17 Agosto 2025

Sant’Andrea delle Fratte e il Santuario Madonna del miracolo

a cura delle Missionarie della Divina Rivelazione

A pochi passi da Piazza di Spagna, sorge la Chiesa di sant’Andrea delle Fratte. Sulla destra è fiancheggiata da una via, stretta e ripida, via Capo le Case, da dove è possibile vedere lo spettacolo del campanile “ballerino”. Si tratta dello splendido campanile del Borromini che oscilla tutto, ogni qual volta, suonano le campane.

Sul finire del XII secolo, la zona si presentava selvaggia e solitaria, vi era un modesto oratorio denominato Sant’Andrea infra hortos, che fu sede nazionale degli scozzesi fino al 1585, quando venne concessa da Sisto V ai Frati Minimi di San Francesco di Paola, che da allora fino ad oggi, con tanta dedizione si prendono cura del santuario. La chiesa era in rovina e i religiosi nel 1604, si rivolsero all’architetto Gaspare Guerra per la realizzazione di una nuova chiesa. Nel 1653, i lavori vennero affidati al Borromini, a cui si deve il disegno dell’abside, del tamburo della cupola e del campanile “ballerino”, ornato di cariatidi in veste di angeli, di torce fiammeggianti e gigantesche decorazioni a forma di spirale. La chiesa è a croce latina con un’unica navata e presenta tre cappelle per lato.

Nell’abside sono presenti tre grandissimi quadri con le storie del martirio di Sant’Andrea, che muore crocifisso sulla croce c.d. “decussata”. Ai lati dell’abside, si trovano i due Angeli che Gian Lorenzo Bernini realizzò per Ponte Sant’Angelo nel 1667; l’Angelo con la “corona di spine” e l’Angelo con il “cartiglio”. Papa Clemente IX decise di collocarli in chiesa per non lasciare che tali opere meravigliose fossero esposte alle intemperie.

Il cuore della chiesa è costituito dalla terza cappella a sinistra dove, il 20 gennaio 1842, la Vergine Maria apparve al giovane e inquieto ebreo Alphonse Ratisbonne, convertendolo alla fede cattolica.

Sull’altare della cappella, figura la bella immagine mariana dipinta da Natale Carta nel maggio del 1842; essa rappresenta la Vergine così come apparve al Ratisbonne. La Vergine è rappresentata a piedi scalzi tra le nubi, il suo sguardo, dolce e malinconico, si volge verso il basso. Indossa una tunica bianca, cinta ai fianchi. I capelli sono sciolti e il capo è circondato da una corona di dodici stelle. Sulle spalle le scende un ampio manto azzurro, ha le braccia tese con raggi di luce, che escono dalle sue mani. L’iconografia dell’immagine è legata alla Medaglia Miracolosa, che Santa Caterina Labouré, delle Figlie della Carità di S. Vincenzo de’ Paoli, vide in una visione il 27 novembre 1830 a Parigi, mentre udiva una voce che le diceva: «Questi raggi sono i simboli delle grazie che Maria ottiene in favore degli uomini». Sull’arco esterno della cappella, l’iscrizione in italiano: «Qui apparve la Madonna del Miracolo – 20 gennaio 1842».

Ecco cosa avvenne quel 20 gennaio 1842: Alphonse Ratisbonne, giovane ebreo miscredente, appartenente ad una ricca famiglia di banchieri di Strasburgo, era diretto per un viaggio di piacere a Gerusalemme. Per un errore si ritrovò a Roma, dove incontrò il barone De Bussières, amico del suo odiato fratello maggiore Théodore, che non solo si era convertito al cattolicesimo, ma era perfino diventato prete. Il barone sfidò Alphonse a portare su di sé la “Medaglia miracolosa” e a recitare la preghiera del “Memorare”, il ragazzo accettò la sfida, pronto a dimostrare che quella pratica fosse una ridicola “superstizione cattolica”.

