7 Giugno 2025

Nella chiesa di Sant’Andrea al Quirinale partecipa all’evento celebrativo in occasione dei 40 anni di attività del Centro Astalli

Nella chiesa di Sant’Andrea al Quirinale partecipa all’evento celebrativo in occasione dei 40 anni di attività del Centro Astalli.

Una mostra per i 40 anni del Centro Astalli

In occasione dei 40 anni di attività il Centro Astalli, Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati in Italia, viene inaugurata questa mattina (16 novembre) la mostra “Volti al futuro. Venti ritratti di rifugiati accolti al Centro Astalli” realizzati da Francesco Malavolta nelle strade di Roma. La mostra, che fino al 28 novembre sarà esposta nella chiesa di Sant’Andrea al Quirinale, verrà inaugurata dal cardinale vicario Angelo De Donatis, dal cardinale Michael Czerny, sottosegretario della Sezione Migranti e Rifugiati della Santa Sede, dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Padre Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, commenta: «Non vogliamo celebrare il passato ma vogliamo impegnarci da oggi a costruire il futuro con i rifugiati. Per questo siamo qui, per rinnovare il nostro impegno nella costruzione di comunità aperte e solidali in cui i migranti vengano percepiti come una ricchezza, come un dono. Noi da 40 anni a Roma lo sperimentiamo ogni giorno. Operatori e volontari sono testimoni credibili della bellezza dell’incontro con i rifugiati. Siamo grati a Papa Francesco che ha voluto scrivere il saluto introduttivo della mostra fotografica del Centro Astalli».

16 novembre 2021

In Vicariato presiede il Consiglio Diocesano Affari Economici

In Vicariato presiede il Consiglio Diocesano Affari Economici.

Co-Living, un progetto per l’inclusione dei giovani

Foto di Cristian Gennari

Sta per partire il progetto “Co-Living: condividere spazi di vita e risorse”. L’iniziativa, grazie alla collaborazione tra Caritas di Roma e la Comunità dei Fratelli Maristi, mette a disposizione uno spazio abitativo per sei studenti e studentesse, italiani e stranieri (con particolare attenzione ai beneficiari di protezione internazionale), unendo all’offerta di un alloggio un’esperienza di vita comunitaria fondata sulla reciprocità e sul mutuo sostegno. «Una casa – sottolineano dalla Caritas – dove ciascuno possa sentirsi parte attiva e integrante del gruppo, stimato e valorizzato nelle proprie caratteristiche e specificità, condividendo uno “spirito di famiglia” che sostenga ciascuno nel proprio percorso di studi e di vita».

Tra gli obiettivi principali del progetto, c’è quello di offrire a giovani motivati l’opportunità di proseguire gli studi, potendo contare su un’opportunità di alloggio in un contesto umanamente e spiritualmente stimolante e formativo. Ai giovani accolti verrà richiesta la compartecipazione alle spese (bollette, costi di manutenzioni ordinaria, etc.), dovranno dimostrarsi responsabili nella gestione dell’alloggio e autonomi nella pulizia e nella cura degli spazi individuali e condivisi.

Verrà inoltre chiesto loro di dedicare tempo ad attività da svolgersi sul territorio presso, scuole, oratori, parrocchie, case-famiglia, centri anziani, gruppi giovanili, etc. da definirsi singolarmente in base alle attitudini, esperienze e capacità di ciascuno studente.

Destinatari del progetto saranno 6 ragazzi e ragazze con le seguenti caratteristiche di età compresa tra i 18 e i 29 anni, iscritti a un corso universitario in una delle Università romane (pubbliche o paritarie) oppure ad un corso di 2° livello per adulti per l’ottenimento del diploma di scuola secondaria superiore oppure ad un percorso formativo di lungo periodo (minimo 1 anno). In fase di selezione sarà data priorità ai non residenti, ai beneficiari di protezione internazionale, agli ex minori provenienti dal circuito dei centri per minori stranieri non accompagnati.

Maggiori informazioni sul sito della Caritas di Roma

15 novembre 2021

E’ entrato nella luce della Resurrezione Carlo, papà di padre Matteo Curina

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

sono vicini al dolore di Padre Matteo Curina, O.F.M.,
Vicario Parrocchiale della Parrocchia San Gregorio VII,
per la morte del suo caro papà

Carlo
di anni 76

e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,
ricco di misericordia, perché conceda a Carlo
il premio della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

I funerali si svolgeranno oggi, 15 novembre 2021, alle ore 14.30,
presso la Parrocchia Santa Maria del Porto a Pesaro

15 novembre 2021

Al via il cammino formativo 2021-2022 per le équipe pastorali

Il primo appuntamento di formazione per le équipe pastorali si è tenuto sabato 13 novembre. Questo primo incontro non è riservato solamente ai membri delle équipe, ma è rivolto a tutti gli operatori pastorali e ai parrocchiani, e rappresenta l’occasione per presentare a tutti il cammino sinodale. A coordinare gli incontri di formazione delle équipe sarà, per il 2021-2022, don Fabio Rosini, direttore del Servizio per le vocazioni della diocesi di Roma.

