18 Agosto 2025

Accolitato e Lettorato, l’omelia del vescovo Benoni Ambarus

Omelia del vescovo ausiliare mons. Benoni Ambarus in occasione dell’istituzione di nuovi accoliti e lettori del Pontificio Seminario Romano Maggiore.

Celebra la Messa nella parrocchia di San Giovanni Leonardi

Celebra la Messa nella parrocchia di San Giovanni Leonardi.

Al Pontificio Seminario Romano Minore celebra la Messa in occasione della Festa della Madonna della Perseveranza

Al Pontificio Seminario Romano Minore celebra la Messa in occasione della Festa della Madonna della Perseveranza.

Omelia in occasione della Beatificazione di padre Francesco Maria della Croce Jordan

Nella Basilica di San Giovanni in Laterano presiede la celebrazione del Rito di Beatificazione del Venerabile Servo di Dio Francesco Maria della Croce

Nella Basilica di San Giovanni in Laterano presiede la celebrazione del Rito di Beatificazione del Venerabile Servo di Dio Francesco Maria della Croce.

Un abbraccio di misericordia mariana alle Tre Fontane

tre fontane

a cura delle Missionarie della Divina Rivelazione

Si arriva alle Tre Fontane attraverso la trafficata e caotica Via Laurentina, nulla farebbe pensare che qui si nasconde la preziosa testimonianza della misericordia divina. Al tempo della Roma imperiale, questo luogo era denominato “Aquæ Salviæ”, si trovava a tre chilometri fuori dalle mura aureliane ed era un territorio malarico e solitario, scenario ideale per le esecuzioni capitali. L’Apostolo Paolo fu qui decapitato nel 67 d.C., la sua testa, rotolando, fece tre balzi, da cui prodigiosamente scaturirono tre sorgenti d’acqua. Le tre fonti sono ancora oggi custodite nella Chiesa del Martirio di San Paolo e per questo motivo la zona prese il nome di “Tre Fontane”. Circa due secoli dopo il martirio di San Paolo, il 9 luglio del 298 d.C., il tribuno Zenone e altri 10.203 soldati cristiani furono trucidati nella piccola valle a ridosso della Via Laurentina; prima di morire furono utilizzati per terminare le Terme dell’Imperatore Diocleziano, il quale aveva promesso loro di avere salva la vita, se avessero abiurato la loro fede in Cristo. All’ennesimo rifiuto, i legionari cristiani furono condannati a morte. Un altare all’interno della Chiesa di Santa Maria in Scala Cœli ricorda il martirio di san Zenone e dei suoi legionari, nella stessa chiesa, e precisamente nella cripta, è custodita la cella dove San Paolo trascorse l’ultima notte prima del martirio.

Attraversando la via Laurentina, al numero civico 400, si arriva alla Grotta delle Tre Fontane, salendo per un ripido colle di alberi di eucalipto. Qui, il 12 aprile 1947, sabato in Albis, l’anticlericale tranviere romano Bruno Cornacchiola e i suoi tre figli ritrovarono la strada della fede cattolica.

L’allegra comitiva si era recata all’Abbazia delle Tre Fontane per comprare il cioccolato dei Trappisti. Scalato il colle, Bruno si sedette sotto un eucalipto e, con la Bibbia in mano, cominciò a studiare per preparare la conferenza che, alla presenza dei suoi fratelli Avventisti, avrebbe dovuto tenere il giorno dopo per confutare gli insegnamenti della Chiesa Cattolica riguardo a Maria Vergine, Immacolata e Madre di Dio. L’uomo, che nutriva un odio profondo verso i sacerdoti, aveva deciso di uccidere il Papa Pio XII.

I bambini giocavano a palla nella radura, ove, si scorgeva una grotta, scavata nel tufo, buia e maleodorante. La palla si perse e Bruno interruppe il lavoro per cercarla. Ogni tanto chiamava il figlio più piccolo, Gianfranco, di quattro anni, per accertarsi che tutto andasse bene. A un certo punto, però, non sentendo più la voce del bambino, risalì la collina e trovò Gianfranco davanti alla buia grotta, in ginocchio, a mani giunte, mentre ripeteva come una preghiera: “Bella Signora, Bella Signora…”. Bruno lo scosse, ma il bambino era pietrificato; preoccupato chiamò gli altri due figli, Isola e Carlo, che, uno dopo l’altro, caddero in ginocchio dinanzi alla grotta, invocando anche loro la Bella Signora. Bruno, angosciato, alzando le mani al Cielo, chiese l’aiuto di Dio e, subito, scorse anche lui la “Bella Signora”. La giovane Donna aveva la carnagione e i capelli scuri, lo sguardo materno e severo, era poggiata sopra un blocco di tufo a piedi nudi; un lungo manto, color verde prato, dal capo le scendeva fino ai piedi, la lunga veste candida era cinta ai fianchi da una fascia rosa.