Il 20 gennaio 1842, verso mezzogiorno, Ratisbonne incontrò il De Bussières, che si stava recando presso la chiesa di Sant’Andrea delle Fratte e gli chiese di accompagnarlo. Alphonse decise di entrare in chiesa incuriosito dalle bellezze artistiche. All’improvviso fu avvolto dall’oscurità, vide una luce nella cappella di san Michele Arcangelo e sull’altare vi era la Vergine, simile nella posizione all’immagine della Medaglia che gli era stata donata, gli intimava con il dito indice di inginocchiarsi.  Il giovane si convertì all’istante, comprendendo alla presenza della Madonna, tutta la bellezza e l’autenticità della fede cattolica. Tante volte testimonierà riguardo alla Vergine: Elle ne m’a rien dit, mais j’ai tout compris (“Lei non mi ha detto nulla, ma io ho capito tutto”). Appena dieci giorni dopo, il 31 gennaio fu battezzato dal cardinale Vicario Costantino Patrizi, che pochi mesi dopo, il 3 giugno 1842, decretò la verità del miracolo. Alphonse nel 1848 divenne sacerdote e decise di lavorare con il fratello Thèdore in Terra Santa per la conversione degli ebrei al Vangelo.

A sinistra della Cappella della Madonna del miracolo, su di una colonna vi è il busto di San Massimiliano Kolbe, fondatore della Milizia dell’Immacolata e martire nel campo di concentramento di Auschwitz. La sua immagine fu collocata in questa cappella a ricordo della sua prima Santa Messa, ivi celebrata, il 29 aprile 1918, durante la quale affidò tutta la fecondità del suo ministero sacerdotale all’Immacolata.

Anche noi ci affidiamo alla Vergine Maria Immacolata, certi che dove Ella entra, ottiene il dono della conversione e della santificazione, perché ogni grazia scorre, attraverso la Sua potente intercessione, dal Cuore dolcissimo di Gesù fino a noi poveri peccatori.

 

28 maggio 2021

Al Sant’Anselmo un convegno di architettura liturgica

La parrocchia Dio Padre Misericordioso

Il Pontificio Istituto Liturgico, l’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici e l’Edilizia di culto, l’Ufficio Liturgico Nazionale della Conferenza episcopale italiana e l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma organizzano un convegno internazionale di architettura liturgica, dal titolo “Edificare una casa di preghiera. La comunità celebrante e lo spazio celebrativo”. Lo scopo, spiegano i promotori, è «offrire uno spazio di formazione, dialogo e confronto sulla progettazione e l’adeguamento degli edifici di culto, partendo dal ruolo chiave del popolo di Dio, nell’azione celebrativa della quale il Padre lo rende capace in Cristo mediante lo Spirito e riscoprendo l’impostazione architettonica, iconografica, pastorale dell’aula liturgica che da esso scaturisce».

Il convegno, in programma il 9 giugno, si svolgerà in modalità mista: in presenza (fino a esaurimento posti), nella sede del Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, e online. Tra i docenti architetti, artisti, teologi. A moderarli sarà padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico della diocesi di Roma. «Vogliamo aiutare gli architetti a comprendere meglio le linee teologiche per la progettazione e l’adeguamento delle chiese – sottolinea padre Midili –. Il convegno è a supporto della formazione professionale. Non è pensabile progettare una chiesa senza avere chiaro il valore teologico dell’edificio sacro e di ciò che si celebra».

26 maggio 2021

8xmille, la Giornata diocesana di sensibilizzazione

Due milioni di euro per la ripartenza di 800 aziende e partite Iva; 330 mila euro a 489 famiglie per spese non prorogabili. E ancora pacchi alimentari a 21.160 famiglie che hanno chiesto aiuto; sostegno umano e materiale a 773 anziani soli, a 5 Empori della solidarietà, a 137 centri di distribuzione alimenti. Grazie ai fondi arrivati alla diocesi di Roma con l’8xmille, questo e altro si è potuto fare per aiutare le persone in difficoltà. Per questo è importante firmare l’apposito modulo all’interno della dichiarazione dei redditi, come verrà ricordato nella Giornata diocesana di sensibilizzazione, in programma domenica 30 maggio.

«Gli incaricati parrocchiali del Sovvenire saranno presenti in tutte le Messe domenicali, in più di duecento parrocchie della diocesi, per raccontare quello che si è fatto e si sta facendo a Roma grazie all’8xmille». A spiegarlo è Pierluigi Proietti, incaricato del Servizio diocesano per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica: «Dobbiamo aiutare la Chiesa ad aiutare ancora di più – sottolinea –. Una firma non costa nulla ma produce molto».

