21 Dicembre 2025

Gli auguri del vicario ai sacerdoti della diocesi di Roma

«In questo Natale voglio rendere grazie al Signore per te, che – nella notte del mondo – vegli sul gregge che ti è stato affidato». Sono parole cariche di affetto e di stima quelle che il cardinale vicario Angelo De Donatis rivolge ai sacerdoti della diocesi di Roma, nella lettera di auguri di buon Natale che ha indirizzato loro.

«Ti invito a tornare al momento in cui hai percepito per la prima volta la chiamata al sacerdozio – si legge ancora nella missiva inviata oggi, lunedì 23 dicembre –; a ripensare ai primi anni del tuo ministero. Pensa a quegli inizi con lo stupore dei pastori che vedono la semplicità di una giovane famiglia: Maria, Giuseppe e il Bambino. Come loro, anche tu riparti da lì, rinnovato dalla presenza di un Dio che abita la tua umanità, compresi i tuoi limiti, le tue fragilità, le tue ferite».

Poi un sentito ringraziamento per quello che i presbiteri romani fanno, ogni giorno, nelle parrocchie di periferia come nelle antiche chiese del centro storico. «Grazie perché, oltre ad essere pastore che veglia, sei la vedetta che osserva, che amplia lo sguardo, che ascolta con il cuore. Grazie perché, guardando alle periferie esistenziali della nostra città, tu porti, con il tuo grido, quello dell’umanità che chiede quanto resta della notte (cfr. Is 21,11), in attesa del nuovo mattino. Ti benedico di cuore, con l’affetto di un padre».

«Nella notte di Natale – la conclusione – mi unirò spiritualmente alla tua comunità, pregando per tutti coloro che ti sono cari. In particolare pregherò per i sacerdoti in varie difficoltà, i sacerdoti anziani e malati».

Leggi il testo integrale della lettera

Gli auguri del cardinale vicario Angelo De Donatis alla comunità diocesana di Roma: che sia un Natale di luce e di pace

Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha voluto fare i suoi auguri alla comunità diocesana di Roma tramite un videomessaggio, disponibile anche sulla pagina Facebook della diocesi e sul nostro canale YouTube.

«In questo Natale – dice il vicario – ci attende un Bambino che si fa segno perché ciascuno di noi non perda la strada. Allora il mio augurio è questo: che il Natale possa essere per tutti noi un momento di grande luce, per rinnovare il nostro incontro con il Salvatore. A tutta la comunità di Roma, auguri per un Natale di luce e di pace».

24 dicembre 2021

Gli auguri del cardinale ai sacerdoti nella festa di san Giovanni Maria Vianney

Nella memoria liturgica di san Giovanni Maria Vianney, Curato d’Ars, il cardinale vicario Angelo De Donatis invia una lettera di auguri a tutti i sacerdoti romani.

La missiva si pare con una antifona alla comunione: “Beato quel servo che il Signore, arrivando, troverà vigilante: lo metterà a capo di tutti i suoi beni” (Cf. Mt 24, 46-47).

Quindi prosegue:

Carissimo fratello nel presbiterato,
ti auguro sull’esempio di S. Giovanni Maria Vianney, di essere “un pastore mirabile per lo zelo apostolico” e che la tua carità possa “guadagnare a Cristo i fratelli”. Ti assicuro la mia preghiera in questo tempo estivo e ti auguro con tutto il cuore di ri-posare, cioè di riposizionare tutta la tua vita in Cristo.
Un abbraccio!
Don Angelo

4 agosto 2021

Gli auguri a tutta la comunità diocesana dal cardinale vicario per una Pasqua di Risurrezione

Foto by Unsplash

Il dono della Pasqua

Ciascuno di noi ha ricevuto la possibilità di accogliere la vita nuova e di vivere grazie ad essa. Si tratta di un dono che cambia radicalmente la qualità della nostra esistenza, compresi i fallimenti, le ferite e addirittura la morte.
Cristo ha cambiato la natura della morte trasformando la tragedia delle tragedie nel compimento, nell’incontro con il Padre.
Cristo ci ha resi partecipi della sua Risurrezione così che nella nostra esistenza scorra la vita dell’Eterno, capace di vivificare, rinnovare, rigenerare tutto.
Non possiamo vivere come se Cristo non fosse risorto o come se la sua Risurrezione non avesse alcuna relazione con il nostro quotidiano. Non possiamo diventare tristi, spenti, annoiati.
La Pasqua è la fine della vita vecchia e l’inizio della vita nuova.
Di Pasqua in Pasqua, di passaggio in passaggio, la nostra vita si trasforma, assorbita dalla vita filiale di Cristo. Non sciupare e non tradire ciò che ti è stato comunicato attraverso il Battesimo.
I più sentiti auguri per una Santa Pasqua di Risurrezione e di Vita.