Come Lei stessa spiegò a Bruno, i tre colori rimandavano alla Sua relazione con la Santissima Trinità: Ella è figlia di Dio Padre creatore (il manto verde), è la Madre del Figlio (la tunica bianca), è la Sposa dello Spirito Santo (la cinta rosa). La Vergine Maria stringeva al cuore la Parola di Dio e aveva la gamba destra protesa in avanti, limpida icona della Chiesa missionaria in cammino per annunciare il Vangelo di Cristo.

La Bella Signora si presentò: “Sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti; ora basta! Ritorna nell’Ovile Santo, Corte Celeste in terra…”. La Vergine si rivolse a Bruno, come Gesù si rivolse a Saulo sulla via che lo portava a Damasco per arrestare i cristiani: “Saulo, Saulo perché mi perseguiti?” (Atti 9,4).

La Madre di Dio invitò Bruno ad onorare i tre bianchi Amori: l’Eucaristia, l’Immacolata e il Papa e lo esortò alla preghiera: “si preghi assai e si reciti il Rosario quotidiano per la conversione dei peccatori, degli increduli e per l’unità dei cristiani”. Al Cornacchiola, che negava i Suoi privilegi, Maria rivelò la Sua Assunzione al cielo in corpo e anima: “il mio corpo non marcì, né poteva marcire. Mio Figlio e gli angeli mi vennero a prendere al momento del mio trapasso”, anticipando di tre anni la proclamazione del Dogma dell’Assunzione, avvenuta il 1° novembre 1950 ad opera del Papa Pio XII.

Il celeste colloquio durò più di un’ora. Alla fine, la visione si dileguò, Maria sorrise e, andandosene, si diresse verso San Pietro. Dopo questo incontro Bruno con la sua famiglia rientrò nell’Ovile Santo, la Chiesa Cattolica.

Nel 1954, il Papa Pio XII affidò la custodia della Grotta delle Tre Fontane ai Francescani Minori Conventuali, i quali testimoniano, ancora oggi, che veramente questo è un luogo di incontro con la misericordia di Dio; sono tante, infatti, le persone che vengono in questo luogo sacro e si riconciliano con Dio, anche dopo trenta/quarant’anni senza essersi accostati al Sacramento della Riconciliazione.

Ricordiamo, infine, l’affetto del Papa San Giovanni Paolo II per questo luogo, infatti, in occasione dei suoi viaggi internazionali il Santo Padre mandava il cardinale Deskur a pregare alla Grotta e il 2 aprile 1997, rinominò il Santuario chiamandolo “Santa Maria del Terzo Millennio alle Tre Fontane”.

Ci auguriamo che la Grotta delle Tre Fontane, dove la Vergine Maria ci invita ad amare e a vivere la Chiesa, diventi sempre più il luogo di incontro con la misericordia di Dio e che, qui, gli smarriti di cuore possano trovare il senso della vita.

 

14 maggio 2021

Evangelizzare: l’invito del cardinale vicario Angelo De Donatis nella lettera per la Pentecoste

Pentecoste, Giotto, Cappella degli Scrovegni

Dopo l’ascolto, l’evangelizzazione. Mancano pochi giorni alla celebrazione della Pentecoste, «meta e culmine del cammino del Tempo di Pasqua», così il cardinale vicario Angelo De Donatis propone una meditazione in preparazione alla solennità di domenica 23 maggio. Il testo è ispirato alla Seconda Lettera di san Paolo ai Corinzi al capitolo 6, «un brano fondamentale – si legge nella missiva inviata a sacerdoti, religiose e religiosi e membri delle équipe pastorali –, caro ad ogni cristiano che scopre la sua chiamata a essere discepolo evangelizzatore, perché descrive quella gioia e quell’ebbrezza che si prova quando si è a servizio dell’annuncio del Vangelo». Al centro, infatti, c’è l’invito ad «accogliere il dono dell’evangelizzazione».

La Pentecoste è il momento giusto per farlo. «Mentre il nostro sguardo rimane sempre attento alla vita concreta delle persone che abitano i nostri quartieri – scrive il vicario del Papa per la diocesi di Roma –, anche attraverso l’attività della mappatura affidata alle équipe pastorali, sentiamo forte il desiderio, suscitato e alimentato dallo Spirito della Pentecoste, di condividere con tutti il kerigma che è l’incontro con il Signore Risorto. È lui che si fa costantemente vicino ad ogni uomo, è Lui che per mezzo del suo Spirito ci spinge ad accostarci agli altri perché vuole realizzare in Sé quella fraternità universale che è il regno del Padre».

La lettera del cardinale è accompagnata da una proposta concreta di ritiro spirituale, da vivere in casa, in comunità, in parrocchia, in canonica. «Evangelizzare non è un’opera nostra, non è un’impresa, un dovere di una comunità, ma è principalmente una grazia da ricevere, un dono da accogliere», spiega il cardinale De Donatis. «Evangelizzare non si aggiunge ad una serie di cose da compiere come battezzati – prosegue –; è, invece, uno spazio “spirituale”, colmo di Spirito, da cui siamo abitati, dentro il quale ci muoviamo ed esistiamo, uno spazio che, proprio perché impregnato di Spirito, è capace di generare. Solo chi accoglie l’evangelizzazione, abitando nello Spirito, sarà fuoco evangelizzatore».