Oltre agli interventi dei volontari, nelle parrocchie sarà anche affissa la locandina preparata per la Giornata: in primo piano un bambino durante il suo battesimo; sopra, in alto, la parola “Rinascere” scritta in grande, accompagnata da tre verbi in corpo più piccolo, “sperare lavorare vivere”. «Questa locandina è stata progettata e realizzata proprio per rispondere alla situazione che stiamo vivendo oggi – illustra Proietti –. C’è un grande desiderio di rinascita, di ricominciare a vivere, a lavorare, a sperare. Per dare concretezza a questo proposito, abbiamo indicato, sempre nella locandina, alcune cose che sono state fatte nella diocesi di Roma utilizzando i fondi dell’8xmille». Sono, appunto, i soldi spesi a supporto di piccole aziende in difficoltà o di famiglie che, con la crisi economica seguita alla pandemia, si sono rivolte per la prima volta ai Centri di ascolto della Caritas. «La Chiesa è stata molto vicina alla sofferenza delle famiglie», osserva ancora l’incaricato diocesano.

Ricordiamo che firmare per la destinazione dell’8xmille alla Chiesa cattolica non costa nulla al contribuente; può firmare sia chi compila il modello 730 sia chi il modello CU, cioè chi è esonerato dalla dichiarazione dei redditi.

20 maggio 2021

La Presa di Possesso del cardinale Enrico Feroci

Il cardinale Enrico Feroci ha preso possesso della diaconia di Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva ieri, 24 maggio, alle ore 12. La cerimonia, prevista inizialmente per il 4 gennaio, era stata rinviata a data da destinarsi come «misura di precauzione – aveva precisato il porporato – dovuta al fatto che» erano stati riscontrati «alcuni casi di positività al Covid-19 nelle comunità femminile e maschile del Santuario. La condizione di isolamento fiduciario» avrebbe impedito pertanto «alle comunità di partecipare a questo evento celebrativo».

È stata una celebrazione intima. Nell’omelia della Messa, la prima parola pronunciata dal cardinale è stata «grazie. È la prima parola che io e voi dobbiamo dire – ha affermato -. Grazie al Signore perché ha voluto, attraverso la benevolenza di Papa Francesco, che questo luogo, santificato da una presenza speciale di Maria da secoli, luogo dell’incontro con Dio attraverso la mediazione di Maria, come consolazione, come aiuto, come ringraziamento, come supporto alle scelte della vita, diventasse un punto di riferimento della Chiesa di Roma con il titolo cardinalizio. Da oggi e nel futuro – ha aggiunto – la Chiesa di Roma guarderà al nostro Santuario non solo come luogo della grazia ma anche come luogo significativo e indispensabile alla stregua delle tante altre chiese importanti della nostra città».

Centrale, nella riflessione di Feroci, anche il ruolo della “diaconia” intesa come «servizio, disponibilità a servire il Signore. Mi sembra che questa sia la legge fondamentale dell’essere discepoli di Cristo», ha detto spiegando il motivo che lo ha spinto, questa volta, ad accettare la presa di possesso; cosa che non aveva voluto fare nel luglio del 2019, quando il cardinale vicario De Donatis lo aveva nominato parroco di Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva. «Avrei dovuto, dopo la nomina, prendere possesso di questa stessa chiesa a norma dei canoni del codice di diritto canonico. Ma mi sono avvalso del canone 527 che prevede la dispensa dalle modalità per la presa di possesso, come d’altra parte ho sempre fatto nelle altre occasioni in cui ho avuto degli incarichi nella Chiesa di Roma».

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25 maggio 2021

Caritas, assemblea dei volontari

Un volontario Caritas (foto Cristian Gennari)

Sabato 29 maggio, dalle ore 10 alle 12, si terrà l’assemblea dei volontari delle opere segno della Caritas di Roma. L’incontro si svolgerà sulla piattaforma Zoom.

Dopo la prima esperienza dell’ottobre scorso a cui è seguita l’assemblea per gruppi del 20 marzo, questo terzo incontro potrà essere un’occasione per tornare a fare il punto della situazione a partire dal vissuto e dalle esperienze concrete all’interno dei Centri, tenendo presenti gli spunti e gli stimoli venuti alla luce negli incontri precedenti. L’assemblea, che ha per tema “Riflessioni sul ruolo”, prevede un momento introduttivo comune con monsignor Benoni Ambarus e la successiva suddivisione in tre gruppi di lavoro: volontari e centro; Caritas e istituzioni; volontari e territorio.

Per partecipare e ricevere l’accesso alla piattaforma Zoom è possibile compilare il modulo sul sito della Caritas.