Angelo Card. De Donatis
Vicario Generale di Sua Santità
per la Diocesi di Roma

Gli auguri a Papa Francesco del cardinale vicario e della comunità diocesana di Roma

“Venga il tuo Regno di giustizia e di pace”

Ispirati dalle parole del Salmo della Liturgia della Parola della Messa di oggi, eleviamo la nostra preghiera al Signore per il nostro Vescovo Francesco, per la sua persona e per il suo ministero in occasione del suo 85° compleanno. Questa invocazione tratta dal Salmo 72 che presenta il ritratto del re messianico predetto da Isaia e Zaccaria, prefigura un tempo di speranza: “Le montagne portino pace al popolo e le colline giustizia. Ai poveri del popolo renda giustizia, salvi i figli del misero e abbatta l’oppressore”.

Nel clima di gioiosa attesa del secondo giorno della Novena del Natale, con affetto e filiale gratitudine, tutta la comunità diocesana di Roma intercede affidando Papa Francesco alla misericordia Dio Padre e alla tenerezza della Vergine Maria, Salus Populi Romani.

Auguri di cuore!
La comunità diocesana di Roma

17 dicembre 2021

Gli appuntamenti di Quaresima a San Tommaso Moro

Inizia la Quaresima e ciascuna comunità si prepara a vivere al meglio questi quaranta giorni che precedono la Pasqua. Nella parrocchia di San Tommaso Moro, nel quartiere San Lorenzo (via dei Marrucini), domenica 10 marzo presiederà la Messa il vescovo ausiliare monsignor Guerino Di Tora, che conferirà anche il mandato missionario. Venerdì 15 marzo, poi, alle ore 21, sarà ospite della comunità suor Anna Nobili, Suora Operaia della Santa Casa di Nazareth e fondatrice delle scuole di danza sacra “Holy Dance”, annuncerà il Mistero pasquale attraverso una esibizione dal titolo “Danzare davanti al Signore”. Sabato 16 marzo alle ore 20, il vescovo ausiliare monsignor Gianrico Ruzza, segretario generale del Vicariato, terrà una lectio divina sul Vangelo della domenica, cui seguirà un momento di preghiera intervallato da brani musicali: “Preghiera e musica cristiana”.

I “venerdì dell’annuncio” i “sabato di lectio” proseguiranno nelle settimane successive. Il 22, alle ore 19, interverrà il maestro Roberto Colavalle mentre il giorno successivo la lectio sarà tenuta dal vescovo di Civita Castellana monsignor Romano Rossi. Ancora, il 5 aprile alle 19 parlerà il gesuita padre Stefano Bittasi, mentre il 6 aprile a San Tommaso Moro arriverà il direttore dell’Osservatore Romano Andrea Monda.

Infine, venerdì 12 aprile alle ore 19 è in programma la Via Crucis di prefettura. Lunedì 15 alle ore 19 il parroco monsignor Andrea Celli terrà una catechesi su “L’esodo pasquale del popolo di Dio”.

7 marzo 2019

Gli appuntamenti a San Policarpo

Settimana ricca di appuntamenti per la parrocchia di San Policarpo. Venerdì 28, alle ore 19.15, porterà la sua testimonianza alla comunità dell’Appio Claudio suor Gabriella Bottani, missionaria comboniana, in prima linea nella lotta contro la tratta, nominata Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella. L’iniziativa è promossa in occasione della XXXIII Giornata dei missionari martiri.

Ancora, il 26 marzo, nella mattinata, gli studenti del vicino liceo artistico Argan potranno partecipare a un incontro sui femminicidi, “Giustizia e prevenzione”, al quale interverrà Concetta Raccuia, mamma di Sara Di Pietrantonio, la ragazza di 22 anni uccisa nel 2016 dal suo ex fidanzato. Ci saranno anche Stefania Iasonna, avvocato penalista; Barbara Pelletti, psichiatra e presidente dell’Associazione “Cassandra D”; Maurizia Quattrone, vicequestore. Questo incontro è riservato agli studenti dell’Argan.