In questo senso è fondamentale il testo di san Paolo, quei diciotto versetti che «ci aiutano a considerare la bellezza dell’evangelizzare» e a delinearne le caratteristiche. Spirito di collaborazione, sinodalità, integrità, franchezza, un cuore aperto e disponibile: ecco cosa serve a un buon evangelizzatore.

«Oggi – conclude il cardinale – abbiamo bisogno di comunità che nei quartieri siano cuori dilatati e ciò renderà credibile il kerygma. Ripensare l’annuncio sarà di fatto rinnovare la qualità delle relazioni, in un tu per tu, in quel guardarsi negli occhi, in quel fissarsi, che è amare della stessa intensità del Cristo che ci chiama e si china da servo davanti a ciascuno (…). Chiediamo allo Spirito di renderci santi e figli e solo allora l’evangelizzazione sarà un suo capolavoro e ripensare il kerygma sarà un dono che ci consentirà di sentirci di nuovo evangelizzati, tutti, come fosse la prima volta!».

Leggi la lettera del cardinale vicario

Scarica la proposta di ritiro

14 maggio 2021

A San Paolo fuori le Mura le cresime degli universitari

Sabato 15 maggio, nella basilica di San Paolo fuori le Mura, una trentina di studenti universitari riceveranno il sacramento della Confermazione. A presiedere la celebrazione, in programma alle ore 18.30, sarà il cardinale James Michael Harvey, arciprete della basilica; tra i concelebranti, il direttore dell’Ufficio diocesano per la cultura e l’università monsignor Andrea Lonardo e i cappellani universitari. Il coro che animerà la celebrazione è il Coro di Tor Vergata, del quale fanno parte numerosi studenti.

I ragazzi che riceveranno la cresima si sono preparati nelle diverse cappellanie universitarie, sia on line che con incontri in presenza; provengono da diverse università romane, sia statali che private che pontificie; tra loro anche studenti fuori sede. Prima della celebrazione, sabato prossimo, vivranno un momento di riflessione con monsignor Lonardo.

13 maggio 2021

La beatificazione di padre Francesco Maria della Croce Jordan

Sarà beatificato sabato 15 maggio padre Francesco Maria della Croce Jordan, il fondatore dei salvatoriani. La beatificazione avverrà durante la solenne concelebrazione, alle ore 10.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano, che sarà presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Il rito di beatificazione avrà luogo prima del Gloria, con la lettura della biografia e del decreto papale, e l’accoglienza delle reliquie.

Johann Baptist Jordan nacque il 16 giugno 1848 a Gurtweil (Germania). All’età di 29 anni, entrò in seminario e, il 21 luglio 1878, venne ordinato sacerdote. Fu mandato a Roma per studiare le lingue orientali, e, successivamente, nel centro di studio dei Maroniti ad Ain Warqa (Libano).

Mentre si trovava in Terra Santa, fu ispirato a fondare un’opera completamente dedita alla diffusione della fede. Così, l’8 dicembre 1881, nella cappella di S. Brigida, in Roma, diede inizio alla Società del Divin Salvatore (Salvatoriani). Sette anni dopo, l’8 dicembre 1888, fondò a Tivoli, in collaborazione con la Beata Maria degli Apostoli (al secolo: Teresa von Wüllenweber), la Congregazione delle Suore del Divin Salvatore (Salvatoriane).

Il 13 dicembre 1893, la Congregazione di Propaganda Fide affidò ai Salvatoriani la Prefettura apostolica della missione di Assam in India. Nel primo Capitolo Generale della Società del Divin Salvatore, nel 1902, il Venerabile Servo di Dio fu eletto Superiore generale a vita. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale si trasferì a Friburgo (Svizzera). Morì l’8 settembre 1918 a Tafers (Svizzera). Nel 1956 i suoi resti mortali furono traslati a Roma, nella cappella della Casa Generalizia.

13 maggio 2021

Al Pontifico Seminario Romano Maggiore celera la Messa in occasione del voto della Madonna della Fiducia

Al Pontifico Seminario Romano Maggiore celera la Messa in occasione del voto della Madonna della Fiducia.

Al Pontificio Seminario Romano Maggiore incontra i seminaristi dell’anno pastorale

Al Pontificio Seminario Romano Maggiore incontra i seminaristi dell’anno pastorale.

Il trentesimo anniversario di Sant’Alberto Magno

Compie trent’anni la chiesa di Sant’Alberto Magno, in via delle vigne Nuove, realizzata tra il 1989 e il 1991 su progetto dell’architetto Sandro Benedetti. Per festeggiare il trentesimo anniversario di consacrazione dell’edificio sacro, martedì primo giugno, alle ore 18.30, si terrà una solenne celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Giovanni Pietro Dal Toso, arcivescovo titolare di Foraziana, presidente delle Pontificie Opere Missionarie e segretario della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli.

12 maggio 2021

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