La Chiesa, “cattolica e sinodale”, e la sfida della “frontiera”
Universale e comunitaria. Su questi due tratti propri della Chiesa si è sviluppato l’incontro di ieri sera, 2 febbraio, promosso dalla parrocchia San Pio X, in zona Balduina, e intitolato “La Chiesa cattolica e sinodale: le nuove frontiere dell’evangelizzazione”. Aprendo la serata, il parroco don Andrea Celli ha spiegato che «si tratta di una bella occasione per approfondire con due relatori di eccezione un tema di grande attualità, rispetto al quale Papa Francesco ci spinge a riflettere per un vero cambiamento ecclesiale» affinché non si rischi di proporre «una Chiesa bella ma vuota, piena di passato ma poco di avvenire».
Affidate a padre Massimo Fusarelli, ministro generale dell’Ordine dei frati minori, le considerazioni sul primo dei due aggettivi presi in esame. «La Chiesa cattolica è una Chiesa universale – ha detto il religioso -, dunque una realtà diffusa in modo capillare» laddove «la cattolicità può essere intesa come una tensione tra il particolare e l’universale, appunto, per dire che non c’è uniformità; non si tratta di conservare una realtà monolitica ma di tenere insieme e mettere in relazione i diversi elementi che la costituiscono, in una tensione creativa». Da qui la domanda che ha guidato la riflessione di Fusarelli: «Come riusciamo oggi a essere Chiesa secondo il tutto e non secondo il particolare?» e dunque guardando «non solo alla nostra comunità o parrocchia ma alla Chiesa di Roma, d’Italia e del mondo». Interrogativo necessario perché, «come ricorda Papa Francesco nell’enciclica “Fratelli tutti” – ha continuato -, la cattolicità non si declina solo all’interno della Chiesa ma nel dialogo con tutto ciò che è umano». Ed ecco allora la definizione di “frontiera” «non come trincea ma come limen ossia come soglia tra ambienti e mondi diversi» che devono contaminarsi. Per Fusarelli sono 4, oggi, «le soglie sulle quali sostare e insieme da attraversare per annunciare il Vangelo» e che «possono divenire davvero dei varchi se sappiamo intercettare e leggere l’oggi, rendendo possibili sguardi diversi».
In primo luogo il religioso ha auspicato un’attenzione e un’apertura ai diversi linguaggi, da intendersi in senso lato come «culture e approcci alle realtà», per non «sentire solamente ridetta la nostra dottrina in un’altra lingua» ma sapendo «restare aperti a culture altre, permettendoci immagini e immaginazioni diverse». A seguire, l’invito a considerare “soglia” «lo spostamento di popoli, una situazione diffusa oggi», che è «il segno dei tempi» e insieme l’insegnamento e il monito che «la Terra è di tutti, per noi cristiani, cioè ci è stata data solo in prestito». Ancora, “soglia” sono «le nuove spiritualità – ha spiegato Fusarelli -, molte di marca orientale e molte anche senza Dio» e che tuttavia «ci fanno capire che c’è nell’uomo una ricerca e che la persona umana si rende conto di non bastare a se stessa». Infine, l’invito del superiore dei Frati minori a vivere «gli squilibri» ossia a «ripensare il “come” della pastorale» per «superare i nostri confini, lasciandoci evangelizzare anche da Chiese altre, dove lo Spirito continua a soffiare».