Aperto a tutti, invece, l’appuntamento serale in parrocchia, il 26 alle ore 19.15 nella sala teatro. In occasione del Dantedì – che si celebra il 25 marzo – e per il ciclo “I Dialoghi di San Policarpo”, è in programma “Dantedì della Speranza”, che si aprirà con il saluto del professor Paolo D’Achille, presidente dell’Accademia della Crusa; prevista la partecipazione di Alessandro Calamunci Manitta, autore, regista e attore, e di Alessandro D’Oronzo, musicista e dottorando in filosofia presso l’Università di Bari. Insieme guideranno il pubblico attraverso la lettura e il commento di due momenti centrali del poema dantesco: il canto XXVII del Purgatorio e il canto I del Paradiso. La serata sarà arricchita dalla partecipazione di suor Deema Fayyad, dottoranda siriana in Teologia e membro della comunità di Al-Khalil presso il Monastero di San Mosè (Siria), e di padre Stefano Del Bove, cappellano dell’Università Gregoriana e docente. L’incontro è promosso da ProLingua International di Freddy e Leila Nicolas, insieme al Gruppo di Lettura Biblioteca Viva che nella parrocchia di San Policarpo ha uno dei suoi luoghi di ritrovo.

24 marzo 2025

Gli anziani nelle parrocchie: la scoperta di un tesoro

Anziani che aiutano i loro coetanei in difficoltà, sono di supporto alle famiglie e rappresentano un punto di riferimento fondamentale nelle comunità parrocchiali della diocesi di Roma. È quanto emerge dalla ricerca “La scoperta di un tesoro” che la Caritas diocesana presenta in occasione della prima Giornata mondiale dei Nonni e degli Anziani promossa da Papa Francesco. Si tratta di un’indagine svolta nelle tredici comunità parrocchiali che hanno aderito al programma Quartieri Solidali con iniziative che prevedono il coinvolgimento attivo del territorio nella pastorale per la Terza età.

«Amore, riconoscenza e gratitudine sono i sentimenti che ci legano agli anziani – scrive il cardinale Angelo De Donatis, vicario per la diocesi di Roma, nel presentare l’iniziativa – e per questo il nostro Vescovo Papa Francesco ha voluto istituire la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani nella quarta domenica di luglio, vicino alla festa liturgica dei santi Gioacchino e Anna. In un’epoca in cui l’invecchiamento della popolazione viene presentato come una serie minaccia alla nostra società e alla vita delle comunità cristiane, grazie all’iniziativa del Papa e all’emersione delle tante testimonianze delle parrocchie, possiamo trovare negli anziani quel contesto necessario per la riscoperta della fede e dei valori che ci fanno cristiani. Tra questi vi sono la solidarietà tra generazioni e tra le famiglie».

Nell’introduzione della ricerca, il cardinale evidenzia come «ben 280 volontari che hanno superato i 65 anni di età si dedicano ad altre persone, più di 300, che hanno bisogno di compagnia, di aiuto per le incombenze domestiche, di accompagnamento per il disbrigo di pratiche amministrative e visite mediche. Ma non è solo questo. Sono di supporto alle loro famiglie, soprattutto dove ci sono nipoti da accudire e, grazie al loro coinvolgimento nelle comunità parrocchiali, diventano il perno per le attività liturgiche e per la catechesi dei ragazzi. I gruppi di Quartieri Solidali sono inoltre il punto di incontro della parrocchia con il quartiere: con i centri sociali anziani, con le scuole, con le associazioni di volontariato».

La Caritas di Roma ha svolto un sondaggio tra quanti sono coinvolti in Quartieri Solidali per conoscere l’impatto della pandemia sulle loro vite. Sono stati intervistati 87 anziani, in tredici parrocchie, in rappresentanza dei circa 600 che aderiscono alle iniziative promosse nelle comunità. Si tratta soprattutto di donne (81%) di età superiore ai 75 anni (66%), prevalentemente vedove (51%), che vivono sole (49%) e con un’istruzione medio alta (62% diploma o laurea). Durante il periodo della pandemia, quasi il 70% delle persone anziane già assistite dal progetto si è messa a sua volta a disposizione offrendo un qualche servizio di aiuto. In modo specifico il 30% ha offerto un servizio per un familiare, il 24,1% per le persone della parrocchia e il rimanente 27,5% per persone con cui hanno relazioni o contatti (12,6% amici, 11,5% vicini di casa, 3,4% conoscenti). Solo il 31% delle persone dichiara di non avere potuto essere di aiuto a nessuno. Il dato è molto significativo e dimostra che l’età anziana è contrassegnata certamente da diverse fragilità ma anche da variegate possibilità di mettersi a servizio degli altri, con un atteggiamento di apertura, di disponibilità e di prossimità pur nella separazione fisica.

