingue della prima edizione della Festa dei Popoli a Villaggio Prenestino, promossa dalla parrocchia di Sant’Eligio. Il via agli eventi sabato pomeriggio alle 16.30, con l’inaugurazione di una mostra che raccoglie fotografie e disegni dei bambini; alle 17 è invece in programma un dialogo tra diverse religioni, moderato da monsignor Marco Gnavi, incaricato dell’Ufficio per l’ecumenismo, il dialogo interreligioso e i nuovi culti. Seguirà, alle 18.15, il dibattito su “Le periferie del mondo e di Roma”, a cui interverrà monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore dell’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma.

Il giorno successivo verranno allestiti gazebo con prodotti e cibi tipici delle diverse culture presenti alla Festa; alcuni gruppi si esibiranno anche in danze folkloristiche. Alle 10.30 il vicegerente della diocesi, l’arcivescovo Gianpiero Palmieri, presiederà la celebrazione eucaristica. Alle ore 19.30 la conclusione con lo spettacolo di Giovanni Scifoni “Chi sono io”, a ingresso gratuito.

16 settembre 2021

A Sant’Eligio il presepe vivente per ricostruire la chiesa

Trenta capanne in legno realizzate dai parrocchiani, per raccontare altrettante scene della Betlemme in cui nacque Gesù: dalla scuola rabbinica al mercato, dalla bottega del fabbro alla casa patrizia, passando per Erode e le sue ancelle che fanno festa, il coniatore di monete, l’esattore, lo speziale, i centurioni. Poi la casetta più grande, decorata da semplici balle di fieno, con Maria, Giuseppe, il bue e l’asinello. Non saranno gli unici due animali presenti nel presepe vivente della parrocchia di Sant’Eligio, organizzato quest’anno per la prima volta, che prevede diverse rappresentazioni a partire da domenica 19 dicembre. Ci saranno anche le pecore, i cavalli in sella ai quali il 6 gennaio arriveranno i Magi, e l’asinello che, tra una settimana, porterà Maria a bussare alle porte delle diverse capanne, in cerca di ospitalità.

Allestito su una superficie di 2.500 metri quadri, davanti alla parrocchia del Villaggio Prenestino, è stato interamente messo su dai fedeli, che si sono improvvisati chi falegname, chi sarta, chi muratore. Oltre 120 le persone coinvolte nella preparazione. «Ci hanno dato una mano anche persone abitualmente lontane dalla vita parrocchiale», racconta Pietro Fiore, il responsabile dell’allestimento del presepe vivente. «Abbiamo lavorato quasi tutti i fine settimana a partire dal mese di agosto – prosegue –, realizzando da zero capanne di legno di tre metri per tre. Per l’ingresso abbiamo invece costruito un arco e delle mura di cinta, davanti alla quale sosteranno due soldati romani. Questa macchina organizzativa è andata avanti grazie al duro lavoro di papà, mamme, nonni e volontari che hanno donato e donano il proprio tempo libero per un futuro migliore».

Cento i figuranti per le nove rappresentazioni pomeridiane (il 19, il 25 e il 26 dicembre; 1, 2, 6, 7, 8 e 9 gennaio), più due la mattina, a fine dicembre, per la scuola del quartiere alla periferia Est di Roma. Ogni volta ci sarà anche un particolare accompagnamento musicale, con gli zampognari o con un coro. «Il presepe vivente è un’opera nuova per la nostra comunità, un obiettivo che coinvolge tutti – sottolinea il parroco padre Dario Frattini –. I nostri sforzi saranno le fondamenta per la costruzione o l’ampliamento della nostra chiesa e la realizzazione dell’oratorio per i nostri piccoli». La chiesa di Sant’Eligio infatti è «piccolissima, ci saranno quaranta posti a sedere, ed è inadeguata rispetto al numero di abitanti della zona, che sono ormai sopra i novemila», aggiunge il sacerdote. Attualmente le Messe vengono celebrate in una grande tensostruttura, che consente l’ingresso a un maggior numero di fedeli.

13 dicembre 2021

A Sant’Eusebio un concorso per le scuole ispirato alla “Laudato si'”

Da tre anni la parrocchia di Sant’Eusebio, guidata da don Sandro Bonicalzi, organizza un concorso per le scuole sull’ecologia integrale e lo sviluppo sostenibile, legato alla “Laudato si’” di Papa Francesco. L’iniziativa vede la partecipazione di scuole medie e licei della zona, tra i più frequentati e conosciuti a Roma, dal Newton al Galilei.

Per l’edizione 2019, al premio sono legate due iniziative: un convegno, in programma il 9 maggio alla Università Pontificia Salesiana; e una passeggiata alla scoperta del Rione Esquilino, domenica 12. “Educare alla cura della casa comune” è il tema che convegno di giovedì prossimo a cui interverranno, tra l’altro suor Alessandra Smerilli, docente all’Auxilium; l’appuntamento è legato al joint diploma in ecologia integrale curato da diverse università pontificie. «Al centro c’è il tema dell’educazione delle nuove generazioni – spiega Massimo Cantelmi, organizzatore del concorso – e infatti il 9 sono invitate tutte le scuole partecipanti con i professori di religione».

La “Passeggiata nella natura e nella pace, per la coesione sociale e per le nuove generazioni: dall’Esquilino a Colle Oppio” si terra domenica prossima; partenza dalle 16 dal Giardino di Confucio all’Esquilino, passaggio per piazza Vittorio e arrivo al Parco di Colle Oppio dove, attorno alle 17, gli studenti delle scuole del territorio reciteranno il “Cantico delle creature” di san Francesco.

6 maggio 2019

A Sant’Eusebio incontro sulle icone

Il prossimo venerdì 22 marzo nella parrocchia di Sant’Eusebio all’Esquilino (angolo tra piazza Vittorio Emanuele II e via Napoleone III) si terrà un incontro dedicato al tema “L’icona, immagine della tenerezza di Dio”. Durante la serata interverrà Giovanna Parravicini, specialista di storia dell’arte bizantina e russa, consultore del Pontificio Consiglio per la cultura, ricercatrice della Fondazione Russia Cristiana e collaboratrice della nunziatura apostolica a Mosca. L’appuntamento di approfondimento inizierà alle ore 19 e si terrà in chiesa.

15 marzo 2019

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