Il secondo aggettivo preso in esame è stato “sinodale”. Ne ha proposta una lettura vivace ma anche critica, spingendo alla riflessione, don Armando Matteo, sottosegretario aggiunto della Congregazione per la dottrina della fede, che ha sottolineato «il cambiamento e l’emancipazione di cui la nostra generazione è protagonista», parlando di una società longeva, ricca e benestante, al cui benessere hanno contribuito «lo sviluppo farmaceutico e tecnologico e la diffusione dell’informazione oltre che la possibilità di studiare e di formarci». Da qui il richiamo a «quel cambiamento d’epoca di cui parla Papa Francesco», che «va accostato dalla Chiesa positivamente», certi di «non poter rispondere alla domande di oggi con le risposte di ieri». Ecco allora il richiamo al Magistero, e in particolare all’esortazione apostolica Evangelii gaudium, «nella quale il Papa al numero 27 ci dice che ogni cosa deve essere cambiata – ha affermato don Matteo -, dimostrando che la Chiesa ha qualcosa da dire all’uomo di oggi che morde e azzanna la vita», che equivale «non ad adeguarsi ai tempi moderni» ma a offrire «un approccio consolante» perché «noi cristiani nel Vangelo abbiamo parole straordinarie sulla gioia, che sono da mettere a disposizione di tutti».
di Michela Altoviti da Roma Sette
3 febbraio 2022
Due incontri on line con l’Ac diocesana
L’Azione cattolica di Roma presenta due occasioni per offrire spunti e piste di azione pastorale per educatori, sacerdoti, animatori e adulti in genere. Entrambi saranno online per le questioni legate alla pandemia.
Il primo appuntamento è previsto lunedì 7 febbraio alle ore 21 con un webinar che affronta il tema: “Sguardi che gioiscono, come raccontare la famiglia sui social”. Ospite e relatore sarà Simone Esposito, giornalista, direttore della rivista del Meic Coscienza. Il giornalista da tempo, sul suo profilo Facebook presenta temi anche complessi come la politica, la scuola, la malattia, la vita di tutti giorni, proponendo riflessioni a partire da fatti quotidiani che coinvolgono la sua famiglia. Condividerà infatti il suo sguardo gioioso come racconto contemplativo sulla propria famiglia. L’incontro sarà trasmesso sul canale youtube: Azione Cattolica Italiana Diocesi di Roma.
IIl secondo appuntamento si svolgerà sabato 12 febbraio alle ore 18.15 sempre online; interverrà Emilia Palladino, docente di Pastorale familiare alla Gregoriana, e i coniugi Lisa Moni Bidin e Massimo De Luca. Insieme si mediterà la lettera di Papa Francesco agli sposi.
Per ricevere i link per partecipare agli incontri scrivere a segreteria@acroma.it.
2 febbraio 2022
Celebra la Messa nella Chiesa dell’Immacolata della Domus Mariae in occasione del rinnovo delle promesse dei membri della Società di Vita Apostolica – Fraternità dei Figli della Croce
Celebra la Messa nella Chiesa dell’Immacolata della Domus Mariae in occasione del rinnovo delle promesse dei membri della Società di Vita Apostolica – Fraternità dei Figli della Croce.
La diocesi ricorda don Andrea Santoro
Il 5 febbraio 2006 don Andrea Santoro viene ucciso nella chiesa di Santa Maria a Trabzon, in Turchia, mentre sta pregando con la Bibbia in lingua turca tra le mani. Sono passati 16 anni dal giorno del suo martirio, e la diocesi di Roma lo ricorderà, come di consueto, con incontri e momenti di preghiera.
Il prossimo sabato 5 febbraio alle ore 19, nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme, il vescovo Benoni Ambarus presiederà la celebrazione eucaristica. La sera prima, il 4 febbraio, alle ore 19, sarà invece la parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio, di cui don Santoro fu parroco dal 1994 al 2000, ad ospitare la veglia di preghiera, guidata dal rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore, don Gabriele Faraghini. Ancora, domenica 13 febbraio nella chiesa di Gesù di Nazareth, a Verderocca – anche questa legata alla storia del sacerdote fidei donum originario di Priverno, che ne fu parroco dal 1981 al 1993 e ne vide la costruzione – si terrà, alle ore 16, l’incontro dal titolo “Le Beatitudini. Vivere il cammino sinodale con l’aiuto di don Andrea”, al quale parteciperà Miriam Fioravanti, dell’équipe sinodale diocesana.