La metà degli intervistati (il 60,9%) è riuscito a mantenere stabili le sue amicizie, mentre nel 25,3% dei casi esse sono diminuite e nel 10,3% hanno visto un certo aumento. Gli strumenti di comunicazione maggiormente utilizzati dalle persone anziane assistite risultano essere nel 56,3% dei casi le telefonate e nel 25,3% gli Sms o le chat WhatsApp. Pur avendo potuto compensare il distanziamento con i mezzi di comunicazione, l’insostituibilità della relazione di contatto appare come la richiesta più urgente. L’avvento della pandemia e del distanziamento forzato ha di fatto impedito la prosecuzione degli incontri in luoghi diversi dall’abitazione che molte persone vivevano anche in maniera informale, nella quotidianità delle loro abitudini. Infatti, se il 73,6% riferisce che nel periodo antecedente la pandemia aveva la parrocchia come luogo di riferimento per gli incontri nel proprio quartiere, un altro 32,2% utilizzava anche parchi o giardini, un 12,6% i bar di zona e il 10,3% centri ricreativi o di intrattenimento e il 3,4% indica la piazza come luogo aggregativo. Per questo, il 39,1% afferma che il bisogno maggiormente percepito durante il periodo della pandemia è stato proprio quello della compagnia, a cui succedono quelli di carattere più materiale: aiuto per fare la spesa (10,3%), supporto per le tecnologie informatiche (10,3%), aiuto per bisogni sanitari (9,2%), aiuto nella mobilità (2,3%), supporto amministrativo (2,3%). Il 25,3% ha però dichiarato di non aver avuto alcun bisogno specifico.

Invitati a riflettere sui cambiamenti intervenuti nel periodo pandemico relativamente all’aspetto della solitudine, il 48,3% dichiara di non avere notato cambiamenti di grande rilievo, la metà circa lamenta un aggravamento della sua condizione (46%) o afferma che già in precedenza soffriva una condizione di isolamento (4,6%) non dissimile da quella provocata dalla pandemia.

Quartieri Solidali è un progetto promosso dalla Caritas di Roma e finanziato con i fondi 8xmille della Conferenza episcopale italiana. Rivolto alle comunità parrocchiali, il progetto presenta nuove opportunità di animazione e di cura pastorale rivolte alle persone anziane e alle loro famiglie attraverso lo stare accanto alle storie di solitudine. L’iniziativa prende vita formalmente a partire da dicembre 2013. L’idea ispiratrice è sostanzialmente quella di ricostruire i rapporti “naturali” e sostenere le persone nel proprio quartiere mediante nuove forme di vicinanza, in modo complementare alla famiglia. Una ricostruzione della rete di aiuto possibile grazie alla creazione di un modello organizzato che faccia diventare soggetto la comunità e non il singolo. L’iniziativa propone di cambiare punto di osservazione, ossia considerare l’anziano non solo come destinatario di servizi e interventi, ma soggetto portatore di esperienza, competenze, capacità pratiche e teoriche; come risorsa per sé stesso e per la comunità. Significa quindi restituire dignità e riconoscere quel valore che fa di ogni persona l’identità e l’immagine del creatore. In particolare, sono coinvolte le parrocchie Santa Bernadette Soubirous, San Giuseppe al Trionfale, San Luca Evangelista, Nostra Signora di Lourdes, San Saturnino, Sant’Ugo Vescovo, Santa Maria Ausiliatrice, Santa Maria Maddalena De’ Pazzi, San Pio V, Santissima Annunziata, Santissimo Sacramento, San Tommaso D’Aquino, San Giuseppe al Nomentano.