5 novembre 2021

La morte di Ayedi, la denuncia della Caritas

Foto di Stefano Montesi

In una città messa a lustro e blindata per accogliere i capi di stato e di governo del G20 si è consumato l’ennesimo dramma dell’emarginazione. Nel fine settimana tra il 29 e il 31 ottobre c’è stata la morte di Ayedi, un senza dimora di 52 anni, in circostanze che la Caritas di Roma definisce «non più tollerabili»: dimesso da un ospedale romano pur essendo gravemente malato e impossibilitato ad avere un riparo e cure adeguate.

Un caso che l’organismo diocesano denuncia in occasione della Giornata mondiale del povero per far conoscere il fenomeno sempre più diffuso di persone gravemente malate che vivono in strada.

«È arrivato poco dopo 18.30 del venerdì sera – spiegano gli operatori del Poliambulatorio della Caritas alla Stazione Termini – preceduto da un suo amico, lo stesso che era venuto a chiedere per lui una sedia a rotelle qualche giorno prima». Il medici raccontano i momenti drammatici: «non riusciva a stare in piedi, emaciato e scavato in volto, itterico, tremante per il freddo, con una scarpa da gesso e una da ginnastica poggiate sui piedi, perché in entrambi aveva medicazioni fatte da solo per ulcere da diabete con amputazione di due dita». Ayedi era conosciuto da tempo nella struttura sanitaria per le sue varie patologie croniche non controllate, situazione che si era aggravata una volta uscito da ogni circuito di accoglienza. «È stato ricoverato per un mese – spiegano -, e, pure se in gravissime condizioni, da dieci giorni viveva in strada. L’infermiera della medicheria e la studentessa di medicina che la supportava non si sono tirate indietro di fronte alla richiesta di medicarlo». La situazione si presentava grave e i sanitari hanno subito chiamato il 112. Purtroppo, forse a causa degli imponenti mezzi dispiegati per il G20, l’ambulanza è arrivata dopo quattro ore. «Non ho paura di morire, ma di soffrire. Credo in Dio, ma non mi ascolta. Gli chiedo di morire, perché nella mia vita c’è troppo dolore, ma lui non mi ascolta» ha detto Ayedi ai volontari che attendevano con lui. «La domenica mattina chiamando il Pronto soccorso abbiamo saputo che era da poco deceduto».

A seguito di questo tragico evento, il direttore della Caritas, il diacono Giustino Trincia, ha chiesto un incontro urgente con la Regione Lazio e il Comune di Roma, scrivendo agli assessori competenti per la Sanità e le Politiche sociali.

Un testo per «denunciare, rappresentare e condividere le gravissime condizioni nelle quali con sempre maggiore frequenza vengono a trovarsi le persone fragili in generale e, nello specifico i senza dimora, una volta dimessi dalle strutture ospedaliere».

«La drammatica vicenda – scrive Trincia – ci obbliga ad alzare forte la nostra voce e ad affermare l’urgenza di una iniziativa da parte delle istituzioni pubbliche che hanno doveri e responsabilità non declinabili ad altri». «Non ci si può rassegnare alla perdita di una vita umana, al primato degli automatismi delle procedure e dei processi organizzativi e al primato del paradigma economico nella gestione di servizi essenziali».

La Caritas non chiede il prolungamento della degenza nelle strutture ospedaliere «anche se ribadiamo che in certi casi non è giusto dimettere senza alcuna considerazione» ma chiede un tavolo tecnico con la definizione di un Protocollo di gestione delle dimissioni delle persone socialmente fragili «che preveda con precisone le procedure da attuare ogni qual volta l’ente ospedaliero si trova a dover effettuare delle dimissioni protette di persone fragili». A questo va aggiunta l’individuazione e la realizzazione di strutture che mettano a disposizione l’accoglienza e la loro professionalità nell’accompagnare la persona fragile al superamento della malattia.

«Tra la fase acuta di una malattia e la guarigione ci sono tutta una serie di attenzioni verso la persona che non sono solo di natura farmacologica ma anche e soprattutto di natura umana. Dalle malattie non si guarisce all’improvviso, per questo bisogna garantire alle persone fragili la possibilità di poter trascorrere la cosiddetta convalescenza in strutture apposite che possano accoglierle e accompagnarle nella lenta riemersione dai fondali della sofferenza».

15 novembre 2021

A San Giovanni la Messa per i pastori defunti

In questo mese dedicato in modo particolare alla memoria dei defunti, il cardinale vicario Angelo De Donatis presiederà una celebrazione eucaristica per tutti i pastori e i fedeli della diocesi scomparsi durante l’anno. L’appuntamento è per venerdì 19 novembre alle ore 17.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano.

«La diocesi si ritrova in cattedrale per ricordare i pastori e i fedeli che sono tornati alla Casa del Padre, ed è importante ritrovarsi insieme per la preghiera», osserva padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano. «È un appuntamento annuale – ricorda – che viviamo insieme nella fede».

Durante la preghiera dei fedeli, verranno ricordati i nomi di tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi che sono morti nell’anno.

10 novembre 2021

Esercizi spirituali per i parroci aperti a tutti i sacerdoti, guidati da don Gabriele Faraghini, alla Fraterna Domus di Sacrofano; a cura del Servizio per la formazione permanente del clero

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Incontro per i catecumeni del secondo anno, nella Sala Tiberiade del Pontificio Seminario Maggiore, a cura del Servizio per il catecumenato

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Giornata mondiale dei poveri

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