24 maggio 2021

Omnia for Italy, la nuova proposta dell’Opera Romana Pellegrinaggi

Viterbo con il Palazzo dei Papi

Si chiama Omnia for Italy il nuovo progetto dell’Opera Romana Pellegrinaggi (Orp), che verrà presentato ufficialmente lunedì 24 maggio alle ore 11 nel Palazzo Apostolico Lateranense, nel corso di una conferenza stampa. L’obiettivo è proporre una vetrina web, tramite la quale il “pellegrino 2.0”, straniero o italiano, possa scoprire e prenotare diverse esperienze del patrimonio culturale, religioso e artistico dell’Italia cristiana. Omnia for Italy, infatti, nasce dall’esperienza digitale di Omnia Vatican&Rome durante i primi mesi della pandemia e sfrutta appieno le risorse della piattaforma dell’Orp (creata nel 2016 per Roma Cristiana).

Il progetto nasce e si sviluppa in collaborazione con altre realtà: Opera Laboratori Fiorentini, Archeoares, Sistema Museo, Narni Sotterranea, Centro Turistico Cooperativo, Monastero Clarisse Eremite di Fara Sabina, Cammini di Leuca. Sono 12 le Regioni italiane coinvolte (Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria, Calabria, Puglia), per un totale di 45 città e 26 diocesi. Ben 70 le diverse proposte in programma: dai Cammini di Leuca alla scoperta di Viterbo con il Duomo e il Palazzo dei Papi; dal Complesso Monumentale del duomo di Siena alla scoperta di Orvieto. E ancora passeggiate al Quartiere dei Gesuiti a Parma, pellegrinaggi nella penisola sorrentina, camminate a Pienza, Cortona, Montepulciano.

«Il progetto, nel lungo periodo, intende essere un volano di sviluppo per una grande azione di promozione e valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici, già oggi visitabili in tutto il Paese. È un prodotto che nasce con lo sguardo verso il futuro». A spiegarlo è monsignor Remo Chiavarini, amministratore delegato dell’Opera Romana Pellegrinaggi, che interverrà alla conferenza stampa di lunedì prossimo. «Il pacchetto Omnia Vatican&Rome sta andando molto bene sul mercato internazionale – osserva –, per gli stranieri che usano molto il web. Quando vengono a Roma, per visitare la Città Eterna, utilizzano molto la nostra piattaforma, che propone esperienze: biglietti di ingresso nei musei, possibilità di visite guidate, ecc. Abbiamo avuto l’intuizione di allargare questa proposta valida su Roma a tutta la penisola. Inizialmente siamo partiti con il Lazio, relazionandoci con alcune diocesi, ma subito si sono fatte avanti altre realtà interessate».

Il progetto è «molto ambizioso e impegnativo», ammette monsignor Chiavarini. «Bisogna ricordare al turista straniero, ma anche a quello italiano, che Roma è inserita al centro di una nazione ricca di tante bellezze. La nostra speranza è anche di crescere, perché l’Italia cristiana è molto più grande di quella che presentiamo adesso. Diciamo che si tratta di un primo passo, di un esperimento. Questa è una sfida. L’Opera Romana mette a servizio l’esperienza acquisita negli anni e la sua piattaforma che ha grande visibilità, e si propone come vetrina anche per piccoli itinerari di nicchia».

18 maggio 2021

Partecipa all’assemblea generale della Conferenza episcopale italiana

Dal pomeriggio partecipa all’assemblea generale della Conferenza episcopale italiana.

Omelia in occasione della celebrazione diocesana del malato

Al santuario del Divino Amore la celebrazione diocesana del malato. De Donatis: «la malattia ha sempre un volto, e non uno solo: ha il volto di ogni malato e malata, anche di quelli che si sentono ignorati ed esclusi. Noi vogliamo riconoscere tutti questi volti» perché «c’è una malattia più grave di tutte: l’indifferenza».

 

22 maggio 2021

Nella basilica di San Giovanni in Laterano preside la Veglia di Pentecoste

Nella basilica di San Giovanni in Laterano preside la Veglia di Pentecoste.

Nella basilica di Santa Maria Maggiore presiede la preghiera del Santo Rosario

Nella basilica di Santa Maria Maggiore presiede la preghiera del Santo Rosario.

Al Santuario della Madonna del Divino Amore presiede la Messa in occasione della celebrazione diocesana del malato

Al Santuario della Madonna del Divino Amore presiede la Messa in occasione della celebrazione diocesana del malato.

Premio Don Andrea Santoro nell’Aula della Conciliazione

Premio Don Andrea Santoro nell’Aula della Conciliazione, a cura del Centro missionario.

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