Il Dossier realizzato dalla Caritas è scaricabile a questo link: https://tinyurl.com/za5a74b2

23 luglio 2021

Gli 80 anni della Madonnina di Monte Mario

Da ottant’anni la grande statua dorata della Madonnina veglia su Roma dall’alto di Monte Mario. Fu qui collocata in seguito al voto dei romani (un milione di firme) per chiedere la liberazione della città nel 1944. Si rinnova anche quest’anno, nella serata del 3 giugno, la tradizionale Festa della Madonnina. Alle 18.30, dal Centro Don Orione di via della Camilluccia, si snoderà una breve processione fino al piazzale della Madonnina dove la Messa sarà presieduta da don Fabio Rosini, direttore dell’Ufficio diocesano per le vocazioni. Il ricordo della guerra e della liberazione pacifica di Roma si concluderà con l’omaggio della corona di rose portata ai piedi della Madonnina. Gastronomia e musica prolungheranno il ritrovo popolare ai piedi della statua, che guarda e benedice la città.

Alta 9 metri, adagiata su un piedistallo di 18 metri, la Madonnina è uno dei simboli della storia recente di Roma. Fu collocata sul colle di Monte Mario come compimento di un voto popolare, con oltre un milione di firme, fatto durante la Seconda Guerra mondiale, promosso dagli Orionini e incoraggiato da Pio XII. La liberazione di Roma avvenne il 4 giugno 1944 quando, tra lo stupore di tutti, l’esercito tedesco lasciò la capitale mentre l’esercito alleato vi entrava, senza alcuna forma di violenza. I documenti storici documentano quanto è avvenuto, ma la modalità con cui avvenne la liberazione, rapida e pacifica, fece pensare al “miracolo”, a una speciale protezione di Maria.

«Alla Madonna fu promessa un’opera di culto e un’opera di carità – ricorda il parroco don Flavio Peloso –. Per questo la Congregazione accettò già durante la guerra di occuparsi di orfani e mutilatini nei due grandi edifici di via della Camilluccia, rimasti abbandonati dopo la caduta del fascismo. Solo successivamente fu possibile erigere la grande statua di Maria “Salus populi romani” che apparve, al mattino di Pasqua del 5 aprile 1953, sul punto più alto di Monte Mario». La statua dorata è opera dello scultore ebreo Arrigo Minerbi, protetto e salvato dalla comunità orionina del quartiere Appio.

25 maggio 2023

Giustizia riparativa: il 10 marzo incontro con Lucia Di Mauro

Lucia Di Mauro rimane vedova nel 2009. Suo marito Gaetano Montanino, guardia giurata, viene ucciso a Napoli dalla camorra. Tra i suoi assassini c’è Antonio, all’epoca diciassettenne. La sua riabilitazione passa soprattutto attraverso di lei, Lucia, assistente sociale abituata a occuparsi di ragazzi in contesti difficili. Insieme iniziano un percorso di giustizia riparativa, grazie anche a Libera di don Luigi Ciotti. Antonio oggi lavora ed è sposato, mentre Lucia racconta la sua storia – sulla quale sono stati realizzati, tra l’altro, anche un libro e un podcast – in incontri in giro per l’Italia. Lunedì 10 marzo sarà al Pontificio Seminario Romano Maggiore (piazza San Giovanni in Laterano 4), dalle ore 18, protagonista di “L’abbraccio che ripara. Perdonare un delitto”, promosso dal Servizio diocesano per la pastorale carceraria.

Si darà il via così alla Settimana di animazione per la pastorale delle persone detenute, organizzata per la prima volta nella diocesi di Roma. «Lucia Di Mauro racconterà la sua esperienza nella quale il male non ha prevalso, è anzi stato occasione per creare del bene», riflette il vescovo Benoni Ambarus, responsabile diocesano dell’Ambito della diaconia della carità. «Negli ultimi anni sta aumentando la sensibilità verso i carcerati – prosegue – e il magistero di Papa Francesco è stato di ulteriore stimolo. In Cei è maturata l’idea di lasciare alle diocesi la libertà di scegliere quale giornata dedicata alla sensibilizzazione su questo tema, ma noi abbiamo scelto di fare un’intera settimana». La Quaresima è il momento migliore, «perché si parla di perdono, riconciliazione, misericordia».

Dal 10 al 16 marzo, dunque, tutte le parrocchie romane potranno organizzare una Via Crucis o una veglia o un ritiro durante il quale pregare in modo particolare per chi si trova in carcere, seguendo gli schemi messi a punto dal Servizio diocesano. Mentre domenica prossima, Giornata diocesana per le persone detenute, speciali intenzioni di preghiera verranno lette durante le celebrazioni. Tutti sono invitati anche a compiere un segno concreto di carità verso i carcerati, tramite la donazione di colombe pasquali (entro il 10 aprile) o di offerte per spese mirate (per informazioni pastoralecarceraria@diocesidiroma.it).