1 febbraio 2022
La lettera del cardinale ai monasteri di clausura: «La vostra preghiera incessante per il cammino sinodale»
«L’intercessione è come “lievito” nel seno della Trinità. È un addentrarci nel Padre e scoprire nuove dimensioni che illuminano le situazioni concrete e le cambiano. Possiamo dire che il cuore di Dio si commuove per l’intercessione, ma in realtà Egli sempre ci anticipa, e quello che possiamo fare con la nostra intercessione è che la sua potenza, il suo amore e la sua lealtà si manifestino con maggiore chiarezza nel popolo». Parte da questa citazione di Evangelii gaudium la lettera che il cardinale vicario Angelo De Donatis ha inviato ai monasteri di clausura. Al centro il tema del cammino sinodale, e della «preghiera incessante» che deve accompagnarlo.
«La richiesta di pregare per il cammino sinodale – scrive il vicario del Papa per la diocesi di Roma – è rivolta in particolare alle vostre realtà claustrali, che vivono già il servizio dell’orazione e dell’intercessione come missione principale, affinché costituiscano “il respiro della città”. Vi chiedo, anche a nome della équipe sinodale, di inserire tra le intenzioni di preghiera, quella per il cammino della diocesi, affinché l’ascolto dei lontani e dei vicini possa avvenire sotto l’azione dello Spirito Santo. Vi chiedo inoltre, di organizzare, ove possibile, momenti comunitari di preghiera e di riflessione dedicati al tema del cammino sinodale e, se le condizioni lo consentono, di coinvolgere anche i fedeli».
Ai consacrate e alle consacrati delle comunità claustrali, «chiamati per vocazione a costituire con la vostra stessa vita incenso che arde e sale al cielo», il cardinale De Donatis riconosce «un mandato speciale ad intercedere affinché, attraverso la vostra preghiera, la Misericordia di Dio abbracci Roma e lo Spirito apra il cuore di chi è invitato ad ascoltare».
Alla Pontificia Università della Santa Croce interviene nella VII Settimana di Studio per Formatori di Seminari sul tema “La sfida della libertà nella vita sacerdotale”
Alla Pontificia Università della Santa Croce interviene nella VII Settimana di Studio per Formatori di Seminari sul tema “La sfida della libertà nella vita sacerdotale”.
Un corso sulla bellezza della liturgia
“La Chiesa evangelizza con la bellezza della liturgia”. Questa affermazione di Evangelii gaudium spiega il senso e dà il nome al percorso di formazione alla celebrazione eucaristica proposto dall’Ufficio liturgico diocesano. Tra incontri in tutto, tenuti da tre diversi relatori, che si terranno nella parrocchia di Sant’Enrico (viale Ratto delle Sabine, 7).
Il primo appuntamento è in programma per mercoledì 23 febbraio alle 19: padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio diocesano, terrà una relazione su “Partecipare alla celebrazione eucaristica”. Secondo incontro il 9 marzo, allo stesso orario, con suor Emmanuela Viviano che rifletterà su “La liturgia della Parola”. La conclusione con monsignor Riccardo Aperti, il 23 marzo sempre alle 19, su “La liturgia eucaristica”.
Per ulteriori informazioni, contattare l’Ufficio liturgico diocesano.
1 febbraio 2022
E’ entrata nella luce della Resurrezione Anna Maria, madre di padre Maiello
Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,
sono vicini al dolore di Padre Paolo Maiello, O.F.M.,
Parroco della Parrocchia di San Sebastiano fuori le Mura,
per la morte della sua cara mamma
Anna Maria
di anni 86
e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,
ricco di misericordia, perché conceda ad Anna Maria
il premio della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.