6 marzo 2025

Giustizia riparativa, incontro con Lorenzo Scaccia

Proseguono gli appuntamenti del cammino per la Quaresima 2024 «Dov’è tuo fratello?», promosso da Caritas Roma e dall’Ufficio diocesano per la pastorale carceraria. Dopo il dialogo tra Agnese Moro e l’ex brigatista Adriana Faranda, che ha messo in luce il loro faticoso e straordinario percorso di riconciliazione, il secondo evento in programma giovedì 7 marzo, alle ore 17.30, nella Sala Mensa della Cittadella della Carità “Santa Giacinta” (via Casilina Vecchia, 19), vedrà la presenza di Lorenzo Scaccia, protagonista del podcast RaiPlay Sound e dell’omonimo libro “Io ero il Milanese”.

5 marzo 2024

Giubileo: l’appello del Santo Padre all’accoglienza dei pellegrini

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Domenica prossima, 15 dicembre 2024, terza di Avvento, nelle parrocchie della diocesi di Roma verrà letta una missiva scritta da Papa Francesco «alle famiglie e alle comunità parrocchiali e religiose di Roma». La lettera è stata recapitata stamane ai parroci dal cardinale vicario Baldassare Reina: «Come saprete, il Giubileo dei giovani sarà un’occasione speciale per la nostra Diocesi, un momento di grazia e di rinnovato impegno nella fede – sottolinea il cardinale –. Il Papa, nel suo messaggio, invita tutte le comunità a partecipare con generosità aprendo le porte a coloro che giungeranno in pellegrinaggio. Per coloro che desiderano mettersi a disposizione per l’accoglienza durante il Giubileo degli adolescenti e dei giovani, possono scrivere alla mail giubileo.giovani@diocesidiroma.it per offrire la propria disponibilità. Ogni gesto di accoglienza è un segno di amore e di speranza e può essere una vera testimonianza di fede per chi arriva nel nostro territorio in cerca di un abbraccio fraterno».

Di seguito il testo integrale della lettera del Santo Padre,

Carissimi,
Il Giubileo del 2025 si sta rapidamente avvicinando e la nostra Diocesi si prepara al grande evento.
L’Anno Santo vedrà la presenza in Roma di tanti pellegrini provenienti da ogni parte della terra.
Tra i grandi eventi del Giubileo, voglio richiamare alla vostra attenzione il Giubileo degli Adolescenti, che si svolgerà il 25-27 aprile 2025, e il Giubileo dei Giovani, che si svolgerà dal 28 luglio al 3 agosto 2025.
Si tratta di un appuntamento atteso e desiderato da tantissimi giovani di tutti i Paesi del mondo. L’incontro che avrò con loro sarà un segno di grande speranza per tutti.
I giovani portano nel cuore la ricchezza di fede delle loro Chiese e comunità, e l’impegno per edificare un mondo di pace e di solidarietà.
Mi rivolgo a voi carissime famiglie, comunità parrocchiali e religiose di Roma per invitarvi ad aprire le vostre case all’accoglienza di questi giovani, offrendo loro un segno di amicizia e di partecipazione alla loro gioia.

Lo svolgimento della Giornata del Giubileo dei Giovani, nel cuore dell’estate, esige certamente da parte vostra un supplemento di generosità, ma ben più grande dell’impegno sarà il dono che riceverete dall’incontro con l’entusiasmo e la testimonianza di questi giovani.
Le famiglie, in particolare, in cui ci sono ragazzi e giovani, potranno sperimentare quanto arricchente è il legame di amicizia che si stabilirà tra i loro figli e i giovani ospiti: “Non dimenticate l’ospitalità, perché alcuni, Praticandola, senza saperlo, hanno ospitato angeli” (Ebrei 13,2).
Come già comunicato, la responsabilità e l’organizzazione del Giubileo è stata affidata al Dicastero per l’Evangelizzazione Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo. Nella nostra Diocesi è anche presente una segreteria per il Giubileo e, per l’accoglienza dei due eventi citati, un ufficio per il Giubileo Adolescenti e Giovani.
Certo della vostra generosità e disponibilità, vi ringrazio e di cuore vi benedico, affidandovi alla materna protezione della Salus Populi Romani.
Fraternamente,
Francesco

11 dicembre 2024

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