I funerali sono stati celebrati oggi a Telese Terme (BN)
31 gennaio 2022
A Santa Maria in Trastevere il ricordo di Modesta Valenti
Ieri, domenica 30 gennaio, nella basilica di Santa Maria in Trastevere, volontari della Comunità di Sant’Egidio e senza fissa dimora, insieme, si sono raccolti attorno alla memoria di Modesta Valenti, la donna che morì 39 anni fa alla stazione Termini perché, essendo sporca, l’ambulanza si rifiutò di portarla in ospedale. Insieme al suo, sono stati letti i nomi di alcune fra le tante persone che da allora sono morte in strada a Roma, fino a quelle di questo ultimo inverno. In ricordo di ognuno di loro sono state accese candele davanti all’icona dipinta in onore di Modesta.
«Gesù, respinto a Nazareth dai suoi concittadini – ha detto don Vittorio Ianari nell’omelia – si ritrovò per strada provando lo stesso rifiuto e la stessa emarginazione vissuta da Modesta, ma lottò perché quella esclusione non fosse l’ultima parola». La strada che non può essere una condanna. Lo dimostrano i tanti ex senza fissa dimora aiutati ad uscirne, circa 300, solo a Roma, coloro che hanno trovato un tetto nelle convivenze e nei rifugi notturni aperti da Sant’Egidio negli ultimi anni.
In questo inverno, segnato ancora dai gravi effetti della pandemia, dalla celebrazione di Trastevere parte un nuovo appello contro l’indifferenza – rivolto a tutti i cittadini e alle istituzioni – e per trovare soluzioni alloggiative. Una mobilitazione che continuerà nelle prossime settimane, non solo a Roma ma anche in diverse città italiane, dove verranno celebrate altre liturgie in memoria di Modesta.
31 gennaio 2022
Il vescovo Di Tora a Campitelli per la memoria del voto
Ancora in tempo di pandemia si svolgerà l’annuale memoria del Voto che la città di Roma espresse alla Madonna venerata con il titolo di Porto della Romana Sicurezza e particolare protettrice della Città. Durante la pestilenza del 1656 e lo sciame sismico del 1703 più volte i Pontefici insieme al Senato romano si rivolsero a Santa Maria in Portico perché la città fosse liberata. La risposta fu pronta e materna e da allora per tenere vivo il ricordo e la gratitudine, che ogni anno il 2 febbraio, nella Festa della Presentazione di Gesù al Tempio si rinnova la preghiera grata della Città. Il prossimo 2 febbraio alle ore 18.30 il vescovo ausiliare monsignor Guerino Di Tora presiederà la solenne eucarestia ed il canto del Te Deum di ringraziamento. Si unirà alla celebrazione l’amministrazione comunale di Roma con il tradizionale omaggio floreale alla Madre di Dio. Le celebrazioni saranno animate dalla Cappella musicale di Santa Maria in Campitelli.
31 gennaio 2022
Domenica all’Angelus contro la tratta
L’8 febbraio è la memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita, «monaca sudanese, che da bambina ha vissuto l’esperienza traumatica di essere vittima della tratta di esseri umani», come l’ha definita Papa Francesco. Per questo è stata scelta come data per la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone. Due giorni prima, il 6 febbraio, il Santo Padre ricorderà la ricorrenza durante la preghiera dell’Angelus; ad ascoltarlo, in piazza San Pietro, ci sarà il Coordinamento diocesano contro la tratta. Che proseguirà la riflessione sul tema per tutto il mese di febbraio: in programma, infatti, per il 26 febbraio, un incontro sul tema promosso dalla Caritas diocesana, dall’Ufficio Migrantes della diocesi e dal Centro missionario diocesano.
Quella dell’8 febbraio sarà l’ottava Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, e avrà come tema “La forza della cura – donne, economia e tratta di persone”. Tema che si pone in continuità con quello dell’anno precedente, dove si iniziò a riflettere sulla connessione tra economia e tratta di persone. L’edizione 2022 propone di mettere al centro le donne. Sono loro, infatti, ad essere maggiormente colpite dalla violenza della tratta. Allo stesso tempo, hanno un ruolo fondamentale e importante nel processo di trasformazione dell’economia di sfruttamento in un’economia della cura.
31 gennaio 2022

















